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Lo stato confusionale di Rossi Enrico (e del dottor Palermo)

- 06/11/14

 

Se non fosse che il ruolo che ricopre è gravoso assai, ci sarebbe da sbellicarsi dalle risate: questo novembre 2014, infatti, ci consegna un Presidente di Regione (l’indagato Rossi Enrico) al limite dello stato confusionale.

Quanto questo blog lo stimi, è cosa ben risaputa; certo però che neanche noi ci saremmo aspettati che potesse arrivare a cotali vette…

Poco male, comunque (per lui): la poltrona è salva comunque, a prescindere dall’evidente stato confusionale. Niente Primarie in casa Pd (è troppo bravo, l’indagato?), a differenza che nelle altre Regioni: l’uomo giusto per tenere a freno il calderone Toscana è lui, evidentemente. Già lo sapevamo, le non Primarie lo confermano in toto.

C’è l’ennesimo tragedia idrogeologica, a questo giro a Carrara (la terza dal 2003)? Lui ovviamente NON ha alcuna responsabilità (come si potrebbe solo pensarlo?), perché la sua idiosincrasia all’autocritica è ormai risaputa;  ammansisce anzi lezioni agli altri che avrebbero dovuto fare di più e meglio; non tralasciando di dire che il Presidente di Regione (cioè lui) dovrebbe avere maggiori poteri, di qua in avanti.

A livello Mps, c’è forse il clou della stato confusionale: il 31 ottobre, conferenza stampa convocata ad hoc, a Fiorenza, visto il drammatico momento. Rossi Enrico caldeggia con tutte le sue forze, con aria da statista nei momenti drammatici, l’intervento del Governo; poi Lotti (Renzi) cambia del tutto la linea, e lui – che ormai è legato a Renzi mani e piedi, per la rielezione alle porte – cambia a sua volta linea. Può dire tutto ed il contrario di tutto, no?

“A me vanno bene tutte le soluzioni (basta resti intatta la poltroncina, Ndr): non sono un tecnico, mi intendo un po’ di cose pubbliche ma di banche private no”.

E allora perché convoca le conferenze stampa ad hoc, facendosi ascoltare, con aria tutta compunta, manco fosse l’oracolo di Delfi?

Sulla sanità, poi, siamo all’apogeo.

Non pago di avere creato quel poltronificio scientifico che sono le Società della salute, non soddisfatto della strombazzata riorganizzazione del 118, da qualche tempo è uscito con l’ideona di 3 super Asl regionali, con dentro presidi ospedalieri: formidabile modo per concentrare il potere ancora più di adesso, con risparmi tutti da vedere.

Ma è l’inchiesta sul clamoroso buco dell’Asl massese (270 milioncini di euro!), che non fa dormire sereno l’indagato ( e se dorme sereno, beato lui: un normotipo non ci riuscirebbe…).

Dopo il dottor Antonio Delvino, nei giorni scorsi è stato completamente prosciolto dal Gup (Antonietta Alacri) il dottor Alessandro Scarafuggi, ex Direttore generale dell’Asl 1. A fare il casotto di Massa, dunque, sarebbe rimasto il solo, indifendibile, ex Direttore amministrativo, il dottor Giannetti (già condannato per peculato).

Peccato che fra i soldi sottratti illecitamente da Giannetti (circa 1,5 milioni), e l’entità del buco aslino ci sia una differenza di più di 265 milioni, a stare bassi.

Come la mettiamo, caro Presidente (indagato per falso ideologico)?

Vorremmo infine sottolineare la curiosissima posizione personale del dottor Carlo Palermo, della segreteria nazionale dell’Anaoo.

Prima corifeo sfegatato del Rossi e, in modo del tutto disinteressato, della dottoressa Benedetto in Rossi (che l’aveva nominato responsabile di dipartimento, con congruissimo aumento di emolumento, nel todos Caballeros del dicembre 2010); adesso, in questa fase, lo stesso dottor Palermo è diventato un fustigatore del marito di chi l’aveva promosso.

Addirittura mettendo in dubbio la possibilità, per Rossi, di dichiararsi berlingueriano (su questa cosa, con ragione da vendere: con i vecchi comunisti, quando spuntavano fuori certi buchi, di solito qualche testa saltava).

Perché certa gente è così, inutile girarci intorno: in nome della granitica coerenza, non guarda in faccia a nessuno…

 

Ps Appena vista un’intervista di Tommaso Salomoni al Sindaco Valentini, sdottorante sulla banca fu sanese ( Valentini pareva in pigiama, peraltro).

La linea del Piave, ormai, è che l’istituto tenga almeno un labile rapporto con il territorio; sul tandem Profumo-Viola, però, niente.

Motivo in più per presentarsi, domani, alla Marcia della decenza…

 

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