Eretico di SienaLo scudo d'acciaio (e 3 Ps senesissimi) - Eretico di Siena

Lo scudo d’acciaio (e 3 Ps senesissimi)

Pezzo centrato sul Caso-Ilva: di rilevanza nazionale (anzi, internazionale), di enorme rilevanza; quanto a Sienina, ricordiamo a tutti che nella giornata di venerdì arriverà finalmente la sentenza della madre di tutti i Processi su Mps (quello milanese): wait and see, as usual.

IL CASO ILVA: NOI SIAMO CON CARLA, PER ZEUS!

Non solo perché è il caso politico-economico-sociale della settimana (a livello italiota), ma anche perché a questo argomento abbiamo dedicato almeno un paio di altri pezzi illo tempore (di certo nel 2012, al momento del disastro-Riva), ci pare sacrosanto tornare a scrivere del Caso Ilva, quest’oggi: che poi, è il Caso-Taranto; che poi ancora, è il problema del rischio (serio e concreto) di deindustrializzazione italiota. Ma che è soprattutto – mi sia consentito il SOPRATTUTTO, per Zeus – un Caso che propone in modo devastante il rapporto fra salute e mondo del lavoro.

I lettori del blog, sanno bene come siamo schierati (sull’Ilva lo scrivemmo per l’appunto nel 2012, ed anche in seguito): ovviamente la cosa di gran lunga migliore, è (sarebbe) armonizzare i posti di lavoro con l’ambiente (la scoperta dell’acqua calduccia, no?); se però la questione è dovere scegliere tra l’una e l’altra cosa, noi scegliamo la salute pubblica, e la scegliamo alla grande. Senza se e senza ma. Ed allarghiamo un pochino lo sguardo: la Ruhr, ex zona industriale per eccellenza, inquinata a suo tempo all’inverosimile, oggi come è?

Negli ultimi 25 anni circa, la politica italiota ha dato il peggio di sé, su Ilva (il succitato Caso-Riva, chiaramente già dimenticato dal 95% degli italiani, è lì a fare bella mostra di sé), ed il balletto sull’immunità sì oppure no, oppure mezza e mezza (peraltro, non certo l’unico motivo per Arcelormittal per andarsene) di quest’ultimo esecutivo, fa cascare le braccia ( ma negli ultimi 25 anni è davvero impossibile dire chi abbia fatto peggio); noi, però, stiamo con Carla Luccarelli, la mamma di Giorgio, un quindicenne morto nel gennaio scorso per un sarcoma ai tessuti molli, nonché fondatrice dell’associazione “Giorgio forever”, che raccoglie fondi per la ricerca oncologica pediatrica. La quale Carla, davanti agli operai, ieri ha squadernato questo striscione (fonte, “Il corriere della sera”, non “Il Fatto quotidiano”, eh): “Non possiamo morire per il lavoro”. Aggiungendo, con la voce comprensibilmente rotta dall’emozione: “Perché la malattia di Giorgio è stata causata dalla diossina. E oggi sono qui (a Taranto, ieri, Ndr) a dire che la salute viene prima del lavoro e del Pil”.

Se lo ricordino, ogni tanto, coloro che per non perdere i voti dell’oggi e del dopodomani, dimostrano di non avere a cuore neanche la salute dei bambini: gli attuali governanti, incapaci di gestire con coerenza e determinazione la questione (meglio l’attuale Ministro Patuanelli che Di Maio, ma, certo, piace vincere facile); gli oppositori – da Salvini, primus inter pares, in giù -, che dicono di essere pronti a tutto pur di salvaguardare i posti di lavoro, fino al più furbo del baccellaio, in quanto giocante su almeno tre tavoli (compresa una fantomatica cordata alternativa, tirata fuori e subito rientrata: tipo Mps, eh), ovverosia Matteo Renzi. Noi – lo ripetiamo – stiamo con Carla Luccarelli: Taranto faccia pure le scelte che vuole, ma nessuna può prescindere dalla salute di tutti, a partire dai bambini. Sembra ovvio: ma non lo è per niente.

 

Ps 1 Domani in Comunale (Sala storica, ore 17,30), grande appuntamento dedicato all’Amazzonia (di cui parlerà il professor Massimo Mazzini), e latu sensu sull’ambientalismo: un’occasione per analizzare lo stato delle cose, e per dibatterne in pubblico. Senza ideologismi o fanatismi, certo; ma anche, e soprattutto, senza fare finta di niente: il “presciutto” ci piace, e molto, ma non davanti agli occhi…

Ps 2 Sabato alle 17, invece, appuntamento di grande interesse municipalistico (e non solo), con il pomeriggio che la Tartuca – in collaborazione anche con la Comunale stessa – organizza in onore di una figura strordinaria – nel senso davvero etimologico della parola – di nome Tommaso Pendola, autentico onore di una Siena che – senza retorica passatistica – non esiste davvero più.

Ps 3 Scaramin Scaramelli – Presidente della Commissione Sanità della Regione – è passato all’Italia viva di Renzi (toh, aveva detto il contrario), e con il simultaneo passaggio dell’Assessore regionale ad hoc Saccardi, la Sanità toscana (80% del Bilancio dell’ente!), è tout court in mano ai renziani; cosa che – in questo caso come non dare ragione ai piddini che lo dicono? -, pone una questione politica enorme, ed abnorme. Dato che sia Scaramelli che la Saccardi, a loro tempo, i voti li hanno chiesti ed ottenuti sotto la bandiera del Pd, pare proprio di ricordare…

35 Commenti su Lo scudo d’acciaio (e 3 Ps senesissimi)

  1. alberto bruttini detto "il Cacaccia" scrive:

    Quando in una società cosiddetta “civile” si deve scegliere tra morire di fame o di tumore vuol dire che siamo arrivati alla più completa devastazione delle coscienze.
    Dal disastro-Riva ne sono passati abbastanza di anni ma … e qui forse è meglio se mi fermo.

  2. Daria gentili scrive:

    Il problema Taranto potrebbe essere risolto solo da uno stato forte e da politici che guardino a progetti di lungo periodo, disinteressandosi di meri contingenti calcoli elettoralistici. Se pensiamo, come hai accennato tu, alla riconversione della Ruhr o a quella di altri poli industriali, come es. Pittsburgh, vediamo che ciò è stato possibile solo investendo in percorsi Di lunga durata, come minimo trentennali, che richiedono l’investimento di ingenti risorsi economiche, idee innovative, visione strategiche di un futuro ecc. l’ Italia attuale ha la capacità di tutto questo? Purtroppo siamo un grande paese con piccoli politici.
    Scaramelli? ……..il rottamatore, ah ah ah ah

    • VEDO (di nuovo) NERO scrive:

      Una riconversione dei nostri politici sarebbe anche più difficile. Viene quasi da rimpiangere quelli della Prima Repubblica.

  3. Un fan di Bruno scrive:

    Questa va detta: il Valentini a questo giro esce vincente, visto che aveva sempre attaccato lo Scaramelli come rottamatore farlocchino. Bruno, invece, è un grande.

  4. anonimo scrive:

    Caro professore
    Non sono stato presente sul blog perché con la mia dolce metà abbiamo ricordato il nostro incontro ventisette anni fa. Ritornavo da Francoforte dove avevo trovato posto in una assicurazione, per la ricorrenza di tutti i Santi. E rendere omaggio ai miei antenati. Arrivato nella stazione Svizzera di Art Goldau. Salì una signorina esile, con un grosso valigione. Arrivato alla vite del Gottard dove si vede la chiesina, prima dal, basso, poi alla stessa altezza, e poi dall’ alto. Mi racconto in tedesco la storia di quell’opera faraonica. E facemmo un poco di conoscenza. Giunti a Como gli offri un panino, e mi disse che andava a Firenze. Aveva fatto degli studi sul rinascimento e voleva vedere di persona e sarebbe rimasta una quindicina di giorni. Io gli dissi che ero Toscano, ma di nascita campagnola e gli dissi che vi erano delle piccole città che per bellezza forse erano uguali ma più vivibili. Gli citai Siena, Casole, Colle , Volterra. Gli lasciai il numero di telefono di mio cugino, dove soggiornavo in quei giorni. A Firenze ci dividemmo per la propria strada. Passaro i Santi e dopo qualche giorno arrivò da mio cugino una telefonata in tedesco. Era lei che con il pullman alle 19 sarebbe giunta Volterra.
    Indossai quello che avevo di meglio e alle 17 parti per Volterra. Arrivai alla stazione dei pullman che era già buio. Pensai ad uno scherzo. Invece arrivò e da allora siamo sempre insieme. Fu la mia fortuna. Abbiamo cenato con gli amici europei e si sono commossi.
    Il tedesco a proposito del caso Ilva ha commentato. Dove ci sono fusioni a caldo esiste l’inquinamento e anche grosso. Ed eliminanrlo del tutto è impossile. E la produzione arriva ad un costo doppio rispetto ad un luogo desertico dove se si inquina non se ne accorge nessuno . Non rimane altra via che comperarlo da altri. Quando questi altri decideranno di non venderlo più vi saranno morti pari all’inquinamento o forse di più. Fai tu professore con tutta qusta ecologia.

  5. Il Giaguaro scrive:

    Come dice il proverbio?Il medico pietoso fa la piaga puzzolente.
    Se il caso Ilva fosse stato “aggredito”con la dovuta decisione politico-amministrativa quando,giustamente, fu imposta(per entrare in Europa) la dismissione dei carrozzoni partecipati dallo Stato (e ILVA,ex IRI, è una di queste) non saremmo giunti al casino politico-amministrativo-giudiziario in cui siamo ora.E il conto,qualsiasi soluzione verrà trovata,non può non ricadere anche su tutti noi sia direttamente( tasse) sia indirettamente(crisi del sistema Italia foriera di chissà quali sviluppi…).

  6. VEDO (di nuovo) NERO scrive:

    Eretico devo farti un complimento perché in questa città, ancora disastrata ed anche delusa dalla nuova gestione comunale, sei una delle poche cose positive. La tua gestione della Biblioteca Comunale è ottima, continui dibattiti, presentazioni di libri, riflessioni aperte su ogni campo cittadino e nazionale. E’ diventata una realtà culturale veramente attiva e fattiva, di nuovo complimenti. Riguardo ai vari fatti nazionali e comunali devo fare una riflessione: è inutile continuare a litigare aspramente come è stato fatto nei precedenti blog. Siamo come i polli di Lorenzo Tramaglino siamo tutti in buona fede, litighiamo tra di noi mentre chi dovrebbe veramente pagare per gli errori è bello tranquillo nella sua poltrona. La politica italiana, di sinistra e di destra, mi ricorda il “particulare” Guicciardiano, ogni politico salvaguarda il proprio tornaconto personale. Il caso Ilva ultimo esempio; a chi dare la colpa? In 25 anni quanti governi sono passati, quante parole al vento senza nessun risultato. Tutto sulla pelle nostra.

  7. VEDO (di nuovo) NERO scrive:

    Discutere costruttivamente, si. Litigare, no.

  8. SEDEESSE (C.D.S.) scrive:

    ….. Buon Natale 2026 ….. !!

  9. Daria gentili scrive:

    E arrivata la sentenza di Milano. Un residuo dei bei tempi senesoti, quando tutto filava liscio e non come adesso. Attendiamo commenti dell’amica Lucia e degli altri frequentatori del blog che si sono svegliati un anno e mezzo fa.
    Con amarezza!

    • A.B. scrive:

      Forse hanno sbagliato avvocato difensore…
      Comunque io al monte dei paschi i soldi li ho solo dati, perdendoli tutti, e continuo a darne. Per questo mi sento libero di non gioire per degli esseri umani condannati a passare otto anni della loro vita in carcere, pur non dubitando del fatto che sia stata fatta giustizia.
      Con la coscienza a posto!

    • VEDO (di nuovo) NERO scrive:

      Io gli avrei commutato gli anni di condanna ad una onerosissima multa di diversi miliardi da ridurli quasi in miseria ed a servizi socialmente utili tipo spazzare le strade cittadine oppure badare ai residenti del “Campansi” o di altra struttura sanitaria. Tra attenuanti generiche, condizionali ed altri cavilli li vedremo ospiti del “Santo Spirito”? Non me ne intendo, ma ho paura che tutto si risolverà con i troppo comodi arresti domiciliari. Eppure ce li vedrei bene tutti questi figuri – compreso il Minucci per l’altro processo in corso – con una bella divisa a righe in cella e con una finestra con tante sbarre da cui guardare il mondo.

      • Eretico scrive:

        Caro Vedo nero,
        premesso che in settimana prossima torneremo di certo sull’argomento (magno cum gaudio), stai pure tranquillo (ed A.B. con te): né l’ottimo Mussari Giuseppe, né l’autoproclamato “contadino” Vigni Antonio finiranno “con una bella divisa a righe”, a Santo Spirito o altrove. Questa è una delle poche, pochissime, cose più che certe, ad oggi. Il Tribunale milanese, comunque, ha accolto in pieno la tesi accusatoria, in qualche caso andando financo oltre rispetto alle richieste: questo è il dato su cui ragionare, più di ogni altro.

        Fatemi sapere dei commenti su Fb di Enrico Rossi, nonché dei piddini-renziani senesi, per piacere…

        Buon fine settimana, l’eretico

        • Daria gentili scrive:

          Oltre ai commenti dei piddini, io sarei curiosa di sapere se è cosa pensa di questa triste vicenda il presidente Mario Draghi, che, almeno alcuni organi di informazione portano questa notizia, alla fine del giro e andato via dalla BCE…..potrebbe essere un futuro presidente della Banca Monte dei Paschi. Se, come lui stesso ha detto, la moglie vuole…………

          • VEDO (di nuovo) NERO scrive:

            Draghi, il possibile futuro Presidente della Repubblica. Una persona osannata da tutti centri politici italiani e stranieri. Diamogli anche un Mangia, dai. Anche lui ha influito sulla vita di Siena quando era a capo della Banca d’Italia perché non controllò, anzi ha agevolò l’operazione Antonveneta. Tutto insieme all’ente inutile della Consob. Considerato che non è una persona assolutamente digiuna di economia non si puo’ dare nessuna attenuante per la sua disattenzione, il suo assenso ad un’operazione che ha portato alla rovina il Monte. Nessun veto avanti senza problemi senza nessun controllo preventivo. Ha solo eseguito gli ordini di chi si voleva impossessare del bottino, della ricca cassa del nostra Banca. Ed è stato poi premiato. Ovviamente è stata solo la tappa conclusiva iniziata nel 1995 dalla trasformazione in Spa del Monte di cui dovremmo essere grati a gente come Amato e suoi discepoli senesi che tuttora girano tranquilli e rispettati, mentre meriterebbero l’ostracismo perpetuo. Ad essere scrittori di gialli ne verrebbe una bella storia col morto finale presunto suicida e la rovina di una comunità; i colpevoli però non verranno mai incriminati, anzi premiati. Andate a controllare cosa hanno fatto dopo lo scandalo Antonveneta il responsabile della Consob ed il vice di Mussari all’ABI. Continuiamo a farci del male.

        • VEDO (di nuovo) NERO scrive:

          Speriamo che la pena venga almeno commutata in servizi civili (e una bella multa) per un po’ di tempo, se nel passato ci hanno mandato Berlusconi ci possono andare anche loro.

    • Flavia scrive:

      Cara Daria, cosa si aspetta dallasig.ra Lucia?
      che scriva della positività circa la condanna di tre amministratori bancari ( ai quali tutti leccavano il perineo…soprattutto a dx) o che rimanga silente come fa Lei con gli errori, le incapacità, le ombre dell’amministrazione senese corrente?
      Forse con coppi( l’avvocato, non il ciclista) e ghedini l’avrebbero fatta franca!

  10. Uno che ricorda scrive:

    Mussari e Vigni condannati (in I grado, poi saranno prescritti, ma intanto condannati e con durezza), Ferdinando Minucci a Processo a gennaio, dopo tre tentativi vani di patteggiamento (record europeo?).
    Forse oggi è il caso che qualcuno abbia le palle per proporre il Mangia d’oro a chi non si limitava a dire certe cose sottovoce al bar, ma le vergava nero su bianco, a suo rischio e pericolo. Oppure il fatto che non si dia neanche ora il Mangia d’oro all’Eretico è la prova che ben poco è cambiato, in questa comunità?

    • VEDO (di nuovo) NERO scrive:

      Sarebbe un Mangia strameritato.

    • anonimo scrive:

      Caro Uno che Ricorda
      I capitali alla Fondazione vengono restituiti?… Parlo di quei capitali che rendevano ricca la tua terra…. No…..Allora la giustizia è fine a se stessa, ed occupare occupare pagine dei giornali. Il tuo guadagno dove è?….Senza guadagno la perdita è sicura. Merito al Professore per il coraggio. Ma la colpa e di chi ha votato e tenuto alla greppia certi politici… non ti sembra. Ora piano piano arriverà la fame. E la fame toglie i lupi dai boschi…… Comunque per cambiare un pochino alle prossime elezioni dovrebbero candidare una donna toscana che abbia le caratteristiche della Signora Meloni. Una donna forte che non china la testa a nessun compromesso e che non cambi mai la parola data. Forse al primo giro perderà. Ma al secondo giro avrò la soddisfazione di veder liberata la mia terra……Ho detto Toscana D.O.C.

      • Roberto scrive:

        I capitali che rendevano ricca la nostra terra? Ma dove, quando? Di tutti questi capitali distribuiti a pioggia sulla città cosa è rimasto di concreto e visibile? A parte i musei e le sedi scintillanti delle contrade cos’altro c’è che ricordi i presunti fasti vissuti da questa città nei decenni anteriori alla fine della fondazione? Tutte le attività foraggiate dal Monte e dalla fondazione in passato sono meramente fallite, e ciò la dice lunga sul fatto che i soldi venissero meramente spesi e non investiti. Basti pensare alla misera fine dei fasti sportivi a mero titolo di esempio.

        • anonimo scrive:

          Caro Roberto
          Ricordando che ho casa a Lucerna di proprietà della mia dolce metà, ed un lavoro che consente di vivere alla grande. La società civile da quelle parti ha senz’altro problemi e grossi. Ma i soldi vengono spesi bene. Evidentemente dalle tue parti sono stati spesi male, allora bisogna allontanare chi lo ha fatto e bollarli fino alla settima generazione. Se nel disastro vi entrasse il ministro dell’economia’ con tutti i consiglieri che ha a disposizione. Mi devo fermare perchè l’ Italia e perduta. Qualche ragione nel tuo ragionamento mi torna. Infatti me ne andai perchè per lavorare o facevi a modo loro o non lavoravi.
          Ora io ho vinto e loro hanno perso. Dovrei essere felice.. No..Io sono del popolo di questa terra e la voglio veder liberata e voglio tornare e tornerò….

      • Anonimo scrive:

        Perchè donna? Forse vuoi parare sulla Ceccardi? Per carità..

        • anonimo scrive:

          Caro Anonimo
          Non conosco nessuno, sono lontano da 29 anni. Ma la donna forte con un deciso connotato femminile, che non racconta menzogne, e fa gli interessi del popolo, ha un ascendente particolare sul popolo Toscano. Perchè questo popolo temeva ed amava la massaia nel mondo mezzadrile ed era lei che faceva il bello e il cattivo tempo, a seconda della bravura. Questo è rimasto nei nostri geni.

      • Roberto scrive:

        ma la signora Meloni, quella che abbiamo già visto all’opera come ministro nel governo Berlusconi? di cui ricordiamo le grandi iniziative quando era al governo? Mi meraviglio di lei, caro anonimo, che si lascia abbagliare dalle facili critiche di chi si torva all’oppsizione, dove anche un Dibbattista o un Di Maio possono sembrare fenomeni.

        • anonimo scrive:

          Caro Roberto
          Io non ho seguito le vicende dei Governi Berlusconi. Alternati a quelli dei sinistri. Come ti ho detto ero andato all’estero. Sicuramente ogni volta che rientravo notavo, se c’era Berlusconi l’Italia faceva un passo indietro, poi arrivavano i sinistri facevano tre passi indietro. Da un sistema italiano inizi anni 1990 che era accettabile e paragonabile a quello Europeo. Ad essere nel 2019 a una completo fallimento. I politici mentono al popolo e se non mentono significa che non hanno studiato. Non riescono ad aggredire il futuro e fare dei piani almeno per dieci anni. Mi è capitato di ascoltare la televisione, i personaggi sembrano fuori del tempo, direi di fuori più di un balcone. Invece ascoltando la Signora Meloni e mi è sembrata veritiera nel trattare gli argomenti. E riesce a mettere in difficolta l’avversario, semplicemente perché dice la verità. Non dice opinioni ma come stanno le cose.
          Detto questo non conosco la sua carriera politica, e nemmeno i suoi compagni di partito. Ecco perché ho detto che anche in Toscana ci vorrebbe una che gli assomiglia. Caro Roberto bisogna togliere la nostra terra da questa depressione
          in cui è precipitata dal 1990… Il caso dell’ilva e semplice o lEuropa mette i dazi e obbliga le aziende europee a comprare acciaio Europeo con certificazione di provenienza. O si chiude. Troppe fonderie per il mondo producono acciaio ad un terzo. Ecco questa è chiarezza e vedrai che senza dazi si chiude.

          • Roberto scrive:

            Diciamo che la Signora Meloni non diversamente da tanti politici dice le cose più semplici e più “popolari” da dire su ogni singolo argomento, e questo ovviamente le serve ad accrescere il suo consenso. Ovvio che poi quando sei al governo le cose le devi fare e diventa tutto più difficile, perché non puoi accontentare tutti come sembrerebbe quando chiacchieri dall’opposizione, quando non devi necessariamente spiegare come fare concretamente le cose. Sei perdonato perché non conosci la storia al governo della ministra Meloni, ministra dei governi Berlusconi.

  11. Francesco scrive:

    Leggo oggi sull’house organ dell’amministrazione comunale della questione bike sharing e si evince che:
    1. Se i freni, le gomme, le batterie ecc hanno un problema è colpa di quelli che c’erano prima( dopo quasi due anni di amminkstrazione)
    2. Che il servizio sarà ridotto x colpa di quelli che c’erano prima
    3. Che invece di essere capofila di una mobilità sostenibile implementando i ezzi e la viabilità ciclabile, ponendosi a modello in Europa data la conformazione del territorio, si preferisce assecondare l’uso di veicoli a trazione termica ( senza un piano della mobilita’)!
    4. He invece di investire su questo civile ed ecologico servizio si preferisce spendere migliaia di €( quanti a proposito?) x mettere segnali luminosi ai varchi!
    Siena è una città medioevale, ma le menti dovrebbero essere proiettate al futuro !

  12. Silvia Tozzi scrive:

    Le condanne pronunciate a Milano al termine del processo MPS potranno anche sfumare per un seguito di appelli e per quanto la squadra dei difensori saprà escogitare. Ma quello che salta agli occhi, in merito alle vicende che hanno accompagnato l’acquisto di Antonveneta deciso da Mussari, è il rischio che venga offuscata una conclusione politica ineludibile. Trovo giusto quanto specifica oggi Sergio Rizzo (La Repubblica 9 nov. pag. 27): la sentenza non mette a fuoco del tutto le vere responsabilità del crac, perché ci furono”complici determinanti” nelle modalità con cui avvenne. Sarà bene ricordare dov’erano le responsabilità. La Fondazione, che controllava l’unica banca italiana rimasta pubblica, era emanazione del Comune e di altri enti locali, e di fatto nelle mani della politica: fu spinta a sostenere da sola l’acquisto di Antonveneta con tutti i soldi che aveva, impelagando la banca in una serie di pasticci. Mancò un altolà dal Ministero dell’Economia,che ha l potere di vigilanza sulle Fondazioni. E ci fu anche il sonno della Banca d’Italia. Chissà “se una maggiore inflessibilità nel valutare alcuni aspetti della folle operazione avrebbe potuto mutare il corso degli eventi. E non è un dubbio campato per aria”. Qui Rizzo è forse anche troppo eufemistico.

    • Eretico scrive:

      Cara Silvia,
      è per questo che chiedo lumi sui Fb piddini: un conto è la verità giudiziaria (del I grado, peraltro), un altro è il dato politico; che sarebbe rimasto tale anche con una piena assoluzione di Mussari Giuseppe e del contadino. A proposito, tanto per dirne una: il blog di Maurizio Cenni – illuminato paladino della maggioranza assoluta della Fondazione sulla banca – esiste sempre, di grazia?

      Buona laicissima, financo paganeggiante, domenica (in serata, denso pezzo culturale), l’eretico

    • Roberto scrive:

      mi piacerebbe sapere cosa scriveva Rizzo dopo il folle annuncio del settembre 2007 (se ricordo bene le date). Le azioni BMPS crollarono all’indomani. Nessuno si oppose mai, a tutti i livelli, locali e nazionali, maggioranze e opposizioni, governi e tutti quelli che vigilavano, tutti plaudirono. Ricordo solo due voci fortemente critiche qui a Siena, Falorni e Piccini.

  13. Di una sentenza di primo grado, robusta nei comprovati capi d’imputazione ed inattaccabile in Appello (e che andrebbe in prescrizione solo nel 2022 ma rientrerebbe già il prossimo anno nella Legge sospensiva in proposito già in discussione nei due rami del Parlamento) penso che sia meritato gioirne, non farlo sarebbe come non esultare dei goal nel primo tempo tanto c’è il secondo, e poi penso che pesi sui loro successori, già a giudizio per gli stessi reati continuati.

    • A.B. scrive:

      La capisco, ma io potrei gioire per un Monte dei Paschi di nuovo sano, fortemente operativo, produttore di ricchezza per azionisti e territorio. La condanna di chi insieme a tanti altri lo ha distrutto portandolo allo stato comatoso dal quale non è stato più risollevato casomai perpetua quello stato di amarezza che da un decennio mi porto dietro; qualcosa di simile ai familiari sul lastrico di giocatori incalliti che si sono giocati tutto il patrimonio.

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.