Eretico di SienaDehors, Dragoni, Diritti - Eretico di Siena

Dehors, Dragoni, Diritti

Appuntamento infrasettimanale all’insegna delle 3 D (meglio dei 5 G, eh): si parte con la questione- dehors in Piazza San Giovanni, poi si prosegue con la Commissione di inchiesta sul Caso Rossi (che ieri ha sentito il montepaschino Dragoni), per terminare con una riflessione – di media gittata, tutto al più – sui Diritti: giusto o meno, il fare manifestare il popolino in tempi pandemici?

 

DEHORS IN SAN GIOVANNI? ANCHE NO…

“Spazio all’aperto fornito di tavolini, caratteristico di bar e ristoranti”, questo recita l’ultimo Devoto-Oli (pag. 623, visto che ci piace essere precisini), a proposito del termine francese. I lettori si renderanno conto che “spazio all’aperto fornito di tavolini” non implicherebbe una sorta di “casa-rialzata” come quella che sarebbe sorta in Piazza San Giovanni in queste ore, se non ci fosse stata una meritoria levata di scudi da parte dei residenti, della Selvina (nella fase di passaggio fra l’uscente Stefanino Marini e la neoeletta Benedetta Mocenni, tra l’altro), e se il Comune non avesse mandato la Municipale a bloccare il tutto.

Chi legge il blog da anni, ben sa che lo scrivente con Opera laboratori – che gestisce l’attività in questione – ha avuto scontri dialettici assai forti (del tutto unilaterali, peraltro, vista la refrattarietà al dibattito della struttura); oggi, da parte nostra, c’è il rispetto paraistituzionale che ci vuole, e il dominus senese di Opera – il dottor Di Bello – ci sta anche simpatico, ictu oculi. L’idea del “super dehors” in Piazza San Giovanni, però, è stata una bischerata colossale, e a questo punto non resta che ammetterlo: già la Piazza, negli ultimissimi anni, è stato il luogo che più è cambiato come presenze turistiche in città (bene per chi ci lavora, meno ovviamente per i residenti: è il solito discorso); qualche sconfitta, anche pesantuccia, la rimediò anche un certo Napoleone, la può rimediare anche la grande corazzata “operalaboratoriale”, no?

Ex malo bonum: la vicenda, se si concluderà senza che emergano altri fatti rilevanti, almeno avrebbe fatto emergere alcuni aspetti positivi; il primo e più importante dei quali, il vedere come una Contrada (si creda allo scrivente, lo si sarebbe scritto più facilmente per un’altra delle 16 rimanenti, per non essere tacciato di partigianeria), se e quando vuole, possa reagire ad una idea sbagliata dell’utilizzo del proprio territorio.

Non è certo tutto risolto, perché i problemi (di Sienina, ed anche delle Contrade in generale) restano tutti, e ben solidi; ma almeno un barlume di positivo e sano civismo (anche a scapito del mangificio che  già siamo, e che sempre più diventeremo) è rimasto. Gaudeamus, igitur…

COMMISSIONE ROSSI: PARLA DRAGONI, MIGLIORINO DEDUCE

Ieri in Commissione è saltata l’audizione – solo rimandata, fortunatamente – della dottoressa Ciani, la mental coach che parlò, per un paio di ore, con David Rossi la mattina del suo suicidio, testimoniando poi per tabulas il di lui gravissimo stato di prostrazione, in quel 6 marzo 2013; grande enfasi, sulla stampa locale, a proposito dell’annuncio della audizione dicembrina di Mussari, mentre quella ben più significativa, a nostro modo di vedere, sarà invece quella che, finalmente, vedrà protagonista il colonnello Pasquale Aglieco, allora Comandante dei Carabinieri nel Senese (nonché autore di una pesante querela nei confronti di Ranieri Rossi, querela i cui esiti seguiremo in modo assai attento).

Ieri, comunque, è stata la volta del montepaschino Emanuele Dragoni, proprietario dello scooter presente in Monte Pio la maledetta sera della morte di Rossi; Dragoni ha detto di avere lasciato nel vicolo il suo motorino (pare pochi minuti prima del suicidio di Rossi), per poi andare in palestra. Tornato dopo l’allenamento, trovò il bailamme che si può agevolmente immaginare. Il montepaschino Dragoni non era mai stato sentito dai Magistrati senesi (neanche nella seconda inchiesta del Pm Boni, tanto lodata anche da David Vecchi): in effetti, poteva essere sentito, certo: come magari tutti i commercianti della adiacente Via dei Rossi, che avrebbero potuto e dovuto vedere la “muraglia umana” che gli assassini avrebbero creato all’ingresso del Vicolo (e al vicino cinema Alessandro VII, per Zeus, che film davano quella sera? Possibile che a nessun Pm sia venuto in mente di andare a controllare che pellicola fu proiettata quella sera, di grazia? E se gli assassini si fossero nascosti dietro il grande schermo?).

L’onorevole Migliorino ieri era comunque in brodo di giuggiole, ed oggi sul Corriere di Siena si trova un suo alato commento sulla testimonianza del buon Dragoni (come è risaputo, i Commissari sarebbero tenuti a non commentare, ma lo statista pentastellato proprio non gliela fa), la quale – secondo il deducente onorevole Migliorino – sarebbe funzionale a ciò che lui vorrebbe dimostrare, cioè che gli assassini sarebbero entrati dal Vicolo Monte pio, per poi scaraventare il povero Rossi dalla finestra. Mentre la testimonianza di Dragoni – anche se non ce ne sarebbe stato alcun bisogno -, semmai avvalora in modo ulteriore la tesi suicidaria: se, come emerso, Dragoni ha lasciato il motorino nel vicolo una manciata di minuti prima della morte del manager MPS, non avendo scritto in fronte che stava andando in palestra, sarebbe potuto tornare dopo 5 minuti, magari proprio nel momento della tragedia (come peraltro anche i proprietari del furgoncino parcheggiato in loco); gli assassini ed i loro “pali” presenti in forza all’ingresso del Vicolo – secondo la nota ricostruzione dell’ingegner Scarselli – cosa avrebbero fatto, in quel caso, trovandosi di fronte lo sventurato Dragoni, il quale tornava a riprendersi il motorino? Insomma, il povero Dragoni, da par suo, si rende conto di quanto la sottile falce della Morte lo abbia sfiorato, quella sera? Questa è gente che scaraventa di sotto come niente i pezzi grossi, figuriamoci i testimoni scomodi. Se fosse tornato anche il proprietario del furgone, poi, quella sera ci sarebbe stata la strage degli innocenti…

SE NON SI FA MANIFESTARE, NON MANIFESTI ALCUNO

Non c’è bisogno di avere alle spalle le frequentazioni e le dottissime pubblicazioni di un Massimo Cacciari, per vedere come in questo autunno, nell’Italia di Super Mario, si ponga una questione di non poco conto, che rappresenta davvero la quintessenza della democrazia: la possibilità di manifestare. Doppia, ed immediata, precisazione: si parla di manifestazioni pacifiche, rigorosamente tali (ove ci sia violenza, siamo di fronte ad altro, e la repressione delle forze dell’ordine è doverosa); non si nega affatto, poi, che una manifestazione faccia crescere il numero dei probabili contagiati (anche se vaccinati, figuriamoci se non): i dati triestini, sebbene enfatizzati, lo dimostrano: carta canta.

Ciò detto, si torna ad un punto già affrontato svariate altre volte, in tempo di pandemia: se si proibisce x a qualcuno, non si può permettere x a nessun altro, altrimenti sic et simpliciter non siamo più in democrazia; si impedisce di manifestare a Trieste (per ragioni che non sono le nostre, tra l’altro)? Allora anche ogni altra manifestazione (sindacale, politica – tipo sulla Legge Zan -, ovvero di tripudio sportivo et alia) deve essere parimenti proibita in modo rigoroso, e se del caso repressa con durezza.

Il Covid 19 dovrebbe averci insegnato che la giustezza di un ideale o di una semplice idea, non preserva dal contagio; ergo oggi, guardando Greta ed i suoi attivisti manifestare (giustissimamente) a Glasgow senza alcun distanziamento e spesso senza mascherina, lo scrivente si è fatto qualche domanda. E purtroppo ha trovato anche qualche risposta: per esempio, quella che il Covid deve essere un virus progressista, perché in certe piazze evidentemente non attecchisce…

 

15 Commenti su Dehors, Dragoni, Diritti

  1. Paolo Panzieri scrive:

    Sinceramente non so se il COVID sia davvero un virus progressista … di certo, però, deve essere è molto, molto selettivo nello scegliere a quali manifestazioni aderire.
    Ma quello che grida davvero vendetta sono stati il fermo ed il DASPO a Stefano Puzzer, un omino pacifico, perfino vaccinato, invero un po’ stralunato, che aveva messo un banchino e due seggioline in piazza a Roma, illudendosi di poter interloquire col Papa o magari addirittura con Draghi in persona.
    Avesse organzzato, che so, un rave, un pride o magari un altro assalto al sindacato, avrebbero lasciato certamente fare pure lui.
    And this make me wonder …

  2. Vedo nero e basta scrive:

    Su Greta: la bimba ha ragione a protestare, il summit sul clima è stato un fiasco, un vergognoso fallimento. Solo blablabla, poche idee e confuse. Però la manifestazione con molti senza mascherina e tutti vicini, non è stata una bella immagine da vedere. Poi, sono malizioso, tutte queste giovanili manifestazioni del venerdì per il clima mi fa sospettare che per il 90 per cento (il 10% lo salviamo sono buono) sia l’ennesima scusa per andare a fare una bella passeggiata in barba alla scuola. Qualcuno/a fuma e la cicca finisce per terra, stessa destinazione, anziché nel cassonetto, per qualche mascherina che viene gettata per spregio alla faccia degli ecologi. Ipocrisia, superficialità sono brutte cose, vedo nero.

  3. Daria gentili scrive:

    e meno male Opera – così si legge nell’incipit di apertura del sito – lavora per l’arte….preservando il patrimonio culturale ecc.

  4. Il resiliente scrive:

    Dehors ed attuale gestione politica diritti hanno in comune il modus operandi.
    Comprimere la libertà altrui ed attendere la reazione. Se poi la maggioranza s’incazza (es. dehors) o se ne frega (es. festeggiamenti europei) retrocedere.
    Alimentare uno stato di perenne emergenza (sanitaria, economica, climatica ecc) come precondizione per giustificare imposizioni, limitazioni.
    Ci vorrà spinta dal basso (ampia, decisa) per raffreddare questa sfrontata passione per l’eccezione, per la deroga.
    Per non ritrovarsi un giorno con una ciaccineria nella sala del buon governo…

  5. cherubino scrive:

    Non che l’evidente limitazione del diritto di manifestare non mi preoccupi, ci mancherebbe!…Ma sinceramente sono molto più angustiato (per non dire schifato) dalla narrazione che la stampa nazionale fa della quotidianità pandemica. Non è possibile sentire narrati e inquadrati tutti gli aspetti legati all’epidemiologia attuale (che poi si riverberano sulla nostra libertà quotidiana), con boiate talmente grandi da far venire il voltastomaco:

    “E proprio il booster sembra aver contribuito in maniera cruciale alla frenata dei contagi nel Regno Unito, dove è già stato somministrato a oltre 9 milioni di persone e continua il lento ma graduale calo dei contagi e dell’indice d’infezione Rt, fino al di sotto della soglia di rischio di 1.”

    Così recita il sole 24 ore di oggi…sarei molto curioso di conoscere la fonte di cotanta evidenza!

    Sponsorizzare la vaccinazione va bene, è sacrosanto (io avrei preferito l’obbligo vaccinale, ma tant’è…) ma offendere l’intelligenza dei pochi che ancora riescono a ragionare sta cominciando a diventare nauseante.

  6. Stryx5 scrive:

    Dehors…une idée véritablement sympa.
    Sono commossa dai benefattori del suolo natio, tanto commossa. Depuis longtemps

  7. Gp scrive:

    L’informazione è veramente nauseante. Da noi si parla di terza dose a tutti, mentre poche settimane fa la Fda (i cui vertici si erano dimessi da pochi giorni) ha sconsigliato il ‘booster’ di pfizer agli under 65 sani. Inoltre mi pare che diamo al vaccino un potere salvifico che purtroppo non ha, e questa cecità ho paura che ci impedisca di elaborare strategie alternative o complementari. Mentre la stampa definisce i vaccinati ‘immunizzati’, ignora completamente l’Ansa su un pullman con 26 turisti greci vaccinati a doppia dose, fermato a Venezia con 23 positivi a bordo.

    • Eretico scrive:

      Caro Gp,
      concordo su quanto hai scritto: d’altra parte, alcuni mesi fa uno dei “virologi da prima serata” (mi pare Rasi, che pure mi pare uno dei più assennati) ebbe a dire – lui, non certo no vax – che con i vaccini pensavamo di avere trovato una arma definitiva, mentre invece abbiamo davanti un moschetto (che è sempre parecchio, parecchio meglio di niente, per Zeus!).
      Inoltre ed infine, possibile che l’83% degli italiani over 12 (quorum ego) abbia raccattato una doppia dose, e che si voglia agire per la terza, a fronte di chi non ha avuto neanche il moschetto, di grazia?
      Che mettano l’obbligatorietà, dunque, e facciamola finita con questa pantomima…

      L’eretico

      • Cherubino scrive:

        Sarebbe curioso e stimolante confrontarsi sul perché, nel mondo occidentale e oltre, l’obbligo vaccinale non sia stato preso in considerazione da nessuno come presa di posizione…. Eppure mi sembra che il decisionismo non sia mancato in questi mesi!

    • Vedo nero e basta scrive:

      Per il poco che ci ho capito con tutto questo blablabla sul vaccino anticovid è che un vaccinato non è salvo dal contagio, ma gli effetti della malattia sono più leggeri e si resta positivi perché abbiamo sviluppato gli anticorpi. Per fare un esempio parallelo, conosco diverse persone che hanno contratto l’epatite B e nonostante siano guarite risultano sempre positive anche dopo molti anni, perché l’effetto dell’anticorpo che li ha difese rimane per sempre nel sangue. Quindi positivo non vuol dire solo malato, ma anche guarito; durante il contagio possiamo però infettare chi non è vaccinato e quindi bisogna vaccinarci tutti. La pillola della Pfizer finora mi lascia scettico perché mi sembra che crei ancora più confusione, comunque vedremo che succede dopo l’approvazione dall’EMA e verificati i suoi effetti. Intanto avanti con la terza dose per tutti nolenti e volenti, magari (la mia fissazione, ma ci vorrebbe) con una seria limitazione del fumo perché quel vizio aiuta e parecchio l’insorgere di tante malattie e non solo il covid.

  8. Roberto scrive:

    Per me chi non si vaccina deve contribuire alla spesa per curarsi, se si ammala.
    Per converso, chi ha conseguenze negative gravi a causa del vaccino, deve essere in qualche modo risarcito, magari anche col contributo delle cause farmaceutiche, che potrebbero costituire un fondo finanziato con 10 centesimi per ogni dose venduta.

    • Eretico scrive:

      Caro Roberto,
      a parte il fatto che di norma anche un non vaccinato dovrebbe avere pagato le tasse, ergo avere contribuito alla spesa sanitaria (come un vaccinato, da par suo, potrebbe non averle pagate), la tua proposta la vedrei così: molto facile fare pagare una quota delle spese sanitarie all’ammalato non vaccinato; parecchio, parecchio più difficile fare contribuire le case farmaceutiche per gli eventuali danni collaterali (e, per quanto mi riguarda, non sono un critico assatanato sui profitti di Big pharma: chi fa bene le sue cose, è più che giusto che ci straguadagni; mi preoccupa molto di più la questione dei conflitti di interesse dei decisori, con relativa mancanza di piena trasparenza, per esempio).

      L’eretico

  9. Simone scrive:

    Sulla obbligatorietà vaccinale si è espresso il sottosegretario Costa, ponendo il rischio di comminare sanzioni che nel caso epidermico pandemico sono penali gravi) ai migliaia di no Vas…sarebbe di complicata gestione.
    Per quanto mi riguarda, temo ci possa essere anche una questione di responsabilità sugli effetti a medio lungo termine dei vaccini…ma è solo un dubbio. Ad oggi sono circa 3 mln gli adulti che si rifiutano( anche due miei parenti) per ragioni varie. È santo spirito non ha posto!!!

    • cherubino scrive:

      Basterebbe depenalizzare la fattispecie, e portarla nell’ambito della violazione amministrativa (cosa fatta con decine di situazioni non meno pericolose del covid). Ti posso garantire che lo spauracchio di una sanzione amministrativa pesante è parecchio più dissuasiva, certe volte di un reato penale , magari anche oblabile….

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