Eretico di SienaZibaldone: "12 anni schiavo",la Baez, una lapide e Bukowski - Eretico di Siena

Zibaldone: “12 anni schiavo”,la Baez, una lapide e Bukowski

Appuntamento multiforme e variegato, come quasi sempre, quello di questa domenica con l’eretical Zibaldone.

Partiamo dal cinema, ovviamente: agli Oscar, insieme alla Bellezza sorrentiniana (di cui il blog si occupò, recensendolo, illo tempore), ha trionfato “12 anni schiavo”, del regista (di colore) Steve Mc Queen.

Tratto da una vicenda autentica, il film è asciutto, essenziale, senza fronzoli; duro e crudo: le frustate, le scudisciate si vedono, si sentono, in un iperrealismo non di maniera. L’esperienza dello schiavo protagonista Solomon Northup (che sarebbe in realtà un cittadino libero, provenendo dalla New York del 1841) è senz’altro assimilabile a quella dell’universo concentrazionario novecentesco (oggi ancora presente in alcune realtà asiatiche, Cina e Nord Corea su tutte): la cattiveria fine a se stessa, il puro sadismo, il mettere i disgraziati gli uni contro gli altri. Questi gli ingredienti classici, nelle piantagioni di cotone del Sud degli States ante 1865, come nei lager nazisti o staliniani.

L’originalità della vicenda, è quella di avere di fronte un uomo libero, benestante, con una bella casa e una famiglia felice, musicista di valore, il quale all’improvviso, causa inganno favorito dall’alcol, si trova a vivere un ribaltamento radicale della propria esistenza: dalle stelle alle stalle, potremmo dire. Aggiungendo che la stalla è abbinata a robuste, robustissime catene…

 

Quando capitate a Casciano di Murlo, andate a visitare la chiesetta quasi in cima al paese: a fianco dell’ingresso, troverete una lapide molto stimolante sulla Grande Guerra, della quale – come si sa – ricorre il centenario dell’inizio (non per l’Italia, peraltro).

Perché questa lapide ha un valore storico di non poco conto? Perché, rara avis, la guerra 1915-1918 è definita “quarta guerra d’Indipendenza”. Una lapide che fa dunque propria la tesi dell’interventismo democratico, di quella parte (minoritaria, ma agguerrita) cioè del fronte interventista che vedeva la necessità di liberare Trento, Trieste e Gorizia per dare compimento alle tre precedenti guerre contro l’Austria.

Chi l’avrebbe detto, che nel minuscolo paese in questione ci si sarebbe potuti imbattere in una targa così pregna di significati storici? Dal locale al globale, è davvero il caso di dire!

 

Riascoltata per caso dopo anni, la raccomando: la ballata “Here’s to you, Nicola and Bart” di Joan Baez, musicata da Ennio Morricone, è una canzone che non cessa mai di sorprendere per la sua bellezza e per la sua forza intrinseca. Gli anarchici Bartolomeo Vanzetti e Nicola Sacco (giustiziati con la sedia elettrica il 23 agosto del 1927, riabilitati dagli States nel 1977) non sono morti invano per tanti motivi, in quel periodo così duro per gli immigrati europei in Usa: uno di questi motivi, è appunto la straordinaria ballata del duo Morricone-Baez, che eterna l’idealismo, ormai purtroppo anacronistico, dei due anarchici.

 

Ps Oggi, 9 marzo, ricorre il ventesimo anniversario della scomparsa dello scrittore Charles Bukowski, il “maledetto” per eccellenza. Nonostante i suoi noti stravizi, è arrivato a quota 73 anni.

Fra i suoi tanti aforismi, per sintetizzare al meglio la sua biografia, ricordiamo uno dei più noti:

“Ospedali, galere e puttane: sono queste le università della vita. Io ho preso parecchie lauree. Chiamatemi dottore”.

8 Commenti su Zibaldone: “12 anni schiavo”,la Baez, una lapide e Bukowski

  1. wolf scrive:

    penso che ad ascoltare “Here’s to you” siemo rimasti in pochi, ma veramente non stanca mai, se poi si è letto qualhe libro su di loro o, perlomeno, visto lo sceneggiato anni 70 che nonostante fossi bambino mi è rimasto profondamente in presso, si capisce tanto, un idealismo pane e salame, carico di tantissimi principi. Ora sarebbero definiti semplicemente anacronistici, ora il profondo si liquida….

  2. Eretico scrive:

    Caro Wolf,
    in effetti temo proprio che tu abbia ragione, purtroppo.
    Ogni stagione ha la musica che si merita, no? I giovanotti di oggi si tengano pure, in pieno spirito di tolleranza illuministica, questi cialtroni allevati nel pollaio della De Filippi; noi, da par nostro, ci teniamo Joan e gli altri.

    L’eretico

    • wolf scrive:

      ovviamente come pane e salame intendevo semplice e puro, ideali veri, senza fine altro se non quello della giustizia sociale. Sono convinto che hai già fatto leggere il discorso di Vanzetti alla giuria, poche pochissime parole con un significato immenso, di uguale spessore le lettere di entrambi ai figli. quanto avremmo tutti da imparare da chi ha lottato davvero e senza i mezzi di adesso, in un paese straniero e vittime dei pregiudizi… si voleva dare un esempio per impedire lotte sociali, così emerge dalle varie sentenze e da ciò che era il pensiero del Ministro Palmer…

  3. Angeli Giovanna scrive:

    Ci sono anch’io a commuovermi per il film e la ballata di Nich e Barth e non credo che gli estimatori siano pochi. Il tema trattato è più che mai attuale e sono convinta che sarebbe molto utile ricordare ai ragazzi la vicenda di quei due poveri immigrati; che fossero italiani, poi, è cosa di secondaria importanza..: la povera gente è uguale dappertutto. Inoltre il motivo è quanto mai orecchiabile e di Joan Baetz potrebbe essere proposta anche la bellissima canzone “We shall overcame some day..”.
    Sono convinta che gli studenti apprezzerebbero.

  4. Michael Kohlhaas scrive:

    Charles Bukowski, un porco alcolizzato e disadattato con una un umorismo venato di poesia, umanità e disincanto. Lessi anni fa Post Office (ispirato all’odiato lavoro di postino che per qualche tempo esercitò): non un’opera d’arte “alta” (d’altronde era lui per primo a non prendersi sul serio), ma un autentico spasso, ricco di situazioni tra l’esilarante e l’assurdo che si legge d’un fiato.
    Consigliatissimo per disintossicarsi dai soliti pennivendoli da top ten della Repubblica

  5. Anonimo scrive:

    https://www.youtube.com/watch?v=W4mVWw0q0yg&feature=youtube_gdata_player ecco una dei cosiddetti ‘cialtroni’ che canta here’s to you in diretta tv. non sottovalutare i giovani d’oggi, come un vecchietto qualsiasi…

    • wolf scrive:

      non siamo vecchi, solo il fatto di utilizzare tutte le tecnologie a disposizione lo dimostra. Here’s to you si canta e si ascolta in tanti modi, a volte anche con il nodo in gola….

  6. Angeli Giovanna scrive:

    Grazie per l’indicazione. Ho ascoltato volentieri anche la cantante Emma, che apprezzo, ma manca l’atmosfera. Sentire la canzone mentre si guarda il film è tutta un’altra cosa, anche perché gli attori sono straordinariamente bravi. Credo che il nodo in gola venga a tutti, indipendentemente dall’età, almeno lo spero. Fossi un’insegnante lo farei proiettare e commentare poi con gli studenti; uno dei tanti modi per insegnare la storia e far meditare anche sui diritti umani violati.
    Credo che gli adolescenti in particolare abbiano bisogno di un po’ di poesia (il 22 marzo, giornata internazionale).
    (Baez)

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