Eretico di SienaCaso Rossi: le ultime novità - Eretico di Siena

Caso Rossi: le ultime novità

- 11/11/22

 

Si sarebbe voluto parlare, scrivere, di altro (scontro Italia-Francia sui migranti; ovvero, per restare a Sienina, la protesta dei pakistani stamattina in Via delle Sperandie; e poi, le elezioni di Midterm negli USA, sulle quali comunque si tornerà): ma il Caso Rossi – dopo la notizia di stamattina, e non solo – ci costringe a pubblicare un altro pezzo monografico. Che ci volete fare? La più grande fake new degli ultimi decenni, a livello nazionale, si arricchisce di un altro capitolo, ergo impone questo ed altro…

 

LA PROCURA DI GENOVA AVVISA QUELLA DI SIENA

La notizia è deflagrata in mattinata, per merito del romano Messaggero (perché non di un quotidiano genovese, bensì di un quotidiano che a Genova neanche arriva? Si fa per chiacchierare, bravo Messaggero!): la Procura di Genova ha iscritto nel registro degli indagati i tre PM che hanno lavorato, all’inizio, sul Caso Rossi (Marini – oggi Procuratore Capo facente funzioni a Siena -, Nastasi, Natalini: gli ultimi due, peraltro, da anni non più in forza alla nostra Procura); notizia piuttosto clamorosa, certo, e noi – in questo blog – abbiamo la cattiva abitudine di rispettare l’operato della Magistratura – pur ovviamente commentandolo -, in ogni caso: sia che risulti a favore, sia che, invece, contrasti con ciò che pensiamo. Non tutti lo fanno, noi sì.

Da quello che si evince dagli odierni lanci di stampa, però, pare che la presunta ciccia del provvedimento sarebbe l’indebito spostamento di oggetti dalla scena del crimine (che poi, per inciso, e fino a prova del contrario, crimine non è stato in nessun modo…): una polemica – quella dello spostamento degli oggetti – che, a livello giornalistico, va avanti da tempo, da anni, ed ora viene fatta propria dalla Procura di Genova. Inutile dire che in questo provvedimento sembra non essersi tenuto conto che il PM – a rigore di Codice e di logica – è il dominus delle indagini, avendo quindi una sua ampia discrezionalità (o preferiamo che faccia il burocrate, di grazia?).

Nel concreto caso di specie, questa ricorrente idea del “non dovevano muovere assolutamente niente”, “guai a toccare alcunché”, confligge per esempio con l’avere ben presto recuperato i famosi tre bigliettini suicidari presenti all’interno del cestino della spazzatura, i quali hanno, insieme ad altro, subito indirizzato gli investigatori sul “gesto anticonservativo”, per usare il lessico della Super perizia dei Ris – quella voluta dalla Commissione -, la quale legittima ancora una volta il suicidio (pur con l’autorevolissima opposizione personale della nota perita Carolina Orlandi, questo va rimarcato).

In attesa di vedere – e siamo davvero curiosi all’ennesima potenza – cosa scaturirà dall’incontro fra i tre PM del Caso e la Procura di Genova, quando saranno sentiti, una cosa la possiamo dire, e forte, sin da subito: perfino nella ipotesi accusatoria genovese, comunque, è ben difficile vedere prospettato chissà cosa; per capirsi, un inquinamento probatorio sarebbe stato quello di fare ben altro, rispetto ad un inevitabile spostamento di oggetti, all’interno di un modus operandi che rappresenta davvero il minimo sindacale per un Pubblico Ministero in quanto tale. Da quello che si legge, l’ipotesi accusatoria sarebbe quella di una nuova fattispecie di reato: quella del Pubblico Ministero che fa sic et simpliciter il Pubblico Ministero.

Ma in effetti, non sarebbe meglio attivare direttamente il Tribunale speciale delle Iene, e fare sentenziare loro (senza neanche gravare quindi sul povero contribuente)? Così, senza spostare nessun oggetto, la Giustizia funzionerebbe meglio, non vi è dubbio alcuno.

“Com’era quella che le Commissioni d’inchiesta non servono a niente?”, scrive l’onorevole leghista Claudio Borghi, che di quella Commissione ha fatto parte; con piena ragione, giacché senza la Commissione non si sarebbe mai arrivati a ciò cui stiamo assistendo. Se però – come fermamente pensiamo – i tre PM usciranno senza alcun problema, ed anzi a testa alta, da questa indagine, l’onorevole leghista scriverà la stessa cosa, di grazia? D’altro canto – come da documentazione on line, peraltro – i tre PM erano già stati tutti e tre auditi a lungo, con inusitata durezza inquisitoriale, dalla Commissione (a palese differenza di tanti altri).

Ah, quasi si dimenticava: come a dicembre scorso, indovinate chi è partito lancia in resta? Matteo Renzi, con un tweet al vetriolo: “Chi ha fatto quelle indagini a Siena si deve solo vergognare”. Eh, certo, come no. Al pari di altre volte, ricordiamo en passant che uno dei tre PM indagati – Antonino Nastasi -, è colui che a Firenze ha indagato sulla renziana Fondazione Open: ma tutto ciò – nell’asettico giudizio renziano – non c’entra niente, sia ben chiaro…

 

LE REAZIONI DELLA STAMPA: AUGUSTO MATTIOLI

Lunedì mattina si è tenuta la conferenza stampa dello scrivente nel Vicolo Monte pio, ove David Rossi si suicidò quel 6 marzo 2013: un suicidio come drammaticamente tanti, tantissimi, altri, fatto però diventare un caso mediatico e politico nazionale dalla famiglia, la quale non si arrende all’evidenza – testimoniata da svariati magistrati terzi, oggi anche da uno civile, sulla questione del risarcimento – che il proprio caro abbia fatto ciò che migliaia di persone fanno ogni anno, solo per restare all’Italia.

In ogni caso, parliamo delle reazioni: scelgo di parlare, ringraziando tutti gli altri per la non scontata presenza in loco, del buon Augustino Mattioli;  il quale ha chiuso, in modo assai critico, il suo pezzo sul Cittadino on line del giorno dopo: premetto che decenni di amicizia non saranno certo intaccati da una polemichetta sul Caso Rossi, a maggior ragione dato che Augusto certe rimostranze me le aveva fatte anche all’uscita di “Cronaca di un suicidio (annunciato)”, nel luglio del 2021, in faccia e senza sotterfugi. Un paio di osservazioni però vanno pur fatte.

Mattioli chiude così il suo pezzo sulla conferenza stampa: “Questo parapiglia delle Iene e dello stesso Ascheri ci pare una mancanza di rispetto forte nei confronti di David Rossi e della sua famiglia. Ovvio e giusto ricercare la verità. Ma qui siamo solo alla tifoseria e al protagonismo?”.

Per intanto, c’è una contraddizione meramente logica, nel ragionamento di Augustino: equiparando me alle Iene, e considerando entrambi come irrispettosi verso la famiglia, non si tiene presente una cosa fondamentale, vale a dire che Antonella Tognazzi e Carolina Orlandi sono del tutto schierate, toto corde, con il programma di Italia 1 (la Orlandi ci ha anche lavorato!), quindi sono una cosa sola. Le Iene, dunque, secondo la famiglia stessa, non sono assolutamente irrispettose della famiglia: sono i loro idoli mediatici, per dirla tutta, come testimoniato dai continui endorsement sui social.

“Tifoseria” e, soprattutto, “protagonismo”, poi: ne parlo solo in quanto si usano questi termini, di fatto, contro di me e per il lavoro che da anni sto portando avanti sul Caso Rossi. “Tifoseria”? A me sembra solo di avere scritto cose in cui credo, e che ho soprattutto ben documentate, dalla primissima all’ultimissima (sfido chiunque a dimostrare il contrario); quanto al “protagonismo”, che dire se non che non si aveva certo bisogno del Caso in questione, per ottenere quel mezzo briciolo di vaga notorietà che – dopo 15 anni di libri, conferenze, trasmissioni televisive ed altro ancora -, uno può avere, del tutto immeritatamente, acquisito.

Ben altri, sono coloro che hanno sfruttato il cadavere di David Rossi nel selciato di quel vicolo, per uscire dall’anonimato: mi dispiace scriverlo e dirlo, ma così è; e mi dispiace ancora di più che Augusto non se ne sia (per il momento) reso conto…

 

“UNA OTTIMA NOTIZIA”, PER ANTONELLA TOGNAZZI (CHE NON SI CONFRONTA)

“Una ottima notizia”, ha dichiarato Antonella Tognazzi ai microfoni di Siena TV – ritrovando all’improvviso la consueta loquacità -, appena saputo della notizia proveniente da Genova: e verosimilmente sarà uscita, in mezzo alla ridente campagna senese novembrina, facendo garrire la bandiera (quella della Giustizia, sia chiaro).

Allora, una seconda Commissione parlamentare è sempre più imminente (il tandem Rizzetto-Zanettin si  è già adoperato in tal senso, ed ora chi lo tiene più?); i Magistrati senesi, da par loro, sono finalmente sotto inchiesta; si preparano puntate su puntate nel prime time del nuovo format del Caso Rossi (titolo provvisorio: “La giacca spostata”, ovvero “I PM spostaoggetti”).

A questo punto, con il vento in poppa come non mai prima, cosa si aspetta ad accettare l’ invito ad un incontro – partecipato e pubblico, ovviamente – con lo scrivente? Antonella Tognazzi vincerebbe facile, di almeno tre o quattro colonnini, dopo una “ottima notizia” così, anzi forse anche di sette o otto colonnini. Ed invece, lo scrivente – che uscirebbe dal confronto con le pive nel sacco – resta ancora a bocca asciutta, non c’è verso.

Forse si aspetta che la prossima Commissione di inchiesta scopra financo gli assassini del povero Rossi (i quali assassini, in effetti, continuano purtroppo a latitare), per accettare, smettendo alla fine di scappare: come darle torto, in effetti?

 

Ps Polemica sul Campo scuola, con l’Assessore allo Sport Benini che replica, alle giuste lagnanze di Elena Vallortigara – per il cui bronzo olimpico abbiamo tutti gioito, anche sul blog – in modo francamente sbagliato; dispiace, perché Benini è uomo che lo sport lo conosce sul serio, e cerca di diffonderne la pratica: ci rifiutiamo di pensare che non apprezzi un’atleta con i fiocchi come la Vallortigara, fra l’altro allenata dal senese Stefanino Giardi.

 

 

8 Commenti su Caso Rossi: le ultime novità

  1. IL KOMPLOTTISTA scrive:

    E meno male che le tre lettere suicidarie del Rossi sono certificate come autografe da consulenza voluta dalla famiglia stessa, altrimenti ora direbbero che le hanno scritte di loro pugno i tre PM: una per uno…stupisce che uno statista autorevole come Matteo Renzi non lo abbia ancora scritto…

  2. Max scrive:

    Tho..che strano…forse qualcuno si è svegliato e capisce che le indagini sono state fate non male, peggio! Non ci volevano 10 anni. Nessuno urla al complotto..ma si è deciso di dare per scontato la tesi del suicidio fin dal primo istante.

    • Eretico scrive:

      Come qualunque PM avrebbe fatto, caro Max, trovandosi davanti ad una scena come quella: condita da tre lettere suicidarie, l’ambiente in perfetto ordine e supportato da una prima analisi del migliore anatomopatologo presente in Siena in quel momento (e ci dispiace per gli altri).
      A fortiori, parlando con amici, colleghi e familiari – sì, dal primo all’ultimo -, i quali descrivevano un Rossi in uno stato emotivo e psicologico pietoso (nel senso etimologico del termine), senza mettere in alcun modo in dubbio il suicidio.Nessuno lo ha fatto, illo tempore. Poi, le cose sono cambiate, e parecchio: ma fortunatamente le carte restano, dalla prima all’ultima…

      Spero comunque che tu continuerai a seguire il Caso, ed ascolterai ciò che diranno verosimilmente i PM a Genova, dopo averlo già detto a Roma, durante l’interrogatorio inquisitoriale cui furono sottoposti (giustissimo: ma allora anche ad altri lo stesso trattamento, no?)

      L’eretico

    • Spettatore critico scrive:

      Attribuito a Zanettin da Repubblica http://www.ereticodisiena.it/2022/11/11/caso-rossi-le-ultime-novita/?replytocom=225850#respond … “Questo è un aspetto importante – prosegue – ma ci sono anche molti altri aspetti che attendono di essere chiariti: chi e perché ha cancellato il video (in cui si vedono due persone uscire dalla sede di Mps ndr), cosa ci facevano alle ore 20 quei dipendenti a Mps e perché sono usciti da un’uscita secondaria, perché il portiere ha detto che tutte le porte erano chiuse e invece quella era aperta e facilmente fruibile”.

      Ovvero come ritritare questioni inutili … perché era ininfluente… e la gente che non conosce la struttura immobiliare di MPS a Siena beve o crede di capire questo come questioni trascurate. Sul punto ci fu già il falso scoop di “Migliorabile”. Quell’uscita, caro Zanettin, non è secondaria, è l’uscita principale del palazzo ex Banca d’Italia in Piazza dell’Abbadia ove sono collocati da tempo immemore altri uffici di MPS. Vero è che quel palazzo è collegato dal passaggio sotterraneo ma questo è allarmato, se qualcuno, anche abilitato a transitarvi, ci passa suona un avviso sonoro in portineria. Agli atti della commissione c’è la testimonianza del Portiere: quella sera nessun allarme da quel passaggio e quelle due persone furono sentite. In certi uffici checché se ne pensi fuori, c’è gente che lavora fino a tardi. Quella porta era aperta per quel palazzo, Zanettin. La questione è chiara, perché insistere su questo argomento? Quale valore porta la commissione se poi scivola su una buccia di banana come questa? Raccontala a chi non conosce.

  3. Paolo Panzieri scrive:

    Di tutta questa triste, ormai inutile storia resterà alla fine un’unico ricordo indelebile.
    Andava in scena congresso della Associazione Nazionale Magistrati (ANM) ai Rinnovati.
    Anche la rappresentanza degli Avvocati senesi era invitata.
    Se non fosse per l’innata gentilezza e cortesia del Presidente del Tribunale, direi un po’ come dei parenti poveri il giorno di Natale …
    Quando arrivò l’autovettura rigorosamente blu (non ricordo se italiana o meno) del Presidente della Repubblica, la mamma di David, carica dei suoi anni e del suo dolore, era lì in piedi a chiedere attenzione e magari giustizia per suo figlio.
    Qualche dotto acculturato forse avrebbe potuto anche accostare la scena, mutatis mutandis, a quella iconica di Provenzan Salvani …
    Quindi, mi sarei aspettato, suicidio o non suicidio, che – da padre – la confortasse, abbracciasse.
    Invece, protetto ed isolato dalla scorta, il Presidente Mattarella passò oltre, probabilmente senza nemmeno vederla.
    Questa distanza dai cittadini lo Stato e chi ne incarna l’essenza – a parere mio – non se la possono più permettere.
    Pena la spettacolarizzazione e l’accanimento giudiziario che ormai per converso stiamo vivendo.
    Il cittadino, infatti, sia che abbia torto o che abbia ragione, ha sempre diritto ad avere la dovuta attenzione, che gli spetta, e pure una risposta ferma e trasparente.
    Altrimenti lo Stato alla fine a cosa serve?

  4. Spettatore critico scrive:

    Da quello che si legge sui quotidiani che riportano la notizia, sarebbero indagini collegate alle dichiarazioni di Aglieco in commissione. Credo che siano atti dovuti e che alla fine non cambieranno la sostanza del suicidio ampiamente annunciato, qualunque siano le conseguenze per i magistrati. Ribollita con aggiunta di pesto genovese.

    • Eretico scrive:

      Caro Spettatore critico,
      grazie davvero per i tuoi due interventi, uno più importante dell’altro: hai ovviamente ragione da vendere, ma stai tranquillo che, con questo atto dovuto, la fiction andrà avanti almeno per qualche altro annetto, anche dopo che i tre avranno chiarito tutto, come già fatto peraltro in Commissione.

      Come ha scritto giustamente Pino Di Blasio sulla Nazione odierna, fa comodo a tanti che questo tipo di narrazione complottistica prosegua ad libitum: e proseguirà, stanne pur certo; e lo scrivente ribatterà, per quello che può, volta per volta. Vediamo come finisce, suvvia…

      L’eretico

  5. Spettatore critico scrive:

    Segnalo questo articolo on line … Le solite questioni già chiarite nella seconda ordinanza di archiviazione, e nelle risultanze successive, riproposte in salsa revisionista senza alcun nuovo dato fattuale. Se questo è giornalismo… Ditemi voi. https://www.lindipendente.online/2022/11/16/david-rossi-tre-pm-indagati-e-un-suicidio-che-non-convince-piu-nessuno/

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