La domenica del villaggio: “Domani”, Marx, Michelaccio (e 2 Ps)
Eccoci all’appuntamento con la rubrica cultural-domenicale del blog, che riprende dopo il mezzo stop di domenica scorsa; nell’anniversario del D-day (6 giugno 1944, per gli smemorati gravi), abbiamo i nostri due argomenti centrali, poi la rubrichetta manzoniana, infine, per concludere, un Ps pregno di tristezza.
IL MARX (CATTOLICO) SE NE VA: UN NEO LUTERO ALLE PORTE?
Ciò che è accaduto in settimana all’interno della Chiesa cattolica tedesca è davvero di estremo interesse: nella Patria di un certo Martin Lutero, e trattando di un Cardinale che fa di cognome Marx, come si fa a non drizzare le antenne al massimo grado?
A parte questo, va detto che Reinhard Marx è un fedelissimo del verbo bergogliano, non certo un tradizionalista di quelli che vedono Bergoglio come il fumo (satanico) negli occhi; ergo, le sue dimissioni, il suo J’accuse sul “punto morto” cui sarebbe approdato il cattolicesimo germanico (5% che va a Messa ogni domenica, pare), sono davvero significative.
La polemica di Marx, è una classica critica “da sinistra”, all’interno della semper reformanda ecclesia; l’Arcivescovo di Monaco-Frisinga vuole donne prete, benedizioni ufficiali alle coppie omosessuali, modelli di democrazia partecipata dei fedeli (una sorta di Chiesa in perpetuo stato sinodale, insomma). Lo scandalo degli abusi sessuali sui minori – fra il 1964 ed il 2014 – sarebbe quindi solo il grimaldello finale, per scardinare l’assetto istituzionale della Chiesa cattolica (tedesca, e magari non solo tedesca).
Oh, se dopo avere assistito alle prime effettive dimissioni nella Historia di un Papa (tedesco, toh), a breve si vedesse un altro scisma?
“DOMANI”: UN QUOTIDIANO PERICLITANTE, MA STIMOLANTE
A metà settembre del 2020, l’ingegner Carlo De Benedetti ha voluto mettere indietro le lancette dell’orologio, e tornare al 1976, anno di fondazione di Repubblica; invece che ad Eugenio Scalfari, ha affidato la direzione della sua nuova creatura a Stefano Feltri, esperto di Economia, e volto bocconiano de Il Fatto.
Un esperimento stimolante, dal punto di vista del lettore ma anche dell’editore (sulle cui vicende imprenditoriali ci sarebbe moltissimo da scrivere, e diciamo che ce la caviamo così, a cagione della brevitas da blog): foliazione bassa (20 pagine o meno), con molti pezzi scritti non da giornalisti, ma da intellettuali (si immagina, contenti di contribuire senza obolo) di sicuro valore; oltre a Feltri, come giornalista di inchiesta un pezzo da novanta come Emiliano Fittipaldi.
Il posizionamento politico è piuttosto chiaro: foglio della Sinistra riformista e moderata, per capirsi anti-destra (Salvini e Meloni), ma anche contro certi eccessi dell’intellettualità sinistrorsa alla Montanari.
Funziona? A livello di vendite, così così: 14mila al dì, il cartaceo dichiarato da Stefano Feltri, ammettendo implicitamente che, per adesso, Domani non ha certo sfondato, pur vendendo di più di testate storiche, ormai clandestine.
Tornando all’ingegnere De Benedetti, il fatto è che non siamo più nell’Italia del 1976: il quotidiano non è più la laica preghiera della mattina, come ebbe a dire Hegel (prima del 1976, eh); e il bacino di utenza liberal-riformista si nutre di Repubblica, del Corriere della sera, della Stampa. Forse, quello dell’ingegner è stato un azzardo; per noi “malati” di quotidiani, è comunque un’offerta in più: finchè dura…
“PROMESSI SPOSI 4.0”, CAPITOLO XXIII: MICHELACCIO
In questo Capitolo XXIII, siamo un po’ più alti, dal punto di vista dell’ispirazione, rispetto al Capitolo pregresso: non che ci volesse molto, giacché nel XXII ispirazione non c’era tout court, ma solo mera agiografia a favore del Cardinale Federigo Borromeo (domenica cardinalizia, questa…).
Abbiamo l’Innominato che abbraccia il Borromeo (senza neanche mascherina!), sancendo l’ormai ufficiale conversione dell’ex grande mariuolo: questo è il momento alto, solenne (ma anche retorico e stereotipato, a dirla proprio tutta); nella seconda parte, invece, i lettori potranno gustarsi un don Abbondio nel pieno della forma: un pusillanime della forza che sappiamo, sin dal primissimo Capitolo.
Andando verso il castellaccio dell’Innominato a dorso di mula (il curato non va a piedi, come Renzo, né a cavallo, come i potenti), non solo ha i suoi dubbi sull’effettiva conversione dell’Innominato, che è al suo fianco, e dunque se la fa sotto per questo; ma pensa a don Rodrigo, il quale in effetti è il motore – non immobile – di tutti i suoi guai, compreso quello di questa trasferta non voluta.
“Cosa gli mancherebbe per essere l’uomo più felice di questo mondo, se avesse appena un pochino di giudizio?”.
Dopodiché, pensando a ciò che Rodrigo potrebbe essere e non è (perché perde tempo ed energie con le donne), ecco che il curato di campagna squaderna quello che evidentemente, pur applicandolo in potenza a Rodrigo, sarebbe il suo ideale di vita:
“Potrebbe far l’arte di Michelaccio”; il quale Michelaccio, da detto popolare, che faceva? Mangiava, beveva ed andava a spasso…
Ps 1 La vicenda del giovane Seid Visin, il ragazzo di origine etiope suicidatosi a 20 anni a Nocera inferiore (per i cinefili, si può ricordare la celebre battuta di Stefano Satta Flores sulla città campana in “C’eravamo tanto amati”, ma non è proprio il momento); a parte che i genitori escludono il movente legato al razzismo, soprattutto ci preme sottolineare una cosa che spesso viene dimenticata: non facciamo politica (cioè, non cerchiamo consenso), da nessuna parte vengano i tentativi, su un suicidio; specie, se a compierlo è un ventenne. Si sta chiedendo forse troppo?
Ps 2 Venerdì prossimo 11 giugno, alle 17,30 (prima della partita della Nazionale con la Turchia, programmata alle 21), inizia la collaborazione dello scrivente con gli amici del ristorante “Cane e gatto”: faremo iniziative culturali di varia natura, abbinate a stuzzichini e buon vino. L’11 giugno, dunque, si parte con un pomeriggio dantesco dedicato – nei 700 anni dalla scomparsa del Sommo poeta – alla figura di un certo Provenzan Salvani. Chi vuole venire, è benissimo accetto, ovviamente…
La stampa è sempre stata un biglietto per partecipare al giuoco della politica. Senza giornali niente colazioni con il Matteo a parlare di riforma delle popolari.
La tiratura è ormai un indicatore sostanzialmente inutile.
Visti i bilanci e le prospettive, si fatica a giustificare, da un punto di vista esclusivamente economico/finanziario, certe acquisizioni.
Per 30 anni stampa e magistratura hanno definito ed indirizzato la politica a sinistra. La destra berlusconiana ricorreva alla televisione. Poi è arrivato l’internet ed è riuscito a partorire i 5s.
Il tragico suicidio del giovane strumentalizzato per indire, in stile Hamas, l’ennesima giornata dell’indignazione “social” (rigorosamente dal divano).
D’altronde se si parla di dote ai diciottenni perché so stati boncitti a casa…
Son troppo lontano e malconcio per poter esser costì l’11 giugno.
Ma forse sarà possibile legger qui un riassunto dell’intervento
sul Provenzan Salvani (e sulla sua zia).
Caro Eretico, bentornato: ammetto di essere stato in piena crisi di astinenza…
Riguardo al suicidio del ragazzino adottato, tutto fa politica pro buonismo. I soliti radical chic non vanno a domandarsi il vero motivo del tragico gesto, oppure, meglio, limitarsi a rispettare il dolore della sua famiglia senza sbraitare e sbandierare le solite litanie sinistrorse contro Salvini e la Meloni. Il quotidiano “Domani” e che è? L’ultimo rantolo di una pseudo sinistra ormai vicina all’estinzione. L’unica sinistra che rispetto è quella di Rizzo e Bertinotti che, pur non condividendo molte loro idee, ancora mantengono una certa coerenza. Gli altri sono solo degli ipocriti, fuori dalla realtà del Paese. Il libro della Meloni a faccia in giù, ottimo esempio di libertà di stampa, le numerose proposte balzane della Turco (dopo le quote rose quelle nere) e quelle storiche della Boldrini e molto altro, sono la riprova.
Giusto il richiamo al povero ragazzo di origine etiope, ma trovo soprattutto scandaloso il silenzio delle Murge sul caso di Saman: perchè in questo caso è inutile girarci tanto intorno, l’Islam un pochino c’entra.
Comunque è uscito il libro del noto politico senese-chiusino Scaramelli sulla sua esperienza di Covid, e siamo tutti contenti: poteva non scriverne?
Di Scaramelli mi interessa molto meno dell’influenza del clistere e della supposta nella storia della medicina generale e di quest’ultimo argomento l’interesse è molto basso.
Stefano Feltri mi piaceva… poi ha partecipato a riunioni del Gruppo Bilderberg e della Commissione Trilaterale ed infatti è andato a lavorare per De Benedetti. Ricordo che sul fatto definì ‘terrapiattista’ chi osava criticare le sue frequentazioni. La tiratura dei quotidiani conta il giusto, capita di vedere in TV o rilanciati su social e motori di ricerca, giornalisti e articoli che vendono pochissimo ma che godono di una visibilità impensabile e spesso immeritata, un po’ come certi ‘influencer’ o cantanti scadenti. Di solito quelli premiati da questi rilanci pubblicitari sono giornalisti che, indipendentemente dall’area politica di influenza, riescono ad evitare certi argomenti o personaggi (emblematico il caso recentissimo del rinvio a giudizio di Emma Marcegaglia ignorato da quasi tutti).
Siamo nell’epoca del Grande Fratello. Si deve sapere solo quello che vogliono i poteri forti. Non siamo liberi. Un “1984” orwelliano mascherato da finta democrazia.
Per fortuna c’è l’internet, incontrollabile dai ‘poteri forti’, dove ci si può informare davvero ed esprimere liberamente le proprie oculate opinioni.
mancandogli i giron dei rimbombati
avendo avuto sta dimenticanza
Durante i salvani mise tra i purgati
di purghe grosse resta l evidenza
che in vita lui ne prese armeno due
avendo in capo di spiana’ fiorenza
A empoli quando l ambizioni sue
di pora capra dodda ed azzoppata
furono spente come par che fue
da i lupo fiorentino farinata
poi la seconda i vostro salvani
la prese quando c ebbe la pensata
d andare a scatizzare i colligiani
avendo preso come suoi alleati
que’ cacainmano torbi de’ pisani
trombe du’ berci e tambur rullati
bastarono pe’ favvi ringambare
senza nemmeno essere arrivati
a colligiani si lascio’ l affare
e quelli che chiamate contadini
qui’ giugno di senesi un be’ tribbiare
fecian da soli e senza fiorentini
gli dieron mano un pochi di francesi
bastonno loro a ciattona’ i cittini
che quello siete e fuste voi sanesi
i citti fuor di casa sol son boni
ad esse di continuo sempre presi
a calci n culo stianti e scapaccioni
sicche’ tenete bene l occhi aperti
e occhio a non passa’ monteriggioni
e ricordate che anch a montaperti
areste compicciato assai pochino
se un fosse stato per i degli uberti
da voi scarseggia chi ha cervello fino
e da’ firenze oppure da mensano
da dove venne un tale matteino
chiappate lo stratega o i’ capitano
sull arbia e alla croce di’travaglio
senza d ave’ ai comando un doddo vano
bene v andiede ma a colle fu’ uno sbaglio
di mettere ai comando un rindoddito
un vano citto di vane genti figlio
Ooohh e vengo a terzinattela in diretta, che poi io te lo dico, un farai mica per caso recita’ Durante da quarchedun de tu’ cittoni che biascian
come se c’ aessero la ballota n bocca, un vorrai mica davvero fa’ straziare
Durante dalla vostra lingua inceppata e senza cadenza co’ l accenti rivogati ndo’ vanno vanno?
Bada che e tua vanno bene pe’ i Sergardi ( forse) co’ Durante fanno un vangato molle.
Abbiate rispetto senno’ e dienta una parodia ( involontaria)
Bada che tu rischi di vedemmici arriare.
Carissimo Manunta,
grazie per i tuoi contributi (in rima ed in prosa); quanto a stasera, FERMI TUTTI: a cagione della previsione di una nube fantozziana che pare aleggerà alle ore 17,30 su Cane e gatto, è stato RINVIATO l’incontro dantesco, sic.
A breve, si comunicherà la data del recupero, tranquillo (e tranquilli tutti gli altri interessati)…
L’eretico
Per le previsioni meteo sete affidabili chi ve le fa?
L accademia dei fisiocritici?
Ha attaccato ora a batullare.
ps. l accademia ha riaperto il 1 giugno iteci che merita.
Raffa ma li un t ospiterebbero?
Pe’ i libri sul territorio sarebbe a pipa di cocco, capace che a te la sala la darebbero aggratise.
Senno’ per gli stessi libri ci sarebbe uno che a recenza ospiterebbe,all aria aperta……ovviamente, vista sul castello di capraia su’ casciano montalcino e se sbasso un saragio e tre o quattro lecci ,scopro anche sull amiata.
Pizza cotta a legna.
Comizio sulle gesta der medeghino,cheddi’ ho cavato una finestra nelle fronde d un rovere che ncornicia la rupe e i castello di capraia, sicche’ in caso …vi tocca.
Manzoni no eehh. A chi nomina Manzoni gni tocca be’ l acqua di botro.
Caso Rossi…..
https://www.lanazione.it/cronaca/enrico-rossi-rinvio-a-giudizio-1.6439644
Chicco eeh
Dopo una scorpacciata giovanile di Repubblica, alla mezza età ho fatto il passaggio sul Fatto Quotidiano, infine mi è capitato tra le mani là Verità e apprezzando il fatto che dessero notizie taciute da altri quotidiani – tipo appunto il Fatto – ho iniziato a leggerlo e devo dire che ci scrivono alcuni giornalisti che apprezzo molto.
…….intanto su Siena il PD cala il giovane Letta