Eretico di SienaL'offensiva ucraina (e Gay Pride) - Eretico di Siena

L’offensiva ucraina (e Gay Pride)

- 10/06/23

Lasciamo questa settimana da parte la politica municipalistica – in attesa che si dipani la complessa questione della Giunta, primo passaggio davvero qualificante del Sindaco Nicoletta Fabio – e torniamo a scrivere qualcosina sulla Guerra di aggressione fra Russia ed Ucraina, sulla quale da troppo tempo (ed avendone poco da dedicare al blog, unfortunately) siamo colpevolmente silenti.

 

LA MISSIONE DI ZUPPI

Non si può non guardare con favore alla missione vaticana in Ucraina, svoltasi in settimana; ma al contempo non ci si può fare alcuna illusione di sorta: nel migliore dei casi, servirà a sbloccare qualche situazione umanitaria (bambini deportati, scambio di soldati, magari la salvaguardia degli accordi sul grano), mentre di certo non porterà alla pace, e neanche alla fine momentanea dei combattimenti.

Da parte ucraina, c’è un rifiuto pressoché aprioristico, in questa fase dell’inizio della propria controffensiva, della trattativa, vista come un autentico cedimento ai desiderata russi (sovietici): a questo proposito, si segnala, fra le tante, l’intervista al Segretario del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale Danilov (Corriere della sera, 4 giugno, pag. 3, di Andrea Nicastro). “Non spingeteci a trattare a ogni costo…L’Armata deve ritirarsi e Putin sarà processato”, per poi andare sulla polemica diretta contro il Vaticano, accusato di pendere dalla parte di Mosca, accusando “quei cardinali che attraverso il Papa vogliono influenzarci…strana posizione della Chiesa. Che Chiesa è quella che preferisce gli assassini di bambini?”.

L’opinione pubblica italiana non è certo abituata a queste parole, a questi toni antivaticani così virulenti che – in Italia –  non si sono più sentiti dai tempi risorgimentali, o, tutto al più, dalla campagna elettorale del 1948. La domanda è però questa: perché gli ucraini non si fidano della diplomazia vaticana? Il fatto che tutti gli analisti indipendenti considerino questa stessa diplomazia come molto vicina alla Cina, può forse entrarci qualcosa? Ah, saperlo…

 

PARTE LA CONTROFFENSIVA UCRAINA

Dopo un paio di mesi di annunci andati a vuoto, pare davvero essere partita la controffensiva ucraina: invece che primaverile, quasi estiva, ormai. Il suo problema principale, a prima vista, è senz’altro il numero, dato che – come risaputo – il rapporto fra attaccanti (gli ucraini, a questo giro) e i difensori dovrebbe attestarsi sul tre a uno. Per lo storico militare Gastone Breccia (ieri a Siena all’Accademia degli Intronati, fra l’altro), sarà una controffensiva diluita nel tempo, fino ad agosto almeno, mentre per ora siamo ancora ad una situazione di logoramento da Grande Guerra.

Staremo a vedere come andrà a finire, questa offensiva che si presenta comunque come ben più ampia di quella dell’autunno scorso; di certo, è già da segnalare – lo scriviamo giusto per chi non segua con cadenza quotidiana i passaggi bellici – una cosa, che non può non essere sottolineata: i russi – partiti per arrivare a Kiev -, da mesi e mesi sono sulla difensiva. Diciamo che, quel 24 febbraio 2022, erano partiti un po’ più baldanzosi, ecco tutto; quanto alla distruzione della diga sul Dniepr, ovviamente gli uni accusano gli altri: ma mentre gli ucraini soccorrono quelli che vivono ad ovest del grande fiume, i russi, da par loro, con spirito umanitario sparano su chi soccorre…

Il dominus dei mercenari putiniani della Brigata Wagner, Prigozhin (divenuto da settimane una sorta di “radio Londra” del conflitto), ha detto che i toni trionfalistici putiniani sull’arresto della prima ondata ucraina sono destituiti da ogni fondamento, ridicolizzando gli altissimi papaveri dell’apparato militare, in particolare il Ministro Shoigu, suo nemico personale: anche se ci siamo ormai abituati, il ruolo di Prigozhin in questo conflitto è un autentica enigma. Giacché macellai, in qualunque conflitto, se ne sono sempre visti all’opera; di solito, però, sparanti solo sui nemici, non – nemmeno a parole – contro coloro i quali, di fatto, sono i propri mandanti…

 

IL FRONTE INTERNO (ITALIANO)

In Italia, in effetti, esiste uno iato fra la politica (specie quella istituzionalizzata, mediata dalla forma-Partito), ed una fetta della società, in cui cresce l’insofferenza per la questione delle armi (da fornire o meno), e più in generale sulla qualità del rapporto nei confronti dell’Ucraina.

A livello esplicito – come risaputo – i pentastellati brandiscono la bandiera del pacifismo senza se e senza ma (guardandosi bene dall’ammettere che così si lascerebbe campo libero a Putin), mentre il Pd – tanto per cambiare – ha una posizione sfaccettata – per non dire schizofrenica -, aggravata in tal senso dalla scelta di questo Ciani (che non è neanche del Pd, in pieno Schlein’s style), dichiaratamente contrario all’invio delle armi all’Ucraina. Perfino Repubblica (Merlo, in particolare) stigmatizza questo modus operandi all’insegna dell’incertezza: e se un Partito non ha una linea chiara, esplicita e netta su una questione come la guerra – una guerra alle porte di casa, con tutta la questione delle sanzioni annessa -, che Partito è, di grazia?

Per concludere: come scriviamo dal febbraio 2022, noi siamo con il popolo ed anche – ebbene sì – con l’esercito ucraino, e siamo orgogliosi che l’Italia – per quello che può – aiuti anche militarmente Zelensky; così come, per esempio, abbiamo ammirato gli States di Roosevelt che fornivano di armamenti il Regno Unito che resisteva al Terzo Reich, ben prima di entrare in guerra a fine 1941.

E a quelli che fanno le marce della Pace, osiamo chiedere: se sbagliano Biden e gli altri ad armare l’Ucraina, allora sbagliava anche Roosevelt ad armare Churchill? Ah, già, quasi dimenticavamo ciò che dicono Quelli che la sanno davvero lunga, che non si fanno infinocchiare dal mainstream della stampa serva, che sanno andare oltre le veline: Putin non è Hitler, e Zelensky è un buffone, no?

 

 

Ps 1 Femminicidi: le nuove norme sembrano potere aumentare l’efficacia al contrasto della piaga (specie l’arresto differito), ma è chiaro che la strada è assai lunga e perigliosa. A parte tutta la questione culturale, ci pare manchi una cosa, presente invece altrove: case pubbliche per le donne che vivono a rischio, per evitare che si procrastini una convivenza a rischio.

Ps 2 Oggi è il 10 giugno: data nefasta per l’Italia; nel 1924, Giacomo Matteotti fu rapito e massacrato, dopo avere denunciato in Parlamento le prime elezioni post Marcia su Roma; nel 1940, iniziò per l’Italia mussoliniana (e monarchica) la scellerata avventura nella Seconda Guerra mondiale, con la “pugnalata alle spalle” alla Francia ormai in ginocchio, a cagione dell’aggiramento della Linea Maginot da parte delle hitleriane Panzerdivisionen. E il giorno prima, nel 1937, in Bassa Normandia i fratelli Rosselli erano stati fatti uccidere dal Duce.

Ps 3 Giornata di Gay Pride (rectius: Pride e basta) a Roma e Milano: in redazione, sempre stati a strafavore dei diritti civili, in questo caso legati alle scelte personal-familiari; ciò detto, non è che una istituzione (in questo caso, la Regione Lazio) sia obbligata ipso facto a dare il patrocinio ad un evento che – programmi alla mano: basterebbe leggerli – difende cose quantomeno discutibili (utero in affitto, e non solo), di certo contrarie ai programmi di una parte politica (e peraltro a molte femministe storiche di sinistra, come scritto tante volte). Gli organizzatori sono legittimamente contrari al Governo nazionale e regionale: francamente, dunque, non si capisce proprio perché si scandalizzino di una non legittimazione, che loro stessi dovrebbero invece menare come vanto…

19 Commenti su L’offensiva ucraina (e Gay Pride)

  1. Pierpaolo scrive:

    Utero in affitto… è una vergogna il solo pensarle certe cose! Secondo me certe manifestazioni andrebbero vietate per legge!

    • Sonia lombardi scrive:

      Lei vieterebbe per legge tutte le cose cui non concorda…si chiama autoritarismo integralista…che sarebbe il contrario della democrazia( che probabilmente vieterebbe per legge) dove invece vengono rispettate le idee altrui a garanzia delle minoranze.
      Sono concetti difficili, lo capisco, ma nel buoi della sua caverna ci può riflettere e magari…

    • Roberto scrive:

      Guarda, per una volta sono d’accordo con te. Comunque è già vietato dalla legge italiana. E in realtà credo sia utilizzato (all’estero ovviamente) da coppie italiane etero, ovviamente piene di denaro.

  2. Cecco scrive:

    Su questa faccenda della guerra dissento completamente con l’Eretico. Intanto il solito vizio di screditare il movimento pacifista facendolo passare come un fronte interno filoputiniano. Per qualcuno sarà anche così ma la maggioranza dei pacifisti non è affatto filoputiniana, anzi …Solo, e lo ribadisco per la centesima volta, e sono tutte motivazioni che l’Eretico conosce bene, sarebbe stato più opportuno per l’Italia non farsi imbrigliare nelle logiche della Nato (leggi Usa con l’intenzione nemmeno tanto occulta di sfasciare l’establishment russo vigente) e di mantenersi su una posizione di appoggio umanitario all’Ucraina con accoglienza profughi, forniture e strutture mediche, che tanto bene avrebbero fatto agli ucraini e che soprattutto non avrebbero ucciso nessuno, nemmeno un soldato qualunque fosse la sua provenienza, personalmente non sono per niente orgoglioso se le nostre armi uccidono qualcuno, fosse pure un russo! Detto questo una posizione terza avrebbe favorito l’Italia come paese credibile quale mediatore perchè la mediazione è l’unica via da percorrere, chi crede in varie vittorie, siano queste russe od ucraine appoggia in realtà un disastro umanitario. Ben vengano mille Zuppi e che alla fine questa carneficina si concluda e porti via per sempre tutti i nazionalismi, russi o ucraini che siano. Ma Trilussa non lo legge più nessuno?

    • Eretico scrive:

      Caro Cecco,
      ben vengano i commenti discordi rispetto allo scrivente, come peraltro su tutti gli altri argomenti: che questo blog non diventi mai una camera d’eco, con gente che la pensa tutta allo stesso modo, che insomma se la canta e se la ride.
      Con il massimo rispetto per la tua opinione, dunque, tu sei fra coloro i quali, di fronte all’invasione hitleriana e subito dopo staliniana della Polonia (settembre 1939, in poiena ottemperanza del Patto Molotov-Von Ribbentrop), avresti fatto come Francia ed Inghilterra, decidendo di “non morire per Danzica”…

      L’eretico

      • Cecco scrive:

        Anche qui, sempre nel massimo rispetto delle opinioni di ognuno, ma quanta ipocrisia c’è in Occidente quando per anni ci siamo coccolati l’autocrate Putin, abbiamo comprato senza nessun pudore le sue risosrse e gli abbiamo venduto le armi mentre venivano perseguitati (e delle volte assassinati) gli oppositori interni. Finchè geopoliticamente poteva fare comodo nessun problema a trattare con il piccolo Zar! Allo stesso tempo abbiamo chiuso un occhio (forse tutti e due) di fronte alla guerra definita “a bassa intensità” che il glorioso battaglione Azov conduceva nel Donbass a danno delle popolazioni russofone e che veniva poi vergognosamente inquadrato nelle fila dell’esercito regolare ucraino. La comunità internazionale non ha alzato un dito mentre invece sarebbe stato opportuno agire, magari come nel Libano, con una forza di interposizione di pace tra Donbass ed Ucraina, per sventare quella che era effettivamente una minaccia atta a risvegliare il mai sopito imperialismo russo. Ed invece abbiamo lasciato che i buoi scappassero e adesso assistiamo inermi al massacro armando una delle due parti, quella che si ritiene in futuro più malleabile per i nostri interessi, sperando così di salvare noi e le nostre coscienze. Mi dispiace ma tra l’imperialismo russo e il nazionalismo ucraino personalmente preferisco fare il tifo per la mediazione ed il cessate il fuoco. Purtroppo non riesco a cogliere grossi parallelismi con il passato, più che l’onore salviamo gli esseri umani, e questo avverrà solo quando la faranno finita di sparare.

      • Gp scrive:

        La politica estera italiana è dettata dal nostro conquistatore del ’45 che tutt’ora parcheggia un centinaio di atomiche in Italia, per cui ogni dibattito in merito è praticamente inutile.
        Inoltre è indimostrabile e per me improbabile che la politica di Putin sia paragonabile a quella ben più espansionistica di Hitler.
        Personalmente, per quel che vale, sono favorevole agli aiuti all’Ucraina, ma fissando condizioni e obiettivi (quali rinunce territoriali? riconquista del donbass? Della Crimea? Il rispetto delle minoranze e delle opposizioni ecc…) di cui invece non oarla nessuno. Detto questo però, a fronte di un atto come l’attentato al gasdotto Nord Stream (in acque Ue) avrei interrotto la collaborazione (quindi secondo i canoni italiani sono putiniano).

      • Holden Caulfield scrive:

        Però avrebbe rifornito di derrate e medicine non si sa chi, dopo la ovvia capitolazione dell’Ucraina. Come se la guerra piacesse a qualcuno. Per non dire del pacifismo che si ferma sulla soglia delle fabbriche che in italia hanno sempre prodotto armamenti con proteste alquanto contenute. Le filiere di morte evidentemente vanno bene ai pacifisti da operetta purché se ne parli poco. Annamo bene…tocca che qualcuno si riguardi finché c’è guerra c’è speranza del poro albertone

  3. Ics scrive:

    Dopo più di un anno di guerra non si può che ammirare la volontà del popolo ucraino di non piegarsi.
    Evidentemente loro, come gli altri popoli dell’est Europa, conoscono per esperienza cosa sia il giogo russo, al punto da preferire la morte combattendolo.
    Visti da qui (“lo stato che fa?!?”) sembrano marziani.
    Ci vorrebbe un bello scambio: i putinisti nostrani si trasferiscono nel paradiso Russia e qui s’accolgono un po’ di famiglie ucraine per innestare un po’ di nerbo

  4. Stryx5 scrive:

    Caro eretico mi sento molto banale, perché per associazione di idee immediata ho collegato l’argomento Ucraina con l’utero in affitto, con un’unica parola: mercificazione. Che non è cominciata oggi. Quindi banalità e assenza di pragmatismo, perché è faticoso, invece, ma tremendamente necessario analizzare nel dettaglio le situazioni specifiche.
    Anche io sono pacifista, vorrei vedere.
    Ma ora, adesso, se non avessimo un esercito, non mi sentirei tanto tranquilla.
    In un mondo perfetto le armi non dovrebbero esistere. Forse nemmeno i governi.
    Per cui anarchica in teoria ma, dato il parco faunistico, monarchica in pratica. Non coi Savoia, no. Con gli Svevi.
    Ho parecchia paura, non solo della guerra, anche degli slogan a caso.
    Anche delle polemiche ridicole su un saluto di rito di un corpo d’armata, venduto per altro. Si fa danno anche così.
    Con l’ignoranza, che, per tornare alla mercificazione di cui sopra, è quella che fa vendere meglio.
    Notte

  5. Giuseppe Pallini scrive:

    Stiamo a vedere

    Quante chiacchiere, caro presidente,
    sopra il nostro consiglio comunale
    che poi a la fine non portano a niente.
    Stiamo a vede’ se fanno bene o male,

    le elezioni so’ libere e la gente
    ha scelto loro, mi pare normale.
    Il comunismo fortunatamente,
    pur con altro attributo nominale

    dei cari nipotini di Baffone
    che oggigiorno si chiamano PiDi,
    ma potrebbero ancora cambià nome

    e dicevano un tempo “ha da veni’!”,
    (nel quarantotto, un l’ho dimenticato),
    spero che un sia soltanto addormentato.

    11 Giugno 2023

  6. Sonia lombardi scrive:

    argomento palio:
    Non sarebbe il caso di iniziare a pensare ai teloni antipioggia?
    E un eresia? Se lo fosse , questo potrebbe essere lo spazio giusto.

  7. Daria gentili scrive:

    Helly è andata al gay pride, ma non rappresenta neppure tutto il PD …………infatti i cattolici piddini hanno già iniziato a storcere il naso.
    In ogni caso,
    se dal campo dei “ diritti “ la segretaria non passa ad affrontare i problemi più cogenti, la fine è assicurata.

  8. Paolo Panzieri scrive:

    La tanto attesa e sbandierata offensiva ucraina ha riconquistato, mi pare, 3 villaggi in croce e 6/7 km di territorio.
    Sembra di essere tornati al ’15-18 … ma siamo nel 2023.
    Sinceramente si sperava che l’umanità avesse superato tale stadio evolutivo.
    La storia, però, accanto alle inequivocabili responsabilità del guerrafondaio Putin, porrà anche quelle dello stordito Biden, che lo ha provocato e spinto in ogni modo alla guerra (persino dichiarando pubblicamente che non sarebbe intervenuto in favore di Kiev …).
    Quindi, più che di Danzica, forse bisognerebbe parlare semmai di Pearl Harbor.
    Una sorta di Pearl Harbor venuta parecchio male …

    La NATO è una alleanza difensiva, è quella che – in sostanza – nel dopoguerra ci ha consentito di non diventare una specie di seconda Yugoslavia.
    Quindi, non mi paiono affatto condivisibili alcuni rigurgiti di antiamericanismo d’antan.
    Vero è che con l’avanzamento ad est in funzione anti Russa negli ultimi anni ha svolto di fatto una funzione non proprio difensiva, tuttavia, non è affatto la NATO il problema, ma Biden ed ormai i suoi allegri badanti.
    Come Putin pensava erroneamente di farsi una passeggiata in carro armato a Kiev (stile Budapest o Praga …), costoro, invece, contavano di liberarsi rapidamente dello stesso Putin, caduto nella trappola che gli avevano abilmente teso.
    Dal tragico errore di entrambi è nato lo stallo attuale, una situazione dalla quale non pare ci sia via d’uscita né bellica, né politica, né diplomatica.
    Per giungere al negoziato che porrà fine al conflitto, a monte occore in realtà un cambio di regime.
    Se non in Russia, magari in USA, con la rimozione degli allegri badanti di nonno volante Biden.
    Non c’è gloria né onore per nessuno in questa storia, se non per il popolo ucraino, che nonostante tutto e tutti lotta per sua indipendenza e non può essere abbandonato.

    • Holden Caulfield scrive:

      I negoziati di pace purtroppo presuppongono che le guerre facciano il loro corso. È sempre stato così. Non è che quelli che hanno combattuto la guerra dei trent’anni (o dei cento) fossero idioti, così come non abbiamo studiato negoziati nel 40-42 durante la seconda guerra mondiale. Biden sta semplicemente attuando le linee classiche della politica estera americana, come gli hanno insegnato e come ha personalmente fatto da decenni. La guerra è in Ucraina, ma il conflitto è globale e comprende i rapporti con i Brics asiatici. Probabilmente si dovrebbero tentare nuove strade, ma dobbiamo essere consapevoli che abbandonare le vecchie per esplorarne di nuove potrebbe portare a rimedi peggiori del male.

  9. Ugo scrive:

    Si comincia male…una giunta senza tecnici, ma solo soggetti politici che fanno pensare che il teatro delle marionette sia già comunicato e la sindaco sia il burattino primcipale

  10. Sonia lombardi scrive:

    Una giunta che guarda più ai partiti he alla città, e che denota la sudditanza verso i capibanda rispetto ai cittadini.direi, ad oggi, che siamo cascati dall padella nella brace…spero che la prof mi smentisca.

  11. Giulio scrive:

    le chiacchiere e gli abbindolamenti sono finite.
    Ora valuteremo nei fatti la nuova amministrazione:
    Rifiuti
    Parcheggi
    Viabilità
    Manutenzione
    Servizi
    Sicurezza
    SMS
    Lavoro
    Accoglienza
    Decoro
    Mensa
    Istruzione
    Società della salute
    Cultura
    Bilancio(?)
    Urbanistica…..
    Fiducia poca viste le professionalità degli assessori!
    Buona fortuna e buona amministrazione!

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