Eretico di SienaZibaldone: un Polanski d'annata, e Mostar, con le moschee e le Madonne d'odio - Eretico di Siena

Zibaldone: un Polanski d’annata, e Mostar, con le moschee e le Madonne d’odio

Nell’ambito del ciclo su “Cinema e psicoanalisi” (stasera ultimo appuntamento, con “Furia”), lunedì scorso al cinema Pendola chicca assoluta per i cinefili: “Repulsion” (1965), secondo film di Roman Polanski, nonché primo suo film fuori dalla Polonia. Orso d’argento a Berlino, il film è la storia di una giovane donna (una giovanissima, inquietante Catherine Deneuve) in preda ad una (solo una?) forma psicotica.

Estetista nella Londra dei roaring sixties, Carol è sempre più assente, sempre più catatonica.  Cammina per strada, aziona i suoi tic nervosi, indifferente rispetto a ciò che la circonda: e non certo per una stoica (dunque consapevole) atarassia…

Persa nei meandri della sua mente malata, tormentata dall’incapacità di relazionarsi con gli uomini (i traumi pregressi si intuiscono, ma restano nell’irrelato), nel momento in cui la sorella che cotidie l’accudisce se ne va in vacanza in Italia (Pisa) con il suo uomo, quel fragile appiglio di realtà viene meno, ed il cupio dissolvi della protagonista subisce un drammatico crescendo, fino a farla diventare addirittura una spietata killer. Il finale, con il ritorno a casa della sorella e dell’uomo, non scioglie affatto la tensione, bensì semina ulteriori dubbi, angosce inedite.

Film inquietante, disturbante, angosciante come pochi altri: se volete fare qualche sana risata, andate pure a vedere Checco Zalone (certo meno trash di tanti altri prodotti da cassetta); se volete scandagliare i meandri di una mente malata, cercate invece di vedere questo capolavoro di Roman Polanski, con una Catherine Deneuve letteralmente maiuscola. Capace di fare capire che la sfrontata bellezza delle forme niente può, al cospetto di una mente profondamente malata.

 

Sono passati 20 anni giusti (9 novembre 1993), da quando lo Stari most (il famoso ponte vecchio) di Mostar è stato bombardato e demolito. Forse è stata l’immagine simbolo della Guerra della ex Jugoslavia. Dopo la confusione iniziale (verosimilmente non casuale), oggi nessuno mette in dubbio che a distruggerlo siano state le milizie catto-croate di Mate Boban; la prima volta che ci andai, nel 2005, il custode di una delle tante moschee della parte islamica della città me lo disse a chiare lettere. Mi ricordo ancora quel suo modo, pacato e fermo, quasi ieratico, di darmi la sua versione, allora ancora non accettata da molti. Tornatoci 5 anni dopo, per puro caso ebbi l’opportunità di albergare nella casa dell’uomo (islamico, ma abitante nella parte cattolica) che per primo, con la sua camera artigianale, aveva ripreso il crollo dello Stari most.

Sono passati 20 anni, dunque: il ponte è stato ricostruito da una decina d’anni, c’è un certo turismo, la gente non si spara più. Dal ponte aitanti giovanotti si tuffano sulla Neretva, per la gioia dei presenti.

Ma si va, ormai, verso due Mostar anche de iure: la parte cattolica e quella islamica sono sempre più separate, e le elezioni municipali dell’anno scorso sono saltate proprio per questo. La Neretva, il fiume “più verde del mondo” – come lo chiamano gli intellettuali del posto -, è destinato ad essere un limes naturale che divide due mondi che, ancora, non si riconoscono l’uno nell’altro.

Le tante, nuove, moschee della parte islamica, ammoniscono, in tal senso; così come la Madonna medjugorjana dall’altra parte. Simbolo di pace spirituale ed interiore per gli ignari pellegrini europei ed extraeuropei; bandiera d’odio etnico profondo, da brandire contro i nemici, per i cattolici autoctoni.

 

 

 

 

 

 

 

7 Commenti su Zibaldone: un Polanski d’annata, e Mostar, con le moschee e le Madonne d’odio

  1. Bokassa Jr. scrive:

    Fantastica, aulica (non per tutti ….) recenzione del film di (Checco ?) Polanski. A volte è proprio un piacere leggerTi, e mi hai fatto venire voglia di vederlo davvero … quel mattone d’annata.

    A Mostar ci sono stato quando il ponte c’era ancora, bello e maestoso. Sembrava che unisse, ma non era vero. L’avevano costruito per conquistare e per questo fu (stupidamente) distrutto. Per fermare la conquista.

    Le vicende della ex-Yugoslavia e di molti paesi dell’est ci insegnano come la storia non sia mossa solo dalla molla economica, ma anche da altri fattori recentemente quasi dimenticati: l’identità dei popoli, il concetto di nazionalità e non ultima la religione.

    Nei balcani gli Ottomani, seguendo un pò il sistema romano, avevano trasferito da altre parti del loro impero colonie di sudditi fedeli.
    I più feroci, gli albanesi del caucaso, proprio a guardia dello stretto d’Otranto. Non hanno però avuto il tempo per procedere all’assimilazione dei popoli conquistati.

    Il regime comunista di Josif Broz Tito pareva aver risolto tutto ed aver riunito tutte le etnie della Yugoslavia.

    Nulla di più falso: riavutisi dall’anestesia comunista tutto è ricominciato come prima e peggio di prima. Tre fazioni in guerra. E come in un altro film ben più commerciale e famoso, alla fine ne resterà una sola. E la storia sa già di chi si tratta. Questione di tempo, purtroppo poco tempo.

    Eviterei, dunque, accuratamente almeno il termine “madonne d’odio”.

    Visto quello che succede giornalmente in Nigeria, in Sudan, in Pakistan, in Siria, nelle Filippine e praticamente in ogni nazione laddove vi sia una maggioranza islamica ed una minoranza cristiana, poichè non facciamo nulla per aiutare i nostri presunti “fratelli in Cristo”, compreso il Papa, consentiamo loro almeno di difendersi da soli anche con le loro icone soltanto. Sopratutto le loro donne da questo nuovo medioevo prossimo venturo.

  2. Anonimo scrive:

    Non c’entra niente con il post, ma impossibile non sottolineare quanto sia “grande” questo Papa. Hai visto Eretico cosa ha detto ieri all’omelia della Messa? (io ho letto l’aticolo sul Fatto)Chissà se a qualcuno qui intorno gli saranno fischiate le orecchie?!

  3. anonimo scrive:

    Pezzo molto bello. Il film lo vorrei vedere ma non credo sia facile da trovare. Forse ce l’hanno in biblioteca comunale. Qualcuno lo sa, per piacere?

  4. MaxVinella scrive:

    Su Medjugorje è meglio stendere un velo pietoso : lo stesso Vaticano ha vietato la presenza di vescovi sui luoghi delle “apparizioni” !!

    Off topic : sembra che Anonimus abbia hackerato anche il compagno Enrico Rossi : forse potrai avere materiale per un nuovo libro !!!!

    • Eretico scrive:

      Credimi, da quando lo so (dell’hackeraggio al Gran moralizzatore), sono più adrenalinico del solito…

      L’eretico

  5. anonimo scrive:

    Gli Italiani Dalmati che fine hanno fatto ? Eretico forse non interessano perché è storia vera, e le cose vere vengono rimosse da tutti. Fanno più effetto le fosse comuni di Gheddafi, rivelatosi un comune cimitero, gli stupri fatti da dal dittatore pinco pallini ecc.

  6. il gori scrive:

    Eretico, parlando di cinema e balcani: http://visionaria.eu/it/1256/programma-ndash-sienadoc.htm

    il “lavoro in corso” su sarajevo ed il film Anija (fidati, bellissimo) secondo me non dovresti perderteli. Anche la Tosi, che è qui con Il cerchio perfetto, anni fa ha girato una perla che ti consiglio di recuperare: Mostar United.

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