Eretico di SienaLa domenica del villaggio: Aigues-Mortes, Praga, Lolli (e 4 Ps) - Eretico di Siena

La domenica del villaggio: Aigues-Mortes, Praga, Lolli (e 4 Ps)

Appuntamento cultural-domenicale particolarmente ricco, quest’oggi; si parte con la rievocazione dei drammatici fatti del 17 agosto 1893 ad Aigues-Mortes, allorquando i lavoratori italiani furono massacrati da quelli francesi, in un pogrom anti-italiano; poi, quel 21 agosto del 1968, che infranse i sogni del Socialismo dal volto umano di Dubcek (e, magari, non di lui solo); dopodiché, per concludere, un ricordo del cantautore bolognese Claudio Lolli, scomparso in settimana.

Buona lettura a tutti, dunque!

UNA STRAGE XENOFOBA CHE FA COMODO DIMENTICARE

Una autentica strage xenofoba, quella di Aigues-Mortes del 17 agosto 1893, che fa comodo davvero a tutti fare cadere nell’oblio della Storia (sia alla Francia, responsabile di mancata protezione delle vittime, che all’Italia, che dovrebbe ricordare il suo passato di terra di emigrazione): dieci morti (secondo alcune fonti, molti di più), lavoratori italiani delle saline della Camargue, massacrati dal micidiale combinato disposto di rivendicazioni economiche e del razzismo (in questo caso, antiitaliano) più aggressivo e becero. Con il tutto, che nasce da una clamorosa fake-new: un italiano che avrebbe ucciso un francese; un italiano, uno di quelli (piemontesi e toscani, soprattutto) che andavano in Camargue a rubare il lavoro ai trimards francesi, lavorando da cottimisti e facendosi pagare di meno (questa non è una fake-new, era la realtà del contesto del caporalato): ai quali lavoratori italiani, dopo l’eccidio, non restò da fare altro, che tornare a casa, terrorizzati; a tutto ciò, già di per sé esplosivo, si aggiunga l’incandescente contesto politico-diplomatico fra Italia e Francia, alimentato ad arte da campagne di stampe irresponsabili (sia in Francia che in Italia): guerra doganale in corso, durissima, seguita alla conquista tunisina da parte francese (1881), smacco per l’Italia; poi, alla stipula della Triplice Alleanza del 1882 in chiave antifrancese da parte italiana, nonché – venenum in cauda – dall’atteggiamento sprezzantemente antifrancese, e filo-bismarckiano, alimentato dal Crispi in terra d’Italia.

Dobbiamo dire grazie ad uno storico poco conosciuto, Enzo Barnabà, che con il suo “Aigues-Mortes, il massacro degli italiani” (Infinito edizioni), ha saputo riproporre all’opinione pubblica almeno locale la questione della Memoria del fatto; a 125 anni dal massacro dei 10 italiani, sulla facciata del municipio della cittadina francese è stata affissa nei giorni scorsi una targa per ricordare il drammatico evento, al contempo ricordando i pochissimi – e per questo più da lodare – autoctoni (un parroco, i proprietari di una panetteria) che si batterono contro il barbaro e vigliacco linciaggio.

PRAGA, 21 AGOSTO 1968: FINE DI UN’UTOPIA

Il 1968 non fu solo il Maggio francese, per restare in Europa, con le varie riprese in altre Nazioni; seguendo le indicazioni di Guido Crainz e di altri storici, fu anche – e soprattutto, se guardiamo al dopo – il bagno di sangue che sancì il fallimento dell’esperimento praghese del “Socialismo dal volto umano”, voluto da Alexander Dubcek: uno dei pochi, sinceri ed autentici, giganti politici del secondo Novecento europeo. La repressione del tentativo di smarcarsi dal comunismo moscovita-brezneviano fu talmente dura e spietata, da parte di quel Patto di Varsavia di cui pure la Cecoslovacchia dubcekiana voleva continuare a fare parte, che financo il Pci prese opportunamente le distanze dai fatti di quel 21 agosto 1968 (cosa non avvenuta in alcun modo per l’insurrezione di Budapest nel 1956, giova ricordare).

Più volte ci siamo chiesti cosa pensassero (sulla scorta di quel che potevano sapere) i giovani praghesi alla Jan Palach, in quei giorni di fine agosto, dei loro coetanei dell’Europa occidentale i quali – sempre con la parola “Libertà” in bocca, e con il “Vietato vietare” d’ordinanza sempre pronto – giocavano a fare la Rivoluzione a casa loro, e che magari – per ritemprarsi dalle fatiche di Valle Giulia e consimili – erano ben pasciuti, sotto l’avito ombrellone, a godersi l’ultima decade agostana. Non si può essere rivoluzionari per 365 giorni all’anno, quando piove o fa troppo caldo ci vuole un pochino di ristoro, no?

Praga: Piazza San Venceslao, con il suo imponente degradare dalla statua dell’eroe fondativo dei cechi – statua cupa, guerresca ed identitaria al massimo grado – verso il basso, ospita un piccolo spazio dedicato a Palach, cioè a colui che – nel gennaio del 1969 – per protesta morale e personale contro l’invasione sovietica, bruciò fuor di metafora se stesso, morendo poi dopo tre giorni di devastante agonia. Almeno fino alla primavera del 2012 – l’ultima volta che misi piede in loco – c’era ancora.

Del popolo ceco, ci piace sottolineare questo: nel nome di San Venceslao, si sono dimostrati determinati, coraggiosi fino all’incoscienza contro i nemici esterni (i nazisti prima, con l’attentato riuscito a Reinhard Heydrich nel maggio del 1942; con i sovietici appunto cinquant’anni fa, pur nell’inevitabile sconfitta contro forze non comparabili), mentre si sono dimostrati ragionevoli ed assennati allorquando hanno deciso per la più soft, dunque riuscita, delle separazioni, quella tra loro e gli Slovacchi, nei Novanta. Non proprio come nella ex-Jugoslavia, si potrebbe azzardare…

CLAUDIO LOLLI, UN PROFESSORE-CANTANTE

Non è un pezzo allegro, quello odierno: dopo una tragedia del 1893 in terra di Francia, ed una di cinquant’anni or sono a Praga, terminiamo parlando di un valido cantautore che ci ha lasciato: è morto, in settimana, Claudio Lolli. Sì, è morta anche la grande cantante e pianista Aretha Franklin (classe 1942), ma per esigenza di spazio noi preferiamo scrivere del cantante-professore (come Roberto Vecchioni) bolognese.

Una delle icone della canzone impegnata e politica dei Settanta, poi caduto nell’oblìo (a differenza dell’amico Guccini), infine riemerso meritatamente negli ultimi anni, con tanto di Premio Tenco; bolognese, nato il 28 marzo del 1950, fu uno dei cantori del Movimento del 1977, temperie che – insieme a tanta inusitata e demente violenza di piazza – seppe produrre molta più creatività culturale di quello sessantottino. “Ho visto anche zingari felici”, forse la sua canzone più famosa, divenne famosa grazie alle prime radio private, che la programmavano in abbondanza (correva l’anno 1976): l’attenzione per gli zingari era un must della cultura di sinistra, ma in Lolli non c’era retorica, c’era genuina poesia (gli zingari di Lolli bevono il sangue dei loro padri, odiano tutte le loro donne, però lui li ha visti, a Piazza Maggiore, “ubriacarsi di luna”); alcune canzoni sono indubbiamente iper-ideologizzate (fra le altre, “Borghesia”: “per piccina che tu sia, non so dire se tu faccia più pena, schifo o malinconia”, e “hai fatto dell’ipocrisia la tua forma di poesia”), non c’è dubbio alcuno; ci rendiamo però conto dell’abisso cultural-musicale che c’è fra un Claudio Lolli non ancora trentenne ed un rapper “impegnato” – anche dei meno indigesti – di oggi?

Fa piacere che anche un giornale che rappresenta il mainstream che Lolli ha sempre combattuto – il berlusconiano Il Giornale -, ieri gli abbia tributato, a firma di Alessandro Gnocchi, un sentito ricordo. “La qualità del disco (“Ho visto anche zingari felici”, Ndr) di solito mette d’accordo tutti, anche chi la pensa diversamente”. Ben scritto, e chapeau a Claudio Lolli: un autore che, facendosi ascoltare, faceva pensare tutti, sempre e comunque.

Postilla finale: la eccessivamente vituperata piccola-borghesia (che Lolli colpiva come centro propulsore dell’ipocrisia destrorsa e del perbenismo ad essa incistato), oggi da cosa è stata sostituita, di grazia? Il dibattito è aperto…

Ps 1 A proposito di 1968, del quale si è oggi scritto per la tragedia ceca; in attesa di dare maggiori ragguagli logistici sul dove e sul quando – ragguagli che non mancheranno -, si informa per intanto che lo scrivente terrà alcuni incontri-conferenze-lezioni sul ’68 visto nella sua complessità, soprattutto a livello internazionale, ma con ovvia puntatina anche su Siena. Chi avesse materiale diciamo stimolante, e non scontato, mi contatti (raffaeleascheri@hotmail.it); ringrazio, ed in anticipo, chiunque si farà avanti.

Ps 2 Segnalazione d’obbligo per un eccellente pezzo di Paolo Rumiz (Repubblica di Ferragosto, pagina 29), che racconta, come ogni agosto, le sue impressioni ed i suoi incontri on the road: in questo caso, Rumiz scrive del monastero benedettino di Pannonhalma, la Montecassino di Ungheria. Illuminante per capire il contesto dell’Ungheria odierna, quella forgiata, a sua immagine e somiglianza, da Orban.

Ps 3 Per i pochi che leggeranno questo pezzo nelle prime due ore dalla sua pubblicazione, si raccomanda la visione di un film, peraltro più volte richiamato in questo blog: “Signore e signori” (Rai Storia, ore 21, 10), uno dei capolavori di Pietro Germi, regista che sapeva dissacrare la borghesia veneta con meno coscienza di classe di altri (alla Lolli, per capirsi), ma con straordinario acume antropologico.

Ps 4 Genova, che dire? Essendo domenica, non scriviamo di politica, né di industriali che non disdicono grigliate a 24 ore dalla tragedia. Dolore indicibile, abbinato al silenzio ed alla volontà di documentarsi: la ricetta migliore.

 

67 Commenti su La domenica del villaggio: Aigues-Mortes, Praga, Lolli (e 4 Ps)

  1. Paolo Panzieri scrive:

    I due volti del 1968: ad est la primavera di Praga contro l’oppressione dell’Unione Sovietica, ad ovest i movimenti rivoluzionari e pacifisti appoggiati in buona parte dall’Unione Sovietica medesima.
    Paradossi della guerra fredda.
    Formidabili quegli anni? Forse.
    Tema spinoso, ma stimolante, senz’altro pane per i denti dell’Eretico.

  2. alberto bruttini detto Cacaccia scrive:

    C’è ancora tutto a Piazza del cavallo (S.Venceslao), come hai visto te, solo la piazza è stata allungata, ma duole non ricordare anche il giovane suo amico, anche lui di nome Jan, che si suicidò il giorno dopo e la cui lapide è accanto a quella di Palach.

    Non tutto il PCI prese le distanze, quel simpaticone di Napolitano parafrasando il 1956 (i carri armati sovietici portano la libertà) scrisse: i carri armati sovietici portano la pace.
    Nell’invasione dell’AFGHANISTAN scrisse: i carri armati sovietici portano la democrazia. E gli avete fatto fare anche il Presidente della Repubblica.

    P.S. interessante da visitare il museo del comunismo, peccato che pochi parlino inglese, solo i giovani fino a 35-40 anni hanno goduto di questa libertà. Fino al 1989 (hoibò) era vietato studiarlo.

    • Eretico scrive:

      Caro Alberto, mi fa piacere che mi rincuori, aggiungendo per completezza la lapide dell’amico di Palach, in effetti misconosciuto; ottima poi la segnalazione del Museo del Comunismo, ove ovviamente mi recai anche io, illo tempore. Sobrio, senza fronzoli, ma da quel che ricordo onesto intellettualmente.
      Su Napolitano, sfondi una porta non aperta, spalancata (sull’Afghanistan sei sicuro? Non me lo ricordo nel dettaglio); Ranuccio Bianchi Bandinelli, per esempio, da par suo criticò lodevolmente l’intervento praghese, dopo il suo colpevole assenso del 1956.

      L’eretico

    • manunta scrive:

      Cacaccia , il fratello Napolitano ,loggia “three eyes three architets”
      dagli anni 70 (a sentire Magaldi nel suo ” massoni societa’ a responsabilita’ illimitata”) secondo alta tradizione latomistica, era nei 50 uno dei propugnatori dello scontro tra socialismo reale e sistema di mercato, ora dopo piu di mezzo secolo ,e’ uno dei fomentatori del nuovo scenario di scontro tra , populisti sovranisti e libero mercato globale.
      Non ha saltato il fosso ma ha solo messo in atto i programmi delle centrali
      massoniche internazionali, divide et impera.
      Tesi antitesi , e sintesi .Fulgido esempio di plastico adattamento al variare dei progetti per la realizzazione della grande opera.

      .

    • VEDO (meno) NERO scrive:

      Concordo pienamente su giudizio sul comunismo e sull’ex-comunista Napolitano. E’ stata una vergogna averlo fatto Presidente della Repubblica.

  3. Pandolfo Petrucci scrive:

    Di nuovo complimenti all’Eretico per questo ennesimo pezzo culturale di grande livello, con i fatti di Aigües-Mortes che dovrebbero fare riflettere tanti che vanno dietro alle provocazioni xenofobe di casa nostra. Non solo siamo stati emigranti anche noi (non solo in America o in Svizzera come molti pensano), ma purtroppo ne abbiamo anche buscate sode!
    Altra cosa. Vista anche la pochezza della Giunta De Mossi (compresa la carneade leghista appena nominata neo-Assessore), mi sembra incredibile che non sia stato inserito chi gestisce da anni questo blog. Sinceramente non ho parole.

  4. pino mencaroni scrive:

    Bell’affresco su Claudio Lolli..certamente “Ho visto anche degli zingari felici ” e “Disoccupate le strade dei sogni ” due capolavori. Li suonò anche nel bellissimo concerto a Siena al Cinema Impero (quello dei film spinti fuori Camollia). .circa 40 primavere fa.. Gli sia lieve la terra.. non nè Ok

    • Eretico scrive:

      Caro Pino,
      grazie davvero del tuo contributo: non sapevo di questo concerto “imperiale” del buon Lolli, hai fatto bene a rimembrarlo, magari anche ad altri che vi assistettero.

      Sul resto concernente l’attualità senesota (neo-Assessore, et alia), ovviamente in settimana qualcosina si scriverà, state tranquilli…

      L’eretico

      • manunta scrive:

        Non a te Raffa ,ma chiedo , la Buzzichelli ha preso la delega a decoro urbano sport e protezione civile , sicche cazzo c entra con la delega alla cultura? Petrucci ????.
        Sulla cultura vedo ancora volteggiare il nome di socci.
        Sicche’ vi chiedo Socci , Raffa oppure? Io la butto li’ come quella del Pacini , ma stavolta uno che vi potrebbe ribartare lo scenario culturale.
        Se DeMossi avesse il cranio di manunta ……. Giordano Bruno Guerri
        iesattolo ,voglio vede’ chi me lo contesta .
        Fava lessa col tonchio chi eccepisce.
        Comunque il vizio di bubare senza proporre una segaccia l avete sempre.
        Cavatevelo di dosso perdio , proponete prima di bubare e aspettare solo le decisioni dall alto ,per poi recitare la solita solfa da scontenti passivi
        depressi ,scotetevi o vi scoto io.
        Viva Iesa e gli iesattoli, core delle macchie senesi ,Guerri seguendo tradizione di segantini , e tagliamacchie ha abbattuto vieti luoghi comuni
        in campo storico e culturale ,sarebbe segno grosso di volonta’ di voltare
        pagina, manunta lo consiglia al popolo senese e al suo distratto sindaco.
        Voi seguitate a bubare l idee ancora v hanno da germinare ,parmi, spero che l seme un ve l abbian mangiato le gazzere e attendo di sentire altro che non bubii e piagnucolii da femmine , a montaperti un sareste serviti a nulla,a nulla.
        Ancora aete bisogno di favvi scotere? musi lunghi capi chini orecchie basse? Come i can battuti Ancora???
        E allora vi informo che il Guerri e’ un grande delle terre senesi ,gnorant, e che lui si che sarebbe capace di organizzarvi
        mostre d arte come quella che ho perorato sul blog su’Lorenzo Viani visto che lo ha gia’ fatto ,negli anni 80 con una mostra su arte e cultura negli anni 30 in italia, vergogna su di voi, che debba veni’ un facchino smesso da firenze a ricordarvelo!!!!!!
        Vi meritate i liquami belgi , e i loro aborti sul drappellone.

        Raffa se un ti fai vivo a settembre mi vedi arriva’ all angiolieri sappilo fai te.
        Con Guerri la guerra all ignoranza vaccina ,la vincete citti.
        Con tutto il rispetto per il nobil Raffa , o lui o Guerri questo dovreste
        pretendere a andare a Iesa in procession di popolo a chiederglielo, passando dalle macchie
        vi c accompagno io ,che sete di citta’ , e li’ tra poggi e boschi pori voi.
        fave lesse col tonchio un artra vorta,spregiate il territorio e pensate d essere superiori a contadini e boscaioli? ( parlo a te stefanino che ancora l hai da risentire questa tua vergognosa e falsa affermazione) bene allora fuori un nome di senese di citta che sia al pari di Guerri . In citta’ ultimamente avete rallevato
        dimorti servi ruffiani e lecchini , quello era il modello umano di successo
        ai tempi del groviglio.
        Aspetto ,per ora vi vedo senza spina e midollo , ecco il problema , qui c’e’ da lavorare sui citti e sperare in loro ,che molti di voi adulti sete accasciati ,nell accidia e nel lamento e basta . E seguitero’ a berciavvelo finche non vedro’ altro.
        Fori l idee se l avete .
        Senno’,almeno valutate e se in caso fate vostre quelle di chi l’ ha( bella)
        Roba da pazzi , con voi bisogna essere come il Raffa ,ostinati pazienti determinati irremovibili e…… animati da pieta’ umana oltre ogni dire.
        E poi nemmen si sa’ se basti.

        • Stefano scrive:

          1. Evidentemente dall’alto della tua iperconoscenza non conosci la differenza tra contadino( come il mio babbo, la mia mamma e tutti i parenti a precedere) e gazzilloro!
          2. Gli assessori li dovrebbe scegliere chi ha vinto le elezioni e non il popolo dai blogs; generalmente un’idea ci dovrebbe essere PRIMA, ma fin dal principio s’era capito che questo sindaco sarebbe stato legato mani e piedi ad un burattinaio( anche se alcune uscite mi sono piaciute e mi avevano fatto ben sperare).
          Alla gente spetta di commentare, criticare e stimolare le azioni promesse in campagna elettorale.
          Intanto i rifiuti sono ” ancora ” per le strade, le luci accese anche di giorno, i vigili assenti ecc…
          Ancora un in bocca al lupo e buon lavoro alla giunta e al primo cittadino. Facciamo , almeno noi ( pm) , il tifo per e non contro, ma non possiamo esimerci dal rilevare quello che non va ( ancora) e quello che non viene ( ancora) mantenuto!
          Ps. Vedo che qualche problemino di grammatica ce l’hai anche te…!

          • Stefano scrive:

            Ha, già! La licenza poetica….

          • manunta scrive:

            Ecco bravo stefanino, vedi io con certe descrizioni ,che ti si attaglian bene addosso
            la parola senesita’ l avevo evitata, ma dato che l ha citata il Raffa.
            Hai fatto la autocronaca di quello che avevo scritto, ovvero?
            Totale inettitudine a qualsiasi proposta, passivita’ ,e voglia solo di aspettare per poi commentare con critiche da cianaiolo imbelle.
            lampioni siepine ,merde di cane per la strada ecco l ambito tuo,
            adeguato alla tua essenza, e forma mentale.

    • Fede Lenzi scrive:

      Lolli suonò anche di recente a Siena, in piazza Jacopo della Quercia, direi inizio giugno 2002 ma potrei sbagliare anno. Tra l’altro suonò senza palco, perché i palchi erano alla Lizza per una rassegna di rock giovanile autoctono. Ovviamente c’ero, perché ho amato moltissimo le sue canzoni, e tra l’altro a un certo punto mi chiese se potevo smettere di rovinargli tutte le presentazioni dei pezzi, urlando a squarciagola il titolo della canzone in questione prima che avesse finito di presentarla. Angoscia metropolitana, Michel, sono canzoni stupende, ma mi tornano in mente l’isola verde, la giacca… e c’è un disco con il poeta Gianni d’Elia che è una vera chicca. Buon viaggio grandissimo Lolli…

  5. pino mencaroni scrive:

    Non è ok è ovviamente un refuso

  6. Un fan dell'Eretico scrive:

    Sono totalmente d’accordo con Pandolfo Petrucci sia sulla modestissima qualità della Giunta De Mossi, che sul discorso dell’Eretico. Voglio aggiungere un’altra cosa: questa Buzzichelli che fa la nuova Assessora lavora a Pitti immagine, e il Sindaco si vuole buttare sulla moda. Va bene, ma si è capito oltre a una o due eventuali e suggestive sfilate che si vorrebbe fare in città con la grande sartoria?

  7. anonimo scrive:

    Caro Professore
    Quando si va in casa di un altro si da sempre noia. Salvo che uno sia invitato o si renda indispensabile.
    Mi riferisco agli italiani in Francia, se si sentivano non graditi stavano a casina sua. Caro professore te lo racconta uno con esperienza diretta che ha fine mese ritorna in Svizzera. Vado in esilio volontario a lavorare e ti ripeto per essere accolto, devi essere utile e Bravo. Per ora sono ha godermi la mia Toscana Sulla via Volterrana con vista Sangimignano…. Ed un’altra cosina i Films sono Films ma la vita è un’altra realtà…..

  8. manunta scrive:

    Anonimo stiavelvetico, hai fatto un ributtante commento, che solo l uso del fiasco potrebbe giustificare, ma tra gli altri innumerevo!i vizi a noi ormai ben noti hai anche quello dell astemia.
    Sicche ti tocca , stiavo fuggitivo pusillanime e scervellato , leccapreti
    e girellaeremi , t auguro che l elvezi ti faccian fare la fine che hai irriso ,e che ti passi cosi’ l uzzo di spander deliri imfamanti sul blog.
    Se tu avessi detto in fronte mia tal cosa , t arei fatto a strisce la cotenna in rime e prosa. da oggi sarai lo zimbello del blog ,e non prometto mai invano.
    Torna lesto ove servilmente e a capo cbino risiedi .
    E spera di non incocciammi mai pe’ macchie e boschi.
    Vali meno del nero delle unghie di quei lavoratori uccisi che hai irriso.
    A te vano cantore di frati mbecilli , e pellegrini dementi in cerca d ossa finte da raccattare e venerare , tocca salvamento giacche’ non siamo piu in tempi d omini ma d orridi legulei,
    caso contrario t arei dato appuntamento sotto il castello di capraia
    lungi da birri e tribunali pe’ pettinatti alla maniera del medeghino.
    Vano e’ poco’ per te ,vano e pinchellone poco ancora.

  9. manunta scrive:

    Dedicata al vano elvetico e ai galletti d oltralpe
    Giu’ il cappello parla l Alfieri ,dal misogallo sonetto V

    Gente piu’ matta assai che la senese
    or vedria dante nostro s’ei vivesse
    se (come io l odo) udir ei pur dovesse
    tutto di millantarsi la francese
    schiavi ognor costor da che s intese
    di francia il nome,or da tre giorni han smesse
    lor vetuste catene cui mal messe
    con man piu’ ch’ essi enunuca un re borghese
    han trasmutato l un tiranno in mille
    in calunnie le spie, l argento in carta
    i ricci in baffi ed i quattrin le squille
    liberta’ ch’ ei non hanno han pur gia’ sparta
    per tutta europa ogni galluzzo e’ achille
    e son un nulla atene e roma e sparta

    1799 da firenze l Alfieri sui galli , erano gli anni in cui napoleone s affacciava gia’ in Italia dopo la ricoluzione.
    Ci farei una serata sul misogallo e le satire dell Alfieri , altro che i drammi da tromboni sull assito , questa e’ la roba da dare al popolo.

    il misogallo , le satire tutto in pdf in rete aggratisse ,senza andar in libreria e doversi frugare , fate uno sforzo perdiaccio, scaricatelo e leggetele, non c’e’ da annoiarcisi
    giudizio di manunta? roba fuori categoria ,non valutabile mancherebbero
    aggettivi adeguati.
    Cultura o morte!!!! (d anima e spirito)

  10. manunta scrive:

    Su aigues mortes, ho inteso l idea dell elvetico , ovvero imigrati
    si ma solo genti qualificate, sembra di sentire la merkel delle ultime settimane.
    Giusto il paragone dell eretico d di altri ,sul caporalato odierno, giusto il parallelo , ma
    sono problemi eliminabili solo dando giusta paga ai locali, e stessa giusta
    paga a chi venga da fuori,
    Quando in un paese polizia e magistratura ,voltano lo sguardo da situazioni create solo dalla ricerca di maggior
    profitto , quando verminosi politici aboliscono le tutele dei lavoratori
    si arriva a questo come conseguenza.
    Chi ne trae vantaggio ? le elite dominanti, le stesse che attraverso le logge
    massoniche impestano magistratura polizie e politica.
    Puntare il dito sul popolo xenofobo e’ da miopi vista corta .
    Vuol dire vedere solo l effetto senza cogliere le cause.
    Saluti , e allargate lo sguardo , cercando di cogliere il quadro d insieme.
    Vani commenti altrimenti son facili assai.

    • anonimo scrive:

      Caro Manunta
      Hai fatto mille commenti che non vi entrano niente in quello che ho detto. Per sicurezza ho fatto leggere le tue risposte al mio Trattore e padrone dell’albergo.
      Ed ha commentato: questo signore non deve essere nostrale, perchè non conosce il nostro proverbio.” L’ospite che non paga pegno è come il pesce dopo tre giorni puzza”
      Quindi niente di quello che hai presupposto, ne coi migranti ne con i lavoratori…

      • manunta scrive:

        Bravo vai dall oste che te un sei bono nemmen a cociti un ovo coll istruzioni scritte, vai e fatti dare mezzo bicchiere di vinaccio cancherone
        dal tu’ oste, e poi posta come sai, dopo esse stato a fa’ i giro dell eremi.
        I tu oste annacquavino sa’ na’sega lui.
        Vai vai a spende i dindi da quer bruciategami cocigatti del tu oste. Dopo i russo scacchista ora c ha l oste e i su’ proverbi.. a codesto friggi pangasio i pesce gli puzza quando lo compra e un’ ha bisogno d aspetta’ tre giorni.
        ma vaia coso te e tu oste. Ha fatto fa’ fortuna alla Galeffi i tu oste.
        Co’ le ribonge c ammannisce a doddi come te.
        Vai fagni legge’ questa a i tu oste arbergatore rallevapidocchi .

  11. Enrico scrive:

    la situazione di Piazza del Campo è disastrosa, mai vista piazza del Campo in queste condizioni.

  12. Giacomo rossi scrive:

    Bravo manunta!
    Oddio, mi sto manuntizzando!!!
    No, è che quando c’e’ da dare a Cesare, bisogna dare a Cesare.

  13. Stef scrive:

    Finalmente la giunta è tratta?
    Ora forza, rimbocchiamoci le maniche e buon lavoro!

  14. Lucia marzi scrive:

    Ecco un’altra fiorentina….
    È con manunta da fori palazzo!
    Vabbè! In bocca al lupo al sindaco, buon lavoro alla giunta, e sotto con il civismo!

  15. A.B. scrive:

    Dato che nessuno si è cimentato e che sono in pausa, provo a rispondere alla postilla finale con proposta di dibattito. La piccola borghesia italiana non è affatto stata sostituita, è sempre lì, cresciuta a dismisura e vincente nella sua ultima trasformazione, colorata di giallo e di verde. È la stessa piccola borghesia che diventó in un unico blocco fascista e che poi si riscoprì democristiana nel 1948; cambia con i mutamenti della società, passa dalle adunate alle sagrestie, dalla televisione nazionalpopolare al web, ma trova sempre il suo spazio vitale e maggioritario in una ragione di esistere che non cambia mai e che rappresenta la quintessenza dell’essere italiani. Dove esistono solo diritti e nessun dovere, lì c’è stata, c’è e ci sarà sempre la piccola borghesia italiana.

    • Fradiavolo scrive:

      La piccola borghesia italiana cresciuta a dismisura e colorata di giallo e verde..
      Siamo al ridicolo?
      Guardi mi sembra che nella sua analisi ci sia un difetto del tipo ordine causa effetto, infatti credo che sia proprio quella classe sociale che lei chiama piccola borghesia, meglio definita classe media, ad essere sparita, nel senso letterale del termine. La guerra coloniale economico finanziaria, grazie anche ai numerosi ascari locali che in italia chiamasi nazzareni, ha raggiunto in anticipo lo scopo prefissato: il drenaggio massiccio e globale di reddito e ricchezza dalle mani della classe media dei paesi sviluppati nelle tasche di una decina di corporations e in parte utili a raddoppiare il reddito di miliardi di poveri dei paesi in via di sviluppo che passano così da una ciotola di riso al giorno a due.
      Questo meccanismo evidente ai più giallo verdi ma a lei sfuggente, principalmente a causa di malcelato pregresso senso d’invidia sociale, suggerisce il classico luogo comune autorazzista evidenziato anche dalla sua definizione di “piccolo borghese tutto diritti e nessun dovere”.
      Mi stia in salute.

      • A.B. scrive:

        Ognuno vede quel che i propri occhi vogliono guardare, riuscendo a distogliere lo sguardo da ciò che lo infastidisce. Io non vedo il drenaggio massiccio di ricchezza e lei non vede una generazione di persone che al contrario di quanto facevano i nostri nonnied un po’ meno i nostri padri, vive per weekend lunghi in resort termali o settimane “low cost” sul mar rosso, viaggi last minute alle maldive, spiagge sarde a gogo e cene nei ristoranti gourmet ma con l’offerta groupon. Persone che devono ostentare oltre il limite delle proprie possibilità perché non possono andare come facevamo noi in pensioni di infimo ordine o in catapecchie in affitto per respirare aria di mare e fare bagni. Studio poco, sacrifici punti ma recriminazioni tante. Con la destra taggano supercafoni con spritz in mano on the beach e con la manca si fanno i selfie ai funerali di stato con Salvini in mezzo ad una colla estasiata e plaudente o distribuiscono concentrati di xenofobia, rancore e recriminazioni con le loro tastiere. La nuova piccola borghesia è sempre più piccola perché non accetta i propri limiti, ritiene di esser stata defraudata da europa, extracomunitari, politici ladri e chi più ne ha più ne metta di un futuro radioso di ricchezza e godimenti. Si lascia abbindolare da chi promette loro un bengodi di soli diritti e nessun dovere (lo ribadisco con convinzione) con la stessa incredibile ottusità dei jhiadisti che scelgono il martirio con la certezza di un paradiso di vergini in trepida attesa del loro arrivo.

        • Fradiavolo scrive:

          Bene adesso è tutto chiaro, Lei per non aver notato il drenaggio di ricchezza o è un rentier che, come si evince dal saldo negativo target2 della bdp, esporta ingenti capitali all’estero, quindi va dove lo porta il vento e come diceva Guccini a culo tutto il resto, oppure è un rosicone inconcludente lettore di riviste con tante figure e frequentatore di social dove si tagga.
          Saluti.

          • A.B. scrive:

            Lei invece è un perfetto prototipo di “nuovo mostro” (mi perdoni la licenza cinematografica, che forse Dino Risi se lo ricorda dato che anagraficamente non mi pare di primo pelo), portatore non sano di verità assolute con la ovvia conseguenza di arrivare a non richieste analisi psicologiche su chi interloquisce con lei (“malcelato pregresso senso di invidia sociale”, porca miseria che raffinata diagnosi!) o giudizi gratuiti peraltro scarsamente motivati (rosicone inconcludente rispetto a chi o cosa di grazia?) Si spieghi meglio, cercando, se ci riesce, di evitare offese gratuite che non mi pare che io abbia rivolto a lei. Io ho detto la mia con educazione rispondendo ad una domanda dell’Eretico, lei mi ha rovesciato addosso una serie di giudizi gratuiti ed insinuazioni inutili, riproponendo il vecchio mantra pentastellato dell’impoverimento generale del paese. In buona sostanza ho bussato a coppe (classi sociali, sociologia, senso civico, cose di questo tipo) e lei mi ha risposto a denari (economia, fuga di capitali, ricchezze drenate grazie a Renzi. Berlusconi e nel mio piccolo anche a me in una delle sue fantasmagoriche tesi). Lo sparo anche io allora un giudizio non richiesto su di lei: per me non sa giocare a tressette!!!

          • A.B. scrive:

            A proposito, invece di sparare su di me e sulla mia ignoranza, perché non risponde alla domanda dell’Eretico e ci dice da chi è stata sostituita oggi la “eccessivamente vituperata piccola borghesia”? E mi raccomando, prima di farlo si guardi un attimo allo specchio.

    • manunta scrive:

      Gramsci 1925 discorso alla camera prima della votazione della legge sul divieto delle associazioni segrete

      https://www.inventati.org/reati_associativi/testi%20raccolti/011.html

      La metto in risposta ad ab che cita il camaleontismo della borghesia italiota.
      NB per Gramsci la borghesia italiana ha avuto un solo stabile riferimento
      politico dopo l unita’ ne’ verde, ne’ giallo , ne’ nero ,ne’ rosso, ne’ bianco
      casomai azzurro , azzurro massonico ,non azzurro savoia. caro ab.
      E a sienina tale riferimento ha travalicato le rosse coloriture della scena
      politica ufficiale, fino a poco fa’ ,o sbaglio, caro retorico ab?
      Discorso interessante , ci sono anche le repliche di Mussolini, dai verbali della camera.
      Secco e coinciso stavolta , parla la storia, basta conoscerla.Gramsci la conosceva ,ab anche no, manunta poco ma qb.

      • A.B. scrive:

        Voli troppo alto con me Manunta, grazie per avermi fatto leggere una bella pagina parlamentare (una delle ultime, considerato il repulisti dell’anno successivo), ma la lettura di Gramsci, incontestabile, rispecchia l’Italia del 1925. Io ho scritto che la piccola borghesia cambia al cambiare delle stagioni e oggi è un’altra cosa. Capisco anche la tua “ossessione” nei confronti della Massoneria (che per inciso anche io non sopporto), che sicuramente continua ad influenzare processi grandi e piccoli della nostra vita, ma io sinceramente la vedo piuttosto estranea dal modo di vivere dei nuovi mostri, che vivono nel web un associazionismo “fluido” fatto di spalleggiamenti manifesti a base di “like” e di inondazioni di fake news. L’associazionismo segreto rimarrà un territorio sempre più riservato alle classi “elevate”, e lo iato che separerà chi governa realmente i grandi processi da chi, pensando di parteciparvi attivamente grazie alla webdemocrazia diretta, si lascerà prendere per il sedere da qualche grande manovratore, sarà sempre più grande.

        • manunta scrive:

          Ab massoneria per te vuole dire solo ambito da alta borghesia?
          Bene , a questo viaggio allora volo piu’ basso.
          Un borghese piccolo piccolo
          Monicelli , ridagli un occhiata n hai bisogno.
          Sei spuntato com un coltello da pesce ,l acutezza sul tavoliere
          si spunto’ , in tuscia no, nemmeno tra l ignoranti come me.
          Saluti a te e a fradiavolo , specialmente se fosse quello di MM blog
          saluti a tutti e due.

          • A.B. scrive:

            Manunta, l’ho visto un borghese piccolo piccolo (almeno voli ad una giusta quota), è proprio rispetto a quel contesto che ho suggerito un cambiamento, parlando di associazionismo fluido ma manifesto. Poi avró scritto una minchiata, ma se pensi di descrivere l’Italia camaleontica di oggi, che cambia a velocità inaudita, solo con Gramsci, Monicelli, Gelli o qualunque rappresentante del passato (gigante o delinquente che fosse), senza ricorrere ad una analisi autonoma, ti sbagli di grosso. Magari anche tu hai bisogno dell’arrotino per rifarti la punta!

  16. Quello di San Marco scrive:

    caro professore, pare invece che Bianchi Bandinelli persino Praga abbia approvato e non condiviso l’uscita della Rossanda e altri del Manifesto!
    Va approfondita questa cosa! Che gli apologeti nostrani siano fan entusiasti non meraviglia. Da Bianchi Bandinelli a Barzanti c’è un filo diretto di ‘civiltà’ a Siena per fortuna garantita da Boldrini ecc.! Ma gente come Barni e altri sparuti socialisti la pensavano ben diversamente. Non le risulta?

    • Eretico scrive:

      A quello che mi consta (vado a memoria, per mancanza di tempo di approfondimento specifico), Bianchi Bandinelli fu critico verso quel 21 agosto, senz’altro a palese differenza da quello che aveva fatto per Budapest. Sette anni dopo morì: sarebbe stato interessante sapere come si sarebbe posto nell’immediato futuro di quel 1975.
      Stimolante la lettura di A.B. sulla piccola-borghesia odierna, da riprendere; e bene ha fatto Manunta (sintesi, per Zeus!) a ricordare la senesità, e soprattutto il valore di intellettuale, di Giordano Bruno Guerri.

      L’eretico

  17. Stefano scrive:

    C’è una cosa che Non ho capito….
    Cosa spinge il dotto manunta ad occuparsi, con saggezza e lungimiranza, ad occuparsi delle senesi cose.
    Filantropia? Interressi sociali?studi antropologici?
    Così , per curiosità!

  18. alberto bruttini detto Cacaccia scrive:

    Giordano Bruno Guerri non ha molta “senesità” nel suo dna; la zia di sua madre si chiamava Pia Guerri ed era anche la zia di mia madre Ida Querci entrambe provenienti da Iesa.
    Praticamente siamo biscugini; non ci siamo mai conosciuti anche se a volte avrei voluto andare a visitare il museo del Vate.
    Ma il suo valore intellettuale è indiscutibile e credo lo abbia dimostrato in molteplici occasioni.

    • manunta scrive:

      Te Bruttini mi stai vieppiu salendo nella considerazione ,
      se mezzo iesattolo? onore grosso razza servatica e ndomita come li scalvaiesi,e allora giu’ pe’ i Guerri.
      I Raffa l avete capito cosa fa?
      risposta nodioboia , i Raffa prepara ed educa le nove generazioni , e allo stesso tempo cerca di suscitare interessi e stimolare dibattiti ,fuori dalle solite minchiate dei lampioncini , e per di piu’ v ha sempre tenuti aggiornati su tutto quel che in citta succede/va specialmente su’ quello che tutti nascondevano.
      inutile dirgli u bravo, u mammina son un tuo fan ,so’ che non gliene frega un cazzo , I Raffa vi sta insegnando cosa e’ un cittadino vigile e responsabile
      Ai politici di qualsiasi razza parrocchia e coloritura gli dovete stare addosso pretendere che facciano il meglio possibile per la citta’.
      A quella ci tenete ,lo so’ e lo sapete , e solo da li uno puo’ partire.
      se manca quello anche della cultura te ne fai una sega.
      Scusate ,se esco al naturale senza accomodammi la bocca so’ peso.

  19. Adriano Fontani scrive:

    Nobilissimo ricordare il massacro di Aigues Mortes 1893 in un’Italia ormai ai piedi di un Salvini fin troppo imperante: anche quegli italiani andarono la’ per farsi una “pacchia”?

    Bravo Raffaele

  20. manunta scrive:

    Da settembre in pianta stabile , dove a voi fa schifo e paura risiedere
    nelle macchie selvagge aspre e forti,di val dimerse.
    Vicino a dove vi pettino’ il medeghino , ma roba piu antica , probabile
    toponimo etrusco . A guardia di pieve longobarda intitolata al matto
    berciaiolo nume di fiorenza. Sicche’ ho titolo.
    Questo e’ quanto. Stefano ,come al solito idee e proposte 0,00 ,e solite
    polemicucce da impermalito, seguita.idem la sora Marzi ,se l idee l aveste
    voi i De Mossi, pescherebbe tra voi, dato che sete boni solo a bubare
    non lo fa’ed e’ inutile poi far battute(per modo di dire , che manco vi riesce) ad mentulae canis sine bucciam.

    • Stefano scrive:

      Impermalito sembri te!
      I’ demossi non pesca da punte parti!
      A lui i pesci glieli danno belle e pescati!
      Ps tutti hanno titolo di esprimersi! Anche chi sta fuori..e te qualche vo,ta stai veramente lontano!

  21. Silvia Tozzi scrive:

    Un applauso all’Eretico per aver detto parole non di circostanza sul ’68 di Praga, primavera repressa non solo dai carri armati “amici” ma anche dallo sguardo distratto con cui fu osservata da noi, nuova sinistra che nell’Europa occidentale stavamo vivendo una primavera infarcita di slogan internazionalisti. Senza curarci troppo dei messaggi profondi che filtravano da oltre cortina. A Praga si poteva perfino ricominciare a parlare di un autore tabù come Kafka! E poi di mille altre cose che avrebbero potuto interessare anche noi, ma forse erano capite solo da qualche sparuto socialista liberale. Dopo il 1989 Dubcek è stato finalmente onorato, e come lui il pluri-arrestato Vàclav Havel, quello di “Charta 77”, uno che non si è mai atteggiato a vittima,capace anche di sorridere con impertinenza e libertà di spirito. Vorrà dire qualcosa se, storicamente, in Cecoslovacchia hanno coabitato per secoli tradizioni diverse e due lingue, ceca e tedesca.
    Nella biblioteca del monastero di Strahov a Praga c’è una carta geografica del 1592 che raffigura l’Europa come una signora, la cui lunga gonna sconfina oltre la Polonia e la Lituania, vero la Russia. Il posto del cuore è occupato dalla Boemia….

  22. VEDO (meno) NERO scrive:

    Argomento fuori dalle righe: torno a Siena dopo brevi vacanze e leggo di un signore sempre sorridente a 32 denti, recentemente sfiduciato per la sua cattiva gestione pubblica ed ora pronto alla rivincita su chi l’ha spodestato dalla poltrona. Tutto contento ha pubblicato su Facebook un articolo di 3 anni fa riguardo la tardiva rimozione del tufo dopo il Palio di agosto, cosa che gli procurò tante critiche. Il signore ora gode dei commenti negativi dei commercianti in Piazza del Campo danneggiati dal tufo non rimosso e fradicio simil-palude dopo le recenti piogge. Ora il Valentini si rifà, dice che criticare è una cosa, governare un’altra. Se dovessimo elencare gli errori da lui fatti faremmo notte; poi mi sembra che abbia anche qualche processo in sospeso. Ciò detto, ora abbiamo anche l’assessore che mancava, la squadra comunale è già completa, diamo ancora fiducia alla nuova amministrazione De Mossi. Stamani la Piazza è già pulita, quindi avanti con giudizio.

    • Stefano scrive:

      Caro vedo meno nero
      Sarei curioso di una lista di errori della giù ta Valentini considerando però, in onestà intellettuale, da dove era partito. Almeno una decina a di punti.
      Poi ti vorrei altrettanto critico nell’elencare gli errori della giunta ( imposta a ) de MOSSI fra 4 anni, considerando, x onestà intellettuale da dove era partito.

  23. Dicampagna scrive:

    Oh Manunta , ma l’hai sentiti parla’ gli iesattoli ? Sembra c’abbiano un sasso in bocca . Pel resto so’ d’accordo. Giordano Bruno Guerri assessore sarebbe cosa buona ( ma un ci farà male).

  24. Lucia marzi scrive:

    In effetti è una curiosità che ha ammantato anche me!
    Arriva dal nulla a pontificare con perle di incontestabile verità, fendendo strali verso tutti, sia in prosa che in poesia, al di sopra di noi mortali comuni che ospitati dal blogger ci sfoghiano cercando un confronto di idee, di intenzioni, nella speranza di crescere socraticamente, in una moderna agorà virtuale. E invece lui, come un oracolo, bacchetta e impartisce lezioni, come se conoscesse tutto lo scibile, trasudando tracotanza culturale.
    Ma chi è, che fa, E perché lo fa non si capisce…si intuisce solo che sia il cosnigliere del consigliere del sindaco.
    O no?
    Con il suo fare da Beppe Grillo in doppio petto ha ammaliato tutti, anche me. Solo a.b. resiste con sforzo intellettuale!
    Comu que grazie di esserci, nella speranza che ti leggano anche i nostri assessori con il loro duce( in senso buono!) Le tue proposte sono valide, non sempre condivisibili, ma propositivi…e se tanto dobbiamo essere eterodiretto dalle segreterie regionali o nazionali( o peggio da qualche sepolcro imbiancato nostrano)tanto vale accogliere anche il suono della tua campana, così, ad orecchio, migliore delle nubi che si profilano all’orizzonte.

    • manunta scrive:

      Cara Lucia
      Bastava che tu leggessi, ho onestamente dicbiarato tutto, gnorante terzamediuto, facchino smesso, potaulivi discreto , smacchia ulivete da guerra , arcaio bravo , rimatore scarsino.
      Sicche’ i mistero casomai l ho io sui labirintici intrecci del tuo pensare.
      Io misteri nulla.
      Devi esse andata all’ universita’ comunque , parmi d intravvederne le perniciose conseguenze .
      Saluti e scusa se ti fossi sentit offesa.
      Non ve ne era intenzione ,trattasi di modalita’ da popolano fiorentino e nulla piu’.

      • Stefano scrive:

        Manunta è molto bravo ad offendere, in rima, con prosopopea boriosita ‘!
        Perché non si presenta lui a fare l’assessore?
        Dato che pare in sintonia con l’ eretico si faccia fare una racco andazione, oppure da qual u odi Firenze! Sicuramente il pupo di palazzo lo tiene in considerazione!
        Almeno poi si vede quanto è bravo a fare, oltre che a chiaccherare

      • Giacomo rossi scrive:

        Nei contenuti i’ manunta mi starebbe anche in mano, ma nella forma, spesso mi sta sul…zzo, sempre a rimproverare e turlupinare tutti quelli che la pensano( ancora si può?)diversamente da lui…sembra un vecchio non più trombata o un giovanotto che ha trombato poco( o niente)!

        • Eretico scrive:

          Caro Giacomo,
          dopo questa accusa – per il pochissimo che lo conosco – Manunta si scatenerà da par suo: gli lasciamo la replica (calma e gesso), poi però basta, giacché se si entra su questa china gaudente, non si sa più dove si va a finire, converrai…
          In giornata si pubblica, per chi fosse interessato.

          L’eretico

          • Giacomo rossi scrive:

            Ok, mi pare giusto.
            Ma , almeno in privato, si potrebbe ricondurre a buone maniere anco illo!!!

        • manunta scrive:

          A giacomino
          Che sei della lipu? pare che l uccelli e quanto e dove volano
          siano al centro del tuo interesse. simil similia?
          Cervel di billo(tacchino) pensa solo ai suoi parenti?
          Nini sto’ vecchio ancora ,tien la motosega barra 50 la roncola da sramiccio e il roncone a giornata, cittino se voi veni’ a prova’ a apri’ quarcun
          de mi’ archi da 90 libbre ,ti dico dove veni’.
          E poi coso strullo , io il verso da bon citto non l ho , e nemmen ci tengo a avello. vai a poccia’ da tu’ madre , nidiaceo ,a’ citti la poccia.
          Io ragiono con l omini, e non co’ cittini impermaliti.
          Ti fosse scappato mai una volta per sbaglio un ragionamento da definirsi
          tale. Ungi le rotelle , che t hanno fatto rugginne.

          E ,parlando ‘ nvece di cose serie , due video di Mohamed konare,sta’ a firenze.
          amico mio ivoriano e leder del movimento panafricano.
          Su africa e questione migratoria.

          https://m.youtube.com/watch?v=qiuZAzrz8Qk

          https://m.youtube.com/watch?v=zsL2NoR2BY0

          Sempre in giro per l europa ,ma ve lo potrei portare a siena, vi spiegherebbe ,cosa e’ il franco cfa, le politiche economiche della francia
          in africa, proprio quella francia ,del post su aigues mortes, quella francia che ci fa’ la morale pelosa e intanto spranga l uscio a ventimiglia.
          Visto che qualche barabba sinistrato segaiolo mentale , scrive o pensa che io sia xenofobo.
          ps . poro giacomo fai pieta’ a leggerti , non oso pensare a che baco di sego tu possa essere a incontrarti, quelli come te van bene innescati
          a mazzo sull amo del 12 per i pesci gatto.

  25. Gigi scrive:

    Ma manunta è in pensione vero?

  26. pino mencaroni scrive:

    In Strada di Montalbuccio, sul ponte che passa sopra la tangenziale, appena dopo hotel Palazzo dei Priori, dall’asfalto, a circa metà della carreggiata, per diversi centimetri di altezza e lunghezza fuoriesce dal manto stradale un tratto di guaina (credo) e lì da diverse settimane. Ieri l’ultima volta che l’ho visto. Le auto ci passano sopra senza problemi ma forse se ci passa un motociclo potrebbe anche perdere l’equilibrio. Magari se chi di competenza gli desse una guardatina non sarebbe male.

  27. stefano scrive:

    Addio gazzilloro!!!
    Un mi ci confondo piu!
    Gongolatici da solo( come sei abituato) con il tuo so tutto io

    • manunta scrive:

      Addio stercorario , seguita a ruzzolarle dentro le buche.
      Poi coso , col tuo e ci sei abituato te a gongolartici da solo ,
      fino a fatti veni’ i calli,
      O sei un l hai capita te la spiego.

      • Giacomo rossi scrive:

        Mi chiedo , eretico, co e puoi permettere tali risposte, offensiva e denigranti.
        Se il crinale schivo,è nel turpiloquio e non nel confronto civile delle idee e’ anche tua responsabilità in quanto consentì siffatte maniere.
        Peccato, speravo in scambi d’opinione degni di uno spazio civile, a somiglianza dell’ospitante.
        Forse mi sono sbagliato.
        Saluti

        • Eretico scrive:

          Avevo previsto risposte a modino, da parte di Manunta, che, sul fatto di specie, era stato provocato, questo va detto; ora – dando ragione a Giacomo Rossi – su questo crinale si chiude bottega: nell’interesse di tutti, e di quello supremo del blog, in particolare…

          L’eretico

  28. quello di gracciano scrive:

    Vince il premio Pulitzer 2018 il Corriere di Siena col titolo a tutta pagina di oggi.”Due tope di appartamento”. Ad maiora….

    • A.B. scrive:

      Pensavo fosse il primo aprile oppure il vernacoliere! Non so se ridere o piangere.

      • manunta scrive:

        No son gli effetti della scomparsa di sua venerabile immensita’
        dalla direzione del foglio da dopocaffe preferito nei bar senesoti.
        Si sa’ quando scompaiono i fratelloni a guidare i giornali , il livello
        scade.

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