Eretico di SienaLa domenica del villaggio: Matera, Bisi e Fossati - Eretico di Siena

La domenica del villaggio: Matera, Bisi e Fossati

- 19/10/14

 

Una rubrica domenicale che, questa volta, inevitabilmente risente – a differenza del solito – dell’attualità: dunque si scriverà di Matera Capitale della Cultura 2019, ed il settimanale Premio giornalistico “Walter Mariotti” andrà naturaliter a Bisi Stefano; ci sarà, infine, una chiusura in musica con Ivano Fossati, prima del gran finale con la consueta massima di La Rochefoucauld.

Aggiungo che la recensione del film di Martone “Il giovane favoloso” ci sarà mercoledì, a Dio piacendo.

 

MATERA CAPITALE DELLA CULTURA

Le 120 pagine del programma (diviso in 7 capitoli) hanno convinto la maggioranza di coloro che dovevano giudicare, e dunque Matera ha vinto. Tralascio, in questa sede, la questione della candidatura senese, di cui abbiamo scritto giusto ieri e della quale torneremo ovviamente ad occuparci.

Matera, quindi: città cinematografica per antonomasia (da Pasolini a Mel Gibson), città che ha saputo essere oggetto di importante letteratura novecentesca (Levi e Scotellaro), città che negli anni Cinquanta veniva di fatto chiusa (sì, chiusa!) da De Gasperi per la sua fatiscenza e la promiscuità fra umani e animali, questa realtà rappresenterà l’Italia, a livello culturale, fra 5 anni.

Il programma è stato preparato con cura e tempo a disposizione, e voci disparate lo hanno trovato convincente; resta però un dubbio: c’è un indicibile do ut des tra il premio e l’imminente Sblocca Italia renziano che permetterà la trivellazione libera da ogni parte (o quasi), in terra di Basilicata?

Fra i tanti, il dubbio lo propone – in modo più che autorevole – Antonello Caporale (sul Fatto di oggi, pagina 15): “La terra dove Cultura fa rima con petrolio”, è l’illuminante titolo del pezzo.

E non giova a dipanare i dubbi il confindustriale Sole 24 ore di oggi: nel come sempre ricchissimo inserto domenicale dedicato proprio alla Cultura, infatti, all’interno di un articolo ecumenico (pro-Matera, ma hanno vinto tutte le candidate…), a proposito della neo-Capitale della Cultura si scrive di “zone d’ombra”: uno si aspetterebbe che si arrivasse alle trivellazioni, invece i due autori (Stefano Baia Curioni e Gabriele Messineo) parlano piuttosto della mancanza di piani urbanistici, di “quel pezzo di città conteso fra Comune e demanio statale”. Ed il petrolio?

Ah, già: siamo sul Sole 24 ore, forse è meglio non svegliare l’Eni…

Per farla breve, in conclusione, perché lo si sappia: il problema di fondo è che si scrive Cultura, ma si declina in tanti modi, che spesso confliggono con un’idea di produzione culturale di alto livello tout court, sganciata dai soliti carrozzoni politico-partitici.

E nessuna delle candidate – a partire dalla vincitrice – è scevra di scheletri nell’armadio…

 

PREMIO WALTER MARIOTTI: BISI STEFANO

Questa settimana, il Premio Walter Mariotti viene assegnato ad honorem a Bisi Stefano: su questo blog, dalla prossima settimana troverete, alla fine di ogni articolo di inchiesta, una sua chicca.

Per oggi, accontentiamoci di ciò che lo stesso Bisi Stefano scriveva proprio su Walter Mariotti, nell’imperdibile “La carica dei 101 e più” (anno 2012, Betti editore):

“Walter Mariotti,

giornalista boccoluto,

nei pensieri è sempre arguto.

Nella crisi siamo intrisi, in tante imprese regna il dolore,

ma lui è una buona guida

del mensile del Sole 24 ore”.

 

LA CRISI SECONDO IVANO FOSSATI

 

Nella copiosissima produzione del grande cantautore genovese Ivano Fossati, ci permettiamo di segnalare una canzone di fine anni Settanta (dall’album “La mia banda suona il rock”, 1979: cover di grandissimo successo).

“La crisi” è una delle canzoni meno conosciute di Fossati, ma sa unire grande musica (con atmosfere soul-jazz) ad un testo ironico, degno della migliore produzione dei Gaber o Jannacci.

Da ascoltare, o riascoltare per chi la conoscesse. Tenendo presente che è appena uscito l’ultimo lavoro di Paolo Conte, uno dei pochissimi artisti italiani da acquistare aprioristicamente…

 

LA FRASE DI LA ROCHEFOUCAULD

“L’assenza affievolisce le passioni mediocri e accresce le grandi, come il vento spegne le candele e ravviva il fuoco”.

11 Commenti su La domenica del villaggio: Matera, Bisi e Fossati

  1. Forzutino scrive:

    Siena è quella città dove si rincorre un fantino perché s’è venduto per il Palio, ma dove nessuno ha fatto niente contro chi ha distrutto il futuro dei propri figli. L’unica cosa che avremmo dovuto vincere è il premio come Capitale dei dementi.

    • Anonimo scrive:

      Questo è il commento più azzeccato degli ultimi tempi. I fantini venduti si rincorrono, e magari si picchiano nonostante poi prendere una denuncia che segnerà il nostro futuro. I ladri e i politicanti si giustificano o si ignorano. Questa è la spiegazione di tutto e su questa base verrà disegnato il nostro futuro.

  2. Silvia Tozzi scrive:

    “La terra dove cultura fa rima con petrolio”:dobbiamo purtroppo sospettarlo? Sul “Corriere della Sera” del 18 ottobre (pag.27) il vecchio Giovanni Russo ricorda che il seme della libertà e dell’apertura culturale venne gettato nel 1943 con la fondazione del Partito d’Azione e Lucano, ma poco oltre (pag.29) Carmen Lasorella -Presidente RAINet- suggerisce chiaramente i termini del riscatto lucano: “Non è il sapere il petrolio del XXI secolo, come proclama la moderna economia? PER MATERA IN PIU’CI SONO I POZZI DI PETROLIO. La marginalità potrebbe dunque essere sconfitta: i giacimenti non mancano”. Più chiaro d così… Segnalo che il piccolo nucleo dei radicali lucani (con Maurizio Bolognetti)è una delle poche voci di opposizione alla politica governativa e regionale delle prospezioni petrolifere.

    • l'importante scrive:

      è non prenderla come una purga ma solo come un doveroso tributo alla verità !
      cioè non ci preoccupiamo più di tanto di casa dell’altri, non ci sformiamo troppo, preoccupiamoci piuttosto di come risollevare Siena !
      facciamoci un esamino di coscienza in merito a quanto scritto nel post di Forzutino – che condivido in pieno

  3. Anonimo scrive:

    La vedo solo come una sconfitta della casta e la cosa mi fa proprio piacere. Tanto i soldi sarebbero riandati nelle solite tasche dei soliti ladri che li hanno rubati finora, i senesi non ne avrebbero risentito di certo

  4. Anonimo scrive:

    Ovviamente i commenti sono tutti sulla questione Capitale della Kultura, ma io vorrei ringraziare l’ERetico anche per il suggerimento musicale: la canzone di Fossati non la conoscevo ed ora l’ho ascoltata ed apprezzata molto.

    Grandissimo Eretico!

  5. torvo scrive:

    vai stefanino facci un pezzo nell’unto, un ti preoccupare franchino tanto a siena nelle mura so dementi… goi, goi, goi

  6. Ah, ah!! scrive:

    Moglie e Goi de’ paesi tuoi.
    Se questa bocciatura li fa deridere vedrete queela di domenica 26 o la sentenza di venerdì 31.
    Dimissioni …punte?!

  7. Precaria i. scrive:

    Bellissima la frase di La R. A proposito di Fossati, mi permetto di suggerire ai lettori la sua splendida “La costruzione di un amore”, da ascoltare e riascoltare.

  8. L.A. Confidential scrive:

    Siena è la città dove nel medioevo è sorto il primo ospedale, dove prima di ogni altro tempo è stato scritto il costituto, e attraverso le forme dell’aggregazione è nato il palio.
    A Siena le arti erano libere.
    E nel palazzo “pubblico” si accedeva senza “barriere architettoniche”.
    Dalle lastre sorgevano magnifici palazzi gotici e dalle carte spuntava la lingua parlata.
    Qui è sorta la banca, l’università….
    Duole, che il riconoscimento vada a Matera, ma duole di più se la cultura che si è tramandata viene tranciata per un piatto di lenticchie.

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