Eretico di SienaElkann, i disutili idioti, le Iene (e 2 Ps) - Eretico di Siena

Elkann, i disutili idioti, le Iene (e 2 Ps)

- 26/07/23

Come si fa a non prendere carta e calamaio, e a non scrivere qualcosina sull’ultima puntata (replica) della inchiesta delle Iene sulla farsa del Caso Rossi? Prima, però, ben volentieri si scrive qualche considerazione sul contributo di Alain Elkann, che sta facendo opinione, in un modo o nell’altro; un paio di Ps, infine, come digestivo…

 

ALAIN, I “LANZICHENECCHI” E I DISUTILI IDIOTI

Alain Elkann l’ha fatta davvero grossa, a questo giro: su Repubblica di lunedì scorso (pag. 29, nello spazio “Cultura”), ha pubblicato un pezzo intinto di sussiego – condito da imprecisioni logistiche e, in parte, letterarie (su Proust e la sua Recherche) -, rivolto contro dei ragazzotti (“giovani lanzichenecchi”), i quali lo avevano assai infastidito – parlando a voce alta e tenendo un comportamento maleducato – durante il viaggio fra Roma e Foggia, all’interno di “una carrozza di prima classe di un treno Italo”.

Lo stesso Cdr di Repubblica ha protestato contro la pubblicazione del pezzo, dissociandosi dallo stesso; e di sicuro, l’opportunità di pubblicare uno sfogo vergato dal padre giustappunto del proprietario del quotidiano stesso resta, quantomeno, border line. Di più: Elkann sembra godere nel presentarsi come l’inveramento antropologico del radical chic in viaggio. Che bisogno c’era, per esempio, di scrivere “io indossavo, malgrado il caldo, un vestito molto stazzonato di lino blu e una camicia leggera”: a chi giova (ovvero frega), il saperlo, di grazia?

Ecco che Elkann si è attirato critiche e polemiche da ogni parte (financo da Conte, ircocervo per antonomasia: descamisado in pochette con vacanze a Cortina, sic): potremmo finirla qua, dicendo sic et simpliciter che se l’è cercata, ed in parte diremmo ciò che effettivamente si pensa. Come ha ricordato Viviana Ponghia sul Qn odierno, c’è una frase di Roberto Gervaso – che non ricordavo, ma che trovo straordinaria -, la quale sintetizza la quintessenza del radical chic: chi lo è, vorrebbe vivere in un mondo diverso, nel quale però non si troverebbe per niente bene…

Ciò detto, il buon Alain almeno un merito ce l’ha avuto: quello di porre l’accento sullo iato antropologico che si è aperto fra “un signore con i capelli bianchi” (a prescindere da come sia vestito, e dal fatto che legga Proust ed il Financial times), e quelli che lui apostrofa i “giovani lanzichenecchi”. Anche quando eravamo adolescenti noi odierni 5oenni, allorquando viaggiavamo in treno (per intanto, pur avendo la fortuna di provenire da famiglie benestanti, mai e poi mai in prima) facevamo casino, parlavamo di calcio e di ragazze, senza certo leggere il Financial times o Proust. Allora, tutto come prima, no? Direi proprio di no, giacché la rivoluzione copernicana antropologico-relazionale oggi vigente, è tale per cui questi ganorzi “con scarpe da ginnastica di marca Nike, capelli biondi tagliati corti…e l’iPhone con cuffia per ascoltare musica” (Elkann scripsit) sono maleducati e strafottenti come lo eravamo noi (forse un pochinino di più?), ma soprattutto non hanno più da confrontarsi con le due grandi istituzioni totemiche con cui, pur se in modo già ben ammorbidito rispetto ai decenni pregressi, i baby boomers dovevano comunque relazionarsi: la famiglia in primis, in secundis la scuola. Allora, erano un minimo argine, oggi non più.

Se uno di quei giovanotti avesse ruttato nel muso ad Elkann, e se al fattaccio – sempre ipoteticamente – fossero stati presenti i genitori, al massimo gli avrebbero dato un buffetto e lo avrebbero spostato di posto (al massimo, ribadisco), mentre i professori magari gli avrebbero abbassato il voto comportamentale (da 10 a 9, eh), tutto al più. Ergo, il sussiego altezzoso di Elkann non ci piace, ma non fa danni a nessuno, quantomeno in treno; il casino, la maleducazione e la strafottenza dei “giovani lanzichenecchi”, invece, sì. Che si stia leggendo Proust o La Gazzetta dello sport con il calciomercato estivo.

La cosa più triste, infine, è l’emersione di una terza categoria, altra rispetto sia allo snobismo di Elkann che alla maleducata e strafottente cialtroneria dei “lanzichenecchi”: la categoria che definirei dei “disutili idioti”, intendendo disutili soprattutto a se stessi.  La maggior parte degli adulti, infatti, invece che cogliere questo (il degrado relazionale e culturale di tanti ragazzi), si limita ad attaccare Elkann e la sua altezzosità: il tafazzismo, in tutta evidenza, non alberga solo in politica, è ormai un dato acquisito in quella che illo tempore si chiamava la “società civile”, oggi sempre più società di ebeti.

L’ultima volta che ho fatto un viaggio in treno (se non erro, quello verso Roma, proprio per conferire in Commissione di inchiesta sul Caso Rossi), oltre ad un po’ di mie carte, mi ricordo bene di avere letto Tacito, in lingua originale (Latino, eh): me ne devo forse vergognare, di grazia?

In tutta evidenza, chi arriva – pur di attaccare il 73enne ipersnob – a giustificare la maleducazione dei “lanzichenecchi”, non arriva a capire – e la cosa ormai non ci sorprende neanche più – che pur di sbavare contro Elkann (il quale, tra l’altro, i suoi eventuali danni li ha fatti), giustifica e legittima la cialtroneria dei futuri medici, avvocati, docenti e via dicendo. Si fanno la celebre frusta per il loro medesimo sederino (o sederone), questi disutili idioti. Gratificati in re ipsa dal fare i leoni da tastiera contro il radical chic di turno, non si pongono il problema di quando si ritroveranno questi stessi ganorzi davanti: non più con le Nike ed il cappellino d’ordinanza , ma in giacca e cravatta….

 

IL SENSO DELLA (ENNESIMA) “RIBOLLITA” DELLE IENE

Lunedì sera è andata in onda l’ennesima puntata delle Iene (tandem Monteleone-Occhipinti, as usual) sul Caso Rossi: replica estiva, nel cuore di luglio, con 598mila spettatori ed il 4,6% di share (calante, ma ovviamente la più grande bufala degli ultimi 30 anni – il Caso Rossi – tira sempre, suvvia). Si trattava, in buona sostanza, della “ribollita” con il materiale (quello che tornava meglio all’uopo) dei lavori della Commissione parlamentare di inchiesta; come al solito, narrazione – non si ripeterà mai abbastanza – del tutto unilaterale: sentiti in massima parte i familiari (vedova, fratello, madre, più l’evergreen Carolina: ogni tanto figlia, in altre occasioni figlia della moglie…), gli avvocati della famiglia (quelli dei PM – tirati in ballo di continuo -, invece, il pubblico non li deve mai vedere), e spazio ai più agguerriti commissari (primus inter pares, l’ex onorevole Luca Migliorino, tornato finalmente ad aggiustare i telefonini in Via dei Rossi); agli altri, o niente (come il sottoscritto, che ha scritto un libro sul Caso Rossi che non merita neanche di essere citato: in effetti, non siamo bravi come loro, questo va detto), ovvero pochissimo spazio, e solo nei momenti in cui sono incalzati (vedasi i Pubblici Ministeri, torchiati in Commissione). Ciliegina sulla torta, riproposizione ad abundantiam dell'”intervista” a Pierluigi Piccini, con la sempiterna pista dei festini (del comportamento dell’ex Sindaco a Genova, però, nessun cenno…).

Detto dunque che – essendo una replica di una “ribollita” – non ci poteva essere alcunché di nuovo, la riproposizione del 24 luglio obbedisce ad un duplice scopo: fare buona cassa con un prime time (anche second: dalle 21,15 alle 00,45, immaginatevi il numero di inserzioni pubblicitarie), e fare moral suasion su chi di dovere, per cercare di fare partire la nuova, seconda Commissione di inchiesta, che pare essersi un po’ arenata (a scanso di equivoci, per puro schifio allo scrivente piacerebbe che ci fosse, per vedere fino a che punto si può abusare dell’intelligenza altrui).

In conclusione, la domanda è sempre questa (e state sicuri che si batterà fino all’ultimo, su questo tasto): siccome è evidente – in questo blog, lo si scrive da anni – che mediaticamente i riflettori potrebbero non spegnersi per anni ed anni, quando è che finalmente qualcuno – fra le varie istituzioni preposte – chiederà in un’aula di Tribunale i danni di immagine che questa fake new da troppo tempo sta interessando la comunità? Sarà sempre troppo tardi, certo: ma una città che si offende, e si attiva, se qualcuno (sbagliando di brutto) la accusa di maltrattare dei quadrupedi, e non fa niente verso coloro i quali la dipingono da anni come una novella Sodoma e Gomorra, con gente che verrebbe scaraventata dalla finestra (da fantasmi che spenzolano un cristiano e poi lo lasciano cadere), che città è, di grazia?

 

Ps 1 Sempre sul Caso Rossi: oggi Maurizio Montigiani ha scritto un commento (sul pregresso pezzo), che gli ho censurato; in primis, perché davvero è del tutto criptico: è tutto un dire e non dire, e quindi si può facilmente fraintendere (e poi tocca scrivere le letterine tramite avvocato, magari); in secondo luogo, perché Montigiani sostiene di avere detto quelle cose alla GdF romana, che tempo fa lo sentì: benissimo così, bravo Maurizio ad essere andato dagli inquirenti.

Ps 2 Come si fa a non riparlare del clima? Meno male che il peggio sembra passato, e che in Toscana – comparativamente con il Nord ed il Sud – sta andando tutto benone (toccando il toccabile); nell’ultimo pezzo, abbiamo stigmatizzato la tendenza, di non pochi, a negare, o comunque a ridurre, la questione delle responsabilità umane, ma al contempo bisognerà pur ricordare che gli interessi geopolitici (si pensi alla Cina) verso l’economia cosiddetta green ci sono, e si parla di miliardi di euroni. Ciò detto, fateci giusto segnalare un neologismo creato dalla penna di Camilla Conti (La Verità di ieri), la quale chiude il suo pezzo scrivendo che molti, nostalgici del marxiano PLUSVALORE, sono ormai passati al PLUSCALORE. Che dire, se non chapeau?

 

 

 

 

15 Commenti su Elkann, i disutili idioti, le Iene (e 2 Ps)

  1. UN AMMIRATORE DA TEMPI NON SOSPETTI scrive:

    Caro Eretico, il tuo pezzo apre a tanti commenti, ma resto in attesa di altri commentatori, e mi concedo un off topic sulla epurazione di Saviano. Non c’è dubbio che la cosa possa stonare, anche perché mi sembra di avere capito che c’era un contratto già firmato.
    In ogni caso, veramente non si capisce perché in Rai deve essere visto come martire un giornalista che dà del “bastardo” e del malavitoso a Ministri (che io non ho mai votato), ed invece sia da considerare un successo meritorio che un altro, dopo affermazioni sbagliate ed avventate (sulla ragazza vittima del presunto stupro di La Russa junior), venga fermato alle soglie della firma del contratto. Insomma, epurare Facci è un bene per il pluralismo, farlo con Saviano invece è un affronto alla libertà di stampa…

    • Holden Caulfield scrive:

      In realtà se ho ben capito le trasmissioni erano già state registrate. Soldi (nostri) buttati nel cesso.

  2. Beppe scrive:

    Sono lustri che leggo, con interesse, questo blog, ed è da altrettanto tempo che leggo quanto scrive il titolare del suddetto in merito agli alunni ed al lassismo della scuola. Oramai i figli di quegli ex alunni staranno per arrivare nelle aule delle scuole secondarie di primo grado, ed ancora ci si lamenterà del lassismo della scuola attuale.
    Sì, certo, ma.
    Io ho inaugurato la, ormai defunta, Scuola Media Alfieri, del Petriccio. Ho ben visto cosa facevamo in quelle aule e fuori. Certo a casa non potevamo aspettarci l’appoggio dei genitori per le nostre c..zate, ma ne facevamo tante. E non ricordo sospensioni, bocciature per il comportamento, o gogne. Ma forse le scuole erano già state rovinate dal 68.
    Per quel che riguarda i cambiamenti climatici è vero che la Cina ha fortissimi interessi economici nei comparti che riguardano la decarbonizzazione e lo sfruttamento delle rinnovabili: e gliene va merito. Hanno saputo prima e meglio di altri cogliere i segnali che il pianeta e la scienza davano da decenni e ne traggono i benefici.
    Che dire invece degli interessi economici delle industrie degli idrocarburi, dei paesi che ci hanno basato le loro economie e ricchezze da oltre un secolo, penso a Stati Uniti, Russia, Paesi arabi, Inghilterra, che pur sapendo a cosa andavamo incontro hanno prima negato, poi minimizzato ed oggi dicono che i cambiamenti sono inevitabili e dobbiamo adeguarci?

  3. Gp scrive:

    L’articolo di Elkann è sinceramente imbarazzante, ma non per il classismo… è proprio brutto. Comunque di solito chi si è arricchito (anche) grazie alla vendita di mine antiuomo ha il buongusto di non dare lezioni di buon gusto

  4. UNO DI STROVE scrive:

    Ancora una volta, complimenti all’Eretico, che secondo me coglie la sostanza effettiva della polemica: certo che Elkann è stato improvvidamente elitista ed altero nel descrivere questo viaggio di mezza estate, ma che tanti adulti, magari 70enni come lui, si scandalizzino del dito (il generone che legge Proust ed il Financial times) e non vedano la luna (anche nel loro stesso interesse), offre davvero la cifra dei tempi. Non siamo neanche alla frutta, siamo all’amaro, al grappino…

  5. francesco scrive:

    buongiorno.

    riguardo al sig. Elkan, capisco il suo disagio nel condividere un vagone con una massa di maleducati vestiti in modo non consono alla classe dello stesso.

    mi chiedo però se ha lo stesso disagio ad aver allevato e pasciuto il CEO di una multinazionale che ha sede in Olanda con tutto ciò che ne consegue.

    saluti

  6. Ics scrive:

    Utilizzare una vettura con motore a combustione di ultima generazione è da sudici, sventrare l’africa per le materie prime della batteria di un’auto elettrica è ecosostenibile.
    Lo dice la Scienza e ci devi credere.

    A dover essere rifiutata è la metodologia comunicativa del terrore, con le pulzelle invasate a ricordarci che dovremo morire.

    Ad oggi l’unica certezza è partire da quello che già sappiamo: investire in prevenzione e manutenzione del territorio e delle infrastrutture vitali è, come sempre, la soluzione migliore.

    Tutti si stracciano le vesti nessuno fa: quanta preziosa acqua dell’acquedotto si perde nel percorso Amiata Siena?

    • Eretico scrive:

      Caro Lcs,
      ieri ho visto il video della ragazza siciliana che ammette di “soffrire di ecoansia” (con il Ministro, nonno con 8 nipoti, cui scappa una lacrimuccia): può esistere una sintesi migliore di questo nostro tempo malato, di grazia? E non certo per sottovalutare il problema, anzi…

      A Holden: sì, le puntate sulla criminalità organizzate erano già registrate e pagate, ed in effetti non sarebbe peregrino tirare fuori la questione del danno erariale, a prescindere da ciò che si pensi della figura di Saviano.

      A Francesco: Elkann diventa indifendibile infatti proprio per come ha guarnito il suo sapido racconto (vestiti, la stilografica et alia), ma – come scritto nel corpo del mio pezzo – la questione dello iato generazionale esiste, ed è serio assai.

      L’eretico

  7. Marco Burroni scrive:

    Di tutto l’”affare Elkan” l’unica opinione che mi piacerebbe conoscere e’ quella di Proust, autore del libro la cui lettura era disturbata dai “lanzichenecchi”. Cosa penserebbe Marcel Proust di Elkan, con la sua giacca “stazzonata” ? “ Che orrore! Oggi non c’e’ piu’ eleganza” sul suo capo non c’e’ “ il cappello grigio di un tempo, ne’un altro tipo di cappello” viaggia “ a testa scoperta” su un volgare treno Italo invece che su un’elegante carrozza trainata da una pariglia di cavalli “ furiosi e leggeri come vespe, dagli occhi iniettati di sangue come i crudeli cavalli di Diomede”.

    Poi che lo “iato generazionale”- come dice l’eretico- esista non c’e’ dubbio, ma esiste piu’o meno da sempre, negli ultimi decenni – a causa di un progresso sempre piu’ rapido a cui le vecchie generazioni fanno fatica a stare dietro- e’ solo diventato piu’ rapido, ed e’ normale che ci sia questo distacco tra un adolescente ed un signore di 70 anni. Meno normale che il signore 70enne scriva un articolo scandalizzato lamentandosi di non si capisce bene cosa… forse vuole un rimborso del biglietto?

    • Eretico scrive:

      Caro Marco,
      lo “iato generazionale” c’è ovviamente sempre stato, come scrivi anche tu: il problema è che prima c’era una dinamica conflittuale – di solito fruttifera, di crescita – fra le generazioni, oggi quasi scomparsa. Questa, nella humana historia, non era mai accaduto prima…

      A “Spettatore critico”: tranquillo, prima o poi provvederemo; per ora, devo provvedere a censurare, perché gli “amici” delle Iene, fra le tante qualità, hanno quella di una certa qual permalosità, ergo è meglio non stuzzicarli…

      L’eretico

      • Holden Caulfield scrive:

        Ma Renzi? Letto il tweet sulle commissioni d’inchiesta abbondantemente incentrato su quella Rossi? Più populista dei populisti…

  8. Pinco Pallino scrive:

    Mi sembra che il presidente Mattarella sia stato chiaro in merito alla propagazione delle Commissioni Parlamentari di inchiesta ……

    • Eretico scrive:

      Cari Pinco e Holden,
      premesso che verosimilmente il Presidente Mattarella pensava più direttamente alla Commissione parlamentare sul Covid, di certo per quanto concerne il rapporto fra politica e Magistratura si riferiva anche al Caso Rossi. Stiamo a vedere.
      In ogni caso, noi siamo sempre più fiduciosi che il valente tandem giornalistico Monteleone-Occhipinti saprà trovare, entro il 2023, l’assassino (rectius: gli assassini “penzolatori” del povero Rossi): diamo tempo al tempo, in fin dei conti è solo dall’ottobre 2017 che se occupano (con quali risultati, è sotto gli occhi di tutti)…

      L’eretico

  9. Francesco Aldo Tucci scrive:

    Personalmente credo che un “rutto nel muso” a Elkann sarebbe stata una reazione piuttosto appropriata, quale atto futuristico-dadaista venato della stessa verve scapigliata di fine ‘800 o primi del ‘900 (per non scomodar la nostra goliardia!), qualora Egli avesse esternato i suoi giudizi a cavallo tra l’antropologia spicciola e la sociologia da bar dello sport -pardon, gentlemen’s club- vis-à-vis, anziché codardamente dalle pagine del nuovo giornale di famiglia.

    Ah, il bullismo mediatico! sempre sano strumento di disciplina dei giovinastri.

    Del resto la fin de siècle è un po’ il periodo dal quale proviene una parte dello snobismo del giudicante rampollo incanutito.

    Oggigiorno occorre sempre ribadire l’ovvio: i maleducati si trovano ovunque, d’ogni età ed estrazione sociale, dal più umile degli ultimi al tronfio bourgeois in abito stazzonato che verga giudizi sommari come Gianburrasca le marachelle sul diario e che magari occupa la carrozza silenzio discettando allo smartphone di ultima generazione (aspetta, magari il Nostro avrà uno di quei telefoni con valigia!) circa gli ameni cazzi propri.

    Personalmente Proust lo leggevo persino ventenne (no, non è vero: allora leggevo Eliot, Pound, Moravia, Pirandello e Hesse), quando con i miei amici di Contrada, pari lanzichenecchi indiavolati, durante il viaggio verso il Salento parlavamo di fica, vino e discoteche.

    Menomale andammo in macchina.

  10. Luca scrive:

    comunque se Elkann usa l’abito di lino, se lo troverà sempre stazzonato. E che avrebbe detto allora un ipotetico passeggero con inappuntabile abito in fresco lana? gli avrebbe dato del lanzichenecco

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