Eretico di SienaLa domenica del villaggio: una trasferta ai Castelli romani (e 4 Ps) - Eretico di Siena

La domenica del villaggio: una trasferta ai Castelli romani (e 4 Ps)

Dopo una pausa di piacevole svago cultural-amicale con la consueta, annuale, allegra brigata di 50enni (di cui per l’appunto si dà conto nel pezzo odierno), nonché, subito dopo, di riassorbimento full immersion negli impegni professionali e bibliotecari, eccoci tornare alla rubrica cultural-domenicale del blog (arricchita da 4 Ps, di varia umanità).

In primo piano, questa domenica, tre luoghi davvero notevoli visitati nello scorso settimana in zona Castelli romani, con una notevole copia di annessi e connessi, che molto ben si attagliano alla trasferta.

Domenica essendo, buona lettura a tutti, dunque!

CASTEL GANDOLFO, 27 EURONI SPESI BENE?

Castel Gandolfo (regalata dallo Stato italiano al Vaticano, cui formalmente appartiene, con i Patti Lateranensi: ci credo che Pio XI fu inizialmente entusiasta del Duce, ci credo) rappresenta tante cose insieme: residenza estiva dei Papi (da Urbano VIII in avanti), nonché l’amore del papato stesso per il locus amoenus (lo splendore dei giardini è innegabile, e solo un troglodita potrebbe non apprezzarlo); dal 1 marzo 2014, però, rappresenta anche altro: la potremmo definire la quintessenza del pontificato, a mezza cottura, di Papa Bergoglio. C’è davvero tutto Papa Francesco, nella sua decisione – di portata assolutamente storica – di aprire Castel Gandolfo a tutti: per trasparenza, per mostrare a tutti il lusso e lo sfarzo in cui, appunto da Urbano VIII in avanti, i Pontefici hanno vissuto, in primavera-estate (ultimo della lista, Benedetto XVI, qui ritiratosi per qualche settimana dopo le clamorose dimissioni).

Ciò detto, c’è anche il rovescio della medaglia, della “mezza cottura” bergogliana: il biglietto per la visita completa (Giardini e Palazzo) costa 27 euroni. Più del costo degli stessi Musei vaticani, per dire; più del Louvre, per ridire. Tutti luoghi che valgono – sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo – centomila volte di più di Castel Gandolfo. E tutto questo ben di Dio di pecunia (che evidentemente non olet), poi, per visitare un Palazzo in cui c’è pochissimo, di autentico valore artistico, trattandosi in realtà di una mera rassegna di mediocri ritratti dei Papi dal Cinquecento ad oggi (Francesco compreso), il tutto condito da sintetiche didascalie bilingui del loro operato (con quintalate di stucchevole agiografia, condita da furbesca edulcorazione sistematica sui passaggi più spinosi della biografia di ogni singolo monarca).

Quanto ai Giardini, chapeau: peraltro, durante l’oretta di visita, non si scende mai da un pullmino, non essendoci alcuna possibilità di visitare in proprio questo Paradiso in terra (paura che il popolino sozzo sporchi il parco, di grazia?).

Da una parte, dunque, Francesco porta avanti (in parte) la glasnost, la trasparenza; dall’altra, incamera immensi profitti. I quali profitti andranno a pagare altrui bollette della luce inevase, si lascia immaginare…

UN MUSEO ETIOPE, A FRASCATI…

Nel cuore dei Castelli romani, in cima ad una salita mica da poco, ecco il Museo che non ti aspetteresti mai: piccolo, ma a suo modo affascinante (nonché gratuito: siamo dai francescani-cappuccini, in fin dei conti, lontani dalla pompa vaticana…). Museo etnico, storico, e naturalistico ad un tempo.

Il Museo etiope di Frascati è frutto delle tante cose che il cappuccino Guglielmo Massaja si portò con sé al ritorno dall’Abissinia; classe 1809, di origine astigiana, Vicario apostolico dell’alta Etiopia, ove visse per più di 30 anni da evangelizzatore (pare sia stato anche confessore di Silvio Pellico e di Vittorio Emanuele II, nonché molto attivo al Cottolengo, prima di partire per l’Africa), secondo l’agiografia cappuccina sarebbe stato lui a potere essere considerato uno dei principali artefici della creazione di Addis Abeba come Capitale; tornato in Italia intorno al 1880, scrive dodici volumi sulla sua esperienza (“I miei 35 anni di missione nell’alta Etiopia”), e crea questo micro-museo, nello stesso luogo (cioè nella chiesa cappuccina di Frascati) ove visse, con francescana sobrietà, l’ultimo decennio della propria vita, morendo il 6 agosto 1889.

Prima di Adua (1896), e ben prima della conquista fascista del 1935-1936, dunque. Irrinunciabile la domanda – ovviamente anacronistica – da porsi: cosa avrebbe pensato il cappuccino Guglielmo Massaja delle due avventure coloniali italiche, portate avanti con il ferro ed il fuoco, nella terra da lui pervicacemente solcata per così tanto tempo?

 

IL BUNKER DI SORATTE: UN LUOGO DA NON MANCARE

Il Soratte non è solo il monte cantato da Orazio, ed ora meta di un turismo naturalistico sempre da lodare: è anche altro; all’interno, nel ventre di questo monte – l’unico calcareo della zona, non a caso – si trova infatti uno straordinario bunker.

Pensato e voluto da Mussolini negli anni Trenta, per la sua vicinanza con Roma (meno di 50 km); poi usato per circa 10 mesi (dal settembre del 1943 al giugno del 1944) dai nazisti, che ne fecero il proprio Oberkommando der Wehrmacht; dopodiché usato, con ben poca fortuna peraltro, come deposito di munizioni dall’Esercito italiano, infine autentico bunker antiatomico nel periodo più caldo della Guerra fredda (è lì, che i dignitari della Nato di stanza in Italia, nonché le 50 più importanti cariche italiane – dal Presidente in giù – sarebbero stati portate, in caso di attacco nucleare su Roma).

Il 12 maggio del 1944 (cadevano i 75 anni proprio il giorno della visita), il bunker abitato da nazisti fu bombardato, con durezza e veemenza pari a quella di Dresda (con tanto di bombe a grappolo), dai B-17, le devastanti Flying fortress; ebbene, il bunker seppe resistere, a dimostrazione del fatto che i tecnici e gli operai italiani avevano davvero ben lavorato. Almeno di questo, c’è da andare fieri, no?

Ps 1 Appuntamenti alla Comunale per la settimana ineunte: tre, più un quarto di cui sotto; domani, lunedì 20 maggio, si parte con un avvincente giallo storico (“Trappola per volpi”, Giunti), ambientato nella Firenze fascista dei Trenta, scritto (bene) da Fabrizio Silei (che per la prima volta lascia la narrazione per i ragazzi, approdando a quella per adulti), il quale ne parlerà con lo scrivente; martedì, poi, appuntamento con il basket abbinato alla cronaca giudiziaria: è il momento di “Time out” di Flavio Tranquillo, che ne discuterà con Chistian Lamorte, nonché con il sottoscritto; giovedì, appuntamento con una stimolante lezione artistica: la storica dell’Arte Maria Giorgi ci parlerà de “La prima veste di San Francesco e il mantello del Vescovo Guido”. Visto che sopra si è discettato di Cappuccini, sarà anche un modo per conoscere meglio certi passaggi del Francescanesimo, non solo a livello artistico.

Ps 2 Venerdì prossimo, invece, chi scrive farà una lectio magistralis (si spera almeno tale…) sul libro “Cuore” e sulla figura di Edmondo De Amicis: per gli studenti, certo, ma anche per i più grandicelli, che certo quel libro l’hanno letto, magari tanti anni or sono. I quali grandicelli, forse, ascoltando i miei 50 minuti di intervento, usciranno dalla Sala storica con un’idea un po’ diversa, del libro “Cuore”.

Ps 3 Ieri sera, con un tempo certo non troppo invitante, apertura notturna per siti cittadini da conoscere; lo scrivente ha visitato, magno cum gaudio, il Palazzo Chigi Piccolomini alla Postierla (Quattro cantoni, per capirsi). Fra le varie chicche, un Rutilio Manetti (non l’unico, tra l’altro, all’interno del prestigioso palazzo) che squaderna una Caterina da Siena scrivente una lettera. A dimostrazione che ciò di cui si è parlato di fresco sul blog e ne “Il sabato del villaggio”, è cosa che era ben acclarata anche nella prima metà del Seicento.

Ps 4 Abbiamo saltato l’appuntamento con la rubrica scolastica, a questo giro (anche se il tour dei Castelli romani può essere un ottimo spunto per Gite di istruzione, eh: meditate, colleghi, meditate); torniamo al volo sul caso della professoressa palermitana sospesa per 15 giorni, a cagione dell’ accostamento fra la politica salviniana e le fasciste Leggi razziali del 1938.

A parte che il tutto – letta la vicenda, per come la ricostruisce per esempio il Corriere della sera di oggi, pag.14 – è davvero più complesso e meno manicheo di come sembrava in un primo tempo, si segnala una grande manifestazione di solidarietà degli studenti, l’altro giorno, a di lei favore, nella sua Palermo (ed anche a Tunisi, pare!); con grande amarezza comparativa, e comunque la si pensi sulle campagne di denuncia da lui svolte negli anni nel Senese, ancora una volta ricordiamo che c’è un maestro senese (Adriano Fontani) il quale da più di due anni in terra di Siena è stato LICENZIATO (restando dunque senza salario), e pressoché nessuno si è mobilitato in suo favore. Né Partiti, né associazioni, né figure di rilievo istituzionale di ogni ordine e grado.

24 Commenti su La domenica del villaggio: una trasferta ai Castelli romani (e 4 Ps)

  1. manunta scrive:

    Il caso Fontani grida vendetta ,lui e’molto cristiano ,io poco e sarei felice se venisse giustamente epurata la cricca rossa che lo ha bandito dalle scuole. ,il groviglio rosso ha dato triste spettacolo di se’ nel caso in questione, scuola giustizia colleghi citta’(provincia) e stampa, nell ordine.
    Al confronto la vicenda della sanzione alla prof. sicula , ridicolmente strombazzata dalla stampa repubblicoespressota come esempio di purghe salviniane ,ha assunto i soliti risvolti grottesco allegorici della ipocrisia a cui la sinistra italica ha ormai fatto l abbonamento.
    Stare a sinistra e farsi coinvolgere da tali teatrini ormai implica essere,
    O dei plagiati condizionati come cani di pavlov, oppure
    voltagabbana dalla doppia morale,
    piccoli emuli del loro gran maestro nume e modello ,l’ illustrissimo pregiatissimo verme filiforme,il figlio bastardo del filiforme verminoso suo padre umberto principe della neapolis ,il giovine nobile rampollo, cresciuto nella fangaia miasmatica del togliattismo e giunto a maturita’ completa nel umida belletta negra della marcia cloaca latomistica liberista trioculare, da dove poi striscio’ fino alla regale posizione ,che non la sua nascita bastarda , ma la sua subdola ubiqua e viscida natura gli garantirono.
    Gentucola in stato di decomposizione morale , zombie che s agitano ormai nel terrore , e talmente sono nel panico , da fornire a salvini ogni spunto possibile per guadagnare voti mentre da quei dementi che sono credon di far l opposta cosa.

    E intanto……..
    Bobby il lacrimevole ,noto pesce rosso(stinto) dal labbro calloso ,e’sempre pronto ad abboccare ai lombrichi rossi che la stampa del sodale* di edmund de rothschild gli sventola davanti, sul Fontani mi pare che mai abbia fatto le domande che continua inde fesso a porre sui presunti martiri e/o perseguitati dal presunto orco nero salvini .
    Bobby la risposta l hai gia’ avuta chiara e documentata, questa era solo l appendice.

    La favaggine va’ onestamente appellata come tale.
    Metafore o perifrasi vermilinguistiche sarebbero ipocrite,forse politically correct ma appunto ,gesuiticamente ipocrite.
    Te le lascio tutte, insogliatici pure a tuo piacere(madonnina se ti garba…semmai)

    Gauchos vermilingui gesuiti ,ultranovantenni ex rampolli bastardi di casa savoia passati da stalin al liberismo, cariatidi apolidi succhiatrici di ricchezze nazionali coi loro servili cicisbei eunuchi e gerontofili,orride megapige teutoniche , alcolisti lacche’ degenerati lussemburghesi , radicali sorosiane inturbantate ormai balbettanti e semicatatoniche, cazzari diventati segretari di partito per la fama televisivo investigativa del fratello.

    Eccoli i sinistri vessilliferi del euroglobalismo, capi ,sponsor e loro pupazzi politici,
    che io non votero’ MAI.

    * carlo de benedetti editore gruppo espresso e socio dal 2008 della societe’ bancarie edmund de rothschild , bobby sei un abbonato?

    • Roberto scrive:

      Ma a parte tutte le solite elucubrazioni pseudostoriche sui crimini dei sinistri, alla fine mi non ho capito (perché so stupido io me lo dico da solo senza usare pero il tuo consueto turpiloquio da hater compulsivo), tu sei daccordo sul provvedimento preso? Senza dover ricorrere alle colpe altrui a partire da Caino e Abele.

      • manunta scrive:

        NON sinteticomanicheisticamente riga nel mezzo parlando (tuo stile e cifra), direi che la funzionaria in questione( e non l orco salvini)
        ha ritenuto forse ,che la maestra piu’ che dare liberta’ d espressione
        di pensiero e di valutazione ai suoi alunni, abbia loro propinato una sua
        personale tesi ,fomentandoli, plagiandoli, e usando il suo ruolo in maniera
        opposta a quello che un insegnante dovrebbe .
        La funzionaria del resto non ha neanche agito di sua sponte, ma solo a seguito di segnalazione e richiesta dei genitori degli alunni.
        Vedi le cose sono sempre piu’ complesse dei tuoi balzansenesi bianconeri
        criteri di valutazione.
        Una persona che usa il cervello ( non tu) per esprimersi dovrebbe aver visto l elaborato in questione, sentito le versioni degli alunni, della maestra ,e dei genitori ,cosa che io non ho fatto( la funzionaria si) e te caro cryng bobby neanche, in caso correggimi.
        Il mio parere quindi si limita a come i dementi manichei doppio moralisti di sinistra hanno speciosamente cavalcato la vicenda.
        Il tuo scervellato e manicheo modo di ragionare appare( involontariamente) chiaro nella chiusura del tuo post, caino e abele, male/bene.
        Facci caso, nosce te ipso.
        Parli di haters? ulteriore conferma del tuo appiattimento su’ un gergo figlio delle diatribe via twitter , stile che confermi nei tuoi sintetici post.
        Per ragionare ti ci vorrebbe troppo tempo, i cani di pavlov come te reagiscon agli stimoli post condizionamento solo con sbavanti o abbaianti modalita’.Bene sbavi, male abbai.
        Sei irrecuperabile. Sembra ti sian rimasti due neuroni, quello del bene e quello del male , altro non sembra aver domicilio nella tua zucca vuota .

        • manunta scrive:

          Ulteriormente aggiungo , che mostri anche rimasugli di wanna marchismo
          piu’ che di marxismo.
          Avendomi richiesto se sono…DACCORDO!!!
          nosce te ipso, in te si coniuga tutto il peggio di televisione e social
          media style. Leggi torna sui libri ,vade retro bobby ( nel tempo )

          • Roberto scrive:

            sono meravigliato delle tue certezze che ti permettono di sparare sentenze definitive su persone che non conosci. Comunque hai una bella fantasia, per cui se uno esprime una opinione su un qualsiasi argomento, da quel punto te parti ci costruisci un mondo che appartiene all’immaginario di coloro i quali non riescono a concepire un mondo vario, ma ristretto alla visione, quella Sì manichea, di dividere il mondo in cose di destra e cose di sinistra. Gaber ti si adatta a pennello. Divertiti così.

  2. Beppe scrive:

    Caro Manunta

    Per chiude’ le terzine, capirai,
    ho fatto sempre come un certo Dante
    che l’accoppiata un la metteva mai,

    però lo riconosco, so’ ‘gnorante,
    accetto quest’appunto che mi fai,
    da qui in avanti ne sarò osservante

    e questa breve replica mandata
    la chiudo quindi con un’accoppiata.

    Beppe

    • manunta scrive:

      terzine rime e canti

      se vuoi calcar di Dante la pedata
      tra li modelli che sarebban tanti
      la sua chiusura andrebbe ricordata

      Dante a strofa solenga chiude i canti
      con strofa sola fuor delle terzine
      e rime due son come principianti

      due rime sole fan del canto fine
      una nella terzina e una da sola
      se a modo di dante vuoi tu far rapine

      e scimmiottare il sommo ti consola

      se invece che ricalcar di lui la suola
      tu preferisti fare tuo percorso
      di lui tu seguiresti l altra scuola

      e a sensi a strati faresti ricorso
      cosa che a volte puo lasciar stupito
      chi a mela da’ soltanto i primo morso

      e seme nel torso lascia custodito
      mira la luna e non guardare i dito
      tre volte sia l concetto ribadito

      Beppe saluti

      • manunta scrive:

        E siccome a Beppe gli voglio bene , giene spiego, che co’ voi senesi
        ribadi’ tre vorte ,a vorte un basta.
        L altra scuola di Dante, sarebbe la dissimulazione, e la cognoscenza non espressa
        direttamente, ai suoi tempi era una necessita’,onde evitare il rogo.
        Tuttavia e’ una maniera da non accantonare, dato che chiede al eventuale intelletto “sano” di chi legge piu’ attentezza.
        Nelle miserevoli rime manuntiane in questione, l altra scuola e’ la mela.
        La mela frutto della cognoscenza, e chi solo la morde in superfice ,senza gustarla tutta,per arrivare al seme della stessa, facendo come chi guardasse il nero dell ugnoli del dito che indica la luna, e non selene.
        Nello specifico chiusura a tre rime ribadite ,avendo a che fare con gente sodina, uno cerca d adattassi.

        Chiudendo
        Dante ai senesi e’come da’ rosolio
        a un che beve i vino cancherone
        sugna a senesi e risparmiare l olio

        dovrebbre quei che vien dai cupolone
        pensar che la citta dell incompiuta
        dei vani che lascionno i facciatone

        quando la cognoscenza l ebbe avuta
        a lei antepose sante scervellate
        testa seccata e sofia perduta

        questo vi rappresenta ed ostentate
        questo vu siete nun lo dimenticate

        Beppe mio se’ finito in un carcavellaio , perastro colli zimbroni lunghi, rogarazza, rosa canina, e peggio.

        .

  3. Anonimo scrive:

    Sigilli da manomettere ne abbiamo??

    In assenza il comitato di benvenuto contatti lestamente il gestore per provvedere..

    Cerchiamo di un fare le solite figure da provincialotti..

  4. manunta scrive:

    Beppe, sull inizio invece c era un altro riferimento ,sugna e olio
    visto che temo che tu non lo colga,(come la mela della cognoscenza)
    Mi tocca dittelo , la sugna si fa’ col maiale bestia sacra a ecate
    dea mortifera , bestia sinonimo d ignoranza e sintesi di nature iliache. Ovvero vivere e mori’ da bestie gnoranti
    L olio ,vien dall ulivo la pianta di Pallade , signora
    delle muse , protettrice dell arti del trivio e del quadrivio ,nume dell intelletto.
    Che benevola guarda a chi segue virtude e cognoscenza.
    Ovvero se mi citi Durante occhio che mi scateno , e poi mi
    tocca spiegatti/vvi come usano il cervello i fiorentini.

    Pedata e suole poi ,indicano che chi cognosce Durante , bada piu’ al percorso e al fine che lui indica piuttosto che all
    forma delle impronte lasciate( ovvero alla struttura dei canti)
    Scusa magari c arrivavi da solo .

    Ma visto che mi ritieni sibillino
    e scrivi ch a volte un mi capisci
    ti spiego l intelletto fiorentino

    da voi versucci pettinati e lisci
    co’ un senso solo e dipoi scontato
    da noi poco c’ intendi se tu strusci

    e i verso nun hai tu ben ponderato
    o se intelletto tieni in malo stato

    Saluti Beppe
    Ps sia chiaro a me benigni su’ Durante me lo puppa.
    se lui lo legge ,con spiegazioni da elementari , io che
    vengo da’ poggi a solatio dei Cerchi e non dalle fangaie brumose
    valdarnesi a petto a lui veggo claro e distante.
    E a recitarlo lo spicinerei sto’ canchero valdarnesepratese

    farrebbe fin di gatto sott un volvo
    stiacciato le minuge spante n terra
    in spagna ti direbban echo polvo

    come manente quando vado n guerra
    prigioni pochi come l medeghino
    e mettone diversi sottoterra

    spietata guerra fo’ da fiorentino
    ho dichiarato guerra all ignoranza
    lo mangio vivo i sor benignino

    e se quarcuno crede sia arroganza
    metteteci dentro la stessa stanza

    Ora Beppe t ho spiegato tutto ,sappi che non lo rifaro’ mai piu’
    hai i cervello sicche’ adopralo per Pallade!!!

  5. Paolo Panzieri scrive:

    Vorrei aggiungere ai temi del giorno anche l’ottima Catiuscia Marini.
    Una donna, un mito: colei che prima rassegna le dimissioni, poi se le respinge (il suo voto è stato determinante) in giunta ed infine – colpo di scena – si dimette davvero.
    Coacta voluit, sed voluit (volle, costretta, ma volle)avrebbero detto i latini, che la sapevano lunga ….

  6. manunta scrive:

    In esilio in terra senese prolegomeno propositivo di commedia

    Divina nun sara’ questa commedia
    essa sara’ commedia all italiana
    che narrera’ dell italiana accidia

    divin pe’ nulla, la sara’ profana
    secondo stile protofiorentino
    poco seriosa ma’ pe’ nulla vana

    richiedera’ ad ogni boncittino
    uso sproporzionato del cervello
    visto che vu’ l’ aete un po’ piccino

    e questo quindi e sara’ i su’ bello
    ginnastica ai capin fare farete
    pe’ fallo lavorare lesto e snello

    le connession della neurale rete
    attiverete tra vostri’ du’ neuroni
    e poco o tanto forse capirete

    Raffa questo propongo e tu disponi /fine primo canto cosi’ contento Beppe

    la narrerebbe di borge e gironi
    senza fa’ nomi ,o meglio quarche vorta
    i piu’ affollato quello dei coglioni

    sarevvi gente viva e gente morta
    da poco o tanto questo vederassi
    sareb’ aiuto a chi ha memoria corta

    ogni vicenda strana che narrassi
    sara’ velata descrizion reale
    nei giron arti com’ in quelli bassi

    dei Germi d ironia saria canale
    saria ispirata a i grande Monicelli
    e ai Risi che vu’ farete uguale

    sarebbin ve l avviso i mi’ modelli
    per me furon l unica bona Scola
    artri li lascio e mi tengo quelli

    gli associo la Wertmuller e non da sola
    ci metto anche Magni Petri e Zampa
    Se i Raffa accetta di fare da’ tola

    dai trampolin manunta certo zompa

    sempre che tola regga e non si rompa*

    * ni senso che un si rompa i coglioni d ospitammi

  7. manunta scrive:

    Canto I

    venendomi prurito sulle dita
    sulla tastiera con mano sicura
    avvio commedia d olio ben condita

    se la maniera vi paresse oscura
    sappiate che dipende dal mio duce
    che scelsi con estrema bona cura

    ognuno sceglie chi poi lo conduce
    Dante simile a lui scelse Virgilo
    ed altro scelgo io pe’ fammi luce

    nipote scelgo io di’ gran Rutilio
    il benincasa nipotin di brozzi
    scelgo io quindi che mi sia d ausilio

    lo strologo di brozzi quindi aguzzi
    giudizio cogitazio divinazio
    a quei che sempre fan come li struzzi

    a chi col vano fe’ di mente strazio
    a chi sofia bandi’ per caterina
    e poi di tale scelta or paga dazio

    o voi che sete citti di sienina
    balzan bigotti e spesso manichei
    voi che subiste grossa la rapina

    un poco d attenzion vi chiederei
    chi riconobbe il pruno dal tatto
    util per voi sarebbe io direi

    chi crede che io sia billera matto
    e vanamente savio lui si crede
    naso non ebbe per merda di gatto

    gatto di loggia gatto che vi diede
    lui bianco ner groviglio d armonia
    che l era merda e ci metteste i piede

    se aveste avuto pregio di sofia
    invece che teste rinseccolite
    l avreste vista merda sulla via

    liquam di gatto olezzo di colite
    non c era verso di non l annusare
    ma voi solo con sugna vu’ condite

    e l olio ora manunta vi vuol dare
    olio d ulive non quello ricinato
    Pallade certo mi dovra’ aiutare

    Avendo lei pieta’ pel vostro stato

    Betti te seguita a stampare Beppe vai, un sei mica senese a caso, semmai.
    Olio no di certo a sienina , sugna e burro , e poi tonfa ne’…burroni.
    Grazie ai Raffa pe’ l ospitalita.
    Al volo come sempre ,vit fe bien fe.

  8. Giacomo rossi scrive:

    Saluto gli amici del blog, che non sentiranno la mancanza , divenuti Muti, sordi e soprattutto ciechi.
    Era uno spazio di confronto, anche acceso, tra idee diverse e diverse opinioni, poi si è trasformato in un contenitore di debordanti anatemi, spesso offensivi verso tutti i divergenti, mentre più nessuno osava( forse per la vergogna) criticare come criticava per quello che sembrava irrimandabile.
    Al minimo accenno aggettivale si veniva censurati, mentre altri( uno in particolare) turpiloquiva continuamente.
    Idee , argomenti, suggerimenti finiti a cominciare dall’illustre ospite: come si cambia, per non morire…come si cambia per ricominciare.
    Un saluto a chi mi ha ospitato, criticato, offeso, ribattuto ed un augurio ai novelli invalidi che , senza l’intervento messianico, possano riacquistare vista e parola almeno.

    • Eretico scrive:

      Caro Giacomo, visto che mi tiri in ballo, sebbene in grave ritardo ti rispondo: dicendoti che non ti sto a ripetere ciò che da quasi un anno scrivo, per decenza; peraltro, mi pare che almeno spazio di confronto questo blog lo sia ancora, così come ti assicuro che Manunta (che sicuramente potrebbe essere più omeopatico negli interventi) è stato censurato molto più di te, o di altri contrari all’attuale Sindaco. Rasserenati, in tal senso.

      Scusandomi con tutti per i ritardi nell’aggiornamento del blog (almeno qualche giustificazione ce l’ho), e non rispondendo a GP per ignoranza del fatto specifico (cercherò di ovviare), buonanotte a tutti: belli e brutti.

      L’eretico

  9. manunta scrive:

    Scusate ma visto che io faccio su’ e giu’ col bus, roba brutta oggi
    pullman di turisti fuori strada tra badesse e monteriggioni , un morto e decine
    di feriti, un grazie ai soccorritori e….. agli autisti della tiemme/sita
    , gente capace attenta e responsabile, chi invece non conosce bene le insidie della fi/si col bagnato e non a volte….. , i tiemme/sita son dei grandi autisti, grazie.
    Tralascio d allungarmi sull obbligo per i turisti e pendolari di dover usare il pullman
    per fare firenze /siena, visto il VERGOGNOSO collegamento ferroviario esistente .
    Estati e primavere piovose e con temporali a scroscio, speriamo bene…..
    Fi/Si vergogna della toscana , della ROSSA e di ROSSI toscana.
    Grazie tre volte all autisti Tiemme.

  10. Gp scrive:

    Scusa se vado fuori tema, in un post di qualche giorno fa hai ‘promesso’ che ti saresti occupato della paventata statalizzazione degli asili comunali. Sono un fiero oppositore del PD per quello che ha fatto a Siena e non solo, posso anche capire che ci sia un ‘buco’ da sanare, ma non ho capito se questa è solo la dichiarazione grave e improvvida di un assessore o se si tratta realmente di un progetto che mi vedrebbe molto critico. Mi interesserebbe la tua opinione in merito

  11. beppe scrive:

    Caro Ascheri
    due giorni fa mandai un sonetto, ‘Caro Manunta 2″, ma vedo che non è stato pubblicato e mi viene il dubbio di avere commesso un errore nell’invio, così te lo rimando.
    Cordialmrnte
    Beppe

    Caro Manunta 2

    Caro Manunta, te l’ho già ridetto,
    oltre che vecchio sono un po’ ‘gnorante
    e con te un mi ci posso mette’ a petto,
    specialmente in terzine a mo’ di Dante,

    io mi ritrovo meglio col sonetto,
    però a polemizzare un so’ bastante
    specie con uno di bell’intelletto,
    io so’ di Siena, di gente più andante,

    te invece de la razza del Divino,
    l’ho saputo leggendo quel che scrivi
    che un sei senese bensì fiorentino

    e l’Alighieri m’è sempre sembrato,
    in certi versi piuttosto espressivi,
    divino sempre, però scoglionato.

    Beppe

    • manunta scrive:

      beppe nun sono della razza di’ divino
      sono ignorante colla terza media
      so’ figlio e so’ io stesso contadino

      ma non conosco vanita’ o accidia
      sicche’ ognun fara’ per sua natura
      in rime versi oppur anco commedia

      e ti saluto beppe c ora e’ dura
      sono allo schnaps co n branco di teutoni
      la rima un m esce piu cosi sicura

      e rischio di dinne di sfondoni

  12. manunta scrive:

    Scusino i boncitti sinistrati traumatizzati , dal fiorentinaccio manunta
    ,egli umilmente chiede venia , scusatelo e’ un contadino malravversato.

    Ma ‘ cari Senesi veri ,se ve ne fosse ancora qualcuno.
    Manunta v informa che in Castelvecchio antico e arcano core di Siena
    nella Tartuchina chiesa di S. Agostino , il giorno
    1/ 6/ 2019 saravvi concerto di musica barocca alle ore 17.00.
    Tra l autori le cui musiche saranno eseguite ,vi saranno ,il Bianciardi sommo autore e organista di terra Senese , e l Agazzari anco lui organista e compositore Senese .
    Onore all’Ellera c adorna i Tartuchini ,genti sanguigne e veraci, tenuti ingiustamente in purgo dai palieschi legulei, e che ospiteranno tale evento.
    Senesi ,perdio santissimo , il primo di giugno in S Agostino saranvi, coro
    vocale, et cornetti ,tromboni, dulciane,archi,organo,e repertorio d autori anche Senesi.
    I coristi son austriaci ma capaci ,(e lo schnaps l hanno bono)
    e badate ,siamo il 24/5 e io ,notoriamente poco europeista so’ a brindare con loro a Cecco Beppe,a Canapone e ai Lorena.
    INTERVENITE
    ps.
    Raffa ,ci so’ anche i manifesti,l austriaci son gente precisa ,posso passare ad affiggerli alla biblio?
    Viva Tuscia viva Siena ,viva canapone e viva l ellera, la prima, la piu’ antica , viva Castelvecchio core primevo del borgo in sul tufino.

    Pps. Rossi falce martelorfani ?? = beloni troiai, Burron plagiati( datemelo lo zucca monda sonettista sghembo e presunto maestro e lo spicino, vieni brodo col dado ,te e i tuoi sciapi allievi, t hai a falla con me l improvvisazione )

    E comunque viva il Piave.
    Viva la gente di core e di ghigna.
    Stiantino i beloni rossi ,( giacomo nome omen incluso),la Tuscia verace li schifa .
    Manunta se li inghebbia interi e poi rigurgita il bolo con l ossa e le penne ,come farebbe la minervina civetta, ni’ caso del burroni poi, manunta
    rigurgiterebbe un bolo sol fatto d ossi , datosi che penne i Burroni n ha poche e capelli meno, anzi punti.

    I piero ucc

    • Eretico scrive:

      Passa pure, caro Manunta: ed anche io cercherò di essere presente al big event di cui scrivi…
      Ed oggi, comunque si voti e la si pensi, tutti a votare, mi raccomando (poi a breve se ne parla, tranquilli)!

      Buona – laicissima, financo paganeggiante – domenica, dall’eretico

      • manunta scrive:

        Qui a recenza caro l mi Raffa si fa’ l europa dei popoli e della cultura
        e NON si fanno i belii uggiolanti da decerebrati sinistri ,incapaci d altro
        che non sia la lamentazione a nastro, e il riporre vane e favesche
        speranze in grinzose afasiche catatoniche inturbantate, amiche
        del gollum soros.
        Li striaci so’ boncitti , c hanno lo schnaps
        e co’ quello hanno guadagnato qualche punto, io tengo altissimi i colori
        sociali ,da tosco 100% docg , mi tocca e io assolvo.
        Avendo fatto il militare nel 47esimo btg fanteria salento ,non posso
        fare altrimenti , il 47 di gloria si copri’ sul s michele sulla bainsizza, come sul glorioso piave a isola santa ove tamponammo l unico sfondamento striaco sul fronte del basso piave.
        La merse e i suoi affluenti dopo il nubrifragio odierno hanno impedito
        che nuovi contingenti ,giungessero sulle posizioni tenacemente difese
        dal vecchio manunta.
        Per adempiere ai tuoi doveri di nume tutelare della cultura senese caro Raffa ,dovresti se tu potessi intervenire all anteprima del concerto presso la pieve di S Giovanni Battista di Recenza, se non vieni fai caca’ , in privato ti mando data e orario, amnesso che rifaccian la strada tribbiata
        dal temporale,poi saravvi il concerto in S Agostino .
        Europa dei popoli e della cultura, deficenti, beloni, ignoranti, inani ,lamentosi , e sorosiani abboninati astenersi.
        Poi eventualmente se mi riesce a ottobre concerto commemorativo nell
        anniversario di Lepanto , roba seria ,identitaria.
        Nb che austria e toscana abbiano uno storico legame di civilta’ e cultura solo i liquamosi sinistri imputriditi lo ignorano.
        Sotto i Lorena fummo la prima nazione al mondo ad abolire la pena di morte
        ,chi un lo sa’ studi legga impari ,e se ha votato +europa come ab vada
        in culo lui la bonino e soros.
        Raffa ti mando data e orario , se un vieni…. fai recere
        ps. eventualmente porta Al e i Poli.

  13. manunta scrive:

    Scusate , m’ e’ partito l ‘ invio ,sicche come tartuchini doc
    i Piero sommo uccellatore di colombacci ci sara’, e vedo nero se un si presenta ,lo vo’ a cerca’ a casa.

  14. Silvia Tozzi scrive:

    Bella idea, una trasferta a Castelgandolfo e ai Castelli Romani, che per quanto assediati dalla speculazione edilizia sono così carichi di storie da presentare a ogni passo tracce affascinanti. Castelgandolfo è nell’area limitrofa al lago di Albano, abitata già molto prima dell’epoca romana. Era nata qui l’ antica cultura laziale legata alla tradizione di Alba Longa -fondata, secondo la leggenda, da Ascanio figlio di Enea. La cima del Monte Cavo, il più alto dei Colli Albani, era un luogo di culto già nell’età del bronzo. Con la supremazia di Roma,sotto Tarquinio Prisco, sul monte diventato centro di una confederazione di popoli venne costruito un santuario dedicato a Giove Laziale (Iuppiter Latialis). Vi si celebrarono le “feriae latinae” di cui hanno parlato Plinio il Vecchio e Tito Livio, fino al IV secolo, quando furono abolite da un editto di Teodosio. Ancora oggi si cammina su pietre che formavano il lastricato della Via Sacra, lungo il percorso che porta alla cima del monte.
    Sotto l’ abitato di Albano si può ancora visitare l’enorme cisterna utilizzata dalla legione romana qui insediata da Settimio Severo.
    Ai Castelli Romani c’è molto da visitare….E via ricordando. Per i senesi una meta importante è il Palazzo Chigi di Ariccia, costruito nel feudo acquistato da Flavio Chigi e da Mario e Agostino Chigi nel 1661. Il palazzo e la piazza antistante sono state progettate da Gian Lorenzo Bernini. Palazzo e parco sono oggi aperti alle visite, dopo essere stati venduti al comune di Ariccia dall’ultimo proprietario-Chigi Della Rovere nel 1988 (con la condizione di conservarne gli arredi originari,c’è perfino una consolle disegnata dal Bernini). Sulla piazza, vicino al Palazzo Chigi, la storica locanda Martorelli è stata una tappa importante del Grand Tour.Ha pareti affrescate nel ‘700 che illustrano le origini storiche e mitologiche dell’antica Aricia: la lotta tra Latini e Romani, la morte di Turno ecc. La locanda fu frequentata nell’800 da pittori, poeti e letterati provenienti da tutta Europa. Tra questi anche Massimo D’Azeglio.

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