Eretico di SienaLa domenica del villaggio: Gervaso, Fortezza, cellulite (e 3 Ps) - Eretico di Siena

La domenica del villaggio: Gervaso, Fortezza, cellulite (e 3 Ps)

Eccoci al consueto appuntamento cultural-domenicale del blog, dopo la pausina di domenica scorsa;si inizia, di libri scrivendo (toh); poi, abbiamo un ricordo di Roberto Gervaso (e non solo di lui), scomparso in settimana;  per la rubrichetta scolastica, con una politica che torna ad occuparsi di scuola, ci permettiamo di proporre un’esperienza personale (ovviamente con pizzico di polemichetta). Tre Ps stimolanti per concludere…

LA CELLULITE BATTE GLI SCRITTORI

Prendiamola un pochino alla larga, ma neanche troppo; si pensava che con la quarantena, con questa sorta di arresti domiciliari ci sarebbe stata un’impennata di lettura, da parte dell’italiano medio: oltre a cucinare e a rimbabirsi davanti ad un video (e a fare due o tre lavatrici al dì), cosa ci poteva essere di meglio che leggere un buon libro? Pare non sia andata proprio così, anzi; e comunque, finiti gli arresti domiciliari, ecco arrivare una sorpresa (si fa per dire): il libro più venduto nelle italiche librerie pare essere la “Guida cinica alla cellulite” (Mondadori), scritto da Cristina Fogazzi ed Enrico Motta, con l’intento di dare alle donne “gli strumenti per muoversi in un mondo farcito di slogan accattivanti e leggende metropolitane”.

Ne scrive, con un pezzo acuto e divertente, impregnato di quella leggerezza che molto spesso manca agli intellettuali italiani, Matteo Sacchi (sul Giornale di ieri, pagina 31); non c’è verso: è uscito l’ultimo libro del raffinatissimo Roberto Calasso (“Come ordinare una biblioteca”), è stata riedito in economica “Cecità” di Saramago, sono arrivati libri su libri dei virologi (l’ultimo è quello della Capua), nonché – udite udite – l’ultima fatica, più meditabonda che mai, di Massimo D’Alema (“Grande è la confusione sotto il cielo. Riflessioni sulla crisi dell’ordine mondiale”: inutile che facciate la battuta “allora, meglio la cellulite!”, perché è davvero prevedibile); non c’è verso, però, torno a scrivere: la maggior parte dei lettori (che hanno ragione sempre, ma solo per i librai) preferisce, antepone a tutto gli inestetismi della cellulite.

Conclude Sacchi, che “Il Covid-19 ci ha lasciati quelli di prima. Solo coi glutei meno tonici”.

GERVASO, E LA STAGIONE DEI DIVULGATORI

Roberto Gervaso, certo; ma anche Indro Montanelli, suo mentore personale (con Mario Cervi), ed Enzo Biagi, per la Historia; una figura come Luciano De Crescenzo – scomparso nel luglio scorso – per la Filosofia; Gianni Brera, accompagnato dal giovane Gianni Mura, per lo Sport (calcio, ciclismo, atletica, boxe), ad innalzare la qualità della narrazione; l’Italia dell’ultimo trentennio del Novecento è stata una Nazione con tanti difetti, nel campo culturale che in questa sede interessa: ma almeno aveva gente, forgiata dalle redazioni della grande stampa (“grande” per tiratura, ma non solo, nonostante i tanti schifi anche di allora), che sapeva divulgare tematiche altrimenti confinate in ambiti accademici poco frequentati, o sic et simpliciter ignorati; la “maggioranza ignorantella”, almeno, aveva dunque una possibilità di autoinocularsi, in modo godibile ed abbastanza attendibile, discipline che altrimenti sarebbero rimaste lettera morta.

Gervaso, dunque, ci ha lasciato lo scorso 2 giugno; Montanelli gli aveva suggerito di scrivere con lui libri di Storia: secondo la vulgata giornalistica gli avrebbe detto che, così facendo, avrebbe iniziato a guadagnare davvero bene e ad avere donne su donne (non si era ancora ai tempi dei cuochi, chissà se ora superati dai virologi iperpresenzialisti…); Gervaso, di originale, aveva il fatto di essere un aforista niente male: non tutti gli aforismi erano calibratissimi, ma questo si sarebbe potuto dire anche di un certo Oscar Wilde. “Donne: diavoli senza i quali la vita sarebbe un inferno”, per citarne uno, che rientra nella medietà del genere.

Resta il passo falso dell’iscrizione alla P 2 (in buonissima compagnia, da Costanzo a molti altri), ed anche una sua tendenza, a nostro modo di vedere, di svendersi in trasmissioni – di certo ben foraggianti – in cui il livello è talmente basso, che uno, nel momento in cui cerca di alzarlo un po’, riesce solo ad abbassare se stesso. Ma Gervaso aveva grazia, arguzia ed autoironia: tre doti che si trovano raramente negli intellettuali italiani, e che ce lo faranno ricordare con simpatia; nonchè con una punta di amarezza, perché oggi trovarne anche solo un paio, di queste virtù, in un protagonista della scena cultural-mediatica, non è cosa facile.

L’ANGOLO DEL PROF: UN’USCITA IN FORTEZZA

La scuolina è tornata di grande, grandissima attualità politica, in settimana: addirittura, tenendo con il fiato sospeso il Governo Conte-2; la stessa maggioranza, avanza ormai espliciti dubbi sulle capacità di governo del Ministro Azzolina (pentastellata, legata politicamente al Presidente della Camera Fico, per inciso). Ma tant’è, ormai non sappiamo più cosa dire sull’operato del Governo quanto alla scuola, se non ribadire la vigliaccheria di tanti colleghi che manderanno il certificatino di ordinanza per farsi esentare dall’orale per la Maturità. Complimenti davvero, e grande segno di serietà, nei confronti delle categorie che sono state al pubblico quando il rischio era davvero maggiore.

Da parte dello scrivente, mi permetto di segnalare un’esperienza vissuta in settimana: sia per il piacere di raccontarla ai lettori, che per suggerire a qualche collega di replicarla; mercoledì scorso, dunque, appuntamento alle 17,30 all’ingresso della Fortezza (fuori dall’orario scolastico, eh): i 26 che ci dovevano essere, c’erano tutti, dal primo all’ultimo. Erano tre mesi esatti che non si vedevano sul serio: ci rendiamo conto cosa voglia dire per dei preadolescenti? Per gli adulti, stare per un lungo periodo senza frequentare alcune persone, è una autentica manna dal cielo, ma per i ragazzi è la iattura peggiore che ci possa essere. Li ho fatti sedere per terra vicino alla free library (bastione della Madonna), ho raccontato tre o quattro bischerate diacroniche sul luogo in questione, purtroppo dovendomi interrompere spesso per il tumultuoso vento (Eolo non ci è stato per niente propizio, o forse sì: la pioggia avrebbe fatto naufragare il tutto!). Poi, passeggiatina verso il bastione San Lorenzo, con il consueto fenomeno che scambia un ippocastano per un cipresso, ed arriva il rompete le righe.

Diciamolo, in conclusione: fra loro, le distanze di sicurezza non sempre sono state rispettate, nonostante i richiami in tal senso; d’altra parte, quando passo dal Campo, o dalla stessa Fortezza, noto che accade molto di peggio, da questo punto di vista. Non sarà mica che questi giovani abbiano bisogno di stare insieme, e di tocchicciarsi un pochino?

In ogni caso, spero almeno che non mi tocchi la sorte di quella maestra di Prato (di cui fra gli altri scrive Il Giornale di ieri, con Nino Materi a pagina 3), che per avere portato i suoi alunni in un parco, per fare lezione en plein air, è stata fortemente rimbrottata dalla Cisl; o forse, in effetti, a pensarci meglio sarebbe bello che accadesse anche allo scrivente, perchè qualcosina da ribattere ci sarebbe; ed anche già ben cucinata e condita…

 

 

Ps 1 10 giugno 1940: l’Italia fascista (e monarchica, va ricordato) entra in guerra, nel modo più sciagurato, velleitario e vigliacco che si potesse fare; la nostra mancanza di credibilità internazionale – già iniziata in precedenza – guadagna punti a palate. Questa è una data, dopo la quale l’Italia – per un paio di secoli -, di fronte alla Storia, non può dare lezioni a nessuno, dispiace dirlo.

Ps 2 Conte vuole convocare gli Stati generali, creando imbarazzo financo nel Pd: dopo Churchill, gli hanno detto di atteggiarsi a Luigi XVI, di grazia?

Ps 3 Siamo davvero contenti delle manifestazioni italiane per il “Black live matter”, sulla scia di ciò che sta accadendo negli States (di cui ovviamente scriveremo); resta però un fatto: al di là delle simpatie, un assembramento è un assembramento. Se lo erano quelli visti durante la manifestazione del 2 giugno (Berlusconi-Salvini-Meloni), lo erano anche quelli visti oggi: niente di più, niente di meno; se non fosse che i media hanno stigmatizzato molto meno quelli odierni, e questo dispiace. Perché questa sciocca asimmetria è un sacrosanto argomento a favore di chi ha manifestato – senza distanziamento – il 2 giugno.

 

 

20 Commenti su La domenica del villaggio: Gervaso, Fortezza, cellulite (e 3 Ps)

  1. Daria gentili scrive:

    Meno male che la tua uscita con i ragazzi in fortezza non è stata stigmatizzata dal sindacalista di turno ………perché mette in cattiva luce i colleghi che non lo fanno o perché discriminante verso quei colleghi sessantenni che non ce la fanno a sedersi per terra. Ohhhhhhhhhhhh!!!

  2. Quello di Via delle Vergini scrive:

    Complimenti ancora una volta all’Eretico, che sa confezionare pezzi culturali che fanno imparare e divertire. Un eccellente divulgatore, oltre che polemista.
    Siccome come qualcuno avrà capito sono un giraffino, mi permetto un off record solo in veste propositiva: noi non abbiamo girato, come il Montone, l’Oca ed il Drago, e va benissimo così.
    Da luglio in poi, secondo me, lo si potrebbe fare, magari recuperando per quelle che hanno dovuto saltare (giustamente) il loro turno. Non mi pare sarebbe un dramma la non coincidenza con il Santo patrono, visto ciò che è successo. sul discorso assembramento, nessun problema per i monturati, e per il popolo si può fare, di certo non saremmo uno accanto all’altro come nelle manifestazioni di ogni segno politico che si sono viste in Italia da domenica scorsa a ieri.

  3. Beppe scrive:

    Farò tesoro

    Dopo avermi ben bene maltrattato
    rinfacciandomi errori ed omissioni,
    Salamone a la fine m’ha onorato
    – perché un onore so’ le su’ attenzioni –

    e un meno peggio m’ha qualificato
    fra tutti noi senesi zoticoni.
    Di questo gliene sono molto grato,
    farò tesoro delle correzioni,

    ma però, che volete, da vecchietto
    un è facile perde’ certe mende,
    ci proverò, tuttavia ci scommetto,

    che per quanto m’impegni e possa fa’
    un potrò mai, come il vate pretende,
    giunger a la su’ altezza nel poetà.

    P.S. Però sbaglio da solo, sai perché?
    Nessun laboratorio, fo da me.

    8 Giugno 2020

    • Ecco vedrai, come spiegato l’ e’
      Che tu sei sopra alla media locale
      laboratorio nisba e fai da te

      Pe scattivatti, un te n aver a male
      ” al fine salamone m ha onorato
      Avea l accenti meglio e i senso uguale

      “Dopo d avermi bene maltratrato”
      Senza le due vocali susseguenti
      E senz un bene ,meglio sarebbe stato

      Facci piu’ caso a ‘ndo’ metti l’ accenti
      Vediamo se a corregerti rimando
      Piu’ fluido perlomeno tu diventi

      E i verso ti riuscisse piu’ rotondo

  4. Uno di Val serena scrive:

    Caro Eretico, se violo la privacy cestinami subito. Sabato sera ti ho visto a mangiare a Val serena, io ti conosco ma tu non conosci me.
    Ho notato che, come scrivi sul blog spesso, ti piace parecchio la brace di maiale. Posso quindi rassicurare i lettori, specialmente quello fiorentino che riprende sempre tutti, che l’Eretico è coerente con quello che scrive: mangia quello che scrive, senza scrivere come mangia. Buon lavoro, e complimenti per tutto.

  5. Eretico scrive:

    Caro amico di Val serena, come vedi nessuna censura; in effetti, dopo un discreto polpetto al vino rosso, mi sono buttato senza alcun ritegno su una grigliata mista di ciccia (più vitello che maiale) condita da spinaci, per poi concludere con un tiramisù (neanche troppo abbondante).
    Prima che lo scriva il buon Manunta, lo faccio io: la mattina dopo, mi sono concesso una “corsa espiatoria”, eh…

    L’eretico

  6. Vedo Nero e basta scrive:

    Gervaso con Montanelli e Cervi mi hanno fatto amare la Storia. Ho letto tutti i libri della “Storia d’Italia” scritti a due mani col fucecchiese Montanelli ed apprezzato la sua biografia di Cagliostro. E poi penso a tutti quei ottimi scrittori giornalisti come Brera e Mura, il primo amava Siena ed il Palio e ci ha dedicato anche un grazioso poema anche se un po’ troppo nicchiaiolo. La filosofia, ostica materia, mi è stata resa simpatica da De Crescenzo. Insomma un elenco di brave, intelligenti ed anche simpatiche persone; ora ci restano tipi come Moccia, Volo e simili di cui temo che nel futuro saranno fatte lodi considerando come sta procedendo l’involuzione della cultura italiana. Non scordiamo la funesta diffusione del “piuttosto” usato a vanvera, punta di iceberg di una sempre più evidente della suddetta involuzione culturale italiana. Il caso della maestra di Prato dimostra un’altra involuzione quella dei sindacati che premiano il “non fare” e boicottano chi dimostra di avere qualche buona iniziativa. Ultima idea balzana viene dall’affascinante ministro dell’Istruzione cioè quella di abolire i voti per ripristinare i giudizi, cosa che mi ricorda tanto il sei politico sessantottino. Ottima idea di portare i ragazzi in Fortezza e spero che vinca il buon senso non criticando quanto fatto. Però è demoralizzante sapere che qualcuno confonda un ippocastano con un cipresso. Leggere sempre, anche qualche libro di botanica farebbe bene. Io personalmente ho letto diversi libri in questo periodo di epidemia; la televisione accesa solo per Rai Storia e Telegiornali nazionali e regionali. Finale controcorrente riguardo il caso di Floyd, va bene la protesta, il poliziotto è stato licenziato, la moglie ha divorziato, la sua casa è stata vandalizzata. Certo, tutto bene, ma le proteste in Italia le vedo un po’ tinte di ipocrisia e come cavallo di Troia per rimettere in discussione la storia dello jus soli. Inginocchiamoci certamente per il povero Floyd, ma lo dovremmo fare anche per tutti i carabinieri, poliziotti ed assimilati vittime della criminalità organizzata. I soliti buonisti non perdono mai l’occasione per fare la loro bella figura. Sicuramente qualcuno avrà da ridire, ma il loro giudizio non mi interessa.

    • Vedo Nero e basta scrive:

      Manca un giudizio su Trump; è un prepotente, un borioso, un guerrafondaio; tutti i difetti ce l’ha, ma la colpa è anche dei democratici che portarono come candidato alla presidenza la signora Clinton implicata in diversi loschi affari nazionali ed internazionali tra cui con alcuni Stati Arabi sospettati di finanziare l’Isis. Non sono stati capaci di portare una persona politica migliore. Dopo le malefatte malandrine di suo marito non era certo il caso di riportare i Clinton alla ribalta politica americana. Al limite potevano riproporre Obama.

      • Eretico scrive:

        Carissimo, sulla sciagurata candidatura di Hillary, concordo in toto, ma Obama NON poteva essere riproposto, avendo espletato i due mandati (2008 e 2012); dai tempi di FD Roosevelt (eletto 4 volte!), non si può più fare…

        L’eretico

        • Gp scrive:

          Trump è prepotente e borioso, ma come guerrafondaio è un dilettante… rischia di passare alla storia recente come l’unico presidente a non aver iniziato neanche una guerra, roba da Nobel per la pace!

          • Vedo Nero e basta scrive:

            E’ vero, ma vedendo come si comporta la guerra la sta provocando nella sua stessa nazione.

        • A.B. scrive:

          Ma voi fra hillary clinton e trump avreste votato “er parrucca”? Allora giochiamo: chi votereste tra Salvini o la Carfagna? Meglio, che questa mi pare più calzante, tra la Fornero e Briatore?

          • Vedo Nero e basta scrive:

            Tra la Fornero e Briatore? Di sicuro Briatore. Almeno è più simpatico ed amante della vita. Una simpatica canaglia.

  7. Beppe scrive:

    Lo ringrazio

    Io lo ringrazio il nostro Salamone
    che mi riprende tanto gentilmente,
    vedrò d’approfittà de la lezione
    mi sarebbe di molto conveniente,

    però so’ sempre stato un po’ testone
    e ‘n testa non mi c’entran facilmente,
    anche se sono fatti con ragione,
    i consigli sagaci del docente.

    E ora che so’ vecchio, qui l’ammetto,
    quel poco che ci avevo di giudizio
    s’è ‘ndebolitio e per fare un sonetto

    – e di farli un ho ancora perso ‘l vizio –
    combino qualche cosa di scorretto:
    meglio finirla con quest’esercizio!

    • Beppe scusa ma’nsisto

      Vedro’ d approfittar d una lezione
      Che mi sarebbe molto conveniente
      Avean l accenti ‘n megliore posizione

      Certi consigli sagaci del docente
      Ch anche stavolta ti fa’ la correzione
      Di quel’ accenti che maldestramente

      Seguiti a padellar c’ ostinazione

      Fai una cosa , vai a arrotondatti la cadenza e l accenti dallo zanobini
      In via s antonino , bada s zanobi e s antonino, primi patroni di firenze
      ti potrebban da’ una manina a intendere, come si parla e come , di conseguenza, si rima a modo.
      Ooohh l ha fatto anche manzoni, che come sai per ravversare il suo idioma
      gotolongobardo, venne a sciacquare i panni in arno e NON in fontebranda.
      Ma voi pori vani rivendicatori della purezza della lingua toscana, questo
      non potrete mai riconoscerlo, peccato che rimando la cosa si nota assai.
      Ps. ti mando a sciacquare i pannucci tuoi sanesi , col vino non col acqua
      d arno, lo zanobini e’ uno de’ pochi vinai fiorentini rimasti in centro.
      Fatti servire , chiedigli un pomino bianco, o un nipozzano.
      Sai com’ e’ 24/6/1716 primo disciplinare sulle zone d origine dei vini di pregio, pomino c era, voi no, aete dovuto imparare dai fiorentini anche a fare i vino a modo.
      Caro beppe nel 1878 i bianco di pomino all esposizione internazionale di Parigi fece uno spicinio d ogni altro vino, e vinse il riconoscimento di miglior vino bianco del orbe terracqueo.
      Sicche’ come in ogni altra cosa, se volete imparare a far le cose a modo….. ( vino rime arte) vi tocca favvi ammaestrare dai fiorentinacci, sempre e comunque.
      Per semplice legge di natura.
      Fai come fece il vostro imbrattamuri lorenzetti , che venne a bottega a firenze per imparare a compiccia’ quarcosa di bono.
      Concludo con l ovvio e dovuto… burroni metti i capo fori.
      Ecco, codesto brindellone , si vede che a firenze c’ e’ stato poco o punto.
      Senno’ i vizio di definissi maestro un l avrebbe, lo pole ave’ perche’
      come sempre fate , a voi vi tocca raccontavvele tra di voi.
      Oooh, codesto tanghero s affaccio’ sul blog un tre anni fa’, pe’ difendere
      la su’ donna che avea pretese d endecasillabare,dalle osservazioni d un fiorentinaccio, da li in poi e’ sparito.
      E stai tranquillo che dopo la libecciata che chiappo’ in diretta sulla sua
      pagina fb, vedrai che mai piu’ s affaccera’, fulgido esempio di coraggio
      Sanese.
      Ma se gni passasse la strizza , io so’ a disposizione , magari sotto i patrocinio dell intronati, Raffa piacendo.
      Bada ,in caso,arebbe tutto i pubblico dalla sua,potrebbe portassi anche la clacque dei suoi allievi, sicche’ se ringambasse , arebbe dato misura di sua capacita’ e coraggio, che per ora parmi essere inversamente proporzionale alla sua brindellonica corporatura.
      Nemmeno a sfidavvi a cimento a casa vostra, uno solo contro tutti…….
      Mammina che gente coraggiosa che siete.

  8. Vedo Nero e basta scrive:

    A lato del caso Floyd. Se quei gruppi che hanno manifestato lo facessero con la stessa forza quando i nostri politici si aumentano gli stipendi e privilegi sarebbe molto meglio. Ora sono curioso come verranno spesi i soldi che ci ha concesso l’Europa. Vediamo se il sacrificio dei tanti sanitari sarà premiato non solo con la pacca sulle spalle, ma anche con un giusto aumento dello stipendio.

  9. Vedo Nero e basta scrive:

    A proposito di Fortezza, bello ripetere l’iniziativa dell’anno scorso mettendo una pizzeria, anche un po’ ristorante, ed un bar. In tale modo sfruttiamo uno spazio troppo trascurato e ravviviamo le serate senesi quest’anno ancora più tristi per colpa del virus e le sue conseguenze. Tutto bene, anzi quasi bene, perché molti bastioni sono ancora in cattivo stato ed una ripulitina togliendo tutti i rami secchi, palloni e sporcizia varia ci starebbe bene. Quanta tristezza si prova a vedere il bastione occupato dall’ex Enoteca, ora pieno di sedie e stufe rotte sarebbe bello poterlo recuperare od almeno ripulirlo. Ci vorrebbe anche un po’ di antiruggine alle ringhiere che sono tutte piene di ruggine. In fondo, non mi sembra una grande spesa fare questi piccoli interventi.

    • Eretico scrive:

      Caro Vedo nero,
      ti informo volentieri – come faccio con tutti gli altri lettori – che dal 23 giugno lo spazio cui fai riferimento sarà interessato anche da presentazioni di libri en plein air (si parte con quello di Danielito Magrini), di cui si scriverà a breve: non sarà un’estate alla Nicolini anni Settanta, ma insomma qualcosina si fa, eh. Aspetto te e tutti gli altri lettori in loco…
      Quanto alla scelta fra Briatore e la Fornero, francamente qualche dubbio (soprattutto non essendo un esodato) lasciamelo, suvvia…

      L’eretico

      • Anonimo scrive:

        Diciamo la verità tutti quei personaggi li lascerei in un’isola deserta. L’unica che mi porterei in un’altra isola è la Carfagna che qualche buon argomento, a parte la politica, ce l’ha ancora.

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