Eretico di SienaProcesso Ruby: record mondiale di false testimonianze? - Eretico di Siena

Processo Ruby: record mondiale di false testimonianze?

- 26/06/13

Lunedì è arrivata la tanto attesa sentenza di primo grado del Processo-Ruby: Silvio Berlusconi – come tutti sanno – è stato condannato ad una pena durissima, 7 anni, andando addirittura oltre la richiesta, già pesantissima, della Procura della Repubblica milanese.
Su questo aspetto, sia consentito dire a chi non ha bisogno di dare dimostrazione di antiberlusconismo che i 7 anni sembrano davvero eccessivi, per il disvalore dei fatti: si può uccidere, in Italia, ed essere condannati molto più blandamente (inutile fare esempi eclatanti: ci sta già pensando la stampa berlusconiana).
C’è, su questo aspetto processuale, da aggiungere un secondo elemento: la straordinaria rapidità del Processo stesso. In circa 2 anni, 50 udienze: probabilmente un record, per la lentissima Giustizia italiana. Direi senza il probabilmente…

L’aspetto però più stimolante, per chi scrive almeno, è piuttosto un altro: le tre Giudici del collegio (Orsola De Cristofaro, Carmen D’Elia e Giulia Turri, colei che ha letto materialmente la storica condanna) sono andate ben oltre la condanna tout court dell’ex Premier, arrivando a trasmettere ben 32 testimonianze (32!) in Procura.
Tra questi 32 testi difensivi, anche due senesi: Elisa Toti (di cui questo blog si occupò illo tempore), nonché quella Simonetta Losi, pidiellina del Consiglio comunale di Sarteano e moglie del pianista delle “cene eleganti” Danilo Mariani (musico di corte insieme al più famoso Mariano Apicella).
Per chi non fosse pratico di cronaca giudiziaria, questa trasmissione delle 32 testimonianze significa molto semplicemente che questi 32 testi rischiano di diventare imputati di un nuovo Processo, per falsa testimonianza. Sarebbe il Ruby-ter, essendo il Ruby-bis già in atto (sentenza a luglio), per il dispiacere di Lele Mora, Emilio Fede e dell’ideologa del Bunga Bunga, l’igienista dentale Nicole Minetti.
Questo, a dirla davvero tutta, è l’aspetto più grave e sconcertante del Processo appena terminato, insieme all’abuso di potere legato alla ormai celebre telefonata berlusconiana da Parigi.
C’è da chiedersi, almeno davanti all’opinione pubblica, come sarebbe uscito il Silvio nazionale se avesse ammesso da subito, di fronte alla montagna (non un Monte Amiata, un Everest…) di prove e di indizi plurimi e convergenti, di essersi fatto – per così dire – prendere la mano, di avere esagerato, in fin dei conti senza violentare nessuno. Di certo, Berlusconi avrebbe risparmiato tanti dindini (non che abbia problemi al riguardo), e non pochi avrebbero apprezzato almeno la sua sincerità.
La scelta invece è stata quella tipica dell’uomo di Potere: cercare di nascondere, di occultare il tutto, servendosi – sentenza alla mano – di una autentica schiera di amici, cantanti, politici, poliziotti, olgettine e financo di un maggiordomo (poteva mancare?),  per creare una impressionante sequela di dichiarazioni inverosimili (e smentite da ogni tipo di emergenza probatoria, intercettazioni in primo luogo).
Per arrivare all’atto finale, con  – si crede – il record nazionale, forse mondiale, di testi sotto (potenziale) Processo per falsa testimonianza.
Il Duce passò alla Storia anche per le sue frasi di sapore guerriero (“Spezzeremo le reni alla Grecia”, fra le tante); il Silvio nazionale per quelle sulle “serate eleganti”: la più degna di nota delle quali, ad imperitura memoria, parmi essere il “non ho mai pagato una donna”…

Ps Ah, dimenticavo: anche a Sienina c’è stato un Processo, conclusosi a luglio del 2011, in cui l’imputato ha fatto sfilare una sfilza di testi difensivi tutti salariati dalla sua stessa istituzione (ed in quel caso ci siamo fermati ad un solo teste rinviato a giudizio, dopo la conclusione del Processo, per falsa testimonianza).
Ah, dimenticavo di nuovo: in quel caso, a differenza che a Milano, l’imputato è stato assolto con formula piena. Qualcuno, forse, avrà capito di chi si sta parlando…

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