Eretico di SienaLa domenica del villaggio: 6 personaggi in cerca di Mantova - Eretico di Siena

La domenica del villaggio: 6 personaggi in cerca di Mantova

Puntata assolutamente speciale, e monografica, della rubrica culturale della domenica; di solito seriosa assai, a tratti forse troppo, stasera sarà tutta giocata sul filo costante dell’ironia, ma sempre con una qualche valenza culturale (se si pensa a chi si spaccia per intellettuale oggi, poi, questa è una concentrazione di Kant, Cantimori e – per entrare in medias res – del mantovano Publio Virgilio Marone…

Buona lettura a tutti, dunque!

SEI PERSONAGGI IN CERCA DI MANTOVA

Mettete sei personaggi che si avvicinano pericolosamente ai 50 – ma senza ancora raggiungerli, sia chiaro! -, amici dai tempi, ormai sempre più remoti, della scuola; aggiungete il desiderio di visitare Mantova e qualche zona limitrofa (per alcuni, era la prima volta); completate ulteriormente, con la estrema disponibilità e loquacità degli autoctoni (compreso un caro amico dello scrivente, ottima compagnia alla cena del venerdì); ecco dunque un autista (Ncc), che chiameremo Manfred; un agente di commercio che è anche blogger – Almutanabbi -, l’unico dunque da molti riconoscibile; un noto imprenditore, che per tutelare da possibili ripercussioni chiameremo il Maestro; un dipendente Asl (idem con sopra), senese Docg ma dall’aspetto fisico, e dai colori, piuttosto asiatico (lo chiameremo il Sikh, anche in onore della foltissima comunità indiana presente nel Mantovano), ed infine un paio di docenti ( lo scrivente ed un generico Professore, quindi), alla partenza per Mantova, venerdì 12 maggio nel primo pomeriggio.

Per Mantova, si è detto: fino ad un certo punto, perché l’albergo è in località Pegognaga, a circa 30 km dalla città dei Gonzaga; paesaggio monotono e ripetitivo, non c’è dubbio alcuno, in cui l’agricoltura meccanizzata (con gli asparagi in grande spolvero, in questa stagione) e soprattutto l’allevamento (buoi e suini in grande copia) la fanno da padroni, combinati con un pochino di turismo. Il luogo in cui dormiamo – per dire – è un incrocio di tradizione e di (relativa) novità: nel retro, continua a fungere da azienda agricola, seguendo il catoniano mos maiorum; nel davanti, dal 2007, funge da attività ricettiva, peraltro con un buon rapporto prezzo-qualità. Certo, fuori dal perimetro dell’albergo – perimetro orlato da un pregevole pratino -, c’è, socialmente parlando, la morte civile, a meno che non si voglia appunto fraternizzare con mucche, suini o financo asparagi…

UN SABATO MANTOVANO

Tutto il guardando in un sol giorno mantovano, l’abbiamo guardato: partendo da Palazzo Ducale, per poi approdare a Palazzo Te, con cattedrale, concattedrale di Sant’Andrea (quella del sangue di Cristo portato dal soldato romano Longino, per intendersi) ed altro ancora a fare da stuzzicante contorno. La saga dei Gonzaga, dunque: 15 domini (più i tre francesi, che portarono la dinastia all’estinzione, facendo spazio agli Asburgo nel 1707), attraverso i luoghi che oggettivizzano il loro potere.

Oggi Giampiero Calapà, sul Fatto, stronca la gestione del Ducale da parte dell’austriaco Peter Assman, scrivendo di “umidità, cornicioni crollati, Rubens a rischio, tele danneggiate e mostre discutibili”; in effetti, all’ingresso di Castel San Giorgio campeggia un’orripilante struttura in metallo (o acciaio?), di uno scultore nipponico (Hidetoshi Nagasawa), del tutto distonica rispetto al resto, caldeggiata proprio – secondo la nostra valente guida – dal Direttore austriaco in questione (certo in evidente imbarazzo, a giudicare sine ira ac studio l’epopea risorgimentale, nella Patria dei Martiri di Belfiore, che Ciampi fece conoscere all’Italia tutta).

Ciò detto, Assman o meno, una visita il Palazzo Ducale la merita sempre, e ci siamo ritornati molto volentieri; non parliamo di Palazzo Te, culla della licenziosità gonzaghesca, concepito dalla smania di grandeur di Federico II Gonzaga, e capace di ospitare un certo Carlo V (nel 1530), che il mantovano doveva ringraziare per averlo elevato a Duca. Con continue citazioni da Ovidio ed Apuleio (le Metamorfosi, in particolare), il percorso si snoda attraverso affreschi (oltre alla magniloquente Stanza dei giganti) che sfidavano certo il comune senso del pudore. Edificato fra il 1525 ed il 1535, esempio di pieno Manierismo, i contenuti licenziosi – e del tutto incensurati – del luogo, testimoniano del fatto che i Gonzaga non solo potevano ospitare l’uomo più potente del mondo (Carlo V, per l’appunto), ma si potevano permettere financo di ignorare l’occhiuta censura della Chiesa di Clemente VII. Se vi sembra poco…

Beh, dopo tanta Cultura, serata in trattoria in un luogo sperduto (Portiolo San Benedetto Po), con il Sancta santorum della straordinaria cucina mantovana: fra i cibi, il formidabile risotto mantovano ed il “sorbir d’agnoli” (tortellini in brodo); per quanto riguarda il bere, oltre allo scontato ed onnipresente lambrusco, un amaro nocino, prodotto dai titolari con le noci raccolte lungo il Po: semplicemente fantastico…

UNA CROCIERA SUL MINCIO

Stamattina, una mattinata all’insegna dell’escursione naturalistica: barchetta – sapientemente guidata dal timoniere -, e via sul Mincio, tra fiori di loto lacustri, canneti di ogni foggia, cigni con creaturine al seguito, aironi vari. Ma soprattutto, con un convitato di pietra: il pesce siluro; importato anni fa dal Danubio, ha spodestato darwinianamente tutti coloro che c’erano prima (lo storione in primo luogo), ed oggi spadroneggia, cibandosi financo dei cigni neonati. Il nostro “duca” ci dice che non c’è verso di limitarlo, e che è arrivato financo al Garda, ormai. Una vicenda che, forse, dovrebbe essere conosciuta di più, dal pubblico di gente non del Po.

Ma il clou del clou -come spesso accade – non viene dalla fauna ittica, quanto da quella umana; accanto ai sei personaggi in cerca di Mantova, abbiamo – sulla barca – una coppia di corpulenti ultracinquantenni: entrambi mimetizzati, con tanto di macchina fotografica con teleobiettivo anch’esso mimetizzato (sic), sono dei bird-watchers, cioè coloro che guardano – e fotografano – gli uccelli che si levano in volo dagli ambienti fluviali e lacustri come appunto questo del Mincio.   Bene, bravi, bis: se solo, magari, interpretassero il loro ruolo con un minimo di senso della misura, senza pretendere di dettar legge con il timoniere (costringendolo a rallentare o deviare, pur di fotografare – o provare a – l’airone rosso), e spadroneggiando in barca come se solo loro avessero pagato. Soprattutto, sarebbe stato bello se si fossero resi conto di stare facendo foto a flora e, soprattutto, fauna lacustre, non a siti militari nord coreani…

Lungo il tratto del Mincio, il duca ci dice che stiamo costeggiando Curtatone della battaglia, ed un fremito patriottico-municipalistico ci cattura, immantinente; ma, pensando al pesce siluro, il naufragar in questa palude del Mincio non ci sarebbe affatto dolce…

 

 

22 Commenti su La domenica del villaggio: 6 personaggi in cerca di Mantova

  1. Ascanio scrive:

    Come al solito gustosissimo questo pezzo domenicale dell’Eretico (aspettiamo però il pignolino A.B., che avrà di certo qualcosa da criticare). Vorrei aggiungere, collegandomi al passaggio ereticale in tal senso, che i mantovani hanno un gran bel vantaggio, rispetto a noi: Mantova è un autentico gioiello, pur con i difetti di questo o quell’amministratore. Ma loro non si sono scordati della terra da cui provengono, che li ha fatti (e spesso continua a farli) ricchi. Da noi, i figli di un mezzadro (non parliamo i nipoti) non racconterebbero mai della loro origine familiare terrigna, per motivi che mi sembrano molto chiari..
    W la Sbrisolona!

    • A.B. scrive:

      Io ero quello che faceva birdwatching (vediamo che ne pensa Manunta)!!
      Scherzi a parte, lo zibaldone di ieri mi è piaciuto, anche se purtroppo mi pare di capire che anche Mantova non sia indenne da incuria e abbandono, un’infestazione che come il punteruolo rosso si propaga e deturpa i paesaggo urbani italiani.

    • A.B l’avrà sicuramente con il pesce-siluro,che io,e MOLTI altri amici locali,invece adoriamo,in quanto mangiatore di “salmoni”.

      • A.B. scrive:

        Ecco, facciamo così i pescatori si occupino dei pesci siluro mentre i salmoni vengano lasciati alle pescatrici.

        • Uno delle Lastre scrive:

          Ah,vai…con la “banda dei calabresi”che le pulzella senesi si so messe in casa negli ultimi 20 anni (Peppiniello,il biciclettaro elettronico etc)siamo a postone!!

          • A.B. scrive:

            Non c’è dubbio, quelli sono pesci siluro. Basterebbe saper accogliere ed includere gli esseri umani in base alle loro qualità e non pronandosi al potere ed ai soldi. Almeno l’eretico provava a pescarli nel momento di massima potenza, ma tutti i pescatori che gli stavano intorno avevano ben riposto le reti nei loro scantinati. Pescatori del giorno dopo.

  2. anonimo scrive:

    Caro professore
    Dici molte cose di Mantova. Va bene la nascita di Virgilio, mi dissero anche della marchesa e duchessa Mathelda, mezza doice. Che la chiesa ebbe a cuore. E volevo aggiungere che la chiesa ha solo a cuore chi porta l’acqua al suo mulino.
    E poi c’è il museo di Nuvolari. E poi la grande e magnifica opera del Palasport. Molto utile alla zona……

  3. Autoctono loquace scrive:

    Caro Raffaele,
    un saluto fraterno a te ed ai partecipanti alla settima edizione della ‘gitina’.
    Ti ringrazio per il pregevole pezzo cultural-domenicale, assai gradito.
    Ora vado a girare il fieno.

    • Eretico scrive:

      Un saluto, subito contraccambiato, all’Autoctono loquace! Che ancora i rappresentanti di “Gitina” sentitamente ringraziano per l’aiuto logistico ed i consigli…

      Allo “Sverginator cortese”: gli unici stravizi che i sei maschietti in cerca di Mantova si sono concessi in loco, sono stati di natura prettamente enogastronomica! Canto VI dell’Inferno, ed in pieno, dunque…

      L’eretico

  4. Lo Sverginator Cortese. scrive:

    Nel dopocena del venerdì,dopo aver consultato Bakekaincontri o Oasi2000,avete mica per caso GODUTO delle bellezze faunistiche locali?

    Meritano,per chi ha da spendere,ovviamente:gli altri,alle prode.

  5. Raffa
    Alla faccia dei vegani potevi anche inghebbiarti un bello spezzatino
    Di ciuco.
    Al ,che ha saltato la partita? Da non credersi,o la Robur era in trasferta?
    Non mi dire che è guarito.
    E visto che si ragiona di paludi .
    Nota storica ,anche Sienina in passato a sud e ovest,pian di rosia ampugnano e pian di lago ,aveva due aree palustri.
    Pian di lago ,fu bonificato col famoso tunnel granducale.
    Il pian di rosia invece era colitivato intensamente gia in epoca medioevale
    Intorno ,Rosia ,Torri , Stigliano le ultime due quasi come erano in passato.
    Grancia a Stigliano ,la sede dei monaci di s Maria della scala a Torri,
    In passato cinta da mura alte fino a 20 metri .
    Li la pieve di Santa Mustiola e il chiostro, uso di marmi policromi,come nel duomo a Siena ,il serpentino di vallerano era lì vicino.
    A Rosia ,ora terza città albanese dopo Tirana e Durazzo,rimane il castello
    Ai piedi della Montagnola ,e le tombe etrusche di Malignano.
    La rete dei mulini prendeva forza motrice dal canale di derivazione ancora
    Esistente che da campalfi sulla merse ,partiva arrivando fino a brenna ed
    Oltre.
    In passato nel pian di rosia confluivano le due strade che portavano dalla
    Costa verso Siena ,una dalla zona di Massa marittima per Montieri Ciciano
    Poi lungo la merse dove esiste ancora il tracciato originale della vecchia strada maremmana sulla riva opposta a San Galgano fino al pian di feccia, e da lì per frosini montarrenti Ponte della pia.
    L’ altra da Grosseto Paganico Pari Petriolo ponte macerato
    E da lì per castello Capraia ( la cui presa nel 1554 ad opera Delle truppe del medeghino vi taglio’ i rifornimenti e costrinse alla resa)e Orgia.
    Andate pel territorio cavatevi dalle vasche sulle lastre.
    Che a stare li ora vi viene anche la depressione ,se già un’ l’ avete.

    • Al-Mutanabbi scrive:

      No, non sono guarito.
      La Robur ha finito il campionato, per cui mi sono potuto permettere questo fine settimana altrove.
      W i malati.

  6. Luigi De Mossi scrive:

    Caro professore,
    come sai Mantova è una città che conosco bene perchè ci vado ormai da 11 anni per il festivalletteratura. Se mi dicevi ti trovavo un agriturismo, con annesse mucche limousine, a Villanova de bellis e ti mandavo a cena da Giacomo che è meglio del più famoso cavallini. Sai bene, perchè ne abbiamo parlato, che io sono un estimatore del festival che riesce a coniugare la cultura alta e bassa ed è organizzato in modo perfetto su iniziativa, ab origine, di una libreria privata a nome Nautilus e del suo proprietario. L’organizzazione è agile, informale ma estremamente funzionale. Forse peccherò del complesso dell’erba del vicino; Mantova ha certamente i suoi difetti, ma ha anche questa iniziativa che funziona pur avendo avuto molti meno soldi a disposizione della ridente cittadina.

  7. Ab perdona, ma se pe’ guardatti l uccello ti ci vuole i binocolo
    Poera la tu donna . E t ho voluto bene.
    I siluro è un casino, se s’ infila in merse ve la vota fino alla steccaia
    Di campalfi,già c avete i pesci gatto ,se v arriva quello addio ai pochi
    Lucci rimasti . ,addio gnicosa
    Da altre parti invece il siluro l avete già chiappato bello , nei sottomarini gli proteggevano col grasso dice per falli scivolare
    Ni tubo lanciasiluri ,ma quello che ha chiappato la corazzata Monte ex orgoglio della flotta bancaria italiota ,era a lenta
    Corsa ,di quelli perfidi ,slc a quarcuno gli c’è voluto anni pe favvelo
    Arrivare ,ma dice sia entrato bene e fino in fondo.
    Poi ha fatto stiantare ogni bene ,vedrai .
    Come dice il titolo del libro, ora”fucilate gli ammiragli”.
    E tutti da nostromo in su’.

  8. Raffaele (non Ascheri) scrive:

    Caro professore, non mi unisco ai soliti peana di maniera (altro che Palazzo Te) sul suo pezzo. In primo luogo, sarò subito etichettato di politicamente corretto in eccesso, ma deridere i sikh mi sembra davvero fuori luogo. In secondo, visto che due su sei dei partecipanti a questa gita sono professori (lei ed un altro), mi sembra che questo bearsi per avere mangiato e bevuto in eccesso sia fuorviante per i suoi alunni. In terzo luogo, questa cosa di pontificare ANCHE di città in cui si è stati un paio di giorni la trovo molto pretenziosa.

    Sine ira ac studio, come direbbe Lei…

    • Eretico scrive:

      Caro Raffaele (?),
      dopo averci ben dormito sopra (molto meglio che a Pegognaga, ma lì il problema era il russare implacabile del compagno di stanza!), ti rispondo molto volentieri: sulla questione sikh – comunità importantissima, nel Mantovano, con 15mila presenze – l’unico ad offendersi dovrebbe essere l’amico, che invece, da persona intelligente, capisce l’ironia sottesa, nient’affatto discriminatoria; sul bere e mangiare, non mi pare di essere stato così devastante, nell’esempio da dare (c’è di peggio, fra i docenti, vai tranquillo): se ti consola, in tutti e tre i giorni ho fatto almeno 30 minuti di fitness en plein air per cercare di smaltire; sulla conoscenza di Mantova: non solo c’ero stato altre volte (anche a presentare libri), non solo bis ero piuttosto documentato da fonti plurime, ma c’è da aggiungere che fior di reportage sono stati scritti da giornalisti/scrittori che sono stati in loco meno di quanto io abbia soggiornato nel Mantovano.

      Un saluto al Superavvocato, infine, grande estimatore della terra mantovana!

      L’eretico

  9. È vero è una vergogna ,l Ascheri mangia e beve e poi lo racconta
    Per i citti ,un esempio pericolosissimo
    Ma ha promesso che per espiare andrà a piedi scalzi ,con saio
    E cilicio , a ripercorrere la francigena , sine panem ,sine pernam
    Sine vinum, acqua di fonte e via . Redigendo cronaca non pretenziosa
    E se nella macchia trovasse un tagliatore albanese ,si prostrera’
    Ai suoi piedi invocando il perdono suo e di Santa Laura Boldrini.
    Almutanabbi ,se la Robur gioca in trasferta ,dice va anche lui.
    De Mossi ,astenersi da consigli su deviazioni presso agriturismi
    Che anche lei caro avvocato ,c’ ha da presentarsi per un ruolo
    Ben più importante ,sicché Cominci a dare l’ esempio.
    Raffa ,oltre la carne e le sue tentazioni , ma tanto i mangia un te lo danno Uguale ,sicché vagni ner c..o e bei, ma senza poi raccontarlo.
    Che l’arcangelo legge e poi racconta ai dirigenti scolastici.
    Che te fuorvii i citti epicureggiando a tutta anda,e pretenzioseggiando a nastro .

  10. unalettricedelblog scrive:

    Gita interessante…ma senza “donzelle” un po’ monocromatica…per fortuna che sono arrivati i birdwatchers. A proposito consiglio a quanti non l’hanno visto il film “Birdwatchers – La terra degli uomini rossi (2008)” di Marco Bechis, un film girato in Brasile utilizzando completamente attori non professionisti …ad eccezione di uno straodinario Claudio Santamaria.

  11. Cecco Angiolieri scrive:

    Caro Eretico, come sempre ci hai regalato un interessante pezzo su cui ragionare e riflettere….oltre alle bellezze artistiche e architettoniche della Città….potevi approfondire il perchè della comunità Sikh così da far capire ai noi comuni lettori…..la loro presenza…..così alta…..agli altri “internauti” gli lascio scornare volentieri sul siluro e uccelli vari….

    • Manfred scrive:

      La comunità Sikh lavora prevalentemente in agricoltura e in particolare nelle stalle da latte, dove il lavoro comincia alle 3-4 di notte ed è abbastanza alienante ma volendo compensato da uno stipendio di più di 2000 euro che, pare, non attragga la gioventù locale. Questo quello che mi sembra di aver capito dal breve soggiorno

  12. Sui sikh e Mantova ,casualmente la corte di Cassazione si è pronunciata
    Di recente,sulla vicenda relativa alla autorizzazione del porto
    Del pugnale tradizionale indossato dai sikh
    La vicenda riguardava un sikh della comunità mantovana.
    Il pronunciamento e’ da tso ovvero ribadendo il divieto si parla di adeguamento ai costumi del paese ospitante.non alle leggi,ma ai costumi.
    Non Di divieto di porto di armi da taglio.
    Ma di adeguamento ai costumi.
    Sicché per carnevale ,va bene tutto, anche la sciabola alla capitano Sparrow
    E la scimitarra da Sandokan,idem il kriss ,per i Braveheart seguaci va bene
    Lo spadone della battaglia di Falkirk per i senesi tradizionalisti lo spiedo da malamerenda. Io mi adeguo arco storico autocostruito e sagitte
    A tutta anda .
    De mossi butti via il cpc cp e studi i costumi. Che ora fanno testo quelli.
    Questa signori e’ l’ attuale logica del massimo organo giudicante italiano
    Sicché fate voi ,se l’ Ascheri con la citazione del sikh alludeva a tale
    Recente performance dieci a lui . Sette a me
    Se non ,sette a me e dieci e lode in perbenismo boldrinico all’ omonimo.
    Se fosse senese toglietegli la cittadinanza.
    O meglio, dategli il mangia… Ma un lo fate bere ,già delira al naturale.

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