Eretico di SienaLa domenica del villaggio: vipere, Erodoto, Gramellini - Eretico di Siena

La domenica del villaggio: vipere, Erodoto, Gramellini

Eccoci alla rubrica cultural-domenicale del blog, che continua a spron battuto anche d’estate (almeno per ora); si parte con una riflessione – tra Storia della medicina ed antropologia – sulle vipere; si prosegue, con una riflessione sull’eccesso del politicamente corretto di taluni testi scolastici, che davvero non cessano mai di stupire; infine, largo spazio al Giornalismo italiano: oltre che con due Ps su tre, con una considerazione su un curioso incipit dell’articolo di oggi di Massimo Gramellini, pezzo che fa capire molto bene tante e tante cose dell’italico giornalismo di alto livello (figuriamoci del basso, quindi).

Essendo domenica, buona lettura a tutti, dunque!

DI VIPERA NON SI MUORE…

Contrordine, compagni amanti dei boschi: del morso di vipera non si muore più; noi, fanciulli nei Settanta, angustiati e financo terrorizzati dalla possibilità di essere morsi, ci preoccupavamo per (quasi) niente. Il famoso siero, è ormai fuori commercio da anni; la leggenda metropolitan-boscaiola di succhiare il veleno alla persona colpita, si è rivelata per essere appunto tale, ed è anche dannosa; financo ciò che si pensava fosse di comune buon senso – il laccio da stringere bene attorno al punto colpito – è cosa da evitare.

Così parlò la Scienza, cari lettori, e noi a quella ci sottomettiamo in modo devoto; la fonte – che non è un misconosciuto sito, perso nello spazio delle bufale internettiane – è l’inserto Salute di Repubblica (17 luglio, pagina 4, pezzo di Elena Dusi, preparatissima divulgatrice scientifica), che intervista il fior fiore dei tossicologi italiani: sapete quanta gente muore per un morso di vipera, in un anno, in Italia? Una, dicasi una, su una media di 100-200 persone colpite (dati approssimativi, perché certo non tutti si fanno registrare); se si viene morsi, andare in ospedale – senza bisogno di correre più di tanto – è l’unica cosa da fare (restandoci poi 24 ore in osservazione), oltre a slacciare i vestiti stretti (la zona colpita, infatti, si gonfia).

“Neanche le vipere sono quelle di una volta”, titola sagacemente il Corriere Salute di martedì scorso; ed anche le paure – come tutte le emozioni umane – devono adeguarsi al passar del tempo: lo abbiamo già sottolineato altre volte, anche di recente, lo ripetiamo oggi…

ERODOTO POLITICALLY CORRECT: CHE INDICIBILE PENA…

Ecco cosa abbiamo trovato scartabellando in un manuale di Letteratura e Grammatica greca (Greco antico, ovviamente), in settimana, a proposito dei padri della Storiografia occidentale, Ecateo ed Erodoto:

“Fin dall’inizio della storiografia greca, con Ecateo e poi con Erodoto, è viva l’attenzione per gli altri popoli, considerati diversi ma nondimeno affascinanti. Erodoto basa gran parte delle sue Storie sulle narrazione di usi e costumi di civiltà stranieri, nella convinzione che nel rispetto delle diversità stia la ricchezza dell’uomo” (Mauro Messi – non sappiamo se parente del noto calciatore -, “Gymnasmata”, Mondadori).

Eh sì, annacquiamo al massimo grado, mi raccomando: facciamo diventare il padre della Storiografia greca un attivista del politicamente corretto, mi raccomando di nuovo; peccato che Erodoto fosse a tal punto convinto che “nel rispetto della diversità stia la ricchezza dell’uomo”, da appellare notoriamente “BARBARI” tutti coloro che non erano Greci come lui, a partire dai Persiani…

GRAMELLINI, IL BEATO IGNORANTE

Questa domenica, largo spazio al giornalismo, tra luci ed ombre; tra le seconde, uno sconcertante incipit del pezzo di Massimo Gramellini sul Corriere della sera odierno (richiamo in prima pagina), a proposito di Sergio Marchionne (del quale si scriverà, ma in altro momento: rispettiamo il contesto molto grave, e non andiamo fuori tema). Il titolo dell’articolo è “Quando mi rubò un gamberone” (cose che fra poveri in canna accadono spesso, in effetti).

Ecco l’inizio, clamoroso, del pezzo, con Gramellini che scrive di se stesso: “Non capendo un tubo di automobili, figuriamoci di economia e finanza…”, e poi parte il ricordo del suo incontro con l’ex Ad di Fiat e Fca.

Veniamo dunque a conoscenza del fatto che un opinionista che scrive editoriali brillanti sul principale quotidiano italiano, che è anche scrittore e commentatore puntuto da prima serata Rai, ebbene questo virgulto dell’informazione e dell’intellettualità italiana, NON sa un fico secco non solo di macchine (passi), ma anche di Economia e di Finanza: ovverosia delle due architravi che – volenti o nolenti – determinano la sorte dei popoli e dei Governi. Non è forse sconcertante, che tra l’altro lo si dica con questa naturalezza, quasi beandosene?

Non si tiri fuori l’onestà intellettuale dell’ammissione: se fosse vero che Gramellini non sa un acca di due materie fondamentali per capire il mondo di oggi (e di ieri, nonché di domani), dovrebbe almeno avere il decoro di andare a studiarsene i rudimenti. Magari smettendo di pontificare sui massimi sistemi, allorquando mancano le basi elementari per conoscerli…

Ps 1 Domenicale del Sole 24 ore del 15 luglio (pagina 27): pezzo di Guido Beltramini sull’esposizione temporanea della statua (il calco in gesso) di George Washington, scolpita mirabilmente dal Canova (modello di romano antico da prendere come esempio, da parte dell’autore? Lucio Quinzio Cincinnato, l’uomo d’armi che torna a fare il contadino).  Noi abbiamo avuto la fortuna di vederla de visu, nel recente viaggio a Nyc, alla meravigliosa Frick Collection; chi è nella città che non dorme mai, non perda l’occasione: c’è tempo fino al 23 settembre prossimo.

Ps 2 Oggi, 22 luglio, è l’anniversario della morte di Indro Montanelli: il 17esimo, per la precisione. Come scriviamo ogni anno, Montanelli era pessimista, sul fatto che l’Italia sapesse ricordare i suoi giornalisti migliori, una volta scomparsi: un pochino aveva ragione, certo; ma un po’ anche no, dai: ancora in tanti vogliono bene all’Indro nazionale, e ogni tanto si mettono a rileggerlo, che è sempre un gran piacere. Non omnis moriar…

Ps 3 Dall’Indro nazionale, ad una vicenda – quella delle Iene – ben più triste, per la Storia del giornalismo televisivo italiano; oggi intervista bomba di Selvaggia Lucarelli al Colonnello dei Carabinieri – allora, nel 2013, Comandante provinciale di Siena – Pasquale Aglieco: martedì ne scriviamo a lungo, essendo certi che siamo solo all’inizio della chiarezza sulla “inchiesta” delle Iene. Essendo domenica, nulla d’altro, per oggi, aggiungiamo…

35 Commenti su La domenica del villaggio: vipere, Erodoto, Gramellini

  1. Anonimo scrive:

    Oramai non avere titolo e/o competenza è diventato un elemento portante (quasi di vanto..) del self made man in salsa italiota ( ed il fenomeno è diffuso non solo nella classe politica..)

  2. delacroix scrive:

    il buon Gram finge di cadere dal pero, autocompiacendosi della propria inesperienza economico finanziaria nonché automobilistica. Passi per quest’ultima lacuna (avendo sempre bazzicato ambienti legati a corso Marconi To, difficilmente avrà guidato qualcosa diverso da una Fiat, quindi : sì non se ne intende)ma per le prime due che dire? Ora è vero che in un passato recente abbiamo avuto come ministro una giovane che vantava nel curricula la propria inesperienza (tanto da confondere l’indirizzo e funzioni di due Ministeri) ma lei era (è) giovane e bella munita di ex di rango; ma Gram, poveretto,no : bruttino è bruttino, diciamolo, di ex importanti boh! Insomma le cose gli tocca conoscerle e saperle o forse conoscerle e FAR finta di non saperle che poi in certi ambienti, giornali in primis, è il miglior modo per campare tranquilli e magari fare carriere folgoranti. Come quella del buon GRam giunto ai vertici grazie , stando a lui stesso, alla propria…ignoranza su argomenti che in quei quotidiani (stampa e corsera ante Cairo) era necessario conoscere anche per il posto di custode . Ci credi, caro Prof,? Io no. Una volta si sarebbe detto : ci è o ci fa o, nel suo caso, entrambe le cose. E ben gli sta che gli abbiano soffiato l’ultimo gamberone (anche se io sospetto che sia stato lui ad offrirlo a Marpionne con devota genuflessione)

  3. gab scrive:

    Concordo al cento per cento sull’insopportabilità del Politically Correct, i cui adepti stravolgono la storia. Segnalo un bel pezzo sull’argomento di PL Battista sul Corsera di stamani

    Come resistere ai nuovi censori

    Corriere della Sera
    23 Jul 2018
    Di Pierluigi Battista

    Con lo sradicamento di Rudyard Kipling da un murale dell’università di Manchester in un sabba purificatore promosso dagli studenti, bisognerebbe smettere di considerare la follia iconoclasta del «politicamente corretto» come una in fondo innocua stravaganza dei tempi. Vogliono fare tabula rasa della cultura, piuttosto. Come i piromani dell’intolleranza che nella storia hanno acceso falò per bruciare libri, dipinti e idee, pensano di fare del bene cancellando brutalmente ogni traccia del male rappresentato dal passato. Sono dei fanatici pericolosi che impediscono, come è accaduto, che si esibiscano i nudi di Egon Schiele a Londra. Sono dei paladini dell’ignoranza che purgano Shakespeare (è successo), colpevole di non essersi allineato con qualche secolo di anticipo alle ingiunzioni dei nuovi censori. Indossano i panni di sacerdoti del buono e del giusto, ma manipolano le opere di Mark Twain (è successo) per farne una copia sbiadita dei loro desiderata ideologici. Se la prendono con Eschilo e con Sofocle e con tutta la tragedia greca (è successo anche questo), perché pensano (pensano?) che la tragedia in quanto tale — sangue, violenza, sopraffazione — sia incompatibile con il grottesco dogmatismo di cui sono prepotenti amministratori. La buttiamo sullo scherzo, scuotendo la testa per le intemperanze di questi burloni del rogo contro la cultura e l’arte. Ma hanno cambiato il finale della «Carmen» alterando persino il testo di un’opera d’arte. Hanno coperto i dipinti di Botero, come i talebani che distruggono i monumenti a Budda, come i vandali di Palmira, nella guerra santa contro la pedofilia. Sono pericolosi e facciamo finta di niente. Siamo esperti dell’allarme democratico, vediamo tracce del nuovo autoritarismo in ogni angolo, ma non vogliamo accorgerci che i nuovi inquisitori sono arrivati, e non si fermeranno a Kipling, a Shakespeare, ai tragici greci, a Botero, a Schiele. Si presentano bene, si mostrano come militanti della Buona Causa e per questo sono ancora più pericolosi. Quando arrivano al potere fanno come nel Ministero della Verità di Orwell, dove il passato viene distrutto e manipolato per compiacere i dittatori del presente. Non ridiamo più, e leggiamo Shakespeare e Sofocle piuttosto, onoriamo la memoria di Egon Schiele come atto di resistenza contro i nuovi censori.

    • Eretico scrive:

      Caro Gabriele (Maccianti),
      grazie davvero per il prezioso contributo che – come sempre in questi casi – va ad arricchire ed impreziosire il pezzo ereticale: questa di Erodoto l’ho trovata davvero troppo grossa, per non offrirla in pasto ai lettori del blog…
      Ne approfitto per rettificare (già fatto nella rubrica, peraltro): Elena Dusi, competente divulgatrice scientifica, scrive per Repubblica (compreso l’inserto Salute del martedì), e non sul Corriere della sera.
      Un complimento finale – ne scriveremo ancora – alla bravissima saltatrice in alto (prodotto del senesissimo Campo scuola, Stefanino Giardi in particolare) Elena Vallortigara (intervistata da Repubblica nazionale, oggi): ieri ha saltato 2,02 metri, quarta italiana di sempre a superare i due metri. Chapeau!

      Buona settimana a tutti, l’eretico

  4. Un fan dell'Eretico scrive:

    Questa cosa delle vipere non più mortali colpisce molto anche me, che tra l’altro non sapevo fossero oggi così poco pericolose (rispetto a prima, è ovvio).
    La chicca su Erodoto paladino del Pd è davvero notevole, complimenti all’Eretico: che mi permetto di rilanciare come Assessore alle Cultura. Non è possibile che Siena non ce l’abbia, e di sicuro nessuno lo potrebbe fare meglio, anche per la capacità di spaziare, senza fardelli ideologici e zavorre mentali.

  5. anonimo scrive:

    Caro Professore
    Erodoto è abbastanza attendibile ( cosi’diceva la professoressa Francese) e che le culture diverse siano un arricchimento nessuno lo mette in dubbio. Purchè si facciano sopravvivere e non sopraffarle con invasioni sconsiderate.
    Dobbiamo tener presente che già oggi il 50 per cento dei lavori conosciuti non servono più. Di conseguenza tutte le persone che ci lavoravano hanno una diminuzione di reddito. Già si riflette fortemente sulle periferie dove vivono gli addetti ai servizi di queste persone. Il degrado e la disoccupazione si fa sentire forte nel mondo Inglese e Americano. Ed è arrivato anche in Europa.
    Ecco che nessun stato vuole più nessuno. Al contrario ogni stato cerca di mandare via quante più persone può. Altro che razzismo qui si tratta di bocche da sfamare in meno, di conseguenza l’integrazione è impossibile. Si è creato un cortocircuito. E sarà micidiale nei prossimi cinque anni. Nessuno è cattivo ma nessuno ha la bacchetta magica. E sicuramente uno statista di buon senso, prima pensa ai suoi e siccome per gli altri non c’è lavoro, non li vuole. E questo in tutto il mondo. Il politicamente corretto è crollato. E non tornerà più. E non aver timore per i giornali perché loro ne soffriranno molto. E certi giornalisti dovranno inventarsi un mestiere.

    Tu professore tieni duro, perché il tuo è il blog più bello d’Italia. Educato e veramente libero.

  6. Paolo Panzieri scrive:

    La cosa che mi ha sempre stupito di più del “politicamente corretto” è che sia stato adottato in modo così integralista proprio dai partiti che compongono la cosiddetta (sedicente?) sinistra italiana.
    “Il primo atto rivoluzionario è chiamare le cose con il loro nome” sentenziava infatti Rosa Luxemburg.
    Non si fa la rivoluzione colle chiacchiere, né tantomeno si risolvono i problemi chiamando i disoccupati soggetti in cerca di occupazione, gli spazzini operatori ecologici, i negri neri ed i clandestini migranti o semplicemente facendo finta che non esistano i pazzi, le prostitute ed i delinquenti per non dover prendere una qualche posizione impopolare nei loro riguardi.
    Erodoto non era certamente politically correct, come del resto nessuno che abbia o abbia avuto la pretesa di esprimere un qualche concetto o anche soltanto un proprio punto di vista.
    Sicuramente si meravigliava degli usi e dei costumi di tutti i barbari fino ai mitici iperborei, ma si stupirebbe ancor di più di essere stato strumentalizzato in questo modo!
    Ma si sa, cambia il regime, ma è sempre libro e moschetto …. oggi magari dipinto arcobaleno.

  7. Giacomo rossi scrive:

    Caro eretico, cari scrittori,
    Mi permetto di pensare che il buon granellini volesse far passare un messaggio, indicando una caratteristica della luna….ma è molto più facile soffermarsi sul dito!
    Eppure il blog pullula di letterati, filosofi, artisti e , soprattut, politologi. Tutti fenomeni nel vedere lontano

    • manunta scrive:

      Caro Rossi

      Da terzamediuto non letterato ,parmi che il graMellini ,dopo aver
      premesso d essere amputato in materia ,possa aver qualche difficolta’ nell’ indicare la luna e/o le sue caratteristiche
      Dichiararsi amputato nella materia che si vuol trattare ,rende difficile
      indicare ,e improbabile veder dita .
      Ma esimio Rossi ,badi ben ,trattasi di rozza metafora da terzamediuto ,
      fatta con logica basica terra terra.

  8. Un chiocciolino scrive:

    Caro Eretico, guarda che siccome qualche cosa di culturale dal buon De Mossi avrai (e meno male, per il merito che c’è nella tua nomina e non parliamo per la qualità di quasi tutte le altre), ti invito ad essere cauto: mai mettersi conto delle corazzate come Gramellini, che vuol dire Corriere della sera, Fazio e quant’altro. Ma che sei impazzito? Non appena otterrai l’incarico, devi rimediare e invitarlo subito a Siena, cospargendoti il capo di cenere……

  9. Anonimo scrive:

    Di bufale ne girano tante e quella delle vipere ne è prova .
    Circa 3 mesi fa un nostro amico di Ascoli 12 ore dopo essere stato ricoverato in ospedale a causa di un morso è andato in coma e dopo altre 12 ore è deceduto.
    Certo ora esiste la cura e solo in rari casi sopraggiunge la morte, ma da lì a dire che non è più un problema c’è ne corre

    • Eretico scrive:

      Caro Anonimo,
      ovviamente mi dispiace molto per il tuo amico ascolano, ma la statistica è quella che ti ho dato: e non è una bufala, è di una giornalista assai preparata (Elena Dusi), all’interno di un supplemento autorevole (Repubblica Salute), e soprattutto porta citazione di fonti – con nomi e cognomi – di livello almeno nazionale. Questa, di certo, NON è una bufala…

      A Marco Burroni, ringraziandolo per il comunque stimolante intervento: quando il politicamente corretto è così demenziale, io mi sento in dovere di segnalarlo sempre, e continuerò a farlo; anche perché sono sempre più convinto che la becera propaganda dei Salvini (che io NON approvo), abbia avuto successo proprio grazie a queste prese per il sederino, tipo quella di fare di Erodoto un militante del p.c., invece che definirlo per quello che era (secondo i parametri dell’oggi): un razzista, e di che tinta…

      L’eretico

  10. Giacomo rossi scrive:

    Vorrei segnalare l’impresa di Alice volpi, vero portento del cuscinetto e di Siena intera.
    Bella, brava e gentile nei modi, come l’arma che arma il braccio!

  11. VEDO (meno) NERO scrive:

    Riguardo all’argomento delle vipere: più passa il tempo e meno ho fiducia sui medici. Un tempo obbligavano a munirsi del siero antivipera, di stringere a monte del morso ed altre raccomandazioni ormai considerate obsolete. Ho letto su “LA NAZIONE” di alcuni giorni fa che bere parecchio fa male ed è controproducente, mentre finora medici su medici strombazzavano di bere senza limiti, principalmente d’estate. Già ce l’avevo con la classe medica anche perché un gruppo di “macellai” mi avevano tolto, a me diabetico, un medicinale, che mi abbassava, secondo loro, troppo la glicemia, per sostituirlo con un altro che non mi abbassava nulla e mi provocava anche delle cistiti. Tre volte me l’hanno tolto con altrettanti medicinali sempre inefficaci. Fortunatamente ho un medico di base che ha il pregio di ascoltare il paziente e mi ha ridato quello sempre usato, con effetti benefici immediati. Concludendo, consiglio di mantenere la salute il più possibile, fare una vita sana, perché anche la classe medica è cambiata dal passato, un tempo aveva meno mezzi per guarire, ma aveva un pregio ormai raro: sapevano ascoltare umanamente chi aveva davanti, ora siamo spesso in balia di persone più robot che umani. Poi, come si dice, pensare male è peccato, ma spesso ci si indovina, sospetti complici di multinazionali che sperimentano nuovi farmaci su un campione di malati pee vederne i risultati. Fine della storia e scusate la digressione personale, ma col fatto della vipera un po’ c’entra.

  12. Giacobbe scrive:

    Sugli allori Alice volpi, mondiale d’oro con il suo fioretto, orgoglio e vanto della sua famiglia, della sua città,vcontrada e nazione.
    Modello x tutti: lavoro tanto,sacrifici molti, chiacchere poche.
    Un augurio perche’ sia l’inizio di un cammino lastricato di preziosi metalli

  13. Marco Burroni scrive:

    Con tutto quello che sta succedendo, con il razzismo e la xenofobia che dilagano e che il nuovo governo sfrutta per coprire la propria inerzia proprio con il politicamente corretto te la devi prendere? Ma il politicamente corretto in Italia non ha mai attecchito se non con formulette tipo “operatore ecologico” o “non vedente”: in realtà il politicamente corretto è molto di più, il tentativo di adeguare parole e -soprattutto- comportamenti ad un mondo sempre più ampio, sempre più plurale e complesso. “chiamare le cose con il loro nome” dice Panzeri, ma ci sono tanti sinonimi, si puo dire gay o frocio, africano o negro, e soprattutto si può pensare – e questo è il significato vero di politicamente corretto – che questi “diversi” siano persone come noi, con i nostri stessi diritti, e non fenomeni da baraccone! Poi ci sono gli eccessi,che possono far ridere o arrabbiare, ma fatalmente ogni rivoluzione ha il suo terrore.

    • Paolo Panzieri scrive:

      No Marco è proprio il politicamente corretto che ha scatenato la reazione in atto. Il popolo non ne può più della sinistra radical chic.
      Come nella Bibbia: Obama ha generato Trump, Renzi Salvini.
      I cosiddetti populisti parlano al popolo, non alle elite.
      Per questo vincono le elezioni, c’è poco da fare.
      Non giochiamo, quindi, con le parole, ma affrontiamo e cerchiamo di risolvere i problemi della gente, invece di nasconderli sotto il tappeto.
      Sui principi siamo d’accordo, io di lavoro difendo i diritti, ma sono un sostanzialista.
      E tengo anche alla “i” del mio cognome, che mi avvicina di più al brigatista, che non al sindacalista, anche se entrambi non sono miei parenti.

      • VEDO (meno) NERO scrive:

        A me questo governo piace. Ci vuole anche un po’ di muso duro verso quei politici che si spacciano per europeisti e poi ci lasciano da soli a risolvere il problema dell’immigrazione. Bravi solo a parlate rigidamente di pareggio del bilancio pubblico. Lontani dalla prima linea dei problema e col bilancino in mano se un paese non rientra del tutto nei loro parametri economici campati sulla carta.

        • VEDO (meno) NERO scrive:

          Per molti europeisti straniere si attaglia il detto “Armiamoci e partite”. Si, io sto con Salvini anche se non condivido del tutto certe sue idee. Tanti radical chic, magari con il vitalizio mensile, vadano a vedere quanti pensionati italiani sono sull’orlo del suicidio. Si all’aiuto ai veri profughi, gli altri a casa, chi compie reati in carcere, non in Italia ma nel suo paese.

        • Paolo Panzieri scrive:

          Quello che ha fatto chi li ha preceduti è sotto gli occhi di tutti.
          Difficile, ma non impossibile, fare di peggio.
          Vediamo cosa fanno questi, senza pregiudizi ideologici e grandi illusioni, ma con l’auspicio che facciano qualcosa di utile.

          • Marco Burroni scrive:

            Una disamina delle condizioni socio-economiche che hanno creato questa situazione richiederebbe troppo spazio, le dico semplicemente che io resto della mia idea e che le sue parole sono solo vuota retorica, aggiungo solo che ai cosiddetti “populisti” della gente comune frega meno di niente, anzi li ingannano proponendo soluzioni sbagliate, facili e favolistiche a problemi reali e sfruttano i loro voti proponendo politiche favorevoli a certi gruppi di potere, non certo al cosiddetto “popolo”.

            Questo governo poi nemmeno ci prova ad affrontare i problemi, impegnato com’è nella sua campagna di odio immotivato verso gli immigrati, campagna purtroppo appoggiata da una maggioranza di cittadini che mi pare siano piuttosto soddisfatti e appagati dalla sofferenza e dalla morte di migliaia di persone.
            Se questo è il popolo sono fiero di essere elite.

            Piccolo appunto su Trump: ricordo all’avvocato che Trump HA PERSO il voto popolare di 3 milioni di voti. Dimostrazione che il popolo come lo intende lei ( di cui forse avrà letto sui libri…) ormai è una minoranza.

      • Paolo Panzieri scrive:

        Quello che le “elite” non vogliono capire è che non esiste voto sbagliato e che l’elettore ha sempre ragione.
        Non serve trovare giustificazioni o rammentare i meccanismi elettorali: chi vince vince e basta.
        Occorre capire i problemi.
        Per esempio credo ci voglia un genio per capire che un paese ormai con milioni di poveri autoctoni non ne vuole importare altri.
        A prescindere dai valori indiscutibili dell’accoglienza (sostenibile) e dal razzismo spesso scomodato a caso.

  14. manunta scrive:

    Sfugge a qualcuno che il politicaly correct ,non e’ solo rispetto a livello tassonomico espressivo, ma par esser diventato una sorta di cavallo di troia propedeutico all introduzione della buona vecchia neolingua di orwelliana memoria e di pavloviana funzionalita’. Si collega l uso o il non uso di termini lessicali canonizzati , con l essere manicheicamente e ipso facto considerato brava buona e corretta persona.
    L adozione tout court di tali espressioni e lemmi ,diventa una sorta di lampadina da cane di pavlov , che deve far scattare riflessi (ovviamente frutto di condizionamento) inconsci ,e privi quindi di reazione cogitata dovuta all uso della corteccia prefrontale.
    Il politically correct e’ solo programmazione neuro linguistica, condizionamento, ed assuefazione all abbandono del ragionamento,a favore di reazioni condizionate inconscie.
    Scusate la lunghezza, ma spero d esser stato chiaro.

    • VEDO (meno) NERO scrive:

      Chiarissimo e convincente. Anche se stavolta non hai fatto la poesia.

      • Marco Burroni scrive:

        Chiarissimo? Una supercazzola degna del conte Mascetti, che poi non è erba del sacco di Manunta ( figurati se sa cos’è la PNR o se ha letto Orwell) ma del sedicente filosofo Diego Fusaro, a sua volta una ruminatura del pensiero di Adorno, Horkheimer e Costano Preve…

        • manunta scrive:

          Burroni, pnl non pnr ,impari almeno a scrivere gli acronimi.
          Acronimi e metafore le lasci perdere ,nel sacco si mette la farina , l erba meglio non farne uso improprio e smodato
          almeno quando si posta. r e l son lontane sulla tastiera caro mio, se ne evince che non trattasi di errore di battitura , se vuol dar d ignorante a qualcuno ,cerchi di farlo senza manifestare la sua, d’ ignoranza.
          Mascetti massimo esponente del esistenzialismo epicureo isolottiano
          essendone conterraneo, grazie all esimio superscazzolacronimi per il paragone.

          Rumina fiele e dopo lo risputa
          la bestia astiosa di razza pdina
          vuol fare mostra di cosa risaputa
          persona di cervello assai piccina
          dentro la stalla o come cane in muta
          cane di pavolv o bestia vaccina
          sicche’ lui solo ringhia oppure muglia
          in gabbia o stabulando sulla paglia

          il nostro burro burroni alto raglia
          asino in spagna quindi asinoni
          il nome suo spagnol ben gli si attaglia
          nome omen e lui secondo tradizioni
          il nome suo veste come una maglia
          e raglia alto le sue convinzioni
          astio lui mastica dopo l elezioni
          c hanno spedito a casa i compagnoni

  15. Osservatore scrive:

    Segnalo un interessante “fotoarticolo” di Repubblica sull’illuminazione notturna di Sienina vostra: http://www.repubblica.it/scienze/2018/07/24/foto/siena_la_torre_illuminata_dal_faro_che_cancella_le_stelle-202556946/1/?ref=RHPF-VA-I0-C6-P5-S1.6-T1#1

    • VEDO (meno) NERO scrive:

      E’ un regalo del Valentini, buie le strade – fino a che non c’è qualche improvvisa interruzione di corrente – e tanta luce sparata al cielo. Il nostro sindaco forse voleva mandare qualche messaggio agli extraterrestri, che magari lo votavano.

  16. Giacomo rossi scrive:

    Luci di fuori, ombre all’interno

  17. manunta scrive:

    Dedicata all maestro del pensiero altrui
    che cita cita cita ma da cui
    non s ha notizia di proprio pensiero
    canone politicaly correct pe’ davvero

    come puo fare a rendersi ridicolo
    un laureato della gran sienina?
    che mette la nomea sua n gran pericolo
    appettonandosi con figura barbina
    con un terzamediuto autodidatta
    che poi lo smerda alla fiorentina
    figura a te assai consona t hai fatta
    figura che da solo elaborasti
    e come fece col lardo la gatta
    chi zampa mette come tu facesti
    a volte se la smerda ben benino
    sicche meglio tu guardi i che tu pesti
    parol di terzamediuto fiorentino
    che val piu d una laurea sui’ tufino

    ps. pnr, caro brodo , come acronimo e’ il numero di registro passeggeri
    passenger name record , fai pure esibizione di citazioni, voi cervelli voti
    politically correct con l ipse dixit ,fate a meno di sviluppare il vostro,di pensiero, cosa peraltro per voi d abitudine.
    Come gia’ spiegato la corteccia prefrontale a voi non serve, avendone cassato l uso, per rifugiarvi nel canile di pavlov , da dove abbaiate secondo i canoni appresi tramite condizionamento,al quale del resto vi sottoponete di buon grado , essndo in gran parte gia’ assuefatti al silenziamento delle capacita’ critiche subito neg!i ambiti universitari dai quali in gran parte provenite.
    E il popolaccio a livello istintivo,questo ormai l ha ben inteso.
    E vi spernacchia e compatisce come gia’ facevan belli e salustri.

    Fusaro e’ roba tua , stesso stampo.
    Poro te che figure raccatti.

    • A.B. scrive:

      Manunta, questa neanche l’ho letta bene, che sono stanco, è lunga il triplo di un’altro commento nel quale ti eri scusato per la lunghezza e poi magari lo faccio dopo, però una cosa te la devo chiedere (anche se l’avevo già fatto): come il giovane holden si domandava che fine fanno d’inverno le papere dei laghetti di central park, così io mi domando dove cavolo finisci nelle lunghe pause che

  18. manunta scrive:

    Ab ,
    temporaleggio ,lunghe pause silenti e scrosci .
    un po’ come ora a sienina, lunga pausa di quiete “armoniosa” e democratica
    e ora scroscio di fasciorazzismomofobico barbarie morte di senso civico e civile ecc. ecc.

    questo almeno a sentire i bollettini del consorzio democratici docg .

  19. Lucia marzi scrive:

    A vedere e constatare , caro poeta guelfi!
    Ma è meglio tenere gli occhi chiusi e chiusa la bocca sulle cose che non tornano, vero?
    Quanti chiaccheroni prima delle elezioni, a rimarcare quanto fossimo in una città distrutta….e ora? L’unico atto ufficiale( o,tre la composizione di una giunta ridicola e le dimissioni di un assessore) la richiesta del gruppo leghista anti sprar!
    È tutti zitti….. Se ci fosse stato il loro 930 chissà quante vesti stracciare, invece nemmeno un commento, un ps, una notulina ….trasparenza? Chiamiamola presa x il c…!

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