Eretico di SienaPerché Valentini deve rinunciare al XXV aprile (e 3 Ps) - Eretico di Siena

Perché Valentini deve rinunciare al XXV aprile (e 3 Ps)

- 24/03/17

Oggi, dopo un pochino di tempo, torniamo ad accentrare l’ attenzione sul nostro amatissimo Sindaco Valentini Bruno; non tanto per le quattro nomine in Fondazione Mps – per le quali rimando al Santo, allo Stanzino digitale e financo ai martinellati -, che sono, in linea di massima, sic et simpliciter nomine di brave, o bravissime, persone, che Valentini immagina agiranno come sue truppe cammellate.

No, stasera parliamo del Sindaco per ben altro che le nomine di un morituro ente:  perché – come prevedibile – la toppa messa, da lui stesso, sull’infelice uscita del sidecar nazista (visibile la foto sul Santo) è peggio del buco. E visto che non si è dimesso per i suoi guai giudiziari come avrebbe dovuto (ed ancora c’è in piedi la questione del campo da baseball di Castellina scalo, aggiornata ai primi di aprile), che almeno si astenga dal salire sul palchetto del XXV aprile. Per decenza istituzionale e per rispetto della Storia (che ammette esplicitamente di non conoscere), non per altro.

 

VALENTINI: IL SIDECAR ELIMINA IL PALCHETTO

Affidata a Facebook, as usual, la toppa valentiniana è dunque peggio del buco sidecar (nazista); riconosciamo al Sindaco che non era per niente facile cavarsi fuori da una foto che lui stesso – affetto da una sorta di bulimia da Fb – aveva caricato, ma una strada c’era: ammettere la poponata tutta, per intero, senza cercare addirittura di ribaltarla pro domo sua (lo diciamo per il Sindaco: vuol dire “a vantaggio suo”).

Invece, la consueta arroganza valentiniana campeggia a lettere così chiare, dall’inizio alla fine, che viene il sincero dubbio che a questo giro non se la sia nemmeno fatta scrivere, la paginetta su Fb: Valentini gioca penosamente la carta della spontaneità, e ha la faccia tosta di mettere nero su bianco che lui, a differenza degli altri politici, sa chiedere sinceramente scusa (quando si chiede scusa, si chiede scusa e basta, senza cercare goffi arrampicamenti sugli specchi: chiaro?).

Ma veniamo alla difesa (di cui chi chiede sinceramente scusa NON ha alcun bisogno); la domanda che tutti si sono fatti, vedendo un Sindaco assiso su di un sidecar delle SS, è stata: ma Questo, capisce cosa ha sotto le natiche, o meno? A sentire il Primo cittadino, no: “la mia foto a bordo di una moto d’epoca della Seconda guerra mondiale (allora che fosse del 1939-1945 l’ha capito subito, Ndr), che ho appreso essere appartenente al corpo SS (questo, invece, l’ha capito solo dopo, Ndr)…sono rimasto colpito dall’accuratezza della ricostruzione, e non ho colto quali simboli avesse sulle carenature (ergo, Lui ha guardato “le carenature”, ma non ci ha capito un kaiser, Ndr), tantomeno intuendo i valori deleteri che potevano essere ancora attribuiti a quella rappresentazione (ergo bis, Questo non aveva nemmeno capito che le SS esprimono ancora “valori deleteri”, fin tanto che qualcuno dei suoi amichetti glielo ha fatto debitamente notare, Ndr).

Poi, senza evidentemente capire che trattasi di un’aggravante seria, invece che di un’attenuante, il Sindaco-storico sciorina il Sancta santorum, il Pantheon antifascista della sua famiglia: il nonno antifascista (unico vetraio a Colle senza tessera del Pnf, dice Lui); il padre, “partigiano in Jugoslavia” (sbaglia anche a scrivere “Jugoslavia”, ma sono solo penosi dettagli), per finire con il mettere dentro lo zio, Vittorio Meoni (il quale – per come lo conosciamo – sarà rimasto basito, se ha visto la scellerata foto), “eroe di Montemaggio”.

Infine, chicchissima finale: Lui stesso era (è!) antifascista a bestia, perché una volta (non dice però quando), in “Piazza della Posta” (cioè Matteotti, visto che di Fascismo si parla), Lui fu “personalmente aggredito da FASCISTELLI, perché distribuivo l’Unità”.

Insomma, i comunisti sono quelli rossi, che leggono e distribuiscono l’Unità; quelli neri, invece, sono i fascisti. Troppo complesso da capire, forse, per il Sindaco che avrebbe voluto essere il Primo cittadino della Capitale europea della Kultura?

Adesso chiudete gli occhi, e concentratevi al massimo delle vostre possibilità: cosa sarebbe accaduto, se un politico-amministratore dell’opposizione avesse fatto la stessa, identica cosa del Valentini Bruno? Ve lo immaginate?

Entro al massimo 48 ore, sarebbe stato montato un palchetto denominato “Presidio senese antifascista”, e sarebbero rispuntate bandierone rosse (tipo asilo Monumento, per capirsi), e qualche “Bandiera rossa” sarebbe stata intonata, contro i “rigurgiti inammissibili, nella Siena democratica ed antifascista”. A proposito delle solite sbrodolate dette da chi non riconosce un sidecar nazista da un cammello, martedì prossimo leggeremo in televisione – in modo quasi integrale – un veemente discorso sul XXV aprile del nostro amatissimo Sindaco: e mentre le sue parole scorreranno, l’immagine sarà implacabilmente fissa su di Lui, assiso e sorridente sul sidecar della vergogna.

Dunque un rigurgito di coscienza dovrebbe assalire il Sindaco Valentini Bruno, e fargli capire che, almeno per quest’anno, sul palchetto del XXV aprile sarebbe meglio assai che Lui non salisse (tanto non fa altro che smanettare su Fb); siccome non lo farà sua sponte, sarebbe bene che le opposizioni facessero in modo da farsi sentire, a tal proposito. Se non ora, quando?

Ps 1 Mi dicono di volantini ironici su Mussari Giuseppe affissi sulle Vie principali; premesso che lo scrivente NON c’entra alcunché (anche se a questo giro non era all’estero come a febbraio), si apprezza la scelta lessicale, più volte suggerita in questo blog: Mussari è accusato, nei suddetti volantini, di essere stato un “BIRBANTELLO”. E vai…

Ps 2 L’Europa tratta su Mps (la banca): chi detiene bond subordinati – e magari verso Natale aveva ripreso a dormire qualche ora la notte -, si riarmi di sonniferi. Il ristoro promesso dal Governo è ancora in altissimo mare.

Ps 3 Roba sempre più grossa, in quel di Murlo; e martedì sera (Siena tv, ore 22 in punto), finestra ANCHE su quello, oltre che un sano scoop che non è il caso – per ovvi motivi – di annunciare.

11 Commenti su Perché Valentini deve rinunciare al XXV aprile (e 3 Ps)

  1. Ascanio scrive:

    Concordo pienamente con l’Eretico, e spero che qualcuno andrà a “disturbare” la pagliacciata di vedere un Sindaco che passa dal sidecar nazista alla celebrazione della Liberazione del Nazi-fascismo.

  2. Biagio di Montluc scrive:

    Credo che l’aspetto più grave e quasi incredibile della vicenda sia che qui siamo al cospetto di un Sindaco che scrive di non essersi reso conto che un sidecar carenato di runico era un qualcosa di attinente al Nazismo (l’avrebbe capito uno studente, non dei migliori, dell’Eretico?). Un Sindaco appunto che dal 2013 alla boccata dell’anno dopo non ha fatto altro che riempirsi la bocca di Cultura, Cultura, Cultura..

  3. VEDO NERO scrive:

    Penso che il prossimo sindaco che nel 2018 verrà eletto sarà di sicuro migliore del Valentini. Con lui abbiamo toccato il fondo e quindi non si puo’ che risalire.

  4. Paolo Panzieri scrive:

    Devo dire che stavolta la cosa non mi appassiona.
    Sarà perché queste manifestazioni pubbliche, mi pare che ormai siano rimaste un qualcosa di formale e stereotipato, ferme al secolo scorso, lontane dalle reali ed attuali necessità ed aspirazioni del popolo. Sempre in Italia che di popolo si possa parlare….
    Sarà perché mi pare che la cosa abbia in realtà ben poca sostanza: sarebbe bastato buttarla un po’ sullo scherzo e tutto sarebbe finito lì.
    Ad ogni buon conto per me il Sindaco può celebrare venticinque aprile, primo maggio e pure il Santo Natale, se gli riesce di convincere l’arcivescovo a cedergli il pulpito.
    I problemi di questa città disastrata sono altri.

    • Eretico scrive:

      Caro Paolo,
      va da sé che le emergenze della nostra comunità siano altre, anzi ben altre: lavoro, fuga dei cervelli (qualcuno purtroppo rimane), qualità dei servizi erogati, corruzione generalizzata et multa alia.

      Ma esistono dei valori, dei principi che caratterizzano una città: e che li butti nel cesso proprio colui che vorrebbe esserne il sommo sacerdote, mi sembra cosa degna – anzi, degnissima – di essere focalizzata con il dovuto risalto.

      Buona, laicissima, domenica a tutti, l’eretico

  5. anonimo scrive:

    Caro Professore
    Farsi sentire con autorevolezza in Europa sarebbe un bene per noi.
    Ma prendersela con l’ Europa, o con l’euro perché qualche banca non è stata amministrata a dovere mi pare darsi la zappa sui piedi.
    Allora Prefessore tu che insegni. Vuoi spiegare per bene che una banca è una Società per Azioni e se fallisce deve finire come una azienda qualsiasi. Così si insegna ad essere responsabili e sapersi amministrare. Io non capisco perché gli ultimi che prendono sotto i mille euro devono salvare dei posti di lavoro che nessuno garantisce a loro. O peggio garantire il ristoro del capitale di chi ha di più. Io non sarò mai d’accordo a metterci del mio. Un poco di Calvinismo non guasterebbe. Vedrai professore che arriverebbero anche i posti di lavoro.

  6. Eretico scrive:

    Due cosine domenicali al volo (all’ora di cena arriva la balsamica rubrica culturale): sulla questione dei MOTORINI, si scriverà e si dirà in tv martedì, visto che sono arrivate segnalazioni.
    E poi: di una pallosità quasi disumana la Lectio magistralis (sicuri?) di Padre Lombardi, vista in parte oggi su Siena tv. Ma soprattutto: il Valentini ha tirato fuori il “potere prestato” di Caterina. Che originalone, eh…

    L’eretico

  7. Mario Ascheri scrive:

    Buffa ‘sta storia: si vede che Valentini non ha mai seguito corsi alla scuola di partito!
    Certo, in altri tempi gli avrebbero fatto fare un bel corso di riabilitazione dopo la vicenda del side-car!
    Ma nessuna meraviglia: ricordatevi che è riuscito persino a far passare la Francigena dal SMS! A forza di succhiare quattrini con quella motivazione, togliendoli alle altre comunità lungo il percorso, peraltro, la Francigena per lui è diventato un ente metafisico, perenne e onnipresente!

  8. un condottiero in sidecar scrive:

    a leggere certi commenti domenicali delle nostrane penne in bianco si scopre, con ritardo, d’avere come sindaco un politico capace, con sprezzo del pericolo (e del ridicolo di chi lo ha scritto) , cioè: lontano dalle secrete stanze (sic) in assoluta autonomia (arci sic), senza consultare nessuno se non la propria coscienza (ultra sic), capace, dicevo, di fare quattro nomi di quattro perfetti sconosciuti(citazione filmica si spera, altrimenti quelli si incazzano)se poi anche capaci non si sa. E dire che noi popolo bue non ce ne eravamo mai accorti di avere un cotanto condottiero. Forse però un dubbio, vedendolo su un sidecar delle SS, qualche dubbio ci poteva anche venire…

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