Eretico di SienaCommissione-Rossi, contromano, Palio... - Eretico di Siena

Commissione-Rossi, contromano, Palio…

- 28/05/21

 

Eccoci al consueto appuntamento settimanale dedicato a tre argomenti nazional-senesi (a questo giro, a differenza del solito, più senesi che nazionali: ma il Caso Rossi è più senese, o più nazionale, oggi?). Si parla di Palio, della Commissione parlamentare sul succitato Caso-Rossi, con microriflessione finale sul ritorno dei turisti in città.

PALIO MASCHERATO?

Al di là delle schermaglie in Consiglio comunale (tutto rimandato a lunedì, peraltro), il problema è in effetti davvero non da poco: Palio sì, Palio no? Palii ordinari differiti, o sic et simpliciter Straordinario? E soprattutto, se del caso: come si fa il Palio, al tempo del Covid?

Perché – lo scriviamo soprattutto per i lettori non senesi – va detto che il Palio è davvero la quintessenza dell’evento a rischio Covid, forse più di ogni altro: perché hai voglia di regolare i varchi, di controllare l’accesso ai palchi, di fare i controlli sui fantini e via dicendo; quando poi una Contrada ha vinto, come si fa a disciplinare il tutto? Si fanno i tamponi sotto esultanza, o si controlla che sotto al drappellone ci siano solo quelli con la green card a posto, sic? E se viene fuori un focolaio post carriera, chi ne tira fuori le gambe, a quel punto?

E al contempo, dall’altra parte: mentre tutto riapre, è sostenibile per l’animus ludens del senese medio un’astinenza protratta così a lungo? Ci sono illustri precedenti, ci mancherebbe: inutile andare a tirarli fuori, giacché li conosciamo – o almeno dovremmo – quasi tutti; ma una cosa è il Covid, un’altra è una Guerra mondiale (forse sarebbero d’accordo anche Galli e Crisanti, o forse no).

Insomma, un gran bel guazzabuglio, niente da dire; parliamone, discutiamone, scriviamone, magari chi vuole ci si incazzi anche: ma ricordiamoci che se il Palio è vita, la vita non è (solo) Palio…

 

COLPO DI SCENA IN COMMISSIONE: FUORI IL MITICO RIZZETTO!

Il colpo di scena, peraltro piuttosto annunciato, si è dunque consumato: alla presidenza della Commissione di inchiesta sul Caso Rossi, dunque, arriva l’avvocato Pierantonio Zanettin; classe 1961, veneto di Vicenza, di formazione giovanile liberale, ma forzaitaliano della primissima ora (1994).

Non sarà Presidente, dunque, colui che era già diventato un nostro idolo, l’agente di commercio con fiuto investigativo Walter Rizzetto (Fratelli d’Italia), iper sponsorizzato dalla famiglia Rossi-Tognazzi, ma anche dallo scrivente; come non apprezzare, infatti, la di lui sincerità disarmante, nel dire che era stato promotore della succitata Commissione sulla base delle “inchieste giornalistiche” (Iene, per capirsi), ergo pare di capire avendo letto ben poco – ad essere generosi – degli atti giudiziari?

La famiglia – che evidentemente vorrebbe in Commissione solo chi essa stessa ritiene degno di farne parte: Commissione a conduzione familiare, di grazia? -, non l’ha presa per niente bene; sbagliando, perché il neo-Presidente Zanettin ha già dato dimostrazione di avere ben poca simpatia per la Procura di Siena, quindi Antonella Tognazzi dovrebbe rallegrarsi assai.

Fu proprio Zanettin, infatti, nell’ottobre del 2017 – all’indomani della Grande offensiva crossmediatica contro la Procura – a chiedere che la prima Sezione del Csm (di cui era membro laico, in quota per l’appunto Forza Italia) procedesse contro il dottor Aldo Natalini, per valutare gli “eventuali profili di incompatibilità ambientale o funzionale” del magistrato allora in forza alla Procura senese.

Certo, magari il Presidente Zanettin qualche atto giudiziario se lo leggerà, tanto per farsi una mezza idea; non si può avere proprio tutto, no?

TORNANO I TURISTI (E LE MACCHINE IN CONTROMANO)

Con grande soddisfazione di tutti (o quasi), sono tornati i turisti in città, da un paio di settimane a questa parte: ossigeno per quella parte di lavoratori che non ha lo stipendiuccio garantito a priori, come quella parte di società che di solito tende a fregarsene degli altri lavoratori, senza capire che se la pax sociale salta, salta per tutti (Ricolfi, saggiamente, dixit et scripsit).

E poi, che bello sentire favelle straniere, lontane dalle consuete; diremo una cosa politicamente correttissima: a noi piace muoversi, sentendo incrociarsi favelle le più varie, un “babelismo” che ci gratifica, e ci fa riscaldare i motori per i futuri viaggi e viaggetti.

Okkio, però: tornano i turisti stranieri, ergo tornano le macchine dei turisti stranieri; l’altra sera, in Pescaia, ci siamo trovati un olandese che aveva preso, dal Madonnino scapato (luogo tozziano per eccellenza), la direzione contraria. La nostra strombazzata crediamo sia stata sentita fino a San Prospero (alta), ma il pericolo incombe: estote parati!

18 Commenti su Commissione-Rossi, contromano, Palio…

  1. alberto bruttini detto "Il Cacaccia" scrive:

    Mio padre (il mi’ babbo) chiocciolino, era nato nel 1897 e, causa due guerre mondiali, non ha visto il Palio per ben 9 anni eppure è morto a 87 anni per una caduta dal motorino.

    Se anche quest’anno un si corre pazienza si correrà, speriamo, il prossimo anno.

  2. Vedo nero e basta scrive:

    In questa nuova stagione turistica senza Palii una buona notizia: sembra che ritorni Vivifortezza, bella iniziativa e stimolante in considerazione dei possibili tanti incontri culturali così gode la mente ed altro davanti ad una fresca bibita con la brezza che soffia sempre in Fortezza.

  3. Holden Caulfield scrive:

    Caro Eretico, nel rallegrarmi insieme a te per il progressivo ritorno ad una parvenza di vita normale (oltretutto dopo mesi in cui una pletora di profeti di sventure teorizzavano un futuro di libertà soppresse e di libertà negate), sottolineato da una città di nuovo molto frequentata da turisti italiani e stranieri “di prossimità”, mi tocca segnalare con tristezza ma senza troppo stupore, di come Siena in questi giorni faccia veramente schifo. Il decoro urbano è al di sotto di ogni standard minimo per un paese civile. Sporcizia, alberi e verde che pare di stare tra la foresta pluviale e la savana, marciapiedi invasi da erbacce, deiezioni o residui vari in ogni angolo. Poco fa sono passato da piazzale Rosselli, una delle porte d’ingresso per i turisti, ed anche lì i vasi sono in stato d’abbandono con arbusti rinsecchiti alti un metro. Insomma, il nostro biglietto di presentazione è davvero deprimente. Io mi chiedo come sia possibile una cosa del genere. Ma i nostri amministratori non girano per le strade? E nel farlo non provano neanche un po’ di vergogna?

    • Vedo nero e basta scrive:

      Sono d’accordo. Quante giungle nei nostri parchi e poi quando l’erba si seccherà ci sarà rischio di qualche piccolo incendio a causa della solita inutile e malefica sigaretta gettata a dick dog (eufemismo in inglese). Il brutto spettacolo di Piazza Rosselli è scandaloso e notevole danno all’immagine della Città. Mi fa anche rabbia pensare ai soldi spesi per quelle fontane sempre asciutte e sporche di calcare e polvere. A parte il mio opinabile gusto personale, sono bruttissime, ma dato che sono fontane facciamole andare, facciamo scorrere un po’ d’acqua così forse dopo sono anche più pulite. La ciliegina sulla torta è comunque il guasto già annuale del tapis roulant che parte dal sotterraneo sotto i binari ferroviari ed arriva al supermercato. Metto poi un velo pietoso per la condizione dei muri neri di sporco ed umidità. In questo periodo di pandemia possibile che nessuno abbia provveduto a rimettere tutto a posto tra il Comune e le Ferrovie? Sono un po’ deluso da questa amministrazione.

      • Paolo Panzieri scrive:

        Fortunatamente la stazione di Siena, devastata da passate scelte urbanistiche a dir poco discutibili, non rappresenta affatto uno degli accessi alla città.
        Quando i quattrini c’erano abbiamo fatto la stalla (parecchio ma parecchio brutta peraltro) prima del cavallo, anzi per il cavallo morto.
        Infatti, non arrivando praticamente più i treni a cosa servono scale mobili e tapis roulant?
        Vasche da sempre secche a parte, figlie di un’assurda, malata grandeur (chissà perché mi esce tutto questo francese stasera …), nessuna stazione italiana al giorno d’oggi (ed anche di ieri) si distingue per pulizia, ordine o sicurezza.
        Rispetto a Roma Tiburtina o Firenze Santa Maria Novella la nostra anzi, forse perché arriva un treno a quadrimestre, non mi pare poi così avanti nella classifica dello schifo nazionale ferroviario.
        A San Prospero, che invece è da sempre il vero approdo (aka parcheggio a cielo aperto) di Siena, l’erba di questi tempi è sempre stata alta e garrisce al vento, perché se la tagli adesso – si sa – che poi ci doveresti rimettere le mani, mentre invece se la tagli più in là, con un taglio solo arrivi a settembre …
        Una quetione di econmia di scala, quindi, ma niente di nuovo sotto il sole.
        Sulla pulizia dell’area, comunque, onestamente non mi pare di notare grandi problemi.
        Suggerirei soltanto in prospettiva di aumentare drasticamente i pochi cestini per i rifiuti, perché quando gli assurdi, nuovi cassonetti ideologici, modello loculo di 6 Toscana con la tessera, saranno pienamente attivati, ai turisti non resterà che lasciare l’immondizia nel mezzo di strada o peggio nelle aiuole erbose di cui sopra.
        Non ci sarà alternativa.
        Concludendo, almeno per quella che è la mia percezio personale, a me pare che non sia cambiato proprio nulla, ma nulla, di nulla, di nulla.
        Nessuna decadenza, nessuna rinnovata incuria.
        Siena trionfa sempre immortale, cioè nel bene e nel male, uguale a se stessa, questa la sua grandezza, ma pure la sua condanna.
        Per omnia saecula saeculorum.

        • Holden Caulfield scrive:

          Non sono d’accordo, fino a qualche anno fa la manutenzione e la cura del verde erano imparagonabili rispetto ad oggi (lo so, c’era la Fondazione, ma oggi mi pare che venga parecchio sbandierato un bilancio sano e quindi compatibile con qualche sforzo in più). Gli alberi non vengono potati, i marciapiedi si sgretolano e vengono invasi da erbacce che diventano piante senza che nessuno le tagli. Siepi, rotonde, greppi versano in stato di abbandono, salvo recintarli per anni in caso di crolli o frane che poi ci si mette anni per riparare (forse…). Adeguare la Stazione, dove arrivano anche tutti i bus, con 2 piante, mezzo impianto di irrigazione e uno spazzino ogni tanto, non sarebbe tanto difficile, così come curare un territorio comunale sostanzialmente piccolo. L’edificio lineare, che per me non è affatto brutto è sede di una Università, della sede principale della Usl, dell’Estar e di un centro commerciale, praticamente metà della roba che oggi conta nell’economia cittadina. Siena non è Roma o New York, e le differenze dovremmo farle rimarcare, se dobbiamo vivere anche e soprattutto di turismo, con la cura del nostro territorio. Io pensavo che il nuovo corso potesse essere anche questo, ma sto corso di nuovo mi pare abbia poco, era di seconda mano e non ce ne siamo accorti…

        • Vedo nero e basta scrive:

          Analisi giusta. Morale della storia? Quando c’era il Babbo Monte e la Mucchina Grassa della Fondazione quante cose utili non sono state fatte.

          • Paolo Panzieri scrive:

            E quante spese assolutamente inutili sono state fatte coi tanti soldi della fondazione a cominciare dal deturpamento della Stazione?
            Ma se qualcuno ancora sospira ricordando i bei tempi andati, perché gli alberi sarebbero stati tutti potati, l’erbina sempre tagliata, i viali pulitissimi ed i treni in orario (no questo no, lo dicevano altri, qui i treni non ci sono mai stati …) etc. etc. si vede che ce la siamo proprio meritata.
            Personalmente in 57 anni da cittadino di questa città non mi sono mai accorto di una tale età dell’oro, forse mi sarò distratto … ma non nego che mi piacerebbe averla vissuta.
            Piuttosto nel frattempo l’oro, quello vero, mi sa che ha preso altre strade.

          • Gp scrive:

            La città è in fase decadente irreversibile. Coi soldi che sono arrivati in secoli di gestione del monte dovrebbero esserci i cosiddetti marciapiedi d’oro. Invece i collegamenti stradali e ferroviari fanno pena, penuria che alimenta la decadenza.
            Le future amministrazioni dovranno rifondare l’economia locale, che perderà anche il prezioso contributo di qualche migliaio di futuri ex montepaschini.
            Più che un sindaco ci vorrebbe Nembo kid…
            Sui bidoni della Sei Toscana sono assolutamente d’accordo, sono insufficienti, scomodi ed antigienici

          • Daria gentili scrive:

            Siccome oggi il mondo va avanti anche ad influencer, oggi parlando con mia figlia ventenne mi ha detto che guardando sui social si è accorta che tutti i più seguiti influencer del momento sono stati, tutti, recentemente a Siena e nella Val d’Orcia……da meditare?

  4. Il resiliente scrive:

    La sensazione è che tutto questo gran dibattito non ci sia o comunque non appassioni i più.
    Un’ apatia che segnala la difficoltà dei tempi. La non facile gestione “psicologica” del post lockdown che si somma ad una crisi profonda di una comunità smarrita in cerca di una nuova identità

  5. Luca scrive:

    Mi stupisco che ci sia qualcuno che si stupisce!!! Era chiaro che non avrebbero lasciato Rizzetto in commissione!!! Io mi sento molto rassicurato dalla presenza in commissione della Sig.ra Cenni da Monteroni… mi sembra un tipo molto arcobaleno…

    • Eretico scrive:

      Caro Luca, Susanna Cenni è una persona che ho attaccato plurime volte, in passato (verba volant, scripta manent, fortunatamente); però ritengo che lei almeno qualche atto documentale lo legga, mentre l’ottimo Rizzetto – come ho scritto – è uno che ha voluto mettere su una Commissione (che non arriverà a niente di concreto, stanne pure tranquillo), sulla base delle “Iene”. Si accettano scommesse…

      L’eretico

  6. Yama figlio di Mefisto scrive:

    Però la mascherina al tavolo tra una portata e l’altra é notevole via. Se avessero preso qualche cotoletta in più da piccini… non di quelle che si mangiano

  7. Vedo nero e basta scrive:

    Secondo il mio modesto parere anche quest’anno niente Palio, ordinario o straordinario. Prenderla con filosofia consolandoci con le sagre e manifestazioni, a cominciare da ViviFortezza, che ci saranno a Siena e dintorni. Ci consoleremo con un piatto di spaghetti o tombola in qualche sagra, più controllabile del Palio, che, se tutto procederà bene, sicuramente ci sarà. Nel passato c’è stato molto peggio (due guerre mondiali) ora basta rispettare le norme di prevenzione e per il 2022 potremo ritornare alla normalità, magari rifarsi anche con un Palio Straordinario. L’importante è riuscire a rimettere in piedi un’economia duramente colpita dalla pandemia. Altro che Palio. Sul caso Rossi, mi sembra che più si va avanti, più si affonda nelle sabbie mobili. Purtroppo.

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.