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Il Vesuvio, e Leopardi massonico…

- 20/03/14

Di ritorno verso Siena, ripenso alle tante cose viste, sentite, odorate, toccate, lambite: sensazioni contraddittorie, in parte stranianti. Ho visto una terra meravigliosa (il lago Averno lascia senza fiato), ma nello stesso tempo sventrata dalla corruzione morale, con tutti i suoi corollari.

Ho visto case costruite, in modo criminale, giusto sopra la solfatara di Pozzuoli, con le sue straordinarie e vitalissime fumarole; ho visitato l’antica Puteoli (la moderna Pozzuoli), grande porto romano, unica città capace di avere due anfiteatri ed uno stadio, 2 millenni or sono: e città in cui, oggi, è difficile trovare un posto dove andare a correre, venti secoli dopo. La grandezza del passato spesso stride con la pochezza del presente: Pozzuoli, purtroppo, è uno degli esempi più lancinanti e devastanti.

Ho visto, ed odorato, l’Inferno (l’Ade), come lo immaginava Publio Virgilio Marone: ed è un’emozione non da poco, per chi certe pagine, a suo tempo, le ha sudate.

Ho visto, soprattutto, il Vesuvio, con la mente rivolta a Giacomo Leopardi, che, in prossimità dello “sterminator Vesevo”, ha composto i suoi ultimi due ultimi capolavori (“La ginestra”, ed anche “Il tramonto della luna”): Leopardi sulle pendici vesuviane (allora ben diverse da quelle odierne, modificate dall’eruzione del 1944, in parte effusiva ed in parte esplosiva, meno devastante di quella “pliniana” del 79 dC) aveva davvero trovato l’inveramento, l’oggettivazione piena della sua nota idea del rapporto fra la Natura – indifferente, per non dire malvagia, verso il genere umano – e appunto l’Uomo.

Viveva, a Torre del greco, in una bella villa (poi ampliata, in stile neoclassico, quando passò alla famiglia Carafa), di proprietà della famiglia Ferrigni, cognato del grande amico napoletano di Giacomo, Antonio Ranieri. Accudito con tutte le attenzioni che il grande intellettuale meritava, e di cui aveva bisogno, visto lo stato di salute e la non florida situazione economica in cui versava (Leopardi, in senso tecnico, fu, vita natural durante, un disoccupato mantenuto dalle prebende familiari, con il padre Monaldo piuttosto generoso, e la madre Adelaide invece tetragona a qualunque slancio, financo finanziario, nei suoi confronti).

Chi ospitava Leopardi, il magistrato Ferrigni, era un massone dichiarato, e lo “scoop” della visita, dunque , è proprio questo: niente di più facile che Leopardi abbia frequentato – fra il 1836 ed il 1837 – varie personalità massoniche locali, nelle lunghe serate ai piedi del Vesuvio. Il che spiegherebbe a fortiori l’estrema, drastica, aprioristica chiusura della Chiesa locale verso di lui, forse dovuta non solo alla sua visione del mondo(certo lontana da quella della Chiesa cattolica), ma anche alla contingenza partenopea.

Non ci sarebbe da meravigliarsi troppo, in fin dei conti: le migliori intelligenze laiche erano tutte massoniche, allora. Allora, appunto…

 

Ps Venerdì, alle 16,30, all’Accademia dei Fisiocritici c’è la proiezione di un video sulla Liberazione di Siena (3 luglio 1944), composto da reportage delle truppe alleate, curato fra gli altri da Claudio Biscarini. L’occasione merita, e non poco.

 

11 Commenti su Il Vesuvio, e Leopardi massonico…

  1. anonimo scrive:

    Caro Eretico
    Penso propio che sia vero, il mondo si è evoluto grazie agli ideali massonici.

  2. anonimo scrive:

    D’altra parte la massoneria crede nell’unico Dio, il grande architetto dell’universo.
    Direi simile a quella Egizia, religione che credeva nel dio nascosto, nel generatore , che assumeva diverse sembianze, ma sempre lui quello che tutto genero’e generatore di se stesso il dio Amon.

  3. Il Chimico scrive:

    Caro anomino delle 9:28, non giudico la massoneria all’estero, ma in Italia il massone è – molto semplicemente – un mafioso con la pretesa di essere considerato un intellettuale.

  4. Pingback: Rassegna Stampa – Essere Happy e sentire un forte bruciore nell’ASS!!! | IL SANTO NOTIZIE DI SIENA

  5. ma mi faccia il piacere.... scrive:

    la massoneria, quella vera, delle origini, è una cosa seria, almeno per quanti credono che esercitare la propria coscienza critica possa servire alla crescita di sè e del mondo. Caro Eretico tu pensi a Leopardi ma la tua mente, per riflesso condizionato, corre ai massoni senesi contemporanei (sarà un caso che il GM del goi nasce sulle lastre?) che altro non sono, in carta carbone, i grandi amminstratori della città (recente), dei domini dell’informazione, della sanità, dell’università ecc. ecc. insomma caricature della massoneria che solo a siena potevano trovare spazio e ascolto (senza contare che gli stessi, per ogni evenienza, hanno in tasca anche la tessera del pci-pds-ds-pd). In altre parole di una città provinciale, dimentica dei fasti trascorsi, pigra e opportunista, priva di capacitàcritica e prona ai presunti potenti di turno

  6. esoterismo? Un c,,,, scrive:

    evviva la ‘pietra nera’. ed adesso sono c…dei senesi

  7. Edoardo Fantini scrive:

    Non sarebbe affatto fuori luogo se Claudio Biscarini, nel raccontare dei francesi che per primi entrarono a Siena il 3 di luglio, narrasse di come questi “liberatori” fino a quel momento avevano violentato centinaia di italiani, fra donne giovani e vecchie, bambine, partigiani, non partigiani, preti…

    • L'Anticlericale scrive:

      Sì, si sa che nella Val d’Orcia ci sono molte persone con sangue marocchino. Come si sa che le rappresaglie tedesche lasciavano inorriditi anche i repubblichini che si trovavano a passare in zona (Giorgio Pisanò “Io fascista”). Rilevo però che su questo blog lei è sempre il primo difensore del fascismo, (anche a casaccio, come in questa occasione) e sempre con lo stesso sistema: il cosiddetto benaltrismo. Vale a dire che lei giustifica – o comunque comprende – il male della fazione per cui fa il tifo, in funzione del male commesso da tutti coloro che non fanno parte della sua fazione preferita. La invito gentilmente ad una riflessione.

      • Edoardo Fantini scrive:

        Caro Anticlericale ho riflettuto, come mi hai invitato a fare e di questa riflessione ti scrivo. Su questo blog parlo del fascismo sempre indicando documenti a riprova della fondatezza delle verità oggettive che sottolineo. Per raddrizzare la storia del Ventennio ho la strada in salita e se mi basassi sul “si sa” oppure sul “si dice” starei fresco. Trovo, qui come altrove, persone che non concordano con me ma che, a differenza di me, non portano prove ma semplici commenti. Tu sei fra questi e te lo dimostro subito. Affermi che scrivo “a casaccio, come in questa occasione”. Ti pare un “casaccio” che io mi auguri che parlando dei “liberatori” francesi si descrivano i loro stupri? Si “libera” un popolo, Anticlericale” stuprandone le genti? Minimizzi quelle violenze scrivendo che nella Valdorcia c’è sangue marocchino, quando è’ assodato che i primi stupri stupri si verificarono nei dintorni di Cassino e continuarono fino a Firenze, quindi per 400 km. Altro che Valdorcia: furono migliaia. Com’è che siamo in pochi a saperlo? Nel finale mostri di esserti accorto che io giustifico il male, ma non so come hai fatto perché io non giustifico proprio niente, semplicemente studio i fatti e li racconto. Sono un italiano e faccio presente che la mia terra fu bombardata e non liberata. Se ti procuri i testi degli armistizi vedrai che gli Alleati si definivano “forze occupanti”. Perché proprio noi, che fummo conquistati, li dobbiamo considerare “liberatori”?

  8. il commentatore scrive:

    Il Vusuvio ha deciso di non eruttatare caro eretico. ..

  9. Lu scrive:

    “La massoneria (definita anche Arte reale)è un’associazione iniziatica e di fratellanza a base etica e morale che si propone come patto etico-morale tra persone libere. Un patto da intendersi non come un’operatività socio-politica, ma come tensione collettiva, di tutti gli affiliati all’associazione, alla via di perfezionamento delle più elevate condizioni dell’umanità.” Ciò è quello che dice il dizionario del significato di massoneria…Oggi che significato gli diamo..o danno? sono d’accordo con il Chimico..

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