Eretico di SienaLa domenica del villaggio: Bassani, la "mala setta" e la Ferrante (con tre Ps) - Eretico di Siena

La domenica del villaggio: Bassani, la “mala setta” e la Ferrante (con tre Ps)

Appuntamento ricco come e più del solito, questa domenica, avendo saltato quello della scorsa settimana per l’evento su David Rossi; oggi ci occupiamo del centenario di Giorgio Bassani; poi di un libro di straordinario interesse – anche alla luce dell’oggi – , intitolato “La mala setta Alle origini di mafia e camorra 1859-1878”, scritto da Francesco Benigno; inoltre una riflessione sullo scoop letterario (fino a prova contraria!) sull’identità di Elena Ferrante. Dopodiché, finiamo con le rubriche (con tanto di new entry).

Buona lettura, dunque!

 

BASSANI: UNO SCRITTORE, FRA TENNIS E FERRARA

Il 4 marzo del 1916, in piena Grande Guerra, nasceva Giorgio Bassani, autore di romanzi capaci di restituire in modo pregnante le atmosfere della Ferrara fascista. Il suo capolavoro è “Il giardino dei Finzi Contini”, storia amarissima di una famiglia di ebrei ferraresi alle prese con l’abominio delle Leggi razziali del 1938. Scrittore di classicheggiante eleganza, ed amante dello sport, del tennis in particolare (Gianni Clerici lo ha ricordato in uno struggente pezzo, nei giorni scorsi su Repubblica).

Il film che fu tratto dal suo capolavoro, del Vittorio De Sica di fine carriera, non piacque per niente allo scrittore; ma non è tanto di questo che vogliamo scrivere oggi (né della squallida polemica che gli avanguardisti – che tristezza – del cosiddetto Gruppo 63 gli mossero giusto in quell’anno, accusando un fior di romanziere come Bassani di essere una Liala come tanti), quanto della straordinaria capacità bassaniana di ricreare le atmosfere di una collettività, inserita in un dato contesto storico (quello sopra ricordato).

Non deve forse fare prima di tutto questo, un romanziere?

Mi ricordo di essere arrivato, qualche anno fa, a Ferrara, una domenica mattina invernale: con ben poca fantasia, c’erano freddo e nebbia; mi recai davanti alla sinagoga, che era ovviamente chiusa.

Da adulto, era la prima volta che mi trovavo a Ferrara: grazie a Bassani (anche a “Gli occhiali d’oro”), QUEL luogo, QUELLA comunità, QUELLA sinagoga, un po’ la sentii mia.

Piccoli, minuscoli – ma significativi -, miracoli letterari…

 

“LA MALA SETTA”: CONOSCERE IL PASSATO, PER CAPIRE L’OGGI

Historia magistra vitae, ci hanno insegnato: e sappiamo bene quanto sia arduo aderire in pieno a questo assunto; in qualche caso, però, il buon vecchio latinorum funziona davvero in pieno: leggendo il voluminoso e documentatissimo “La mala setta” dell’ordinario di Metodologia della ricerca storica (a Teramo) Francesco Benigno, se ne ha piena contezza. Uscito per Einaudi (410 pagg, euro 35), il serrato libro di Benigno mostra l’intreccio fra il neonato Stato sabaudo e la nascente criminalità organizzata negli anni cruciali 1859-1878.

Difficile focalizzare su un evento in particolare, tale è la ricchezza degli avvenimenti ripercorsi nel libro: certo, la ricostruzione della settimana di sangue a Palermo del settembre 1866 (l’anno della III Guerra di Indipendenza, con la quale ad altre latitudini vincemmo una guerra perdendo le due battaglie principali, grazie alla Prussia), è davvero di straordinario interesse. Per capire la Sicilia di ieri, ed in parte di oggi: sfuggente, inafferabile, quasi impossibile da decodificare.

Contro i rappresentanti politici e militari del Regno d’Italia (il Sindaco era il marchese di Rudinì, futuro Primo Ministro), scese in campo – ben armato! – un milieu composto da reazionari clerico-borbonici (la “mala setta”, appunto, delle carte di Polizia), abbinata – incredibile a dirsi! – a mazziniani ed ex garibaldini, con contorno di anarchici. Poi arrivò il Generale Raffaele Cadorna – quello della imminente Breccia di Porta Pia -, e le cose tornarono a posto…

Secondo la ricostruzione ufficiale (contestata dallo stesso Crispi, però), il clero locale fu l’ispiratore: preti, frati e financo monache; si era in tempi di anticlericalismo ormai improponibile, e pare che il clero c’entrasse, ma fino ad un certo punto. I mazziniani locali, furono probabilmente gli autentici ispiratori.

Fatto sta che gli stessi – con qualche anno in più – che erano stati definiti eroi nel 1848 ed ancora di più nel 1860 con Garibaldi, in quel 1866 furono considerati “malandrini” (e poi in molti casi amnistiati). Veritas filia temporis, per tornare al latinorum…

 

SCOVATA ELENA FERRANTE?

Oggi tutto-libri (alla prossima, riprenderemo a parlare di cinema e musica): grande scoop del dantista (e non solo) Marco Santagata, che avrebbe scoperto la reale identità di Elena Ferrante, lettissima e molto apprezzata scrittrice, autrice di autentici best sellers di respiro internazionale.

Sul Corriere della sera di oggi, la presunta Elena Ferrante non conferma ma neanche smentisce (!), confermando comunque molti dati di fatto scovati dall’italianista pisano (tra i quali, che l’autrice avrebbe studiato alla Normale di Pisa, per andarsene, però, prima dell’alluvione del 1966).

Che dire? La critica testuale, in effetti, presuppone una forma mentis di stampo giudiziario, in qualche modo, e il professor Santagata potrebbe dunque essere un ottimo Pm!

Ah, per la cronaca (letteraria): Elena Ferrante sarebbe la professoressa di Storia contemporanea (ed esperta di Camorra) Marcella Marmo, docente alla Federico II di Napoli.

 

L’ANGOLO DI ANGUS: gli alti sono più intelligenti?

Oggi mettiamo insieme la rubrica dedicata al libro di Angus Deaton (“La grande fuga”) e quella della Salute: il tema infatti è se le persone alte siano più intelligenti delle basse. Sì, lo sappiamo: sembra proprio una boutade; che c’entra l’altezza con l’intelligenza?

A. Deaton, Nobel eclettico e provocatorio, il problema però se lo pone, anche basandosi (pag.182 e seguenti) su uno studio di due accademiche di Princeton (A. Case, C.H. Paxson: “Stature and Status: Height, Ability, and Labor market Outcomes”, 2008):

“…le capacità cognitive si sviluppano insieme al resto del corpo, cosicché le persone basse sono anche, in media, meno intelligenti di quelle alte”.

Tutto ciò, in una prospettiva prettamente evolutiva, perché le “differenze nella statura media sono buoni indicatori delle differenze  nel grado di deprivazione patito da ciascuna popolazione”.

Prospettiva evolutiva, più che genetica, dunque. Se la ritenete una tesi scandalosa, tranquilizzatevi pure: siete in buonissima compagnia! Le due accademiche sono state sommerse di critiche, e – aggiunge Deaton – sono state “stigmatizzate e bombardate di mail piene d’odio, e alcuni ex studenti hanno persino chiesto all’università che venissero licenziate”.

 

IL CRETINO DELLA SETTIMANA

Nuovissima rubrica: “Il cretino della settimana”.

Ogni domenica, segnaleremo un comportamento riprovevole da parte di qualche, appunto, cretino (la cui madre – si sa – sempre incinta è…).

Oggi vorremmo sommessamente segnalare il caso di un CRETINO che, davanti al cimitero di Casciano delle Masse (nel cuore della campagna senese), pur avendo visto che c’erano persone in raccoglimento davanti a delle tombe, stamattina ha visto bene di spezzare il silenzio della campagna facendo rombare per svariati secondi la sua moto da motocross; per poi, alcuni attimi dopo, partire a tutta velocità, con la soavità che si lascia immaginare. Chapeau.

 

Ps 1 Bernardo Valli, il grande inviato nel mondo di Repubblica, prende il posto di Umberto Eco nella quindicinale rubrica de L’Espresso (“Provo a sostituire Eco senza essere Eco”, titolo ben azzeccato). La rubrica perderà certo qualcosa in brillantezza ed erudizione, ma acquisirà un valore aggiunto fatto di geopolitica e conoscenza del mondo boots on the ground.

Ps 2 Sabato prossimo 19 marzo, lo scrivente parlerà ancora della figura di Davide Lazzaretti (ore 17,30, biblioteca di Piancastagnaio), ripresentando il meritorio libro di Paolo Lorenzoni: numquam satis, su questa straordinaria figura.

Ps 3 Lunedì 21, infine, per il “Lunedì letterario del Casato” (locale quasi alla Bocca del Casato, per capirsi), appuntamento di fine stagione con l’eretico che presenta il suo romanzo “2019”: si mangia, si beve, si parla del libro in questione (prenotazioni allo 0577 282301). Occasione ghiotta nell’autentico senso della parola, no?

 

10 Commenti su La domenica del villaggio: Bassani, la “mala setta” e la Ferrante (con tre Ps)

  1. VEDO NERO scrive:

    Riguardo il cretino della settimana potrei segnalare un ex-equo con il gruppo di ‘belle menti’ che ha distrutto la fontanina in Piazza Paparoni. A chiapparceli e portarli dai Carabinieri o Polizia a forza di pedate dove non batte il sole!

  2. Nunzio Filogamo scrive:

    come MEGAcretino del mese proporrei quell’affannato mentale che ha riempito il centro storico(e non solo)con la scritta hip-hop!!!!

  3. Eretico scrive:

    Tutti stimolanti assai, questi suggerimenti sul CRETINO della settimana: la nuova Rubrica tira, via…

    Mi aspettavo semmai qualcosa anche sulla questione sollevata dal Nobel Deaton a proposito del quoziente intellettivo degli alti e dei bassi: diamo tempo al tempo, suvvia…

    L’eretico

  4. Ale scrive:

    Quello che ha distrutto la Mensana, addirittura per ben due volte (un fallimeto solo non bastava !!!), tal “ridimai – Piero”, potrebbe concorrere al primo posto non della settimana, ma del decennio.
    PS: mi dicono che è introvabile a Siena, chi l’ha visto?

  5. Gianni Meiattini scrive:

    Questa mattina ho letto l’articolo nella nazione locale sulla commissione regionale che cerca di approfondire le responsabilita politiche sulla disfatta MPS. Vi erano parti delle dichiarazioni di Piccini e Cenni, ex sindaci di Siena, che hanno esposto che e’ stato deciso fuori da Siena e che ha accoltellato la città. Ma non sono stati resi noti i nomi di partecipava e di chi decideva…….. Sapete niente?

  6. Gianni Meiattini scrive:

    Manca un ciò nel post di prima. Scusate

  7. Groppone da Figulle scrive:

    Leggo che quelli del gruppo 63 avevano assegnato a Pasolini il “Premio fata” (l’allusione al premio Strega è evidente) per il libro più brutto. Tutto si tiene: Bassani è la voce di Orson Welles ne “La ricotta” di Pasolini. E pare che Bassani abbia scritto “Gli occhiali d’oro” esplicitamente riferendosi alla sua condizione di ebreo e a quella di omosessuale dell’amico Pasolini. Si vedrà chi durerà di più nel tempo: il gruppo 63, oppure Pasolini e Bassani.

  8. Groppone da Figulle scrive:

    Nell’olimpo dei cretini del secolo metterei che ha concepito e realizzato la Siena-Firenze. Che non avrò il piacere di vedere tutta intera senza interruzioni nell’arco della mia esistenza. Terminata persino la Salerno-Reggio Calabria, rischia di prenderne il posto nelle barzellette sui lavori pubblici.

  9. foloso scrive:

    http://www.lanazione.it/siena/devastata-sede-scout-1.1983163

    La mamma degli imbecilli è SEMPRE PIU’ in cinta……

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