Eretico di SienaZibaldone: la questione meridionale, ed un po' di discomusic anni Ottanta... - Eretico di Siena

Zibaldone: la questione meridionale, ed un po’ di discomusic anni Ottanta…

- 03/11/13

 

 

Fra i tanti episodi rimossi in quanto imbarazzanti (o peggio) dell’Ottocento italiano, uno dei più clamorosi è certo quello della repressione manu militari del cosiddetto Brigantaggio meridionale post unitario. Ricordate quante celebrazioni per i 150 anni dell’Unità, giustamente? Bastava avere qualche, magari incerto, ricordo di scuola, e tutti si improvvisavano esperti di Risorgimento.

Quest’estate, ricorrevano invece i 150 anni della Legge Pica (promulgata il 15 agosto del 1863): mi pare che non ci siano state grandi celebrazioni, a tal proposito. E se ne capisce bene il perché: come la Legge in questione dimostra, il Sud fu oggettivamente la nostra prima colonia, la nostra Africa insomma.

Il modo di porsi della classe dirigente immediatamente post unitaria (Destra storica e monarchia sabauda) fu, tale e quale, quello delle teste coronate europee nei confronti di realtà geograficamente ben più lontane da loro (forse la Francia con l’Algeria ebbe un feeling maggiore che non Torino con Napoli, da un certo punto di vista…).

A 150 anni di distanza, fa autentica impressione, per esempio, rileggere ciò che era scritto in calce alla Legge voluta dalla Destra storica:

“Procedura per la repressione del brigantaggio e dei camorristi nelle Province infette”.

Già si citava la Camorra, dunque (ma non la Mafia, ed all’inizio la Sicilia non fu toccata dalla Legge Pica), in un contesto linguistico, peraltro tipico dell’Ottocento, in cui la scienza medica veniva applicata ai contesti sociali (“Province infette”): il politically correct, in buona sostanza, era ancora lontanissimo a venire…

Furono istituiti financo premi in denaro per i briganti uccisi: come nel coevo Far West statunitense, si arrivò quindi al “Wanted, dead or alive”, praticato dagli eredi, neanche troppo lontani, del Beccaria!

Non si faceva sostanziale differenza fra chi era contro i Savoia (legittimisti filoborbonici), ed i delinquenti della peggior risma; tre persone insieme, di cui una armata (allora, cosa abituale)? Adunata sediziosa.

E pensare – per concludere – che l’aquilano Giuseppe Pica, avvocato di buon livello, era stato un liberale convinto; dopo i fatti del 1848, tra l’altro, era stato condannato a 26 anni di carcere duro (di cui 6 scontati), per le sue idee. Aveva inoltre capito, con lungimiranza, che estendere la leva obbligatoria ai giovani meridionali nel modo in cui l’avevano concepita i Savoia, sarebbe stato un errore madornale.

Eppure, di questa Legge liberticida l’avvocato Giuseppe Pica fu il relatore. Da liberale e patriota sincero, arrivato al potere optò per il pugno di ferro: come molti altri della classe dirigente di quegli anni. Francesco Crispi in primis.

 

Argomento adesso very very light, per finire in bellezza: perché negli anni Ottanta (più che in precedenza, di ora proprio non saprei), venivano fuori canzoni discotecare di ottimo livello, da parte di cantanti o gruppi che subito dopo venivano fagocitati, inghiottiti nel nulla?

Faccio tre esempi di canzoni di recentissimo riascolto (chi è sotto gli anta, cambi pure canale):  la trascinante”Life is life”, degli Opus (?); la struggente “It’s a wonderful world” di (o dei) Black (?); la scatenata “A dj saved my life”, di (degli) Indeep (?). Si potrebbe continuare.

Non è certo uno dei grandi enigmi della Storia, però…

24 Commenti su Zibaldone: la questione meridionale, ed un po’ di discomusic anni Ottanta…

  1. SENESE CONTROCORRENTE scrive:

    Eretico, ma che c’entra il Risorgimento con la musica anni 80? Come i cavoli a maerenda. Parlare di una rivisitazione della nostra storia patria falsata da anni ed anni di inutile retorica che ha seminato tanta incomprensione tra fratelli. Io non sono meridionale, sono toscano al 100%, ma mi ha sempre dato fastidio questa contrapposizione nord-sud. Pensiamo un Italia senza tutti quei grandi scrittori a cominciare da Pirandello, Verga, Serao ecc.. pensiamo che poco prima di Dante, Cielo d’Alcamo aveva cominciato a scrivere un ‘volgare’ già colto, poi con gli Aragonesi cominciarono i guai…. E poi tutta la commedia napoletana. Suvvia sarebbe come volerci tagliare una parte del corpo. E poi i piemontesi a quei tempi non erano certo messi meglio dei napoletani, basta leggere la storia di Don Bosco; anche a Torino c’era tanta miseria quasi come a Napoli. Solo in Toscana si stava bene veramente. Ma un’Italia divisa sarebbe stata una rovina per tutti.
    La musica deli anni 80? Normale che sia stato così, il mondo dello spettacolo è una giungla e non sempre il migliore va avanti. Poi gli artisti sono sempre un po’ matti, estrosi, ‘argenti vivi’, facilmente litigiosi, invidiosi l’uno dell’altro e quindi anche molti progetti finivano per arenarsi. Pochi cantanti e/o complessi sono resistiti per molti anni, sono delle eccezioni. Comunque, ripeto, che c’entrava acostare il risorgimento con la musica moderna?

    • Eretico scrive:

      Caro “Senese controcorrente”,
      chi vuole essere tale, bisogna che legga le cose con attenzione.
      Va da sé che la Questione meridionale e la Legge Pica niente hanno a che vedere con la discomusic anni Ottanta: il fatto è che lo Zibaldone, per sua stessa natura, spazia a 360°, come lo scorso anno la rubrica “La domenica del villaggio”.
      Si mischia alto e basso, insomma: quantomeno, ci si prova…

      L’eretico

      • wolf scrive:

        3 CANZONI FANTASTICHE DI GRUPPI POI DISSOLTI DAVVERO NEL NULLA,ANCHE WORDS DI TALE F.R. DAVID NON ERA MALE,, POI ORA MI SCATENO E TE NE TROVO ALTRE….

  2. estragon scrive:

    it’s a wonderful life era il titolo.

    molti venivano creati appositamente per un one hit wonder, basti pensare alla scuderia Cecchetto.
    ma è successo anche negli anni 90 e forse anche adesso sebbene con la crisi del disco il giochino diventi meno facile e redditizio.

  3. anonimo scrive:

    Caro Eretico
    Il popolo italiano esiste da più di duemila anni, da quando fu unificato sotto Roma, anche le sfumature linguistiche vi erano sensaltro, come in tutte le parti del mondo, ma forse anche meno accentuate. La questione meridionale fu fonte di ingiustizie e dolori. Ma non di più dell’unificazione di altre nazioni. Secondo me invece l’involuzione italica avviene con la controriforma cattolica, portando oscurantismo, e condanne alla verità, vedi Galileo. E da allora l’italia non si è più di ripresa. Si son fatti concordati e concili, ma non hanno risolto il problema di fondo, cioè la presa d’atto che la visione delle cose terrene può essere anche diversa. Ora prima della controriforma la chiesa medesima era ben disponibile alla modifica delle cose terrene, ed aveva fatto bellissime cose e deteneva la scienza, ed il popolo italiano fu uomo specchio di civiltà, per i tempi si intende. Ora lo vedo ripiegato su se stesso in attesa che venga lo straniero a comandare.

  4. Bokassa Jr. scrive:

    Mi pare fosse stata Rosa Luxemburg (aka Rozalia Luksenburg di professione vera comunista) a dire che la prima rivoluzione è quella di chiamare le cose con il proprio nome …..
    Altro che politically correct, questa era la vera sinistra, che, volendo cambiare il mondo doveva affrontare i problemi e non nascoderli dietro cortine fumogene pseudo-lessicali come fa oggi.
    E’ inutile e forviante, per intenderci, definire, in via di sviluppo paesi oggettivamente sottosviluppati, come è inutile cercare definizioni diverse da brigante per i delinquenti. Di qualunque presunta fede politica , etnia o religione.
    Oggi con i carabinieri offesi, sbeffeggiati e qualche volta pure picchiati o feriti da manipoli di devastatori impuniti, che fanno finta di manifestare qualcosa, un simile atteggiamento pare incivile ….
    Però, i Savoia in qualche modo la piaga del brigantaggio con tali metodi “diretti” l’hanno risolta, noi invece – come in quasi tutto del resto – garantisti fino al midollo non caviamo più un ragno dal buco ed i briganti dell’aspromonte sono spesso in vacanza a Roma ….
    Chi lo sa cosa direbbe oggi il Sor Vittorio Emanuele II, vedendo la sua tanto agognata capitale dopo tutti quei pic-nic.

    • MaxVinella scrive:

      I Savoia e la destra storica che li fiancheggiava spesso “risolvevano problemi” anche con i generali alla Bava Beccaris e non solo nel sud !!

      Giova ricordare che nel maggio 1898, in occasione dei gravi tumulti milanesi – passati alla storia come la “protesta dello stomaco” – il governo guidato da Antonio di Rudinì proclamò lo stato d’assedio e il generale Bava Beccaris, in qualità di Regio commissario straordinario, ordinò di sparare cannonate sulla folla provocando una strage, in cui furono uccisi 80 cittadini e altri 450 rimasero feriti. In segno di riconoscimento per quella che dalla monarchia fu giudicata una brillante azione militare, Bava-Beccaris ricevette addirittura il 5 giugno 1898 dal re Umberto I la Gran Croce dell’Ordine militare di Savoia, e il 16 giugno 1898 ottenne un seggio al Senato.

      Forse sono preferibili gli attuali “garantisti fino al midollo” !! O no ??!!

      • Bokassa Jr. scrive:

        Max, non confondiamo le pere con le mele ed a tal proposito con le famose 40 ore …..
        E’ un vecchio giochino retorico che non paga più in questo secolo te lo assicuro.
        I delinquenti (briganti o black block) sono una cosa, ovviamente i cittadini in piazza a protestare un’altra.
        Comunque vallo a spiegare a quello che gli hanno bruciato la macchina o sfasciato la vetrina del negozio e magari non ha i soldi dei radical chic per ricomprare quanto distrutto, che sostieni fino al paradosso l’attuale garantismo (i.e. lassismo) all’ordine pubblico costituito….
        Ti sei accorto che oggi siamo al paradosso dei carabinieri per lo più figli di povera gente, che per un migliaio di euro al mese vengono sfottuti oppure addirittura menati da facinorosi organizzati per lo più figli di papà?
        Quindi basta col Bava Beccaris & C.
        Basta col politically correct ne abbiamo le palle piene e pure con i luoghi comuni coi quali da troppo tempo la gente si sciacqua la bocca …
        Recuperiamo il senso delle cose chiamandole intanto per nome ed affrontando i problemi che pongono, invece di nasconderli sotto il tappeto.
        Te ne sei accorto che siamo come i panda? Grassi, coglioni ed in via d’estinzione …..

        • MaxVinella scrive:

          I “celoduristi” ed i nostalgici dell’orbace e del fez farebbero meglio a studiarsi bene la storia e forse riuscirebbero a capire meglio anche il presente, magari gli potrebbe anche venire anche il dubbio che in Italia il vero problema non sia il cosidetto “lassismo”, ma quello della presenza di una classe politica e dirigente composta per lo più da ladri e corrotti, che in venti anni di malgoverno ci ha portato alla rovina ed ancora non ha completato il lavoro !!!!!!!!

          • Bokassa Jr. scrive:

            Caro Max,
            ogni paese ha la classe politica che si merita. La nostra è il niente, sono d’accordo, non esiste, ma è solo il portato di quello che difendi.
            Sottocultura, malgoverno e tanta spocchia. Nient’altro.
            Quanto alle Tue categorie di pensiero aggiornati: cowboy ed indiani, fascisti e comunisti, cavalieri Jedi e cavalieri Sith, Berlusconi e Bersani, Renzi e Cuperlo, Puppato e Pittella, Gianni e Pinotto, Rosy Bindi e Rosy Bindi, Buoni e cattivi non esistono più da tempo.
            Dare del fascista a caso al tuo interlocutore per screditarlo, ad esempio, è roba vecchia: lo insegnavano ai corsi serali alle Frattocchie.
            Le hanno chiuse. Liberati.
            Prova a rileggere davvero la storia e non i commenti ai fatti storici deformati di cui ti hanno nutrito scuola, televisione, politica.
            Parti dai Greci, per favore, e vai avanti. Presta attenzione soprattutto alle invasioni barbariche ed all’impero Bizantino.
            Leggi, se puoi, direttamente gli autori, per esempio Ammiano Marcellino e magari anche Procopio di Cesarea.
            Sarebbe meglio col testo a fronte ma anche un riassunto in italiano volgare potrebbe andare bene, meglio di niente.
            Giuliano, Giustiniano …..roba che si studia poco ma che è molto vicina a noi.
            Capirai molte cose in più.
            La prima, banalizzando, è che nessuna società sopravvive senza autocoscienza di se stessa e senza ordine costituito.
            La seconda è che molte culture grasse e coglione come la nostra si sono già estinte prima di noi.
            Se Tu fossi veramente di sinistra, come lasci intendere, lo capiresti al volo perché la vera sinistra questa storia la conosceva, anche troppo bene..
            Ha fatto male i conti, ma questo è un altro problema ed ormai è come la destra. Melma.
            Io personalmente essendo cannibale, figlio di cannibale ti assicuro non faccio differenze, mi piacciono entrambi ….. in porchetta.

        • MaxVinella scrive:

          Vedo che sei uomo e cannibale di profonda cultura e di ottime anche se un po’ datate letture, ma forse ti è sfuggito un testo fondamentale come “Dialettica dell’illuminismo”, che è un’opera filosofica di Max Horkheimer e Theodor Adorno del 1947.

          Prova a leggerlo e poi ne riparliamo !!

          • Bokassa Jr. scrive:

            Max, un’altra cosa di cui sono stufo è la filosofia. Mi piaceva tanto, ne ho fatto indigestione e non ne mangio più, sebbene negro (nota la nota lessicale in linea con Rosa L.) e cannibale, avvezzo a mangiare di tutto.
            Non porta a nulla. Non ci mangi né in senso figurato, né fisico.
            Del resto se ricordi, è come la nottola che appare al tramonto della storia ….
            E noi siamo qui …. al tramonto. Già praticamente estinti.
            Discutiamo delle cose invece di farle. Stile Woody Allen in amore e guerra per intenderci ….
            Credimi l’unico sollievo/ispirazione è nei classici, una specie di “afterglow” che allevia la pena, il rimpianto per una civiltà che muore.
            Ma mi pare di avere già detto anche troppo: mi ha fatto piacere discutere con Te: de hoc satis est.

        • MaxVinella scrive:

          Anche a me ha fatto piacere discutere con il cannibale Bokassa anche se su alcune questioni la pensiamo in maniera un po’ diversa !!

          Non mi pare ad esempio che la nostra civiltà, quella occidentale di cui facciamo parte anche se come parenti poveri, sia al tramonto o addirittura in via di estinizione !!

          Mi sembra invece che sia sia noi a fare di tutto per per distruggere e far estinguere le altre civiltà e culture, con gli strumenti più turpi ed atroci, arrogandoci il diritto ad una superiorità che la storia dimostra figlia solo di una bieca volontà di potenza, crudele e sanguinaria : vedasi le crociate, la distruzione delle antiche civiltà centro e nord americane da parte di spagnoli ed anglosassoni, etcc !!

          • darwiniano scrive:

            Quella che i perbenisti attuali chiamano “bieca volontà di potenza, crudele e sanguinaria” altro non è che la legge di Darwin: le civiltà più evolute vanno avanti a dispetto di quelle meno evolute. Certi fattori possono comunque alterare periodicamente questa legge, con conseguenze devastanti per il genere umano: sono gli alti e bassi della storia; la nostra civiltà europea è inevitabilmente in parabola discendente perché nel nuovo millennio ha definitivamente scelto di abdicare al suo ruolo trainante in nome di una morale antistorica che preferisce il declino al dominio. La maggioranza degli europei (e sicuramente degli italiani che – come dimostrano al voto – sono i più stupidi di tutti) sono felici di tutto ciò e quindi faranno la fine dei pellerossa o ancora meglio degli imperatori romani che banchettavano con i barbari alle porte, della monarchia francese che aveva ignorato il pericolo dei rivoluzionari e del potere zarista spazzato via dai bolscevichi. I perbenisti smetteranno di essere tali quando smetteranno di tornare a casa e trovare la tavola imbandita, ma sarà troppo tardi, a meno che non si muova qualcosa al di là delle Alpi…

          • MaxVinella scrive:

            @ Darwiniano

            Anche Adolf Hitler era darwiniano convinto e non amava molto i perbenisti !!

  5. Marco Burroni scrive:

    A suo tempo le celebrazione per il 150° anniversario hanno spinto anche me a cercare di conoscere un po’ di più quel periodo storico, e ne ho ricavato l’impressione opposta a quella dell’eretico: non esiste infatti un buon volume che parli del periodo 1815-1866 descivendo la cosidetta “storia ufficiale”. Si trovano tutt’al più biografie di alcuni personaggi dell’epoca, saggi sugli aspetti militari o economici del periodo, ma manca un’opera contemporanea che descriva il Risorgimento nel suo complesso.
    Abbondano invece libelli che si gloriano di parlare “contro” la storia ufficiale, generalmente cascami del meridionalismo più retrivo: contro i Savoia, visti come invasori ed usurpatori, contro Garibaldi e Cavour, utili idioti al servizio di interessi altrui, o addirittura contro il concetto stesso di unità.
    Sul brigantaggio esistono poi decine di titoli presso gli editori specializzati. Sono d’accordo che il brigantaggio fu sconfitto con metodi molto duri,ma sono gli stessi che più di 30 anni dopo Bava Beccaris userà contro gli scioperanti a Milano… nella stesso periodo la Russia e la Turchia utilizzarono metodi ben più crudeli nel reprimere le rivolte nelle rispettive province polacche e bulgare.
    Era l’800 e i diritti umani e civili erano ancora agli albori… e non dimentichiamo come sono nati gli altri stati europei,per esempio la Spagna, nutrita dal sangue di Arabi ed Ebrei ed arricchitasi con il genocidio dei nativi americani, o la Gran Bretagna,in cui gli scozzesi furono sottomessi solo dopo 4 secoli di guerre.

    Riguardo alle canzonette… in U.S.A. li chiamano “One Hit wonder” i gruppi che scompaiono dopo un solo successo: è abbastanza normale nell’industria musicale e non è limitato agli anni ’80. Il mondo della musica è pieno di professionisti che lavorano in modo più o meno oscuro come orchestrali o coristi, a volte capita che qualcuno di loro riesca ad emergere in prima persona con un grosso successo, altre volte un produttore furbo trova la faccia giusta che va bene per una stagione, a volte un artista di basso livello riesca a creare un piccolo gioiello in mezzo ad una produzione mediocre. è un fenomeno che esiste da quando esiste la musica commeciale.

  6. Francesco Giusti scrive:

    La struttura feudale della società meridionale (tra l’altro riproposta a Siena dalle lobby diessine), la situazione dei contadini, l’analfabetismo diffuso, furono una creazione degli invasori o furono piaghe che caratterizzavano il Sud prima dell’Unità? Fino al ’60 il Sud era privo di strade e le ferrovie, tra l’altro tutte intorno a Napoli, non superavano i 90 chilometri di estensione. Non c’erano industrie. La prima tratta ferroviaria (Napoli-Portici) era stata costruita da imprese straniere. Il disordine delle città meridionali è tuttora un segno di scarso senso civico. Napoli era già allora invasa da mucchi di spazzatura ed ogni tanto scoppiava il colera. In più, giova ricordare che tutte le dinastie che si succedettero al Sud erano straniere ed i Borboni diffusero la convinzione che si potessero conseguire incarichi ed onori solo con la furbizia e l’inganno, tanto che, oggi, le elezioni al Sud sono la prova che poco o nulla è cambiato.

    • wolf scrive:

      Disinformazione totale, nella seconda metà dell’800 l’industrializzazione della Sicilia era pari, se non superiore a quella del Nord, poi arrivò una veloce e inesorabile decadenza, ma l’indistrializzazione siciliana dell’800 era invidiabile.

      • Marco Burroni scrive:

        Affermazione temerario Sig. Wolf: può fornire degli esempi? A me risulta che l’unica industria siciliana rilevante nell’800 fosse quella dell’estrazione dello zolfo, che tra l’altro ricevette un forte inpulso proprio dopo l’unità, quando finalmente vengono costruite le prime ferrovie dell’isola.

        • wolf scrive:

          nell’800, anche a causa della sua locazione, la sicilia fu un sito molto ambito per investimenti industriali soprattutto da parte degli inglesi, che ne vollero fare un punto da cui potevano facilmente raggiungere i porti del Mediterraneo. Per non parlare di imprenditori locali come Florio che al tempo corrispondeva agli Agnelli del xx° secolo. Poi dopo l’unità d’Italia, l’egemonia nordista dei savoia fece sì che le più difficilmente controllabili zone insulari fossero davvero lasciate in mano a mafia e briganti causandone un inevitabile declino.

          • Marco Burroni scrive:

            Si, è vero che gli inglesi avevano grossi interessi nell’isola, ma si trattava di interessi commerciali, importavano vino marsala, olio di oliva, agrumi e zolfo ed esportavano in Sicilia tessuti ed altri manufatti industriali. L’economia siciliana restava legata all’agricoltura. Ripeto, mi sembra decisamente avventata l’affermazione che nell’800 “l’industrializzazione della Sicilia era invidiabile”.

  7. Leonardo scrive:

    Caro Giusti, provi ad andar oltre certe letture manichee. Attinga alla monumentale opera di ricerca compiuta da diversi storici, non solo italiani e schierati, su ciò che era il regno delle due Sicilie prima dell’unificazione.
    E, mi permetta, prima di parlare di vizi delle genti meridionali, guardiamoci in casa, non solo a Siena ma anche in Lombardia, o nel suo partito (ma mi risparmi la menata della pulizia e delle epurazioni dei vari Belsito e co..).

  8. italia marcia scrive:

    Caro Giustino,
    il sud non differisce troppo dal nord: le citta’ della penisola erano tutte bellissime e non a caso la nobilta’ europea calava a fare il grand tour. Il danno irreparabile l’ha fatto una stupida unificazione che ha distrutto in un secolo tutte le nostre peculiarita’, in nome dei soliti interessi delle lobby massoniche soprattutto britanniche e non solo. Oltre tutto ci siamo scelti pure la peggiore famiglia regnante europea… e queste cose dovresti saperle benissimo.

  9. @ MaxVinella da Darwiniano scrive:

    Quanto a darwiniani con scarsa simpatia per i perbenisti Hitler ovviamente era in buona compagnia… per restare in tema si potrebbero citare vincitori e vinti del secondo conflitto mondiale (Stalin, Churchill, Eisenhower, Mussolini), ma la categoria è quanto mai ampia; ci stanno dentro per esempio la politica dello stato di Israele, i berretti rossi che difendono la propria identità e i propri interessi in Bretagna (inevitabilmente la stampa perbenista si guarda bene dal parlare d questo tema antieuropeista), la cultura tribale africana con le sanguinose e perenni ostilità dalle quali fuggono molti di coloro che approdano a Lampedusa. Potrei continuare a lungo, ma non ne vale la pena. D’altronde, per chi ha una equivoca visione manichea della storia come quella che raccontano a scuola, sarà ancora più facile rendersi conto che il mondo si divide tra darwiniani e non: i primi sanno bene che per vivere bisogna lottare ogni giorno; i secondi, invece, vivono nel mondo dei sogni, perché protetti dalla tonaca del sacerdote, dalla tessera del partito, dall’amico magistrato, politico o sindacalista, oppure semplicemente dalla mancetta di papà. A Max dico comunque di stare tranquillo: sul web, come un tempo in radio, non ci sono gazzelle e leoni. Il problema è nella savana della vita: il giorno che, volente o nolente, a qualcuno toccherà uscire dalla sua splendida cattività mi sa che saranno tempi duri… in bocca al lupo!

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