Eretico di SienaLa domenica del villaggio: si spezzeranno le reni, i greci (e 2 Ps)? - Eretico di Siena

La domenica del villaggio: si spezzeranno le reni, i greci (e 2 Ps)?

- 05/07/15

Oggi è davvero d’obbligo dedicare l’intera rubrica culturale della domenica al caso-Grecia, dato che gli occhi del mondo intero sono giusto lì rivolti. Le implicazioni politico-sociali-economiche sono a dir poco molteplici e sfaccettate.

Dunque, che Grecia sia: buona lettura!

 

SI SPEZZERANNO LE RENI, I GRECI?

Davvero molto difficile, per non dire letteralmente impossibile, condensare in un pezzo le tante cose che ci sarebbero da scrivere, sul rischio Grexit: visto che di Grecia si discetta, non si può non scomodare Socrate. Sul futuro della Grecia, dobbiamo ammettere di non sapere, nel senso di dare una parola certa e definitiva.

Dal dibattito, però, alcuni elementi di un certo peso sono emersi: sia l’inadeguatezza del duo Tsipras-Varoufakis su certi aspetti della gestione (il referendum odierno, poteva essere un’ottima cosa: ma perché non anticiparlo, allora?), che quella della cosiddetta trojka.

Sulla quale è evidente in primis che non doveva essere tale, come ha fatto rilevare, in modo sacrosanto, Jacques Attali (Repubblica del 1 luglio “Errore gigantesco coinvolgere l’Fmi ha interessi lontani da quelli europei”): nel senso che fare intervenire, e pesantemente, il Fondo monetario internazionale, nel lontano 2010, in una questione come quella greca, è stata pura follia.

Se ci sono (e ci sono!) gli egoismi intraeuropei, figuriamoci quelli fra un organismo mondiale, con investitori asiatici ed americani, e la piccola e gracile Grecia…

Ciò detto, il caso-Grecia (scrivo ovviamente ad urne aperte, senza conoscere quindi il risultato: e non fidandomi degli exit-poll) è stimolante anche per l’uso politico della Storia; tutti i legittimisti filo-trojka, infatti, ricordano che è l’Unione europea ad avere salvato l’Europa dalle guerre, dal 1945 in avanti (la mattanza jugoslava essendo, per loro, una mera eccezione alla regola di cui sopra). La Storia, quindi, legittimerebbe l’atteggiamento implacabile verso la corrotta ed inefficiente Grecia: anche per non creare un precedente, che magari potrebbe essere furbescamente cavalcato da qualche altra potenza mediterranea (Spagna, Portogallo, chissà Italia…).

Peccato però che un precedente la Storia novecentesca ce lo offra, eccome: dopo la Seconda guerra mondiale, alla Germania fu spalmato (di fatto, condonato) il maxidebito che aveva accumulato (e lì c’erano colpe storiche della leadership forse maggiori di quelle greche, no?).

Cosa che non era accaduta dopo la Grande guerra, cagionando la Grande inflazione (o iperinflazione) degli anni Venti e poi, nel gennaio del 1933, l’avvento del nazismo.

Che dire? Ci rimettiamo all’auctoritas di un Premio Nobel, con cui siamo quasi sempre d’accordo; scrive Paul Krugman sul New York times, dopo avere ricordato che perfino l’onesta, proba ed efficiente Finlandia – in questa Europa – è in piena recessione, con il Pil pro capite ridotto del 10 % negli ultimi anni:

“In altre parole, temere le conseguenze di un “no” è ragionevole, perché non si può prevedere cosa accadrebbe dopo. Ma le conseguenze della vittoria del “sì” dovrebbero spaventare ancora di più”.

Per Krugman, in buona sostanza, meglio un parziale salto nel vuoto, che un affidamento senza condizioni alla trojka.

Si spezzeranno dunque le reni, i greci, votando no? Lo scopriremo davvero solo analizzando…

 

Ps 1 Martedì la Libreria senese ospita di nuovo Marco Vichi, per presentare il suo nuovissimo libro “Il console”, ambientato nel I secolo d.C. (Tiberio regnante). Anche se non ci sarà lo scrivente a presentarlo, chi si è perso la kermesse del 22 giugno non se lo perda…

 

Ps 2 Giovedì 9, invece, è la volta di un lettore molto attivo, con i suoi commenti, su questo blog: Edoardo Fantini presenta il volume “Fascismo: Stato sociale o dittatura?” (21,30, Sala della Suvera dell’Accademia dei Rozzi, Via Beccheria 14).

Il libro è scritto appunto da Fantini, da Andrea Piazzesi e da Martina Mussolini, ed è introdotto da Marco Gregoretti, giornalista torinese.

32 Commenti su La domenica del villaggio: si spezzeranno le reni, i greci (e 2 Ps)?

  1. Magico Vento scrive:

    Alle 20:38 scrutinato il 45% dei seggi: avanti il No con il 61,09

  2. anonimo scrive:

    Sinceramente sono più preoccupato del problema Isis che del caso Grecia. Ma ancora una volta l’euroburocrazia è più sensibile al denaro ( di pochi ) che alla sicurezza ed al benessere dei suoi cittadini.

  3. A.B. scrive:

    Spero che il contenuto del libro di Fantini sia meglio del titolo, non mi pare infatti che lo stato sociale sia antitetico alla dittatura. L’interrogativo quindi mi pare del tutto fuori luogo. Sarebbe stato meglio “stato sociale e dittatura”.

    • Edoardo Fantini scrive:

      Caro A.B. non conosci il contenuto del libro ma affermi che il titolo è sbagliato. Fatti vedere il 9 che ne parliamo, ok?

      • A.B. scrive:

        Ammetto si possa trattare di una sindrome da reviewer, l’ora è un pó tarda ma non mi dispiacerebbe esserci.

  4. anonimo scrive:

    Caro Eretico
    Come ti dissi Leonida avrebbe vinto e le burocrazie Europee se la sarebbero fatto sotto. Credo propio che non siano amate dai popoli. Questa non è una vittoria della sinistra, secondo me la più asservita di tutti al liberismo, oramai finito. Ma una vittoria dei popoli. Abbiamo visto anche i nostri gioire, ma l’unici che si sono distinti sono stati il movimento cinque stelle. Perché sono gli unici che possono raccogliere sia la sinistra che non conta più nulla e la destra di Alba Dorata…… Comunque La Grecia può stamparsi la propia moneta ed agganciarsi ai Bric e le cose andranno bene.

  5. Un ammiratore scrive:

    Carissimo Eretico, vedo con piacere che sei tornato a scrivere – e bene – di cose serie, e non solo di circenses come il Palio. Lo so, tu ti vanti di scriverne in modo diverso dagli altri, ed è così: resta però il fatto che sempre di Palio parli (tre pezzi di fila), mentre forse sarebbe il caso di non contribuire anche con questo blog ad una sovraesposizione mediatica che è già tale.

    Sono contento del risultato greco…

  6. anonimo scrive:

    Purtroppo la Germania è sempre stata fonte di disgrazie per il nostro continente. Le è bastato un regalo nel 1989 per riprendere nuovamente l’atteggiamento arrogante e supponente di sempre.

  7. quello di gracciano scrive:

    Quando torni a parlare della Fabbrichina di Colle? Un altro esposto dice sia in arrivo ma la magistratura ronfa…

  8. SENESE CONTROCORRENTE scrive:

    Io sarei per un referendum per buttare fuori la Grmania, da quando è unita sono cominciati i problemi, loro, i crucchi, sognano sempre la grande germania, saranno persone serie, ordinate, ma gira, rigira voglione sempre essere i capetti, i comandini di tutto.

    • anonimo scrive:

      Caro senese controcorrente
      La forza della Germania sta nelle disciplina, e nella lro onestà. Se ti devi curare vai tranquillo hanno una buona efficenza che gli altri invidiana.
      Prova ad andare a ritirare degli esami al tuo cup ospedaliro.
      Intanto per posteggiare devi prendere un tiket. Ieri 6-07 era sciopero, devi infilare il tikte in una macchinetta disposta a mezza via dal posteggio ( che uno deve sapere,
      altrimenti devi andare avanti e indietro a cercare). Fortunatamente fu gratis perche il tempo trascorso fu minimo.
      Oggi mi sono presentato e il cup era pieno di gente e si deve prendere un biglietto, sperando che sia giusto per il ritiro, ed attendere una girandola in un cartellone di c…ba…. uz…in ordine sparso. Uno deve vedere bene altrimenti salta. Giunto allo sportello presenti la tesserina sanitaria e mi hanno consegnato un foglio i A4 con codici a barre, cifre lettere, tasse che per leggerlo ci vuole mezza giornata. A una decina di metri ci sono delle strane macchine che non avevo mai visto, e ne ho girato di mondo. Devi mettere questo foglio in a quattro nella fessura una fessura quella giusta, altrimenti si ricomincia da capo. Poi inserire il bancomat sempre nella fessura giusta, perche si ricomincia da capo. Insomma bisogna aver fatto un corso.
      Consiglierei chi ha inventato questa macchina di copiare il sistema di pagamento con carta nelle autostrade. Dai dai, riesce da una fessura una ricevuta e devi ritornare allo sportello per prendere la cartella. Finalmente ho finito oohhh.
      Forte dell’esperienza infilo il ticket del posteggio a mazza via e ….. non esce il biglitto
      guarda, guarda…booh. Un signore mi fa notare che se non pago cinquanta centesimo il biglietto non esce. E mi ha detto “bisogna leggere”.
      Tempo speso per due viaggi e ritiro 5 ore, vento euro di benzina, più i ticket.
      In Germania amico mio questo non succede. Anzi il presidente di questa regione,
      perché non ci mette le mani.
      p.s
      Caro professore Eretico, potresti andare ad insegnare a presidente della Regione, che esiste la posta elettronica, le carte prepagate, i bonifici, insomma se uno lo desidera possa fare diversamente. E che se gia lo si puo’ fare lo renda pubblico.Grazie
      sportello

    • Tutti bòni a fare i greci col referendum degli altri! scrive:

      Ma se fosse la Germania a fare un referendum? Una cosa tipo “volete voi, popolo tetesko brutto e kattivo, continuare a finanziare i greci?”? Che ne pensate?

      • VEDO NERO scrive:

        La Merkel non vuole la salvezza della Grecia né ora, né prima. Oggi invece di cercare un accordo si è irrigidita. E poi questa UE quando c’è bisogno come aiuta, proprio amici, basta vedere come si stanno comportando con i migranti. Siamo stati lasciati soli. I tedeschi sono i soliti pragmatici, perfetti come i robot, ma non hanno il senso umano. Anche la Grecia ha le sue colpe e gravi, ma intanto ha mandato via quel coglione con la faccia di Findus e ci sarebbe aspettati un segno di pace da parte dell’UE invece nulla. L’Italia comunque dovrebbe svegliarsi e fare le riforme perché avere tanti, troppi mangiaufo a Roma e nelle Regioni che prendono troppi soldi per quello che fanno e troppi privilegi, se continua facciamo una brutta fine. Questo è il problema per noi perché con la scusa della Grecia i media non parlano più delle ingiustizie in Italia. In questo blog ci sono molte brave persone, magari non tutti con la stessa opinione, ma finché non andremo al voto, e sarà presto, la Casta nazionale e senese starà sempre tranquilla. Quindi riflettere bene la prossima volta su chi eleggere. Per Siena io sarei sempre del parere di una lista civica composta dai bloggers (Eretico, Bastardo s.g., ecc) io li voto. Scusate la prolissità.

  9. Anonimo scrive:

    La Grecia tornerà alla dracma, l’Italia alla lira e la Spagna alla peseta con buona pace dei tedeschi. L’euro verrà archiviato e con esso questa Europa affamatrice di popoli.

  10. Lo Smemorato scrive:

    Vi supplico. Non parlate di Grecia. Semplicemente leggete goofynomics, il Blog di Alberto Bagnai. Lì c’è già tutto. Da tre anni.

    • Francesco scrive:

      Bagnai chi? L’amico di quell’altro visionario di Krugman?
      Quelli delle stampanti di stato sempre accese?

      • Lo Smemorato scrive:

        Caro Francesco. Non ti do del fascista per non incorrere nelle ire di Edoardo Fantini (che in questo caso avrebbe pure ragione). Perché ormai mi sembra chiaro; chi difende l’euro è per la compressione salariale contro la democrazia. Punto. Ciò detto Bagnai ha criticato Krugman su molte questioni, per cui prima di scrivere sarebbe simpatico informarsi. Secondo: Bagnai è un signore che tre anni fa ha scritto quello che sta succedendo oggi. Tu cosa hai fatto in questo lasso di tempo? Et de hoc satis.

        • Francesco scrive:

          Ma certo, mi puoi dare anche del fascista, per quanto me ne importa delle etichette…figurati.
          Dubito solo che un fascista possa anche essere liberista e liberale…ma tant’è.

          Seconda questione, se io faccio una affermazione è evidente che mi sono informato prima (ma molto prima, non sono nato certo ieri) e a sentire il sig. Krugman (ripeto, Keynesiano tale e quale a Bagnai) specie nelle ultime affermazioni c’è da mettersi le mani nei capelli dato che da una parte riconosce implicitamente il valore assunto dall’Euro e dall’altra invece lo taccia dei peggiori malanni economici senza rendersi ben conto che le crisi non scoppiano a causa della valutazione della moneta (quando c’era la lira avevamo ben presenti gli scompensi tra Calabria e Lombardia, scompensi che erano mitigati da un costo del lavoro e del denaro più basso al Sud che al Nord, eppure nessuno ha dato colpa della lira nel 92/93).
          Bagnai fa lo stesso tipo di osservazioni (e di conseguenza il suo “discepolo” Borghi) senza nemmeno rendersi conto che l’euro non è una moneta solo europea ma è una moneta usata anche da molti paesi extraeuropei come bene di scambio solido. I problemi economici sono semplicemente scoppiati perché i drogati non si curano dandogli l’eroina ma togliendogliela, per il loro bene e per il nostro.

          • Edoardo Fantini scrive:

            Hai fatto centro, Francesco: un fascista non può essere liberista.

    • Tutti bòni a fare i greci col referendum degli altri! scrive:

      Bagnai è un pessimo economista che solo in un paese di capre può ricevere tante attenzioni

  11. Forzutino scrive:

    Si apprende dalle comunicazioni alla Consob che la People’s bank of China è entrata nel capitale di Mps con quote del 2%.
    Allora è vero che la Cina è vicina…

  12. VEDO NERO scrive:

    Caro Eretico hai detto una cosa giusta: non doveva essere coinvolto il FMI nel 2010 poiché l’organismo è formato da troppi poteri che non amano una UE forte a partire dagli stessi USA, per non parlare della Cina e via dicendo. La Germania? Siamo alle solite. Il sogno di rifare la Grande Germania che domina è sempre nella mente dei tedeschi. Consideriamo che in fatto di contributi all’UE loro sono i primi, ma noi siamo terzi e quindi non sborsiamo noccioline per tenere su questa entità sempre più estranea agli obiettivi iniziali degli anni ’50. E poi la Germania nel 1953 venne graziata di metà dei debiti di guerra, era in ginocchio, ed aveva delle colpe molo più grandi della Grecia oggi. Quindi la Merkel dovrebbe essere meno dura e ringrazi l’unione della Germania, con il beneplacito dell’UE, e Gorbaciov perché sarebbe ancora nella Germania Orientale a fare le sfilate del 1° maggio ossequiando i delegati russi loro padroni. Invece ora fa la capitalista, la rigida burocrate del pil, dello spread e altre menate varie. Non c’è nulla da fare i tedeschi sono sempre i soliti bravi, ordinati, precisi, ma hanno quel paraocchi, quella rigidità mentale acritica che l’ha sempre portati a vincere le battaglie, ma poi perdere sempre la guerra. La Storia insegna.

    • Tutti bòni a fare i greci col referendum degli altri! scrive:

      1) I debiti (e risarcimenti danni) di guerra (che la Germania ha pagato eccome, e la parte non pagata è stata coperta dal Piano Marshall, capra!) sono debiti una tantum, c’entrano come il cavolo a merenda con la Grecia, paese di fatto insolvente (ma studiate economia su Novella 2000?)

      2) Il FMI è arrivato persino ad aggirare le sue stesse regole pur di aiutare la Grecia (e infatti parecchi paesi non UE si sono incazzati per questo trattamento di favore!), ma questo le capre non lo sanno!

  13. Maria Lupi scrive:

    Ma Eretico, tra poco si festeggiano i due anni da quando hai aperto il sito FB e…lo hai lasciato senza cure! Sciagurato
    Ugulamente per non avere Bastardo senza gloria tra i link utili! Come mai?

  14. A.B. scrive:

    Sará che il mio concetto di libertá è controbilanciato da quello senso per il rispetto delle regole, ma ho la sensazione che il gioco politico greco si stia traducendo in un banale ricatto. L’Italia ha vissuto per trent’anni e più al di sopra delle proprie possibilitá, e tutti noi che la abitiamo stiamo rinunciando ad abitudini consolidate, spese necessarie o lussi, nel tentativo di ritrovare una nostra dimensione sostenibile. Paghiamo caterve di tasse, non sappiamo se è quando andremo in pensione, avendo però la consapevolezza che prenderemo molto meno delle pensioni che oggi riceve chi ha lavorato molto meno di quanto dovremo fare noi. In poche parole siamo responsabili e ci stiamo oggettivamente sacrificando. Poi arrivano sti levantini e dicono che l’Europa deve cambiare , ma solo dopo aver falsificato bilanci dello stato ed aver perso ogni barlume di credibilitá internazionale. Le conseguenze di questa rivoluzione è che oggi tutti noi siamo più poveri e che chi ha barato (in questo caso sinonimo di rubato) alla fine verrá premiato. Come al solito i furbi vincono e gli scemi stanno zitti e pagano. E mi tocca sentire pure quei cretini dei 5stelle che vogliono fare il referendum per l’euro. Poi però il mutuo me lo devono pagare loro con i loro amici greci.

    • Francesco scrive:

      Hai perfettamente ragione perché le cose stanno proprio come dici.
      Ma oggi fa molto più fico essere antitedeschi piuttosto che prenderli come esempio, è molto più fico essere contro l’euro (gridando alla svalutazione, come se non fosse un furto per le tasche dei cittadini). è molto più fico inoltre mettere in mano ai cittadini questioni più grandi di loro attraverso il mezzo populistico dei referendum.

      Ebbene si, sembra che i cittadini non abbiano poi questa lucidità, al pari di un bambino a cui si chiede di decidere se fare i compiti o andare a giocare…secondo voi cosa sceglierebbe?

  15. Licione scrive:

    I greci hanno dimostrato un patriottismo che gli italiani non hanno mai avuto essendosi fermati al campanilismo.
    Rispettiamoli per questo

    • Tutti bòni a fare i greci col referendum degli altri! scrive:

      I greci hanno solo dimostrato di essere un popolo corrotto, clientelare, coglione (scambiare il contentino oggi -la pensione alla 55enne zitella oggi- con il crack totale domani) e che abbocca ai demagoghi, persino più di noi.
      Foeura dai ball!

  16. Leonida scrive:

    La questione è sicuramente complessa: da un lato, capisco la spirale in cui la Grecia si è venuta a trovare (al pari di molti Paesi del terzo mondo). Ormai sta facendo debiti per pagare gli interessi sui debiti. Dall’altro lato, però, l’atteggiamento della Grecia non mi “quadra”: forte delle neppure tanto velate promesse di Russia e Cina, ha semplicemente trovato altri finanziatori (di cui diventerà debitrice, nè più nè meno di adesso) per mantenere un sistema artificialmente gonfiato e quasi toralmente basato sul pubblico impiego. A me, al contrario di come è stata celebrata dalle sinistre europee, questa mossa è sembrata molto furba ed autoconservativa: quando c’è da prendere, siamo una comunità; quando c’è da pagare, pagano gli altri.

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