Eretico di SienaGli allegri viaggi della coppia Acampa-Bechi (ed i musei di Contrada) - Eretico di Siena

Gli allegri viaggi della coppia Acampa-Bechi (ed i musei di Contrada)

- 20/11/14

Dunque mercoledì prossimo (26 novembre) arriverà il Giorno del Giudizio (sic): il Giudice monocratico del Tribunale di Siena, dottor Pierandrea Valchera, sentenzierà sulla querela per diffamazione aggravata che il successore apostolico di Siena (Antonio Buoncristiani) ed il suo fedele scudiero, Acampa Giuseppe, hanno mosso allo scrivente.

L’eretico – lo diciamo subito – non si avvarrà dei benefici di Legge: se condannato, il tempo di preparare armi e bagagli e si recherà a Santo Spirito (o dove si dovrà, evidentemente).

Oggi dunque approfittiamone per rientrare nell’argomento Processo (e faremo un’altra puntata giusto prima della sentenza di mercoledì prossimo); e lo facciamo riportando fedelmente parte della trascrizione dell’udienza dello scorso 9 luglio, in cui è stato sentito come teste della Difesa (insieme al tecnico informatico Gallù) il “grande amico” – si dice così, no? – di Acampa Giuseppe (nonché ex segretario personale del Vescovo Buoncristiani), don Andrea Bechi.

Una testimonianza sconcertante, piena di “non ricordo” conditi da una marea di “non posso ricordare”, infarcita da tanti “è passato tanto tempo”: ma non ha senso che lo dica l’imputato, no?

Allora facciamo parlare il teste Bechi.

 

QUESTIONE CALABRESE

Il Superavvocato Luigi De Mossi lo incalza su quanto sappia sul rapporto (molto censurabile, si può dire?) tra il Procuratore Capo di Siena del tempo dell’incendio (2006), dottor Calabrese (alla cui figlia la Curia ha incidentalmente dato in affitto una casa, in Via Provenzan Salvani 4), e l’Acampa stesso.

Bechi: “Io so che don Giuseppe…Ora i rapporti precisi non me li ricordo, però in qualche modo conosceva CALABRESE…e quindi si stupiva che da parte della procura della Repubblica ci potesse essere un dubbio del genere nei suoi confronti, questo ricordo”.

Poco dopo:

“…probabilmente don Giuseppe si augurava che una persona che conosceva, una persona onesta, si interessasse al suo caso” (come infatti dimostrano paccate di intercettazioni telefoniche, nel tempo trascritte in questo blog).

A parte l’evidente minimizzazione del rapporto Calabrese-Acampa (fatto invece di pizzate e colazioni insieme, per tacere del fatto che pare che Acampa fosse il confessore del Procuratore Capo!), vorremmo sottolineare la finezza (illuminante) del ragionamento del Bechi: in sintesi, se uno è amico del Procuratore, come si fa solo a pensare che possa essere colpevole di un incendio doloso? Nella Swinging Siena del 2006 – non ci meraviglia affatto la cosa – si poteva arrivare ad “augurarsi” un Pm piuttosto che un altro.

Della serie: meglio avere un Procuratore AMICO, che averlo NEMICO (e nel caso, farsi difendere dall’avvocato che IN QUEL MOMENTO è Presidente della terza banca d’Italia, mi raccomando).

 

BECHI SEGRETARIO SUBITO!

Procedamus: don Andrea Bechi diventa segretario personale del Vescovo Buoncristiani due secondi dopo essere divenuto prete, nel giugno del 2004 (lo era anche il giorno dell’incendio, dunque).

De Mossi: “Lei esclude che sia stato il signor Acampa a fare questa segnalazione?” (a raccomandare Bechi, Ndr)

Bechi: “Non lo posso né escludere, né affermare, perché non lo so”.

Lo “smemorato delle Taverne” (ove è oggi parroco) dunque sotto giuramento NON smentisce affatto la segnalazione dell’Acampa, che – bontà sua – riusciva ad avere come segretario del Vescovo proprio il suo “grande amico”. Che coincidenza…

 

IL PRANZO DOPO L’INCENDIO

Procedamus: questione pranzo “in famiglia” al Costone (sic), la domenica dell’incendio. Tutti gli esponenti della “banda della Curiana” (per questa espressione, fra le altre, sono sotto Processo).

Ad incendio appena spento, tutti gli acampiani vanno a desinare in casa del futuro imputato Acampa Giuseppe: non manca nessuno.

C’era il perito informatico Gallù, c’era la segretaria costoniana Donatella Bitetta, c’era la segretaria della Curia Monica Macchi (di cui scriveremo ancora), c’era appunto il Bechi.

Guarda caso, dopo questa allegra mangiata (in cui non si riesce a capire di cosa diavolo abbiano parlato), il vento iniziò a soffiare (per quanto riguarda la colpevolezza) verso il professor Franco Nardi, che infatti verrà messo sotto indagine.

Da intercettazione telefonica, risulta poi che Acampa era nella zona in cui abita la famiglia del Bechi, nel pomeriggio del giorno stesso dell’incendio.

De Mossi: “Volevo capire se c’era stato un altro incontro nel pomeriggio del 2 aprile del 2006, diciamo intorno alle 17,25”.

Bechi: “Non lo ricordo”.

De Mossi: “Per essere un po’ più pregnanti, forse nemmeno nel comune di Siena” (Monteroni, Ndr).

Bechi. “Non lo ricordo. Mi dispiace, non lo ricordo”.

Lo “smemorato delle Taverne” è un fiume in secca: “non ricordo” su tutti gli aspetti fondamentali. D’altro canto, la smemoratezza è connaturata agli acampiani, visto che Acampa stesso (e la segretaria Macchi) ci misero 19 minuti prima di chiamare i pompieri, davanti al fuoco. Non si ricordavano – in due – il numero dei Vigili del fuoco…

 

IL VIAGGIO A BUDAPEST

Chicca finale, i viaggi all’estero dei due “grandi amici”.

De Mossi: “Questa amicizia (con Acampa, Ndr) comprende anche, magari, fare le vacanze insieme?”

Bechi: “Sì”.

De Mossi: “è capitato di fare viaggi all’estero con il signor Acampa? è successo questo?”

Bechi: “Certo, con don Giuseppe ma anche con altri preti”.

De Mossi: “è possibile che ci sia stato un viaggio in Ungheria negli anni 2005-2006?”

Bechi: “è possibile. E se si riferisce all’episodio che mi ricordo (ma che nessuno ancora gli aveva chiesto!, Ndr) e posso ridere perché è stato scritto che avevo una parrucca, quella parrucca non aveva i significati che qualcuno maliziosamente si può immaginare, ma se lei va a Budapest l’ultimo dell’anno vede che è un modo di festeggiare, era un cappellino probabilmente, non era una parrucca, e mi ero messo un cappellino con scritto Buon anno”.

Lo “smemorato delle Taverne”, dunque, prima dice che la parrucca magiara NON era affatto maliziosa, poi dice che NON era una parrucca tout court, ma un “cappellino con scritto Buon anno” (in italiano, in inglese o in magiaro?).

Questo don Bechi, cari lettori, è stato per anni il segretario personale del Vescovo Buoncristiani, ed è il grande amico dell’Economo Acampa Giuseppe. Altro – per ora – dir non voglio…

 

Ps 1 Ringrazio Sergio Profeti (tra gli altri) per l’incoraggiamento rivoltomi stamattina dalle colonne di Sunto: se le cose andranno male, lo aspetto a portarmi agrumi in Santo Spirito!

Ps 2 Notizia fresca fresca: banca Mps ha di fatto dismesso la sua quota in Sansedoni immobiliare (deteneva circa il 22%). Chissà cosa ne pensano il randonneur di Castelnuovo Berardenga Luca Bonechi ed il Pd senesota. Ah, già: il Pd non ha nessun legame con Mps, mi scuso.

Ps 3 A proposito di Contrade, grandi polemiche sulla vexata quaestio dei Musei di Contrada consegnati a Opera laboratori: ovviamente ci torneremo.

Chiara, però, una cosa: nessuno demonizza la fiorentinità del gruppo imprenditoriale (figuriamoci!). Piuttosto chi c’è dietro: da Roma ( il Premio Frajese, Letta Gianni, basti ed avanzi per tutti), a Siena (Acampa Giuseppe stesso, fra gli altri). Capite come si senta l’eretico e cosa senta: puzza di bruciato…

56 Commenti su Gli allegri viaggi della coppia Acampa-Bechi (ed i musei di Contrada)

  1. oooooohhhhh finalmente scrive:

    Spero che l’eretico contribuisca a fare chiarezza su questa assurda vicenda dei Musei di Contrada.
    Siccome mi ci giro le scatole e parecchio, e siccome sono uno di quelli che odia il groviglio armonioso con tutti gli annessi e connessi, sono molto vigile su questa vicenda.
    Di certo molte persone hanno per l’ennesima volta dimostrato di non capire ció che accade intorno, di non sapersi documentare prima di esprimere opinioni, ma soprattutto di scandalizzarsi per CAZZATE e su presupposti errati….quando è stata pian piano dilaniata una cittá dove erano tutti sti tromboni ???
    La presunta gestione esterna dei nostri Musei sarebbe gravissima,vergognosa.
    Per fortuna le notizie apparse nei giorni scorsi sono completamente sbagliate.

    Il lato peggiore della vicenda è il constatare il bassissimo livello di chi hai intorno…cosí non ci si risolleverá mai.
    Cazzo e poi ricazzo : ma se la gente non è in grado nemmeno di comprendere una notizia e/o di informarsi prima di pontificare, come fa a campare ? Che opinioni esprime ? Che contributo da ? COSA DIAVOLO VOTA ???
    Ora non è che tutto ció che è anche solo lambito da una qualsiasi delle istituzioni cittadine sia per forza merda !
    Mi viene da pensare al peggio : che il misunderstanding sia stato artatamente costruito….vergogna !!! Trascinare le Contrade in polemiche e lotte politiche tra quel che resta del ROTTAME PD ??? Meschini

  2. anonimo scrive:

    VIII comandamento : non dire falsa testimonianza.

  3. Silvia (quell'altra) scrive:

    forza, Eretico! No pasaran!

  4. Maria Lupi scrive:

    che dici, eretico? Benefici di legge? Che rinunci all’appello? Alla Cassazione? Non dire sciocchezze, fattelo dire da una collega più anziana.

  5. Gianni Meiattini scrive:

    Udienza pubblica ???? Posso o possiamo venire?

  6. SENESE CONTROCORRENTE scrive:

    Ohi, ohi. Il pretino Bechi ci benedisse il cavallo vittorioso nel 2005, se lo condannano per falsa testimonianza come faremo senza questo portafortuna? Mah, come si dice? Morto un Papa se ne fa un altro e forse sarà ancora più propiziatorio per come è andata dopo (2007,2011,2013). Con simpatia Eretico, io tifo per te e la Giustizia.

  7. Robertino scrive:

    La Banda della Curiana è meravigliosa.

    In bocca al lupo.

  8. Bastardo Senza Gloria scrive:

    Ci sarò, con tutto il sostegno che posso, per te e per il nostro super avvocato. Non un passo indietro davanti a questi signori, anzi signorini. Un abbraccio.

  9. Edoardo Fantini scrive:

    Caro Eretico, veramente non ti capisco. In un processo dove sei imputato di diffamazione per aver definito un gruppo di persone la ” banda della Curiana”, il tuo avvocato chiama a testimoniare Don Bechi. Le domande che il tuo difensore rivolge a questo teste non sono, però, relative all’aspetto diffamatorio o meno dell’espressione per la quale sei stato rinviato a giudizio, ma a tutt’altro, cioè alle frequentazioni di Don Acampa. Queste, noi lettori che non siamo venuti al processo, le possiamo leggere su questo blog e alla fine di questa lettura siamo tutti al corrente che Don Acampa aveva degli amici e qualche volta li incontrava. E allora…?

    • Eretico scrive:

      Caro Edoardo,

      ti rispondo particolarmente volentieri, nella tua nuova veste di avvocato curiale:
      parlo di don Andrea Bechi PROPRIO perché questo signore è a pienissimo titolo parte integrante della “Banda della Curiana” (vedasi il discorso degli incontri con Acampa il 2 aprile 2006, per esempio). C’entra eccome, il Bechi, per Dio!
      Nella querela, Acampa difende a spada tratta la sua integrità e moralità personale e soprattutto di SACERDOTE: per questo – non per altro – uno deve scavare nei suoi affetti e nelle sue frequentazioni. C’entra eccome, il Bechi, per Dio!
      Se poi per te è cosa buona e giusta che due sacerdoti (non persone normali, come noi: gente che somministra l’eucarestia e raccoglie le confessioni dei credenti) vadano a spassarsela in giro per il mondo, fai pure. Diciamo che a tanti (soprattutto cattolici, peraltro) sta meno bene…

      L’eretico

      • Edoardo Fantini scrive:

        Caro Eretico, penso che la diffamazione non ti sia stata contestata perché hai scritto che due preti giravano il mondo, ma per l’assonanza che “banda della curiana” ha con la banda della Magliana, nota organizzazione criminale. E scrivere che si fa parte di una “banda” simile a quella, non ė come affermare che si è andati in ferie, sai?

        • Eretico scrive:

          Se allora non ti gustano le ferie pretesche in luoghi In, dimmi del rapporto (amicale) di Acampa (indagato) con il Procuratore della Repubblica, con tanto di casa alla figlioletta.
          Oppure chiedi al professor Franco Nardi, che dopo quella mangiata insieme il giorno dell’incendio si trovò indagato per incendio doloso…

          L’eretico

          • Edoardo Fantini scrive:

            Ovviamente le persone vivono i loro rapporti in ogni forma, basta che ciò sia conforme alla legge. Quindi anche i Procuratori possono frequentare i Preti e prenderne in affitto degli immobili per le figlie. Diverso è additare un gruppo chiamandolo la “banda della Curiana”, e il punto del processo è proprio questo. Ed è del tutto evidente, non capisco perché insisti con questa divagazione sul tema del fatto reato.

  10. BARBICONE72 scrive:

    Il lungo comunicato-sfogo scritto dal Rettore del Magistrato sulla vicenda musei credo aggravi ancor di più la situazione.
    Pacciani non soltanto stila un comunicato in pieno politichese, accusando chi osa dissentire, dimostrandosi disponibile (lui e gli altri priori) bontà loro, anche a parlare con i contradaioli, ma conferma tutto quello che c’è dietro questa decisione.
    Arroganza, disprezzo delle decisioni del popolo, voglia di compiacere le autorità comunali ed i loro soci.
    Quando dice che fino ad oggi per aprire i musei non ci voleva un’assemblea dice il vero. Non dice però che si trattava di visite guidate da contradaioli, che eventuali utili restavano tutti in contrada e che si trattava(tranne in qualche caso in cui tutta la contrada ne era consapevole e partecipe) di attività occasionali.
    Ridicolo, infine, quando afferma “che non è una operazione a fini di lucro né per il Comune, né per le Contrade, né per Opera”. Evidentemente Opera è un’istituzione di beneficenza! Ma non scherziamo! Certo ad Opera sono stati bravi nel mettere le mani, grazie ad un gruppo di incapaci (speriamo solo incapaci e non collusi), sulle ricchezze senesi. Ma cedere le chiavi anche delle contrade mi sembra davvero troppo. Ma adesso il discorso si allarga. Evidentemente alla base del famoso Museo del Palio c’è già Civita ed i musei di contrada sono destinati a divenire una componente del patrimonio comune-Civita e non più il singolo patrimonio di ogni rione. Fra poco, “per il bene di Siena” ci chiederanno di lavorare tutti per compiacere Civita, così come abbiamo già fatto con Sacco per la capitale 2019. (Sacco che fra l’altro sembra aver già scelto i “suoi” progetti più meritevoli su cui spendere gli ipotetici 40 milioni della regione).
    Quando infine Pacciani critica gli sfoghi dei contradaioli parla di strumentalizzazioni, si dichiara disponibile (quale generosità) a parlare con tutti, usa il linguaggio più volte sentito da parte dei nostri politici ed amministratori che hanno portato la città alla rovina. In pratica, pur avendo deciso in pochi, quello che da sempre dovrebbe passare al giudizio dei vari popoli (qui non si tratta di semplici aperture occasionali come fino ad oggi), si sente offeso dalle malelimgue e dalle inesattezze.
    Che delusione! Sta cadendo (o forse è già caduta) anche l’ultima richhezza che avevamo: l’indipendenza delle contrade!

    • spiace constatare... scrive:

      Che non c’hai capito una lama dentata.
      Prova a rileggerlo due o tre volte, su, dai.

    • Mah scrive:

      A me sembri completamente fuori strada. Da quello che ho capito si tratta di un progetto che durerà un mese, un mese e mezzo (quindi niente “consegna delle chiavi” ad entità terze). Mi sembra anche che tu sia male informato quando dici che, in passato, gli utili di eventuali ed “occasionali” visite turistiche rimanevano interamente in contrada.
      Io, da contradaiolo, non sopporto questa visione della contrada come emblema di purezza (qaule?) e luogo di evasione e ritorno alla fanciullezza: non è un ambiente chiuso e perfetto da preservare sotto una teca di cristallo. Per me la contrada è materia viva, è partecipazione, è attenzione al sociale, è un punto di partenza per migliorare, nei limiti delle sue piccole possibilità, la realtà cittadina circostante. Mi pare che la tua abbia da poco ripulito le mura fuori Porta Ovile: ecco, per me la contrada è più quello che un cenino fra intimi.
      Concludo dicendo che il museo del palio è una aberrazione anche a mio avviso e mi pare che questa iniziativa vada proprio nella direzione opposta: incrementando l’importanza dei musei delle singole contrade e coordinandoli sarà possibile valorizzare ciò che già è presente, facendo capire al turista (perché l’iniziativa è rivolta al turista: non mi sembra che per legge un contradaiolo adesso debba pagare per visitare il rione ed il museo) che a Siena c’è anche altro rispetto alla Piazza e al Duomo.

      • intervento un po' così scrive:

        Da un rettore del magistrato delle contrade ci si sarebbe aspettato un intervento diverso, in cui sottolineare innanzi tutto l’aspetto estremamente positivo che alcuni contradaioli siano ancora attaccati all’autonomia della propria contrada e della propria città e al valore del proprio patrimonio materiale e immateriale (questo un tempo era un valore che in contrada veniva insegnato, oggi forse non più) e poi dare spiegazioni sul progetto, per evidenziarne gli aspetti positivi. Il paternalismo un po’ antipatico del comunicato, invece, lo fa passare come qualcuno beccato con le mani nella marmellata… anche se magari non è così (e comunque sulla nomina dell’altro rettore, quello dell’opera, sarebbe da riflettere assai e aprire un bel dibattito). Meglio poi sarebbe stato evitare riferimenti alla politica: quella vera in questa città non esiste, attende da tempo di essere frequentata da teste pensanti…
        Detto ciò, in questo vuoto le Contrade – in quanto POPOLI e POPOLO di SIENA – potrebbero fare molto, anzi moltissimo: basterebbe avere la consapevolezza della propria forza ed essere propositivi anziché venire al seguito…

        • Anonimo scrive:

          “Le mani nella marmellata”… Tutto si può dire ma NON che il Rettore sia un aggrovigliato. Per favore documentarsi meglio grazie

  11. il Boria scrive:

    in culo alla balena, grande Raffa!!
    Spero vivamente che sia fatta giustizia… e che parerai anche questa!! (sei sempre stato un ottimo portiere!!)

  12. antonio scrive:

    non mi piace la strumentalizzazione politica delle contrade e invece noto che in tanti ci stanno cadendo in pieno. ma quale perdita di autonomia! quale mancanza di rispetto delle decisioni del popolo contradaiolo?? ma stiamo scherzando o venite da marte? per favore, smettiamo di fare gli ipocriti. le contrade si sono vendute per cose ben più gravi in passato (0007, il Burbero di Celentano etc). qui si sono organizzate, hanno deciso di aprire i loro musei per un breve periodo, facendo conoscere la nostra realtà che non è solo palio, organizzandosi e ricavandone un beneficio economico, non hanno dato le chiavi dei musei a nessuno. Civita o non Civita, io apprezzo e molto questa iniziativa che unisce cultura contradaiola vera a turismo. si il turismo, perchè se siena deve campare su questo, si deve organizzare per offrire nella maniera migliore il suo patrimonio. io la penso così e non facci parte (e nemmeno ho fatto in passato) di nessuna casta o groviglio. sono contradaiolo e ho detto la mia e ribadisco che mi schifano coloro che stanno sfruttando politicamente questa cosa.
    ultima aggiunta: i priori sono eletti dai contradaioli e non “nominati” da chissà quale entità.

    • bravo antonio scrive:

      Ovvia uno che ha capito !!!

    • Giovanni B. scrive:

      Ma te he chiaccheri lo conosci il TUO Museo sai cosa contiene conosci la storia dei singoli pezzi in esso contenuti,sicuramente NO altrimenti non parleresti di contaminazione Politica,li conosci i sacrifici che fanno gli incaricati per tenerlo in ordine,IO sto lavorando gratuitamente al restauro degli oggetti da esporre o gia esposti,e sinceramente mi girano pensando che con il mio lavoro GRATUITO qualcuno si fà grande e riempe la saccoccia

    • BARBICONE72 scrive:

      Antonio, spero che tu sia in buona fede, cosa che invece non concedi agli altri. Per te non condividere le decisioni dei propri priori vuol dire fare strumentalizzazione politica. Non sarà che sei proprio di quella specie?
      Che vuol dire che i priori sono stati eletti? Allora cosa le facciamo a fare le assemblee per tutte le altre questioni?
      Possibile continuare ad avere il prosciutto sugli occhi? O siamo davvero tutti fessi, o ci sono tanti collusi?
      Facciamo elaborare un bel progetto di pubblicizzazionedei nostri musei a Sacco ed i suoi accoliti (tanto dobbiamo pagarli e non riusciremo a liberarcene!) usando parte dei soldi della capitale italiana o i tanto sbandierati 40 milioni, e poi gestiamoli da noi come abbiamo sempre fatto. Apriamoli, sono d’accordo, ma se qualcuno deve guadagnarci siano le contrade e, al massimo, i nostri giovani disoccupati che lavorano tutto l’anno senza nulla chiedere, non Civita o le guide!

      • antonio scrive:

        Barbicone72: non sono di nessuna parte, sono contradaiolo al cento per cento e basta e ho diritto sacrosanto a dire la mia o si deve pensare tutti uguale perchè qualcuno urla di più sui social network?. detto questo rispondo che il mio museo lo conosco bene. ripeto anche che si è fatto di un bicchiere d’acqua una tempesta, poi ognuno può pensarla come vuole ,ci mancherebbe altro, ma senza ipocrisia. i musei si fanno vedere sempre, quando uno lo chiede, e si fa pagare, si chiede qualcosa quasi sempre. cosa c’è di male? o si pensa che le contrade vivano di aria? ci guadagna qualcuno? si le guide(senesi) che accompagneranno i turisti nel giro guidato in città ed anche le contrade. dov’è lo scandalo? sulla scelta di Civita non mi pronuncio, penso solo che avranno giudicato tale organizzazione in grado di promuovere l’evento. credo anche che far conoscere da vicino le ricchezze delle contrade sia una cosa positiva per tuo l’ambiente delle contrade. osi vuole che pensino che ci sia solo il palio e siamo dei semplici fanatici? le contrade, e concludo, sono una ricchezza della nostra città e dobbiamo esserne orgogliosi di mostrarne i lati positivi. anzi voglio ricordare qualora qualcuno se ne fosse dimenticato, un’altra cosa. in un recente passato cose ben più gravi sono state accettate senza grosso clamore, una per tutte il film il Burbero, girato con l’approvazione del Magistrato…

        • Francesco scrive:

          La cosa che più mi sconcerta è che quelli che si esprimono a favore continuino ancora a non fare i conti con quello che è successo negli ultimi 15 anni. C’era chi diceva che mps stesse prendendo una brutta piega. Malelingue. Ora i risultati sono palesi. C’era chi diceva che l’università andasse male. Malelingue. Poi si è scoperto un buco di 200 min….è così via. Oggi ancora si pensa che far gestire un evento di questo genere ad una società che opera a fini di lucro non sia il viatico per un ulteriore afossamento. Complimenti per la comprensione dei fatti! O è per soldi? Ma se fosse così mi dite quanto cazzo li volete pagare i fantini? Perché le contrade sono sopravvissute alla miseria ed alla guerra. I soldi sono solo un paravento o meglio un bisogno di chi deve spenderli. E’ un evento una tantum in cui per ogni 5 euro che incassa la contrada Civita ne incassa il doppio. Per ogni contrada!!!! Mi ricorda molti beni pubblici fatti con le tasse dei cittadini e poi date in gestione ai privati che fanno pagare i cittadini per usarle. Poracci….

          • Cantucci & vinsanto scrive:

            Per come la vedo io (ma mi pare basti informarsi un po’ in giro) si tratta di una iniziativa coordinata rivolta ai turisti ed ai residenti che intendono effettuare la visita, che non va a modificare il rapporto tra contradaiolo e museo. Quest’ultimo rimane infatti fruibile secondo le disposizioni di ciascuna contrada (e ci mancherebbe altro).
            Non mi spaventa aprire i musei per due mesi, mi fanno molta più paura persone come te che ritengono il pagamento delle monte il fine ultimo della contrada: basta che ci siano i soldi per quello.
            Ecco, per come la vedo io, la contrada DEVE essere coinvolta nella realtà circostante, nelle piccole o grandi opportunità di ripresa della città. La contrada DEVE soprattutto avere uno scopo sociale, altrimenti è un fallimento, altrimenti è un rintanarsi in un cantuccio a bere quattro gotti e tornare ragazzi. Ognuno la vive a modo suo, per carità, però temo più chi vuol fare della contrada un museo rispetto a chi vuole aprire il museo di contrada.
            Questa è la strada che è stata trovata (giusta, sbagliata o perfettibile) per coinvolgere le contrade in qualcosa che possa essere di giovamento alla città, al tessuto in cui le contrade stesse sono inserite e questa cosa si sposa (almeno) con la mia visione della contrada.

  13. Civettone scrive:

    Lancio un’ottava pe’ farti l’auguri
    e che venga per te l’assoluzione,
    che tutti i preti siano casti e puri,
    questo lo scrive adesso il Civettone!
    Che la giustizia or trionfi e duri
    in questa senesissima stagione,
    ai poveri la Curia pensi lei,
    e il Comune lasci sta’ i musei!

  14. Patrizio scrive:

    Corruptissima republica plurimae leges. Il pericolo è qui. Sed…non omnia possumus omnes.

  15. anon. scrive:

    mi sembra che questa polemica sui musei per qualcuno stia assumendo proporzioni un pochino sovradimenzionate. io dubito assai che i 17 priori abbiano elaborato un piano diabolico a nocumento delle contrade.E in ultima istanza azzardo anche a dire che forse l’intervento di Civita potrà fare da linea guida per una più moderna e profiqua gestione dei musei. Sappiamo tutti bene che i musei delle contrade sono roba privata e quindi se le contrade decidono di aprirli solo un giorno o due all’anno sono liberissime di farlo. Ma credo anche che le contrade farebbero un bel regalo a Siena se decidessero di aprire i musei in maniera sistematica e organizzata professionalmente (guadagnandoci anche dei soldi, perché no?)e creando poi tutto un indotto turistico che farebbe guadagnare un po’ tutta la città. No?

  16. anonimo 3 scrive:

    In questa culla del diritto, aspettare un qualsiasi pronunciamento della magistratura, potrebbe innescare un’angoscia senza pari…D’altronde da queste parti si sono intraviste vicende di un tale squallore che anche la più sbrigliata fantasia di romanziere avrebbe fatto fatica a configurare…Peter Gomez, disse in TV, che il giornalismo d’inchiesta salvò, a suo tempo, gli Stati Uniti, dal dilagare della corruzione connessa ai facili arricchimenti del giovane capitalismo americano e dunque ci sarebbe da augurarsi che gli inquirenti trovassero poco tempo per i polemisti , avendo da dedicarsi a scovare gli ammanchi di una certa banca e, possibilmente, i non pochi “ammancatori”, di oggi, di ieri e dell’altro ieri…
    Anche il clero (definito quinta piaga della Chiesta dal presbitero Rosmini, un secolo e mezzo fa), farebbe meglio a preoccuparsi delle mancanze interne più che dei commentatori esterni…
    Orsù, dunque, Eretico, fatti animo…vedrai che ti sarà restituita l’immagine ripulita, come è giusto che sia.
    Io ci conto, confermandoti ammirazione, stima e affettuosa simpatia. Spero che in tanti ti siano vicini

  17. uno scrive:

    forza ascheri. i musei le contrade cucurucu siamo arrivati da parecchio.

  18. OFF TOPIC IMPORTANTISSIMO perchè siena ha perso CEC 2019 scrive:

    MI PERMETTO DI SEGNALARE IL REPORT UFFICIALE DELLA COMMISSIONE GIUDICATRICE DELLA CORSA A CAPITALE DELLE CULTURA FACILMENTE SCARICABILE DAL WEB
    file:///C:/Users/Utente/Downloads/Report_2019-2.pdf
    MI PARE CHE FINORA SIA SFUGGITO ALL’ATTENZIONE DI SIENA E DEI SENESI (FATTA ECCEZIONE PER UN BREVE ACCENNO SULLA STAMPA ODIERNA).
    PER CHI SA LEGGERE L’INGLESE DA NOTARE SOLO UN PAIO DI COSE.
    A PAGINA 10 LA COMMISSIONE HA SAPUTO SINTETIZZARE ALLA GRANDE I CONTENUTI DEL BID BOOK COME SEGUE
    “The bid’s objective is to develop a “Heritage 3.0” concept as a game changer for the future of European heritage cities. They do not intend to build any new buildings but to transform the city from a teaching to a learning city”.
    BEN SINTETIZZATO DALLA COMMISSIONE, IL FINE DEL PROGETTO APPARE ESTREMAMENTE OFFENSIVO NEI CONFRONTI DELLA CULTURA SENESE, DEL SUO PATRIMONIO E DEL SUO POPOLO; FORSE IL DIRETTORE DI CANDIDATURA NON LO HA CAPITO NON ESSENDO NATO E NON AVENDO VISSUTO A SIENA (PROBLEMA CHE FORSE TOCCA PURE I NOSTRI AMMINISTRATORI, TRA I QUALI L’ERETICO HA INSEGNATO ESSERCI ANCHE CHI I SENESI LI ODIA, TENIAMOLO SEMPRE BENE A MENTE).
    ALLE PAGINE 19 e 20 SI TROVA IL GIUDIZIO SUL BID BOOK; BASTA LEGGERLO PER CAPIRE LA RAGIONE DEL FALLIMENTO E I GRAVI ERRORI DELLA DIREZIONE DI CANDIDATURA E DEL SUO STAFF:
    “The European Dimension was adequately set out in the cultural programme in terms of co-operation with artists and institutions. This was wide-ranging both across the EU and internationally. Several common aspects were addressed, notably the problems facing smaller heritage/tourism based cities and young people leaving for larger cities. There was less clarity on the cultural diversity of Europe and how the Sienese will gain a greater awareness and appreciation of this diversity.
    The panel appreciated the strong digital agenda, which by 2019 will be even more
    widespread and important to the cultural sector than now. It was noted how the
    digital/new media aspects permeated many projects from many disciplines. The panel was less convinced there were enough key anchor projects to attract a wider audience (rather than niche interests) beyond the regular attractions of the city. The panel noted the emphasis on the “prosumer” idea which is central to several strands of the programme. This is very much a contemporary approach to culture (and other sectors) and exploring how it might develop is of European importance. The objectives of moving to smart and newer forms of tourism were both central to the project but less convincingly explained in the bidbook and the presentation. The panel had concerns on the ability of the ECOC to change the business operations of the commercial tourism sector.
    The approach to engaging with citizens in the bids development was novel, being
    based on many small scale interventions rather than a “mass market” approach. This was in keeping with the objectives of going beyond sheer numbers although it made the participation less immediately evident. A noticeable element was that 20% of the programme had been developed by ethnic and cultural minorities. The staffing plans of the ECOC were novel and in view of previous ECOC experience constituted a risk. The Panel’s understanding of the role of the Artistic Director caused particular concern. The artistic vision of the ECOC is normally set out in the bidbook and so both guides and limits the subsequent influence of the Artistic Director. As the bidbook becomes the de facto contract for the title significant changes to the vision and programme are not expected subsequently”.
    IN BREVE LA COMMISSIONE VEDE NEL PROGETTO UN FALLIMENTO ANNUNCIATO PER QUANTO RIGUARDA I RISULTATI CONCRETI PER SIENA: VOGLIAMO BUTTARCI UNA VENTINA DI MILIONI DELLA REGIONE, IN UN PROGETTO CHE NON SERVE A NULLA?
    PREGO DIFFONDERE A TUTTI I LIVELLI, SPERANDO CHE SERVA A QUALCOSA E RICORDANDO CHE SONO PAROLE DELLA COMMISSIONE GIUDICATRICE.
    P.S. LO STAFF DI CANDIDATURA CREDO CHE IN PARTE SIA ANCORA ATTIVO, MA SUL SITO WEB DI SIENA 2019 IL REPORT OVVIAMENTE NON COMPARE… DIFFICILE SIA UN CASO…

    • Francesco Aldo Tucci scrive:

      Non capire l’inglese, o leggere le cose con pregiudizio, porta a berciare sciocchezze.
      Ignorando il caps lock, simbolo di grande maleducazione sul web, la invito a prestare più attenzione a quanto scritto dalla Commissione giudicatrice. Ci sono evidenziati pro (ad esempio, la dimensione europea era stata effettivamente “catturata” dal bid book) e contra (non abbastanza progetti-chiave con potenzialità di rivolgersi a un pubblico molto vasto anziché di nicchia, per esempio).
      Uno dei punti sui quali riflettere maggiormente è “The staffing plans of the ECOC were novel and in view of previous ECOC experience constituted a risk”, nonché la preoccupazione (“concern”) su come è stata immaginata la figura del Direttore Artistico, nel senso che il progetto di Siena prevedeva maggiore libertà e se vogliamo discrezionalità per essa, mentre invece la Commissione giustamente preferisce, sulla base delle esperienze passate, meccanismi più vincolanti quanto ad aderenza al bidbook, in quanto “the bidbook becomes the de facto contract for the title”.
      Non (sottolineo: non) c’è scritta da nessuna parte la sua conclusione manichea e apocalittica di “fallimento annunciato”. Codesta è una sua opinione, legittima, ma sua, e solo opinione, non necessariamente verità, anzi.
      Il Report, che invito tutti a leggere per intero senza paraocchi ideologici, evidenzia punti di forza e di debolezza di ciascuna città candidata: vedere http://ec.europa.eu/culture/tools/actions/documents/ecoc/2019/report-italy_en.pdf
      Bisogna, a mio avviso, fare tesoro dei “concern” della Commissione e valutare ogni singolo progetto o parte di esso per una sincera analisi costi-benefici, mentre urlare e dare giudizi netti basati sul nulla non serve a niente e a nessuno.

      • Fede Lenzi scrive:

        Mi scusi, ma lei il Bid Book senese lo ha letto? Glielo avevo già chiesto quando difendeva la professionalità di Sacco, ma non mi rispose. Io gli ho dato una sfogliata integrale, leggendo diversi punti con attenzione, e non riuscivo a togliermi la fastidiosa sensazione di fuffa. L’anno scorso partecipai per quanto potevo alle iniziative di Marsiglia capitale della cultura 2013, e le posso dire alcuni degli interventi attuati: vieux port pedonalizzato, costruzione ex novo di due musei nuovi fiammanti e trasformazione di un silos in teatro avanguardistico. Alla pagina dei progetti urbanistici per Siena sa cosa c’era? Il nulla, o quasi. Una restauratina alle mura e via. Quando a Siena non abbiamo un auditorium, hanno chiuso 4 cinema in un amen, le strade sono degne di un paese del terzo mondo (le buche di Pescaia sembrano le trincee della Grande Guerra) e alcuni musei come la Pinacoteca hanno enormi problemi di gestione e conservazione. Allora mi dice per piacere dove erano i punti positivi del Bid Book? Se c’era qualche pagina che non fosse solo fuffa? La ringrazio.

      • josè mourinho scrive:

        meno male conosci bene l’inglese: le sciocchezze – quelle vere – le trovi nel bid book e da noia che qualcuno le abbia smascherate; per altre realtà leggo infatti giudizi ben diversi e forse anche una commissione che giudica con i demenziali parametri culturali europei (demenziali rispetto all’enorme patrimonio italiano, tanto che sono rimasti estasiati di fronte a quell’“Heritage 3.0” concept che, da un lato mostra di ignorare i fondamenti della nostra secolare cultura e dall’altro mira a distruggerli) si è accorta che il progetto di Siena era INCONCLUDENTE, particolarmente a fronte delle promesse della politica alla città [questa frase dice tutto: “The panel was less convinced there were enough key anchor projects to attract a wider audience (rather than niche interests) beyond the regular attractions of the city”]. Se poi arrivano i milioncini dalla regione, dal momento che saranno utilizzati per progetti INUTILI e SENZA FUTURO, spero almeno qualcosa ti resti in tasca…, altrimenti non capisco il non voler capire.
        Se poi per te non è offensiva la volontà “to transform the city from a teaching to a learning city”, mi sa che di quello che è Siena – o quanto meno è stata nel corso dei secoli – c’hai capito veramente poco.
        Meno voli pindarici e più concretezza: meno sacchiani e più mouriniani!

      • Anonimo scrive:

        Tucci la ringrazio per levarsi da tre passi il prima possibile. La sua permanenza è, insieme a Lorenzo Rosso ed quella di altri presenti alla marcia per Siena, esageratamente ingombrante.

        • Francesco Aldo Tucci scrive:

          Per Fede Lenzi: ci sta che su facebook mi sia sfuggito il suo post/commento. Mi scuso. Prometto che, se l’Eretico avrà la pazienza di lasciarci un po’ di spazio tra i commenti (scusa in anticipo per l’invasione!), scriverò quali progetti o parti di progetto mi sembrano meritevoli di continuazione (in questi giorni non ho proprio tempo, spero quantomeno per le vacanze natalizie di farcela…), cercando di entrare il più possibile nel dettaglio nonostante i miei limiti (a differenza di tanti “bravoni” che la sanno più lunga di tutti su tutto, non sono certo un tuttologo, anzi). Il Bid Book comunque lo lessi pressoché tutto (versione ita) appena reso disponibile. Un punto, però, mi sta a cuore: non sono il difensore di nessuno, penso però che ci siano alcune cose (contatti, partnership, accordi, idee) valide che meritano di essere portate avanti nel migliore dei modi possibili (o che quantomeno meritano di essere discusse da Consiglio Comunale, Commissione Cultura, associazioni e operatori culturali eccetera), correggendo i difetti e con sempre maggiore trasparenza, così come evidentemente ci sono cose che non convincono e che bisogna abbandonare senza drammi. Buttare via il bambino con l’acqua sporca mi sembra invece inutile e dannoso, anche tenendo conto del giudizio ampiamente insufficiente che riservo a questa giunta, al Sindaco Valentini in primis, alla Giunta in seconda battuta, e infine all’evanescente Assessore alla Cultura.

          Per José Mourinho: a parte che preferirei leggere nome e cognome autentici (oltretutto, scomodare lo Special One, via…pure con l’accento sbagliato!), a parte che lei copia-incolla un pezzo del report originale che anche io cito come “contra” (e dunque? Bisogna farne tesoro e imparare dagli errori, no?), a parte che se continuiamo così Siena avrà relativamente poco (di sicuro sempre di meno, se non altro per banali ragioni matematiche: noi rimaniamo con un patrimonio sì meraviglioso – fatto di quanto sappiamo o dovremmo sapere, cioè diritto e istituzioni medievali, il duecento, le tradizioni e via elencando – ma fisso, costante, anzi a rischio deterioramento, mentre il resto del mondo accresce il proprio patrimonio culturale e lo farà sempre di più in futuro) da insegnare al resto dell’umanità, rispetto all’enormità che il suddetto resto del mondo può insegnare a noi, a parte che il salto da “bidbook non vincente/non convincente fino in fondo” a “inconcludente” o addirittura, come altri hanno scritto, “fallimento”, è un salto tutto suo/vostro, che può essere legittimo ritenere vero ma che non è detto lo sia, a parte tutto questo, caro mio, io non ci guadagno niente. E anzi, le dirò di più: probabilmente avrei avuto (in teoria) la possibilità di guadagnarci qualcosina, partecipando come co.co.pro., visto che i titoli per una piccola collaborazione ce li avevo e visto che sostenevo la candidatura dall’inizio (nonostante una avversione viscerale per Flores D’Arcais e tendenzialmente verso tutto ciò che esce dalla sua mente illuminata da intellighenzia di sinistra). Non ci ho neanche pensato, “ovviamente”, per palesi motivi di opportunità politica. Perciò può prendere la sua insinuazione, scriverla su un fogliettino di carta, piegarla accuratamente, gettarla in un metaforico caminetto e continuare a godersi il calore del focolare sapendo di avere scritto una sciocchezza e una scorrettezza. A me non resta né resterà niente in tasca, fortunatamente sono abituato a seguire l’esempio di persone con la schiena dritta non disposte a mettere in vendita le proprie opinioni e anzi a manifestarle sempre con sincerità e senza né paura né secondi fini. Sono sicuro sia lo stesso per lei, magari se si firmasse potrei averne la certezza definitiva. Magari.

          Per Anonimo: lei anonimamente e furbamente confonde me e mio padre. Che dire, di fronte a tale acume? Meno male che abbiamo persone come lei in prima linea, persone che schifano un’iniziativa delle opposizioni e neanche firmano i propri commenti. Con questo coraggio andremo lontanissimi, ne sono certo. Poi magari quando avrà una proposta da fare me ne renderà partecipe, cortesemente? Così, per sapere.

        • Enrico Tucci scrive:

          Caro coraggiosissimo Anonimo, ho preso parte alla manifestazione in rappresentanza di 1936 cittadini che mi hanno votato e mi hanno legittimato a dire la mia (nostra) opinione su quanto accade in Città. Pensi che ho addirittura preso parte anche a quella di febbraio 2013, quando eravamo un po’ meno (ma non tanti meno). Se la cosa la turba, pur dispiacendomene, me ne farò una ragione. L’accostamento ad altri personaggi denota comunque la sua totale ignoranza delle varie posizioni politiche, ma non importa, grazie al web anche lei può dire la sua su cose che non conosce minimamente (è peraltro in buona compagnia).Inviterei poi anche gli altri commentatori a non confondermi con mio figlio Francesco Aldo perché non mi sembra giusto che le opinioni dei figli, sia pure amatissimi, ricadano sui padri.

  19. maestro Camarri scrive:

    io non discuto mica l’atto (di aprire i musei), discuto che qualcuno decida ciò senza interpellare chi concede questo servizio, è questo il paradosso se però non si fosse a Siena….

    • e dai !!! scrive:

      ma ti ci vuole il disegno x capire ???
      nessun ALTRO soggetto ha deciso tale apertura !!!
      lo hanno deciso i priori in magistrato.
      cioè i legali rappresentanti delle 17 contrade, previo consulto con i rispettivi seggi/sedie/vicari/delegati ai musei

      • maestro Camarri scrive:

        caro e dai i prioroni, i vicarini e i pincopallini non possono decidere niente, certe decisioni devono passare dall’assemblea

  20. Overtime scrive:

    Si può pregare per un Eretico?!? Comunque lo farò perché tu venga assolto. Lo spero vivamente.

  21. Romolo Semplici scrive:

    Sulla vicenda dei musei di Contrada, premesso che concordo totalmente con quanto contenuto nel comunicato di Pietraserena, faccio solo questa domanda ai vari commentatori, sia pro che contro: quanti di loro erano presenti alla conferenza stampa dove sono state spiegate le modalità di questo progetto pilota? Ovvero, quanti sono in possesso di tutte le informazioni necessarie ad esprimere un parere consapevole e circostanziato? Sarei curioso di saperlo.

  22. anonimo scrive:

    Si sa quali sono i soci di Civita? Sai perché di questi tempi si tende sempre a pensar male…Ma poi alle contrade va qualche dindino per mantenere i suoi gioielli? Ma perché non organizzare qualcosa di simile ma gestita da senesi contradaioli, magari in difficoltà,senza lavoro?

  23. Stefano Neri scrive:

    Previo consulto di chi??
    È stata data notizia che i musei sarebbero stati aperti in alcuni giorni. Sulle modalità non è stato detto proprio niente.
    Ero addetto ai beni immobili della mia contrada e adesso non lo sono più.
    Il fatto che il disastro economico che ha travolto questa città (del quale mi sento molto meno responsabile dei Priori se mi permetti) venga adesso usato come pretesto per calare dall’alto decisioni già prese per me non è tollerabile.

    • mah... scrive:

      Dipenderá dagli Statuti !!!
      Il tuo non so cosa prevede,il mio prevede che per gestioni come questa l’On.do e tutto il concone hanno autonomia ! E ci mancherebbe altro !!!!
      Poi semmai dopo, a chiarimento, in Assemblea potranno rispondere a domande dubbi e critichr ecc…e se non sono piaciuti, senza fa tanto puzzo si sgombrano alla prima occasione utile.

  24. off topic: l'editore Riffeser scende da cavallo e sale in Vespa scrive:

    Roma, 21 novembre 2014. Bruno Vespa direttore editoriale della testata QN Quotidiano Nazionale. Lo ha nominato Andrea Riffeser Monti, amministratore delegato della Poligrafici Editoriale. «Bruno Vespa, storica firma dei quotidiani del Gruppo Poligrafici Editoriale, portera’ il proprio contributo al percorso di affermazione della testata – ha dichiarato l’editore – QN si pone l’obiettivo di diventare il quotidiano piu’ venduto in Italia. Quotidiano Nazionale e le sue tre testate storiche, il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno, infatti, hanno retto meglio l’impatto della crisi perché siamo degli innovatori, sappiamo intuire e cogliere i cambiamenti nelle esigenze del lettore. La comunicazione dei giornali resta il mezzo principe per indirizzare le opinioni del pubblico e la direzione editoriale di Bruno Vespa contribuira’ ad accrescere l’attenzione dei lettori nei confronti di QN e a consolidarne la credibilita’». «Ringrazio Andrea Riffeser Monti per avermi voluto affidare questo incarico prestigioso – ha affermato Bruno Vespa – Scrivo sui giornali del Gruppo da oltre vent’anni e sono onorato di essere chiamato ad accompagnarlo nella sfida di puntare alla leadership di un settore strategico per la ripresa economica italiana». La nuova nomina sara’ effettiva da lunedi’ 1 dicembre. (askanews)

  25. Klaus Biancucci. scrive:

    Io credo fermamente che i musei delle contrade (chiaramente quelle che sono disponibili)devono essere aperti.In molti casi lo sono gia’ con un ottimo servizio di accoglienza e di guida.Un piccolo ritorno economico per la conservazione di questi ambienti e’solo ossigeno e con una gestione oculata e ben coordinata con comune e guide turistiche puo’aiutare un turismo mordi e fuggi e che mostra anche in piena stagione gia’intorno alle ore 18 una citta’semivuota e provata da passaggi frettolosi e di bassa qualita’.Io andrei oltre ospitando nei nostri musei mostre di giovani artisti e collaborazioni con le gallerie d’Arte.la scena dell’Arte Contemporanea si era recentemente rivitalizzata grazie a due spazi privati.Prima Zak nella sede di San Martino e poi con un progetto innovativo a scadenza in varie location private del centro e la galleria FuoriCampo.grazie alla passione di giovani operatori competenti e preparati ci sono state mostre personali e collettive di giovanissimi artisti il cui valore notevole e’stato ben recepito e recensito dalla stampa di settore e con vernissage molto partecipati e stimolanti.
    Tutto questo deve continuare per non cadere in situazioni vuote ed asfittiche che relegherebbero Siena ad un piccolo paese periferico.Le contrade sono certo che possono fare la loro parte con i loro musei,i loro circoli culturali e con tanti giovani con idee nuove.
    Tornando a questo evento credo che sicuramente e’un’iziativa non invasiva,non vincolante e a termine.Anche se con una pubblicita’che lascia molto a desiderare.In un sito specializzato si leggeva “le contrade aprono per la orima volta un modo sistematico le loro porte…”.Questo no.Primo non e’vero e poi non siamo degli sprovveduti che non sanno valorizzare il loro patrimonio.Sulla pubblicita’si poteva fare meglio.

  26. Anonimo scrive:

    Beh, sembra che la canzone “Cardinal chic” di Fedez possa fare proprio da colonna sonora a questa vicenda…

  27. Renmar scrive:

    Civita chi? quel gruppo che tuttora ha 2 vertenze in corso con il Comune x la gestione delle visite al duomo?

  28. Anonimo scrive:

    Cito ANTONIO ” qui si sono organizzate, hanno deciso di aprire i loro musei per un breve periodo”

    Non so che concetto hai di condivisione di decisioni ma nella mia contrada (come in tutte) l’assemblea è sovrana e decide.Se poi a te piace farti spappardellare tutto dal Tuo Priore meglio (o peggio) per te.
    S’inizia così, dal basso, alla zitta, senza far sapere niente, che vuoi che sia due mesi…così è iniziato tutto..alla zitta dal Monte, all’Ospedale, all’Università…vogliamo continunare?

  29. foloso scrive:

    a proposito dei musei di Contrada leggete l’articolo di Sunto. Secondo me tratteggia perfettamente tutte le ipocrisie dietro le quali tanti si sono nascosti.

    http://www.sunto.biz/2014/11/24/pacchetto_turistico_sui_musei.htm

  30. la Sibilla Cumana scrive:

    Prima di tutto: Eretico vai e torna vincitore! Le tue parole forti di questi anni spero che risveglino un senso di responsabilità nella curia che ha avuto solo l’enorme capacità di fare allontanare i fedeli più che unirli in un gregge divino!
    Per quanto riguarda i musei e la loro gestione e le parole del priore mi fanno venire una tale tristezza… la gestione di civita si sa non è da buona samaritana e le parole del pater familia un pò seccatello che rimbrotta le trovo patetiche… la gestione del duomo non è un vanto ma è una vergogna, la gestione turistica si ferma lì lo volete capire si o no e i soldini per 3/4 se ne vanno via da siena!!! Ovvia! è possibile che non capiate che non è un’ondata di ossigeno ma è il primo passo a qualcosa di più grosso e che non dicono se non a cose fatte e ci tratteranno come “bischeri” (Valentini cit.)! Gnamoooooooo svegliateviiiiiii!!!!!!!

  31. BARBICONE72 scrive:

    Ho letto tanti soloni che ci hanno spiegato come si deve vivere in contrada e la contrada. Il succo del discorso però è l’ultimo fatto da Sibilla Cumana. Apriamo pure i musei. Lo stiamo già facendo. Chiediamo pure una quota fissa ai visitatori. Offriamo un servizio. Ma per fare tutto questo abbiamo bisogno di Civita? E visto che il Rettore dice che nessuno ha fini di lucro, Civita imbastisce tutto questo solo per generosità, per far fare 17 visite e poi buona notte suonatori? Come continuiamo ad essere ingenui! Ma siamo soltanto ingenui?

  32. Torquemada scrive:

    Prima di tutto auguro all’Eretico di superare indenne anche l’udienza della curia (indipendentemente da quando verrà fissata).

    Altre considerazioni sul duo in analisi, le ritengo supreflue per i lettori intelligenti, che sin dall’inizio dovrebbero essersi fatti una idea chiara di cosa è successo realmente e del modus operandi dei soggetti analizzati nello specifico.

    Seppur in ritardo rispetto a tutti gli altri commenti, vorrei comunque dire due parole in merito alle questioni musei/turismo/valorizzazione trattate qui, aggiungendo oltre alle considerazioni personali, alcune esperienze fatte in giro per il Mondo qualità di operatore del settore.

    Troppe volte ho sentito sparare a zero su tutto quello che non va e troppe poche volte ho letto di proposte che potrebbero riqualificare, rivalorizzare e risollevare il turismo dalle nostre parti.
    Se non incominciamo seriamente ad analizzare le potenzialità e le criticità della città e muovendosi esclusivamente con queste premesse, ci ritroveremo presto come Pistoia, Grosseto, Prato (con tutto il rispetto).
    Di sicuro oggi risulta tutto più difficile, visti i dindini che non sono e non saranno MAI più appannaggio della città, ma se aspettiamo che arrivino dal cielo i nostri “salvatori”, vuol dire che siamo pronti a svendere in massa il nostro patrimonio storico/culturale senza batter ciglio, salvo poi lamentarsi che non saremo più “padroni” (noi cittadini) a casa nostra.

    La premessa va a favore dell’iniziativa Musei dato che, checchè se ne dica: che noi siamo bravi, che noi si poteva fare da soli, che ci si mettevano dei Contradioli disponibili, che un c’era bisogno che venissero da fuori, che……

    Io vi dico che alle mie numerose richieste nel tempo, a tutt’oggi non ho evidenziato un Museo di Contrada disponibile/aperto/prezzo giusto a cui potermi rivolgere con regollarità, con la certezza di trovare queste caratteristiche (tutte insieme) con continuità.
    Le risposte che prima o poi ho puntualmente ricevuto sono state le più disparate.
    Ve ne riporto alcune:
    “…Sentiamo se pole veni’ Pinco con le chiavi, perchè io (responsabili musei/archivisti) oggi un possiamo…”.
    “…Si, ma so’ solo 2 persone, bisogna fagli paga’ più tanto, sai le luci, il tempo…”
    “…Un c’è nessuno che gli sappia di’ du’ cose e poi di sicuro un parla Inglese…”

    In mancanza di “certezze” non puoi proporre NIENTE e di conseguenza ho smesso di proporlo come visita regolare all’interno della città.

    Io direi che trattandosi di una iniziativa nuova, volta ad aprirsi e ad attirare interessi dei visitatori, BEN VENGA!!!
    Le premesse sono giuste, la promozione e la veicolazione un po’ meno.
    Soluzioni? Proposte?
    I servizi bar di Contrada funzionano quasi ovunque e sono svolti in maniera volontaria.
    Basterebbe nominare un preposto settimanale al Museo con le stesse modalità?
    Io credo se ne troverebbo pochi vista già la situazione attuale.

    Proseguiamo.
    Ad Orvieto viene fatta visitare la “Orvieto underground”. Una visita in Inglese Italiano ogni 3 ore.
    Commerciale il nome? Concordo.
    Spersonalizzante delle radici storiche e culturali della città? Concordo.
    Rivolta ad un turismo di massa? Concordo.
    Questo vorrebbe dire aprirci “troppo” verso il Mondo esterno? Concordo.
    Allora teniamo BEN chiusi i Bottini con il paragento della “sicurezza”, del personale carente, del numero limitato, della mancanza di infrastrutture adatte.
    Invece di potenziare questo valore UNICO, facciamoceli raccontare dal Bianchini, ma non ci lamentiamo se Siena è diventata la Sangimignano 2.0: Piazza, Duomo, panino e andersen (non David in questo caso).

    Sono stato uno dei primi a far vedere i Sottotetti del Duomo completati dopo le interminabili opere di restauro.
    11 operatori turistici americani invitati per fare promozione presso i loro clienti (alto livello e alla ricerca di visite “off the beaten path”) e tutti entusiasti.
    Alle prime richieste di turisti interessati, la disponibilità si è dissolta:
    “….si possono vedere solo previa disponibilità di una guida del centro guide…”
    “…ci sono le liste di attesa….”
    “….manca il personale….”
    Motale della favola, anche questa visita è ristretta e circoscritta solo a coloro che prenotano con largo anticipo e già dovrebbero conoscere cose che NON sono scritte in NESSUNA guida turistica.
    Trovatemene UNA tra le varie Rick Steves, Lonely…..che parla di Bottini, Museo dell’acqua, sottotetti del Duomo, Musei di Contrada.

    Qcuno argomentava in merito a spazi disponibili per mostre permanenti ed/od itineranti?
    Basterebbe affrontare la questione Fortezza.
    A Firenze gli eventi e le occasioni per “sfruttare” la Fortezza si sprecano, BiciFI, fiera mondiale del Gelato, Country and co….. Eppure ragionando da buon Senese, noi si direbbe: macchè le fanno a fa? Unn’hanno mica bisogno. Ce n’è bell’è anche troppa di gente a giro.

    Fortezza di Siena:
    Ristorante.
    Bastione vuoto (ex spazio eventi Enoteca).
    Bastione vuoto (ex disco bar dato in gestione……..a chi (prima di essere chiuso definitivamente)?? Lo ricordate?).
    Deposito comunale (ex sezione edilizia del Sarrocchi se non erro).
    Luna Park.
    Cinema all’aperto.
    Festa dell’………ah no già quella la hanno spostata.
    A Siena mancano degli spazi espositivi?????

    Papesse, Pinacoteca, SMdS…..nemmeno vorrei menzionarli, ma tant’è,

    La stessa Piazza del Campo viene SOTTOutilizzata.
    Andate a vedervi la Piazza principale Vreijthof (mi sembra) di Maastricht.
    Ridente cittadina Olandese (centro storico, ponti, mura e evidenze di civiltà romana) di circa 100k abitanti, cosa si inventano nel CUORE pulsante durante il Natale, il Carnevale ed ogni possibile occasione per generare business locale.

    Ah già ma lì c’è la Rabobank e la birra Amstel, non c’è il Palio, non hanno cultura storica e si fanno le canne.

    A me sembra che tra posti di lavoro vacanti, spazi inutilizzati e iniziative mancanti, a Siena si sprechino TANTE occasioni.
    Abbiamo un patrimonio lasciatoci in eredità ed oggi offribile su un piatto d’argento dai nostri (gloria a loro) avi e noi che si fa? Spallucce.
    Un sarà mica allora che la colpa è nostra, sempre attaccati all’idea che tanto a tutto vede e provvede Babbo Monte/Mamma Fondazione/Fratello Partito e quindi non c’è bisogno di inventarsi niente???
    Aspettiamo dell’altro.

    Pistoia, Prato, Grosseto…….Aspettateci stiamo arrivandooooooooo.
    Porannoi.

Rispondi a antonio Annulla risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.