Eretico di SienaLa Commissione Rossi a Siena (e il manichino)... - Eretico di Siena

La Commissione Rossi a Siena (e il manichino)…

- 10/09/21

Settimana assai intensa sul versante dell’attività della Commissione di inchiesta parlamentare (monocamerale) sul Caso Rossi, con la trasferta senese di parte della Commissione – fra mercoledì e giovedì -, la quale ha visitato i luoghi dei fatti del 6 marzo 2013, ed ha audito tre ex colleghi del Rossi e la vedova, seguita dal fratello. Per finire l’introduzione, segnalo ai lettori amiatini che domani, alle 17 in punto, sarò a Casteldelpiano a presentare il mio libro sul Caso in questione…

LA COMMISSIONE A SIENA

Come è facile immaginare, lo scrivente avrebbe da fare molte considerazioni su certe uscite di alcuni componenti della Commissione (senza fare nomi, primus inter pares l’onorevole Migliorino, l’eletto a furor di popolo a Siena nel 2018, si ricorderà), ma dovendo andare a riferire nella succitata Commissione (giovedì prossimo 16 settembre, non il 14 come scritto dalla stampa locale oggi, alle 13,30 salvo ritardi), mi rimetto, doverosamente ed istituzionalmente, al wait and see.

Nella conferenza stampa di fine trasferta, il Presidente Zanettin ha mostrato di nutrire dubbi sulle ricostruzioni ufficiali, e ha giudicato lacunosa la prima inchiesta (che poi avrebbe inficiato anche la seconda); vediamo ciò che scriverà alla fine delle audizioni, prima di giudicare.

A Laura Valdesi (La Nazione odierna) ha aggiunto che lui sta leggendo “Cronaca di un suicidio (annunciato)”, senza giustamente fare commento alcuno nello specifico. Che dire, se non augurare una buona, e soprattutto fruttifera, lettura? Comunque vadano le cose in futuro, va dato atto al Presidente Zanettin di avere voluto calendarizzare la mia audizione: se qualcun altro fosse stato Presidente, verosimilmente non sarebbe successo. Si fa per chiacchierare, eh…

 

RANIERI ROSSI VERSUS ANTONELLA TOGNAZZI

A differenza delle precedenti e future audizioni, per la trasferta senese non c’era alcuna diretta in streaming riservata a chi è stato sentito: problemi tecnici della Prefettura (il luogo in cui è avvenuto il tutto), o scelta deliberata?

Ciò premesso, per sapere cosa abbiano detto Antonella Tognazzi e Ranieri Rossi dobbiamo dunque aspettare che vengano rese note le verbalizzazioni; quanto a Carolina Orlandi, ha marcato visita per improrogabili impegni professionali (sul suo Cv, qualche interessante considerazione si trova nel mio libro).

Il refrain familiare è stato il consueto: vittimismo e colpevolizzazione altrui, colpevolizzazione altrui e vittimismo. Un paio di novità sono però arrivate dall’intervista rilasciata lunedì scorso al Corriere di Siena da Ranieri Rossi: la prima, che in pratica, secondo lui, deve essere la famiglia a decidere chi debba essere sentito o meno (“Vanno sentite le persone giuste”), con la consueta concezione della Commissione che si commenta da sola; in secondo luogo, una notazione che dimostra ancora una volta che si possa dire tutto ed il contrario di tutto: Ranieri Rossi sostiene che il colonnello Zavattaro avrebbe sostenuto cose diverse rispetto alle due sentenze, confondendo ancora una volta una comparsata televisiva con ciò che si è effettivamente scritto, e firmato, nella consulenza (che una persona, la quale insegna in ambito accademico, non distingua i due elementi, è altra cosa che si commenta da sola).

In terzo luogo, si evince dall’intervista in questione l’ormai appurato iato fra la linea del fratello e quella del tandem Antonella-Carolina, cioé quella delle Iene; ascoltiamo Ranieri: “sarebbe importante lasciar perdere argomenti come festini o questioni di soldi”. Parole sante, parole sante: anche perché è noto a chi abbia letto le carte genovesi che l’usare questa carta, può spesso rivelarsi arma a doppio taglio (leggasi boomerang, per capirsi ancora meglio)…

ANTONELLA VERSUS SE STESSA

Il principio di identità e di non contraddizione, in effetti, non è mai stato il suo forte, ma in questi giorni si è superata, gliene va dato compiutamente atto; nella sua dichiarazione a caldo, mercoledì sera, Antonella Tognazzi ai giornalisti ha detto, con il consueto mantra, che lei è pronta a tutto pur di raggiungere la verità, che è aperta ad ogni ipotesi: purché si apra un fascicolo per omicidio…

“In qualunque direzione si muovano a me va bene…però ho fiducia che (i componenti della Commissione, Ndr) producano degli elementi che facciano sì che la Procura finalmente apra un giusto fascicolo che è quello per omicidio” (Corrsiena, 9 settembre, Aldo Tani). Va bene tutto, dunque: a patto che vada a finire come auspico io. Così si fa, no?

Sui colleghi del marito (sui quali si tornerà a breve), anche qui consueto refrain: “sarà qualcosa di interessante. Io non ho più sentito nessuno (chissà perché, Ndr). Non penso siano coinvolti nella vicenda, ma l’unica cosa che conta è che dicano la verità su quel che sanno”. La verità, as usual, pretesa dagli altri…

Detto dunque di Antonella Tognazzi e di Ranieri Rossi, i quali hanno insultato lo scrivente prima che uscisse il libro e poi, pubblicamente, non hanno più proferito verbo sullo stesso, resta fermo – a differenza di certe versioni, invece parecchio ballerine – l’invito ad un confronto, ovviamente pubblico, sul Caso in questione: se non ora, quando? Come già detto in altre occasioni: vediamo come va a finire, passando dagli insulti ai documenti, di grazia?

IL MANICHINO…

In conclusione, ed in concreto soprattutto, cosa è orientata a fare, la Commissione? Oltre a proseguire con le audizioni, pare a chiedere dei tabulati telefonici, e soprattutto a fare ripetere la prova della caduta dai 14 metri della finestra dell’ufficio di Rossi; prova già effettuata nel 2016, con un aitante Vigile del fuoco, ora forse da ripetere con un manichino del peso e dell’altezza del manager MPS.

Come al solito, anche questa vicenda del manichino viene sbandierata come una vittoria, un successo della famiglia contro quei birbanti che, in Procura, si erano incaponiti per usare – 5 anni or sono – il vigile, invece del manichino; una delle tante domande da fare alla famiglia sarebbe questa: un lustro or sono, la decisione di procedere con il vigile del fuoco invece che con il manichino, fu imposta dalla Procura, oppure concordata anche con i consulenti della famiglia stessa? E qui si torna al perché né Antonella Tognazzi, né Ranieri Rossi (Carolina Orlandi lavora sempre) accettano un pubblico confronto, per dirla tutta…

In ogni caso, visto che del manichino si sta scrivendo: ora che finalmente la Commissione lo ha sdoganato, siamo tutti contenti (il vigile del fuoco, sicuramente era anch’egli parte integrante del Grande complotto contro la Verità). Speriamo che, con esso, si possano simulare anche i taglietti autoinferti, il giorno prima della morte; e soprattutto, immaginando un manichino di ultimissima generazione, di certo dotato di intelligenza, ancorché artificiale: perché non provare a fargli scrivere anche le tre lettere autografe, presuicidarie, indirizzate alla moglie?

12 Commenti su La Commissione Rossi a Siena (e il manichino)…

  1. Daria gentili scrive:

    …..e li paghiamo noi !!
    che, questo gruppo di parlamentari non poteva essere destinato a lavori ben più importanti?

  2. Mandrake scrive:

    Non per infierire, ma questo Migliorino mi sembra quello statista che lavorava in una bottega (tra l’altro dalle parti di vicolo Monte Pio), nel 2018 passato a miglior vita in modo non metaforico grazie a delle primarie pentastellate in cui non arrivò a raccattare nemmeno 100 voti. Ora è diventato il grande esperto, anche un po’ inquisitore, del Caso Rossi. Siamo in ottime mani.

    • Roby lo scikke scrive:

      La Dott. Susanna Cenni saprà far luce su questo caso molto oscuro. Il PD rappresenta la trasparenza e il riformismo e quindi sarà il vero faro che farà luce sulla verità. Tanti saluti dal circolo canottieri di Montecarlo.

  3. UN ORGIASTICO,ANCHE PERVERTITO scrive:

    Caro Eretico, complimenti per il tuo libro. Io ho le mie idee sul caso, molto vicine alle tue, ma in ogni caso mi chiedo: dopo anni e anni in cui la famiglia ha avuto l’assoluto monopolio mediatico della vicenda, da due mesi è uscito un libro che ribalta tutto. Se io fossi un familiare, ti avrei sfidato subito ad un pubblico confronto. Mi pare stia accadendo esattamente il contrario, e ciò mi sembra molto significativo, e tale da avvalorare ancora di più cosa è scritto nel libro.
    Auguri per Casteldelpiano stasera.

  4. Un disorientato scrive:

    Giusto: visto che la famiglia ha impostato tutto sul piano mediatico, contro i Tribunali, ora non si capisce proprio con quale ragione possa sottrarsi ad un pubblico dibattito. Molti che come me avevano dato fiducia alle tesi della famiglia si ritrovano molto disorientati. Non è mai bello ammettere di avere preso un granchio, per questo lo ripeto: il confronto sarebbe la cosa più giusta, alla luce del sole.

  5. alberto bruttini detto "Il Cacaccia" scrive:

    domandina ddella sera: ma le assicurazioni pagano il suicidio ?

  6. Gp scrive:

    Giocano con le bambole…

  7. ginocacino scrive:

    … buongiorno, come promesso all’autore e curatore del blog in un altro post precedente, ho acquistato il libro qualche giorno fa (sono arrivato a pag 70) … in ogni caso la vicenda l’ho sempre considerata “fumosa” e avvolta da una fitta nebbia (quindi ne pro ne contro le posizioni della famiglia che, a dire il vero in una vicenda simile, dovrebbero essere, ai fini del giudizio, assolutamente indifferenti e irrilevanti; un processo si porta avanti con le prove documentali e non e non con le impressioni della famiglia ne tantomeno con quelle dell’opinione pubblica) che le prime pagine lette non hanno ancora diradato …

  8. Paolo Panzieri scrive:

    Soltanto accanimento giudiziario, ormai.

  9. UNO DI STROVE scrive:

    Caro Eretico, la moglie di Rossi continua dire davanti alle telecamere che si è trattato di omicidio, mentre la magistratura per tre volte ha detto di no. Tendenzialmente, mi pare che basterebbe così, anche perchè non è che il sistema giudiziario italiano non abbia da occuparsi di altro. In ogni caso, visto che la signora si avvale di avvocati e consulenti e ha giornalisti che la pensano come lei, che porti nome e cognome dell’assassino (presunto), altrimenti questa novella dello stento diventa non solo stentata, ma anche parecchio stucchevole.

  10. Adriano scrive:

    Che sia OMICIDIO o SUICIDIO, io sono uno dei tanti che non ha certezze assolute in merito, ora abbiamo davvero una garanzia di avvicinarsi assai alla verità PER IL SEMPLICE FATTO CHE LE INDAGINI LE FA UN ORGANO ESTERNO ALLA CORPORAZIONE MAGISTRATURA, in cui, come quasi sempre accade in quest’ultima, Genova copre Siena, vero “porto delle nebbie” per il sistematico insabbiamento delle denunce contro i Magistrati toscani.

  11. mah....boh scrive:

    ma l’individuo ripreso nel vicolo mentre parla al cellulare esiste davvero? se esiste, come si spiega che non e’ stato identificato? passava per caso e non ha sentito nulla? se esiste davvero si sara’ riconosciuto nel video ma certo preferisce restare anonimo

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