Eretico di SienaLa domenica del villaggio: Cesare Pavese (e 3 Ps) - Eretico di Siena

La domenica del villaggio: Cesare Pavese (e 3 Ps)

Puntata monografica, quella odierna della rubrica cultural-domenicale del blog: si parla di Cesare Pavese, figura di primo piano dell’intellettualità italiana del primo Novecento; la lettura dell’ultimo libro di Francesco Ricci (“Storie d’amicizia e di scrittura”, Primamedia editore, in cui si narra dell’amicizia fra Pavese e la Pivano, nonchè di altre tre celebri coppie di letterati italiani novecenteschi) ci ha ulteriormente stimolato a riprendere in mano – dopo anni di colpevole trascuratezza – l’autore piemontese.

Il sempre stimolante Massimo Fini (sul Fatto prima, poi sul Quotidiano nazionale) ha detto in settimana che del Covid bisogna parlare e scrivere un po’ meno – come, d’altra parte, fa la grande stampa mondiale, dal New York times a Le Figaro -, ricordandoci anche che nel mondo c’è tanto altro su cui discettare: come non concordare, per Zeus?

PAVESE, POETA ISOLATO

“Una voce isolata della poesia contemporanea”, lo definì Italo Calvino, con la consueta lucidità e pregnanza; in effetti, Cesare Pavese fu solitario, ebbe relazioni sentimentali travagliate e dolorose (per non dire lancinanti): a noi, certi suoi versi hanno sempre ricordato Giacomo Leopardi (il Leopardi del ciclo di Aspasia, soprattutto), e quella passionalità triste, umbratile, di un Luigi Tenco (non solo per la suggestione suicidaria: Pavese si nutriva di un modo di amare, che è il medesimo che trasuda dai testi del grande cantautore genovese).

Cesare Pavese ci ha lasciato in una notte dell’agosto del 1950, 70 anni or sono, dunque: anche questo anniversario è passato quasi nel silenzio, di certo sottotraccia, a dimostrazione che ciò che si è scritto domenica scorsa a proposito di Moravia vale anche per il poeta e romanziere piemontese, tra l’altro molto meno inquadrato ed inquadrabile politicamente del succitato Moravia.

La capacità pavesiana di descrivere la psicologia umana, della sua umanità di solito minore, è un lascito imperituro; sia consentito citare questo emblematico, straordinario (davvero da applausi a scena aperta), finale di “Ulisse” (1935), che niente ha a che fare con l’eroe omerico, descrivendo invece un preadolescente:

“…Il ragazzo che torna fra poco, non prende più schiaffi.

Il ragazzo comincia a essere giovane e scopre

ogni giorno qualcosa e non parla a nessuno.

Non c’è nulla per strada che non possa sapersi

stando a questa finestra. Ma il ragazzo cammina

tutto il giorno per strada. Non cerca ancora donne

e non gioca più in terra. Ogni volta ritorna.

Il ragazzo ha un suo modo di uscire di casa

che, chi resta, s’accorge di non farci più nulla”.

Esiste una descrizione, più profondamente intrisa di verità esistenziale e coinvolgente, del rapporto fra genitore e figlio preadolescente?

PAVESE, FRA COMUNISMO E NAZISMO

Poi, certo, c’è anche un Pavese ambiguo, incoerente, sfuggente, letteralmente inspiegabile, a dirla tutta: non solo inquieto ma anche inquietante, ma che non possiamo permetterci di tralasciare; e qui, si entra nel manzoniano “guazzabuglio” di ogni umana mente, e di qualcuna, certo, più che di altre.

Ecco che l’amico fraterno di figure esemplari dell’antifascismo piemontese (Leone Ginzburg, marito di Natalia, primus inter pares); ecco che l’intellettuale che si iscriverà al Pci nel 1945, collaborando con L’Unità; ecco che la futura colonna dell’allineatissima – al Partito comunista – casa editrice Einaudi, nonchè l’intellettuale che aveva di persona assaggiato il confino fascista in Calabria (per quanto ridotto da tre ad un anno) nel 1936, ebbene questa stessa figura aveva – in piena guerra mondiale, mentre il Nazismo squadernava, anche dalle sue parti, la sua geometrica violenza – sentimenti di fatto filonazisti.

Lorenzo Mondo – sulla cui serietà di studioso non si può dubitare -, nel 1990, con un intervento sulla torinese Stampa di quelli che lasciano il segno, squarciò per primo – mostrando i taccuini pavesiani del 1943 – il velo sul Pavese ammaliato dal mito ideologico del pangermanesimo nazista, quel Blut und boden (sangue e razza) che era alla base dell’impalcatura ideologica del Nazismo, quindi della Shoah stessa. “Questa gente (il popolo tedesco sotto il nazismo, Ndr) ha saputo trovare la vera espressione”; e poi: “Tutte queste storie di atrocità naziste che spaventano i borghesi, che cosa sono di diverso dalle storie sulla rivoluzione francese, che pure ebbe la ragione dalla sua? Se anche fossero vere, la storia non va coi guanti. Forse il vero difetto di noi italiani è che non sappiamo essere atroci”. Si potrebbe continuare, e non per poco.

Marziano Guglieminetti – nell’introduzione alle poesie di Pavese per l’economica di Einaudi, 1998 – dedica a questo “impazzimento” non più di una nota, cercando di cavarsela, all’insegna del free climbing intellettuale, con lo spiegare così il tutto: “Chi ha pratica delle scritture dell’io, non cerca al di fuori di esse, nella psiche o nella storia, giustificazioni o condanne per simili discese nel profondo”. Tipica spiegazione a dir poco fumosa e comunque elusiva, che prende il paravento della “discesa nel profondo” per (non) spiegare il non spiegabile…

IL SUICIDIO

L’idea del suicidio aveva sempre accarezzato la psiche di Pavese, sin dai tempi del Liceo – il prestigiosissimo D’Azeglio torinese -, e pochi sanno che nel 1926 si era tolta la vita uno dei suoi migliori amici. Ne “Il mestiere di vivere”, annotava che “Lo stoicismo è il suicidio”, ed in effetti qualcosa di autenticamente filosofico c’è stato, nel suo togliersi la vita, la notte fra il 26 ed il 27 agosto 1950. Un modo intellettualmente aristocratico, comunque di gran classe, con quell’invito a “non fare pettegolezzi”, che è un preventivo atto di accusa verso coloro che – in Italia, a legioni – godono della caduta del personaggio famoso (Schadenfreude, per i tedeschi).

E pensare che Pavese, in quel 1950, era il dominus della casa editrice Einaudi, era il tramite migliore fra la cultura americana e quella italiana (il numero uno fra i traduttori dall’Inglese, in Italia, era di gran lunga lui), infine era reduce dalla vittoria al premio Strega (con “La bella estate”): si uccide, dunque, al culmine assoluto della carriera, a 42 anni, da uomo di successo come tanti altri intellettuali avrebbero pagato per essere.

Difficile non collegare il tutto all’ultima di una lunga sequela di delusioni amorose (Francesco Ricci ci offre, nel succitato libro appena uscito, dettagli illuminanti sull’amicizia con Fernanda Pivano, cui Pavese due volte chiese di sposarlo, ma sempre indarno).

Nel suo discorso funebre, Natalia Ginzburg ci offre un ricordo davvero acutissimo di Pavese: “…era incapace di godere delle cose e di amarle, non appena le aveva”.

Lo lasciamo, a 70 anni dal suicidio, con una parte di un’altra sua poesia, intitolata “Il vino triste”, seconda lirica in cui descrive la deriva psicofisica di un alcolizzato, forse uno dei simboli di quell’umanità minore che Pavese era così capace di cogliere e descrivere, in questi versi che confinano con la prosa (vergati nell’inverno 1934-1935).

“Se quest’uomo si rialza e va a casa a dormire,

pare un cieco che ha perso la strada. Chiunque

può sbucare da un angolo e pestarlo di colpi.

Può sbucare una donna e distendersi in strada,

bella e giovane, sotto un altr’uomo, gemendo

come un tempo una donna gemeva con lui.

Ma quest’uomo non vede. Va a casa a dormire

e la vita non è che un ronzio di silenzio.

A spogliarlo, quest’uomo, si troverebbero membra sfinite

e del pelo brutale, qua e là. Chi direbbe

che in quest’uomo trascorrono tiepide vene

dove un tempo la vita bruciava? Nessuno

crederebbe che un tempo una donna abbia fatto carezze

su quel corpo e baciato quel corpo, che trema,

e bagnato di lacrime, adesso che l’uomo,

giunto a casa a dormire, non riesce, ma geme”.

Alberto Moravia, commemorando Pasolini in Campo dei fiori (5 novembre 1975), ebbe a dire che “poeti non ce ne sono tanti nel mondo, ne nascono soltanto tre o quattro in un secolo”. Cesare Pavese, lui era senz’altro uno di questi.

 

Ps 1 Norma Cossetto, martire delle Foibe (ricordata anche in Comunale, a suo tempo), ha finalmente, a Siena, uno spazio a lei dedicato, in cui magari portare le scolaresche, senza aspettare il Giorno del ricordo. Dopo il XX settembre (che clamorosamente mancava), ora anche la Cossetto; la strada giusta è questa: aggiungere, tamponare le omissioni e la faziosità di chi c’era prima, senza al contempo eliminare alcunchè della toponomastica pregressa (a parte qualcosina, sulla quale ci piacerà ritornare in futuro).

Ps 2  Un collega francese di 47 anni è stato ammazzato e poi decapitato – con un coltello lungo 35 centimetri -, da un diciottenne ceceno, residente in Francia, ben indottrinato dal fanatismo islamico; colpa del professore, l’avere osato mostrare – si immagina con le cautele del caso – le famose vignette di Charlie Hebdo in una lezione dello scorso 5 ottobre. La Francia non l’ha saputo proteggere ( il docente aveva denunciato varie minacce, pare), quantomeno post mortem lo sta onorando come i Francesi sanno fare, a livello spontaneo ed istituzionale. In Italia – duole dirlo – difficilmente lo si sarebbe potuto onorare innalzando la sacrosanta bandiera della laicità, e state tranquilli che qualche giustificazionista, almeno in parte, dell’orrendo gesto sarebbe scappato fuori; magari anche fra coloro che sono stati liberati, dopo essere stati presi in ostaggio dallo stesso terrorismo islamico, a peso d’oro…

Ps 3 Venenum in cauda sulla situazione pandemica (almeno questo sia concesso anche la domenica, in attesa di scriverne in settimana), a caldissimo dopo l’intervento a reti unificate del Premier Conte, dal quale siamo venuti a sapere, tra l’altro, che l’economia nell’ultimo trimestre tira più che nel resto d’Europa (ovviamente con contorno di complimenti ricevuti da Conte stesso all over Europe); per stasera, solo di sport si parla: confermato il professionismo (compreso l’indotto di droplets assicurato, vedasi pre-derby milanese di ieri), bocciato invece lo sport di base (che serve per innalzare le difese immunitarie della popolazione, dunque per affrontare al meglio la pandemia: come se si proibisse di assumere limone). Per le palestre, si aspetta una settimana a decidere (?), visto che – per il Presidente del Consiglio – alcune non rispettano le norme: cosa che, evidentemente, non capita a nessun bar, ristorante, barbiere e via dicendo.

53 Commenti su La domenica del villaggio: Cesare Pavese (e 3 Ps)

  1. Burchiccio scrive:

    Caro Raffa, in realta’ il ragazzo …e’ ulisse e voi genitori siete come penelope, lui esce va ‘ e voi non potete farci nulla , e come ulisse , comunque …ritorna.
    Quanto al fatto di assimilare i versi del ” vino triste” alla prosa, no no no ,In realta’ pur senza rime ,Pavese ha una bella metrica,elegante ed evocativa , tagliata a misura verso per verso e che consente una recitazione molto cadenzata sempre tagliata a misura del verso , in maggioranza versi di quindici sillabe, settenaro + ottonario e ottonario + settenario oppure novenario e settenario,senario e novenario ma tutti molto riconoscibili e cadenzabili.
    Ci sono anche tre endecasillabi,tutti e tre usati nello stesso particolare modo.
    uno
    Dodici sillabe + tre
    ” pare un cieco che ha perso la strada. Chiunque”
    con quel” chiunque “di tre sillabe estrapolato dal senso del verso ,che anticipa il senso del verso successivo.
    il secondo
    Dieci sillabe + quattro
    ” e del pelo bruciato qua e la.Chi direbbe”
    il terzo undici + tre
    ” dove un tempo la vita bruciava? Nessuno”
    Tutti con lo stesso artifizio

    Molto bella e con una metrica molto particolare, accenti perfetti

    Ps. Raffa dio bonino, invece di anda’ mascherato a correre nel campo, fatti una sgambata a funghi, aria buona esercizio fisico e poi ti mangi, terpenoidi ,betaglucani, glioproteine , tutta roba che rinforza il sistema immunitario.

    Stranezze di stagione, stanno gia’ uscendo i primi ordinali bianchi e
    stranissimo ma verissimo, alcuni asparagi selvatici invece che aspettare
    febbraio , son spuntati ora , roba mai vista.

  2. Mefistofele scrive:

    Da un po’ di tempo non intervengo, ma oggi non posso non farlo: Cesare Pavese è stato un mio punto di riferimento, quando ero giovane, e questo post dell’Eretico mi ha veramente commosso, facendomi venire voglia di riprendere in mano l’autore de La casa in collina in mano, messo da una parte della libreria. Grazie del magistrale lavoro. Scusate, ma io non so come sia possibile che un divulgatore-intellettuale-polemista come l’Eretico non sia Assessore alla Cultura di un Comune che ne avrebbe parecchio bisogno.

    • Giacobbe scrive:

      Soprattutto come mai il prof. Asxheri( figlio) non è assessore alla cultura in un comune che non ce l’ha, e che ne avrebbe parecchio bisogno!

  3. Luca scrive:

    Ieri Giuseppi ha spiegato che il MES è una bella fregatura! Quindi ha dato ragione ai Sovranisti! Il fratello scikke di Montalbagno quindi ci aveva raccontato balle… Vota PD è sai cosa voti…

    • Flavia scrive:

      Luca, siete arrivati alla tabellina del 4?
      Noi si!….forse in settimana si fa quella del 5!

      • Luca scrive:

        Flavia la scikke e le sue tabelline scikke… ti auguro un super aperitivo scikke sui Navigli

      • Salvo scrive:

        Secondo me Flavia è una che la sa lunga sulle tabelline, ne sono certo.

      • Burchiccio scrive:

        Le tabelline le sapete belle
        E di cultura poi n avete tanta
        Come i compari vostri a cinque stelle

        Ma ‘n geografia giggetto par che stenta
        Chi l venezuela col cile confonde
        Certi cretini ben li rappresenta

        Con li jinping calate le mutande
        La cina avete preso per modello
        Sulla bandiera di quelle lande

        Le cinque stelle falce e martello
        Sventolan alte sopra l pennone
        Conte e lo zingaro han visto quello

        E pare c abbian fatto confusione
        Vedendo i simboli dei loro miti
        La cina han preso come direzione

        Rimbischeriti ben dai gesuiti

        Vaia vaia flavia , te e quella banda di ritardati mentali , plagiati e rincitrulliti che un siete altro, seguitate ancora a credere d essere intellettualmente superiori?
        Pori strulli, di maio bibitaro ,fefe’ dj, l odontotecnico ,l avvocaticchio
        rallevato dai gesuiti, speranza che non intende nemmeno a chiamallo pe’ nome, ma un lo vedi come siete messi?
        V’ e’ rimasta solo la spocchia.

        • Burchiccio scrive:

          Rispolverando questione vecchia
          Abbiamo avuto nuova lezione
          Che questa situazione ben rispecchia

          Hanno spedito in televisione
          A recitare il mantra del terrore
          Pel loro pubblico doddo e coglione

          Il noto angela gran professore
          Dice che chi non crede al premier conte
          Sara’ considerato come untore

          Ormai le genti italiche son pronte
          A dare credito a certe visioni
          Rimbischerite e rese bene tonte

          Dai notiziari alla televisioni
          Han’ accettato questo dettame
          Come scriveva un certo manzoni…

          Siamo tornati alla colonna infame

        • Flavia scrive:

          Qui, pare, l’unico a ostentare superiorità e spocchia sei tu!
          Gli altri di cui avochi le parti invece dimostrano esattamente il contrario.
          Ogni volta che ti leggo mi viene il sospetto che se tu c’ arrivassi ti faresti un’ autofellatio!

          • Burchiccio scrive:

            Eccola flavia la fenomenessa
            Eccolo i su’ argomento preferito
            Ti manca quel che sei,na’ fava lessa
            Pe’ rimpiazzarla ti tocca usare i’ dito
            La tua verbosita’ sempre la stessa
            Certifica che tu hai sostituito

            Quello che di continuo tu rammenti
            E che a trovarla par che molto stenti

          • Luca scrive:

            Flavia la scikke è abituata a cantare bella ciao nei salotti scikke! Flavia la scikke parla scikkosa… ogni tanto Flavia la scikke fa anche qualche girotondo rigorosamente scikke… Flavia la scikke piace alla gente che piace… Flavia la scikke sostiene che Luca e Salvo sono di livello socioculturale basso… Flavia la scikke ha visto scendere Salvo e Luca dalla pianta… Flavia la scikke è antirassssista, antifassssista, e vuole accogliere tutto il continente africano a casa sua… Flavia la scikke sa quanto è duro il lavoro in fabbrica o quello con la mestola in mano… Flavia la scikke lavora duro mica scherzi… Flavia la scikke sa come gira il mondo… Manunta, Salvo e Luca cosa ne sanno di come gira il mondo… loro non sono scikke e poi non piacciono alla gente che piace…

          • Salvo scrive:

            Se l’ italia casca a pezzi è colpa di certi cervelli bacati che vanno dietro al politicamente corretto.

  4. Vedo nero e basta scrive:

    A me Pavese non dispiaceva, un po’ troppo triste, ma considerando la sua vita travagliata non poteva essere altrimenti. Mi sta venendo voglia di rileggere “La luna ed i falò”.

  5. Gp scrive:

    Unico rimedio per salvare la libertà dall’oscurantismo (non solo islamico) imperante: la pubblicazione su tutti i media delle vignette di maometto. Tutto il resto è retorica ipocrita.

  6. Gp scrive:

    Nel post precedente ho scritto per errore Maometto minuscolo… Spero non parta la fatwa

  7. Uno di Colle scrive:

    Molto bello questo pezzo dell’Eretico, che avevo sentito ad una conferenza nel novembre dell’anno scorso a Colle parlare di Storia (dal 1945 alla caduta del Muro di Berlino) e in tutta onestà non immaginavo avesse questa sensibilità letteraria. La casa in collina è il più grande J’accuse, da parte di un intellettuale italiano, della sua incapacità di incidere in concreto sulla Storia, Pavese dimostrò un’onestà intellettuale non comune in un mondo di conformismo spinto, al quale in parte partecipò lui stesso.

  8. Fede Lenzi scrive:

    Bello il pezzo su Pavese, peccato per la citazione di Moravia alla fine: una provocazione fine a se stessa, un po’ fatalista e un po’ polemica. Sulla Francia, forse è utile far sapere che il prof ammazzato aveva ricevuto la visita di un’ispettrice pochi giorni prima, in seguito alla denuncia del padre di un’allieva. E la visita non era di piacere.

    • Daria gentili scrive:

      Ma ti riferisci alla visita ispettiva partita dal reclamo sporto dal genitore, di un alunno del Prof. ucciso? Lo stesso genitore, che si è fatto accompagnare a sporgere il reclamo Innanzi al preside da un fondamentalista islamico? Lo stesso fondamentalista che insieme al ridetto genitore è attualmente sotto indagine penale per concorso in omicidio?……….mi verrebbe da concludere : ma che stai a di !!

      • Eretico scrive:

        Caro Fede Lenzi, in effetti mi associo a Daria: messa così come la metti tu, sembra che, in qualche modo, tu avalli il pensiero di quelli che “insomma, un po’ il prof se l’è cercata”; immaginando che non sia affatto così, ti chiedo – se vuoi – di spiegare meglio il tuo pensiero sull’accaduto (anche il finale del pezzo, non capisco perchè sarebbe polemico, davvero), ringraziandoti in anticipo.

        L’eretico

        • Fede Lenzi scrive:

          Eretico, cerco di spiegarmi, perché in effetti avete capito il contrario di quello che volevo dire. Volevo dire, rispetto alle tue parole di ammirazione per l’omaggio reso in Francia al collega ucciso, che l’istituzione ti fa bellissimi omaggi, ma post mortem. Nel senso che qui in Francia la mia / nostra categoria è regolarmente vilipesa a destra e a manca, siamo gli unici funzionari che hanno un blocco pluridecennale sul riadeguamento degli stipendi, inoltre ogni nuovo governo ci fa la sua riformina riscrivendo da cima a fondo i programmi. Quello che volevo dire è che la preside e l’istituzione dietro, invece di reagire con veemenza alla denuncia del genitore, ora in galera ma temiamo che non ci resterà, hanno organizzato una bella visita di un ispettore per rispiegare al collega cos’è la laicità. Il collega tra l’altro, da quanto si sentiva tranquillo, nei giorni precedenti l’attentato aveva anche cambiato percorso per andare e tornare da scuola. Tutto questo per dire che l’istituzione qui più che altro ti lascia solo, quindi hai voglia a omaggi, ma sempre dopo. Quindi capisco che l’erba del vicino è sempre più verde, ma in questo caso ci sono anche zone d’ombra su cui far luce. Su Moravia, la sua citazione mi fa pensare che si diventi scrittori per diritto divino, e non con umiltà e abnegazione. Poi mi son messo a pensare, quali sono i quattro poeti che salverei per il Novecento? E me ne sono venuti in mente a decine…

          • Eretico scrive:

            Caro Fede, grazie del prezioso chiarimento: in effetti, io avevo capito esattamente il contrario, e mi pareva impossibile che così fosse.
            Agghiacciante ciò che dici, ma anche un po’ rassicurante: in Italia, infatti, credo che sarebbe andata allo stesso modo; docente non aiutato dalla istituzione, prona ai genitori, meglio se aggressivi ed arroganti, insomma. Docente lasciato in balìa di se stesso, magari accusato di islamofobia.

            Sulle parole di Moravia, ovviamente ognuno la pensa come meglio crede: in questo caso, io sto con lui, alla grande.

            Ps A Beppe: visto che fai outing sul tuo stato di salute pregresso, dal tuo intervento pare che tu abbia 95 anni; confermi? Avresti la palma – credo proprio – di lettore più avanzato anagraficamente del blog, ti sembra poco?

            L’eretico

  9. quello di gracciano scrive:

    E con oggi 21 ottobre sono trascorsi 119 giorni dall’ultimo decesso con Covid (non certo per sua causa esclusiva)in provincia di Siena. Ma c’è chi,di sinistra (!!!!) auspica un bel coprifuoco. Ventennio in salsa 2.0 con puntatine radicalchic.

  10. Vedo nero e basta scrive:

    Su Beppino Conte: il nuovo decreto? La montagna partorì il topolino. Provvedimenti pieni di lacune. E’ inutile non l’hanno capito ancora, va bene il distanziamento, va bene la mascherina, ma ci vogliono più controlli seri se no è tutto inutile. Una parte del problema è anche che molti, principalmente i giovani, non sono mai stati educati ad avere una certa disciplina e rispetto delle autorità. Come faranno due-tre guardie/vigili urbani a convincere a tenere la mascherina, poi magari il divieto viene rispettato fino a che i controllori non si sono allontanati. Infine c’è il solito problema di cui i grandi dottori non parlano: il fumo. Questo puo’ essere permesso in casa, nella propria terrazza/giardino, ma fuori è il cavallo di Troia per non mettere la mascherina, ho visto qualche furbastro non fumatore mettersi in bocca una sigaretta spenta eludendo così l’uso della mascherina; figuriamoci i veri fumatori. Il fumo fa male sempre. Da quando hanno abolito il fumo negli uffici e poi in tutti gli ambienti chiusi, io non mi sono mai più ammalato di influenza e bronchite, salvo qualche raffreddore; consideriamo che è da più di 10 anni che non mi vaccino (anche sulle vaccinazioni anti-infleunzali ci sarebbero tante cose da chiarire, ma si farebbe una storia troppo lunga). Il fumo dannoso? I grandi soloni della medicina tutti zitti. Lo stato intanto incassa con le tasse sul tabacco. Ci stanno prendendo in giro. A parte il coronavirus non abbiamo più problemi in Italia, continuano gli sbarchi, le mazzette non spariscono, le varie indennità per le classi colpite dal virus latitano, l’economia deperisce e continuiamo ad avere un governo di gente non votata, ma qualcuno è contento lo stesso e l’ha premiato in Toscana (e non solo qui). Allegria! Continuiamo a farci del male.

    • Yama figlio di Mefisto scrive:

      Mi spieghi perché i contagi(che poi non vorrebbe dire una sega) aumentano in tutta Europa e non solo in Italia?

      • Vedo nero e basta scrive:

        Semplice, perché la disobbedienza civile è diffusa in tutta la società moderna. Da noi siamo addirittura anche più calmi e rispettosi delle norme di precauzione di altri paesi europei, in Francia, Germania ed in Inghilterra ci sono state anche manifestazioni molto agitate dei negazionisti, tutti senza mascherine. La differenza è che loro sono più attrezzati nella sanità, noi invece ne abbiamo tagliato (sprecato) le spese.

    • Stefano scrive:

      Nemmeno il governo precedente era stato votato, ma frutto di un alleanza, venuta poi meno.
      Ripassare l’ordine delle cose….altrimenti si perde di credibilità

      • Vedo nero e basta scrive:

        Hai ragione. me ne scuso, ma quel governo mi piaceva di più.

        • Stefano scrive:

          Cioè vorresti sostenere che preferivi che L governo del paese ci fosse il capitano co tutta la sua ciurma?Avresti preferito che lui e i suoi avessero gestito la pandemia e la conseguente crisi economica?
          Avresti voluto al governo un tizio colluso e implicato in indagini finanziarie ?
          Mha!
          Il masochismo è peggiore qua do è inconsapevole

  11. nadia khabyuk scrive:

    Idee in Comune Comunità Monitorante

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    Idee in Comune Comunità Monitorante
    Interrogazione civica al sindaco De Mossi.
    Posted on 15 Ottobre, 2020 by wp_10652913

    Idee in comune — Comunità monitorante vorrebbe ottenere qualche utile informazione e vorrebbe conoscere l’opinione del Sindaco di Siena su alcuni punti qualificanti del suo operato. Perciò, come in via formale i consiglieri comunali hanno diritto di interrogare il Sindaco sulle più svariate questioni, anche i cittadini intendono avvalersi del diritto costituzionale di proporre interrogazioni in via informale e di avere adeguate risposte.

    Primo quesito: nel corso dell’incontro coi candidati sindaci del 18 aprile 2018 nella “Piazza delle idee” lei si dichiarò non contrario alla istituzione di un Assessorato alla trasparenza che molti comuni retti da candidati “civici” hanno adottato in ossequio agli indirizzi della legge 190 del 2012. Visto che ad oggi l’assessorato alla trasparenza del comune di Siena non è stato istituito, dobbiamo ipotizzare che Lei ha mutato orientamento per imposizione di una qualche componente della maggioranza che la sostiene (Lega, Fratelli d’Italia…?) o per quale altra ragione?

    Secondo quesito: sempre nel corso dell’ incontro del 18 aprile 2018 Lei si dichiarò favorevole a proporre al Consiglio l’adozione di un Regolamento per le nomine che: A) definisse requisiti di accesso; B) prevedesse audizioni pubbliche in cui i candidati illustrano il proprio curriculum e il loro progetto di mandato; C) imponesse la motivazione della scelta tra i candidati anche in riferimento al risultato dell’audizione pubblica; D) introducesse meccanismi di rotazione; E) prevedesse il controllo pubblico sui risultati. Perché non ha mantenuto la promessa pre-elettorale?

    Terzo quesito: con recente deliberazione il Comune ha autorizzato la cooperativa “Sollievo” a trasformare Villa il Pavone da RA (residenza per autosufficienti) a RSA (residenza per non autosufficienti) senza attenersi alla programmazione della Società della salute senese che peraltro aveva espresso parere negativo. E’ consapevole che, in tal modo, danneggia l’Azienda pubblica Servizi alla Persona Città di Siena?

    Quarto quesito: la sua Giunta ha proposto al Consiglio comunale e il Consiglio ha approvato una riforma del sistema di partecipazione decentrata che vede l’istituzione di Consigli di Area con membri da lei nominati in luogo delle precedenti Consulte territoriali dei cittadini a base elettiva. Concorda con noi che questa scelta toglie potere ai cittadini per accentrarli sulla sua persona attraverso il meccanismo della nomina diretta?

    Quinto quesito: il Corriere di Siena nel 2010 e, poi, anche il Giornale nel 2013, riportarono la notizia che, tra i sostenitori della candidatura di Franco Ceccuzzi, onorevole e leader PD, a sindaco di Siena, spiccavano i nomi dei signori Bellandi, Degortes, Martini, Paglialunga, Parri, Tacconi (già indicati come sodali di Giuseppe Mussari). Mentre sappiamo dagli atti di Giunta che Tacconi presta la sua attività nel suo Gabinetto e che Roberto Martini è stato prescelto come presidente di Siena Casa, ci può dire quali rapporti intrattiene con gli altri e se i medesimi hanno finanziato e in che modo la sua campagna elettorale?

    Sesto quesito: a seguito della notizia che Igor Bidilo, proprietario attraverso Sielna spa (marchio Nannini) di gran parte degli esercizi pubblici di Piazza del Campo, è inquisito per riciclaggio internazionale, Lei ha dichiarato di non conoscerlo. Ci può dire se conosce Andrea Bellandi che la stampa locale riferisce ricoprire in Sielna spa (società di Bidilo) l’incarico di “Addetto alle relazioni istituzionali” e se risponde a verità la voce generale che il medesimo passa ordinariamente le sue giornate dentro gli uffici comunali e la coadiuva nei suoi compiti istituzionali?

    Settimo quesito: si apprende dalla stampa che Lei, come avvocato penalista, ha difeso e difende, nel corso del suo mandato amministrativo, persone accusate di stupro e/o di violenza carnale. Ci può dire se ritiene tale attività compatibile e coerente con l’affidamento da parte del Comune a Donna chiama donna della gestione pubblica del Centro comunale antiviolenza posto nei locali comunali di via Pier Andrea Mattioli e giustamente concesso a prezzi di favore? Per restare in argomento potrebbe precisare se condivide la scelta di molti Comuni italiani di costituirsi parte civile nei processi per stupro, ammessa anche dalla Cassazione?

    Ottavo quesito: lei ha dichiarato alla stampa che, nella difesa di alcuni contradaioli accusati di rissa, Lei si trova nella “duplice posizione” di difensore e di responsabile primo e tutore della Festa: come ritiene di poter conciliare la difesa – penale da un lato e di governo dall’altro – di interessi potenzialmente contrapposti?

    Nono quesito: come avvocato penalista lei ha difeso in giudizio il suo assessore alla pubblica istruzione Paolo Benini accusato di omofobia. Dopo la condanna in primo grado Lei ha confermato la delega. Ci può dire se ha proposto appello per il suo Cliente/Assessore e se continuerà ad assisterlo anche nel secondo grado di giudizio?

    Decimo quesito: Sportelli assessore civico fu da lei revocato senza fornire motivazioni; ora Sena Civitas, lista civica, è uscita dalla maggioranza e Voltiamo Pagina, altra lista civica, critica alcune scelte della sua amministrazione e cambia nome in discontinuità. Lei ritiene ancora di potersi dichiarare sindaco “civico” al servizio di tutti i senesi?
    https://www.ideeincomunesiena.it/2020/10/15/interrogazione-civica-al-sindaco-de-mossi/

  12. Yama figlio di Mefisto scrive:

    Comunque signori da ora le nostre preoccupazioni sono finite. Alla sanità Toscana é arrivato “quello della provincia”.

    • Paolo Panzieri scrive:

      Infatti, proprio così. Ma perché sprecarci un medico, oppure uno che comunque in piena pandemia (mi pare che la Toscana a questo giro marchi abbastanza male, recuperando diverse posizioni in classifica) di sanità ci chiappi qualcosa?
      Magari El Morisco ….
      Tanto al TG3 Firenze diranno, come sempre, che siamo i migliori d’immondo!
      Evviva.

    • Daria gentili scrive:

      Deve essere proprio un vizio del PD, ma se abbiamo un laureato in lettere a fare il ministro dell’economia, un laureato di scienze politiche a fare il ministro della sanità, ben si capisce come ci possa stare un diplomato tecnico a fare l’assessore alla sanità! Se poi qualcuno avesse la voglia di leggere il curriculum vitae ( ? ) del neo assessore, allora sì che esce rafforzata la scelta effettuata dal neo presidente Giani.
      La vera consolazione è che il nostro, se non ricordo male, è stato vincitore nel passato del premio faccia da blog! Ma come siamo bravini qui a scovare i talenti della politica, siamo bravi, bravi, bravi.
      È lui po ride vai…..

    • Vedo nero e basta scrive:

      Non hanno vinto i migliori, ma i meno peggio mi hanno un po’ deluso per la Ceccardi che ha rinunciato alla Regione per tornare all’Europarlamento; ha rappresentato una parte politica e poi al momento di fare una costruttiva opposizione alla congrega sinistrorsa lascia la piazza.

  13. Vedo nero e basta scrive:

    Fuori tema: ma che Papa moderno abbiamo, liberalizza anche le coppie gay, bene bravo, ma se abolisse l’obbligo del celibato dei preti sarebbe un passo ancora più avanzato e, ciliegina sulla torta, decidersi di pagare le tasse (IMU, Tasi, ecc) come tutti. Dare a Cesare quello che è di Cesare e così via.

    • Stefano scrive:

      Ecco , ora ti sono accanto….ragionevolmente esprimi unopinione( condivisa) opinabile ma dettata da un raziocinio….
      Ma preferire i verdigiallo…..

  14. Beppe scrive:

    Il fumo fa male, d’accordo, ma non demonizziamolo! Fa male anche l’alcol, ma voi avete mai visto su una bottiglia di superalcolici la scritta “L’abuso di alcol può nuocere alla salute”? Senza contare che gli ubriachi alla guida causano talvolta la morte di altre persone, i fumatori no. Io ho avuto una sternotomia con rivascolarizzazione completa per un bell’infarto 25 anni fa, a 70 anni; altri due molto più leggeri in seguito, poi un TIA, ma un paio di sigarette al giorno, con qualche tirata di toscano, non me le leva nessuno.
    Con i più cordiali saluti

  15. Lucia scrive:

    Bhe! Trovo scurrile e misogina la risposta di manunta a Flavia,
    Quella di Luca si commenta da sola…solo provocazione, nessun argomento, nessun dibattito…forse siamo appena alla prescrittura.
    Infine a chi contesta la nomina di bezzini alla sanità regionale senza un titolo sanitario….come invece ne e in possesso l’assessore demossiano….
    E a chi preferiva il governo precedente…. altro che nero….

    • Luca scrive:

      Alle volte il mondo è piccolo… ultimamente stò trattando l‘ acquisto di un hotel nelle vicinanze di Siena… ribadisco il mondo è piccolo e pieno di sorprese. Saluti da colui che ê alla prescrittura

    • Burchiccio scrive:

      Non mi meravigli,ovviamente.
      La doppia morale vi sta’ appiccicata addosso come la pagna.
      La tua flavia che scrive di auto fellatio, quella non e’ volgare ,giusto?
      Se poi uno le risponde usando gli stessi suoi toni e argomenti, allora invece si tratta di scurrile misoginia, giusto?
      Siete due fenomenesse.

      Scuola scanzi,stesso stile, dare di cazzaro verde al fidanzato di lady verdini,e’ indice di raffinata espressivita’ letteraria.
      Usare con voi gli stessi toni per rispondervi ,invece e’ volgare e scurrile
      misoginia.
      Se ti vuoi misurare su’ capacita’ espressive di scrittura, in prosa e versi, io so’ a disposizione cara damina scicche.
      Idem sul bagaglio culturale.
      Sul piano della doppia morale e dell ipocrisia, invece, mi arrendo.
      Te e la tua amichetta siete troppo avanti, praticamente imbattibili.

      • Burchiccio scrive:

        Beeh ,disse la damin lucia

        Trovo manunta misogino e scurrile
        Visto che pare non aver capito
        Come si scrive con correto stile

        Mammina che volgar citare il dito
        Invece che eleganza la fellatio
        Un termine davvero assai forbito

        Manca a manunta d ipocrisia la ratio
        Ovver gli manca cio’ di cui abbondiamo
        Doppia morale e ipocrita indignatio

        E’ cifra esatta di quello che siamo
        Quindi esecrato il manunta sia
        Le sue espressioni le stigmatizziamo

        Siamo maestre nell ipocrisia
        E per la legge della doppia morale
        L Androginia e la misognia

        Sulla bilancia non hanno peso uguale

        E con questa vi rispondo a tutte e due , prima in prescrittura in prosa
        E poi in prescrittura in rima.

        State bonine cittine, che siete solo otri pieni d aria fritta.
        Parete la lucarelli e la parietti.

    • Salvo scrive:

      Gnamo Lucia qui se c’ è qualcuno che è sempre a provocare in modo anche pesante sei te, ma anche di brutto. Misogina, prescrittura.. dammi retta rileggiti quando scrivi! Poi fai te, sai è un periodo in cui alla gente gli girano e non mi sembra una buona idea provocare come fai te

  16. Daria gentili scrive:

    Ho messo a confronto i curriculum, pubblici, di Bezzini e di Apolloni, entrambi senza titoli sanitari. Rispetto a Bezzini, noto che Apolloni è, quantomeno, laureata e che ha svolto attività lavorativa- cosa che per me vale di più in quanto sono contraria ai politicanti di professione – in ambiente lato sensu sanitario.
    Ciò detto, visto che a te piace argomentare e dibattere, argomentami la nomina di Bezzini, sono pronta a recepire!

  17. Lucia scrive:

    Concordo con Stefano…Non mi ci confondo più.
    Noi siamo scikke…ma voi siete gazzilloro forte!!!

    • Burchiccio scrive:

      Due righe e un altra etichetta , stavolta pescata dal gergo lastraiolo, tanto per non affaticare il neurone solengo,argomenti zero come al solito e spocchia as usual.
      Sei in modalita’ social a mostro, la prossima volta daje con gli emoticon.

  18. Fede Lenzi scrive:

    Scusa Eretico se torno alla carica con Moravia, ma per curiosità, di grazia, potresti dirmi quali sono gli altri due o tre poeti del Novecento italiano che accompagneresti a Pavese?

    • Eretico scrive:

      Caro Fede, sai bene che sono un passatista: Montale, Quasimodo, Ungaretti; oltre al Pasolini cui faceva riferimento Moravia nella sua celebre orazione funebre.

      L’eretico

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