Eretico di SienaLa domenica del villaggio: il 1968, Gramsci e Laura Morante (e 5 Ps) - Eretico di Siena

La domenica del villaggio: il 1968, Gramsci e Laura Morante (e 5 Ps)

Appuntamento come di consueto ghiotto assai, con la rubrica cultural-domenicale del blog (che poi ha la sua appendice del lunedì alle 21 su Siena Tv, con l’opinionista Gabriello Lorenzini al pezzo più che mai); quest’oggi si parte con un argomento di straordinaria complessità, vale a dire il ’68 (in settimana abbiamo presentato alla Comunale il volume di Luca Luchini “Siena 1968 Fu vero Sessantotto?”, edito da Betti), trattato a questo giro dal punto di vista internazionale, sull’asse USA-Francia-Cina; poi, qualche commento sulla prima prova letteraria dell’attrice Laura Morante, della quale giusto ieri – alla libreria Palomar – abbiamo presentato “Brividi immorali” (La nave di Teseo editore); per la rubrica scolastica, Gramsci e la scuola, con qualche considerazione su un altro volume presentato in settimana alla Comunale. Il Gramsci che non ti aspetti, verrebbe da chiosare…

Domenica essendo, buonissima lettura a tutti!

IL 1968…

Quest’oggi, si ha la pretesa di presentare una lettura internazionale del fenomeno del 1968, sull’asse USA-Francia-Cina; il tutto, infatti, iniziò negli States, quattro anni prima, con i moti studenteschi di Berkeley, in quella California ancora oggi baluardo protestatario anti-trumpista, insieme a parte della East coast. C’era un motivo endogeno (la lotta per i diritti civili, in primo luogo), abbinato ad uno esogeno (la prima escalation in Vietnam: con soldati di leva, e la Tv che, per la prima volta, portava le stragi dei civili nelle case degli americani); ben diverso, invece, ciò che accadeva in Europa, in Francia in particolare: ove ci si trovava di fronte al primo, prolungato periodo di pace e di prosperità dopo la Seconda guerra mondiale (la Francia aveva chiuso i conti con il Vietnam stesso da più di dieci anni, e con l’Algeria da 6, allorquando i giovani francesi scesero in piazza): motivazioni solo endogene, dunque, e con un bersaglio – De Gaulle -, il quale, soprattutto a livello di politica estera, era molto meno incapsulabile in formule stereotipate di quanto si possa pensare (aveva riconosciuto la Cina comunista, e condannato l’intervento degli States in Vietnam, per dirne solo due). In ogni caso, De Gaulle prese il toro per le corna: “la ricreazione è finita” non fu solo uno slogan; il Maresciallo – al potere dal 1959, demiurgo della Quinta Repubblica – portò i francesi alle urne, ed il suo raggruppamento prese il 58,03% (lezione per Macron? De Gaulle non aveva i sondaggi…). Come diceva Nenni, “piazze piene, urne vuote”…

In ogni caso, le piazze e le vie più conosciute delle Capitali europee si riempivano di giovani studenti: era il ’68, no? Le due icone delle manifestazioni erano Ernesto Guevara (e su di lui, poco da obiettare, in quel contesto) e Mao, il Grande timoniere cinese al potere dal 1949; il suo libro rosso era un cult, e la devastante Rivoluzione culturale stava mietendo le sue vittime, umiliando in modo sistemico tutti coloro che avessero un minimo di cultura e di spirito critico, nella sterminata Cina comunista.

I giovanotti europei di allora, soprattutto i loro leaderini, non ne sapevano niente? Strano assai (ed in ogni caso: chi si autopresenta come leader, dovrebbe avere l’obbligo di informarsi meglio); e comunque – a 50 anni di distanza, con l’anniversario ormai agli sgoccioli – una domanda si pone: fra quelli che giravano, ebbri di rivoluzione, con l’immagine di Mao in una mano ed il libretto rosso nell’altra, c’è qualcuno che abbia chiesto pubblicamente scusa, vergognandosi di ciò che ha fatto? Dicevano “vietato vietare”: di loro, è rimasto solo il “vietato chiedere scusa”…

I “BRIVIDI IMMORALI” DI LAURA MORANTE

Ieri pomeriggio, Laura Morante ha presentato, alla libreria Palomar, il suo primissimo libro, un insieme di racconti brevi ed interludi (musicati da Nicola Piovani), intitolato “Brividi immorali” (Nave di Teseo); insieme a Francesco Bruni della Nazione, eravamo ad introdurre/intervistare l’autrice, certo più nota per la sua attività di attrice (uno dei suoi primissimi film, “La tragedia di un uomo ridicolo” del 1981, vedeva Bernardo Bertolucci come regista, e la Morante ne ha fatto un caldo e genuino ricordo).

Il fil rouge dei racconti – slegati l’uno dall’altro a livello di plot – è il contrasto fra il senso di colpa verso la morale borghese ed il desiderio di trasgressione personale, all’interno del matrimonio e non solo; la Morante – la famiglia non mente! – ha dato dimostrazione di essere non soltanto una superba affabulatrice (il cinema e soprattutto il teatro lo facevano prevedere), ma anche di masticare Letteratura di qualità,cosa che si riverbera naturaliter sulle sue pagine. Laura Morante non scrive affatto male, ed il racconto breve le si addice: lo dice lei stessa, pur annunciando che un romanzo è alle porte.

Certo, oltre ad un’ottima affabulatrice, ci aspettavamo di trovarci davanti ad una figura di intellettuale con una patina di radicalchicchismo addosso: ed almeno in parte, anche questo è stato; la Morante non dovrebbe però sentirsi in imbarazzo per questo: un po’ perché è inevitabile che così sia, un po’ perché, oggi, chiunque metta tre o quattro congiuntivi di fila a segno, rischia di essere etichettato in questo modo. Chapeau a lei, dunque.

L’ANGOLO DEL PROF: LA SCUOLA DI GRAMSCI

“Occorre persuadere molta gente che anche lo studio è un mestiere, e molto faticoso, con un suo speciale tirocinio, oltre che intellettuale, anche muscolare-nervoso; è un processo di adattamento, è un abito acquisito con lo sforzo, la noia e anche la sofferenza”: così un certo Antonio Gramsci a proposito dello studio; se ne è parlato alla Comunale, venerdì scorso, presentando un libro da raccomandare a tutti i docenti e ai genitori: “Gramsci per la scuola Conoscere è vivere”, del docente Giuseppe Benedetti e della giornalista Donatella Coccoli (edizioni L’asino d’oro). Spunti a bizzeffe (sul Latino e sul Greco; contro l’innatismo alla Rousseau; per non parlare della polemica contro don Milani e contro i “donmilanisti fuori tempo massimo”- il cui copyright rivendico – alla Affinati).

Per finire, un’altra citazione, di un Gramsci che definire profetico sarebbe riduttivo: “La partecipazione di più larghe masse alla scuola media porta con sé la tendenza a rallentare la disciplina dello studio, a domandare “facilitazioni””. Andrebbe esposta, in esergo lapideo, sopra ogni cattedra della italica scuola…

 

Ps 1 Ci ha lasciati Enrico Giannelli, nei giorni scorsi; come alcuni ricorderanno, anni addietro aveva creato il “Diccelo”, una divertente gara – che si svolgeva fra i dragaioli voltoni – fra contradaioli, per saggiare le qualità mnemoniche su cavalli e fantini. Poi, aveva provato ad inserire domande sulla Storia di Siena: mi ricordo che una sera dovette amaramente ammettere di avere dovuto smettere con quel tipo di domande, tornando alla pristina formula, il perché lasciandolo immaginare agli astanti. Un abbraccio alla famiglia, ad Emilio in particolare.

Ps 2 Troppo presto, ci ha lasciati l’attore Ennio Fantastichini, volto quasi cult per Ozpetek, capace di passare da un registro drammatico ad uno comico come pochi, oggi, in Italia; il regista italo-turco gli aveva chiesto di interpretare tanto l’omosessuale, quanto il padre omofobo all’ennesima potenza, in film diversi: e lui non aveva fallito né in un caso, né nell’altro. Ne sentiremo la mancanza.

Ps 3 Concludiamo con i morti (di Bernardo Bertolucci – chi vorrà – vedrà ed ascolterà un nostro ricordo ne “Il lunedì del villaggio”, in onda domani su Siena tv alle ore 21) con un calciatore che ieri avrebbe compiuto settanta anni, se un gioielliere, con una dinamica mai compresa fino in fondo (si legga il documentato libro di Guy Chiappaventi sulla figura dell’uomo) gli avesse sparato, ammazzandolo: correva l’anno 1977. Luciano Re Cecconi era un giocatore della Lazio, militando nella quale aveva vinto il clamoroso scudetto del 1973-74; all’interno di una squadra di violenti amanti delle pistole, lui rappresentava la componente più matura, ed era soprannominato il Saggio: il Fato gli fece fare la fine di cui sopra.

Ps 4 Dopo i morti, i vivi, per Zeus: tanti auguri (ieri) ad Alberto Cova, straordinario fondista dell’Atletica italiana, autore di un triplete a dir poco storico, nei 10mila metri (oro agli Europei 82, Mondiali 83 ed Olimpiadi di Los Angeles del 1984); per lui, 60 anni festeggiati con piena sobrietas lombarda, e bell’intervista sul Giornale di ieri (Riccardo Signori, pag. 36). Con molto candore e sincerità, Cova ammette quello che altri non ammetterebbero di fare: cioé che molto spesso va su YouTube, e si guarda e riguarda i suoi grandissimi successi. Tanto di cappello.

Ps 5 Oltre all’appuntamento con “Il lunedì del villaggio” (lunedì su Siena Tv, ore 21, con Gabriello Lorenzini che rievoca come ha imparato a nuotare…, e poi il 1968, Paolo VI e Bertolucci come gran finale), segnaliamo un appuntamento di grande spessore culturale (settore humanities), che avrò il privilegio di coordinare (con Maurizio Bettini e Moreno Lifodi) alla Comunale: mercoledì alle 17,30 il professor Alessandro Fo presenta il suo freschissimo “Catullo” (per Einaudi). In clamorosa concorrenza con l’augusto padre, che presenta la ristampa della sua fortunata “Storia di Siena” alla succitata libreria Palomar: concorrenza senza pietà sia, dunque…

25 Commenti su La domenica del villaggio: il 1968, Gramsci e Laura Morante (e 5 Ps)

  1. quello di gracciano scrive:

    Alberto Cova infilzava gli avversari con maestria tutta italica…li teneva lì per poi passarli nell’ultimo rettilineo…oggi non sarebbe possibile con i ritmi imposti dagli abitanti degli altipiani (un po’ calmatisi ultimamente…) ma l’attimo va colto al momento giusto…

  2. manunta scrive:

    Chissa’ se oltre alla zia elsa ,la spettacolosa Laura non abbia altre parentele letterarie.
    Visto che la madre Maria Bona era una Palazzeschi , chissa’
    Anche se Aldo Palazzeschi prese il cognome da sua nonna,la cosa potrebbe essere possibile , sicche’ linko

    https://patrimonio.archivioluce.com/luce-web/detail/IL5000009590/2/premiazione-della-morante-ex-equo-palazzeschi-menzogna-e-sortilegio-premiata-anche-sibilla-aleramo.html&jsonVal=

    Viareggio 48 Palazzeschi Morante premiati ex equo , e ,altra coincidenza
    a Sibilla Aleramo ando’ il premio versilia( Aleramo che la brava e spettacolosamente bella laura interpreto’ al cinema per la regia di placido , e con accorsi sic. nel ruolo di Dino Campana)
    Nb. notare nella breve inquadratura la somiglianza tra zia e nipote.

    ps. ,come scrive il Raffa , Fantastichini e’ morto, lo ricordo in “ferie d’ agosto” di Vrzi’ ,nello stesso film anche c era anche la Morante , si erano gia’ incrociati in ” i ragazzi di via panisperna” di Amelio, stesso regista che un anno dopo lo diresse in “porte aperte” dove era al fianco di G.M. Volonte’.

  3. Mandrake scrive:

    Caro Eretico, sei sempre bricconcello: io c’ero alla Palomar, e tu alla povera Laura in pratica glielo hai sbattuto nel musino, di essere una radical chic. Non si fa, con le belle signore, birbantello. Però devo ammettere che “mettere un po’ di sale” ci stava bene, perché una presentazione senza sale è sciapa, no? e dopo averti visto tre volte a novembre alla Comunale e sabato da Palomar sono certo che oggi a Siena non ci sia nessuno che sa presentare un libro meglio di te: potresti spiegare come fai a tenere questi ritmi, anche dal punto di vista quantitativo? Ho il programma davanti: 10 libri alla Comunale, più la Morante ed altre cosette. Come si fa?

  4. Eretico scrive:

    Caro Mandrake, in effetti ci vuole un mix di allenamento, passione e forza di volontà: e che la salute ti regga, ovviamente!

    Grazie del complimento, che io prendo per tale (quello sul sale, per intendersi).

    L’eretico

  5. presso di me il diluvio scrive:

    lo scontro tra due titani della storiografia (ascheri e piccini) si arricchisce di un nuovo capitolo: il maresciallo De Gaulle

  6. manunta scrive:

    E dai culturale passiamo all attualita’ ,direbbe i monna.

    http://www.progettoalternativo.com/2018/12/deutsche-bank-duecento-miliardi-di-euro.html

    200 miliardi di euro di riciclaggio, la maggiore azionista della bundesbank
    e di conseguenza del sistema bnse /bce
    52.000 miliardi di euro di spazzatura in derivati(roba tipo santorini/alessandria, ricordate?) e titoli tossici in pancia.
    Junker moscovici e schauble ovviamente si preoccupano del debito pubblico italiano,
    Vedrai, un grosso problema per l europa , di fronte al quale il caso deutsche bank ,e’ ovviamente una quisquilia.
    Notizia marginale e di poco conto a giudicare da come viene trattata dai mass media.

    Intanto in francia, festeggiano a modo loro(con 6 mesi di ritardo) il cinquantennio del maggio 68 che il grande bertolucci (pace allanimasua)
    descrisse poeticamente in dreamers con adolescenziali accoppiamenti in vasca da bagno(senza burro) ed altre amenita’ da’ borghesucci figli di papa’ annoiati in cerca di sensazioni…..la versione di allora dei minchioni erasmici attuali.
    Minchioni erasmici che oggi in francia ,certo NON SONO in piazza coi gilet
    gialli, ovvio ,i gilet gialli son gentaglia gnorante e retriva .

    Ma’ basta con le noiose notiziucole, e riavventiamoci menati per mano dall
    ottimo e inesausto Raffa ,ni’ mondo della curtura grossa.

    A sienina si commemora il 68 ,e non si dimenticano certe presidi ,che mandavano a casa le citte in pantaloni, pero’ eran brave tutti le temevano ma gni volevan bene, poi la sera andavano a senti’ don backy , e i camaleonti.
    E giustamente a sienina ci s interroga ancor oggi: fu’ vero 68?
    Di certo bertolucci in dreamers da’ la sua risposta in chiave parigina : semmai….., 68 e anche 69 a guazzo n vasca.
    Apprendo inoltre (via you tube )da’ storiografi locali che:
    Negli stessi anni pare che goliardi contradaioli a sienina buttavan a guazzo sprovveduti citti nelle piscine in fontebranda , i citti bevevan e imparavan, poi crescevano e seguitavan a bere ma’ cambiavan liquido .
    E, sempre in chiave (pietrina) locale si narra che:
    Paolo sesto quando venne a siena vi fece butta’ via un monte di roba ,che pare avevate in progetto di rivogare ai pellegrini che nvece’ si portonno i’ fagotto da casa,cream caramel e panini coll affettato vi tocco’ tiralli a’ maiali, fave come al solito gni potevate fa’ il pancosanti che s addiceva di piu’ all occasione e non scadeva, e, rifave col tonchio
    potevate aspettare a taglia’l affettati che tagliati poi tocca buttalli.

    Bella puntata ,comunque meglio d una nel muso.
    Raffa mescola i generi e ottiene un prodotto di buon pregio , paradigmatico
    come pochi altri del milleu locale e del filtro social antropologico attraverso il quale l eventi storici vengon vagliati sulle lastre.
    Un grande prodotto storioco/antropologico ,Piccini si mangia di certo i fegato e la coratella dall invidia, macche’ crocianesimo , c’ e’ da nventassi nova e piu’ specifica scuola.
    Raffa ,fa’ scuola, (vedrai e’ il su’ mestiere , che di’ gni riuscira’?)io che l ho frequentate poco un so’ dirvi altro,
    bigna chieder lumi al Piccini

    Mi permetto solo una citazione storica ,visto che siamo a rammenta’ matti/as medici e lorena ,io li mescolo , 1786 visita di leopoldo al quale fu’ chiesto dove mettere il manicomio nuovo e lui , bon conoscitor di vostra natura e attento amministratore volendo risparmiare ,penso’ che sarebbe bastato chiudervi tutti in citta’, poi siccome era un brav omo ,si frugo’ e vi fece s.niccolo da un convento spropriato.

    Ps se si descrive in chiave senese mattias de medici , sarebbe credo almeno il caso di rammentare non solo wallestein ,ma’ anche ottavio piccolomini tra i suoi comandanti durante la guerra dei trentanni.
    Trattasi di senese d origini anche se non di nascita.

    Saluti ,

    • Eretico scrive:

      Caro Manunta, grazie per i complimenti, perché hai davvero centrato alcune cose; grazie anche per il Ps (attento però a non confondere i Papi: Paolo VI – come ricostruito da Franca Piccini, non parente dell’irraggiungibile -non fu mai, da Papa, a Siena; il ricordo di Gabriello Lorenzini era per la prima visita di Giovanni Paolo II (14 settembre 1980).E visto che ci siamo, carissimo, e giacché in città si parla più di questo che di Mathias, ahinoi: tu cosa faresti, nei confronti degli animalisti calanti, la prossima domenica, su Sienina?

      All’ironico amico che cita lo scrivente, Piccini Pierluigi e poi De Gaulle, chiedo lumi, perché non ho capito…
      Ps del Ps: ma quel Massimo Pucci, che fine avrà fatto?

      L’eretico

      • manunta scrive:

        Caro i mi’ Raffissimo puntaccapo

        Allora che gli volete fa’ che gli volete di’all animalisti , maah noncacalli sarebbe la prima che mi viene.

        Ma’ siccome l’ e’ comunque un evento che attirera’ l attenzione su’ sienina
        allora siate magnanimi,e non dategli appigli , non vi ci fogate, offritegli ospitalita’ e rifocillateli, buristo ecco io punterei su’ quello come offerta polemicamente pacificatoria, buristo del Rabissi che chi un l ha provato unpole sape’.
        Accoglieteli con le chiarine e un offerta di prodotti locali,(non vegani ovviamente) sui quali per ora, vi fate fare scuola dalla regione, anche se almeno i’ demossi c’ e’ andato a senti’ Daverio al pellegrinaio

        http://www.sienafree.it/turismo/319-turismo/103399-evento-finale-dellanno-del-cibo-in-toscana-a-siena-la-lectio-di-daverio-incanta-il-pubblico

        e ha promesso ufficialmente di sistemizzare l’offerta , citta’ e territorio ,lorenzetti docet,i prodotti del territorio vanno proposti non solo per iniziativa di regione e unioncamere toscane come sara’ fino al 15/12

        http://www.sienafree.it/enogastronomia/263-enogastronomia/103372-siena-arriva-il-mercato-nel-piatto

        ma’ dovrebbero essere un offerta fissa tutto l anno in citta’ promossa e pubblicizzata dal comune di siena, in collaborazione coi comuni limitrofi ,
        fare sistema nell interesse di citta’ e territorio a prescindere dai differenti schieramenti politici.
        Protezionismo , basta troiai, cineserie tofu cagate varie, siena baluardo di identita’ culturale ,il che vol di’ anche enogastronomica, i prodotti vengon dal territorio, Siena ne sia vetrina tutto l anno ,
        vi ricordo che Siena non e’ in grado dentro le mura di dar da dormire a grossi numeri di turisti , quindi governateli e mandateli a dormi’ n campagna, agite in sinergia col territorio , arte e cultura l avete spanta anche in un insieme di piccoli musei ,e di luoghi di gran pregio architettonico, sfanculate i
        pulman con i babbei gnoranti selfiedipendenti morti di fame da panino ,e attirate gente che abbia interesse e rispetto per la vostra storia arte cultura e per il vostro territorio non vi fate impestare da orde di sudiciumi infradituti come e’ avvenuto a Firenze.
        Che poi comprano le bocce di troiai ne’ negozi de’ bengalesi , s imbriacan
        fan casino e spisciucchian sull usci.
        Fatevi il vostro modello di offerta turistica tagliato a misura .

        A proposito,colonnino e’ stato anche troppo signore , Raffa ,ti doveva traventa’ dietro i libro co ‘i tofu che gli hai messo provocatoriamente davanti ,si vedeva che n aveva voglia.
        Con me aresti rischiato grosso, t avverto.

        L animalisti comunque trattateli bene ,pore bestie .
        nb demossi non zazzera, gnivorta che ne dice una giusta lo chiamo pe’ nome
        se poi gni riuscisse anche di fanne quarcuna ,usero’ anche la maiuscola.

        Ps Daverio se non lo ospiti in biblioteca …… gnamo Raffa , e due.

        saluti

  7. Daria gentili scrive:

    Parli di Gramsci e del 68, per rimanere alla visione della scuola, ritengo che i danni fatti dal 68 alla scuola siano maggiori dei meriti. Nella scuola, ad esempio, non può esserci egualitarismo. È il professore che comanda e la sua parola non può valere quanto quella di uno studente. Dopo la famiglia la scuola, a mio avviso, deve dare si istruzione, ma anche regole.

  8. Silvia Tozzi scrive:

    Deutsche Bank: se n’era sentito parlare per i traffici finanziari col Monte dei Paschi, ora è di nuovo al centro di inchieste anche più corpose.Grazie a Manunta per il link a queste informazioni.
    Pare che siano state le dichiarazioni di un ex dirigente della filiale estone della Danske, Howard Wilkinson, in una audizione al parlamento europeo, a rompere il silenzio su operazioni di riciclaggio gestite per anni dalla Deutsche Bank con l’appoggio di Danske. La folta clientela dei beneficiari includerebbe anche familiari di Putin e membri dei servizi segreti di Mosca.

  9. Silvia Tozzi scrive:

    Se ripenso al’68, non vedo primeggiare solo il culto di Mao, che senz’altro c’era, fino al grottesco di “Servire il Popolo”.
    Però, meno in superficie, si è smosso molto di più, qualcosa che ha inciso profondamente cambiando la vita di migliaia di persone, creando aggregazioni e cultura fuori dai partiti: rivolta femminista contro il patriarcato, critica dei ruoli professionali, della medicina sessista e di classe… In Italia è arrivata non solo l’eco delle rivolte di Berkeley ma anche, più timidamente, quella di altri ’68 europei, e in particolare dei movimenti antiautoritari in Germania. Da tutto questo sono uscite personalità indimenticabili, come da noi Alex Langer.
    Ma è difficile riparlarne nel clima di oggi.

  10. pino mencaroni scrive:

    Il sistema bancario tedesco è bollito da tempo, quello che scivola sono solo i tempi del “botto”.

    Poteva accadere nel 2009-10 con le banche tedesche, e anche francesi, piene di prestiti al settore privato greco che non li restituiva più. Poi è bastato trasformare il debito privato greco in debito pubblico greco e così il conto l’hanno fatto pagare alla popolazione ellenica invece che alle banche tedesche e francesi. Basterà ricordare che il primo pacchetto di aiuti (110 mld di euro)è andato al 92% a tappare buchi delle banche. I greci non hanno visto un euro…dei cosiddetti aiuti…anzi sono loro che li hanno pagati. E in Germania pensano di aver messo dei soldi nella Grecia…

    Il d-Day poteva arrivare nel 2014 quando la vigilanza sulle banche è passata dalle banche centrali nazionali alla Bce. Ma con una veronica da fuoriclasse, la Germania ha ottenuto che le casse di risparmio, praticamente quasi tutto il sistema bancario tedesco dove è più forte il legame tra credito e partiti, non venisse controllato dalla Bce ma bensì dalla più comprensiva Bundesbank.

    E che dire del salvataggio pubblico nel novembre del 2009 della Commerzbank, con la Commissione europea informata dai giornalisti, nemmeno lo sapeva….e non ha fiatato

    Il problema nella Ue è che ci sono figli e figliastri, l’Unione non è amministrata secondo delle regole ma secondo i rapporti di forza.

    Nel 2004 quando il Portogallo superò il tetto del deficit gli fecero “il mazzo”, pochi mesi lo stesso problema lo ebbero Francia e Germania: nessun “mazzo” ma si cambiarono, con l’aiuto dei vassalli italiani, le regole.

    • Fradiavolo scrive:

      Condivido in pieno il commento di Mencaroni ed aggiungo che è proprio il sistema UEM che impedendo a chi è in surplus di rivalutare, a creare gli squilibri evidenziati poi dalle enormi masse di crediti/debiti tra banche tedesche e periferia.
      In usa, un esempio di unione monetaria che funziona, gli squilibri si risolvono con devoluzione fiscale da stati in surplus verso stati in deficit.
      Nel 2011 la Germania aveva un surplus accumulato verso il resto dell’Europa di circa 450 miliardi di euro, chi gli spiega che per pareggiare i conti dovrebbe fare un programmino di devoluzione fiscale a beneficio dei paesi in deficit per circa 50 miliardi di euro anno per dieci anni e poi dovrebbero investire in consumi interni per minimo altri 100 miliardi anno così da inflazionare e fare da volano alla economia europea e mondiale?
      Probabilmente lo spiegherà meglio trump con metodi più spicci e persuasivi così come sempre è accaduto nella storia di quel popolo.

    • manunta scrive:

      https://scenarieconomici.it/lo-spread-e-fasullo-parola-di-bundesbank-di-luigi-luccarini/

      Ecco uno dei sistemi coi quali la germania riesce ad aggirare le regole valide per gli altri untermensch.
      Nb. lo spread ,ovvero il differenziale tra’ i tassi di collocamento sui mercati dei titoli di stato tedeschi e degli altri paesi.
      La geniale bundensbank usa l artificio descritto nel link per completare la vendita degli stock emessi senza ricorrere al mercato secondario.

      La germania da sempre , in ogni campo fa’ sfoggio di doppia morale , una roboantemente dichiarata ,per tutti, l altra silentemente praticata ,per se stessa, poi ha la ghigna di mandarci maestri come l aborto che vedete qui in video a impartirci in tv lezioni di stile e civilta’ sul tema dei migranti.

      https://youtu.be/MmHhVVRPFC4

  11. Il Giaguaro scrive:

    fammi capire Eretico,fallo per uno che non è nato nelle lastre ed è vissuto sempre nel suburbio:Gramsci sarebbe stato contro l’ampliamento della partecipazione di più larghe masse alla scuola media?Per paura di corrompere le fatica dello studiare?
    Ho interpretato bene?

    • Eretico scrive:

      Carissimo Giaguaro, non mi risulta proprio, anzi: semplicemente Gramsci aveva capito illo tempore che l’ampliamento (da lui auspicato) della platea di fruitori scolastici, avrebbe abbassato il livello dell’offerta; perciò ammoniva a tenere duro sul rigore scolastico: si è deciso, invece, di prendere la strada decisamente opposta, ed il 1968 ci ha messo moltissimo del suo, con la pura demenza del voto politica con annessi e connessi.

      Stasera, una nota rinfrancante, invece: già in pieno periodo natalizio, Sala storica della biblioteca Comunale strapiena (decine di persone in piedi: le sedie erano finitissime) per ascoltare il latinista Alessandro Fo che ha presentato il suo magistrale lavoro – appena uscito – su Catullo (ne parleremo ancora, ovviamente: in tv e sul blog).

      Domani o venerdì, infine, qualcosa scriveremo anche sui nostri “amici” animalisti: l’occasione è ghiotta assai…

      L’eretico

  12. manunta scrive:

    http://www.occhidellaguerra.it/gilet-gialli-francia-de-villiers/

    ovvero ,so’ cazzi , macron si blinda difeso dai pretoriani della crs
    E i gilet gialli chiedono in pratica all esercito di sostenerli invocando come capo del governo l ex capo di stato maggiore de villiers, dimissionato da macron quando critico’ il progetto macroniano di fusione delle forze armate francesi in un esercito(ovviamente tedesco gestito ) europeo.

    http://www.profession-gendarme.com/le-general-tauzin-sexprime-sur-les-gilets-jaunes/

    Da un sito della gendarmerie,che come i carabinieri italiani ,svolge funzioni di polizia in francia, pur facendo parte dell esercito.
    Nb Tauzin e’ un generale di divisione in servizio.
    nmb. anche la gendarmerie come i carabinieri italici ,dopo gli accordi di
    velsen dovrebbe essere sciolta per formare la eurogendforce, ovvero
    forza di polizia europea agli ordini della commissione europea.

    Totale? pare che i gilet gialli abbiano seria intenzione di sfanculare l europa germano centrica ,gestita dai banchieri e dai loro accoliti
    della (mai da nessuno eletta )commissione europea.

    La stampa e i tg tacciono ?
    Certo che si, vedrai sono una manicata di merdacciole prezzolate.
    Intanto ,in francia i grandi intellettuali ex 68ini francesi chon bendit, bernard henry levy, e altro ciarpame continuano ad appoggiare
    il pupazzone ex garzone dei rothschild ,che il genio attali ben educo’
    e ben promosse come presidente.

    So’ cazzi.

    • Fradiavolo scrive:

      Infatti quando faranno l’esercito europeo sotto la spinta di quei quattro bankers mondialisti e altri sociopatici soros dipendenti sarà per mettere a tacere con le cattive la montante protesta del popolo europeo, in buona sostanza vedremo la replica del sacco di Roma ad opera dei Lanzichenecchi.

  13. Silvia Tozzi scrive:

    Manunta ha ragione su Co(h)n Bendit, per questo non mi ero sognata di citarlo per un post-68 da ricordare. I tragitti individuali sono tanti, Langer era una persona cresciuta nel clima del’68 fino a diventare un caso estremo di passione e coerenza politica. Ha cercato di mettere in pratica le sue idee senza risparmiarsi, si è suicidato quando non ce l’ha fatta più. Merita ricordarlo come uno che ha ben seminato per tutta la vita.

  14. manunta scrive:

    https://www.radiosienatv.it/pinacoteca-nazionale-a-rischio-chiusura/amp/

    Problemi di staticita’ strutturale e impianti elettrici inadeguati?
    Dice si parli di momentaneo trasferimento delle opere a firenze.
    Bufala? o siete usciti tutti di cervello?
    L assessori intanto , tutti eeh, giunta opposizioni , scaramelli patrono
    dei cignalai ,anche lui ha messo bocca.
    Tutti a cazzeggiare su’ quei rimbecilliti dell animalisti ,mandati in pescaia a fare il loro show .
    Ma come sete messi? maah!

  15. manunta scrive:

    non correra’ periglio vana sienina
    che vengale nsultata identitade
    chi stalla e’ per la bestia vaccina
    e stalle ha lei in tutte le contrade
    non tema lei stranier che s avvicina
    palio e gnoranza a siena son le biade
    sicche’ non tema lei l animalista
    vaccina dell animali e’ nella lista

    e chi pinacoteca mai l ha vista
    non pensa certo che sua identita’
    d arte e cultura segua lei la pista
    jacopo e duccio son delle nullita’
    interessanti solo pel turista
    che provoca fastidio alla citta’
    pinacoteca quindi chiuda pure
    gli basta l palio alle teste dure

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