Eretico di SienaE se si fosse suicidato? - Eretico di Siena

E se si fosse suicidato?

Letto con attenzione il libro “Il caso David Rossi- Il suicidio imperfetto del manager Monte Paschi di Siena” (Chiarelettere, 13 euro; uscito lo scorso giovedì), del giornalista di inchiesta del Fatto quotidiano Davide Vecchi. Letto il libro, letta la seconda sentenza di archiviazione (di un Giudice terzo, che avrebbe potuto ovviamente dare torto, e di brutto, alla Procura), riletto anche altro materiale coevo sull’argomento, drammaticamente scottante. Ne argomento stasera in tv (Siena tv ore 20, da domani sul sito del canale in questione); qualcosa, però, ne scrivo anche sul blog (scusandomi sin da subito della lunghezza: capirete la complessità del tutto, spero): il titolo, in qualche modo provocatorio visto il mainstream imperante, pare già significativo; chi scrive – sia chiaro – non ha certezze granitiche da esibire, veramente e sinceramente: ma di certo l’ipotesi suicidiaria non è fantagiustizia, come va molto di moda da qualche tempo sostenere.

Questo senza disconoscere in nessun modo (perché mai, poi?) che le indagini potevano essere fatte meglio, ma anche aggiungendo, al contempo, che tanti sedicenti misteri dell’inchiesta, forse, non sono davvero tali. Ognuno ragioni con la sua testa, please: come sempre, più di sempre…

I PREGI DEL LIBRO

Il testo di Vecchi, a mio modo di vedere, ha in ogni caso il pregio in re ipsa di tenere viva l’attenzione sul Caso-Rossi, con tutto ciò che questo comporta (anche il molto di non scoperto: cosa sono esattamente le “cavolate – cazzate” di cui si autoaccusa Rossi?  Chi è – se c’è – l’amico che lo avrebbe tradito?).

E certo fa conoscere – con il difetto che cercheremo a breve di evidenziare – al pubblico, senz’altro meglio che in altri contesti, i passaggi cruciali dell’inchiesta, con i suoi lati deboli, che certo ci sono (per esempio, la distruzione dei fazzolettini insanguinati, agosto 2013, da parte della Procura); inoltre, il libro – per essere un libro di denuncia – è scritto piuttosto bene: asciutto, essenziale, da più di uno è stata rilevato uno stile narrativo alla Lucarelli, in effetti con ragione.

LE CARATTERISTICHE DEL LIBRO

Il libro è ovviamente basato sull’inchiesta (a modo di vedere di Vecchi clamorosamente lacunosa) che è stata portata avanti dalla Procura di Siena (che per l’autore è una Procura che ha “i pm impegnati in dibattimenti su furti di bestiame tra vicini di contado e liti domestiche” – pagina 15 -, dunque risulterebbe di fatto impreparata di fronte ad eventi ben più grandi di lei); fonte del tutto primaria, le carte dell’inchiesta, soprattutto quelle del pool legale della famiglia, come noto del tutto contraria all’idea del suicidio (peraltro ampiamente accettata, invece, all’inizio).

SOLO FATTI DOCUMENTALI?

Vecchi ha l’ambizione di separare i fatti dalle idee; qualche vota ci riesce, altre volte parecchio meno: vedasi per esempio la descrizione della perquisizione del Rossi del 19 febbraio 2013 ( pagg. 42, 43, 44), in cui l’alto manager Mps viene presentato al lettore come una sorta di perseguitato (forse collegabile alla suggestione richiamata nella citazione cederniana su Pinelli che apre il volume?).

“…un’operazione mirata. In tutto intervengono 5 agenti, 4 uomini e una donna. I verbali redatti raccontano di perquisizioni meticolose (dovevano essere frettolose e sciatte, forse?, Ndr). Nell’abitazione, in ufficio, nell’auto, ma anche personali”.

Esattamente ciò che accade per ogni altra persona rimasta invischiata in questioni giudiziarie, anche molto meno complesse e soprattutto gravi di quelle di David Rossi: come Vecchi benissimo sa, stante la sua lunga esperienza di giornalista di inchiesta. Dopo l’invasiva perquisizione (se non invasiva, sarebbe un ossimoro), Rossi viene sentito dai Pm (non torturato, interrogato): anche qui, assolutamente come prassi (ahimè, prassi testata anche dallo scrivente ben più di una volta, perfino dagli stessi Pm Marini e Natalini attaccati da Vecchi, giusto per mero inciso personale).

E qui si arriva ad un altro punto cruciale; a fronte di David Rossi che nega ciò che a tutti era platealmente chiaro nel rapporto con Mussari Giuseppe ( “voglio dire che non sono mai entrato nella cerchia dei suoi amici seppure, talvolta, potevo essere da Mussari invitato a cena o a vedere una partita insieme”, escussione del 19 febbraio, riportata a pagina 46), ecco che Vecchi prende ciò che dice Rossi per autentico oro colato (“Glielo dice pure lui, a verbale, in modo netto, chiaro”, pag. 47: perciò è Vangelo…). A pagina 49, c’è anche l’amen: “Insomma nelle perquisizioni non hanno trovato nulla perché nulla c’era da trovare. David lo dice chiaramente: da tempo non ha alcun rapporto con Mussari”. Amen appunto: e così sia.

IL PECCATO ORIGINALE

Nessun problema sul fatto che ci troviamo di fronte ad un libro a tema: tutti i miei di inchiesta lo sono, ci mancherebbe altro; c’è però un problema, il “peccato originale”:  tutte le carte dell’inchiesta (e delle due sentenze di archiviazione) che smentiscono la tesi della famiglia – che crede in modo netto all’omicidio -, e che sono invece favorevoli alla tesi suicidiaria, vengono sistematicamente minimizzate, se non in buona sostanza omesse. Non potendomi dilungare (ma sulla cosa si può tornare, eccome), siano consentiti alcuni esempi fra i più eclatanti.

La mattina della morte, Rossi ebbe un lungo colloquio mattutino con la dottoressa Carla Ciani, coaching manager (per noi provinciali e di campagna, una psicologa); della succitata Ciani, Vecchi scrive in 9 righe e mezza, senza neanche accennare – senza neanche accennare! – all’esito dell’incontro tra lei ed il morituro (pagg. 57-58): solo un cenno alle “cavolate” di cui parlava Rossi (senza spiegarle, se non la famosa mail con Viola).

Poche pagine prima (37), Vecchi aveva titolato “Che motivo aveva di uccidersi?”, dandosi la risposta: David Rossi era un “cinquantenne felice e stimato” (sempre pag. 37). Era tanto “felice e stimato” che alla dottoressa Ciani aveva prospettato una situazione di enorme difficoltà psicologica, peraltro ammessa con onestà sia dalla moglie che dalla di lei figlia Carolina, allorquando mettono a verbale dei taglietti sul polso, con imbarazzo ammessi dalla stessa vittima dell’autolesionismo. Sentiamo la psicologa (solo una minima parte della decisiva testimonianza):

“Disse (Rossi, Ndr) che era in un momento in cui gli stava cadendo addosso il mondo…la morte del padre, la crisi del Monte, lo stato di salute della moglie, le perquisizioni da lui subite…si sentiva dentro ad una serie di situazioni negative che non riusciva a gestire”; Rossi aveva paura che lo potessero arrestare da un momento all’altro, ed aveva il terrore di essere licenziato (“lui mi ha detto che addirittura pensava che fossi lì per aiutarlo a comunicare le sue dimissioni”, fa mettere a verbale la Ciani). “La sua leva di prestigio (legata al lavoro, Ndr) era molto forte, e di conseguenza nel momento in cui l’ha vista a rischio…è entrato in angoscia perché fino ad allora si è sentito protetto”.

Piuttosto interessante, no? Direi di sì: e senza dubbio in contraddizione, piena e stridente, con l’immagine del 50enne “felice e stimato” descritta solo 20 pagine prima; peccato però che di queste risultanze del colloquio, che offrono il quadro di un Rossi in grandissima crisi psicologica – colloquio svoltosi a poche ore dalla morte – nel libro di Vecchi (a parte il fugace accenno alle “cavolate”) NON ci sia alcuna traccia. Mancanza di spazio?

Procedamus (Vecchi ci perdoni il Latinorum, vezzo di professorini di provincia, non adusi a volare alto come lui è solito invece fare); altro argomento forte rivolto contro chi doveva fare meglio le indagini: la distruzione dei vestiti e delle scarpe del morto.

Pag. 93 (e, poi, 121): “Le scarpe sono state analizzate? Sono state individuate le tracce sulle suole? Si è capito di quale materiale fossero macchiate? Era vernice? No, a queste domande non è stata data alcuna risposta. Per averla basterebbe riportare in laboratorio gli indumenti che Rossi indossava quando è stato trovato cadavere e analizzarli. Scarpe comprese. Purtroppo però, come i fazzoletti, anche i vestiti non ci sono più. Sono stati distrutti. Non ad agosto, ma già nei giorni immediatamente successivi alla morte”.

Fine del periodo e del capitolo: certo, le scarpe ed i vestiti avrebbero fatto assai comodo. Peccato che il fratello Ranieri – allora convinto della tesi suicidiaria – li abbia fatti distruggere (non erano stati sequestrati, ma fu chiesto a lui se distruggerli o meno, e lui diede l’assenso). Ma anche  di questo, nel libro, traccia non c’è…

Il “misterioso” 4099009, poi: dietro sembrava poterci essere lo Ior (ci avevo sperato anche io, eccome), forse la Spectre; c’era, molto più modestamente, la Tim: a meno che tale Laura Benignetti, referente per i rapporti con l’autorità giudiziaria di Tim (il cui nome NON compare mai nel libro di Vecchi), abbia detto benemerite cazzate, allorquando dice che “l’autore 340 non ha parlato con l’utente 335…bensì col menù fonico del servizio SOS ricarica”. O si ha il coraggio di dire (e la capacità di dimostrare, magari) che al complottone anti-verità su Rossi ha partecipato anche la Tim, oppure si accetta la testimonianza. Per Vecchi, la testimonianza di Carolina Orlandi (ragazza la cui determinazione è comprensibile, e in sé da lodare) evidentemente vale più di quella della referente per i rapporti con l’autorità giudiziaria della Tim (referente che, appunto, non cita); per un Giudice terzo (dottoressa Malavasi), non è così. E francamente, la cosa non ci pare così scandalosa ed aberrante; in ogni caso, forse sarebbe stato il caso di citarla per esteso, la posizione della referente Tim, no?

Concludiamo; una chiosa allo scontro verbale tra me e Davide Vecchi: i dubbi restano a tutti, davvero; lo scrivente non ha certezze granitiche; ma non solo David Rossi non è assimilabile in nessun modo né a Regeni né ad Ilaria Alpi (motivo della querelle fra me e Vecchi, cui do atto di non avere voluto fare riferimenti sulle persone, ma solo e soltanto sul modus operandi dei Pm): il fatto è che non sono paragonabili – con tutti i distinguo del caso – neanche le inchieste, neanche alla lontana. Ognuno – come detto – ragioni con la propria testa: detto questo, detto tutto…

Ps Si avvicina la scadenza per la cena dell’Antonveneta (7 novembre): ricordo a tutti che per essere ammessi, bisogna avere una qualche pezza di appoggio (l’avere detto pubblicamente, o scritto, qualcosa sull’affaire). Concreta, visibile. Iscrizioni aperte fino a martedì 31 ottobre p.v. (a seconda del numero, decido ove andare). Per prenotarsi, o messaggino o mail (raffaeleascheri@hotmail.it). Prima del cenone (cenino?), ci sarà un evento pubblico – aperto invece a tutti – per celebrare degnamente i 10 anni dell’incauto acquisto: vi diremo dove, sempre entro il 31 ottobre.

 

39 Commenti su E se si fosse suicidato?

  1. Hannibal scrive:

    10 minuti di applausi all’Eretico, che ancora una volta ha la capacità di squarciare l’ipocrisia dei tanti che non hanno mai avuto il coraggio di dire o fare un cazzo in dieci anni e ora si sentono legittimati ad essere bravi cittadini per una causa che la famiglia fa bene a portare avanti, ma stando attenta a chi si porta dietro. Vecchi? Io non avevo trovato le clamorose smagliature trovate dall’Eretico, non avendo letto le carte dell’archiviazione, avevo semplicemente notato errori di piccolo cabotaggio, abbinati però ad una lettura unilaterale della vicenda che non rende merito ad un giornalista di inchiesta.

    • Capitan Harlock scrive:

      Come ho già scritto, all’Eretico va il merito di avere inquadrato il contesto (e la persona) di questa triste vicenda. Il libro di Vecchi poco aggiunge a quanto già si sapeva, mi è francamente sembrato eccessivo dedicare così tanto tempo ad analizzare quanto l’autore ha scritto,concordo che da un giornalista di inchiesta certamente ci si potrebbe aspettare di meglio.
      Purtroppo anche dalle indagini e dalle archiviazioni della procura ci si aspettava di meglio e questo andrebbe sottolineato. I tempi, i modi di fare e di comunicare da parte di inquirenti ed ex colleghi del Rossi non è stato sicuramente limpido e lineare ed anche questo va ribadito.
      Una banca ed una città mal gestita ed impreparata, una giustizia che non sa dare risposte, ultimamente anche un chiacchericcio arrogante di ex-amici ex-sindaci ex-festaioli, le prospettive non sembrano delle migliori…

  2. manunta scrive:

    Che t’ ho a dire caro Raffa , a me di fare la critica a un libruccio , poco m’ interessa, le cose mai spiegate ,son le ferite che tutti hanno visto ,incompatibili con la caduta , caduta avvenuta in verticale ,piedi e poi e coccige in terra , sicche le ferite sul viso ,gli ematomi all’ inguine ,adome ,le impronte di dita sui bracci , NON sono spiegate e spiegabili, con una caduta volontaria,punto e a capo.
    Se niente ci fosse da inguattare ,la banca avrebbe tirato fuori le riprese e le registrazioni video ,di chi estraneo al monte era ,entrato in rocca salimbeni quella sera , riprese mai esibite e mai richieste.
    Nessuno ha visto nulla ,nessuno ha chiesto nulla .
    L’ orologio del rossi ha preso il volo da solo? fenomeni di poltergeist, a rocca salimbeni?
    Gnamo Raffa ,fai il serio.
    Liquidazione del monte per dissanguamento a seguito di acquisizioni idiote a prezzi assurdi (banca agricola mantovana ,121, e gran finale col botto ,anzi col botin) ,decisa dalle logge ,internazionali ,con l’ ovvia acquiescenza di quelle locali, massacro finanziario ,perseguito per anni , e gran finale ,con l uomo di paglia oscar per l omerta’ docg, che si prende tutte le colpe ,ma dopo essere stato eletto presidente ABI ,della serie bravo e grazie .
    Ovvero bravo grazie hai fatto un bel lavorino,poi un bel processino , prescrizione , cazzi e mazzi e vista l omerta’ dimostrata , non gli faranno una bella sega.
    Chi ,per crollo emotivo e paranoia innescata da cause psichiche,(e forse chimiche?) sapendo vita e miracoli di tali operazioni ,e degli ambienti nei quali erano state progettate,avrebbe (essendo andato fuori controllo) potuto scoperchiare il vaso di pandora, giu’ dalla torre e amen.
    Ps il libro del Vecchi?
    Se ti mancava una zeppa per la gamba del tavolo ,bell acquisto.
    false flag book , funzionale ad una bella recita ,ipocrita e mistificante.
    Se davvero nella serata di presentazione ,qualcuno ha tirato fuori paragoni ,con il caso alpi ,si tratta di gente ,da neurodelirio.
    O di altro e peggio.

    ps ,per la cena ,pian della speranza ,cucina semplice,tradizionale prezzi onesti ,nome di auspicio.
    Se tiri fori roba da trip advisor ,mezze porzioni carinamente impiattate ,prezzi da mutuo ,fai veni’ voglia di caca’ anche te.
    E io in quel caso sto’ nelle macchie a inghebbiammi ,un bello spezzatino di daino , con l olive nere . che lo fo’ speciale.
    Sicche ‘ chiarire subito e in pubblico la cosa ,se hai in mente roba da bottura ,oldani e minchiate simili ,avvisa prima .

  3. Anonimo scrive:

    Caro Eretico
    così un va, così un ci garbi..
    Un l’hai un amico avvocato romano che ha un amico nei servizi segreti che ha un amico nello ior che ha un amico nel bilderberg?!?

  4. Anonimo scrive:

    Da tutto ciò si capirebbe che Rossi, trovandosi in una situazione psicologica molto precaria abbia perso la testa, deciso di sollevare il coperchio del vaso di pandora e sia stato fatto uccidere. Da qualcuno evidentemente molto potente. Poi la cosa sia stata insabbiata tramite ricatti specialmente a sfondo sessuale.
    La solita storia di cui non si verrà mai a capo, in Italia come altrove.

  5. cecco angiolieri scrive:

    …quante volte deve morire david rossi? quante volte? è così difficile capire che si è suicidato … un uomo che aveva tutto quel potere, soldi, carriera, che ad un certo punto si è sentito crollare tutto addosso … il passo e breve ad avere paura, terrore di un futuro incerto, licenziamento e perdità di ricchezza …. quante persone si sono ritrovate senza lavoro e si sono uccise…tutti i giorni si legge notizie analoghe per tutto il mondo…questi uomini: minucci, mussari, monaci, vigni li definerei degli squali che hanno divorato tutto e tutti per il potere … ma sono rimasti qui … senza nessun tipo di rammarico, senza mai abbassare il capo e chiedere perdono, scusa… Il piccini, il fiorenzani mi fanno pena, farebbero qualsiasi cosa per tornare alla ribalta, per tornare al potere, l’intervista fasulla del piccini è un vero teatrino, che gli produrra un infinita serie di querele e di guai giusdiziari, la magistratura non perdona … il fiorenzani è veramente penoso … poi c’è il Degortes che dice nezza verita, che vuole dire ma non dice e lui le cose le sa le ha fatte tante….ricordate quelli della birreria….degortes, bellandi, pizzichi, rosati,

  6. antonio scrive:

    concordo su tutto. il fatto in questione conferma, caso mai ce ne fosse bisogno, come ogni notizia (qualsiasi!) possa essere manipolabile e indirizzabile.

  7. francesco scrive:

    Ipotizzando sottolineo ipotizzando (personalmente non credo al nesso causa effetto) che taluni uomini delle istituzioni fossero gli uni con gli altri ricattabili o meglio -per non essere diplomatici- sputtanabili a causa di vita dissoluta e festini vari, una eventuale indagine dovrebbe prevedere reati quali detenzione spaccio favoreggiamento etc giusto?. Tutte cose che verrebbero trattate in disparte al presunto omicidio del povero Rossi già accertato (al momento) come suicidio. Quindi non si capisce quale vantaggio coloro che sostengono la tesi omicidaria avrebbero da taluni indagini. Qualora poi si riscontrasse veridicità e quindi ricattabilità si dovrebbe dimostrare che il ricatto c’è stato e che ha condizionato le indagini: mi pare che la strada sia in salita. Supponendo che tutto ciò venga dimostrato vorrei sapere quale vantaggio avrebbe l’indagine sulla morte del Rossi se riaperta. Esempio: verrebbe definitivamente fugato il dubbio (per coloro che pensano all’omicidio di terzi) sulle ferite sul viso?
    Secondo me tutto questa narrazione sui presunti festini frequentati da personaggi delle istituzioni non porta alcun vantaggio alle indagini difensive.
    Occorre l’asso nella manica e non è questo.
    Le prime indagini presentarono vulnus giustamente sottolineati dagli opponenti tanto che la Procura riaprì il fascicolo. Se ci sono altri vulnus il Procuratore capo ha detto che qualora esposti provvederà a prenderli in carico.
    Ma lasciate perdere i festini

  8. Senesediritorno scrive:

    Complimenti Eretico per la puntata di ieri sera. L’ho guardata in diretta e riguardata stamani e non posso che apprezzare come sia stata condotta.
    Una puntata difficile, scabrosa per la tematica ma soprattutto per il contesto cittadino in cui si colloca, gestita con tutta la delicatezza possibile anche a rischio di scivolare ad ogni passo in un fraintendinile cerchiobottismo che il conduttore ha cercato continuamente di evitare.
    Non entro nel merito: sarei un folle presuntuoso se azzardasi di valutare i pesi e i contrappesi di questa comunque tragica vicenda.
    Voglio solo ribadire i complimenti all’Eretico per aver avuto la schiena dritta nell’approcio a siffatta problematica e al materiale che comunque la deforma e la rende tuttora (e forse per sempre) indecifrabile e indecifrata.
    C’e voluto del coraggio caro Eretico e non posso che plaudire a questo impegno e alla volontà di ribadire quell’autonomia di indagine e di pensiero che dovrebbe sempre associarsi alla capacità di un giornalista di fare il proprio “mestiere”al servizio massimo dell’imparzialità nelle indagini e negli approfondimenti.

  9. VEDO NERO scrive:

    Finché il presidente della Bankit fino al 2007 ed ora a capo di un’importante autorità finanziaria europea, non sarà messo sotto inchiesta non sarò ottimista sulla soluzione del caso Antonveneta, David Rossi, Mussari e soci. Intanto il “boccoluto” e figuri vari sono usciti innocenti dal processo Ampugnano, un punto a favore della Casta. Purtroppo.

    • foloso scrive:

      Allora mettiti l’animo in pace…..hai visto come hanno fatto..!?!?! il conto l’hanno presentato a Visco. Così Renzi vorrebbe ripulirsi la coscienza Sua e dei suoi accoliti

  10. Anonimo scrive:

    Tutto può diventare noioso. Anche una morte , terribile come tutte le morti, può venire a noia . A nessuno, esclusa ovviamente la famiglia e pochi amici, interessa più del caso Rossi. Stamattina leggiamo che il buon Mussari è stato assolto per Ampugnano. Per il quale per altro era stato “prescritto” . Ma smettiamola è tutto tempo perso. Tanto Mussari ,Vigni, e tutti gli altri fino al Minucci si godranno il loro “guadagnato ” e noi bischeracci rimarremo a ciaccolare. Fine della trasmissione. Da domani non leggerò più niente sull’argomento. A meno che non venga fuori qualche notizia sconvolgente. Tipo un ladro ( del MPS ) pentito oppure un magistrato che ammetta di aver fatto un errore o ammetta una sua superficialità .in quanto a i festini, se ci sono stati, come mai Silvio ‘un c’era ? E se dovessero ripetersi come si fa per partecipare ? Ovviamente le droghe e polverine non mi interessano , ma se ci fossero delle escort piacevoli ? Chissà ? Proviamo.

  11. david scrive:

    Personalmente non ho mai creduto al complottone dietro alla morte del Rossi. Ma questa è una considerazione personale.
    Ora vi domando quante sarebbero le persone coinvolte nel complotto? Quanti sarebbero i livelli di potere coinvolti? Non ci sarebbero stati modi “più discreti” per completare il disegno criminale?

  12. Investor scrive:

    Non so che fará Casini, forse meno di niente, ma in quanto a paragoni l’ha sparata veramente grossa…roba da matti!!

    “Casini insabbierà i crac sulle banche
    che coinvolgono il Pd… Anche oggi c’è qualcuno, David Rossi,
    che come Ambrosoli, avrebbe potuto parlare e invece è stato
    ammazzato perché avrebbe potuto parlare sul crac del Monte dei
    Paschi di Siena”. Lo ha detto il deputato del Movimento 5 stelle,
    Alessandro Di Battista, prendendo la parola nell’aula della
    Camera e rivolgendosi direttamente al premier Paolo Gentiloni
    presente alla seduta.

  13. manunta scrive:

    investor ,codesta e’ ancora piu’ ridicola di quella ,rossi=alpi , ambrosoli come rossi?
    Ambrosoli la concimaia ambrosiano la sforcono’ ,e per questo fu’ucciso.
    Rossi nel groviglio era partecipe .
    E come il megalomane ambizioso calvi,una volta mostrata instabilita’ , e non affidabilita’ omertosa .Eliminato

  14. manunta scrive:

    Zitti cittini ,zitti e a nanna col pannolone ,cagarsi a sienina conviene,dormire anche.
    Pampe

  15. manunta scrive:

    segue.
    Pampers nuovo sponsor della robur ,sienina testimonial perfetto.
    cagarsi e dormire tra vani sogni ,est vostra intrinseca natura.
    Dormite cittini ,e al risveglio un bel pamper pulito ,e via, la vita continua.Sofni d oro

    • foloso scrive:

      perchè a casa tua state sulle barricate a lottare contro il malaffare?

      • Anonimo scrive:

        Si,a Firenze “combattono” di pe’ride,si!
        ahahahahah,sò ridotti benino…ah,semmai!!!
        Levagli gli Uffizi e diventano come Prato:una città senza identità,con i paesani confinati alle Piagge,a Campi Bisenzio e in quei “bei”posti di m…a!
        Centro Storico in mano ai turisti,traffico congestionato peggio che Napoli…meno male Manunta pensa a Siena!

        + piazzole

        – comizi.

      • Anonimo scrive:

        Ultima volta che i fiorentini so scesi in Piazza?
        Per manda’via Cecchi Gori.
        La volta prima?quando Pontello gli vendette baggino alla Juve.
        Però manunta parla,parla…blablabla

      • manunta scrive:

        foloso , ti sembra che quanto successo a sienina, da sette otto anni ad ora e la indecente e passiva mancanza di reattivita’ come l ha chiamata qualcuno ,abbia avuto livelli simili di accidiosa rassegnazione altrove?

        Barricate (asimov) no, ma qualche sputo ner muso , e meno inchini e baciamani forse, era lecito aspettarseli
        Del resto ,v inchivnavate e baciavate la mano ai rappresentanti del sistema
        che vi campava, ma ora?
        Il sistema non vi campa’/campera’ piu ma’ inchini e ossequi continuano,continua la paura e l accidia.
        Abitudini dure a morire?
        Quando un cervello viene ambientalmente condizionato in tali modalita’ , che ci vuole il tecnico per resettarlo?
        Si vai, aspettate che qualcuno vi resetti.

  16. mah....boh. scrive:

    ::::.parlane con carla e poi suicidati?!

    http://www.caimistudio.com/donne/donne_leader.php

  17. Barbicone scrive:

    Leggo solo ora, in colpevole ritardo, il commento dell’Eretico del 14/10 Fra i vari interventi ce n’è uno di Antonella Eleonora Buscalferri che dopo sperticate lodi all’Eretico, riferendosi a Rossi, scrive: “… che non seppe e non volle capire ciò che ormai da anni, silenziosamente si svolgeva la costruzione di un potere che fabbricava la Verità, sostituendo, attraverso la menzogna sistematica, un vero e proprio mondo fittizio a quello reale. La sottocultura dell’avere a tutti i costi e la cupidigia dei servi ne erano il cemento. David Rossi è stato parte integrante di questa scellerata storia italiana”.
    Ma questa Antonella Eleonora Buscalferri non è la stessa che è stata per circa 10 anni, fino al 2013 (mi pare) nella Deputazione Generale della Fondazione ed è stata dirigente del PDS-PD a Siena?
    Non è la stessa che, seguendo le orme del maestro Mancini, dichiarava di non capire nulla di economia e quindi non poteva contestare quello che Mussari e gli altri dicevano e facevano?
    Non è la stessa che nel 2011 al momento del pensionamento di Vigni firmò il comunicato in cui si “ringraziava Vigni per la professionalità e l’impegno con cui aveva guidato il Gruppo Monte dei Paschi di Siena, in un difficilissimo contesto economico-finanziario, portando il Monte dei Paschi a diventare la terza banca del Paese, augurando che potesse continuare, la proficua e stretta collaborazione con la Fondazione Mps, collaborazione che del resto fino ad oggi ne ha caratterizzato i rapporti”?
    E non è la stessa che invece l’anno successivo, come esponente della Lista Sinistra per Siena, dissertava con abilità e ostentata esperienza su sistema bancario, aumenti di capitale ed altro? Aveva imprato tutto in pochi mesi?
    Solo ora ha scoperto il marcio del sistema di cui faceva parte integrante, nominata guarda caso dal Comune, prendendone i non pochi vantaggi? Non faceva parte anche lei del “mondo dei servi che per cupidigia” personale hanno affondato la nostra città? Il gettone di presenza riusciva a capire quanto valeva?
    Siamo davvero nel ridicolo. Tutti cercano di rifarsi una verginità e, purtroppo, la memoria dei senesi è sempre più corta.

  18. Stefano scrive:

    D’accordissimo con Barbicone ed mi chiedo: è possibile che solo un giovane cronista delle Iene abbia avuto le palle di cercare Mussari,i colleghi di David Rossi ed il “dottor sottile” per porgli qualche domanda scomoda a muso duro? Possibile che in tutta Siena e provincia non ci sia stato qualche altro cronista che di sua sponte non abbia preso “taccuino e penna” per fare un’inchiesta del genere. Chapeau a Monteleone. Temo che questa vicenda sia lo specchio della cappa che ancora opprime la mia splendida città di nascita.

  19. francesco scrive:

    Il posto di Barbicone direi eccellente! Attendo la replica sono curiosissimo

  20. manunta scrive:

    la replica ?
    Qui pitanguy a ricucire imeni farebbe una fortuna, e il libruccio del vecchi ,alla fine ha dato fiato ad aspiranti vergini , e a paragoni allucinati ,ambrosoli? alpi?
    Mix di opportunismo , e facce di bronzo ,mai visto altrove,condito da paragoni da allucinazione cognitiva ,ma ,in realta’ trattasi degli effetti, dell nuovo farmaco tanto in voga a sienina il famoso dimenticoboncittol ,in compresse e sciroppo , fa’passare i bruciori ,e restringe le vie evacuative spampanate,ripristina i livelli di serotonina ,e fa’ risalire il tono dell umore ,,una panacea insomma , molecola brevettata dai famosi laboratori la loggia , ditta di antica e nobile tradizione.

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  22. VEDO NERO scrive:

    Le liti tra fiorentini e senesi mi ricordano i capponi di Renzo manzoniano. E Renzo potrebbe essere qualunque politico, Rossi, Renzi, D’Alema o altri, cambia poco. Ma è proprio la Nazione che non va.

  23. VEDO NERO scrive:

    Sinistra divisa e miope dei reali problemi della gente comune tutto a favore di una destra sempe più compatta, già sui media (La Nazione) appaiono troppe vecchie foto di gente vestite di nero, qualcuno vorrebbe fare una marcia; mi sembra che 1919 stia ritornando. Mi sto sbagliando o no? Mah.

  24. VEDO NERO scrive:

    Il 1919 che preparò il fatale 1922.

  25. Torquemada scrive:

    Ogni tanto occorre anche ammettere che gli esiti delle indagini e i processi possono stabilire la verità a dispetto di quello che si attendono le emotive fazioni che affollano i gradoni del Colosseo senese (quelle stesse che beneficiavano direttamente o indirettamente delle incaute elargizioni del Monte gestite e fonte di potere e di prestigio provinciale).Probabilmente si continueranno a scrivere libri (da comprare) e ad alimentare dubbi e trame oscure aiuta tanto… e se si fosse veramente suicidato?

  26. gp scrive:

    Leggendo le sentenze, direi che la prima fa trasparire una inquietante superficialità e numerosi errori, la seconda accetta pilatescamente le conclusioni precedenti dovendo peraltro constatare la distruzione della maggior parte delle prove. La verità si è perduta con le prime lacunose indagini, e dopo anni non c’erano più abbastanza elementi per provare un’eventuale omicidio. Ciò detto penso che Rossi potrebbe essersi effettivamente suicidato: probabilmente i depistaggi, le falle nelle indagini, e l’enormità di anomalie non sono la semplice copertura di un delitto, ma sono servite a nascondere collegamenti, informazioni, rapporti che avrebbero potuto emergere da un’accurata indagine per omicidio. Tutti abbiamo focalizzato l’attenzione sul dibattito suicidio/omicidio, mentre molte persone agivano nell’ombra per cancellare elementi compromettenti, più che le prove dell’eventuale omicidio. Forse anche per molti di loro non era importante se fosse stato ucciso o meno, ma che i segreti che si era portato con se rimanessero tali.

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