Eretico di SienaHamas-Israele: tre domande ai lettori (e 3 Ps senesi) - Eretico di Siena

Hamas-Israele: tre domande ai lettori (e 3 Ps senesi)

Eccoci all’appuntamento con il pezzo settimanale (in tempi sì perigliosi, non ci riesce di trovare il tempo ed il modo per scrivere quello culturale, purtroppo): in una giornata in cui ci troviamo di fronte all’invasione israeliana di Gaza – che seguiamo ovviamente nei dettagli, ma di cui trovate news più fresche altrove -, in redazione abbiamo deciso di confezionare tre domande (formulate in maniera argomentata), da sottoporre ai lettori.

Dal 7 ottobre (anniversario della celebre battaglia di Lepanto, toh), il dibattito è infatti incandescente, ed anche nel blog i commenti di una parte e dell’altra (e di quell’altra ancora) si susseguono: è inevitabile essere schierati, come si era naturaliter schierati nella Seconda Guerra mondiale, per dirne una. Basta esserlo in modo documentato, ed all’insegna di almeno un briciolo di onestà intellettuale: seguendo la lezione, fra gli altri, di un Gaetano Salvemini.

Bando alle ciance, comunque: dai commentatori in disaccordo con il nostro pezzo – che ci saranno, e saranno assai numerosi, testimoniando la vitalità del blog -, ci aspettiamo però risposte chiare, precise e puntuali rispetto ai tre quesiti, senza girarci intorno. Si astengano, dunque, i perdigiorno…

 

PRIMA DOMANDA: LA LEZIONE DELLA II GUERRA MONDIALE

Questa è una considerazione sulla quale si è già scritto: repetita iuvant, suvvia, e poi oggi c’è la formulazione della domanda, non solo la riflessione.

Abbiamo citato il devastante bombardamento anglo-americano di Foggia del 1943, la settimana scorsa (ufficialmente, circa 20mila morti); e si ribadisce che la motivazione di quelle stragi (in cui i morti erano civili, eccome se lo erano) erano essenzialmente due: danneggiare o distruggere le infrastrutture usate dai nazisti, e terrorizzare al contempo la popolazione civile, in modo da convincerla a mettersi finalmente contro ai nazifascisti. Forse giova ricordare che, non a caso, il movimento partigiano è nato anche per questo motivo.

Premessa, dunque: i bombardamenti anglo-americani sull’Italia e sui civili italiani, stimolarono la nascita dei partigiani (del tutto inesistenti, fino alla seconda metà del 1943); partigiani i quali, poi, furono aiutati ed armati dagli stessi che, magari, ne avevano bombardato, sventrato le abitazioni.

A questo punto, la domanda (rivolta proprio a chi parteggia anche solo per i palestinesi in quanto tali): perché i palestinesi non contrastano Hamas? In subordine: perché l’ala estremista e terrorista (Hamas) pare essere, anzi, più forte che mai, mentre Fatah – con la leadership dell’88enne, cadente, Abu Mazen – non raccoglie quasi nessun consenso neanche in Cisgiordania, di grazia? Essere partigiani in Italia (esserlo sul serio, non dopo il XXV Aprile, eh), voleva dire mettersi contro i fascisti ed i nazisti: ci voleva un certo qual coraggio, eppure qualcuno lo fece; nei territori palestinesi, pare francamente non ci sia nessuno, a farlo…

 

SECONDA DOMANDA: ISRAELE DEVE CONTINUARE AD ESISTERE?

Altro quesito, partendo questa volta dall’oggi, senza neanche bisogno di tuffarsi nella Historia novecentesca: Hamas – statuto alla mano – vuole la distruzione dello Stato di Israele; il quale Stato – giova ricordare – è legittimato, sin dal 1948, da quell’Onu che ognuno, ormai, tira per la giacchetta, all’occorrenza.

Che una organizzazione – di qualunque genere – chieda la distruzione di uno Stato riconosciuto ab ovo dall’Onu, non pare essere robetta accessoria, da scrollatina di spalle: anche perché l’Iran stesso – main sponsor di Hezbollah libanese, ma ispiratore anche della stessa Hamas – non ha mai nascosto quello che pensa di Israele. Lo vuole cancellare dalle cartine geografiche. Mentre dall’altra parte (Israele), solo una minima parte dei cittadini (non sudditi) – quella dell’estrema destra ultraortodossa, vellicata in modo sbagliatissimo da Netanyahu in questi anni – vuole la marginalizzazione definitiva dei palestinesi, la cancellazione dell’autorità palestinese: totale asimmetria fra le parti, dunque.

Domandona, dunque (già formulato fra i commenti di ieri, in calce al pregresso pezzo): chi manifesta per la Palestina senza condannare in modo drastico ed inappellabile Hamas (da noi, i vari Dibba e De Magistris, in buona compagnia), si rende conto di essere nei fatti d’accordo con l’idea dell’annientamento dello Stato di Israele? Nel caso, farebbe bene a dirlo fino in fondo, senza girarci tanto intorno…

 

TERZA DOMANDA: BISOGNA SCEGLIERE (DANTE E GLI IGNAVI)

Certo, tutte le vittime civili sono uguali, in linea di principio: e ci mancherebbe altro. Stando comodamente adagiati sulla poltrona a filosofeggiare, nel migliore dei mondi possibili,  è così, anzi non ci dovrebbero essere neanche morti fra i soldati, e le guerre non avrebbero ragione di essere: questo, nel migliore dei mondi possibili.

Ma in guerra – ed in certe guerre ancora di più – non si vive nel migliore dei mondi, bensì ci si avvicina al peggiore, all’Inferno in terra: ed allora, in guerra, neanche tutti i civili sono uguali. Lo sono se non ci si schiera: se fra Israele, insieme al pur variegato Occidente, e l’Asse Hamas-Hezbollah-Iran-Russia (putiniana)-Turchia, si decide l’equidistanza, allora tutte le vittime civili sono uguali, anzi identiche. Se si sceglie di stare con l’Occidente, fuori da ogni ipocrisia e come in ogni guerra, la pietas c’è e ci deve essere per tutti, ma le vittime non sono uguali. Non lo sono mai state: basterebbe conoscere qualche rudimento di Storia, non solo militare.

Domanda delle cento pistole, sapendo che coloro che predicano l’equidistanza fra le due parti sono solo autentici ignavi, nel senso sprezzantemente dantesco del termine (tali cioè da non meritare che disprezzo, per la loro posizione, grondante ipocrisia): voi state con l’Asse Hamas-Hezbollah-Iran-Russia (di Putin)-Turchia, oppure con il pur corrotto e decadente Occidente, di cui Israele – del pessimo Netanyahu – è l’avamposto a levante? Come nel caso delle altre due domande, pregasi – se del caso – di rispondere in modo chiaro.

IN CONCLUSIONE…

Qui, cari lettori, bisogna schierarsi, come si fa sempre, e da sempre, nelle guerre (l’avete mai vista una guerra in cui non ci schieri?); non è più tempo di invocare furbescamente la complessità geopolitica (certo presentissima), incarnando per l’appunto gli ignavi del XXI secolo: per quella, c’era tempo e modo prima, e ce ne sarà dopo. Chi vi dice che “non bisogna dividersi in tifoserie”, è solo un grande ipocrita, nonché il primo ad essere schierato.

Dopo che Hitler attaccò la Polonia, nel settembre 1939, c’era ancora chi pensava che si sarebbe fermato, ricordiamocelo; forse anche Hamas (con tutti i suoi alleati) si potrebbe fermare, certo: con la distruzione dello Stato di Israele, però. Cosa che, evidentemente, non farebbe solo piangere: in Occidente, in Europa, in Italia, ci sarebbe gente che stapperebbe champagne. Di quello migliore, finanziato dai sinceri democratici del Qatar, magari.

Permetteteci, in conclusione, una previsione: non sarà una ricorrenza facile, quella della prossima Giornata della Memoria (27 gennaio); la Historia si sovrapporrà all’attualità, e la miscela che ne deriverà sarà, almeno potenzialmente, pestilenziale.

Di certo e di sicuro, chi non condanna con tutte le sue forze – qui ed ora – Hamas oggi, non avrà alcun diritto morale di celebrare la Giornata della Memoria fra tre mesi…

 

Ps 1 Proponendoci di tornare a parlarne, da sottolineare l’eccellente presentazione che Marcello Veneziani ha tenuto giovedì, in Sala storica, del suo ultimo libro: una accattivante biografia del filosofo Giambattista Vico (1668-1744). Difficile dire se Veneziani sia più brillante nello scrivere (a prescindere dall’essere concordi o meno con tutte le sue argomentazioni), ovvero nell’articolare oralmente le sue idee. Fra parentesi, ieri è uscito il calendario degli eventi novembrini in Comunale, per chi fosse interessato.

Ps 2 Nei giorni scorsi, ci ha lasciato l’ingegnere ed architetto Agostino Milani (75 anni): figura importante della Destra senese, uomo coerente con il suo passato, figura certo di parte ma non settaria; persona per bene, che ha svolto con successo la sua attività professionale in una Siena in cui – a non essere schierato dalla parte giusta – tante strade lavorative, come d’incanto, si chiudevano.

Ps 3 Guido Leoncini (amico, davvero da tempi non sospetti, dello scrivente) era il solo, l’unico candidato del Pd per la carica di Segretario comunale (da tempo vacante, dopo le dimissioni di Massimo Roncucci), e la cosa sembrava ormai archiviata a suo favore; ma il Pd senese è riuscito nel capolavoro di fargli mancare i voti, mandandolo dunque allo sbaraglio ed aprendo le porte all’inevitabile commissariamento: evidentemente, cercato e voluto da coloro i quali non sono andati a votare oppure, comunque presenti, non lo hanno votato. Chapeau: per il masochismo…

30 Commenti su Hamas-Israele: tre domande ai lettori (e 3 Ps senesi)

  1. Roberto scrive:

    Io sto con le vittime innocenti, con i bambini trucidati da entrambe le parti.
    Sarà una visione “romantica” e poco storica, ma questa è. Da questo punto di vista non colgo differenze tra i guerrafondai di entrambe le parti. Nessuna.

  2. Anonimo scrive:

    Caro Raffaele,
    Il voler paragonare la seconda guerra mondiale all’attuale situazione palestinese(almeno per ora) credo ci porti fuori strada. Con un conflitto mondiale (che quindi coinvolge tutti per definizione), in svolgimento da anni, l’unica scelta possibile è schierarsi da una parte oppure un’altra. Hai citato i partigiani, sotto questo punto di vista peró trovo significativo l’esempio dei repubblichini: come spiega l’ottimo Cardini, nel momento in cui l’imperativo è schierarsi, non è detto che chi scelga la parte rivelatasi sbagliata lo faccia in cattiva fede…ci si schiera e basta. In questo caso però ci sono parti non coinvolte, e soprattutto la situazione è ancora in divenire: se devo schierarmi coi terroristi, oppure approvare una rappresaglia fascista, sinceramente lascio perdere, e auspico che vengano prese altre vie: voglio sinceramente credere sia possibile.
    La seconda domanda è accademica: nessuno ti risponderà che Israele non ha diritto ad esistere, nemmeno chi lo pensa davvero.
    Sulla necessità dei bombardamenti ai civili ci andrei cauto: se i bombardamenti di Dresda, Hiroshima, Nagasaki, siano stati atti appropriati o crimini di guerra, è un tema su cui è impossibile arrivare a una conclusione. Io personalmente propendo per il crimine, ma forse sono solo un comunista a pancia piena

  3. Holden Caulfield scrive:

    Bisogna scegliere e bisogna essere lungimiranti. Difendere un popolo che sceglie la strada del terrorismo e dell’integralismo vuol dire non saper guardare oltre un palmo dal proprio naso. Vuol dire difendere degli aguzzini non avendo la consapevolezza che salvaguardarli oggi potrebbe portare alla cancellazione della nostra civiltà domani.

  4. Gp scrive:

    Complimenti per l’articolo e per le riflessioni che stimoli.
    Non concordo assolutanente con le con le tue considerazioni sulla prima domanda (che poi una domanda non è), perché giustificano le uccisioni deliberate di civili, ovviamente solo quelle compiute dai vincitori secondo un paragone, a mio avviso controproducente, con la strategia criminale ma vincente alleata nella seconda guerra mondiale (uccidiamo più tedeschi, giapponesi ed italiani civili che possiamo); ci sono convenzioni internazionali chiarissime in proposito, e Putin, per molto meno, è stato (giustamente) condannato da una corte internazionale.
    Israele ha diritto di esistere e di difendersi? Certo! Fino al 7 ottobre aveva subito 300 vittime civili in 15 anni da Hamas, meno della dissenteria… provocandone 6000 con le proprie rappresaglie. In realtà la radice della recente escalation è nella politica coloniale israeliana sulla quale potete trovare ampia e imparziale documentazione… israele ha occupato territori a seguito di guerre vinte ed ora pretende di colonizzarli, come si faceva ‘una volta’, quando le espressioni ‘pulizia etnica’ o ‘genocidio’ non esistevano. Se c’è un popolo che rischia l’estinzione non è certo quello Israeliano.
    Nutro comunque una naturale simpatia verso gli ebrei per averne conosciuti diversi e in parte per ragioni storiche, mentre in tutta sincerità poche cose distano dal mio pensiero quanto un integralista islamico o una donna col burqa, quindi mi spiace essere collocato fra gli ‘ignavi’, ma credo che il conflitto sia e debba rimanere regionale, senza dare inutile supporto a chi, da una parte e dall’altra, uccide deliberatamente civili e bambini

  5. Daria gentili scrive:

    …..se si fa l’errore di considerare il conflitto come limitato ad Israele / Gaza si potrebbe essere abbagliati dall’evidenza di una lotta impari, ma se si estende lo sguardo della crisi attuale agli stati arabi confinanti con Israele e a due stati come Iran e Turchia, che, nel momento dell’attacco terroristico, continuano a negare il diritto all’esistenza dello stato ebraico, vediamo che la prospettiva cambia radicalmente.
    Israele può aver sbagliato, ma con è comunque una democrazia, per nulla paragonabile agli Stati prima menzionati, per cui a mio avviso non possiamo che schierarci senza se e senza a favore di Israele, per la difesa del suo diritto di esistere, che, dopo quasi 80 anni, non può essere messo in discussione.

  6. ginocacino scrive:

    Buongiorno e buona domenica ai lettori del blog ed al suo redattore capo il quale, si evince fra le righe, pare schierato con Israele senza se e senza ma

    dato che chiede esplicitamente ai lettori del blog di rispondere alle 3 domande eccomi qua e mi scuso per la lunghezza del post

    la questione palestinese non è riconducibile alla 2 guerra mondiale (naturalmente secondo me) e perchè li si trattava di invasione armata di uno anzi piu stati sovrani (addirittura nei piani iniziali di invadere e sottomettere tutta l’Europa) qui si tratta di difendere (almeno a parole) quello che è rimasto della propria terra espropriata in seguito ad un altra invasione (quella coloniale) alla parte più debole e donata a quella più forte in quel momento si vittima della follia nazista ma non pure degli arabi e tantomeno dei palestinesi …. sarebbe stato allora molto meglio e molto più giusto ricavare una terra per gli israeliani in Germania espropriando a questa in seguito alla sua folle imresa e conseguente sconfitta … un giusto prezzo da pagare sarebbe stato no?

    Chiedi se Israele dovrebbe esistere? ma certo, ci mancherebbe altro ma non a scapito di un altro popolo, in questo momento storico (ma direi meglio in questo secolo) molto piu debole; Israele poi non s’è fermata al territorio che aveva avuto in “concessione gratuita” dagli Inglesi (che pure gli è stato riconosciuto anche dagli altri stati confinanti tanto che le richieste principali sono di tornare ai territori post 48 e ante 67) ma ha continuato ad occupare terre spingendo piano piano la popolazione locale nella striscia e trasformandola nella più grande prigione a cielo aperto che sia mai esistita e questo ben prima del 7 ottobre; certo io condanno pienamente e senza riserve l’azione sciagurata di Hamas (che chiaramente gli si sarebbe ritorta contro) ma al contempo sono con i Palestinesi perchè anche loro hanno diritto ad una terra e ne hanno diritto e a quella nello specifico, molto piu che Israele visto che questa terra era la loro da millenni; Hamas è una creazione di Israele della sua politica e delle sue azioni; cos’ha fatto Israele per i Palestinesi se non bastonarli continuamente, forte della sua potenza econmica militare e del suo appoggio incondizionato da parte degli anglo americani e confinarli in un … lager?

    a questo proposito vi racconto un aneddoto: ho dei cari amici medici veterinari che lavorano per una ONG internazionale piuttosto famosa; anni fa in seguito ad un progetto per contrastare l’aviaria sono stati in missione in Palestina; ebbene ogni volta che dovevano superare un check point per entrare nella striscia venivano “cazziati” e “vesseggiati” dai soldati Israeliani quando “scoprivano” che andavano ad aiutare i Palestinesi nonchè privati di medicine e materiali vari per la missione di cui sopra mentre per i Palestinesi ogni giorno passare quei varchi era come un terno al lotto praticamente alla totale mercè dei soldati e delle loro paturnie; Israele ha metodicamente e scientemente estirpato vigne, ulivi, orti ed ogni attività produttiva ed impiantato colonie spedendoci i più radicali e ortodossi dei loro ad occupare i territori via via “liberati”
    inoltre, la sproporzione e della risposta e delle forze in campo … qui vuoi o non vuoi c’è un intero stato con tutto il suo esercito tra l’altro fra i più potenti e meglio armati del mondo contro non un gruppo terroristico ne contro uno stato di pari rango ma contro una popolazione, quella palestinese inerme, con la scusa che proteggono anzi no appoggiano i terroristi di hamas … qui c’è una delle nazioni più ricche e influenti della storia contro dei poveracci quasi inermi appunto (a meno che non intendi sostenere l’uguaglianza tout court hamas=palestinesi=tutti terroristi)

    se avesse voluto sconfiggere ed eliminare Hamas, Israele, con i suoi servizi le sue alleanze e i suoi militari avrebbe potuto farlo in maniera mirata non radendo al suolo un intero popolo dopo averlo rinchiuso (che gentili e umani che sono i soldati quando avvisano la popolazione di evacuare la parte nord della striscia ben sapendo che comunque non possono uscire e che dopo la parte nord martelleranno la parte centrale e quella sud, che bontà d’animo mostrano quando bloccano le forniture di acqua, gas, eletricità e carburante e beni di prima necessità, che oculatezza quando bombardano ospedali pieni di gente perchè basi di hamas dicono …) perchè i palesinesi non contrastano Hamas? forse perchè ai loro occhi sono “partigiani”, forse perchè la maggioranza di loro è nata e vissuta sotto il giogo crudele e sanguinario di Israele senza sapere perchè (come fa un bambino, bambini che sono la maggioranza della popolazione a conoscere la storia e le vicissitudini che hanno portato a quella situazione?), forse perchè non ne hanno la forza ma, anche se fosse, anche nella peggiore delle ipotesi non meritano di essere sterminati indiscriminatamente come non lo meritavano gli ebrei a suo tempo

    vorrei concludere dicendo che, secondo me, Israele non solo ha perso un occasione unica nella storia per dimostrare al mondo e agli arabi in particolare di non essere soltanto un brutale occupante ma un popolo che vuole e tenta di convivere in pace con i suoi vicini più prossimi e che non vuole annientare e distruggere i palestinesi come hamas vuole fare con gli israeliani (sarebbe bastato a mio avviso non rispondere in questo modo indiscriminato brutale e altrettanto folle come l’azione di Hamas e invece mettere di fronte alle proprie responsabilita i palestinesi e gli arabi/musulmani tutti poi magari andando a prenderli (i terroristi) ad uno ad uno) ma soprattutto, ha creato e sta creando una sempre più profonda divisione nel mondo fra gente pro e gente contro anzi fra stati e nazioni pro e contro e s’è assicurata nei decenni a venire altri decenni appunto di guerre paura e terrorismo

    mi dispiace ma in questo momento io non sto con Hamas (questi si dovrebbero essere annientati) nè con Israele ma sto con i Palestinesi

  7. Roberto scrive:

    Giusto per capire che i buoni e le vittime non sono da una parte sola, e che schierarsi da un parte o dall’altra mi è difficile:
    “Avete un’ultima possibilità per scappare in Giordania, in maniera ordinata. Se non lo farete, distruggeremo ogni nemico e vi cacceremo dalla terra santa che Dio ha dato a noi”. E’ quello che si legge in un volantino rivolto ai palestinesi, circolato venerdì in Cisgiordania. La notizia è riportata dal quotidiano israeliano Hareetz.
    “Fate i bagagli – continua il testo, trovato affisso ai finestrini di alcune macchine – e tornate da dove siete venuti: stiamo arrivando”.

    • ginocacino scrive:

      … certo come sono “umani” gli Israeliani (nell’accezione che usava il mitico Fantocci) … addirittura avvisano gentilmente di spostarsi prima di radere al suolo la zona; e che sarà mai spostarsi di qualche chilometro in la tanto più con tutti i valichi chiusi e presidiati dai carri armati!?; dice il comunicato di andare in Giordania a trovare fortuna la? lasciando cosi il campo libero ai prossimi e più radicali coloni?; possiamo stare qui a parlare e riparlare fino a Natale, ma quello che realmente vuole Israele è cacciare (senza andare tanto per il sottile anzi con l’ausilio dei missili, dell’artiglieria pesante e dell’esercito tutto spalleggiato a sua volta da quello anglo americano tanto dopo c’è da ricostruire comunque) tutti gli straccioni e pulciosi palestinesi ed appropriarsi delle loro terre completamente e definitivamente … è Dio che gliel’ha promesso; senza l’intervento di Hamas questo processo avrebbe richiesto molti più anni e avrebbe esatto molte più vittime civili anche se dilazionate nel tempo mentre in seguito all’attacco del 7 Ottobre ogni perplessità ogni cautela ogni remora e caduta, ed ogni mezzo, compreso il più truce, è permesso con la benedizione dell’occidente tutto e con buona pace degli arabi e islamici e, concedetemelo, in culo ai Palestinesi tanto più che sono tutti terroristi!

  8. Cecco scrive:

    Buongiorno, rispondo volentieri alle 3 domande anche se devo rilevare che sono formulate più come domande retoriche che come domande vere e proprie. I bombardamenti in quanto tali probabilmente non sposteranno l’opinione pubblica palestinese ma anzi acuiranno l’odio contro Israele e spianeranno la strada alla nascita di nuovi estremismi. Il parallelo con la seconda guerra mondiale non regge, qui si tratta di un partito armato che con un azione terroristica, indegna per qualsiasi civiltà, era ben cosciente di scatenare una reazione rabbiosa di Israele e su quella contava per interrompere la normalizazione dei rapporti tra Israele ed i paesi arabi, mi sembra che questo obiettivo sia per adesso pienamente raggiunto da Hamas. Nella seconda guerra mondiale i bombardamenti potevano essere una dimostrazione di potenza del nemico, erano la prova che i tedeschi erano vulnerabili, per di più i tedeschi avevano il loro capo in un luogo determinato ovvero in un bunker a Berlino ed infatti ogni azione alleata poteva essere giustificata proprio in relazione ad una vittoria finale, qui i capi si trovano ben distanti dalla Striscia di Gaza e di fronte non abbiamo un esercito strutturato da abbattere ma un gruppo terorristico. Vorrei, a proposito di riferimenti storici, ricordare a come militarmente siano state abbattute le BR ovvero usando la polizia ed i servizi e creando intorno a loro un vuoto ideologico (hanno contribuito a togliere l’humus sotto i loro piedi proprio le organizzazioni ideologicamente più vicine ovvero il PCI e la CGIL), vorrei mestamente ricordare che la scellerata politica di Israele è stata decisiva per fa perdere credibilità all’Autorità palestinese ritenuta scomoda e che per far fuori questa abbia finanziato Hamas (la stessa identica dinamica avvenuta tra l’altro tra i Talebani e gli Usa). Comunque per distruggere le BR non si decise certo di radere al suolo Roma e Milano nonostante fossero imbottite di brigatisti.
    Alla seconda domanda rispondo che è certo che Israele è nato grazie ad un errore grossolano dell’Onu ma che ormai nessuno, che sia sano di mente, potrebbe negare il diritto alla sua esistenza ed alla sua sicurezza. Intorno però una certa retorica araba ha continuato ad usarlo come capro espiatorio per ogni problema dell’area anche se ultimamente, sembrava appunto che alcuni muri cominciassero pian piano a sgretolarsi e qui infatti entra Hamas a gamba tesa rispolverando la questione palestinese colpevolmente ignorata dal governo di Tel Aviv. Comunque tutto ciò non giustifica che Israele debba oggi farsi forte con la teoria del “cane pazzo” sebbene questa abbia funzionato in passato. Se per intimorire il nemico si devono uccidere tanti innocenti sul governo israeliano il mio personale giudizio morale non si discosta da quello su Hamas.
    La terza è la domanda più perniciosa secondo me. Perchè paragonare chi non si schiera con il governo israeliano con gli Ignavi? Sono forse Ignavi quei pochi israeliani che ieri, per la prima volta e con molto coraggio, hanno manifestato proprio dentro Israele contro i bombardamenti su Gaza? Se un popolo gravemente ferito riesce a fare questo, a riconoscere che generare terrore su chi ha generato terrore serve solo a placare la sete di vendetta e non a ripristinare la giustizia, ha il mio apprezzamento più sincero, ecco, io mi schiero con loro, occidentali certo, ma certamente non sanguinari come i terroristi. E la signora anziana, anch’essa israeliana, che appena rilasciata saluta il suo rapitore con uno Shalom è forse anche lei un’ ignava o forse è la più rivoluzionaria tra le donne? No, rivendico per me e per gli uomini di buona volontà la necessità dell’equidistanza, o meglio, come afferma Papa Francesco dell’equivicinanza. Nessun appello può farmi dichiarare favorevole a chi attua politiche sanguinarie che Dante certamente metterebbe accanto a Satana, io personalmente mi schiero contro la guerra, contro ogni guerra, e dalla parte sana dell’umanità (non m’importa se di nazionalità israeliana o palestinese). Amen

  9. Francesco scrive:

    Buonasera.

    La domandissima è, secondo il mio modestissimo ed insignificante parere:
    “perché i territori su cui si combatte sono conosciuti con l’accezione OCCUPATI?”.

    Una risposta a questa domanda porterebbe a considerare la faccenda in modo diverso.

    Poi.
    Perché Israele continua a trasferire i suoi coloni su questi territori sfrattando senza tante storie chi ci abita?

    Ri-Poi.
    non le sembra bizzarro che chi profana ed imbratta con simboli discutibili luoghi e monumenti del popolo ebraico, oggi si erge a strenuo difensore d Israele?

    Per quanto mi riguarda sono per 2 popoli e due stati, con riconoscimento vicendevole delle proprie sovranità ed entità.
    utopia?
    Forse.

    Saluti
    Francesco

  10. Fede Lenzi scrive:

    Ciao Eretico, che dire? Qui in Francia sono proibite manifestazioni pro Palestina, e la Voce del Padrone ha un discorso molto filo-israeliano. Chiedi perché il popolo palestinese non si schieri contro Hamas… i partigiani… ma hai presente il livello culturale del suddetto popolo palestinese? Per fare i partigiani ci vuole una coscienza: i palestinesi devono odiare Hamas, quando Israele occupa sempre di più, e in maniera del tutto illegale, le loro terre? Al tg francese hanno fatto vedere i poveri abitanti di Tel Aviv che andavano in un rifugio anti-bombe. Ma gli israeliani vivono esattamente come noi, sono un paese occidentale in Medio Oriente. I palestinesi invece non vivono come noi, non hanno nessuno dei nostri confort, vivono fra razionamenti e rapimenti. Mi ricordo una volta di Amos Oz a Siena, fra l’altro gli chiesi l’autografo, era diversi anni fa, e già allora diceva l’unica soluzione possibile, i due Stati. Da allora non è cambiato niente, quindi ovviamente non si può essere dalla parte di Hamas, ma si può essere dalla parte del popolo palestinese, che è vittima di Israele da decenni.

    • Eretico scrive:

      Caro Fede,
      rispondo a te perché dai un (ulteriore) tocco di internazionalismo al blog (salutaci la amata Francia!), e perché sei l’ultimo ad essere intervenuto. Anche io c’ero, ai Rinnovati, quando venne Amos Oz, peraltro.

      Guarda che per la soluzione dei 2 Stati sono anche io, toto corde (et mente): spero sia chiarissimo a tutti; di più: se c’è uno critico verso l’estremismo identitario e religioso dei coloni (giustamente richiamato da alcuni lettori), quello sono io: chi legge il blog (anche questo stesso pezzo), non può avere dubbi in merito; ancora di più: a mio parere, Netanyahu il 7 ottobre avrebbe dovuto – se non dimettersi subito, cosa opinabile in guerra – dire coram populo che non si sarebbe ripresentato alle prossime elezioni: ho sempre dubitato di lui (come di tutti quelli i quali hanno mogli invadenti: ma qui si entrerebbe in un ginepraio che ci porterebbe lontano…), e ritengo che abbia scientemente cercato di fare leva su Hamas per indebolire Fatah.

      Ciò detto, e sperando che Israele sappia essere – almeno da ora in avanti – più chirurgica possibile (quasi impossibile, con la politica degli scudi umani), la redazione si schiera, e si schiera con Israele, Stato la cui esistenza è a rischio come forse non era mai stato dal 1948 in avanti.
      In Cisgiordania, per dirne una, il potere sarebbe di Fatah, ma gli unici palestinesi che si mobilitano nel post 7 ottobre sono i filotagliagole amici di Hamas, o le cellule infiltrate da Hamas stessa: questo, forse, dovrebbe fare riflettere qualcuno…

      L’eretico

      • cherubino scrive:

        Scusa Eretico, ma seriamente pensi che uno stato piccolo , circondato da nemici quanto vuoi, ma armato fino ai denti, patria di alcune fra le aziende più tecnologicamente avanzate sulla faccia della terra, con un esercito potentissimo e all’avanguardia e (last but not least) in possesso di una sessantina di testate nucleari…SIA IN PERICOLO DI ESISTERE!?

        Io credo che in pericolo la Palestina intesa come entità politica e come popolo, io credo (come te) che l’errore di fondo (secondo commesso con dolo, a più riprese dall’occidente tutto!) sia stata la non creazione dello stato palestinese nel dopo guerra.

        Io credo infine che lo stato Israeliano abbia diritto di difendersi eccome, ma lo farà con la crudeltà che gli suggeriscono le regole d’ingaggio delle guerre che scatena il terrorismo di una certa matrice…quali siano queste “regole di ingaggio” ce lo ha spiegato Oriana Fallaci molti anni fa nel libro Inshallah…

  11. Filippo scrive:

    Siccome, dalla tua domanda 1, si deduce la validità del principio di responsabilità collettiva, allora propongo di assediare e bombardare Castelvetrano; anzi, facciamolo con la Sicilia intera, dato che continuano a nascondere, sostenere, finanziare mafiosi come Messina Denaro e a votare politici collusi con la mafia. No? A Napoli, poi, la cultura popolare è profondamente intrecciata con la camorra. Sarà un caso che proprio alle vele abbiano esposto una bandiera gigante della Palestina? Un embargo totale mi pare il minimo. (Paragone rocambolesco? Be’, non più del tuo con la resistenza in Italia).
    Eppure io ricordo che un grande uomo ucciso dalla mafia disse che non spetta al cittadino comportarsi da eroe. Proprio quell’uomo, insieme ad altri, ci ha dimostrato col suo sacrificio quanto sia difficile sradicare dalla società civile un’organizzazione criminale che ha occupato gli spazi lasciati vacanti da uno stato debole, o da uno stato che non è mai stato messo in condizioni di nascere e rafforzarsi.
    Leggere le parole di un Cerasa qualsiasi, che sul Foglio celebra a spese dei contribuenti “il giusto fuoco” su Gaza, non mi sorprende. Ma leggerle dagli insegnanti mi fa tornare in mente quei professori di cui parla anche Remarque in “Niente di nuovo sul fronte occidentale”, i quali istigarono una generazione di studenti ad arruolarsi volontari nella Prima guerra mondiale cantando la poetica bellezza del morire per la patria. Oggi bisogna sostituire “patria” con “civiltà”, ma la cacofonia di trombe e trombette rimane la stessa.

  12. Roberto scrive:

    Video appena visto su ilfattoquotidiano :auto incontra tank israeliano e cerca di fare marcia indietro. Viene colpita e distrutta. Con chi ti schieri in questo caso? Quante di queste nefandezze stanno avvenendo senza testimonianze? Come si fa a dire sto con Israele, o con Hamas?

  13. GRANDESTATISTICO scrive:

    Egregio Eretico,
    da tempo mi sono convinto che, in un qualsiasi conflitto che esuli dal perimetro dal mondo del diritto, le regole ed i limiti,
    ovvero i non limiti, della lotta siano quelli fissati dall’ aggressore . L’ aggredito non solo é legittimato, ma, se
    vuole avere qualche speranza di sopravvivere, é tenuto a compiere azioni della stessa portata, pure simbolica, di quelle
    che viene subendo .
    L’ aggredito, come é il caso dell’ Occidente, non può concedersi il lusso di permanere nella trappola morale costruita del vero
    razzismo verso l’ esterno : auto-imporsi di non poter imitare i metodi più spietati usati dai nemici .
    Sono fiero dell’ appoggio che l’ Occidente (in particolare gli Stati Uniti) hanno dato all’ Ucraina . Purtroppo si é
    sottovalutato un aspetto della strategia di Putin: l’ effetto imitazione. E’ state scartata l’opzione che effettivamente
    potrebbe limitare l’ aggressività del regime russo: ovvero la possibilità di replicare con atti distruttivi, di portata almeno
    pari a quelle che gli Ucraini stanno subendo, sul territorio russo (centrali energetiche, edifici di San Pietroburgo e simili,
    caserme, aeroporti, ect , ) . Per paura dell’ allargamento fino all’ uso dell’ atomica, propagandisticamente sbandierato
    da Putin, dobbiamo solo registrare: l’allontanamento della sconfitta dei russi e l’aggressione di altri regimi di tendenza
    parimenti criminogena all’ Occidente: quello di Hamas é solo il secondo capitolo .

  14. MARIO ASCHERI scrive:

    Caro Raf, mi sono scusato per Veneziani, vero? Si sono sovrapposte varie cosette, come la chiusura dell’articolo pubblicato oggi https://www.gazzettadisiena.it/siena-e-la-religiosita-del-duecento/
    Lo temo noiosissimo, ma certo il nostro caso antico mi ha richiamato la (relativa) compattezza del mondo islamico, con le sue ‘frange’ estremistiche tipo Flagellanti nostri (e islamici di pochi anni fa), o i ribelli come Cecco Angiolieri (che non ho ricordato, come il tuo Dante, se ben ricordo). Io concordo sulla sostanza delle tue posizioni (non avrei parlato di ‘ignavia’ da vecchio che gradua le responsabilità, come nel caso MPS, per saltare alla nostra attualità), e mi chiedo come non siano stati capaci di bloccare Netanyau prima né i coloni prepotenti, né a livello internazionale si sia stati capaci. Sono problemi vecchissimi (in google si troverà quanto si discusse Sergio Romano ad es.), e colpisce l’imprevidena: si sapeva da quanto he covava? Ha solo meravigliato la capacità organizzativa e militare di Hamas: i razzi continuano, a rafforzare l’autodifesa di Israele e a dispetto dei bambini morti sotto tutti i bombardamenti, buoni o meno. Mi sembra più grave che ci si dichiari detentori del Bene contro il Male, da Mosca a Gaza a Tel Aviv ecc. Attenzione: parlare di due civiltà semplifica una realtà mondiale più complessa, ci fa assumere una dicotomia che amano le parti in causa. Il mondo non è netto come la Balzana: in pratica senza ONU ormai, bisogna insinuarsi nelle ‘contraddizioni del sistema’ come si diceva ai miei tempi per fare un balzo in avanti.
    Il mondo islamico non è solo quello delle piazze, come non lo è il c.d. Occidente. Quindi calma e gesso: tanto l’Europa non conta niente e noi siamo l’ultimo fanalino..

  15. fabio calvellini scrive:

    Inizio a rispondere dalla seconda domanda: Israele deve continuare ad esistere? Non sembra neanche una domanda: certo che SÌ.
    Passo alla terza domanda, bisogna schierarsi per non essere ignavi. Con chi ti schieri? Ma gli ignavi non sono quelli che non hanno idee proprie e si conformano all’idea dominante, che è anche quella per loro più conveniente, e quindi normalmente quella del potente? In questo senso, l’ignavo israeliano si schiera con Israele, o con la destra israeliana, e l’ignavo palestinese con Hamas. Ma non essendo né israeliani e né palestinesi non vedo il motivo, lo scopo o l’utilità di pareggiare per l’uno o per l’altro. Tra due litiganti, che comunque giganti non sono, servirebbe uno “grosso” che avesse la forza di ricondurli a ragione, o comunque ricondurre a ragione quello dei due in grado di ragionare. Morto, o mai nato l’ONU, adatti allo scopo potrebbero essere gli USA, ma a quanto pare si limitano a foraggiare di armi uno dei due, senza un minimo di dibattito sull’opportunità di fare ciò (che premetto, forse a questo punto è necessaria, la fornitura di armi), né soprattutto, e tantomeno di controllo sull’utilizzo delle armi fornite. Penso sia una cosa piuttosto obiettiva il fatto che Israele stia decisamente esagerando. Più che azione di difesa sembra francamente conquista con annessa pulizia etnica.
    Riguardo alla prima domanda “perché i palestinesi non contrastano Hamas?” Bisognerebbe vivere in Palestina da palestinesi per dare una risposta precisa. La storia è fatta di piccoli particolari e sfumature che è difficile cogliere se non si vivono direttamente. Ciò premesso, considerando le condizioni di miseria, dipendenza e sudditanza, praticamente di apartheid, in cui si legge vivano i palestinesi nei territori occupati, può non essere difficile darsi una risposta.
    Alle 3 domande ne vorrei aggiungere un’altra secondo me fondamentale, la cui risposta potrebbe chiarire meglio forse anche risposte che si possono dare alle domande precedenti: perché Israele non lascia i territori occupati invece di mandarci sempre più coloni? Non sarebbe, o sarebbe stato un segnale di apertura che avrebbe potuto senz’altro, Israele, tranquillamente permettersi (non credo viva dei datteri che vi coltiva e che esporta), dando il via ad una de-escalation della situazione nell’area. In sostanza, perché Israele non se ne sta a casa sua? Non è che per caso consideri tutta la Palestina casa propria? Se così per caso fosse, chi l’ha deciso? Anche la risposta a questa domanda forse è banale, come a quella che chiede se Israele abbia diritto di esistere. Ma ciò premesso, come si fa a schierarsi apertamente con uno dei due?

  16. Adriano Fontani scrive:

    Sull’aspetto più truce di questa guerra tra ISRAELIANI e PALESTINESI (guerra che appena nato nel 1948 lo Stato ebraico dichiararono, con i fatti e perfino mettendolo per iscritto nello Statuto, i secondi contro i primi e non viceversa: non dimentichiamolo mai), cioè quello della morte di tanti bambini, resta indelebile e pure cinica ma verissima la celebre frase di una delle fondatrici dello Stato Ebraico, GOLDA MEIR, rivolta a chi aveva giurato di sterminarli:
    “POTREMO FORSE PERDONARVI DI AVER UCCISO I NOSTRI FIGLI MA NON VI PERDONEREMO MAI DI AVERCI COSTRETTO AD UCCIDERE I VOSTRI”.

    Ci sono o no pesanti responsabilità di chi piazza arsenali e basi di lancio missilistiche volte ad attuare l’obiettivo dichiarato di sterminare Israele sotto o accanto a Scuole, Ospedali, Condomini,…?

  17. Adriano Fontani scrive:

    Esempio recentissimo la distruzione dell’Ospedale Battista di Gaza.
    Mezzo mondo che odia Israele a prescindere sempre e comunque si è affrettato subito a gridare contro gli assassini Ebrei, anche un ottimo giornalista come Sansonetti su la nuova L’Unità.
    Nessun bombardamento israeliano accertato, è stato un missile o un arsenale palestinese lì accanto posizionato a causare quasi 500 morti.

  18. Adriano Fontani scrive:

    Vi risulta che quelli che subito gridarono frettolosamente “EBREI ASSASSINI!”, 1, 2 o 3 giorni dopo abbiano coerentemente gridato “HAMAS ASSASSINI!”?
    A me no!

    • Anonimo scrive:

      Guardi che cosa sia realmente successo in quell’ospedale ancora non lo ha capito nessuno…l’unico che proclama certezze mi pare sia lei

      • Adriano Fontani scrive:

        C’è un colloquio intercettato tra Palestinesi di Hamas e reso pubblico che dicono che è stato un loro missile, lo abbiamo sentito nei TG.

        Se gli Israeliani che lo hanno intercettato fossero stati così disonesti da falsificarne la traduzione in italiano (la maggior parte di noi non capisce l’arabo)… i Palestinesi lo avrebbero sicuramente e giustamente fatto notare.

  19. Anonimo scrive:

    Alcuni giornali hanno riportato interviste agli ebrei ortodossi che risiedono nelle colonie nel sud di Israele. Parole francamente allucinanti, da autentici invasati. Su un piano razionale, non trovo differenza tra i deliri degli integralisti islamici e i deliri di questi altri. Ho letto, con un certo sgomento, che i giovani coloni sono il nerbo dell’esercito, e che gli ultraortodossi sono una componente decisiva nell’attuale esecutivo. Con le prospettive di allargamento del conflitto, considerando ahimè che Israele dispone nel suo arsenale di bombe atomiche, siamo certi di poter dormire sonni tranquilli? Temo di no…

    • Eretico scrive:

      Caro Anonimo,
      avrai senz’altro notato che mi sono sempre espresso con nettezza contro l’estremismo e l’integralismo messianico di questi coloni, cui Netanyahu ha dato troppo potere, per cercare di riprendere e mantenere il suo personale.
      Peraltro, questi di solito hanno l’esenzione rispetto all’obbligo militare: tengono l’esercito israeliano occupato per farsi difendere, sguarnendo confini come quelli con Gaza, come si è visto drammaticamente il 7 ottobre.

      Ottima la frase di Golda Meir, citata da Adriano Fontani: e ricordo che dopo la Guerra del Kippur (1973), lei ed un certo Moshe Dayan si dimisero. Israele si era fatta trovare non preparata, rispetto all’attacco panarabo, in quel frangente. A qualcuno, forse, oggi dovrebbero fischiare le orecchie…

      L’eretico

      • Roberto scrive:

        Oddio, la frase di Golda Meir la potrei mettere anche in bocca agli assassini di Hamas….non mi pare un’ottima frase.

        • Adriano Fontani scrive:

          Non mi risulta che gli Israeliani usino il loro popolo come scudi umani ne’ che piazzano i loro arsenali o le loro basi militare sotto o accanto a Scuole, Ospedali, Condomini,….

          Quindi il problema non si pone proprio.
          Se e quando Hamas ammazza bambini Israeliani è perché vuole proprio ammazzare loro, da bravi terroristi quali sono, esattamente come hanno fatto il 7 Ottobre: non è “obbligata” a farlo a malincuore.

          La differenza c’è.

    • Adriano Fontani scrive:

      Che Israele abbia la sua bella frangia di estremisti FANATICI RELIGIOSI che non vogliono proprio saperne di convivere con i Palestinesi è noto, tanto che uno di loro arrivò fino al punto di uccidere l’allora loro Premier ISAC RABIN perché stava trovando una soluzione pacifica per entrambi i popoli.
      Da RABIN a NETANYAHU la politica di Israele verso i Palestinesi è caduta sempre più in basso.

  20. Adriano Fontani scrive:

    Israele vuole bene al suo popolo e quindi lo protegge in ogni modo e per questo non piazza i suoi arsenali dove li mette Hamas per far uccidere da Israele più civili che sia possibile tra il suo popolo palestinese al fine, ESPLICITAMENTE E PUBBLICAMENTE DICHIARATO PROPRIO IN QUESTI GIORNI DA UN CAPO DI HAMAS che se ne sta aprendo sicuro a Doha, di far aumentare l’odio contro Israele nel mondo.
    E purtroppo con la sua politica miope, stupida e assassina Netanyahu cade in questa trappola.

    I 2 POPOLI ISRAELIANO E PALESTINESE MERITANO ENTRAMBI AIUTO E SOSTEGNO PERCHÉ HANNO UN COMUNE NEMICO: HAMAS.
    Ma i secondi purtroppo ancora non lo hanno capito.

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