Eretico di SienaMercoledì scolastico: l'omosessualità a scuola - Eretico di Siena

Mercoledì scolastico: l’omosessualità a scuola

Mercoledì scolastico dedicato al tema della settimana, scolasticamente parlando: la denuncia contro i docenti del Liceo Classico Giulio Cesare di Roma (quello della canzone di Venditti!), accusati per avere fatto leggere un libro (“Sei come sei”, di Melania Mazzucco) in cui i benpensanti ravvedono gli estremi di una, quantomeno implicita, propaganda filo-omosessuale.

Premessa d’obbligo: bisognerebbe essere stati DENTRO l’aula,e MENTRE i docenti leggevano, parlavano ed ascoltavano i ragazzi, per potere compiutamente scriverne. Visto però che ne stanno scrivendo cani e porci, gente che magari ha preso la terza media con un calcio nel sederino, si permetterà che anche dalle colonne del blog ereticale la cosa venga analizzata e commentata…

Ripremessa d’obbliga: per quel poco che conosco della Mazzucco, mi pare un’autrice orientatissima sul politically correct sinistrorso-piddino, quindi tutt’altro che una pornografa (anche la casa editrice, Einaudi, dovrebbe essere una garanzia in questo senso, come giustamente sottolineato dalla Ministro Giannini).

I professori del Giulio Cesare si difendono dicendo che “il romanzo non è affatto pornografico, è stato proposto ai ragazzi nell’ambito di un progetto che prevedeva la lettura di 21 testi su temi d’attualità”. Sarà solo una difesa corporativa? Forse, probabile: sull’essere pornografico o meno il libro, ognuno avrà le sue idee; se però c’erano altri venti testi, questo qualcosa vuol dire.

Ciò detto e premesso, arriviamo al sugo della storia, come direbbe il buon Alessandro: il parere ereticale, è che a scuola di questi temi – con tutte le cautele e le prudenze del caso, sia ben chiaro – si parli troppo poco, piuttosto che troppo.

In più, se esiste un concreto razzismo, oggi, all’interno delle aule scolastiche, non è legato alla pigmentazione della pelle (certo, con tutte le eccezioni del caso), quanto piuttosto all’orientamento sessuale, o presunto tale, dei ragazzi.

I giovani si attaccano più spesso con epiteti legati alla sfera dell’intimità, che del colore della pelle (come dimostrato drammaticamente dalla catena di suicidi adolescenziali degli ultimi mesi, connotati da cyberbullismo molto spesso a sfondo sessuale): il che, francamente, pare cosa di cui parlare, no? E se un docente non ha gli strumenti per farlo, si aggiorni; e se non vuole aggiornarsi, vada pure in pensione.

Il casus belli sarebbe un brano in cui un adolescente pratica una fellatio ad un altro; e che valore eversivo può avere questa scena oggi, nel 2014, quando in assoluta solitudine – e senza alcun filtro adulto, di docenti o altri – un adolescente su Internet può guardarsi ad libitum un suo coetaneo che fa sesso con donne, uomini, scimmie e cavalli?

Pasolini si lamentava dell’Italia che gli stava cambiando (in peggio) davanti agli occhi (la scomparsa delle lucciole): aveva ragione da vendere, giacchè il consumismo ha cambiato a fondo gli italiani, anche prima del berlusconismo.

I bacchettoni, però, sono davvero duri a morire: provateci voi, a presentare come modello di giovane femminilità la manzoniana, nonché promessa sposa, Lucia. Segno dei tempi: i ragazzi vi ridono dietro.

La scuola deve parlare di Lucia e di Saffo, del seduttore incallito D’Annunzio e di Oscar Wilde, del bisessuale ed orgiastico Achille e dell’ipermonogamo Renzo Tramaglino.

Se ai genitori bacchettoni non va bene così, si accomodino pure in qualche scuola confessionale: lì, previo pagamento, li accoglieranno a braccia aperte…

26 Commenti su Mercoledì scolastico: l’omosessualità a scuola

  1. Ipermonogamo felice di esserlo scrive:

    Questa volta non sono d’accordo con te. Riporto l’intervento di Marcello Veneziani sul Giornale di oggi e che condivido totalmente.
    ” A leggere i giornali e a sentire l’autrice medesima, la denuncia per oscenità e corruzione di minori dei movimenti cattolici e dei ragazzi di destra contro il libro «pornografico» di Melania Mazzucco letto in classe ginnasiale nel liceo Giulio Cesare di Roma, è ridicola, volgare e squadrista.
    Non commento, vi cito solo un passo tra i tanti analoghi, tratto da quel romanzo, a pagina 127, scusandomi per il linguaggio e la scena ma serve alla verità del giudizio: «ficcò la testa fra le gambe di Mariani e si infilò l’uccello in bocca. Aveva un odore penetrante di urina, e un sapore dolce. Invece di dargli un pugno in testa, Mariani lasciò fare. Giose lo inghiottì fino all’ultima goccia e sentì il suo sapore in gola per giorni. Il fatto si ripeté altre due volte, innalzandolo a livelli di beatitudine inaudita». Non vado oltre e mi scuso ancora, ma non potevo fare altrimenti per far capire di cosa stiamo parlando. Ed è solo un esempio.
    Ora, ognuno è libero di scrivere e di leggere, di pubblicare e di comprare quel che vuole. Ma quando si entra in uno spazio pubblico, formativo, educativo come la scuola, e quando si somministrano queste letture a minori, tra i 14 e i 16 anni, vi sembra ridicolo, assurdo o volgare contestarle? È questa per voi la libertà di pensiero? Voi che vi ritenete i custodi dell’etica pubblica, della moralità e della cultura, e date e togliete patenti etiche, morali e culturali a chi non si allinea ai vostri canoni, in quale di queste categorie configurate questo passo? Ma poi, tra mille opere che potrebbero essere lette in classe e giovare alla formazione di un ragazzo, arricchirlo di esperienze di pensiero, di vita, di anima e di storia, e tra mille opere contemporanee che parlano della vita e della realtà quotidiana sotto mille altri punti di osservazione, proprio questa storia ritenete proficua per formare uno studente? Ma queste cose i ragazzi le sentono e le vedono ogni giorno in rete, al bar, nei cessi; a che serve la scuola se insegue banalmente la realtà, anzi un tipo di realtà? Che rispetto avete della scuola, del suo ruolo e dei ragazzi, se la riducete a una fotocopia guardona della vita intima di taluni, magari elevata a canone presente e modello di libertà? La scuola dovrebbe servire a conoscere mondi diversi oltre quello presente, a paragonare esperienze, concezioni e stili di vita; e invece la riducete a fare il verso alle piccole storie intime del presente, a rispecchiare quel che i ragazzi già sentono e vedono in giro. Riducete il cielo in una stanza, il mondo a una latrina, la vita a una fellatio. Non è questione di omofobia, è questione di miseria umana e letteraria, ridurre una scuola così.
    Voi parlate di civiltà ma io non conosco nessuna civiltà che non sia stata fondata sulla famiglia, con un padre e una madre. Ci sono state civiltà che hanno ammesso e altre che hanno vietato le libertà sessuali e omosessuali, ma in ogni civiltà la famiglia è rimasta il fondamento comune. E nessuna scuola, pur diversamente concepita nei millenni, ha mai raccontato le voglie intime e le preferenze sessuali private. Avevano tutte sbagliato finora e ora invece arrivate voi e ci dite la verità sulla vita? Per dirla con Papa Francesco: ma chi sono io, chi siete voi per giudicare barbara ogni civiltà che ci ha preceduto?”

  2. Eretico scrive:

    Caro “Ipermonogamo felice di esserlo”,

    ho letto con attenzione il tuo commento; ce ne saranno altri, senz’altro di segno diverso, e di certo altri ancora, allineati al tuo.
    In questo blog, tu puoi scrivere ciò che hai scritto, e lo puoi vedere pubblicato e letto (magari commentato) da tanta gente; chi difende posizioni diverse, su certi giornali è inutile che scriva.

    Veniamo al punto: hai citato un passo senz’altro forte. Lasciamo stare il contesto, che nessuno conosce, e basiamoci solo sul passo da te citato: vuoi che andiamo a sfruculiare un certo Catullo, o che andiamo a vedere le categorie che l’Alighieri considera più esposte al “rischio” della pederastia nel XV dell’Inferno?

    L’eretico

  3. anonimo scrive:

    Se però un genitore manda i figli alla scuola privata magari poi il figlio ci trova qualcuno della Curia che gli fa lezione…

    • WOLF scrive:

      Meraviglioso, ungaretytiano, in tre parole hai espresso un concetto che l’amico ipermonogamo non è riuscito a fare con un romanzo…. hai fatto scacco al festival dell’ipocrisia.

  4. Il Fiorentino scrive:

    Caro Eretico io amo, parecchio, le donne, meglio se bonazze, i miei migliori amici sono due uomini che vivono insieme da almeno 30 anni. Io gli voglio un gran bene e loro lo vogliono a me. Per me ognuno è libero di vivere la sua vita, anche sessuale, come meglio gli aggrada, nei limiti della decenza però non capisco che bisogno ci sia nelle scuole di far leggere libri del genere. Mi aspetto che presto proiettino nella scuola, per par condicio, Deep Throat di Linda Lovelace.

  5. giacobbe scrive:

    Ci sono libri che non si debbono leggere. E non è una novità: dall’Index librorum prohibitorum dell’inquisitorio Sant’Uffizio alla censura stalinista della Glavlit e ai terribili roghi nazisti, i libri sono sempre stati eliminati, bruciati, rinchiusi in magazzino, sigillati, sequestrati, mandati al macero, quasi fossero più pericolosi più di un’arma, subdoli e letali perché “corruttori” di anime e menti.Le azioni di protesta, gli striscioni, le denunzie, i fumogeni, i comunicati stampa che si sono levati contro la lettura del libro di Melania Mazzucco “sei come sei” nelle classi del liceo Giulio Cesare di Roma, non sono irragionevoli, sono, invece, la traccia mai svanita di ciò che alberga da sempre nell’uomo: l’intolleranza spacciata per verità, la censura confusa con la tutela, il mito della razza o della purezza venduto a buon mercato come il mito salvifico di una umanità ripulita e governata da eroi e guerrieri. Vengono alla mente i versi di Quasimodo “Sei ancora quello della pietra e della fionda, uomo del mio tempo…”.La critica al libro della Mazzucco non è stata fondata sul valore letterario del romanzo –e ovviamente una critica negativa sarebbe stata più che lecita, e magari il romanzo non vale granché- ma sul valore corruttivo che avrebbe sulle menti dei giovani studenti a causa della narrazione di amori omosessuali. L’autonomia didattica, la libertà d’insegnamento dovrebbero, dunque, secondo quei giovani d’estrema destra, essere piegate alle ragioni di uno Stato etico che stabilisce la liceità e l’illiceità delle nostre scelte e preferenze sessuali, dei nostri affetti, delle nostre relazioni amicali e familiari.Accettando questa logica, allora è assolutamente giusto che ci sia odio verso il libro.Il libro interroga, apre ferite, insinua dubbi, pone domande, sgretola dogmi, scarnifica certezze, rivela sentimenti. Le parole del libro fanno paura. E dunque il libro è odiato: i dittatori odiano i libri, e probabilmente ne hanno letti assai pochi, i carnefici e gli inquisitori di ogni tempo odiano i libri, i fanatici e gli integralisti d’ogni fede odiano i libri.Le parole italiane “libro” e “libero” sono così legate non solo perché hanno una comune etimologia, derivando dal latino liber, ma perché il libro, i libri ci consentono di scegliere il modo in cui essere liberi, e perché a sua volta la condizione di libertà è data dalla possibilità di prendere, rubare, sottrarre e far nostre le parole del libro.“Scrivere è affrontare un volto sconosciuto”: le parole dello scrittore e poeta Edmond Jabes rimandano a un lettore che non teme la scrittura, che volge lo sguardo al volto sconosciuto, che cerca sempre, instancabile.Ai giovani di estrema destra che inneggiavano davanti al Giulio Cesare al mito del “maschio” virile e selvatico, bisognerebbe chiedere quali libri abbiano letto, di quali si siano innamorati, quali parole dai libri abbiano rubato. Chi scrive, molti anni fa, era dalla loro parte; poi, leggendo, ho scoperto la tenerezza delle parole, e ho capito che di quella tenerezza si può non aver paura. 

  6. SUSTA scrive:

    Ecco il brano: «Nessuno avrebbe mai sospettato che quel muscoloso, ruvido, stopper la notte si stancava la mano sulle foto di Jimi Hendrix, Valerij Borzov e Cassius Clay. Pure, benché sapesse che Mariani Andrea non soltanto lo avrebbe respinto ma anche tradito e sputtanato, un pomeriggio, quando dopo la partita indugiò nello spogliatoio e si ritrovò solo con lui, Giose decise di agire – indifferente alle conseguenze. Si inginocchiò, fingendo di cercare l’accappatoio nel borsone, e poi, con un guizzo fulmineo, con una disinvoltura di cui non si immaginava capace, ficcò la testa fra le gambe di Mariani e si infilò l’uccello in bocca. Aveva un odore penetrante di urina, e un sapore dolce. Invece di dargli un pugno in testa, Mariani lasciò fare. Giose lo inghiottì fino all’ultima goccia e sentì il suo sapore in gola per giorni. Il fatto si ripetè altre due volte, innalzandolo a livelli di beatitudine inaudita…» (M. Mazzucco, “Sei come sei”, Einaudi 2014)

    Sarò anche un bacchettone, ma spiegalo come vuoi fa cacare lo stesso e non é cultura in nessun caso!

  7. coyote scrive:

    Caro eretico ti ammiro profondamente per le tue battaglia contro questa bellissima città malata, ma questa volta mi trovi in totale disaccordo. A me pare che il passo citato da “Ipermonogamo felice di esserlo” sia una chiara volgarità bella e buona che poco centra in un contesto educativo. Ma davvero vorresti che a scuola, nella tua scuola si leggessero dei passi così espliciti in un età complessa che è quella dell’adolescenza??? Io sono un ragazzo di venticinque anni, ma non mi riconosco certo in questa estremizzazione della sessualità. Difendere la famiglia sempre e comunque.

  8. Anonimo scrive:

    ….aggiungerei privata

  9. compos sui scrive:

    l’omosessualita’ dipende da fattori biologici (genetici), esperienziali e socio culturali……se aumentano gli incentivi socioculturali il numero degli omosessuali puo’ aumentare,…..e’ utile il fatto che aumentino gli omosessuali? a chi?

  10. Edoardo Fantini scrive:

    L’omosessualità è sempre stata ritenuta qualcosa di immondo. La storia che segue colpì un illustre gay nella moderna Inghilterra.
    Alan Mathison Turing (Londra, 23 giugno 1912 – Wilmslow, 7 giugno 1954) è stato un matematico, logico e crittografo britannico, considerato uno dei padri dell’informatica e uno dei più grandi matematici del XX secolo.
    Alan Turing Memorial a Sackville Park a Manchester
    Il suo lavoro ebbe vasta influenza sullo sviluppo dell’informatica, grazie alla sua formalizzazione dei concetti di algoritmo e calcolo mediante la macchina di Turing, che a sua volta ha svolto un ruolo significativo nella creazione del moderno computer. Per questi contributi Turing è solitamente considerato il padre della scienza informatica e dell’intelligenza artificiale, da lui teorizzate già negli anni trenta (quando non era ancora stato creato il primo vero computer).
    Fu anche uno dei più brillanti crittoanalisti che operavano in Inghilterra, durante la seconda guerra mondiale, per decifrare i messaggi scambiati da diplomatici e militari delle Potenze dell’Asse. Durante la Seconda Guerra Mondiale Turing lavorò infatti a Bletchley Park, il principale centro di crittoanalisi del Regno Unito, dove ideò una serie di tecniche per violare i cifrari tedeschi, incluso il metodo della Bomba, una macchina elettromeccanica in grado di decodificare codici creati mediante la macchina Enigma.

    Morì suicida a soli 41 anni, probabilmente in seguito alle persecuzioni subite da parte delle autorità britanniche a causa della sua omosessualità. Si dice che tutto cominciò con un furto. Era il 1952, Turing si rivolse alla polizia per denunciare un amico che aveva ospitato in casa e che l’aveva in seguito derubato. Da questa denuncia, le autorità britanniche arrivarono a concludere che Turing intrattenesse abitualmente rapporti omosessuali, lo arrestarono e lo trascinarono in tribunale. Davanti al giudice, Turing non fece mistero dei propri gusti sessuali e dichiarò semplicemente che non ci trovava nulla di male. All’epoca l’omosessualità era ancora reato in Gran Bretagna e il matematico fu costretto a scegliere tra due opzioni irricevibili: la galera o la castrazione chimica. Per un anno intero, Turing si sottopose a iniezioni di estrogeni, vide la sua libido calare e sviluppò ginecomastia (crescita dei seni). Nonostante l’umiliazione e la tortura di Stato, Turing continuò a lavorare nei vari campi in cui si era precedentemente distinto. Ma durò poco: l’8 giugno del 1954 fu ritrovato morto suicida nella sua stanza, avvelenato da una mela intrisa di cianuro.

    • Eretico scrive:

      Ringrazio molto Edoardo Fantini, con il quale spesso polemizzo, per lo stimolante ricordo di Turing: storia da pochi conosciuta, ma davvero esemplare del rapporto tra Potere (anche democratico!) ed orientamento sessuale del singolo.

      A “Susta”, che invece cita il passo incriminato, dico che anche a me NON sembra un momento di alta letteratura, ma – credimi – non tutto ciò che si legge a scuola è in re ipsa alta o altissima letteratura, anzi. Come scritto ieri, meglio di certo Saffo o Catullo, rispetto alla Mazzucco: ma non ne nascono ogni venti giorni…

      L’eretico

      • Edoardo Fantini scrive:

        Ora polemizzo io con te, Eretico e ti chiedo: se la castrazione chimica fosse stata applicata nel Ventennio, ne avresti parlato oppure no nelle tue lezioni di storia? Cosa puoi concludere sul fatto che nella democratica Inghilterra ci fosse stata, ma nell’Italia fascista no? Pensi che sia equiparabile alle leggi razziali italiane o la ritieni peggiore?

        • Eretico scrive:

          Caro Edoardo,
          difficile, difficilissimo fare paragoni fra le due cose, ma certo che ne avrei parlato, nelle mie lezioni di Storia e nei miei scritti. E anche volentieri…

          L’eretico

          • Edoardo Fantini scrive:

            Trovi difficile paragonare le leggi inglesi che castravano i gay, con quelle razziali fasciste che prevedevano che gli ebrei non potessero fare i liberi professionisti o gli impieghi pubblici. Certo che è difficile, anzi difficilissimo, Eretico…si si, come no…”Volentieri” avresti parlato delle castrazioni fasciste, se solo ci fossero state, e ci credo proprio: sarebbe stato un bel carico da undici. Chissà se da domani parlerai “volentieri” delle castrazioni di coloro che in Inghilterra castravano e in Italia trucidavano i bambini all’asilo di Gorla. In nome della democrazia, certo, o di che altro?

        • WOLF scrive:

          nel primo intervento hai sollevato una grandissima e tragicissima verità, ma perchè tutte le volte vuoi paragonare tutto al fascismo? infamie sono state fatte dal fascismo, hitler, dagli inglesi, da stalin, da tito, fidel castro, pinochet, videla, gli americani col napalm e via via discorrendo, ma le ha fatte anche il fascismo, le leggi razziali continuano ad essere un’infamia perchè limitano la libertà, esattamente come la limitazione dei gusti sessuali.
          se avete dei dubbi sono eterosessuale e mi garba la mia donna a bestia.

          • Edoardo Fantini scrive:

            Caro Wolfettino, ma quando ti firmerai con nome e cognome? Comunque, non noti la differenza fra le leggi razziali italiane e le leggi omofobiche inglesi? Non ti lascia perplesso che si parli tanto delle prime (anche l’Eretico) e niente delle seconde( arianche l’Eretico e tutti gli altri professori di storia)?

      • SUSTA scrive:

        Io contesto la forzatura, il materiale porno-gay, l’eccesso di zelo mostrato nel voler compiacere la deriva politically correct ed apparire più gay friendly dell’Arcigay, che, invece, è fortemente sostenuta dai media come forma di modernità o progresso. Tutto qui, non credo ai genitori 1,2,3, ecc, non demando alle istituzioni l’educazione dei miei figli e dalla scuola mi aspetto semplicemente che sia: il luogo preposto alla formazione ed educazione mediante lo studio, l’acquisizione delle conoscenze e lo sviluppo della coscienza critica.- e non l’indottrinamento “sui generi” che va tanto di moda!

  11. compos sui scrive:

    i miei ricordi liceali sono piuttosto arrugginiti ma non mi pare che Catullo o Saffo avvessero uno stile cosi’ realistico da descrivere la gustosita’ dell'”ingoio”….se poi questa descrizione era stilisticamente necessaria nel libro della Mazzucco non saprei dire, certo in una scuola e’ del tutto fuori posto

  12. Cherubino scrive:

    Concordo con l’Eretico sul fatto che della questione omosessualità/omofobia se ne parli troppo poco in ambito scolastico, ma dato che la l’argomento è delicato assai (dati i giovani caratteri e menti in fase di formazione) questo farebbe presupporre da parte dei docenti, che propongono l’argomento e il modo di discuterne, come minimo preparazione delicatezza e savoir faire.
    Non sarebbe assolutamente troppo richiedere agli stessi un robusto bagaglio culturale e capacità maieutiche non indifferenti…..
    Soltanto a leggere il passaggio in questione (inutilmente trivio) mi fa’ l’idea che la cosa sia stata improvvisata assai, ma come dice l’Eretico bisognava essere presenti!

  13. giacobbe scrive:

    Cari blogger, io non ho ancora capito bene se, ripeto, se il brano mefistofelico sia stao letto o omesso…o se è stato fatto un processo alle intenzioni. Talvolta i professori sanno scegliere molto più dei genitori il giusto x i ragazzi, dissuadendoli, a differenza dei familiari che li favoriscono, dal veleggiare sui social dove i dettagli sessuali vengono postati coi video e non , lasciano spazio ad interpretazioni o costruzioni iconografiche

  14. Mark scrive:

    Riporto una esperienza liceale, peraltro proprio del periodo ginnasiale: mi fu proposta la lettura di un libro di Eva Cantarella intitolato “Dammi mille baci” (che l’Eretico credo conosca) come il famoso componimento catulliano, nel quale vi sono testi e temi molto più spinti di quello del passo Mazzucco. Lo dico da studente, non mi sorpese quella lettura, e non rimase scioccato alcun genitore. Pensandoci su, il motivo per il quale il libro proposto ai ginnasiali romani sia stato criticato è che tratta dua ragazzi di oggi, studenti del 2014, e quindi non solo è tabù la scena spinta ma l’omosessualità stessa, quella che presso i romani non crea scalpore perchè lontana dai nostri occhi e temp. Dunque è bene parlare di questi temi, come sarebbe bene l’insegnamento dell’educazione sessuale. Forse in molti se lo sono dimenticati, ma la scuola serve a formare per la vita in generale, non è solo frequentata per il nome prestigioso, i voti, lo studio e il diploma.

  15. Coyote scrive:

    Da quando nel 2014 l’omosessualità è un tabù?? A me pare che oggi non si parli d’altro. Tuttalpiù essere etero, quello si che sta diventando un tabù! Ma la questione mi pare che non sia tanto sulla omosessualità, quanto su un brano di esplicita pornografia letto in una classe di adolescenti..

  16. Mark scrive:

    E Catullo non è in alcuni brani esplicita pornografia? Eppure quello scandalo non lo crea. Non dico che sia tabù nel senso che non se ne parla ma che non viene accettata come sessualità, perchè se il problema fosse prettamente riferito alla scena non si leggerebbe nemmeno Catullo o Saffo o altri lirici che non si risparmiano con offese e descrizioni spinte.

  17. Anonimo scrive:

    Caro Eretico, seguo da anni il tuo blog ed ho letto i tuoi libri, ammirandoti per il coraggio ed apprezzando la lucidita’ dei tuoi commenti anche in anni lontani e non sospetti.
    Su questo argomento sono fortemente contraria alla tua impostazione.
    Quello che e’ accaduto lo trovo vergognoso, ed umiliante della dignita’ dei ragazzi e delle loro famiglie.
    Cosa pensano di apportare con queste letture all’educazione e formazione di un giovane? Una migliore conoscenza dei rapporti omosessuali, o del sesso orale?
    Tu che sei un insegnante sai bene qual e’ il compito della scuola e non e’ certo quello di scendere a simili volgarita’, sia che si tratti di omosessuali che di etero.
    Ogni giorno dobbiamo difendere i nostri ragazzi dai tanti messaggi poco educativi che vengono dai media, a questi ora si aggiunge anche la scuola?
    Trovo assurda tutta questa pressione per inserire le tematiche Lgbt a tutti i livelli scolastici ( in modo subdolo anche negli asili!), ciascun individuo merita rispetto in quanto tale, ma la smettano di imporci questi modelli di vita!
    Eretico rifletti!

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