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Il mercoledì scolastico: vespe a scuola? E chi se ne frega…

- 24/09/14

Riceviamo da tempo segnalazioni da varie scuole ed istituti, per cose che non vanno; un po’ per non fare solo il catastrofista, un po’ per la mancanza di tempo per verificare de visu le segnalazioni stesse, preferisco lasciare stare, di solito, e me ne dispiaccio molto con i colleghi che me le segnalano: abbiate comprensione, per non dire pietà…

A questo giro, però, la curiosità è che il tutto concerne la scuola in cui insegno (la Cecco Angiolieri), in particolare la palestra: non c’è bisogno di ricorrere a grandi trasferte, per verificare autopticamente.

Premesso che la Cecco Angiolieri – per chi non lo sapesse – ha l’indubbio vantaggio di poter portare i suoi virgulti, nelle ore dedicate all’educazione fisica, al mitico Campo scuola (basta attraversare la strada, magari avendo cura di non essere falciati da veicoli), bisogna dire che ciò che i miei colleghi di Educazione fisica (Scienze motorie) mi hanno raccontato ha quasi dell’incredibile, nel senso che tutti noi sappiamo come sia “problematica” la situazione di cassa del Comune, ma quando lo si vede nell’assistenza di base, nell’impossibilità di gestire la manutenzione ordinaria, un pochina di tristezza (la chiamiamo così? Sì, dai…) certo arriva.

Con lettera scritta e protocollata, i colleghi hanno chiesto, a giugno 2014, cose di assoluta ordinarietà: per esempio, che venissero ritracciate le linee del campo di basket e pallavolo, ormai invisibili (!); ovvero che venissero puliti i grandi tubi del riscaldamento lungo le pareti che, ad ogni stormir di fronda, fanno cadere dall’alto discrete quantità di polvere e sudicio variamente assortito sui ragazzini (un balsamo, per gli asmatici). Da giugno ad oggi, il Comune non è intervenuto in nessun modo: mancano i fondi.

Magari quando saremo finalmente, nell’ottobre prossimo, Capitale della Kultura, si riuscirà anche a rendere fruibili in modo decente una palestra di scuola secondaria inferiore. Il tutto sembra cosa ardua, però bisogna essere ottimisti. Chissà.

La novità del giorno, la classica goccia che fa traboccare il vaso, è però concernente la confinante (con la Cecco Angiolieri) scuola materna; da un tubo di scarico, mi segnalano che uscivano fior di vespe, nei giorni scorsi; con possibilità, concrete ed evidente, di choc anafilattico per i bambini dell’asilo stesso. Il competente ufficio comunale è stato prontamente avvertito, e si narra financo di lettera scritta ad personam al Sindaco, sulla questione: tutto indarno, però.

Un genitore di buona volontà, alla fine ha messo una toppa, alla buona, al tubo, e le vespe fatte uscire dal suddetto tubo sono state fatte fuori, senza pietà, dalle bidelle.

Magari – chi lo sa – ora qualche animalista verrà a protestare, con chi di dovere: non sono animali anche le vespe, forse?

 

Ps  Venerdì il professor Sacco sarà al Liceo Classico senese a discettare di Siena Capitale 2019 (ore 11,30). Benissimo così. Ai ragazzi, agli studenti della gloriosa scuola dico solo questo: ascoltatelo, frase per frase, parola per parola (verbum de verbo). Tenendo presente questo: se volete fare carriera, se volete guadagnare bene, nella vita, fate esattamente come lui. Parlare, parlare, parlare, senza dire niente di concreto: non è cosa facile, ma, studiando con impegno, la meta è raggiungibile. Auguri…

7 Commenti su Il mercoledì scolastico: vespe a scuola? E chi se ne frega…

  1. lo fa anche trapattoni scrive:

    ….di chiacchierare un quarto d’ora senza dire niente.
    ma è parecchio + simpatico e ha trasmesso credo molti + valori ai giovani.

    ma senz’altro sarò ignorante io

  2. Mandrake scrive:

    Purtoppo di casi simili ce ne sono altri e la risposta è sempre la stessa: non ci sono soldi. Da cittadino noto purtoppo continuamente iniziative ed interventi dal sapore voluttuario ed in parte inutili che servono però, alla propaganda castista. Come non indignarsi di fronte a queste cose? I lavori effettuati alla rotatoria di Fontebecci a cosa sono serviti? Ad un bel niente!! La situazione è rimasta immutata! tale e quale a prima e, non poteva essere altrimenti! Sarebbe stata sufficiente la ridisgnazione delle strisce; tutto il resto è da considerarsi inutile!! Quanto è costato tale mega-intervento? E l’assessore che si compiaceva per il rispetto dei tempi terminati il giorno prima dell’apertura delle scuole, era cosciente di prendere in giro i cittadini?

  3. Edoardo Fantini scrive:

    Se sul motore di ricerca google scrivete le parole “gettito fiscale pil ” vi apparirà la lista di trenta paesi e delle tasse che intascano. L’Italia è al terzo posto (ripeto: su trenta paesi). Quindi di soldi nelle casse pubbliche ne entrano parecchi, ma siccome coloro che li gestiscono non rispettano né il loro popolo, né il loro ruolo, non ne hanno mai a sufficienza per tutte le nostre necessità.

  4. Senesediritorno scrive:

    Domanda per un economista di buona volontà!
    Visto che la fiscalità a carico dei cittadini è in aumento (in valori numerari certi e non solo in percentuale) anche negli ultimi anni, visto che i tagli alla spesa pubblica sono stati apportati in misura imponente in questo pari periodo (sanità, pensioni non rivalutate, blocco turn over dipendenti pubblici…oltre a infrastrutture, musei, scuole lasciate degradare senza tregua), visto che vantiamo un avanzo primario ragguardevole, visto che la componente interessi sul servizio del Debito è in calo costante da almeno due anni, com’è che l’ammontare del debito pubblico cresce in continuazione? Solo perché l’Italia finanzia in maniera crescente gli interventi dell’Unione Europea in favore di stati “da salvare”? Beh, se la causa fosse questa, facciamoci qualche domanda…ad es.quando, vista la non gestione della congiuntura economica da parte dell’attuale Governo, arriverà la Troika anche in Italia, continueremo a erogare soldi alll’Europa per salvare anche il nostro Paese? Partendo dalle vespe di un asilo si arriva anche a queste domande…..che qualcuno mi illumini !!

    • Francesco Aldo Tucci scrive:

      Ne approfitto per dare un’occhiata ai dati…

      Sulla pressione fiscale 2014 ancora bisogna vedere se la manovrina elettorale degli 80 euri (chiamata manovrina perché a parità di spesa poteva essere fatta enormemente meglio, anche volendo stupidamente agire sulle detrazioni, ma il voto era alle porte…) e l’unica cosa decente fatta dall’ex sindaco di Firenze (il taglio di circa 0,4 punti percentuali di Irap – i 10 punti percentuali in meno sbandierati in campagna elettorale ci saranno, semmai, solo nel 2015) verranno compensate o meno dall’aumento dal 20% al 26% dell’aliquota sugli strumenti finanziari (prima di gioire sappiate che banche e assicurazioni hanno traslato grandissima parte dell’aggravio sui clienti, come era ovvio e facile da prevedere) e dall’effetto finale della TASI, che per ora sembra, almeno globalmente, più pesante dell’IMU 2012 (quella 2013 è capitolo a parte troppo palloccoloso, non ho voglia di ri-sviscerare l’idiozia renzian-berlusconiana).
      Comunque, un rapido sguardo alle solite fonti (OECD, EUROSTAT) mostra come la tassazione in Italia continui a crescere (per dare un’occhiata alle varie categorie si veda ad esempio: http://data.oecd.org/tax/tax-wedge.htm#indicator-chart – Ho selezionato il cuneo fiscale, tax wedge, ma potete guardare anche alle tasse su beni e servizi – IVA -, sul personal income etc.; per una foto d’insieme si veda ad esempio http://ec.europa.eu/taxation_customs/resources/documents/taxation/gen_info/economic_analysis/tax_structures/2014/pr_92-2014_en.pdf).
      Per quanto riguarda la spesa pubblica, dopo una solida espansione nel 2009 (+3,2% del PIL), secondo l’ISTAT, che applica già i criteri SEC2010, essa ebbe una lieve flessione nel 2010 (-0,6%) e ancor più lieve (-0,2%) nel 2013, quindi in questi anni spacciati come “di austerità” (cioè dall’annus horribilis 2009 fino a ora) essa in realtà è cresciuta eccome – fonte: Conti Economici Nazionali, ISTAT, 03/Marzo/2014. Secondo l’Eurostat, con i criteri SEC95 per l’Italia più prudenziali/conservativi, tra 2012 e 2013 la spesa pubblica è rimasta sostanzialmente stabile (al 50,6% del PIL) – fonte: http://epp.eurostat.ec.europa.eu/tgm/table.do?tab=table&init=1&plugin=1&language=en&pcode=tec00023 .
      Diciamo che come criterio generale in questi anni, a parte il blocco del rinnovo dei contratti (talvolta più che legittimo, talvolta più che ingiusto), più che ridurre veramente la spesa pubblica ne hanno ridotto il tasso di crescita, che non è propriamente la stessa cosa (se la mi’ buzza guadagna mezzo cm al mese invece che uno non sto proprio dimagrendo).
      Il problema maggiore, ovviamente correlato anche ai suddetti (tanta spesa da parte della politica inetta, corrotta/corruttrice e sprecona, e tante tasse), è però, udite udite, la crescita – in effetti il piccolo problema dell’Italia è che non cresce e di questo passo non lo farà mai abbastanza. In effetti, per ora non lo fa per niente, avevamo appena ricominciato nel 2010 (+1,7% del PIL) a recuperare la tremenda doppietta (2008: -1,2% rispetto all’anno di Antonveneta; 2009: -5,5% rispetto al 2008) che sono arrivate le batoste annunciate 2012 e 2013 (-2,4& e -1,8& rispettivamente), con Renzi che porterà a casa, forse, un misero +0,5% quest’anno (viste le previsioni per il 2015 e 2016, rebus hic stantibus, ce ne vorrà per tornare agli anni pre-crisi). Fonte: http://data.oecd.org/gdp/real-gdp-forecast.htm#indicator-chart .
      Sul perché finanziamo gli interventi (ossia prestiti) che l’Europa fa ad altri Stati, pensando che si riferisca al FESF-MES (noto come “fondo salva-Stati”, rimando a wiki per approfondire, preferibile la versione inglese: http://it.wikipedia.org/wiki/Fondo_europeo_di_stabilità_finanziaria), per ora utilizzato da Irlanda, Portogallo, dalla birichina Grecia, da Cipro e dalla Spagna, che dire, se non che l’alternativa sarebbe stata verosimilmente peggiore, soprattutto considerando che ha aiutato molto nel ridurre globalmente tassi e spread e quindi contribuendo alla riduzione della spesa per interessi sul debito pubblico italiana (cioè, in realtà è aumentata, ma per via soprattutto dell’aumento del debito, non dei tassi – ora siamo al 2,38% sui btp a 10 anni, eravamo al 4,5% solo poco fa). Forse dovevamo usufruirne anche noi, invece che ricorrere a strumenti come i (Tre)Monti bond e ricapitalizzaioni tardive, per sistemare il nostro sistema bancario, ancora abbastanza carente e fragile? Forse sì,, ma ormai è andata così…

      PS: Stasera ho voglia di farmi qualche nemico: magari arrivasse “la Troika” (va chiamata però, eh, mica ti invadono, prestano soldi e pure tanti). La nostra classe politica (tutta, o almeno il 98,5% di quella parlamentare) e buona parte della nostra classe dirigente sono totalmente inadeguate. Il paese decresce e il debito pubblico, di conseguenza, cresce a ritmi sempre più veloci. L’avanzo primario comunque dal 2,5% del PIL nel 2012 è sceso al 2,2% del PIL nel 2013, e comunque non si possono ignorare gli interessi: vanno pagati!

  5. Cherubino scrive:

    OT:
    Oggi la Nazione (che ultimamente sguazza nelle cronache pruderecce cittadine) ha dato un indizio importante all’Eretico su chi fossero, o meglio su che locali frequentassero, gli orgiastici e i pervertiti tirati fuori da un politico locale di lungo corso (ad una assemblea Mps se non vado errato)….

  6. solita storia scrive:

    e che ne pensi, parlando di scuolina ,dei corsi Obbligatori sulla sicurezza quando di sicuro a scuola non c’è niente???chi ci guadagna ?solo gli ingegneri che ci spiegano cosa fare in caso di disastri e noi accettiamo di stare in 26 in aule che dovrebbero per legge contenere max 19 alunni per non parlare del rumore e della mancanza di materiali fonoassorbenti.io penso che sia colpa nostra che accettiamo qualunque cosa senza azioni vere di protesta.Cominciamo a rifiutare le farse delle prove di evacuazione e i corsi sponsorizzati dal ministero sulla sicurezza e rifiutiamoci di entrare in quelle aule ora vogliono chiudere tutte le scuole il sabato ……come al solito dove si risparmia?????? sulla scuola e vaiiiiiiii

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