Eretico di SienaMacron, Calenda-Renzi, orsa assassina (e 2 Ps) - Eretico di Siena

Macron, Calenda-Renzi, orsa assassina (e 2 Ps)

Come di consueto, abbiamo scelto tre argomenti che ci sono sembrati i più stimolanti della settimana, e li proponiamo all’attenzione dei lettori del blog; nella settimana post pasquale, cosette ne sono accadute davvero molte, e la scelta è sempre ardua, eh…

 

MACRON, IL DE GAULLE FUORI TEMPO MASSIMO

“Parigi adula la Cina, ma senza l’Anglosfera diventa irrilevante”, ha detto l’economista Giulio Sapelli, intervistato da Daniele Capezzone (La Verità del 12 aprile, pag. 18), a proposito delle dichiarazioni macroniane durante la sua trasferta pechinese, con tanto di tappeti rossi stesi in suo favore, irresistibile richiamo alla francese grandeur: ed in effetti, si fa male a non dargli ragione (a Sapelli, eh). Macron si gioca la carta della succitata grandeur, ma è una grandeur fuori tempo massimo, come dimostrato anche dalle infauste spedizione africane degli ultimi tempi (Mali).

De Gaulle immaginava una Europa dall’Atlantico agli Urali, ma oggi il contesto è del tutto cambiato, e non c’è bisogno neanche di dire perché: l’idea di un continente europeo dotato di una sua “autonoma strategia” rispetto agli States, sarebbe da applausi, da autentico chapeau a Macron, ma purtroppo stando così le cose – con una Europa che non riesce neanche a dotarsi di un unico esercito, nonché con i polacchi (e non solo loro) che sembrano giocare un ruolo ben diverso da quello voluto dalla Francia – è pura utopia pensare a soluzioni diverse rispetto all’Anglosfera evocata dal prima citato Sapelli.

La Francia del 2003, con Chirac che si oppone all’invasione USA dell’Iraq (con totale ragione) – postura oggi spesso evocata, con lirico trasporto, da Travaglio e da altri – era una Francia la quale, con saggezza e coraggio politico, si opponeva ad una scellerata aggressione, tra l’altro politicamente controproducente, di un altro Stato, per interessi i più vari: esportare la democrazia (con le armi), è un’idea bocciata dalla Historia più fresca, per l’appunto; ma difendere la succitata democrazia di fronte ad una aggressione di uno Stato dittatoriale – sia la Russia o la Cina o chi per loro -, difendere il Diritto internazionale, sebbene sia cosa tutt’altro che facile, è la strada da perseguire: pur sapendo, certo, che un costo ce l’ha, eccome se ce l’ha.

Right or wrong, dunque, quello dell’Anglosfera è il nostro polo: in cui bisogna stare nel modo meno supino possibile, certo, ma stare si deve. E se non lo si vuole più, questo stato di cose, si inizi pure a raccogliere le firme per uscirne al più presto: ma senza girarci tanto intorno, senza tanti arrampicamenti su specchi (purtroppo, assai fragili), e facendola finalmente finita di negare di pensare che, in fondo, sotto una qualche dittatura si starebbe quasi meglio…

 

CALENDA-RENZI: DUE GALLI NEL POLLAIO (VUOTO)

Sarebbe un troppo facile maramaldeggiare, lo scrivere “noi l’avevamo profetizzato”: siccome non ci piace vincere facile, dunque non lo scriviamo. La fragorosa separazione del tandem Renzi-Calenda (con Sienina di nuovo laboratorio nazionale, per Zeus!) era nell’aria da subito dopo il buon – ma non irresistibile – responso elettorale del 25 settembre, e pressoché garantito dopo l’incredibile decisione renziana di assumere la direzione editoriale de Il Riformista, prima di Pasqua.

I due – ormai è comprovato – non possono stare in squadra, figuriamoci in tandem: Renzi, si è fatto il suo Partitino personale proprio per questo (correva il settembre 2019, per la cronaca), per non avere lacci e lacciuoli a vincolarlo politicamente; Calenda, il quale in questo caso ha davvero peccato di ingenuità, ha a sua volta alle spalle la eclatante rottura con la Bonino, e – seppure di natura diversa – quella con il Pd lettiano. Accidenti al meglio, da questo punto di vista, ordunque.

Pare che Fiorello abbia paragonato i due a Totti ed Ilary, con Calenda che – intervistato da Lorenzo De Cicco sull’odierna Repubblica – dice che “almeno non ci siamo fregati i Rolex”: entrambi sono pirotecnici (Calenda lo dice di Renzi, non sappiamo se viceversa), tutti e due si dimostrano senza dubbio bravi battutisti, sia l’uno che l’altro sanno come guadagnare e massimizzare spazi di visibilità.

Ecco, poi ci sarebbe anche la Politica, nel senso vagamente aristotelico della parola: quella, però, andrebbe fatta in modo serio, sapendo mediare e mettendo, almeno in minima parte, a lato i personalismi. Il divorzio fra Calenda e Renzi dimostra, more flaianeo, che – nonostante l’imminente Guerra mondiale ed ogni tipo di crisi possibile ed immaginabile – in Italia la situazione è tragica, ma mai seria…

 

ORSA VERSUS RUNNER: LA REDAZIONE STA CON IL RUNNER

Non era mai successo in 150 anni – ci dicono i bene informati -, ma adesso purtroppo sì: un’orsa è la assassina di un runner di 26 anni, ucciso mentre si allenava fra i boschi trentini della Val di Sole; due giorni fa, è venuto fuori che l’amministrazione locale aveva chiesto la “rimozione” (soppressione) della bestia, dopo un’aggressione pregressa a due persone, risoltasi poi quasi miracolosamente senza vittime, ma un Giudice si era opposto. La famiglia della vittima chiede Giustizia (non crediamo francamente si possa definire vendetta), per quanto le è accaduto.

Forse qualche lettore ricorderà – e l’archivio del blog c’è apposta – che lo scrivente, nell’agosto del 2020, trascorse una settimana a San Sebastiano dei Marsi, sperduta – e davvero minuscola – località all’interno del Parco nazionale dell’Abruzzo: uno di quei luoghi, in cui i metri di altitudine (1120) superano di gran lunga il numero degli abitanti (circa 150).

Sul luogo scrivemmo un paio di pezzi, uno dei quali dedicato proprio all’orso (marsicano) che girava allegramente intorno all’alberghetto che ci ospitava, come ospitava alcuni che erano in loco quasi esclusivamente per cercare di vederlo e fotografarlo. Una mattina presto, proprio correndo poco sopra l’albergo, ci imbattemmo in un gruppetto di appassionati, i quali per l’appunto cercavano di fotografarlo, con pieno successo, mentre lui-lei (non sappiamo se fra gli orsi impazzi o meno il gender fluid) sbarbava ben bene un albero da frutta: si continuò a correre, rassicurati dalla presenza dei bear watchers, immaginati come nostro potenziale scudo.

Ciò detto, il fatto stesso che oggi ci si divida fra chi sta con il runner (incidentalmente, morto a 26 anni!) e l’orsa assassina, fa capire l’impazzimento dei tempi; se fosse possibile circoscriverne con certezza i movimenti, magari recintando l’area giusta, si potrebbe evitarne l’uccisione, ma altrimenti non ci pare sarebbe vendetta disumana, il sopprimere la bestia.

Cesare Beccaria ci ha insegnato il garantismo – serio, degno di un Paese civile -, però all’interno del perimetro degli umani (bestie anche noi, ci mancherebbe altro); crediamo che l’estenderlo agli animali, anche in casi estremi come questi, sia una forzatura: nonostante tutto, e con tutta la passione per ogni tipo di animale (a parte le maledette zanzare e pochi altri), un minimo di gerarchia fra bestie umane e bestie non umane, forse, la si potrebbe ancora mantenere, financo nel XXI secolo…

 

Ps 1 La maestra sarda Marisa Francescangeli è stata sospesa (20 giorni, eh: non licenziata in tronco) dopo avere spinto i suoi alunni a pregare, nella Settimana Santa: alzi la mano chi, a prima vista, non abbia pensato ad una punizione eccessivamente gravosa; sarebbe però bastato consultare on line qualche quotidiano locale (L’Unione sarda, per esempio), per sapere che quella era stata solo la classica goccia, facente traboccare un vaso già abbondantemente pieno, anzi strapieno (viste le tante altre, circostanziate, segnalazioni di episodi a dir poco controversi della docente), per qualsivoglia scuola pubblica e vagamente laica: più facile, però, partire sui social lancia in resta, as usual. Dispiace che anche una figura come quella di Sgarbi ci sia cascato, davvero come una pera cotta…

 

Ps 2 Mercoledì prossimo, 19 aprile, lo scrivente terrà una Lectio sul senso del 25 aprile, in biblioteca (Sala storica, ovviamente, alle ore 17,30): un’occasione – per chi vorrà venire – per cercare di capire meglio il perché della divisività, ancora perdurante, della data in questione. Cercando anche di fare qualche esempio extraitaliano, senz’altro utile per chiarire comparativamente certi passaggi italiani.

15 Commenti su Macron, Calenda-Renzi, orsa assassina (e 2 Ps)

  1. Vedo nero e basta scrive:

    Sul Ps1: non sono d’accordo caro Eretico, 20 giorni sono troppi, poteva bastare un richiamo con la condizionale. In questi tempi con sempre meno radici storiche e religiose non si dovrebbe essere troppo fiscali, anche se la scuola pubblica è laica. Magari suggerire in futuro l’invito alla preghiera in altra sede e fuori orario scolastico.

  2. Gp scrive:

    Macron è andato da fracese, con 60 imprenditori francesi, ed ha furnato contratti per la Francia. L’Europa era degnamente rappresentata dalla wonder leyen, che Xi non l’ha nemmeno visto col cannocchiale.
    L’europa è morta.

  3. Uno che si è rotto i coglioni scrive:

    Sono proprio curioso di vedere se saranno riscontrate irregolarità nella formazione delle liste di sostegno ai vari candidati a Sindaco. Il Montomoli in settimana ha denunciato possibili irregolarità, lui forse avvantaggiato dal fatto di avere una lista sola in suo sostegno. Comunque la carica dei 600 è pronta al canape…

  4. Marco Burroni scrive:

    Direi che per due egotisti all’ultimo stadio come Renzi e Calenda stare insieme per quasi sette mesi e’ un bel risultato, io pensavo che avrebbero retto due o tre settimane… e comunque non penso che ci perdiamo chissa’ che, mi spiace solo per quelli che li hanno votati sperando in un progetto serio.

  5. Ics scrive:

    Per quanto tra pochi giorni ci verrà ricordato che i partigiani hanno vinto la guerra, la nostra partecipazione alla sfera di influenza USA fu “scelta” obbligata di una nazione sconfitta ed è stato il nostro 6 al superenalotto: il benessere goduto in Italia dal dopoguerra in poi deriva esclusivamente da questa adesione.
    La sostenibilità del nostro debito pubblico dipende dall’esito della guerra ucraina molto di più di quanto l’opinione pubblica italiana pensi.

  6. Michele scrive:

    Ciao Eretico,
    a quando le tue considerazione sui candidati a sindaco di Siena. Io indico le mie: Castagnini, ovviamente sindaco, Mussari, assessore alle finanze e Vigni assessore ai beni comuni. Di contorno gli altri amicherò di cui il Noto si è contornato durante i suoi incarichi nelle banche del gruppo. Inoltre, veramente singolare. Dopo essere stato a capo del Consorzio il Nostro è passato ad amministrare la Bassilichi, primo fornitore del consorzio stesso. Poi dicono che mancano l’eco asini di lavoro. Saluti

  7. Paolo Panzieri scrive:

    DUE GALLI …
    Direi piuttosto un tacchino ed un locio già in cerca del terzo pollo.
    A Siena già in due mini-pollai diversi …
    Orwell superstar.

  8. Stryx5 scrive:

    Eretico buondì,
    che dire? Si conferma che al peggio non c’è mai fine. Per il divorzio Renzi-Calenda nessuna sorpresa, direi prevedibile e forse, tra un po’, neanche saranno più gossip. Un lato positivo, se non altro…
    Concordo sul tragici e mai seri.
    In questi giorni, ma sono fuori tema rispetto ai tuoi argomenti, mi chiedo spesso se la vicenda Orlandi presenti o meno un legame con eventuali malefici vecchio stile… Le streghe cattive solitamente fanno male ai bambini e a volte li fanno anche scomparire. Senza bruciare niente, si intende, loro no, perché del fuoco hanno paura. Proiezione… ops scusa, lapsus… idea fuori luogo?
    Che ne pensi? Saranno state loro?

    • Eretico scrive:

      Cara Stryx5, che dire?
      Forse la ragazzina si è allontanata volontariamente, e Chi l’ha visto ancora non c’era…mah…

      L’eretico

      • Eretico scrive:

        A fine pomeriggio, mi è arrivata la notizia che un sito che già si era distinto per avere attaccato lo scrivente (Idee in Comune), ha preso un grosso granchio (e chissà se lo ammetterà):
        “Monitorando, monitorando…ci parrebbe – a occhio e croce – che taluna/o non sia eleggibile…”.
        Con tutte le furbizie del caso (uso del condizionale, altre furbatine alla “magari ci sbagliamo di grosso”), si scrive che tre Consiglieri del Cda dallo scrivente presieduto, NON si sarebbero dimessi, prima di presentarsi come candidati alle ormai imminenti elezioni (nel caso di Nicoletta Fabio, come Sindaco): tutti e tre, invece, hanno presentato le loro dimissioni irrevocabili, prima di questo per loro importante passo.
        E, almeno per ora, that’s all…

        L’eretico

    • Gp scrive:

      Scusa, di quale Orlandi parli?

  9. GRANDESTATISTICO scrive:

    Mi scuso per il fuori contesto, ma il 75° del 18 aprile 1948 é oggi .
    Avevo sperato che il mio quotidiano di riferimento lo rammentasse: così non é stato.
    Nel mio piccolo avevo provato a lanciare il sasso nello stagno inviando al giornale i’ intervento, che qui riporto per suggerire all’ ERETICO, magari, un futuro tema.
    L’ elezione dell’ Assemblea costituente, contestuale al Referendum Monarchia/Repubblica, del 2 giugno 1946, non rappresentò la prima votazione libera in Italia dopo la fine della 2^ guerra mondiale. Infatti, già a partire dal marzo 1946, si svolsero elezioni comunali in tutto il territorio nazionale. In sintesi tali elezioni, non diversamente da quella della citata Assemblea, videro la netta affermazione delle forze di sinistra; tale affermazione si riprodusse anche nelle comunali successive. Del tutto ovvio che ciò creasse il clima per la vittoria annunciata del Fronte Popolare (sinistra) nelle prime elezioni politiche dell’ Italia repubblicana, fissate per il 18 aprile 1948. La vittoria scontata ed il rammarico per essere stato estromesso dal Governo compromisero l’ abituale freddezza di Togliatti, a cui viene attribuita la frase: Voglio comprarmi un paio di scarponi chiodati per dare un calcio nel sedere a De Gasperi . Se il testo della Costituzione, anziché in precedenza, fosse stato completato a quadro politico delineato dal risultato politico del 1948, che invece non premiò la sinistra, forse sarebbero state evitate delle pesanti incongruenze: ad esempio come accaduto a proposito del tema GUERRA, che in tale testo risulta regolato in poesia all’ articolo 11 ed in prosa agli articoli 78 ed 87.

  10. Giuseppe Pallini scrive:

    L’orsa assassina

    A la Tivù c’è sempre discussione
    per quella bestia che azzanna la gente,
    e c’è chi pensa che ha fatto benone
    perché l’òmo era andato nel su’ ambiente.

    L’animalai hanno questa opinione,
    per loro è stato un semplice incidente,
    quel giovanotto aveva la passione
    d’andà nel bosco e lì tranquillamente

    godessi l’aria bòna e la natura,
    ma l’orsa s’è sentita disturbata
    ed è finita male l’avventura,

    però lì ce l’avevano portata
    e a chi fa queste cose scriteriate
    le conseguenze vanno addebitate.

    • Eretico scrive:

      Ringrazio Beppe Pallini e Grandestatistico per i due loro contributi, e ne approfitto per dare l’appuntamento a tutti in biblioteca, questo pomeriggio (Sala storica, ore 17,30): la mia chiacchierata sul XXV Aprile – almeno così spero – sarà un modo per allargare un po’ il campo rispetto alle consuete polemiche d’occasione.

      L’eretico

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