Eretico di Siena"La Casta di Siena" 7 anni dopo: un successo inutile (e 2 Ps irriverenti)... - Eretico di Siena

“La Casta di Siena” 7 anni dopo: un successo inutile (e 2 Ps irriverenti)…

- 01/12/14

 

Il 1 dicembre 2007 (non a caso il giorno di san’Ansano martire…), lo scrivente fece uscire il libro “La Casta di Siena”: sono dunque passati esattamente 7 anni. Oltre a ripercorrere certi passaggi – in modo credo stimolante per i lettori -, credo sia giusto arrivare a porsi la domanda delle cento pistole: a distanza di quasi un decennio, possiamo dire che quel libro abbia sferzato la città, come si proponeva di fare? La risposta, purtroppo, è negativa: non del tutto negativa, sia chiaro, ma complessivamente sì.

Andiamo per ordine, se possibile: i ricordi che si affastellano nell’ippocampo sono davvero tanti, infatti.

Il volume fu presentato, quel sant’Ansano, in una saletta di un locale nei pressi della Costarella, gestito allora da un livornese (se non ricordo male) che non aveva – non a caso – particolari legami con la città: avevo invitato una dozzina di persone (chi c’era, ricorderà). C’era, per la stampa, il giovane Groppa del Corriere di Siena ed un giornalista della Nazione, oggi in altri lidi: presero diligentemente appunti sui loro taccuini, ma il giorno dopo NON uscì ovviamente niente, né sulla Nazione, né sul Corrsiena. Il Gran Maestro Bisi Stefano stava scaldando i motori per la sua recensione demolitrice, che arrivò però dopo alcune settimane (meglio prima vedere se il libro ha successo o meno: mai pubblicizzare libri scomodi, prima regola del giornalismo in salsa bisiana).

Sono passati sette anni, e le cose sono cambiate? Un pochino sì, ma mica tanto: nessuno dei miei libri successivi è stato infatti recensito (a parte la stroncatura bisiana di cui sopra), né dal giornale della Monti Riffeser, né da quello che annovera il Gran Maestro come caporedattore. Né gli altri libri di denuncia (“Le mani sulla città”,2009; “Mussari Giuseppe” (2012); “Le mani pasta” su Ceccuzzi, 2013), né i due romanzi (“Gli scheletri nell’armadio”, 2010; “Mps Connection”, 2014). Come vedete, sul cartaceo ben poco è cambiato…

Lasciamo stare la penosa vicenda della stampa senesota, e analizziamo le cose serie (almeno in potenza): la politica. Prime elezioni post “La Casta di Siena” (e “Le mani sulla città”): il 54% dei cittadini rivota il Pd, nel passaggio di testimone fra Cenni e Ceccuzzi. Immobilismo totale, nessun cambiamento, neanche di un singolo punto percentuale (54% era nel 2006, 54% rimase nel 2011): se possibile, ancora peggio che nel 2006, perché la crisi del Sistema Siena era ormai evidente (nel 2011), e documentata non solo dai miei libri, ma anche da alcuni (purtroppo pochissimi) giornalisti ed organi di stampa nazionali.

Ciò detto, andiamo al cuore del problema: il libro in sé. Lo voglio chiarire, preso dalla libido dell’anniversario: “La casta di Siena” non è assolutamente (a mio giudizio) il mio miglior libro: “Le mani sulla città”, per esempio, è molto più ampio e documentato (ed infatti le querele sono iniziate ad arrivare con quello); in più, non mi nascondo: “La Casta di Siena” l’ho fatto uscire in fretta e furia, dopo averci alacremente lavorato nell’estate 2007. Avevo paura che – vista la carne al fuoco che iniziava ad esserci – qualcun altro un libro simile lo scrivesse e lo pubblicasse prima di me (mi era arrivato qualche imprecisato spiffero, in tal senso): che atroce beffa, che sarebbe stata…

Riporto l’incipit e l’excipit (il finale) dell’Introduzione. Ecco l’inizio del libro (dedicato “immodestamente” al grande Ernesto Rossi, da non confondere con Enrico!):

“Oportet ut scandala eveniant, è necessario che gli scandali accadano, ci ha insegnato la plurisecolare saggezza della Chiesa, che di ciò non poco si intende…”; reduce dal mio libro su Medjugorje, proprio dalla Chiesa ripartivo: il Potere senese non era forse “clerico-diessino”, come appunto scritto nel libro?

Finale (dell’Introduzione):

“Vorremmo oggi sapere quali siano i tratti distintivi – a livello antropologico, nel senso berlingueriano – degli attuali oligarchi diessini rispetto agli altri partiti attuali o ai democristiani e socialisti dei tempi berlingueriani.

Non credo che per i neodemocratici Cenni, Ceccherini, Ceccuzzi e Mussari oggi sarebbe così facile rispondere…”.

Quell’oggi era riferito al 1 dicembre 2007: fatta la stessa domanda a 7 anni anni di distanza, chissà cosa potremmo rispondere il 1 dicembre 2014…

 

Ps 1 Ieri Festa della Toscana (come ogni 30 novembre, dal 2001 ad oggi). “Repubblica” ha fatto stampare 32 pagine (sic) autocelebrative della Toscana di oggi: uso politico della Storia, vergognosa propaganda elettoralistica per Rossi Enrico.

Ultima pagina, pubblicità di Unicoop Firenze: chi l’avrebbe mai detto, eh?

 

Ps 2 Tale Francesco Simpatico (che, almeno, ci mette nome e cognome) mi ha scritto che Rino Rappuoli (Novartis) deve essere indenne da critiche: crimen lesae maiestatis, altrimenti (“sbeffeggiare una persona come Rappuoli è un altra cosa…scrivi pure (grazie di cuore, Ndr) ma attenzione la cosa è delicata e un’è da scherzarci troppo”: gli errori sono dell’originale, sia chiaro).

Per fare contento il Simpatico, dunque, non c’è via migliore che riproporre Rappuoli come lo vorrebbe lui; descritto da Bisi Stefano, ai bei tempi:

“Il professor Rino Rappuoli

conosce alla perfezione

tutti i vaccini per i vaioli.

Senza tanta ipocrisia

è l’assoluto principe di Rosia

ed in tutto lo stabilimento

su di lui è ottimo ogni commento”.

Spero dunque di avere, almeno in parte, rimediato al gravissimo affronto fatto ingiustamente subire all’amatissimo professor Rappuoli. Quantomeno, ci ho provato…

28 Commenti su “La Casta di Siena” 7 anni dopo: un successo inutile (e 2 Ps irriverenti)…

  1. leggermente O.T. scrive:

    che ne pensate della simpatica uscita del presidentissimo Enrico Rossi ???
    la bellissima e BUCOLICA immagine con i suoi amici Rom……
    io so come i tori : quando vedo rosso do di matto ! proprio la sinistra non mi va giù….come la frittata di zucchini (chi vuole intendere intenda)
    ma pur essendo di destra non sono razzista.
    infatti giudico schifosi certi commenti che ho appreso da Piazzapulita ieri sera (mi guardo bene da essere su fresbuc); chi si dovrebbe offendere sono proprio i ROM, per essere stati strumentalizzati da Rossi.
    nonostante a Siena si stiano toccando vette ineguagliabili di incompetenza-arroganza, credo che egli-lui sia assolutamente inarrivabile !
    è di gran lunga il peggiore. perfino peggio di matteo-FROTTOLA-renzi

  2. Anonimo scrive:

    Certamente i frutti sono stati inferiori alle aspettative ma almeno il libro ha creato un dibattito, nelle case, fra la gente (in pubblico non si poteva). Se ti sembra poco…

  3. Silvia (quell'altra) scrive:

    sì, Raf, non è tutto così negativo,certo sono processi molto lenti, ma credo abbia molto irrobustito il voto di Grillo su Siena. Purtroppo l’aggregazione politica di alternativa pare vada malissimo, non vi pare? Tra Neri, Pinassi e Tucci sempre incomunicabilità La parte costruens (diresti tu) è tutta da fare, Raf, perché non ci provi?
    E’ di nuovo prova difficilissima, perciò forse ti potrà piacere?
    p.s. a proposito di latinorum, le ultime parole d’un testo solo l’explicit (credo) o desinit.

  4. margh. scrive:

    Raf, per quello che può valere, io dopo aver letto i tuoi libri ho trovato il coraggio di esprimermi e di dire quello che pensavo (a volte mio malgrado). Ma ti devo ringraziare, come ho già fatto in passato.

  5. Anonimo scrive:

    Un libro di rottura assoluta, però è vero che Le mani sulla città è molto più analitico e completo

  6. Luchino Siena scrive:

    caro “leggermente O.T.”il problema vero e’ che i rom non ci dovrebbere essere qui da noi…come non ci dovrebbero essere 10 kebab in centro a siena…ora ditemi pure che sono razzista.. sveglia gente!! TUTELIAMO IL FUTURO DEI NOSTI FIGLI… delle nostre TRADIZIONI! Non siamo piu liberi di lasciare una borsa in auto,o di passeggiare all’una di notte in centro…

  7. vinicio scrive:

    La signora Silvia sa qualcosa, o chiacchiera tanto per chiacchierare?
    Ci spieghi chi le ha detto che ci sia ancora oggi incomunicabilita’ tra Neri, Tucci e Pinassi, perche’ a leggere i giornali e a vedere il consiglio comunale non sembra, anzi inizio a sperare che oggi anche Neri creda in quell’Unione dei senesi di cui ha parlato qualche tempo fa. Unione dei senesi che credo voglia dire cittadini senesi e non vecchi politici bolliti. E credo anche che oggi Neri sia consapevole di avere fatto qualche errore a confondersi con uomini di Cenni, Monaci, Mussari, Piccini, Verdini e co. Se avesse fatto un alleanza con Tucci, Pinassi e Vigni, invece che con questi soggetti forse oggi sarebbe sindaco lui

  8. Francesco Simpatico scrive:

    Vorrei chiudere questa “diatriba” che non esiste ho solo detto che criticare va bene sbeffeggiare no. Io, per persone come Rappuoli, la penso così. Ti ho chiesto di non scherzarci troppo perchè la situazione è solo un pò più delicata, tutto qui.

    Un saluto da un’affezionato lettore.

  9. Ahahahhahah scrive:

    Aggiusta qualche apostrofo!!

  10. riccardo clemente scrive:

    Mi permetto di dissentire dal pensiero unico ereticale …. il libro, i libri, hanno apero una breccia da cui è passata la prima luce, poi la gente compra di nascosto il libro ma fa finta di nulla legge il blog ma dice di non conoscerlo perchè … ancora il PD è al 51%, al 49% saremo tutti Eretici da sempre ……

  11. Magico Vento scrive:

    Prof ma questo post deve essere inteso come una resa o una rinnovata chiamata alla pugna? Spero la seconda…

  12. Clodoveo scrive:

    Il segno dei tuoi scritti lo hai ampiamente lasciato, pur avendo o meno cambiato qualcosa nella mente arroccata dei senesi. Ricordo che ci provo’ qualcuno veramente a scuotere Siena, ma anche da lassu’ continua a pagarne il fio. Ora che pero’ abbiamo realmente toccato il fondo, possiamo solo risalire.
    Nunc demum redit animus!

  13. Silvia (quell'altra) scrive:

    brava margh., così si fa,è una bella soddisfazione perRaf! Bisogna accontentarsi di queste piccole cose: di avere l’amicizia disinteressata, di persone per bene, che sanno che non potranno mai avere vantaggi dalla tua amicizia.
    Questa è la vera solidarietà

  14. A.B. scrive:

    Non mi pare di aver visto Sciascia attribuirsi i meriti della caduta della prima repubblica per aver scritto Todo modo, per inciso un capolavoro, venti anni prima.
    La superbia è un peccato capitale, poi tocca andare a confessarsi da Don Acampa.

  15. BARBICONE72 scrive:

    Mi sembra di ricordare che Neri provò fino in fondo a stringere un’alleanza con Tucci e Vigni (i 5 stelle come al solito si sentono superiori a tutto e si danno la zappa sui piedi), offrendo fra l’altro un ruolo molto importante a Vigni che stimava ed apprezzava. Ma tutti e due preferirono andare al mare, invitando anche tutti gli amici, e così ancora una volta hanno fatto il gioco del PD.

    • Enrico Tucci scrive:

      Non riesco a capire il motivo della sua ossessione, che temo sconfini nel patologico. Comunque, mi spiace, ma per quanto mi riguarda Lei ricorda molto male. Ma non importa, se le fa piacere continui pure così.

      • Anonymus scrive:

        … invece BARBICONE72 ricorda proprio bene (semmai smentisca con fatti, please) ed anzi quello che speriamo in molti è che lei non si ricandidi a niente. Se ha raggiunto i suoi propositi meglio per lei, personalmente la ritengo uno dei peggiori emblemi dell’opposizione.

        • vinicio scrive:

          Da retta leone di montagna. Dire cose senza senso e attaccare le persone senza avere il coraggio di mostrarsi mi sembra alquanto significativo.
          Fai come ho fatto io, va a leggerti un po’ di documenti del tempo prima di aprire bocca e vomitare fiele e fare questa figura.
          Staisereno e cresci, di persone cosi’ questa citta’ non se ne fa di niente

  16. Augusto Codogno scrive:

    Io credo che con i tuoi libri hai contribuito a creare quello spiraglio di luce attorno al quale si sono ritrovati tutti quei cittadini che vedevano, ma non avevano il coraggio di guardare, sentivano, ma riuscivano ad udire, parlavano, ma tacevano tante cose. Rimaniamo una città di pecore è vero, magari pecore rosse, per distinguerci dagli altri ovini più comuni,ma adesso abbiamo qualche esempio, qualche simbolo, qualche “martire”, qualche punto di riferimento. Purtroppo la politica non è cosa per la gente comune che, o non la capisce e si fa prendere in giro, o la capisce e contribuisce con la sua “x” a prendere in giro gli altri, magari per una misera briciola di pane.
    I senesi, in maggior parte benestanti, non hanno mai avuto interesse a mettersi in discussione, a criticare il sistema, ad opporsi a chi gli garantiva che la situazione rimanesse “ingessata”. E la città, più rimaneva immobile e meglio era! Cosa c’era di meglio di un luogo dove la disoccupazione era quasi inesistente, dove il Siena Calcio era in serie A e la Mens Sana vinceva gli scudetti; dove si lucrava sugli affitti degli studenti fuori sede e dove una raccomandazione si trovava sempre, per qualsiasi cosa! Che importava se la stampa filtrava tutte le cose non gradite al groviglio! Per chi si è esposto in tempi in cui era difficile farlo (e a Siena si contano su una mano), tanto di cappello per il coraggio, ma siamo ancora lontani dalla fine del tunnel. Quella “cultura” di cui parlo io è studio, conoscenza,solidarietà, legalità, meritocrazia, inchiesta, divulgazione, arte, tutte cose poco conosciute da buona parte dei senesi votanti, avversate da chi ci governa. La cultura è pericolosa se cade in mani sbagliate, quindi meglio farla gestire a manager “non senesi” e a Opera Laboratori Fiorentini.
    Caro Raffaele, continua a parlare ai sordi che prima o poi qualcuno i tappi dalle orecchie se li toglierà!

  17. vinicio scrive:

    Caro Barbi (non posso chiamarla Barbicone perche’ non ho mai accettato che qualcuno, anche indegnamente, si apprpri di nomi storici), le consiglio di farsi raccontare la verita’ sia sulle elezioni del 2013 che sul ballottaggio. Mi risulterebbe che nessun apparentamento sia stato chiesto ufficialmente a Vigni, Tucci e Pinassi, o piu’ precisamente ai responsabili delle liste delegati a tale compito. Detto cio’ la proposta di Alessandro Piccini a vice sindaco (ricordo presidente del Consiglio Comunale con Cenni e Ceccuzzi – sigh), oltre ad altre cose, mi sembro’ una chiara volonta’ di escludere i gruppi dei tre candidati, giustamente richiedenti un totale cambiamento della classe politica che aveva distrutto Siena. Come mai l’eretico, od altri blog, non promuovono un confronto, da piu’ parti richiesto, per chiudere con questi errori e queste bugie, forse di furbetti che, a distanza di quasi due anni dalle elezioni, mirano a spaccare l’opposizione, e poter pensare al futuro?
    Per quanto riguarda il 5 stelle, pur essendo un movimento a me lontano, farei notare a Barbi che dopo quanto successo a Roma, rischia di essere l’unico partito nazionale pulito e indenne da furti ai danni dei cittadini.

    • BARBICONE72 scrive:

      Come vede c’è molta confusiome su ciò che avvenne. Mi sembra di ricordare che la “proposta” Piccini, fu fatta l’ultimo giorno del ballottaggio quando i tentativi di allearsi con Tucci e Vigni erano falliti. Sicuramente so che Tucci fino in fondo ebbe contatti con Neri che poi non si realizzarono e si conclusero con la famosa gita al mare.
      Mi sembra invece interessante la proposta di promuovere un confronto fra i veri protagonisti della vicenda per chiarire una volta per tutte come andarono le cose.

  18. Precaria i. scrive:

    Non è vero che non ha sferzato la città, tutti ne parlavano, anche fuori siena, e si può ormai dire che è una pietra miliare della storia senese, non se ne può prescindere. Duole riconoscere che ufficialmente non ti sono riconosciuti il merito e l’onore di aver scoperchiato il vaso di Pandora (mi scuso per la citazione non adattissima ma Pandora mi piace citarla quando posso) anticipando con incredibile precisione quello che occupa ora le cronache giudiziarie.

  19. BARBICONE72 scrive:

    “Caro” Tucci, lei è veramente un politico, anche se di mestiere dovrebbe fare altro. Se raccontare la verità è un’ossessione, allora sono un “ossessionato”. Mi sembra che lei abbia ufficialmente chiesto (e mai smentito) a chi l’aveva votato di astenersi pur avendo intrattenuto fino all’ultimo contatti con Neri. Evidentemente da lui non ha ottenuto ciò che ha ottenuto da altri.

  20. Il Chimico scrive:

    Che te ne frega Eretico se quel libro ha avuto effetti più o meno tangibili? E’ stato un bel libro che ha avuto il merito di raccontare lo schifo che c’era a Siena. In un mondo di furbetti ruffiani, non è poco avere i coglioni e dire la propria. Vuol dire potersi guardare allo specchio la mattina senza soffire. Io non so i vari Ceccuzzi, Mussari, Mancini & co. cosa vedono quando si guardano la mattina allo specchio, ma me lo posso immaginare.

  21. anonimo scrive:

    Mi spiace ma sono stato presente ad alcune riunioni con Tucci e ho sentito con le mie orecchie che Lui ed il suo gruppo non volevano apparentarsi con Neri perchè nelle liste c’erano persone sgradite (per sentito dire tipo … ma sapete chi c’è dietro al Neri….ohhhhh). Comunque caro Dott. Tucci Lei politicamente aveva il dovere di scegliere il male minore e invece ha preferito comportarsi da “attendista”, perchè? Chissà! Come mi diceva il mio babbo: “quando uno fa una cazzata basta che si metta a sedere e dica: scusate ho fatto una cazzata” e … non c’è nulla di male ma non ci prenda per il culo per favore!!!!!

  22. Tessa scrive:

    Leggo il tuo blog da Sydney e ti ringrazio per tutto il lavoro che stai facendo. Ho sempre detestato i ruffiani. Siena ha un potenziale incredibile. Le tradizioni potrebbero generare innovazione non solo conservazione. Certe tradizioni andrebbero terminate invece. Mi riferisco al parassitismo, clientelismo, nepotismo, politicizzazione di tutto e tutti. Queste tradizioni fanno male al cervello. Thank you and keep on going!

  23. Pippo Sanese scrive:

    Caro Ascheri Lei è un VERO MANGIA D’ORO anche se nessuno lo proporrà Il pennivendolo è chiaro che non recensirà mai quello che Lei ha scritto o scriverà. Anche la banda degli eredi del grande Ettore Muti(che per lo meno era un uomo e non un burattino come il primo cavaliera in arte Mussolini Benito)
    Concordo con Tessa da Sydney, Siena ha un numero incredibile di ruffiani e senesoti. La prego continui al mattino a guardarsi allo specchio con orgoglio è uno dei pochi che ha provato. Per me sarebbe l’unico da nominare per plebiscito popolare (escludendo ovviamente da i plebiscitari: i parassiti,i “clienti” i politicizzati ed i vergini di ritorno (tipo il Piccini,ex sindaco) fra qualche anno scriveranno come potevamo evitare il sacco di Siena i vari Mussa,Mancini,Vigni ed altri magari con la prefazione dei De Gortes. Ascheri per favore vada avanti

Rispondi a Magico Vento Annulla risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.