Eretico di SienaLa domenica del villaggio: Macron, Gomorra, "la fine del moto" (e 2 Ps) - Eretico di Siena

La domenica del villaggio: Macron, Gomorra, “la fine del moto” (e 2 Ps)

Per l’appuntamento cultural-domenicale, ecco il menù di stasera: l’esito delle elezioni presidenziali francesi, cruciali per il futuro dell’Europa; poi la fine della serie televisiva “Gomorra”, con alcune considerazioni ereticali sulla stessa; infine, gli sconcertanti dati di una ricerca dell’Università di Milano (Scienze del movimento): i preadolescenti italiani sono inabili, molto spesso, al corretto movimento. Perché?

Buona lettura a tutti, dunque!

 

MACRON: UNA VITTORIA PESANTE

La Francia profonda è rimasta dunque in profondità, come da sondaggi (non come nel 2002, con Le Pen senior, ma quasi); la Francia cittadina – parigina in primo luogo – ha prevalso su quella – soprattutto orientale -, che nel primo turno di quindici giorni or sono aveva fatto volare la Le Pen.

Al momento di andare in stampa, siamo intorno al 65% per Macron, dunque il restante alla Le Pen: era previsto un 60 a 40, quindi il successo del candidato europeista è più netto di quanto previsto dai sondaggisti (che nel primo turno avevano rasentato la perfezione). Vedremo nel prosieguo della notte. Siamo di fronte ad una Francia più divisa di quanto potrebbe sembrare, però: gli antisistema Le Pen-Melenchon rappresentano, di fatto, la metà dei francesi. La rappresentanza politica su cui si è forgiata la V Repubblica d’Oltralpe, voluta da De Gaulle, già durante il primo turno si è sgretolata: né i gollisti, né i socialisti sono arrivati al ballottaggio.

Ha vinto un candidato che ha creato ex novo un Partito solo un anno fa (in questo, più vicino a Berlusconi, che ad altri che sono subito saliti sul carro del vincitore, ma con un partitone alle spalle). Macron è, allo stato, un mix di tante cose: pulsioni di destra e di sinistra; liberismo e colbertismo; se vogliamo, financo gioventù e senescenza (per la nota questione della moglie Brigitte, di 24 anni più avanti con gli anni).

In attesa dei dati finali e delle Politiche di giugno, questo è quanto: comunque la si veda, queste storiche elezioni sono finite; ora parte l’incognita del potere affidato al trentanovenne Macron: se riuscirà nel suo intento, l’ideale europeo riprenderà spinta e vigore; se fallirà, lo spazio per gli antieuropeisti sarà ancora più largo.

“GOMORRA”: UNA FICTION CHE FA SCUOLA

Abbiamo già scritto, illo tempore, della fiction “Gomorra”, che nasce dal libro-denuncia di Roberto Saviano (che collabora attivamente anche a questo prodotto), e che vede una sorta di regia “a tappe” (puntata dopo puntata), alternata fra Stefano Sollima, Francesca Comencini, Claudio Cupellini e, buon ultimo, Claudio Claudio Giovannesi: ne abbiamo già scritto in modo lusinghiero e – con qualche puntata in più sul groppone – ne scriviamo in modo ancor più convintamente positivo.

La critica cinematografica, in piena temperie neorealista, aveva esaltato il viscontiano “La terra trema” (1948), che trasudava iperrealismo da tutti i pori, con gli attori che impersonavano i pescatori di Aci Trezza che erano, loro stessi, pescatori di Aci Trezza. Beh, nel caso di Gomorra la credibilità degli attori è paritetica rispetto al film viscontiano, nonostante non manchino i professionisti; la lingua parlata è un napoletano talmente verace, che abbisogna di sottotitoli (cosa che dovrebbe assai inquietare, ma questo è un altro discorso): come era per il siciliano, di matrice verghiana, de “La terra trema”.

Ma la differenza fra i due lavori, è che il ritmo incalzante – ibrido tra noir d’autore e polizesco di genere – che troviamo in “Gomorra”, non esiste, neanche alla lontana, nel film viscontiano, che rientra nel filone del cinema letterario-antropologico di stampo prettamente neorealista.

Fuor di comparazione, per finire, chapeau a chi di dovere: “Gomorra” è davvero una pietra miliare della fiction televisiva. Una volta tanto, la Rai ha fatto la Rai: ed ai novelli Andreotti – a quelli per i quali i panni sporchi si lavano in casa, che si parli di Sicilia come di Napoli – suggeriamo di riprovare al prossimo giro…

 

LA FINE DEL MOTO…

La ricerca è del professor Sergio Dugnani – docente di Scienze del Movimento all’Università di Milano -, ed è stata ripresa da molti quotidiani (domenica scorsa – per primo salvo errori – dal Corriere della sera, oggi da Massimo Fini sul Fatto, con un ficcante editoriale dei suoi): in prima media, due ragazzi su tre non sanno effettuare una normale capriola; e in moltissimi preadolescenti, mancano la forza delle braccia nonché il senso basico dell’equilibrio. Annalisa Zapelloni – decana fra i docenti di Scienza motorie di Roma – il problema è drammaticamente molto semplice: “Vedo ragazzini in difficoltà se chiedi loro di saltare a piedi pari una riga disegnata sul pavimento. Non sono disabili: semplicemente non l’hanno mai fatto”.

Cosa è che ha portato all’ennesima Waterloo pedagogica? Di certo – antica polemica di questo blog -, il risibile monte orario della vecchie Educazione fisica: due ore – mai ovviamente complete – dovrebbero essere al giorno, non alla settimana!

Ma c’è evidentemente qualcosa d’altro, che questa ricerca ha il merito precipuo di evidenziare: la scomparsa degli spazi sportivi informali, del terrain vague in cui si arrivava e si giocava, impolverandosi ben bene e sbucciandosi ad libitum le allora giovani ginocchia. Oggi, la situazione per i ragazzi dai 10 ai 18 anni (e non solo) è la seguente: o si fa sport in modo irreggimentato, con orari ferrei, squadre o società di riferimento, allenatori che spesso pretendono di sovrapporsi al genitore (e magari anche al docente scolastico), oppure si sta tra divano, sedia, banco e letto all day long (cosa ovviamente pessima, e ben peggiore del primo caso). Il gioco sportivo all’aria aperta – salvo magari gli under 10, quando ne hanno la possibilità – è pressoché scomparso: con i risultati che sono, per l’appunto, sotto gli occhi di tutti. Finalmente, anche della Scienza.

Ci permettiamo un’aggiunta, che non può non essere almeno un po’ polemica: grande è anche la responsabilità genitoriale (con le dovute eccezioni, ovviamente). Troppo presenti (magari anche agli allenamenti), troppo invadenti, pronti in qualche caso ad autentici psicodrammi se il figlio non è titolare o se comunque non viene valorizzato a sufficienza, secondo l’equanime (sic) giudizio del genitore.

Sarebbe bello, in conclusione, che ogni adulto – senza fare troppo opera di presenzialismo – aiutasse i giovani a riscoprire il piacere del gioco nella polvere, senza volere imbrigliare anche questo aspetto della formazione; lo slogan? Meno genitori agli allenamenti (non parliamo alle partite), più ragazzini nei campi: sì, ma i campi (aperti, liberi, affrancati dalle società sportive), ci sono sempre?

Ps 1 In settimana, ci ha lasciato uno dei fondatori de Il Manifesto, il quotidiano orgogliosamente (ed ereticamente) comunista. Valentino Parlato – arrivato alla veneranda età di 86 anni, nonostante le cento sigarette al dì – veniva dall’esperienza economica di Paese sera, ed è da tutti ricordato come persona disponibile e gentile. Tratti, questi, che si intuivano con chiarezza anche da una conoscenza solo mediatica.

Ps 2 Il buon Maurizio Boldrini ha invitato l’eretico a sdottorare sull’essere blogger, di fronte ai suoi studenti del corso di Pianificazione dei media. Giovedì mattina porterò dunque la mia esperienza (e non solo la mia), cercando di evidenziare luci ed ombre (nel senso soprattutto di giramenti vari) dell’esperienza bloggeristica. Ne riparleremo, ne riparleremo…

19 Commenti su La domenica del villaggio: Macron, Gomorra, “la fine del moto” (e 2 Ps)

  1. anonimo scrive:

    Caro professore
    Io non amo il cinema, perché spesso è solo una fantasia, meglio dire finzione. Questo porta a confondere la realtà con cose sbagliate.
    Ecco in Francia abbiamo assistito ad un film, dove un giovane che convive con una compagna più vecchia di lui ha preso il potere, ed ha assunto la parte del salvatore dell’Europa. Insomma ha assunta la parte del buono contro la signora antieropeista.
    Una parte dei francesi ha capito il film, quindi non ha votato o votato scheda bianca.
    Gli altri hanno votato un film, quindi il nuovo presidente se va bene rappresenta il 40 per cento del popolo.
    Presto ci saralnno le elezioni del psrlamento francese ed i volponi che hanno appoggiato il film vorranno molto. E la Francia risultera’ instabile. Tanto più che rimarranno in piedi tutti i problemi non risolti a livello di coesione sociale, di integrazione, e immigrazione. Dovuta alla ineluttabile perdita dei posti di lavoro.
    Ecco che il film verrà spazzato via e rimarrà la nuda realtà. Le banche crolleranno sotto il peso dei derivati ed il popolo impazzira’.
    La signora Lepen ha vinto senza saperlo.

  2. Biagio di Montluc scrive:

    Pezzo pieno di cose interessanti, caro Eretico: visto che la discussione si incentrerà di certo sulla Francia di Macron (o Le Pen), io dico la mia sulla questione dello sport. In effetti oggi assistiamo a questa precoce professionalizzazione sportiva dei ragazzi: cartellini, burocrazia sportiva e quant’altro. Ed anche qui c’è una sottile lotta di classe, perché mi hanno riferito di genitori che pagano extra alle società (tramite sponsorizzazioni e cose simili) per rendere titolari i loro pargoletti. Che pena infinita…

  3. foloso scrive:

    Oggi in edicola insieme al Corrierone c’è il supplemento L’Economia che sembra rappresentare un cauto riposizionamento dell’illustre testata italiana rispetto ai crac Mpe e BPVI e relativi manager.

    Ma noi certamente non scordiamo l’edizione di Sette del 2014 a cura dell’ottimo Walter Mariotti
    http://www.corriere.it/13_dicembre_30/abbiamo-spiato-deposto-re-siena-cavalli-buona-cucina-gelato-pistacchio-ecco-seconda-vita-giuseppe-mussari-bda7f5e4-7164-11e3-acd7-0679397fd92a.shtml

  4. Paolino scrive:

    Mah… hai voglia a aspettà che le banche europee crollino sotto i derivati; più prossimi i problemi per quelle italiane (alcune in particolare)ma per motivi totalmente opposti: http://www.raiplay.it/video/2017/05/Il-silenzio-degli-insolventi—Anticipazione-0a2b0429-c0e3-4bf5-b28d-561a6bc68aa2.html
    stasera Report su Rai 3

  5. Cecco Angiolieri scrive:

    Come sempre il nostro Eretico ci illumina con il suo punto di vista intelligente e sagace….ma vorrei segnalare un interessante pezzo dell’inserto di economia del Corriere della Sera:

    http://www.corriere.it/economia/leconomia/cards/autunno-patriarchi/richard-fuld-lehman-brothers_principale.shtml

  6. VEDO NERO scrive:

    Eretico mi vorrei collegare al discorso ‘meno facebook e più libri’ che affronti spesso nella tua trasmissione che poi alla fine si ricollega all’argomento ‘la fine del moto’. partiamo dall’inizio: porto la carta da riciclare all’apposito contenitore e dentro ci trovo per la seconda volta, ma in quantità più numerosa, diversi libri anche in buono stato, gli Autori vanno da Sofocle a Camus, Sciascia, Wolf, Brecht e altri e c’è, scandalosamente, anche un interessante libro sulle leggende di Siena e un vocabolario analitico della lingua italiana. Ovviamente l’ho presi tutti, ho già tanti libri a casa e prima o poi leggerò anche questi. Il problema è che se i nostri ragazzi che, come ha detto giustamente Biagio di M., sono delusi e intimoriti dal fatto che lo sport non è più un libero svago, ma è diventata una stressante professionale (se non sei un campione, o appoggiato da qualcuno, sei fuori), allora cerchiamo di invogliarli a leggere i libri, almeno, se non il fisico, la mente si allenerà a pensare e arricchire il proprio linguaggio. Corsi di inglese, spagnolo, tedesco, ecc, certo, ma se non hai una base di conoscenza della tua lingua è come costruire una casa senza le fondamenta. Si dice che la nostra cultura occidentale è minacciata dai flussi islamici radicali del Terzo Mondo, ma noi buttando via dei libri diamo un bell’aiuto alla nostra rovina. Sono prolisso e me ne scuso.

    • leonardo scrive:

      società di merda ! volutamente creata ma la colpa è dell’uomo, e anche noi in basso siamo della stessa razza, purtroppo

  7. VEDO NERO scrive:

    Potrebbero anche leggere libri che parlano di atletica in modo che magari gli viene voglia di correre i fine settimana di mattina, tempo permettendo.

  8. VEDO NERO scrive:

    Trai libri gettati nei rifiuti c’era ‘Lupo della steppa’ di Hesse, l’ho iniziato a leggere, mi sembra molto interesante, mi chiedo come si fa a gettarlo nella spazzatura? Così muore una civiltà.

    • Anonimo scrive:

      Ma dov’è la pattumiera dove raccatti questi tomi? Mi hai fatto venir voglia di ravanare in tutti i cassonetti, come faceva il compianto barbiere Carlone che abitava vicino a casa mia all’Acquacalda!!
      Faccio collezione di libri…meglio se “prime edizioni!”.
      E mi fa anche un po’ specie che Cartazucchero in via Camollia sia in via di chiusura…brutto segno per la letteratura! Anche se i prezzi erano…da collezionisti…appunto!

      • VEDO NERO scrive:

        Siena Acquacalda. La prima volta davanti al Palazzetto CUS e la seconda davanti al Simply in Via delle Province.

        • Giovanni scrive:

          mi è partita la risposta precedente come “anonimo”…praticamente questi libri giacevano a pochi metri da casa mia! Uno scempio deplorevole e persino inverecondo! Ma sai quante biblioteche messe insieme con soldi e passione vanno perdute dopo la dipartita del proprietario?! Batto tutti i mercatini dell’usato e posso dire di aver fatto incetta anche di testi con note autografe, con dediche, con segnalibri personalizzati…una cosa veramente struggente e amara!!
          Non vorrei essere pesante…ma credi che per me sarà diverso? Fra parecchi decenni entreranno in casa mia e butteranno via tutto…davanti al Simply! ma gli ci vorranno parecchi viaggi…

          Giovanni

  9. semplici8 scrive:

    Spendo volentieri due parole per Gomorra, che ho trovato ottima a parte un finale un po’ troppo “americano” con quella contrapposizione nascita – morte abbastanza scontata. Belle regie, ottima fotografia, attori davvero eccellenti. E quei sani realismo e squallore dei quali francamente si sentiva la mancanza, viste le stucchevoli ciofeche a base di melassa e preti che ci propinano Rai e Mediaset ormai da troppi anni con l’unica eccezione del commissario Montalbano. C’è da dire che quando si muove Sky difficilmente sbaglia il colpo (a parte 1992), e che certi prodotti sono ancor più meritori nel momento in cui ci sono ancora autorevoli professionisti della minchiata che fanno ascendere le colpe di brutali omicidi come quello di Alatri a Romanzo Criminale o alla stessa Gomorra.
    Sui bimbi: fatta salva l’incontrovertibile verità che questi ultimi sono diminuiti di numero, gli spazi e le strade dei quartieri sono desolatamente vuoti di bimbi e ragazzi. Mille i motivi: un mondo folle e ipercinetco nel quale il gioco fine a se’ stesso e’ da ritenersi improduttivo, la fobia del l’infortunio e del batterio per cui giocare e sporcarsi in strada e’ pericolosissimo, l’ ambizione genitoriale per la quale il figlio non deve giocare per divertirsi ma competere per vincere. E poi i social e quant’altro.
    Una cosa comunque è certa,i genitori appartengono generalmente a due categorie:
    quelli che ci hai nuoto ci hai inglese ci hai judo ci hai chitarra, e quelli che cittino stai a casa a guardare Disney Channel o giocare alla play che’ mamma c’ha da anda’ a Zumba.
    Ma, se vuoi, puoi invitare un amichetto.

  10. O io so’ emigrato ,però la sera gioco a ramino co’ un professore
    Di Brozzi che dice e’ parente dello strologo e me le dice prima
    Che succedano, un fenomeno degno di’ su quadrisavolo. Che conoscea
    La merda al puzzo el pruno al tatto,sicche sentite un pochino che robe bollono ni’ pentolone Franco europeo ,con risvorti pesi anche pe’ lo
    Stivale.
    Allora seramo lì tra un gotto du semi di zucca e quarche pistacchio
    Io scarto ,lui pesca io attacco a untrisse, e lui mi fa’:
    Questo ragazzotto le’ tutta una posa ,essai, dico io, ti sei ingegnato.
    No no, fa lui ,i garzone di bottega de’ Rotschild ,un’ l hanno mica messo
    Pe’ governare . E nicchiava ,che io lo so’ quande fa’ così c’è roba grossa.
    Io pe’ provocallo gni piglio uno scarto e Scoto i capo, sicché lui punto sui vivo riparte : sisi scoti dimorto ,vedrai che banda sorte fori ora.
    Io lo so come fare pe’ dagni l’ aire ,sicché mi frugo in un orecchio coi mignolo tiro fori un po’ di cerume ,lo rimiro ,poi co’ una certa crasse
    lo tiro a schicchera in terra e riscoto i capo con aria di compatimento,
    E lui parte a stesa:
    Perche in Francia ,fanno partire i casino ora,primo, questo che qui ,
    E io annoiato ,chi? Come.chi (e giù du sarve regina),macronne e c ha una società offesciore alle isole sanchittisse(s. Kitty) ne Caraibi questo pischello ,c ha rimpiattato e quadrini a tempi. Che faceva l analista
    Pe’ Roscilde c’è rimasto le tracce ,tu vedrai che co’ questa storia ora
    Lo tengon pe’ le palle, poi ,in do l’ ha la maggioranza questo coso ,
    L hanno messo pe creare una situazione d’ ingovernabilita, per poi commissariare il paese dopo che avranno fatto scoppiare casini ,e sommosse
    A tutta anda,a qui punto tireranno fori la eurogenforce, quella dell accordi di velsen di 2011,che voi rimbischeriti nemmeno sapete che roba e’.
    Ma quando all’ elezioni di 2018 anche in Italia ,verrà fori ,l impossibilità di formare una maggioranza ,allora vu vedrete che anche qui
    Sara’ la stessa banda,casini ,gente nera e artri colori,fasci ,miseria,totale, commissarieranno anche noi.

    Io sbadiglio ,lui pare l’ Arno for de su termini ni 66.straborda
    .
    Si sbadiglia ,bravo ,che credi che grillo l abbino troato pe’ caso, casaleggio ,prendeva i quadrini da Sassoon ,prima di troare grillo ,fecian
    Le prove con di Pietro ,che i blogge anche a lui gne ne gestiva casaleggio
    Ma è tempi un eran maturi ,poi con questo mezzo parente dei Roscilde,scersano grillo e comincionno a pompallo. Che grillo l era ito
    Anche su i Britannia co draghi monti e tutta la banda ,lo sapevi ?

    E sassoni e britanni? Gni fo’ io, o che semo a vikinghe ma di che ragioni ,va ia, scarta E falla poco lunga. E lui imbervito:

    Lo yacht della regina in do fecero i meeting a inizio 90 pe disporre
    I saccheggio dell economia mista italiana ,sete Delle fave ignoranti come ciuchi bianchi dell Asinara, t ho detto i Sassoon quelli che facevano i mercanti d oppio in Cina nel 800 che prima facevano gli strozzini in Irakke
    Per l impero ottomano ,che si accasonno ni1887 co carolin Roscilde ,che la sposo Albert Edward Sassoon e che poi la regina Vittoria gli fece anche baronetti pe premio d’ave rimbuzzato d oppio e cinesi, che l’ hai inteso
    Ora i sor grillo da ndo’ sorte fori ,o ti devo fa un disegno?

    Poi ora basta ,ma c’è i seguito , che questo di brozzi ,che io lo. Chiamo
    I professore ,però un’ e’ dato che vende i lampredotto coll’ ape.
    Ma come conoscenza di’ Quinto quarto e ricette annesse l e’ un fenomeno,
    E tutti lo conoscono e appellano come professore con sommo rispetto.
    E lui si vanta ,sicché ,va bene così.

    Comunque,questo che qui secondo me ,anche se gioca a ramino e no a scacchi,
    Ne sa dimorte, poi pare che i console russo a Firenze gni Garbi le frattaglie, e i professore dice di essere in confidenza ,sicché a noi certi
    Informati colligiani ci raccontano poco ,anzi nulla ,datosi che come insegna la storia diplomatici e ambasciatori erano tutti fiorentini ,ni passato ,e quelli di Colle ai massimo ,erano ambasciatori a Certaldo.
    Sicché l ervetico stia Bonino ,che ora ci pensa manunta a tenevvi informati.

  11. Andrea Pagliantini scrive:

    Aldo Agroppi, (noto allenatore di calcio di squadre di seria A e poi commentatore televisivo) è solito dire che le migliori squadre sono quelle composte da 11 orfani….

  12. unalettricedelblog scrive:

    E’ risaputo… le mamme iscrivono le figlie a corsi di danza in memoria di un tutù loro negato, i papà esultano a bordo campo durante gli allenamenti dei piccoli sperando di aver tra le mani un campione di serie A che porti a casa tanti “soldini” e sposi una velina…
    Questo atteggiamento di proiettare i propri sogni sui figli, magari sperando che riescano proprio dove il genitore ha fallito, nuoce non solo al benessere psicofisico del bambino , si sa, ma peggio ancora, incentiva lo sviluppo di una futura popolazione di depressi-repressi alla costante ricerca della propria identità… (anche politica?)… tuttavia reputo che il grosso del problema scaturisca non soltanto dai genitori (vittime loro stessi del sistema) ma principalmente dalle società sportive (vedi Cus, Mensana ecc…) dove lo sport non è più vissuto ed insegnato come momento di svago e di socializzazione. Concordo pienamente con il professore quando dice che si fa sport con modalità irreggimentate. Il messaggio che passa agli allenamenti è questo: “o sei un papabile campione o faresti meglio a startene a casa!”
    Alcuni genitori poi mettono il carico da 90 e li vedi infervorarsi e dimenarsi sugli spalti per un tiro venuto male al loro pargoletto …neanche fossero alla finale di una partita di Champions. Sob!

  13. anonimo scrive:

    Cara unalettricedelblog
    Condivido a pieno cio che dice. Da ragazzo non ero molto rispettoso delle regole dei grandi, già mi erano di troppo quelle che mi imponevano i genitoti in casa. Poche, semplici e qualche ceffone dalla mamma. Quando giocavo fuori, al calcio, il campo era fatto da noi senza misure e le porte da due sassi messi a caso. Lo zoppo era lo zoppo non un endecappato, in particolare era uno di noi, ma era sempre lo zoppo e giocava in porta o terzino. A volti si litigava, dopo un ora eravamo più amici di prima, e non si andava a raccontarlo ai genitori, perché dalla mamma ricevevi sicuramente un ceffone.
    Quando fu tempo di lavorare, dovevo cercarmi la solita raccomandazione. Il babbo già l’aveva trovata .
    Forte della mia libertà imparata in gioventù me ne andai in terra Elvetica. Ho fatto fortuna. Ora posso dire con sicurezza che i ragazzi devono giocare con i ragazzi, se uno ha qualche difetto fisico va definito per quello che è. Non è mica una vergogna e ragazzi accettano facilmente il compagno meno fortunato. Le regole sono già troppe quelle messe a casa dai genitori e dai sei anni quelle della scuola. La scuola ho detto a sei anni, perche i cuccioli stanno bene con la mamma, perché solo lei sa quello che hanno bisogno, intuisce quello che nussun medico può dirle. E la natura che glielo ha insegnato. Invece di pagare tutti questi bussini, asili nido, infrastutture. Mettiamo le mamme che vogliono fare la mamma di fare il suo mestire. Le altre donne che non vogliono fare la mamma, facciano pure tutte le carriere che vogliono. È la libertà

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