Eretico di SienaLa domenica del villaggio: Pisa, una mostra e non solo (nonché 7 Ps!) - Eretico di Siena

La domenica del villaggio: Pisa, una mostra e non solo (nonché 7 Ps!)

Puntata quasi monografica, in questa plumbea domenica di gennaio, dedicata ad una trasferta pisana effettuata un paio di domeniche or sono, con gruppetto di amici crapuloni al seguito: si scriverà dunque di una mostra stimolante assai, ma anche di altre bagatelle di varia umanità pisana (senza scrivere del buon pareggio di ieri della Robur in loco, peraltro).

Dopodiché, ovviamente, Ps vari – soprattutto di ambito storico – per chiudere in bellezza (si fa per dire, visti gli argomenti trattati, sic)…

UNA DOMENICA PISANA

Partiamo dall’attualità: la Pisa in mano al centrodestra a trazione leghista, un’altra roccaforte un tempo inespugnabile per chi si poneva fuori dall’ortodossia sinistrorsa, continua ad avere – lo registriamo in modo weberianamente avalutativo, sia chiarissimo – una più che nutrita presenza di amici di colore  –  che vendono cianfrusaglie varie e danno il benvenuto ai visitatori -, nella zona dei parcheggi limitrofi a Piazza dei Miracoli.

Domanda scontata, ma più che lecita: trattasi di immutabilità del fenomeno in re ipsa, a prescindere dalle maggioranze politiche, o comunque – come tra l’altro mi suggerisce uno dei crapuloni, che spesso viene a Pisa per lavoro – qualcosa è cambiato nel modo di porsi degli ambulanti? Ah, saperlo con esattezza…

In ogni caso, nella succitata Piazza il turismo mordi e fuggi offre davvero la versione più demenziale di se stesso: per farsi gli immancabili selphies davanti a quella strana torre (curiosa non solo in quanto pendente, ma anche in quanto ben distante, invece che attaccata, dalla parte absidale della Cattedrale), turisti di ogni angolo del mondo gareggiano nella singolar tenzone di offrire del proprio corpo le posizioni più sghembe, sgraziate e contorte, evidentemente – in una sorta di tentativo di emulare l’originalità del monumento – per cercare di risultare loro stessi pendenti. Va bene che il grande fotografo Steve Mc Curry – sul Sole 24 ore di oggi – si chiede “chi sono io per giudicare uno che si fa un selphie”, però…

SAN SISTO IN CORTEVECCHIA: IL FASCINO DEL MEDIO EVO

Non lontana da Piazza dei Miracoli, e vicinissima a quella dei Cavalieri (con la Normale agli altari della cronaca per l’idea di proiettarla verso Napoli, nonché con quel quasi niente che resta della Torre dei Gualandi, quella del Conte Ugolino), ecco stagliarsi la più antica fra le chiese pisane: San Sisto in Cortevecchia (a sua volta il luogo longobardo della città per eccellenza).

Esempio sommo di Romanico, gode del fascino che promana dal suo essere tale: sobria, senza opere d’arte degne di nota, con un interno financo cupo. La quintessenza del Romanico, per l’appunto. Ma il fascino arriva anche dalla Grande storia municipalistica pisana, legata al luogo: l’edificio fu costruito per celebrare la spedizione in terra tunisina del 6 agosto del 1087 (una decina di anni prima della prima Crociata, dunque), dalla quale i pisani di allora si portarono via anche l’epigrafe funeraria dell’emiro Al Murtada, tanto per fare bottino pieno. San Sisto (che cade giusto il 6 agosto) era il patrono di Pisa, che ricordava anche altri successi pisani (tipo il devastante Sacco di Palermo); dopo il 6 agosto 1284, però, con la rotta pisana di fronte ai genovesi nei pressi dello scoglio della Meloria, i pisani se la presero con il povero Sisto: il quale, da quel giorno per loro sciagurato quant’altri mai, decisero di creare un nuovo patrono, che è poi quello attuale: San Ranieri. Un Santo come capro espiatorio: mica male, eh?!?

UN RISTORANTE DA LECCARSI I BAFFI

Tra la passeggiata e la visita al museo (di cui sotto), eccoci a scrivere brevemente anche di gastronomia: ci permettiamo infatti di raccomandare ai lettori di passaggio per Pisa un ristorante-trattoria, denominato Sant’Omobono, il quale, pur essendo in centro, non sembra proprio assimilabile ai ristorantini prossimi ai luoghi più turisticizzati, con gli insopportabili acchiappa-gente all’esterno.

Il piatto migliore, e senz’altro più legato alla storia gastronomica locale, è una primizia che lo scrivente non ha neanche assaggiato (a differenza dei crapuloni, che se ne sono abbuffati magno cum gaudio), per una antica e mai superata idiosincrasia verso le aringhe: si tratta  delle brachette alla renaiola, il piatto dei vecchi trasportatori pisani di rena, dunque. Pasta con rape (abbondanti) ed aringhe, per l’appunto.

Il personale piano B – ovverosia il baccalà -, era comunque rinfrancante assai, ed una copia de Il Tirreno ha fatto ulteriore buona compagnia, tra una facezia crapulonesca e l’altra.

PALAZZO BLU: IL SURREALISMO PARIGINO A PISA

Un autentico ponte fra Parigi – la Parigi fucina del Surrealismo, negli anni venti del Novecento – e Pisa, la benemerita Mostra che si tiene al Palazzo blu (inaugurata ad ottobre, termina il 17 febbraio; 12 euro il prezzo di ingresso): dalla Senna all’Arno, dunque, grazie al Centre Pompidou, sono arrivate opere di Duchamp (l’iconoclasta Gioconda con baffi e pizzetto, per esempio), un De Chirico che non ti aspetti (“Lotta antica”, 1931: troppo classicheggiante, per il palato surrealista), un Dalì più allucinato che mai (“Apparizione di Lenin sopra ad un pianoforte”, su tutte), ma anche grande fotografia (Man Ray), e cinema, targato Bunuel (con la celebre, terrificante, sequenza da “Il cane andaluso”); il tutto, senza dimenticare il contesto storico (il 1929, anno intensissimo!), nonché il dibattito interno al Surrealismo stesso, con il dominus (con fare da autentico padre-padrone) André Breton, che impresse motu proprio la svolta politica che allineò (ed inevitabilmente appiattì) il movimento surrealista sulle tesi del Partito comunista francese, dunque su Stalin.

Opera cult (fra le circa 150 in mostra), a nostro modo di vedere? “Il doppio segreto” (1927), di René Magritte: due (cioè una…) immagini di donne (ma siamo proprio sicuri che siano donne?), con un mare – quello, sì, poco surrealista – alle loro spalle, sullo sfondo. Annuncia “Il tradimento delle immagini”, e ci insegna soprattutto una gran cosa: a non appiattirci sulla retina.

Davanti a Palazzo Blu, sul Lung’Arno preferito da Giacomo Leopardi, la Chiesa di Santa Cristina, ove nel 1375 sostò la futura Santa Caterina da Siena (“S. Catharina virgo senensis hic recepit stigmata Christi”); la Santa di Fontebranda, certo, questa Mostra (in particolare il secondo piano, con una stanza esplicitamente vietata ai minori) non l’avrebbe certo gradita…

Ps 1 In settimana, si celebrerà la Giornata della Memoria della Shoah: ne scriveremo domenica prossima (e ne parleremo su Siena tv), ma segnaliamo, sin da subito, la Mostra presente all’Archivio di Stato, prorogata lodevolmente fino a metà febbraio.

Ps 2 Lo scorso 18 gennaio – oltre alla già ricordata nascita dello sturziano Partito popolare – sempre nel 1919 si aprì la deludente assai Conferenza di Pace parigina (che poi furono una diversa per ogni sconfitto); tra il radicalismo revanscista (eccessivo, per non dire ottuso) dei francesi, e l’assoluta incompetenza in politica estera del buon Wilson, per tacere della trasferta italiana (nonostante che la nostra sia stata tutt’altro che una “vittoria mutilata”), venne fuori un assetto che sembrava fatto apposta per apparecchiare la Seconda guerra mondiale (ed il Wall street crash, ovviamente, ci mise dieci anni dopo moltissimo del suo).

Ps 3 Come ricordato da un pezzo di Emilio Gentile sul domenicale del Sole odierno (pag. 23), il 19 gennaio 1939, invece, venne abolita la Camera dei deputati – ultima presenza residuale dello Stato liberale -, e il Duce Benito Mussolini portò a compimento il suo disegno totalitario. Ad inaugurare la neonata Camera dei Fasci e delle corporazioni, c’era anche il monarca Vittorio Emanuele III: il quale non sembrava particolarmente turbato, a guardare con attenzione la foto dell’evento…

Ps 4 Jan Palach: in settimana, c’è stato anche il cinquantesimo anniversario del giovane che si diede fuoco per protestare contro l’invasione (politico-militare) dei carri armati sovietici a Praga dell’agosto 1968 (quella per cui tanti giovani – europei ed italiani – scesi in piazza per molto altro, videro bene di non mobilitarsi). La Storia asciuga certe cose, ma non le cancella.

Ps 5 Martedì sera, ore 22,45 (Siena tv), trasmissione integrale del “Pomeriggio Guareschi” svoltosi in biblioteca mercoledì scorso, con il documentatissimo Egidio Bandini ed il vignettista Alfio Krancic, persona tra l’altro assai pacata e godibile. Da vedere, date retta: compreso un filmato di circa 12 minuti – scritto da Guareschi stesso -, sulla sua intensa vita, all’insegna di quella graffiante autoironia che Guareschi – a differenza di tanti altri intellettuali italioti – possedette sempre, e in abbondanza. Domani sera lunedì, poi, alle 21 in punto, consueta puntata de “Il lunedì del villaggio”, anch’essa dedicata – in modo quasi completo – alla figura di Guareschi.

Ps 6 Venerdì prossimo 25 gennaio, sempre alla biblioteca comunale degli Intronati, presentazione di “Little China girl” (Betti, 2018), con il giornalista e storico del Corriere fiorentino Mauro Bonciani: si parla/scrive tanto di immigrazione dall’Africa, ma non si dice/scrive quasi niente di quella asiatica. E il problema della comunità cinese, nel Fiorentino ed a Prato ma non solo, in Toscana esiste, eccome se esiste, da anni: questo romanzo è il primo ad averlo indagato a fondo, in un’ autentica non fiction novel, capace dunque di mescolare approfondimento giornalistico e romanzo.

7 Ps Ieri pomeriggio, infine, organizzato dal Comune di Piancastagnaio nel delizioso teatro del paese amiatino, stimolantissimo incontro (con relatore anche lo scrivente) di presentazione del volume sul carteggio fra lo scrittore di Santa Fiora Mario Pratesi (il “Verga toscano”, per alcuni critici), e il filosofo normalista – per restare a Pisa -, e Senatore del Regno, Giacomo Barzellotti, originario di Piancastagnaio. La storia di un’amicizia profondissima, attraverso il carteggio fra i due (dal 1866 al 1917, anno della scomparsa di Barzellotti), curato con acribia da Francesco Rossi. Ne riparleremo, perché queste due figure di amiatini vanno davvero fatte conoscere di più, al pubblico senese.

21 Commenti su La domenica del villaggio: Pisa, una mostra e non solo (nonché 7 Ps!)

  1. Al-Mutanabbi scrive:

    E mentre una parte del gruppo visionava la mostra surreale e surrealista, il sottoscritto con un altro crapulone (che ama assai visitare la Pisa segreta, quella fuori dai flussi turistici) visitavano la statua di Kinzica de Sismondi. Trattasi di statuetta collocata in Via San Martino, bassorilievo di un sarcofago del III° secolo raffigurante una musa. La leggenda narra che Kinzica avesse salvato Pisa da una invasione saracena. La donna, che soffriva di insonnia, accorgendosi della presenza dei pirati nella notte pisana, dette l’allarme facendo suonare le campane della Torre del Palazzo degli Anziani. La leggenda narra che essa stessa si fosse messa a combattere contri i saraceni. Kinzica è anche il personaggio più importante della sfilata storica della Regata delle Antiche Repubbliche Marinare.

  2. Fede Lenzi scrive:

    Ricordiamo allora anche che nella nemica (e molto più ganza a mio sentire) Livorno, 98 anni fa, al teatro Goldoni, nasceva il Partito Comunista Italiano (allora PCdI), con il buon Nino Gramsci in prima fila (di cui domani tra l’altro si festeggia il genetliaco).

  3. Marco Falorni scrive:

    Complimenti per un articolo di Cultura con la C maiuscola.

  4. Daria gentili scrive:

    Oggi faccio contento Manunta.
    Mentre tu ti sollazzavi tra le bellezze di Pisa, io sono andata nella vicina Firenze, a rivedere capolavori già visti, ma fugacemente tempo fa, come Santa Maria Novella ed altri mai visti come San Lorenzo e Santa Trinita…..
    Dedicato anche a chi non si accorge che la bellezza c’è l’ha alla porta di casa !!

  5. Il maratoneta della Comunicazione scrive:

    Trattasi dell’ormai epica “gitina crapulonia” ?????

    • Eretico scrive:

      Caro “Maratoneta della Comunicazione” (?),
      diciamo che questa è la versione smart della Gitina cui fai cenno, la quale ha durata di 2-3 giorni. In questo caso, partenza alle 9,30 dal Dream café (anzi 9,45, per i soliti ritardi di alcuni, di cui la privacy garantiamo), e ritorno per l’ora di cena (“in tempo per la Domenica sportiva”, avrebbe detto Filini a Fantozzi…).

      Grazie a Marco Falorni (troppo buono), che era lodevolmente anche alla kermesse su Guareschi mercoledì scorso alla Comunale.

      Ah, allora domani non si va a scuolina: ce ne faremo una ragione…

      L’eretico

  6. Fan di Colonnino scrive:

    Se Dio (Zeus direbbe l’Eretico) vuole, nevica: se con il De Mossi va come con il Ceccuzzi nel 2011, ai docenti va da favola, fino a lunedì prossimo se la godono!

    Mi associo a Marco Falorni per i complimenti sulla qualità culturale dell’articolo (cui contribuisce anche l’intervento su Pisa di un altro dei crapuloni), e finisco sottolineando che l’intervento di Colonnino alla conferenza su Guareschi, visto ieri sera nel programma dell’Eretico, è come sempre memorabile.

  7. Nipotino di Padre Balducci scrive:

    Caro Eretico,
    Se avessi saputo che saresti venuto sull’Amiata ti avrei consigliato di non venire. Sul fatto di venire a parlare di cultura nulla da eccepire. Quello che non è piaciuto è l’uso politico di certi eventi. Ti spiego: l’orario dell’evento è stato spostato quasi all’ultimo momento per farlo coincidere esattamente con quello di un evento dichiaratamente politico, quale la presentazione di una lista civica concorrente al Sindaco organizzatore dell’evento a cui hai partecipato. Niente di nuovo, direi, vecchi attrezzi della partitocrazia che usano tutte le armi a loro disposizione. Questo è il punto :utilizzo di risorse della collettività a favore di una parte contro un’altra parte. Vedi, in questo momento, il paese di
    Piancastagnaio sta vivendo un periodo di vacche grasse perché dal 2015 stanno arrivando sostanziosi contributi da Enel per lo sfruttamento delle risorse geotermiche. Non entrò nello specifico ma , posso assicurarti che, i contributi suddetti sono il minimo sindacale per cercare di compensare lo strazio ambientale perpretato nel territorio di Piancastagnaio. Concludo questa parentesi: geotermia si, geotermia no? Innanzitutto geotermia fatta BENE. E a Piancastagnaio NON È STATA FATTA BENE. Tutt’altro e, lo dico con estrema amarezza, anche a causa di miseri partitanti che hanno permesso all’Enel, nei decenni passati, di fare come gli pare. In cambio di cosa? Ufficialmente non è dato sapere.
    Ritornando al discorso iniziale il Sindaco (che vuole, tanto per farti capire il personaggio, essere definito “Prof” nonostante non abbia mai insegnato dopo la laurea , ottenuta a 49 anni. Si parla di un insegnamento di religione in giovane età e ,come saprai, sponsorizzato dal Clero, con il quale ha avuto sempre stretti rapporti: sufficiente per il “Prof”?) è figlio di pianesi emigrati , ed è sempre campato di partitocrazia.
    Ora il nostro Beneamato è tornato al paesello (la famiglia vive , si dice, in un castelletto a Genzano: lui fa avanti e indietro) ed ha cominciato ad utilizzare i più vecchi sistemi utilizzati dai Romani dal divide et impera a pane e circenses. Ed utilizzando le risorse comunali in maniera personale. Da quello che si è capito non vuole mollare l’osso anzi…..chissà come mai? È normale che una persona che non gode di buona salute (lo dico in maniera oggettiva, senza cattiveria), con la famiglia a Genzano, con metà (perlomeno) della comunità apertamente contro, voglia continuare a gestire una comunità come gli pare? Per la gloria? Chissà perché mi viene in mente Andreotti: pensare male è reato ma il più delle volte ci si va vicino…
    Caro Eretico una domandina, una curiosità: il rimborso spese è stato buono? Sai dovresti sapere che al suo amico Prof Sgarbi, sempre nel solito teatrino concesse per un interventino 8mila euro. Ripeto 8 mila euro dei nostri soldi, che l’Enel ci concede per la merda che abbiamo respirato negli ultimi 50 anni.
    PS: spero che tu non ti sia fatta un’idea sul nostro livello culturale basandoti sulle presenze di sabato. Se il Prof Luigi “ipse dixit”Vagaggini avesse veramente a cuore la Comunità pianese, senza fare di tutto per spaccarla in due, (il massimo , a livello simbolico, lo ha raggiunto nelle ultime vacanze natalizie, dileggiando, diciamo così, la memoria di due partigiani pianesi trucidati dai nazi fascisti, facendo applicare sul monumento che li ricorda, tutta una serie di oscene lucine natalizie) non avrebbe fatto coincidere i due eventi. Sicuramente qualche “ignorante “ che non fa parte della sua élite avrebbe partecipato.

    • Eretico scrive:

      Caro amico amiatino,
      seguo poco la politica amiatina, da dieci anni a questa parte, ergo sul Sindaco non mi esprimo per oggettiva mancanza di dati certi e verificati (io ero stato peraltro invitato, tramite Francesco Rossi, dall’assessorato alla Cultura). Ma è soprattutto relativamente al (molto presunto) compenso, che puoi stare tranquillo assai: zero euro, e pizza pagata dal sottoscritto, dopo l’evento, in discreta pizzeria sita a poche decine di metri dal teatro che ben conosci.
      Come per la presidenza della Biblioteca, si vede mi garba lavorare gratis (è ironia, sia chiaro)…

      L’eretico

      • Nipotino di Padre Balducci scrive:

        Lo sapevo e per questo ti ho detto all’inizio che ti avrei consigliato a non venire.
        Sarebbe importante, però, che nel capoluogo si cominciasse a sapere cosa succede in provincia..

    • Nipotino di Padre Balducci scrive:

      Dimenticavo: chiaramente il Prof Luigi Ipse Dixit Vagaggini, come la Regione Toscana, la Provincia di Siena ( cioè quelli che vedono solo i vantaggi della geotermia : contributi , provincia free Carbon ) è favorevole alla costruzione di nuove centrali. Che gli frega? tanto la sua famiglia è a Genzano e lui, dopo essersi fatto un altro piattino di cazzi suoi, li raggiungerà…
      Eliminare tutte le residue possibilità di turismo, agricoltura etc cosa gliene può importare?

      • Paolo Panzieri scrive:

        Caro Nipotino,
        però non si può consigliare proprio a nessuno di non venire sull’Amiata!
        E’ così bella … dai.
        La mia parte di sangue amiatino (versante grossetano) quasi ribolle.
        Sulla Geotermia mi arrendo: non sono in grado di interloquire sulle sue controindicazioni.
        Sarà di certo colpa della mia parte senese un po’ vana e soprattutto il fatto di essere sempre vissuto appunto a Siena….
        Sulla necessità di capire chi effettivamente ne beneficia non solo sono d’accordo, ma sfondi una porta aperta.
        Bisogna averlo chiaro sempre per capire davvero come stanno le cose.
        Circa la divisione politica, però, permettimi, mi parrebbe non solo un elemento fisiologico (fin dal tempo di Guelfi e Ghibellini), ma pure necessario alla cosiddetta “dialettica democratica”.
        Il partito unico, oppure il consociativismo, è assolutamente peggio.
        Anche le scelte in materia di Geotermia, che tu critichi, mi pare risalgano peraltro a quel tipo di amministrazione …
        Per il resto – devo dire – apprezzo moltissimo la passione politica, che scaturisce dai tuoi interventi, che è il sale stesso della democrazia.
        Ci deve essere però – permettimi – un unico limite: l’avversario dovrebbe rimanere sempre e comunque un avversario, mai un nemico e quando perderà, perché in democrazia se Dio vuole è solo questione di tempo, gli dovrà essere concesso l’onore delle armi.
        La storia lo insegna.
        Altrimenti non la finiremo più …
        Ovviamente delle vicende specifiche di Piano nulla so.
        Per finire devo dire, però, che ti invidio molto per la neve che adesso sta ricoprendo i fianchi e le balze della nostra montagna e che – se possibile – domani al sorgere del sole la renderà ancora più bella, come avesse indossato un bel vestito candido e nuovo.
        Non per niente il Mons Tiniae era l’Olimpo degli Etruschi, dove forse dimorava davvero Zeus (ovvero Tinia), che magari ci aveva costruito una seconda casa per le vacanze …
        (Quest’ultima annotazione ovviamente è ad uso e consumo del paganeggiante Eretico che ci ospita).

        • Nipotino di Padre Balducci scrive:

          Concordo in pieno…..e aver detto “ti avrei detto di non venire” era solo una provocazione.
          Sul discorso della dialettica democratica però permettimi di correggerti: la mia è semplicemente una reazione a quanto sta avvenendo con questa Amministrazione. In questo momento la dialettica non esiste : l’egocentrismo dell’uomo in questione è straripante (le lucine sul monumento sono solo un piccolo esempio: è lui che non concede l’onore delle armi, è lui che ha una concezione della democrazia tutta sua).
          E sulla bellezza della nostra montagna , a tua volta, sfondi una porta aperta: chiudere definitivamente la porta a una qualche possibilità di turismo legato ,magari, alla gastronomia, all’agricoltura di qualità lo trovo veramente demenziale. Aggettivo da usare solo nel caso di considerare l’ufficialita, poi c’è la zona grigia, la nebbia ….
          Poi devo dettagliare meglio un concetto: alla base di tutto ho vissuto la cpoincidenza degli eventi con molto dispiacere. Quando mi ricapiterà l’occasione di vedere e ascoltare il nostro ospite a casa mia? Per di più in compagnia di Francesco Rossi….

  8. Giacomo rossi scrive:

    Oggi scuole chiuse: uffici aperti! Neve e gelo assenti! Complimenti! Invece di intervenire sul problema si evita, dando poi la colpa agli insegnanti ! Ieri fino alle due di notte non ho visto uno spargisale,!i disagi di chi non ha potuto portare i figli ( piccoli e piccolissimi) a scuola non contemplati!
    Ottima amministrazione!

    Ps1. Sarà interessante sentire l’opinione del tuo opinion leader sull’ argomento…chissà forse in televisione modificherà i contenuti o almeno i modi, come salvini quando parla , oggi , dei napoletani!

  9. manunta scrive:

    ogni citta’ n toscana c ha su ruzzi
    a baloccassi le genti sempre pronte
    voti i cervelli e ‘ mpiti ben i buzzi

    a pisa fanno l gioco del ponte
    s aggiogano come farebbe il bue
    genti vaccine che son tra’ le piu tonte

    e pintan macchinario squadre due
    con stile degno del mucco pisano
    che onor di sghemba pisa sempre fue

    torre piegata fatta s un pantano
    porto nterrato da’ belletta d arno
    gente seconda nel trofeo del vano

    pel primo posto lottan loro indarno
    ben lo sapete a chi Dante lo dette
    mucco pisano ebbe da storia scorno

    citta’ che molte fece figurette
    li dove l arno n mare alfine mette

  10. manunta scrive:

    E dalle rime storico locali, alla prosa sull eventi storico continentali

    https://youtu.be/3BVCr_RfMQA

    ove si narra della fusione politica militare finanziaria sancita oggi in acquisgrana dalla megapigia teutonica ,e l gerontofilo cicisbeo gallo.
    tra i gia’ ( e troppo a lungo)separati figli dell analfabeta leccapapi carlomagno

    https://youtu.be/JiS1QUzYpjU

    ove si mostra la suddetta carlomannica figliolanza , mesi addietro,10/5/2018 in stessa cittade, festeggiare il cicisbeo suddetto, assegnandogli il premio charlemagne
    intitolato al summenzionato lor padre, la culomanna fece in tal occasione
    bona allocuzione , avendo precedentemente (2010)essa stessa ricevuto tale premio.
    Nb nel secondo video incombe tra i due la pecenega presenza del tartaro poroschenko, autoprloclamatosi khan delle steppe a nord del ponto eusino.
    Or che franza mise a disposizion suo atomico arsenale a teutonia , or che gallia dividera’ con alemannia lo scranno suo al sommo concilio di sicurezza onu.
    Vedremo forse i carlomannici figli ,emular le gesta del norico imbianchino tossico e del piccignaccolo pisano/corso, e soccorrere il tartaro contro l erede e omonimo del prenze vladimir il variago ?

  11. Il Giaguaro scrive:

    Caro Professore,un amiatino che viene a Siena non fa notizia(ogni giorno sono decine se non centinaia quelli che compiono questa transumanza quasi sempre per motivi dolorosi o comunque non per puro piacere) mentre un senese,delle Istituzioni poi,che va in Amiata è una bella notizia,anzi bellissima perché tu ci sei andato a tue spese e per un lodevole evento culturale.
    Poiché avrai usato certamente l’auto ti sarai accorto in che condizioni è ridotta la vecchia e gloriosa SS2Cassia,poi per alcuni anni SR2Cassia,ora di nuovo SS2Cassia(sono gli unici provvedimenti presi negli ultimi trent’anni,a parte qualche occhiuta telecamerina installata qua e là).Senza parlare delle appendici per raggiungere i paesi,almeno quelli del versante senese.
    Destino cinico e baro?no,colpa della irrilevanza dei politicanti,senesi in primis ma anche amiatini,tutti,che in tanti anni di vacche grasse non sono stati capaci di farsi sentire nelle stanze del Potere fiorentino e romano dimenticandosi,una volta raggiunto il loro scopo, del loro sud e di chi ci vive.

  12. Fradiavolo scrive:

    Non conosco la situazione del territorio amiatino in merito alla geotermia ma posso confermare che fatto centro a Radicondoli, entro un raggio di 20 km(Montieri, Chiusdino, Pomarance, Monterotondo, Castelnuovo), siamo passati dalle 6/7/8 scosse di terremoto all’anno sopra 1,5 di magnitudo per tutti gli anni novanta, alla sessantina dopo il 2005 in un crescendo rossiniano delle oltre 110 del 2017 con punte di 3 di magnitudo.
    La gente sa poco o niente tutto è abbuiato alla grande dalle autorità ed in primis dagli amministratori locali.

  13. Fradiavolo scrive:

    Tra parentesi a Radicondoli con una decina di centrali geotermiche nei dintorni ancora non hanno il teleriscaldamento con tutta la linea pronta i soldi spesi e il paese con le strade sbudellate da più di due anni.

  14. Anonimo scrive:

    Pisa fu bombardata il 31 agosto del 1943. In sette minuti morì circa il 6% della popolazione. Tre giorni dopo fu firmato l’armistizio.

  15. quello di gracciano scrive:

    off topic. Vi invito a un’esperienza incredibile:contattare l’ufficio verbali della Polizia municipale di Siena,tempo minimo di attesa:40 minuti!!!!! Il cellulare nel frattempo vi si scarica ma anche se siete stoici e provate ad attendere….difficilmente riuscirete a parlarci. Vergogna!!!

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