Eretico di SienaLa grande abbuffata (nonché Fioramonti) - Eretico di Siena

La grande abbuffata (nonché Fioramonti)

Riflessione post-natalizia (volutamente a “mercati chiusi”, sia chiaro) su ciò che di davvero importante c’è nell’odierno Natale: il cibo, ergo il modo di procurarselo. Il resto (senso religioso-spirituale, legame con la autentica tradizione, se vogliamo gli stessi regali) sono elementi meramente accessori: ciò che conta, che conta per davvero, è il cibo.

LA GRANDE ABBUFFATA (E COME PROCURARSELA)

Siamo sempre tutti (quorum ego), in queste occasioni, a scrivere e discettare su quanto si mangi per le Feste natalizie: una volta si tira fuori il buon Ciacco (primo fiorentino che si incontra nella Commedia), che Dante mandò dritto dritto all’Inferno per la sua insaziabile voracità (Canto VI dell’Inferno); un’altra, se cinefili, si cita “La grande abbuffata” (opera di Marco Ferreri, correva l’anno 1973 –  a Cannes fischiatissima, ma poi rivalutata -, film in cui quattro esponenti dell’alta borghesia parigina decidono di chiudersi nella villa di uno di loro, e di ingozzarsi a più non posso, fino a restarci secchi…); altrimenti, ci si butta direttamente sul versante dietetico-salutistico, ribadendo il mantra secondo il quale “non si ingrassa da Natale a Capodanno, ma da Capodanno a Natale” (certo, ma anche in questa settimanina si può fare danno serio, eh…).

Mai nessuno, però, che pensi ad un’altra cosina: non solo mangiamo – come popolazione nel suo complesso, in modo molto più democratico che non nell’antico regime – più di prima, ma la cosa che più drasticamente è cambiata è la modalità con la quale ci procacciamo il cibo del quale facciamo incetta. La materia prima – già trasformata, leggasi preparata – ormai ci arriva direttamente in casa, o al massimo andiamo al grande magazzino, in macchina: poi parcheggiamo, dopodiché saccheggiamo. Forse giova ricordare, agli smemorati-ignoranti, il fatto che, nella storia evolutiva di quella bestia che è l’essere umano, per millenni (tanto nella fase preistorica, quanto in quella storica) l’animale-uomo, prima a quattro zampe e poi da bipede, ha dovuto compiere dai venti ai quaranta chilometri al dì, per riuscire a procurarsi il cibo necessario al proprio sostentamento, senza poi peraltro poterlo conservare, nella maggioranza dei casi. E dopo avere trovato il cibo, l’animale uomo lo doveva anche proteggere dalla concorrenza degli altri animali-uomini (cosa oggi piuttosto desueta dal vedersi, si converrà con lo scrivente). Se vi sembra poco…

Dal 1945 in avanti – neanche un secolo or sono, a fronte di millenni e millenni di storia evolutiva – l’animale umano ha iniziato, con la consumer society, a trovare cibo sempre nelle vicinanze ed al contempo a poterlo conservare pressoché ad libitum; oggi la battaglia dell’approvvigionamento è fra i colossi della grande distribuzione: nello stimolantissimo pezzo di Massimiliano Di Giorgio ( Venerdì di Repubblica, 20 dicembre, pagg. 52-53), si scrive per esempio che gli hard discount sono saliti, in un decennio, dall’11 al 19% della fetta di mercato, rosicchiando posizioni agli ipermercati (da cui la crisi di Auchan, che Conad vuole fare sua: in attesa della pronuncia dell’Antitrust a metà gennaio); e che i Mdd (Marchi dei distributori), cioé i prodotti che ogni catena fa produrre direttamente ai propri fornitori, rappresentano circa il 20% di quanto offerto negli scaffali, all’insegna di un sottocosto ormai fisiologico, tale da ripercuotersi però negativamente sulla filiera dei produttori, presi fra l’incudine ed il martello. Ma con giovamento dei clienti, va rimarcato.

Siamo però al punto di prima, per tornare a bomba: mangiamo davvero troppo, ed al contempo ci muoviamo troppo poco per raggiungere il cibo con il quale ci abbuffiamo regolarmente (ed i nostri organismi non sono tarati per una siffatta situazione); cosa buona e giusta per gli anziani ed i diversamente abili; molto, molto, molto meno per gli abili. E provateci voi, a mandare oggidì un pargoletto a fare la spesa: vi ricordate cosa cantava Gianni Morandi? La playstation inibisce, niente latte, ormai. I vecchi paghino, mantengano i figli ed i nipoti, e vadano anche da soli a procacciarsi il cibo: tanto, basta parcheggiare e muovere il carrello, no?

Ps 1 Dimissioni del Ministro Lorenzo Fioramonti, più volte definito “croce e delizia” della nostra rubrichetta scolastica della domenica: sia pure che ci sia una faida all’interno delle five stars (con Fioramonti a capeggiare la fronda anti-Di Maio); sia pure che questi 70mila euroni al Movimento li avrebbe dovuti dare (e sia pure che il Ministro si dimette non tanto per i soldi non arrivati alla scuola, quanto per quelli non arrivati all’università), resta il fatto che, una volta tanto che un politico italiano è coerente con quello che aveva annunciato all’inizio del suo mandato, bisogna dirgli bravo. Chapeau a Fioramonti, dunque: quantomeno per il gesto finale.

Ps 2 In casa Mps, nel 2020 non sono previste uscite di personale in prepensionamento (uscite previste dal piano di ristrutturazione), giacché la banca ex senese non avrebbe i soldi per finanziare il fondo esuberi. Le 734 promozioni? Per quelle, invece, i soldi sono stati evidentemente trovati, no? Così va la vita…

 

 

16 Commenti su La grande abbuffata (nonché Fioramonti)

  1. Topo Gigio scrive:

    P.S. 2: della serie “in Rocca fanno quel ***** che vogliono”.
    Intanto per il sesto anno consecutivo i dipendenti saranno obbligati a fare giornate di solidarietà.
    Tuo Gigio

    • Anonimo scrive:

      Gigetto la solidarietà montepaschini venne introdotta nel 2013 (regnanti Brizio Viola e la fatina Dalla Riva) quindi sono otto anni consecutivi.

  2. Uno di Via delle Vergini scrive:

    Complimenti all’Eretico, che sa darci pennellate originali e capaci di farci riflettere anche su un argomento tanto abusato come il Natale!
    Mi ricollego alla parentesi sulla grande distribuzione nazionale, aggiungendo che il tandem Auchan-Conad diventerà il primissimo polo alimentare d’Italia, nel 2020, superando anche la Coop. Cosa che merita una riflessione.

  3. DG COMP scrive:

    MPS: la Commissione Europea e il piano di ristrutturazione vengono chiamati in causa solo quando fanno comodo.

    Ricordo che un paio di anni fa, dalla sera alla mattina, sono state nominate Direttori Territoriali dieci dipendenti di sesso femminile adducendo a “ordini dall’alto” della Comunità Europea ..

    DG Comp

    • Gp scrive:

      Dopo massoni, piddini,
      Concubine e sindacalisti le ‘quote rosa’… chi arriverà dovrà portare una ghigliottina bella grossa.

  4. Daria gentili scrive:

    Mi risuonano in mente le parole dei miei nonni quando non volevo mangiare o c’era qualcosa che non mi piaceva “….mangia, noi sappiamo cosa vuol dire la fame….” e mio nonno, che era stato in guerra “….anche i topi abbiamo mangiato..”. Quelle vecchie generazioni avranno avuto influenza, dovendo poi rapportarsi con il benessere, per le “abbuffate” a venire? Io credo di sì….

  5. A.B. scrive:

    Caro Eretico, approfitto per un augurio a tutti i lettori del blog di un 2020 decente, per chiederti se almeno una volta l’anno, tu non possa toglierti un attimo l’abito istituzionale che ti è stato cucito dal sindaco per fare un consuntivo della situazione senese, sociale, economica e politica. Immagino che la fortezza delle idee ti vedrà coinvolto, ma ci avevi promesso dei report periodici che in realtà poi non hai fatto. Quindi prima della proposta sarei curioso di leggere un’analisi di questo anno e mezzo.

    • Eretico scrive:

      Caro A.B.,
      grazie degli auguri (comunque prima di lasciare il 2019 un pezzo lo faremo): un 2020 “decente”, in tanti sensi, ce lo auguriamo tutti!
      In questo ultimo pezzo, qualcosina si metterà, perché no?

      Nel frattempo, è arrivata la nuova Ministra alla Scuola, la collega Azzolina: bene che sia una insider della scuolina (anche se il ruolo pregresso di sindacalista mi crea qualche mal di stomaco), mentre è incredibile il fatto che abbia partecipato (con successo, ovviamente del tutto legittimo e meritato) al Concorso per Dirigenti (Presidi) mentre era non solo parlamentare, ma anche facente parte della Commissione che alla scuola stessa sovrintende. Tanti auguri anche a Lei, ma questa è davvero grossa grossa…

      Buona – laicissima, financo paganeggiante – domenica a tutti, l’eretico

      • Daria gentili scrive:

        Intanto mi associo anche io agli auguri a tutti i fedeli ed infedeli lettori del blog e…..come si dice, Buona fine e Buon inizio 2020!!
        Poi, ti meravigli per quello che ha fatto la
        neo ministra della Scuola?
        Oggi ho letto che la ex ministra Terranova, terza media, una vita al sindacato cigl ( in cui, dice il curriculum, ha lavorato) oltre che iscritta pci, ds, pd ecc.ecc. corrente D’Alema, quindi sinistra dura e pura, ma ora Renziana
        si è scagliata contro il reddito di cittadinanza e quota 100, che, a ben vedere ed a prescindere dal condividerle o meno, sono le uniche cose di sinistra fatte dal governo di cui faceva parte.
        Come dire, la decenza dei nostri politici? Quella sconosciuta

        • Roberto scrive:

          Scusa la mia disinformazione, ma chi è questa ex ministra Terranova ? Dal curriculum che hai descritto forse intendevi riferirti alla Bellanova. Che però cosa c’entri col Governo Lega/5stelle che ha introdotto reddito di cittadinanza e quota 100 non lo capisco, visto che era all’opposizione. O io o te forse abbiamo un po’ esagerato con pranzi e cene natalizie.

  6. Marco Burroni scrive:

    “È dicembre: ora più che mai c’è fervore in città. Si è data ufficialmente via libera alla sfrenatezza; tutto risuona di grandiosi preparativi, come se ci fosse differenza tra i Saturnali e i giorni di lavoro; invece non ce n’è proprio nessuna, tanto che secondo me ha ragione chi ha detto che una volta dicembre durava un mese e ora invece è dicembre tutto l’anno”.

    Passo tratto dalle “Lettere a Lucilio”di Seneca a dimostrazione che in realtà da sempre ci si lamenta della brutta piega che hanno preso i costumi, in costante corruzione rispetto ad un passato sempre vagheggiato ma in realtà mai esistito.

    A dire il vero però una differenza vera c’è, e bella grossa anche: a festeggiare ora non sono solo gli aristocratici come Seneca e Lucilio ( che non penso proprio abbiano mai fatto venti chilometri per organizzare i loro banchetti) ma ora se lo possono permettere anche le classi più umili; finalmente anche gli “omini degli orti” per la prima volta nella storia umana possono lamentarsi di colesterolo e trigliceridi, per la prima volta la gotta non è monopolio delle classi agiate.

    Per te è un problema? È corruzione dei costumi? Per me invece è un enorme progresso, meglio l’obesità che la miseria e la denutrizione. E detto questo auguro a tutti un grasso e untuoso cenone di fine anno.
    Sperando ovviamente in un decente anno nuovo. Io so già che il mio sara difficile ma molto, molto affascinante.

    • Eretico scrive:

      Caro Marco,
      infatti ho scritto che c’è stata una apertura democratica verso i trigliceridi: ottima per certi aspetti, meno commendevole per altri (non solo sanitari).
      A me ormai, a Natale, viene (quasi) voglia di andare a Messa, pur di fare qualcosa di spirituale (poi non ci vado, peraltro, per rispetto verso i miei Dei…), pensa un pochino…

      L’eretico

  7. Il Controllore scrive:

    Scusa Ere ma nella banca che ha sede nella vostra città non ci sono gli organi di controllo interno?
    Il Consiglio di Amministrazione cosa fa?
    Le esperienze del passato non hanno insegnato proprio nulla?
    Qui ci starebbe bene una bella esclamazione imprecativa ma se la scrivo non mi pubblichi……
    Buon duemilaventi a tutti, belli e brutti.

    • Non c’è nessun senese in CdA e l’azionariato è per oltre il 68% pubblico. La città ha patito e patirà solo che per motivi di affezione gli azionisti ed i possessori diretti di obbligazioni (come già per le subordinate a fine 2016) sono perlopiù qua, in gran parte ex dipendenti o loro congiunti.

  8. Beppe scrive:

    Auguri

    In questo sito trovo tante idee,
    moderne, d’oggi, ma anche di ieri,
    qualcuna a me mi paiano babbee,
    a volte le commento volentieri,

    e qualche altra sono un po’ plebee.
    L’ospita da signore il bravo Ascheri,
    le sopporta se sono logorree,
    ma ora, amici, leviamo i bicchieri

    per fare l’uno all’altro tanti auguri.
    Finisce l’anno vecchio, quello nòvo
    cosa ci porterà? Quelli futuri

    saranno eventi belli oppure no?
    Ci sarà qualche cosa di rinnovo?
    Se camperò un altr’anno lo saprò.

    30 Dicembre 2019

  9. Anonimo scrive:

    Caro Professore
    Ieri non ho aperto il blog, perché sono andato a comprare i pantaloni color ghiaccio che cambio tutti gli anni. Non è una mania, ma quando in famiglia si era poveri. La giacca blu ci si passava fra parenti mentre i pantaloni erano individuali. Un bel risparmio. Ora chiaramente lo faccio per tradizione.
    Il mangiare spesso è troppo. Ci vuole più moderazione. Mangiare di tutto e poco. Specie stasera si farà un primo un secondo alle 21 alle 2200 inizieremo con la musica e a mezzanotte lo spumante e un piattino di tortellini. Quando si è passato i cinquanta ci vuole poca confusione e una stanza riscaldata.
    Auguri a te e un felice anno nuovo.
    E un saluto anche agli amici del blog

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