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Messina Denaro, Hitler, un incidente…

Quest’oggi ci occupiamo di due personaggini davvero dabbene, per un motivo o per l’altro presenti, o presentissimi, in questi giorni (a breve, temiamo toccherà occuparci di nuovo della guerra in Ucraina, visto che la situazione è oggettivamente in fase di escalation): l’uno (Hitler), in occasione della Giornata della Memoria; l’altro, per la stretta e cogente attualità. Per concludere in bellezza, i lettori saranno deliziati da un raccontino di un incidentino (occorso allo scrivente)…

 

MESSINA DENARO: CHAMPAGNE E CARNE MACINATA

Sono trascorsi ormai quasi 10 giorni dalla cattura di Matteo Messina Denaro, e la notizia continua ad essere gettonatissima a livello mediatico, anche perché si presta, rara avis, ad una triplice fruizione televisiva (oltre all’orgia “socialista”, ovviamente), anche a prescindere da quella da Tg generalisti: c’è quella da talk show politologico, da prima e seconda serata; nonché l’approccio da programmi di approfondimento giornalistico (vedasi Report); per finire, poi, con la programmazione alla Quarto grado, che ci si è ovviamente buttato a capofitto.

Ciò che è ormai evidente, è che la vicenda di MMD tira assai, e questo non può sorprendere, ci mancherebbe; ed ecco che allora si arriva al voyerismo puro (“c’erano abiti femminili in casa sua”, pensate un po’, e poi lo champagne: ci doveva essere la cedrata Tassoni, di grazia?), con dettagli peraltro del tutto scontati, visto che l’attivismo fra le coperte del boss era stranoto da decenni (un autentico maschio siculo, MMD: di quelli colti in modo straordinario da Vitaliano Brancati, fra gli altri, non un monotono monogamo alla Riina o Provenzano); poi, dettagli assolutamente fini a se stessi: ieri è venuto fuori che era andato a fare la spesa, 48 ore prima della cattura, alla Cooppe di Campobello, comprando “carne macinata, due birre ed un detersivo”.  Infine, è venuto fuori che in casa MMD aveva una biografia di Hitler (lo scrivente, in casa sua, ne ha svariate, comprese due copie del Mein Kampf: peggio del boss dei boss?).E chi se ne frega, insomma? Nessuno pretende che venga fuori un Joe Marrazzo o un Giorgio Bocca last minute, però va detto che il livello dei cronisti spediti sul posto pare davvero non eccelso: speriamo di essere smentiti in futuro, ovviamente.

Mentre invece i nodi posti da figure di primissimo piano, come l’ex PM Roberto Scarpinato o da una  donna in prima linea come Teresa Principato, sembrano non meritare neanche un dibattito, ovvero hanno lo stesso diritto d’asilo degli abiti da donna e della carne macinata, oppure ancora delle boiate complottistiche che ovviamente abbondano (in neanche un mese, morte di Ratzinger e cattura di MMD: troppa grazia, Dio del Komplotto, troppa grazia!).

Sarà solo che ci è sfuggito l’approfondimento su questo aspetto, non potendo stare 8 ore al giorno a leggere sull’argomento (purtroppo, peraltro): l’altro giorno, un’agenzia scriveva che i Ros (benemeriti) non potevano escludere che qualche covo di MMD fosse stato bonificato dai filantropi di Cosa nostra, prima del loro – dei Ros – arrivo; ma soprattutto, ci permettiamo di continuare a chiedere: dando per scontato che, prima del 16 gennaio, le forze dell’ordine non conoscessero l’ubicazione della casa-covo di MMD (altrimenti, perché non arrestarlo in loco, di grazia?), lo Stato ha messo in vincoli il boss in mezzo a decine di civili (pazienti oncologici, in buona parte). Il fine giustifica i mezzi, e tutto è andato benissimo: chapeau; però allora – visto che si dice che MMD non collabora (per ora) -, chi ha detto ai carabinieri che proprio lì, e non altrove, viveva il boss dei boss?

Un inviato che sapesse rispondere a questa domanda, sarebbe da Pulitzer; ma certo, il parlare di abiti femminili, di champagne e di carne macinata è più facile…

 

27 GENNAIO: COME HITLER PRESE IL POTERE (NEL 1933)

Venerdì sarà celebrata la benemerita Giornata della Memoria, istituita dal Parlamento italiano nell’ormai lontano 2000: come tutti sanno (forse), è la data in cui l’Armata rossa – alleata del Terzo Reich hitleriano fra il 1939 ed il 1941, giova sempre ricordare – liberò i pochi sopravvissuti (fra i quali Primo Levi) di Auschwitz -Birkenau.

Partecipando agli eventi organizzati dal Comune – insieme alla comunità ebraica ed all’istituto Piccolomini -, come Biblioteca comunale si è organizzata una lectio – se magistralis sarà, lo dovranno dire i fruitori, come è giusto che sia – , la quale si terrà venerdì alle 17,30, nella Sala storica: a dimostrazione del fatto che la Comunale, nonostante ciò che magari qualcuno potrebbe pensare vedendola “sbattuta” in prima pagina sulla stampa quotidiana, continua a produrre Cultura. Come è doveroso che sia.

Per quanto attiene dunque al 27, il titolo dell’incontro è: “1933-2023: 90 anni dal Nazismo al potere”; cercherò di fare una non facile sintesi del contesto che portò alla genesi del potere nazista, con Hitler che andò al governo della sua Germania (lui austriaco, peraltro) dopo avere raggiunto, l’anno pregresso, il 37,4% dei consensi (!), in elezioni relativamente libere.

Adolf Hitler, dunque, non ebbe alcun bisogno di concedersi una “marcia su Berlino”, giacché il consenso ce l’aveva già, eccome se ce lo aveva; ed il Presidente (ex Generale della Grande Guerra) Von Hindenburg, vecchio e stanco, gli consegnò le chiavi del potere.

Ah, dimenticavo: nel 1925, il succitato Von Hindenburg era diventato Presidente della Repubblica di Weimar, cioé della Germania, per il buon risultato della Destra conservatrice e nazionalista, ma anche perché i comunisti – prima ancora della svolta socialfascista impressa da Stalin – proposero un loro candidato, in alternativa a quello del Blocco progressista: con il risultato di fare vincere l’ipernazionalista Von Hindenburg. Bingo.

La Historia non è quasi mai magistra vitae, ma, di certo, fa capire meglio il tempo in cui si vive: e chi ha orecchie per intendere, lo faccia pure…

 

L’ERETICO SPERONATO DA UNA MACCHINA: RISCHIO GROSSO IN PESCAIA’S ROAD

Tendenzialmente sono assai restìo a scrivere di giramenti di co…oni personali, ma questa volta lo faccio perché il tutto – oltre a potere ovviamente accadere a chiunque -, è accaduto in un posto ben conosciuto – magari solo di passaggio – dai lettori di questo blog. E la notazione antropologica finale merita quantomeno attenzione.

Ore 15,51 di lunedì, sto andando – da impeccabile professorino – verso il Collegio docenti programmato per le 16; è il momento in cui c’è un po’ di nevischio che casca su Pescaia, ma scrivo subito che questo ha ben poco a che vedere con quanto accaduto (se non che, verosimilmente, per il fatto che si andava più piano del solito, e la Formula 1 non mi è mai piaciuta). Arrivato, in fase di sorpasso, all’altezza del distributore-bar Ip (quello vicino all’ex poligono, ora Parco Unità d’Italia), in fase ascendente, una macchina all’improvviso vira alla sua sinistra (mia destra), speronandomi letteralmente e buttandomi contro alla colonnina (infatti non più presente!) su cui era scritto “Gpl”: ebbene, quella colonnina l’ha sderenata proprio la parte anteriore della mia Logan Dacia, sic. Ripensandoci ex post, l’urto mi ha ricordato quando da fanciullo si andava sugli autoscontri, e si facevano dei discreti frontali con gli altri ragazzini: l’urto contro il palo mi ha fatto tornare giovane, suvvia.

Non so bene neanche io come – se non con la non alta velocità, prima richiamata -, ma non mi sono fatto alcunchè: zero di zero; Zeus, o chi per lui, mi ha salvato.

Ciò che però vorrei sottoporre all’attenzione dei lettori, a questo punto, è quanto segue: il giovanotto (umbro, per la cronaca) che mi aveva appena speronato, si è sì fermato – con fidanzatina e coppia di amici al seguito -, anche perché qualche dannetto (non certo come il mio: parte anteriore sfasciata) se lo era fatto anche lui. Nelle fasi della burocrazia post incidente, davanti anche a due Vigili urbani che ringrazio per l’efficienza, il succitato giovanotto in più di mezz’ora non ha saputo trovare 3 secondi di orologio per dire il minimo sindacale che avrebbe dovuto tirare fuori, per una questione di decenza; che so, un “mi scusi, mi dispiace davvero di averla fatta andare a sbattere”, o qualcosa del genere. Una delle poche frasi che invece ha saputo tirare fuori – non mi ricordo rivolto a chi -, è stata la seguente: “eh, il navigatore mi ha segnalato di girare” (ergo, in effetti, che senso ha, il guardare se alla propria sinistra passa qualche bischero?).

I 4 hanno continuato a parlare, in questo frangente, soprattutto di località innevate, dove erano stati o forse volevano tornare. Sempre a capo basso sullo smartphone di ordinanza. Probabilmente erano contenti che non mi fossi schiantato contro l’altro palo, quello più alto, magari lasciandoci la pellaccia: chissà quanto tempo sarebbero dovuti restare in loco, in quello sciagurato caso…

 

 

 

 

8 Commenti su Messina Denaro, Hitler, un incidente…

  1. UN MISOGINO scrive:

    Caro Eretico, sono passato stamattina da Pescaia, come tutti i giorni. Il luogo immagino sia quello “transennato”, sotto l’insegna Ip, molto ben visibile dalla strada: a occhio e croce, è incredibile che tu non ti sia fatto niente. Io ne sono davvero contentissimo, altri magari devono riporre lo champagne in frigo…

    • Sauro scrive:

      Da un commento del genere si potrebbe supporre che lei lo champagne lo ha sempre pronto al fresco…io personalmente no. Nemmeno al mio peggior nemico.

  2. Vedo nero e basta scrive:

    Erano dei sinistrorsi in incognito.

  3. Vedo nero e basta scrive:

    Su MMD sarebbe da murare tutto il paese, tutti sapevano, tutti si voltavano dall’altra parte. Trent’anni a giro a fare compere, passeggiare, togliersi qualche voglia di sesso e nessuno l’ha mai riconosciuto e denunciato; quante sue foto ci hanno fatto vedere alla televisione. La sua cattura e dopo 48 ore il ritrovo di un altro covo, ormai svuotato; chissà quanti faldoni, documenti compromettenti per i nostri politici sono spariti. Sbaglierò, ma ormai MMD era vecchio e già fuori dal giro ed ora si gode la pensione in carcere. I suoi fedeli ed amici intanto stanno facendo le loro elezioni per un nuovo capo e tutto ricomincerà come prima. La mafia è sempre forte, purtroppo, questa è stata una battaglia vinta dallo Stato, ma la guerra ancora non è vinta, purtroppo.

    • Vedo nero e basta scrive:

      Ritornando su MMD, questo si sarà anche vaccinato e quindi avrà ricevuto il green pass, all’USL come lo hanno certificato ed il suo prestanome? Tutti sapevano e nessuno parlava. Certo vivere al Sud è veramente dura, tutti hanno paura e non si sentono protetti dallo Stato. Concludo: la guerra contro la mafia, anzi tutte le organizzazioni criminali, è ancora lunga da vincere. E’ stata una singola battaglia vinta e basta, speriamo che il bene prima o poi vinca, ma sarà veramente dura e temo che siamo ancora lontani alla vittoria finale.

  4. UNO DI STROVE scrive:

    Caro Eretico,
    sai bene lo spirito con cui lo scrivo, che è quello goliardico che ancora risuona nel blog ogni tanto: visto che nessuno ti ha mai dato nessun premio, almeno Strada di Pescaia forse te l’avrebbero intitolata…

  5. Alberto Bruttini detto "il Cacaccia" scrive:

    Con il casino che stanno facendo nel centro-destra (dispersione dei voti) potremmo assistere ad un ballottaggio Ferretti vs. Piccini.
    (sembra di essere tornati ai bei tempi di Denis quando c’era l’assoluta certezza della vittoria della sinistra).

    P.S. la Schlein non mi è simpaticissima … sono forse antisemita ?

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