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Il salto nel vuoto di Obama

- 01/09/13

 

I due titoli migliori, per sintetizzare lo stato d’animo (verosimile) del Presidente Obama:

“The unhappy warrior”, il guerriero triste (Time), e “I have a drone”, con riferimento ai 50 anni del discorso di Martin Luther King, nonché ai droni, le armi più sofisticate mai esistite nella storia dell’umanità (Il Manifesto).

Il premio Nobel per la Pace Obama sta per compiere il più clamoroso errore della sua seconda presidenza, e non solo: l’attacco chirurgico (quanto?) al dittatore siriano Assad.

Non a caso, il Parlamento inglese ha clamorosamente bocciato (di fatto, per la prima volta dopo il 1956!) la special partnership fra “cugini”. Vedremo se – in storica controtendenza con il rifiuto chirachiano del 2003 – la grandeur francese, di nuovo in armi in Mali nei mesi scorsi, sarà davvero di aiuto ad Obama. La Germania – per restare a chi conti davvero in Europa – si è invece chiusa nel neoisolazionismo merkeliano, causa elezioni in arrivo e ormai atavico senso di colpa verso il titillare di sciabole in quanto tale.

Per quanto concerne l’Italia, è bene che continuiamo a parlare di Imu, di agibilità politica di Berlusconi e di Matteo Renzi: la politica estera, e chi la conosce?

Veniamo agli States. Il rischio che il Commander in chief Obama ha di fronte, è quello del cosiddetto “mission creep”: “lo slittamento progressivo degli obiettivi di una missione” (Federico Rampini, Repubblica). Vietnam, ma anche Iraq ed Afghanistan (ed il Kossovo…).

Chi è che non si è inorridito, di fronte alla strage del 21 agosto scorso? Chissà se gli italiani del 1935 avessero visto le vittime etiopi del gas mostarda in Abissinia…

Il problema è che gli Usa sono entrati in una strada senza via di uscita: qualunque cosa facciano, sbagliano. Bisognava sic et simpliciter non arrivare a percorrerla, questa strada: clamorosamente ingenuo è stato il monito obamiano sulle armi chimiche che avrebbero comportato una reazione della “polizia internazionale”. Come poteva non pensare che, nel momento stesso in cui pronunciava quella sciagurata frase, faceva il migliore dei regali ad Assad, al macellaio Assad?

Se allora in un paesino iraniano gli ayatollah dovessero, fra qualche settimana, usare le armi chimiche, gli Usa scatenerebbero la Terza Guerra mondiale? Ed i 250 morti per il nervino, valgono davvero così tanto più dei 120-130mila caduti nei precedenti 2 anni e mezzo di guerra civile?

E soprattutto: questa guerra sarebbe un primum clamoroso. Per la prima volta, si muoverebbe guerra contro un dittatore, con l’esplicità volontà di NON abbatterlo! Accadde anche per Saddam Hussein nel 1991, ma la cosa si venne a sapere dopo anni.

Con l’aggravante, ulteriore, di infiammare irreparabilmente la cosiddetta “cintura sciita” (Hezbollah libanesi, maggioranza dell’Iraq, Iran stesso), e di aggravare i già tesissimi rapporti con la Russia putiniana, che in Siria ha il più occidentale degli sbocchi marini.

Con questa mossa obamiana, arriveremmo (stiamo per arrivare) al paradosso dei paradossi: una guerra per punire un dittatore, sperando che questo stesso dittatore resti al potere.

Perché per l’Occidente, l’alauita filosciita Assad è da preferire assai al salto nel buio, un buio rischiarato solo di di tinte qaediste. E questo gli Usa lo sanno benissimo…

 

 

 

 

 

 

 

7 Commenti su Il salto nel vuoto di Obama

  1. SENESE CONTRO CORRENTE scrive:

    Sono d0accordo, però vorrei fare anche una riflessione sull’ipocrisia che domina il pianeta. Per me sia Assad che i ribelli sono degli estremisti e ambedue colpevoli di massacri di innocenti. Però noi occidentali siamo ipocriti. Le armi chimiche sono proibite e le altre? Così nella guerra si puo’ uccidere col machete, pistole, armi da fuoco le più terribili, napalm, lanciafiamme, ma le armi chimiche no sono proibite, ma va! Io dico che qualunque arma, anche un temperino, è proibita, la guerra è proibita. E proprio gli USA che in Vietman hanno usato di tutto ora vogliono fare i moralisti. L’unico ridedio a tutto non è la guerra, ma la diplomazia, il compromesso. e se non ne vogliono sapere si fa l’imbarco sulle armi per tutte e due le parti, si costringono a parlare tra loro per forza. Se prorpio vogliamo fare un’azione militare, rapiamo i due capi ecco e poi li costringiamo ad un tavolo, questa potrebbe essere l’unica azione bellica, ma da parte dell’Onu e non degli USA. Per me gli USA se non inventano una guerra ogni dieci anni vanno in crisi. Le loro lobbies devono vendere in armi, medicinali, ricostruzioni e distruzioni di edifici, ecc. E’ servito a qualcosa andare in Afganistan? E in Iraq? Lo zio Sam gode quando puo’ fare bum. E meno male la Gran Bretagna stavolta è andata in tasca agli alleati americani, stavolta hanno avuto cervello. E poi la Francia. Che delusione Hollande, mi era simpatico, ma ora mi ha deluso. Già i nostri ‘cugini’ ci hanno coinvolto nella guerra in Libia; certo, loro avevano tutto da guadagnare, noi invece da perdere. E poi quando loro fecero cadere il regime dello Scià in Persia, ora Iraq, facendo tornare Komeini è stata proprio una bella iniziativa, si molto intelligente. Tuttora ne paghiamo tutti le conseguenze. Concludendo sono d’accordo con la Bonino, prima sentire gli ispettori ONU e poi cercare in tutti i modi il compromesso diplomatico, la guerra è e sarà sempre inutile e dannosa per tutti. Quesito: fa più male una bomba anti-uomo, un colpo di mitragliatrice, pistola,mortaio o una bomba al gas nervino? A voi la risposta.

  2. Alessandro Di Piazza scrive:

    Giustissimo.
    E’ dal secolo scorso che interventismo Usa maschera i propri interessi dietro la foglia di fico di difensori del umanità.
    Solo grazie al al potere mediatico e a popoli compiacenti hanno scritto la storia a proprio piacimento e quando è stato loro interesse non si sono fatti scrupoli ad incenerire centinaia di migliaia di persone( Amburgo, Dresda le due città Giapponesi incenerite dall’ atomica, il napal in Vietnam).
    Si sbandiera l’ araldo della democrazia e poi se i popoli decidono di farsi governare da chi non è gradito(Alliende, Hamas in palestina, i Fratelli musulmani in Egitto) si fomentano colpi di stato o si scatena il cane da guardia degli interessi in medio oriente Israele.
    Si sono scatenate guerre con l’ etichetta di lotta al terrorismo , e poi quando viene ucciso lo spauracchio del ultimo decennio, Osama, lo si nasconde in mare alla svelta.
    E’ iniziato il processo per l’ attentato alle torri gemelle?
    A me pare di no
    E tutte queste guerre non nascondono in realtà un tentativo di controllo strategico di zone nevralgiche per gli interessi Usa?
    Non è un proseguimento della guerra fredda alla Russia e di indebolimento deL Europa?
    Perchè non interessa intervenire quando si macellano i popoli del Africa nera?
    La realtà è una sola i popoli del mondo non saranno liberi fino a che l’ America continuerà a dominare.

  3. anonimo scrive:

    Caro Eretico
    Con i mezzi moderni le merci dal lontano oriente, tramite la Russia possono raggiungere l’Europa facilmente, anche senza il canale di Suez. Il nord Europa é approvigionato dal gas Russo passando sotto il mare, evitando ricatti, e Germania e Inghilterra sono a posto. Per noi occorrerebbe una letteratura a parte, siamo come la signorina dalle bella chioma, tutti la prendono e nessuno la sposa. Caratteristica
    Della cucina dove ci sono troppi quochi ……. scendendo un po più in giù abbiamo una fascia arida e c’e bisogno d’acqua. Ecco io vedo questi litigi non tanto per il petrolio, anche per quello, ma più per l’acqua.

  4. anonimo scrive:

    Ricordiamoci che se la Siria viene attaccata, il Libano va verso la guerra civile e l’Iraq forse lo stesso. Oltre al fatto che l’Iran non starà con le mani giunte ad aspettare. Quanto alla Russia, è come sempre un’incognita. Obama, ne vale la pena?

  5. Redigrotta scrive:

    Buongiorno,
    mi permetto un consiglio non richiesto da affezionato suo lettore. Spero non me ne voglia.
    Meglio sarebbe se lei concentrasse i suoi giornalistici sforzi sulla scena senese e territoriale. Politica e non.
    Mi creda, preserverebbe meglio la sua immagine di buon osservatore locale e non si avventurerebbe in terreni minati di difficile lettura e interpretazione.
    E’ così pieno di banalità e di cattiva informazione il suo pezzo che potrebbe fare bella figura sul La Repubblica o il Corriere della Sera.
    Non certo su un blog che i lettori credono libero e indipendente e, proprio per questo, gli riservano rispetto e attenzione.

    La guerra in Siria fa parte della contrapposizione, che dura ormai da due secoli, fra le forze anglosassoni (ora capeggiate da UK, ora da USA) e quelle di influenza russa.
    La pressione sulla Siria è un modo come un altro (Georgia, Iran, Afghanistan, etc.) per continuare a tenere il fiato sul collo all’ Orso Russo.

    Il problema odierno, irrisolto, per noi italiani è invece capire 2 cose:

    Una pratica: cos’è davvero utile fare nell’interesse del nostro paese?
    Una morale: ma i nostri attuali alleati sono davvero moralmente ancora supportabili in odiose scorribande terroristiche spesso senza supporto dell’opinione pubblica e dell’ ONU (l’Iraq, l’ Afghanistan e la Libia più decine di altre “piccole”, devastanti guerricciole in Africa)?

    Gli ultimi che avevano risolto questo quesito, disegnando e applicando una strategia italica vincente per Africa e Medio Oriente, Craxi e Andreotti su tutti, hanno fatto la fine che meritavano (ovviamente agli occhi dei nostri “alleati” anglosax). Del perché e percome questa strategia e stata distrutta dal 1992 a oggi hanno scritto bene in tanti. Non c’è bisogno di aggiungere altro.

    Mi perdoni ancora il suggerimento non richiesto, prima di intervenire ancora su questi temi, si informi meglio da portali specialistici, liberi e bene informati come:

    http://corrieredellacollera.com/
    http://www.dedefensa.org/
    http://www.zerohedge.com/ (è un portale di finanza di altissimo livello ed è, come ovvio, molto informato su temi geopolitici)
    http://www.eurasia-rivista.org/

    E legga un po’ di libri seri e informati sull’ argomento.
    Poi ne riparliamo.
    Con simpatia,
    R

    PS: a proposito, tutti nel mondo ormai sanno, per ammissione degli interessati e per pronta rivelazione del fatto dei servizi russi e cinesi, che i gas usati in Siria sono stati usati dai famigerati “ribelli” (che poi non sono altro che burattini sanguinari a pagamento di USA e Arabia Saudita) http://www.infowars.com/rebels-admit-responsibility-for-chemical-weapons-attack/
    … scusi sa, ma perché crede che il parlamento inglese abbia fatto un dietrofront del genere? Per prurigine moralista? Suvvia, suvvia … semplicemente non hanno voluto condividere la figura cacina fatta da Obama e dagli USA …

  6. diamine scrive:

    Purtroppo molte economie, su tutte quella statunitense hanno maledettamente bisogno di una grande guerra per provare a risollevarsi … la storia ce lo insegna.

    Gli americani sono “economicamente” bloccati dall’intervento su certi fronti (su tutti quelli di interesse cinese) e per questo si sono tuffati sul fronte siriano. La partiata adesso si gioca sui banchi dell’ONU, da cui è sufficiente che arrivi un documento che certifica l’uso di armi chimiche da parte di Assad per permettere agli USA di intervenire senza creare attirit con nessuno.

    Io credo che un popolo deve essere maturo e pronto a conquistarsi la democrazia, non gliela si possa imporre dall’esterno come hanno tentato di fare in Iraq.
    Sicuramente l’intervento esterno ci deve essere qualora le sole forze interne non siano sufficienti a rovesciare i regimi (vedi anche l’esempio dell’Italia), ma la voglia di democrazia deve nascere dal popolo non essergli imposta da altri.

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