Eretico di SienaZibaldone domenicale: Tomaso Montanari, Venezia e poco altro... - Eretico di Siena

Zibaldone domenicale: Tomaso Montanari, Venezia e poco altro…

- 15/09/13

 

Insieme alle piogge autunnali, riprende l’appuntamento culturale della domenica: quest’anno – restando in ambito leopardiano – si intitolerà “Zibaldone domenicale”. Con recensioni di libri (senesi e non), film, musica et alia. Dati (di lettori) alla mano, sono articoli letti solo da una nicchia di frequentatori di questo blog (la metà – se non meno – di un qualsivoglia pezzo settimanale di altro argomento). Nonostante questo, ci vogliamo sottrarre alle bieche ragioni di marketing bloggeristico, e ripartiamo dunque con la rubrica settimanale.

A proposito di marketing culturale, non possiamo non iniziare recensendo un libro del marzo scorso, “Le pietre e il popolo” (Minimum fax editore, 164 pagine, 12 euro). Autore, lo storico dell’Arte Tomaso Montanari (classe 1971), battagliero critico militante, firma di punta del Fatto e non solo (lunedì, alle 18, alla saletta dei mutilati a presentare il suo libro: sarà stimolante ascoltarlo).

Volume piccolo, anche di formato; ma non certo quanto a problematiche poste sul tavolo, con la penna puntuta di Montanari a stigmatizzare soprattutto una cosa: il tradimento, violento e sistemico, dell’articolo 9 della tanto decantata (a parole, e quando non va contro i propri interessi) Costituzione italiana.

Nell’Italietta berlusconian-piddina (sullo scempio del patrimonio artistico, larghe intese da sempre), siamo purtroppo stretti nella morsa di due concezioni della Cultura entrambe deleterie: da una parte, il plateale disinteresse di certa sottocultura tecnocratica (la tremontiana concezione della Cultura che non dà pane); dall’altra, un’idea altrettanto devastante: quella del Matteo Renzi di turno (con penosi epigoni locali, da Valentini in giù), che pensa alla Cultura in termini esclusivamente di marketing, affidando Ponte Vecchio ai ferraristi e via dicendo. Montanari propone invece di seguire una terza via: né Tremonti, né Renzi, solo la Costituzione.

Percorrendo, in una sorta di Grand tour amarissimo, la penisola più ricca d’arte allo over the world (partendo da Siena!), si sofferma sugli errori, sull’ignoranza, sulla cialtroneria della classe politica italiota, pronta a barattare la fruibilità di luoghi di immenso valore culturale con qualche mancetta, pur di tamponare le falle della mala gestio amministrativa.

Prima fanno i danni, poi ne fanno altri ancora per cercare di coprirli, sempre a scapito dell’articolo 9 della Costituzione ed a vantaggio del Dio-cemento. Un circolo vizioso impossibile da frenare, purtroppo. Cerchiamo almeno di contenerlo, a partire dalla denuncia.

Esempio eclatante (oltre a Siena, di cui abbiamo scritto ed ovviamente riscriveremo), Venezia, con l’aberrante progetto di Pierre Cardin: il Palais Lumière, la invereconda supertorre (250 metri di altezza, più del doppio del campanile di San Marco o del nostro Mangia!), da costruire a Marghera, arrivando a modificare per sempre (rectius: finchè Venezia esisterà…) lo skyline veneziano. Un oltraggio barbarico alla città, come l’ha definito – ci ricorda Montanari – il professor Salvatore Settis. Il faranoico progetto è per adesso fermo, ma non certo per merito della politica (il Sindaco Giorgio Orsoni, pd, ne è un entusiasta corifeo), ma perché ci sono seri problemi finanziari.

Venezia ha 60mila abitanti, nel centro storico (dimezzati in pochi decenni), contro una media di circa 50mila turisti al giorno: sostenibile, tutto ciò, per i residenti?

Città indubbiamente di straordinario fascino, allo scrivente suscita attrazione e repulsione allo stesso tempo, da qualche tempo: non ci vado da anni, ma non mi sento per niente impaziente di ritornarci. Visione elitaria, non c’è dubbio alcuno: ma se uno va a spendere i suoi soldi, non contano SOLO le bellezze artistiche, ma conta anche il COME uno ne può fruire.

Oltraggio la città dei Dogi, se dico che non sopporto gli arroganti (e pericolosi) “inchini” delle navi da crociera a pochi metri dai capolavori veneziani? Offendo la città dei Dogi se sostengo che farmi largo tra bivaccatori pizza-al-taglio-muniti, non è ciò che chiedo quando vado ad immergermi in un’altra città?

E qui c’è un passaggio davvero illuminante, da parte di Montanari:

“Ecco i sedicenti mecenati del “nuovo Rinascimento” veneziano (Cardin ed altri, Ndr). Qualcosa, tuttavia, non quadra: i veri mecenati del vero Rinascimento impiegavano i loro capitali (che avvertivano di avere in qualche modo sottratto alla collettività) in grandi imprese edilizie e artistiche a vantaggio del pubblico. Gli imprenditori del 2012, al contrario, si sono decisamente emancipati dal senso di colpa, e usano la loro ricchezza per privatizzare pezzi di città” (op. cit., pagina 64).

Niente da aggiungere: benissimo detto e scritto. Se non un’ultima cosa: meno male che Pierre Cardin è di origine veneziana.

Con questi chiari di luna, fosse stato senese di famiglia, arrivato a Siena con due palanche, gli avrebbero consegnato Duomo, Facciatone e Campo: paghi due, prendi tre…

 

Siamo sempre in ambito leopardiano, no? Ogni settimana, chiuderemo con una chicca zibaldonica del sommo recanatese, cercando di presentarlo in forma diversa da quella abituale.

Sentiamo, per esempio, cosa faceva Giacomo allorquando (spessissimo, dunque) gli ronzava in testa un qualche brutto pensiero:

”  Ed io mi ricordo (e l’osservai in quell’istesso momento) che stando in alcuni pensieri o lieti o indifferenti, mentre sedea, al sopravvenirmi di un pensiero tristo, immediatamente strinsi l’una contro l’altra le ginocchia che erano abbandonate e in distanza, e piegai sul petto il mento ch’era elevato” (Zibaldone, I, 182,1).

Giacomo Leopardi precursore dello yoga o del training autogeno?

10 Commenti su Zibaldone domenicale: Tomaso Montanari, Venezia e poco altro…

  1. anonimo scrive:

    Anche se è ospite delle persone sbagliate (quelli di Sel locale, da sempre fedeli scudieri di Ceccuzzi e del Pd) l’incontro di stasera ai Mutilati è da non perdere. Sarà interessante porre più domande possibili al bravissimo Montanari.
    Uno che ci sarà

  2. Come può il popolo protestare? scrive:

    Caro Eretico,
    stamattina leggendo il giornale ho scorto la notizia della plateale protesta di alcuni cittadini contro il Sindaco di Chianciano Gabriella Ferranti e la sua giunta. Non conosco le motivazioni che hanno indotto un simile gesto: giuste o sbagliate che siano – a mio parere – rimangono nell’ambito del diritto alla critica e alla protesta, in una società democratica. Del resto si è trattato di frasi polemiche scritte su lenzuoli appesi a degli edifici e qualche lancio di uova all’indirizzo di alcuni politici, convenuti a Chianciano per il Congresso. Poco importa a quale sigla di partito appartenessero: a me pare che la protesta sia da intenderrsi contro un’intera classe politica, brava (e tanto!) a chiacchiere e poco nei fatti. La crisi del Paese è infatti evidente.
    Bada bene: immediata è stata la reazione della polizia municipale che ha rimosso tutti i lenzuoli e sta anche valutando la denuncia d’ufficio verso gli ignoti autori del gesto.
    Dunque mi domando: qual è il modo legittimo che hanno i cittadini per manifestare il proprio sdegno contro un andazzo che li vede spesso soccombere, oberati di tasse e disservizi, a cui la classe politica pare non saper porre rimedio, e, anzi, risultando spesso invischiata in scandali e scandaletti di diversa natura?
    Qualcuno dirà “attraverso il voto alle elezioni”, cioè punendo chi ha dimostrato scarse capacità di buona ammnistrazione e premiando invece chi dà garanzie di gestire con assennatezza la cosa pubblica.
    Il grande equivoco – a mio parere – sta proprio qui. Ammesso che il cittadino comune abbia piena consapevolezza e conoscenza di tutti i fatti che ruotano attorno alla vita politica, ammettendo pure che il suo giudizio sia basato esclusivamente su basi oggettive, risultato di comparazioni su cose fatte e non, scevro da ideologie fuori tempo…il punto rimane che i politici (spesso coadiuvati da macchine organizzative partitiche mastodontiche, pagate dai cittadini) sono bravi a mistificare, dissimulare, minimizzare scomode verità, piangere lacrime di coccodrillo, ammettere generiche responsabilità, promettere che “tutto cambierà”, “tutto sarà diverso”…per tornare tutto come sempre.
    E al cittadino cosa rimane da fare? Pentirsi di aver accordato la propria fiducia, con il proprio voto, a chi, successivamente, dimostra di non averla meritata.
    La questione è che i politici sono bravi a raccontar panzane…e noi cittadini ci caschiamo sempre…!
    Emblematico è il caso del Sindaco Valentini. Prima che si candidasse Sindaco (prima ancora di vincere le primarie, cioè) sembrava che desse grandi speranze di cambiamento. Appena le ha vinte e assicurata così la sua candidatura a Sindaco per il centrosinistra, qualche crepa già si intravedeva…Vinte le elezioni appare ben allineato al solito andazzo: tanto il popolo è bue!
    Qualche esempio? Asili nido finanziati dagli utili della Siena Parcheggi? Mense – mi dicono – aumentate di 50 euro. Premiare nelle nomine le competenze e non le appartenenze? Leggiamo i curricula dei nominati in Fondazione e capiremo…La politica deve stare fuori dalla banca? E poi manda l’sms al suo capocorrente Renzi.Viva la trasparenza? E poi non rende nota la relazione dell’ispettore del Ministero del Tesoro, che rileva gravi irregolarità nella redazione dei bilanci comunali, accusando i blogger di “terrorismo della comunicazione”. Il Comune ha bisogno di 20 milioni,sempre secondo Valentini. No,non si tratta di ‘buco’, ma di necessità di finanziamenti (sempre secondo la vulgata Valentini). Benissimo, che fa Sindaco, ce li mette lei i soldini o li chiederà ai Cittadini (“tanto il popolo è bue”?)
    Come è possibile da parte dei senesi poter sopportare tutto questo? Dovremo giungere davvero allo stremo per alzare la testa e chiedere maggior rispetto della Città e dei suoi abitanti, non tutti beneficiari e miracolati dalla poltica e dal Partito, ma anzi spesso ostacolati dalla burocrazia e condizionati dalle solite logiche ‘occulte’, fatte di favori e trasversalismi riconducibili, gira e rigira, ai soliti ambienti?
    Se i cittadini sono stati bravi a riprendersi Suvignano (così vuole che si dica la pravda locale…), non possono essere altrettanto bravi a riprendersi Siena e insieme ad essa la loro dignità di cittadini e non sudditi?
    Non è dunque maturo il momento di lanciare una grande manifestazione pubblica, di popolo, che restitiuisca il diritto ai cittadini di dire “adesso basta! Non è questa la Siena che vogliamo?”
    E se a promuovere e capeggiare una simile iniziativa foste proprio voi, i blogger, Lei, Eretico e Bastardo Senza Gloria, non sarebbe utile a tutta la Città, per riaffermare la democrazia e la libertà di parola?

    Nato sulle lastre.

    • Lucrezia scrive:

      Il Gattopardo docet…

      Auguro buona fortuna (o: “in bocca al lupo” per chi e’ superstizioso) all’Eretico, al Santo, al Bastardo senza Gloria,ecc. insomma ai pochissimi che hanno il coraggio/fegato/palle di esporsi in prima persona. Ne avete bisogno.

  3. anonimo scrive:

    Sì, ma nell’articolo 9 la Costituzione dice che la Repubblica “promuove” e “tutela”, non si parla mai di elargire quattrini. E pur troppo, come ben sai, ci vogliono anche (e soprattutto) quelli. Non si parla, nell’art.9, del “come”. Se c’è gente disposta a lavorare gratis ben venga, ma scommetto che sarà poca. E’ il solito giochino..il trionfo grottesco-populista dell’ipocrisia. Ne abbiamo visti chiudere di musei perché di soldi non ve ne erano più, o mi sbaglio?

    P.S. l’esercizio del Leopardi, dalla descrizione, sembra proprio essere una asana yogi denominata Pavanamukta. Essa attiva il terzo chakra e ha effetti benefici sulla colonna vertebrale e sull’eccesso di produzione di gas intestinali. Ebbravo Giacomo! :)

  4. Alberto scrive:

    A proposito di Leopardi,più che yoga o training autogeno,mi sembra che il nostro serrasse la gambe a mo di scongiuro.

  5. Anonimo scrive:

    Fa piacere sapere che c’è qualcuno che la capacità di decidere per tutti chi sono le persone sbagliate e chi quelle giuste.
    Io decisamente son tra quelle sbagliate.
    Uno di sel

  6. Marco Burroni scrive:

    Scusa Eretico ma evidentemente sei poco informato sulla questione “palais Lumiere” e hai scritto cose che non stanno nè in cielo nè in terra, anche se sei stato in buona compagnie a scrivere sciocchezze su questa vicenda.
    Certe affermazioni secondo cui il palazzo avrebbe “deturpato per sempre” lo skyline veneziano sono frutto di profonda ignoranza della realtà veneziana. Ti invito a osservare questa immagine http://www.ilpost.it/2012/05/18/foto-aeree-venezia/the-americas-cup-fleet-sail-in-front-of/
    in primo piano si vede il bacino di San Marco, poi Piazza San Marco ed il Palazzo Ducale e Venezia, e sullo sfondo, dopo 4 chilometri di laguna lo stupendo skyline che secondo te sarebbe stato deturpato: il petrolchimico di Marghera e la Fincantieri con le sue gru ( sono circa una dozzina, le più alte sfiorano i 100 metri). Ecco, il famoso grattacielo avrebbe dovuto essere costruito DIETRO alla Fincantieri, in una zona oggi occupata da strade dissestate, capannoni abbandonati e depositi di lamiere arrugginite. Cardin avrebbe investito un miliardo e mezzo di tasca sua, bonificato una zona oggi inquinata e degradato e reso un grande servizio ad un territorio, quello di Marghera, in piena crisi da 20 anni. Comunque stai tranquillo, grazie alla burocrazia non se ne farà niente, dopo 2 anni e mezzo di attesa Cardin ha gettato la spugna e investirà i suoi soldi altrove: gli amanti dell’arte e del bello potranno continuare ad ammirare le ciminiere e le officine dismesse di Marghera ancora per molti anni… e intanto Venezia continua a decadere, vittima di centinaia di piccoli interventi poco vistosi ma che la stanno uccidendo piano piano e contro i quali nessuno fa niente.

    Firmato un ex senese a Venezia

  7. anonimo scrive:

    Caro Eretico
    Venezia ebbe le sue glorie nel passato e diciamo alcune cose eretiche . Ebbe il suo patriarca che come i patriarchi nella sua giurisdizione comandava da se, quasi nulla soggetto al papa di Roma. Se a Firenze vi fu il rinascimento delle arti, a Venezia vi fu l,invenzione del sistema moderno finanziario. Il sistema finanziario Veneziano, si trasferì tramite il Reno prima a Rotterdam e poi in Inghilterra, modernizzato ma il concetto rimane il medesimo anche oggi. E’ sicuramente una bella città e va nei limiti mantenuta ma che possa ritornare agli splendori del passato e’ difficile.

  8. SENESE CONTROCORRENTE scrive:

    Sono d’accordo. A Venezia ci sono stato spesso quando ero militare a Treviso ed era deprimente quando partivo in treno da S. Lucia vedere dietro di me lo splendido panoramo di Venezia ed i suoi monumenti e davanti avvicinarsi il muro di ciminiere, fumi, strutture metalliche di Porto Marghera. Ma almeno, aparziale piccola attenuante, allora c’era sempre gente che ci lavorava ora la situazione è peggiorata perchè è tutto abbandonato ed in rovina.
    Vorrei fare una piccola digressione sull’argomento. Dato che tratta sempre cultura, vorrei parlare dell’ultima edizione de Luca Cava a san Gusmè. A parte la giusta premiazione del Burroni che è impegnato in molte lodevoli iniziative culturali su Siena e Toscana, a parte qualche rara eccezione paliesca, c’era tutta la ‘cacchina’ di Siena. Io l’ho vista passare la Casta tutta, con la puzza sotto il naso. Ricordo le passate edizioni con Gigli e poi le tristi edizioni col Masoni, il Mussari, De Bustis e simili; ancora non è cambiato nulla. Di sicuro il ‘Silvio’ Gigli non sarebbe stato contento vedere come è diventata la sua manifestazione. Io personalmente una citazione, un riconoscimento, lo avrei dato anche all’Eretico, all’Aurigi o ad altre voci tuttora libere di Siena. Se qualcuno ha dimostrato di volere bene, preoccuparsi di Siena mi sembrano proprio queste degne persone, ci hanno messo la faccia senza nessun secondo fine. Penso che anche Gigli avrebbe approvato. E invece. Mi sono messo fuori porta del paese e mi sono commosso a vedere lo splendido panorama verso Siena lontana all’orizzonte piccina, piccina.

  9. Luisa scrive:

    Fra l’altro alla presentazione con Montanari era presente il buon Pippo Lambardi…l’Eretico farebbe bene a indagare.

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