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L’insostenibile leggerezza del Segretario Guicciardini (e 3 Ps)

- 20/02/15

 

Chi ha visto “Siena diretta sera” di ieri, l’avrà notato (si spera); chi non ha visto il programma condotto da Danielito Magrini, lo veda (replica stasera e domani, nisi fallor). E la Rete, se Dio vuole, conserva.

Quasi surreale, a tratti dadaista, lo spettacolo politologico offerto dal Segretario provinciale Guicciardini, stretto nella morsa del leghista Giusti e del pentastellato Pinassi. I quali – sia detto per inciso – non sono né straordinari oratori, né dei trascinapopoli: però vengono da una sana gavetta, che dura ormai una decina di anni. Questo ha fatto migliorare la loro oratoria, senza averli fatti diventare ovviamente Demostene; questo li ha obbligati a conoscere, a documentarsi, a cimentarsi sulle varie emergenze di un territorio che battono da anni.

Guicciardini, invece, si è ritrovato all’improvviso catapultato ex nihilo a Segretario provinciale, nel giugno 2012 (con il 96,38% dei voti, sic); ha trovato un Partito in piena crisi, e lo ha traghettato verso un Partito in piena crisi, ed in più con meno tesserati.

Il dramma del Pd è ANCHE questo: non è stata creata nessuna classe dirigente nuova, diversa, alternativa. Già detto tante volte, ma una volta all’anno fatemelo ripetere. Il forte dubbio è che il Pd – fra i giovani – meglio di Guicciardini, allo stato delle cose, davvero non abbia.

Non a caso, c’è chi vedrebbe bene il Guicciardini stesso alle Regionali ( e c’è chi sponsorizza financo Quello della Provincia, il che fa capire davvero tutto…).

Il buon Guicciardini, in realtà, incarna la crisi storico-antropologica di ben due ambiti, in passato contrapposti, oggi insieme nella indistinta, ossimorica melassa renziana: l’ex Pci e la nobiltà terriera.

Sorride, smanetta, si arrampica sugli specchi; dopo un po’, inizierebbe anche a fare tenerezza. Poi uno si ricorda di quando intimò ai detrattori di chiedere scusa al Pd, ed allora la tenerezza si tramuta in altro, su cui è bene soprassedere, per mera carità di Patria.

Nativo del 1985, il baldo trentenne vive a San Gimignano: se davvero volesse bene alla collettività, dovrebbe andare ad aspettare tutte le sere Gabriellone Mancini sottocasa e dirgliene quattro, ma non risulta lo faccia.

Scorrendo il suo Curriculum vitae, oltre a tutta la trafila burocratico-piddina, si trovano due chicche assolute, che in effetti ci erano sfuggite: informazioni che un politico decente si vergognerebbe anche solo di pensare di trascrivere in un Cv pubblico, mentre per lui, evidentemente, si tratta di vanto personale, oltre che di horror vacui.

A ritroso nel tempo, veniamo dunque a sapere che:

1) Guicciardini è stato rappresentante di istituto, a scuola, dalla seconda alla quinta superiore;

2) “tra gli otto e gli 11 anni partecipa ad alcune tournée teatrali in Italia nei panni del “Piccolo principe”, nell’omonima riduzione teatrale di Antoine Saint Exupery”.

Quando si dice il respiro internazionale, sin da bambini…

 

Ps 1 I grillini di Sovicille chiedono chiarezza sullo stato dell’arte per il “nuovo” Ampugnano; visto il disgraziato passato, c’è in effetti bisogno di una trasparenza financo maggiore del solito, in questa vicenda.

Ps 2 I martinellati hanno risposto all’eretico: invito tutti a leggere. A me, è parsa risposta evasiva ed elusiva. Ma, ovviamente, sono un pochino coinvolto: dite voi, se volete.

Ps 3 La straordinaria proposta di Rossi Enrico (ai seggi elettorali, per le prossime Regionali, solo disoccupati!) pare abortita sul nascere. Non gliene va più bene mezza, all’Indagatissimo…

15 Commenti su L’insostenibile leggerezza del Segretario Guicciardini (e 3 Ps)

  1. Edoardo Fantini scrive:

    Scusa Eretico, puoi, per favore, indicare in quale sito c’è la risposta dei martinellati? Grazie.

    • Eretico scrive:

      Nel loro blog, ovviamente, cui faccio volentieri gratuita pubblicità (sono nati da poco): nel pezzo di due giorni fa, per la precisione.
      Non ti resta che digitare “La martinella di Siena”…

      L’eretico

  2. riccardo clemente scrive:

    Sentito alla radio, riferito alla mogherini propongo il nuovo appellativo Guicciardini Poverini ….

  3. Giorgio scrive:

    Tutte le volte che sento Guicciardini spero che faccia un passo in avanti rispetto al grigiore culturale e politico che attanaglia il partito che rappresenta. Questo non avviene mai. Mai fatta una seria proposta di rilancio economico, mai un’idea di riorganizzazione territoriale, mai uno slancio in avanti. Il ragazzo di San Gimignano è il degno concittadino di Mancini (speriamo non si faccia rivedere a Siena). Solo belle parole, messe in fila con maniera, e nulla più. Da segretario provinciale non ha mai preso le distanze da Ceccuzzi, che continua a tramare alle spalle della città che ha contribuito a portare in miseria, e che continua ad essere il vero tessitore della non politica senese. Ma tanto che importa…… ai senese va bene così-

  4. daria gentili scrive:

    Che dire, a parte il raccapriccio, prendiamo l’aspetto positivo…….ben venga Guicciardini, può darsi che il pd cittadino, dai, picchia e mena ce la faccia finalmente ad andare all’opposizione.
    I martinellati sono dei grandissimi, da veri rinnovatori hanno scritto che tutto è colpa del PD!!
    Dal loro ragionamento – se ogni ragionamento segue un filo logico, per cui da una premessa si arriva poi alla conclusione – sembrava quasi che loro il PD non lo votassero, visti i tanti disastri combinati…
    Però, sai, la democrazia va rispetta!!!

  5. Riconoscimento scrive:

    A un certo punto (perché il linguaggio non verbale ha un’eloquenza più significativa delle nude parole) ha tentato di coprirsi le mani con il maglione: proprio come quando ci si ripara dal freddo o dall’imbarazzo adolescenziale.

    Voleva evidentemente coprire il contenuto politico (ma soprattutto logico) rappresentato.
    Le mani-e.

    Perchè volendo continuare a proteggere quello che non si può più proteggere (la memoria) , si perde l’orientamento.
    Si diventa compulsivi (non istintivi).
    Mentre puoi soltanto progettare d’istinto (e questa è la buona fede in azione).
    Progettare cioè una sana reazione.

    E’ per questo che chiunque – a Siena – dovrebbe poter rivendicare qualcosa (stiamo vivendo un momento storico, di quelli destinati a lasciare il segno).
    Perchè in una situazione come questa o hai una bella reazione o devi vantare una bella prevenzione.
    Chi poi ha avuto una reazione preventiva è sul trono morale.
    Che non è la moralità per la moralità : è banalmente poter parlare, dire politicamente quello che si pensa senza dover pensare a quello che si può dire con il bilancino delle fasi/frasi e delle convenienze.

    E’ mancata la parola brutale (Bruto-Cesare).

    Invece non potendo rivendicare nulla , nemmeno una continua, ossessiva , straziante reazione, di quelle epocali a fronte di un tradimento che non ha eguali , che non è eguagliabile (nemmeno in una trama fantasy) ; non potendo ribaltare il tavolo della memoria perché sono ancora tutti lì seduti sopra (non a sedere ma sulla tavola) ; non potendo esibere in sostanza una minima buona fede (nemmeno quelli che hanno “rivendicato” di non avere pace, di non trovare pace, -che non avranno pace- finché non sarà fatta giustizia ; non potendo in definitiva trovare realmente pace non gli rimane che organizzare un movimento a mano aperta.

    A mano aperta e viso rigato : una carezza al giorno , un pianto senza lesioni vendicative.
    Ma presente.

    Una carezza che faccia sentire tutta la vicinanza possibile.
    Una carezza straziante, luttuosa, dove il patire non è per la perdita della banca o della fondazione : ma della dignità e dell’intelligenza.

    In fondo è una carezza a se stessi.
    Se eri del PD ne hai tutto il diritto.
    Se poi ci credi ancora devi dire e fare come quello al Tempio (in fondo predicava l’amore vero non l’opportunismo).

    Sono pezzi di merda : è molto semplice.
    Non sentono nemmeno il bisogno di raccontare, di raccontare com’è stato possibile.

    Manleve, offese al buon senso (come si fa a dire che si ritorna semplicemente indietro di vent’anni ?!) , incapacità di sentirsi traditi, traditi di brutto, traditi da far paura, traditi che se ci pensi fai una pazzia.
    Che non basta tirarsi su le maniche.

    Traditi tanto che Guicciardini ti fa pena, si (al netto delle famose scuse) : ma chi si salva ?

    Allora si viene qui perché ormai è un luogo di pellegrinaggio.
    Uno spazio pensante.
    Uno dei pochi (carta canta) dove in tempi non sospetti si acquistava prestigio invece di perdersi (stavo per scrivere vendersi).
    Retoriche certo, retoriche da anima bella.

    Ma prima quando c’era l’abbuffata nessuno ha fatto da sentinella.
    Nemmeno l’informazione.

    Nemmeno l’informazione.
    Soprattutto l’informazione.

    Perché a Siena ormai è solo il dopo che può fare la differenza.

    Un dopo in cui la chiarezza spazzi via tutte le foglie morte che otturano i tombini.
    Un dopo che spazzi via la vergogna (la vergogna di non essere stati informati da chi aveva il dovere di farlo ; la vergogna di non essersene accorti).

    Alcuni hanno perfino segato il ramo dei fatti in nome del facile dubbio.

    Perchè c’è un dubbio che esime dalle facili affermazioni.
    Dalla frase apodittica.
    Ma c’è anche un dubbio che fa comodo e quello – direbbe Leopardi – va chiamato con il suo nome : pavidità.

    Cosa c’è da dubitare ?
    Non c’è rimasto un euro. Diciamolo (c’è anche l’eco del baffetto).

    Il minimo quindi era ed è : ripercorrere tutti i conti fino allo sfinimento.
    Fare luce, accecare.

    O rimanere accecati dal senso di colpa.
    Inerti.
    Senza possibilità di riscatto.

    Annientati da un debito morale ed economico (direbbero i tedeschi con la stessa parola) destinato solo a crescere.
    Perchè investire male la propria fiducia è peggio che arrotarsi sulle strisce pedonali.

    Ecco dunque che Guicciardini corre il rischio di rimanere sul marciapiede.
    E il pericolo non è attraversare la strada per tornare a casa.
    Il pericolo è che di civico (gli iscritti) non sia rimasto nemmeno il numero.

    Continuate così (arriverà un bel film di Nanni Moretti – almeno lui severamente avrà un’immagine da mostrare).

  6. toloto scrive:

    Guicciardini chieda scusa agli ultimi elettori pd del senese…

  7. anonimo scrive:

    L’omino che ride, quello dell’ape e quello della croce illuminata fanno schiantà da ride. Pensa se vanno in regione a sostenere il rossi, plurindagato e già rottamato dallo spregiudicato di rignano che ha completamente azzerato le ultime sicurezze della classe lavoratrice in Italia. Ah… dimenticavo quanti di quelli citati hanno un lavoro? Si cambia verso

  8. Senesediritorno scrive:

    ho trascorso questo piovoso pomeriggio di sabato a guardare su Siena Tv La replica di Siena in diretta. Masochista ? forse, devo riconoscere, essendo giunto sino alla fine della trasmissione con un senso di vuoto così desolante da rimpiangere in cuor mio di non aver dedicato questo tempo a qualcosa di più stimolante e appagante tipo ammaestrare le pulci!!
    Il Giusti e il Pinassi hanno svolto il loro ruolo con onesta incisività e con buona competenza, ma il Guicciardini lascia assolutamente storditi per l’abilità di risultare assente pur essendo li in corpore vivo (si, vivo…??!!). La cosa che più stordisce è altresì la pretesa che rivendica con energia di tracciare linee guida sul futuro dei giovani a Siena, sulle opportunità a tendere e…..via blaterando!
    Ci si domanda: ma da dove esce un automa siffatto? riposta, invero, facilissima: è un replicante del rignanese: tante chiacchiere, pochi fatti e molte pretese !!
    Ma oggi non mi sono fatto mancare nulla! avendo proprio deciso di soffrire, mi sono sorbito anche una bella concione/intervista del Valentini sulla situazione Biotech. Idem come sopra quanto a”contenuti” e fumosità!
    Agghiaccianteeeeeeee !!!!!

  9. ANONIMO scrive:

    Meno iscritti ci sono al PD e per Monaci e Ceccuzzi è più facile contralle il partito. Guicciardini è messo li per non dar noia ai due laureati “in Tesseramenti”; recita la parte che ieri era di Mussari e Bezzini, Mancini e Focardi (che però erano più vispi del Principe): Guicciardini non sarà mai capace di creare una classe di dirigenti idonea ad annullare il potere dei due padroni del partito che oggi hanno vita più facile di prima a controllarlo con le loro schiere di servi e clienti. L’elettorato PD non è d’accordo ma non ha strumenti per modificare la situazione: Forse un voto come a Livorno…..

  10. omino michelin scrive:

    A San Gimignano non sanno che fargli fare. Se non va in regione, anche lui passa dalla coppe. Ormai so diversi… Don Brunetto ha detto potrebbe anda’ bene in attesa dei saluti del bassi. tanto in via rosi i danni so’ già stati completati e ci sono le ingiunzioni da pagare e basta. La filosofia è finita

  11. Renatino del Montone scrive:

    Il Guicciardini altro non è che uno die tanti personaggi decadenti messi li da questa politica corrotta e poltronara… In ogni modo se il suo partito continua a governare in quel di Siena, evidentemente alla maggioranza die senesi piace… e siccome siamo in democrazia non possiamo far altro che accettare

  12. Gianni Meiattini scrive:

    Una domanda molto attuale sui media nazionali:
    Quanti senesi ci sono nella lista falciani?
    L’eretico ne Sa qualcosa?

  13. PD forever scrive:

    Ma l’eretico una puntata sulle regionali la vuole fare o no? Sembra in val d’elsa vi sia un bagarre incredibile. Da siena pintano per quello dell’ape, ora coppato. A Firenze il rossi non sa più chi ascoltare, le pro bezzine chiamano spesso, altri si muovono con più circospezione e chiamano direttamente vari soggettoni. E se don brunetto, che domani si risalva, mandasse un messaggino allo spregiudicatello, che ne diresti. L’omino che ride, è in panca che si scalda, ma un gli tocca niente, tanto c’è via rosi, dove risulta tutto a posto…

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