Il 25 luglio della Fondazione Mps: Gabriellone come Starace?
Il 25 luglio di 70 anni fa, il Duce Benito Mussolini veniva tratto in arresto dal tenente colonnello dei Carabinieri Giovanni Frignani: era la fine del ventennio fascista, dovendosi intendere l’epilogo saloino del tutto eterodiretto da Berlino (da Rastenburg, per meglio dire).
La notte fra il 24 ed il 25, il Gran Consiglio del Fascismo aveva infatti, con inedita prassi democratica, messo clamorosamente in minoranza Mussolini (19 pro Ordine del giorno Grandi, 7 contrari, 1 astenuto): sotto la spinta dell’Operazione Husky (lo sbarco degli americani in Sicilia del 10 luglio), combinato con il devastante bombardamento angloamericano del quartiere San Lorenzo a Roma (19 luglio), il fascismo metteva la parola fine a se stesso.
Curiosità vuole che, proprio a cavallo fra 24 e 25 luglio 2013, ci sia stata una sorta di “Gran Consiglio” della Fondazione Mps: ma senza il pathos e l’incertezza di quello storicamente più rilevante. Senza nessun colpo di mano.
Si era vociferato di un documento di 11 “sediziosi” della Deputazione generale contro l’operato di Gabriellone Mancini (roba da fare tremare un ardito del popolo, eh…). Alla resa dei conti, non c’è stato neanche questo documento. Il tutto si è semplicemente aggiornato al prossimo 2 agosto, un giorno prima dell’addio, in Fondazione, da parte del ragioniere più potente d’Italia. Tanto rumore per nulla, come quasi sempre in terra di Siena.
Il ragioniere-parrocchiano di San Gimignano ha colto subito l’occasione per ribattere il punto fondamentale della sua visione del mondo applicata alla Fondazione che è stato messo a dirigere:
“Credere (nel Pd)-Obbedire (a chi comanda davvero) – Combattere (poco, giusto per addentare prima le tartine preferite ai rinfreschi)”.
Ancora una volta, il ragioniere-parrocchiano ha ribadito la sua funzione in questi anni, dicendo che l’ente si è sempre comportato “in linea con i documenti di indirizzo del Comune di Siena e della Provincia”. Va avanti così, con questa stantìa litania – qualcuno forse lo rimembrerà -, dalla fine del 2011. Il bilancio gestionale dell’ometto è incommentabile: arrivato lui, la Fondazione navigava nell’oro, ora non ha un euro.
Quando arrivò Arrogance Profumo, lui era contrario; poco dopo, ha cambiato idea. Guarda un po’…
Ma intanto ciò che interessava a Gabriellone, lui l’ha ottenuto: bello stipendione, tanti rinfreschi, qualche prestigiosa benemerenza vaticana, il titolo di “ragioniere più importante d’Italia”.
Ora si torna a San Gimignano: a giorni, in piazza, c’è il Rigoletto, poi la Cavalleria rusticana. Per lui che ama l’opera, il non plus ultra. Avendo più tempo libero, magari impara anche a guidare la macchina (o gli resterà l’autista a vita?).
Per il suo supino allineamento ai desiderata di chi comandava prima e di chi comanda adesso, si potrebbe definirlo uno Starace. Sì, Achille Starace, Segretario del Pnf (Partito nazionale fascista) dal 1931 al 1939. Il suo servilismo pare desse noia financo al Duce, però l’ometto era funzionale, quindi ebbe lunga vita politica (lasciamo stare come finì, che è meglio…).
Il Fascismo, il tragico ventennio della storia italiana del Novecento, finì con un colpo di mano, diciamo con un tradimento da voltagabbana di peso (Grandi, Bottai, Alfieri, Galeazzo Ciano e gli altri); la gloriosa (sic) vicenda della Fondazione termina, invece, con una sorta di eutanasia, senza clamori di sorta. Fra i due Palii, con il Siena in qualche modo in B e Hackett sempre minucciano.
Chi ha avuto, ha avuto; chi non ha avuto, si accontenti: la festa è finita. E non ritorna più…
ok per il restyling, ma sono spariti tutti i commenti vecchi…
Caro Gigi,
sei arrivato uno, complimenti!!
Per quanto riguarda il discorso dei vecchi commenti (e degli articoli pre-giugno 2013), non ti resta che tornare, senz’altro piacevolmente, al “vecchio” blog.
Buona rilettura!
L’eretico
Anche un link cliccabile dal vecchio blog non ci starebbe male…
e ora che ci penso anche un link che da qui porti all’archivio del vecchio blog.
Bravo Eretico! Restyling ok. Ma perchè non metti anche il link al vecchio blog(giusto come archivio ai commenti)?
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È vero il fascismo finì per mano di voltagabbana ma a Verona pagarono pegno. Speriamo bene
Accontentiamoci anche di qualcosa di meno. A Santo Spirito, per esempio, stanno aumentando il numero delle celle…
L’eretico
se non ci fosse da piangere, ci sarebbe da ridere, nella vicenda-farsa della fondazione, capitalizzata, senza tanto andare in dietro nel tempo,6 miliardi nel 2006 ed ora ridotta a pochi spiccioli.
Paradossale è l’attuale corsa a tirare indietro la manina, petto in dentro pancia in fuori, per rimpallare, a non si sa chi con precisione, la responsabilità del disastro presente, mentre durante il corso di questi anni tutti (dg e da, senza apparenti distinzione) a fare i bravoni e a non considerare, anzi a dare del disfattista alle, pur presenti, voci fuori dal coro.Caro Eretico: è stata per caso tua la colpa?
Santo Spirito? E’ un illusione.
Se ci fosse la possibilità giuridica occorrerebbe colpire queste persone nel portafoglio, riconducendole ad una vita…più terrena!
Con tristezza.
Caro Fausto,
hai ragione: Santo Spirito è un’illusione (Baldassarri scarcerato oggi). Ed anche mettere mani al portafoglio non è cosa per niente facile. Gli potremmo far fare un po’ di lavori socialmente utili: sistemare strade dissestate, sotto il sole di fine luglio, non sarebbe poi malissimo. Fare la fila alla Caritas, insieme a qualche imprenditore rovinato a causa delle loro operazioni di alta finanza (sic), meglio ancora.
Sì, credo che Mussàri Giuseppe e Vigni Antonio – giusto per dirne due – in fila, per la zuppa, da suor Ginetta sarebbe il non plus ultra…
L’eretico
buongiorno, purtroppo ha ragione pienamente: la Fondazione probabilmente si spegnerà con una sorta di eutanasia “spinta” paradossalmente da organi istituzionali….speriamo solo che l’eutanasia istituzionalizzata e vigente esclusivamente a Siena conduca ad una morte poco dolorosa… a proposito dell’accostamento con Starace….un film che definisce magnificamente il ruolo dei gerarchi per l’avvio e la conclusione del ventennio, secondo noi, è Novecento Atto I e Atto II di Bernardo Bertolucci: lo ricorda Attila? e ricorda che ruolo giocava nei confronti del Padrone Alfredo?saluti
Gli 11 dissidenti non sanno fare nemmeno i conti…dio mio…il patrimonio della fondazione è sceso da 12 miliardi a 600 milioni non da 6 a 600…hanno fatto le cose in grande..
Eretico come viene dato il Mangia d’oro ed il Mangia d’argento a persone che hanno….etc etc fatto del bene o si sono distinti…..per la città di Siena dovremo istituire un premio opposto ovvero a chi ha contribuito a distruggere la città di Siena, chi ha creato impoverimento alla città di Siena insomma il peggio del peggio. Bene per i prossimi 5 anni il PEGGIO d’oro ed il PEGGIO di argento lo ha vinto il mancini con la diffida di rientrare dentro le ns mura per i prossimi 10 anni. Mancini sei stato davvero il castigo della città.
Caro Duccio,
sono d’accordo con te, è un premio al contrario cui pensare sul serio.
Per ora, accontentiamoci di manifestare (in modo non violento, ma ben chiaro) tutta la nostra personale disistima, a lui e agli altri che hanno devastato la ricchezza della città: a partire dalla prossima festicciola in Fortezza, magari…
L’eretico
Piccolo consiglio di un tuo estimatore quattrocchi…ho notato una certa difficoltà a leggere chiaramente ciò che scrivi, non potresti migliorare un po’ la cromia dei colori? Grazie