Eretico di SienaMoratoria paliesca: scrivere d'altro (e 2 Ps)? - Eretico di Siena

Moratoria paliesca: scrivere d’altro (e 2 Ps)?

- 09/07/15

 

Come alcuni lettori alquanto avveduti hanno scritto nei loro interventi, questa è l’estate giusta, perfetta, per fare passare sotto silenzio ciò che si deve; e questo grazie ad un Palio che è sembrato sceneggiato apposta per alimentare tensioni (e pulsioni) infinite, in vista di un’altra carriera in cui sulla carta può succedere di tutto.

Il solito giornalista chiamante da Milano mi domandava, l’altro giorno, cosa si dicesse in città del 2% di Mps passato in mano cinese: francamente, non ho saputo rispondergli. Mi ha messo in difficoltà. Gli ho detto che le polemiche postpaliesche stavano (stanno) fagocitando senza pietà tutto il resto, non solo il Mps; allora lui ha riprovato:

“perché la Fondazione Mps ha invitato Claudio Lotito a vedere il Palio, visto che di quello mi parli?”.

Anche qui, ho risposto in modo evasivo, tipo studente alle prese con la domanda che non si aspetta. Magnanimo, il giornalista foresto ha capito che poteva passare ai saluti, ed andare a lavorare sul serio…

 

Tra l’altro, mi piace notare una cosa: tutti i bloggers (compresi quelli piddini) hanno ripreso una programmazione ordinaria, mentre la carta stampata, ad una settimana dalla carriera (!), è ancora supinamente allineata al post-Palio (foto, lettere, commenti, interviste, et alia): caldo quanto lo si voglia, ma pur sempre post-Palio…

Come già fatto altre volte, non posso che ripetere quanto segue: ho avuto modo, in passato, di scartabellare centinaia di copie di quotidiani locali della prima parte del secolo scorso, in particolare del periodo degli anni Trenta.

Del Palio, c’era scritto chi l’aveva vinto, a malapena con quale fantino e quadrupede; poi si dava notizia della gioia popolare (ovviamente senza foto), e tutti a scrivere/leggere di altro.

Erano forse meno contradaioli, quei cronisti o quei lettori, rispetto all’oggi? Si firmi, chi ha il coraggio di sostenerlo con decisione.

Evidentemente, c’era una diversa organizzazione gerarchica delle informazioni; ed in questo caso, non si dia colpa ad Internet (che ne ha, peraltro: non per sputare nel piatto in cui si scrive), perché l’andazzo è iniziato nei Novanta, per poi dilagare sfacciatamente negli anni a venire.

Quelli che hanno creato il fantino-fashion, col fisico da modello e con la depilazione total body; quelli che sono riusciti a scrivere del niente, anche al di fuori dei 4 canonici giorni (le previsite al Ceppo: che pena), e via discorrendo.

Da parte nostra, la nostra moratoria personale sarà che fino al prossimo Palio non scriveremo mezza riga paliesca (salvo cose eclatanti assai): non per mancanza di rispetto per la Festa, ma per l’esatto contrario…

 

Ps 1 La Coop acquista l’ex scuola Alfieri, per farci un nuovo centro di vendita (ne scrive anche Bastardo senza gloria, cui rimando): il Comune dice che era un’area in mano ai topi, quindi – fa capire – si perde poco (certo, ma di chi è la colpa per averla resa tale?). Ancora una volta, il “soccorso rosso” interviene (dopo la Regione): l’importante è che le donnine della Cooppe votino sempre bene.

Ps 2 Sabato, parte una nuova rubrica estiva: “Leggi, che ti passa”.

Riproporrò alcuni capitoli scelti del mio romanzo (del 2010) “Gli scheletri nell’armadio”: con interventi dei lettori del blog, mi auguro. Ad majora…

17 Commenti su Moratoria paliesca: scrivere d’altro (e 2 Ps)?

    • Alberto scrive:

      L’hanno già fatto sparire questo link…nel resto del web (non senese) ci sono nomi e cognomi. A Siena ovviamente no.
      MAFIOSI!!

  1. Magico Vento scrive:

    Il Palio, Eretico, è l’unico “giochino” capace di attrarre indistintamente tutti senza distinzione ( calcio e basket sono in risalita ma non ancora a livelli da muovere buona parte dell’opinione pubblica, sono ancora argomenti da semplici appassionati. Il Palio invece muove indistintamente i tre terzi di città, sia che si corra oppure no. Raccolgo quindi la tua provocazione circa il vasto spazio che occupa ancora oggi nelle cronache locali domandandoti:
    – ma credi veramente che dirigenti amministrativi che hanno gestito decine di palii non sappiano che il provvedimento applicato al Columbu sia fuori della grazia di Dio?
    – Occorreva aprire un’indagine apposita tenuto conto di tutti i processi più importanti in corso che giorno dopo giorno rischiano la prescrizione dei termini?
    Tu hai sottolineato che sono accadute cose importanti che sono passate in sordina in questi giorni di calura paliesca. Provo ad aggiungere che altre devono ancora succedere e non sarei stupito che il Palio di Agosto che ha le stimmate e le premesse di quello appena corso non serva continuare a far puntare nuovamente lo sguardo sul Campo distogliendolo da quanto potrebbe accadere in vie o strade limitrofe o adiacenti. Come diceva un noto politico ben noto “a pensar male si fa peccato ma il più delle volte ci si azzecca”

  2. lupus in fabula scrive:

    Ma il prezzo di vendita dell’ex Alfieri è noto? e soprattutto è congruo con le leggi di mercato? oppure è una donazione simbolica delle coop alla comunità visto che il beneficio per un nuovo supermercato coop per la cittadinanza sarà tale che sarebbe un sopruso chiedere un prezzo troppo alto per l ‘ immobile.

    • anonimo scrive:

      Caro casmar
      Io penso che perdi tempo a cercare in loco…….Tutto funziona con cerchie di potere,
      Prova a battere su internet ” inter alpha group banks”. Se sei arguto troverai la catena di comando. Tutto fa capo a qualcosa che devi individuare. Per il resto stai sereno tanto il sole cammina allo stesso modo, e tramonta per poi risorgere e l’occhio vede.

  3. Francesco scrive:

    I Media fanno un lavoro di incorniciamento della realtà oltre che di selezione delle notizie da presentare al pubblico. Mentre però in un sistema pluralista i temi proposti sono vari perché vari sono gli interessi, in un sistema dei media oligarchico e costituito da due quotidiani (due televisione e due o tre radio) è chiaro che vi sia un totale appiattimento su quelli che sono i temi maggiormente notiziabili.

    Insomma il problema ha due facce: da un lato un sistema mediatico ridotto e quindi limitato e dall’altra un pubblico ottuso che richiede (e sottolineo richiede) una determinata qualità e quantità di temi o meglio ancora, richiedono una esaustiva lettura di tutti gli aspetti legati ad un solo tema.

    Non mi stupisce per nulla che fino a qualche decennio fa il Palio fosse un tema relativamente trattato sui media, questo perché probabilmente era vissuto in modo più diretto dai cittadini (leggasi anche il diverso approccio dei popoli con i vari rioni) oltre a mancare una epica e una retorica dell’eroismo paliesco del tutto assente in precedenza.

  4. Senesediritorno scrive:

    E dopo il sacco del Monte, non sara mica che qualche rischio i depositanti italiani lo potranno correre anche sulla Cassa Depositi e Prestiti ? (sempre per il citato “a pensar male……”

    da Il Fatto Quotidiano on line di oggi

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07/11/cassa-depositi-e-prestiti-missione-compiuta-per-renzi-che-ha-varato-la-nuova-era/1865009/

  5. VEDO NERO scrive:

    Oggi ho visto un vecchio filmato di ’96 ore di Palio’ del 28 giugno 1982 col giovane Masoni che intervistava il ‘poro’ Franchi. Veniva affrontato il tema del calcio col Franchi che poneva in rilievo il seguimento dei giovani, del gioco leale senza cieco agonismo e dell’importanza educativa dello sport in genere, insomma argomenti e stile agli antipodi di Blatter. L’unico errore è che nei Mondiali in corso in Spagna, per noi vittoriosi, prevedeva la vittoria del Brasile. Per i Palio parlava con rispetto delle consorelle e sperava di una prossima vittoria della Torre, che tutti poi sanno come andò invece. Mi ha fatto piacere vedere e risentire questo grande senese con tante soddisfazioni nel calcio, ma pochissime nella Torre. Speriamo abbia visto dall’alto l’ultimo Palio.

    • infatti scrive:

      di certo la levatura del povero Dott. Franchi era tutta un’altra rispetto a questo di ora
      ma lasciamo perdere, a siena ci sono problemi gravi e meritevoli di attenzione; molto più seri dei versi di paul hair

  6. donciack c scrive:

    Frequento Siena da 5 anni e mi sono sforzato di capire un po’ la città dove non vivo, ma dove spesso mi trovo per vari motivi. La cosa che più mi colpisce è, banalmente, il Palio, che è il più grande e perfetto sistema di condizionamento, e dunque, di controllo sociale, che mai abbia visto. Lavorando nel campo degli studi storici e antropologici, forse vedo cose che i senesi non riescono a vedere normalmente. Prima di tutto il Palio -nella forma, con le regole e le contrade attuali- è un’invenzione medicea, dei tanto odiati fiorentini, che dopo l’annessione di Siena si trovarono a gestire un giustificato, ma fortissimo sentimento antimediceo e antifiorentino. Il rafforzamento della ormai scolorita tradizione dei pali “alla lunga” che si tenevano a Siena prima del ‘500 con l’invenzione dei più appassionanti pali “alla tonda” in Piazza del Campo, fu la soluzione dei Medici al problema. Come dire: cari senesi, fate i balocchi con i cavalli, che alla politica e all’economia ci pensiamo noi fiorentini. Panem et circenses, niente di nuovo, ma ai senesi gli deve essere sfuggito questo dettaglio. Bisogna dire che, purtroppo, è stata una malefica trovata che funziona ancora oggi. Le contrade organizzano e pianificano la vita dei cittadini, ne scandiscono i tempi, ne condizionano i bisogni, controllano il territorio, creano aspettative, gestiscono il tempo libero, istituzionalizzano le rivalità, pilotano l’aggressività delle persone, il tutto verso scopi che siano innocui al potere! Mi domando infatti: se in una città di solo 55.000 abitanti, dove tutti sanno tutto di tutti, invece di pensare ad allevare cavalli, sorteggiare cavalli, pettinare cavalli, fare le unghie ai cavalli, benedire cavalli e accontentarsi di quelle elemosine di euro che elargivano per comprare bandiere, trombette e tamburi per giocare al Palio, il popolo (in questo caso, purtroppo, bue) avesse guardato a quello che gli stava succedendo in casa sotto gli occhi, forse oggi Siena non sarebbe diventata uno dei più marci esempi di italico malgoverno. Sinceramente credo che la rovina della città sia da attribuirsi anche al Palio, a questa “trappola sociale” che i fiorentini hanno teso a Siena qualche secolo fa e che ancora oggi educa -o meglio dire, addestra- la città ad essere “distratta”, ma soprattutto suddita di un sistema, che è prima di tutto quello delle contrade e per estensione, anche ai sistemi dei poteri politici, religioni, massonici. Ma non è mai troppo tardi per smettere.
    Cordialmente.

    • foloso scrive:

      Rispetto il suo parere ma non lo condivido minimamente. Visto che lei si definisce studioso di storia ed antropologia non può disconoscere il fatto che le contrade promanino dalle compagnie militari che esistevano a Siena ben prima dei Medici. Io credo che l’imprinting ” di condizionamento” derivi proprio dalla natura di tali compagnie e dalla loro attività.
      https://it.wikipedia.org/wiki/Compagnie_militari_di_Siena
      Trovo invece semplicistico e qualunquistico il passaggio in cui lei dice: “Le contrade organizzano e pianificano la vita dei cittadini, ne scandiscono i tempi, ne condizionano i bisogni, controllano il territorio, creano aspettative, gestiscono il tempo libero, istituzionalizzano le rivalità, pilotano l’aggressività delle persone, il tutto verso scopi che siano innocui al potere! Mi domando infatti: se in una città di solo 55.000 abitanti, dove tutti sanno tutto di tutti, invece di pensare ad allevare cavalli, sorteggiare cavalli, pettinare cavalli, fare le unghie ai cavalli, benedire cavalli e accontentarsi di quelle elemosine di euro che elargivano per comprare bandiere, trombette e tamburi per giocare al Palio, il popolo …..” Questo è il pensiero di una persona che per sua stessa ammissione vive a Siena da 5 anni e crede di aver capito tutto…..le faccio io una proposta…..nei prox 5 anni provi a frequentare una Contrada , fare i servizi in cucina, o i turni al bar in società, provi a prestare la propria opera volontariamente e alla fine si fruchi in tasca per il bene comune…..poi rilegga le sue INCROLLABILI VERITA’ e vedra’ che il mondo si sarà capovolto.
      Saluti

      • donciack scrive:

        Gentile Foloso
        Mi dispiace risponderle così in ritardo, ma solo ora leggo la sua risposta e non so se Lei leggerà la mia. Sinceramente quelle che immagino essere le sue attività in contrada non fanno che rafforzare il significato della mia analisi: mi sembra di capire, ma potrei sbagliarmi, che le sue attività corrispondano esattamente a quei modelli di comportamento che la Contrada ha deciso siano corretti per un contradaiolo, ai quali lei si adegua per non correre il rischio di essere emarginato dal microsistema sociale che la contrada ha elaborato come adeguato, e che i contradaioli per, forse, paura di una allontanamento si plasmano. Se non è condizionamento e controllo questo, mi dica Lei qual’è?
        Cordiali saluti

    • Dalle lastre scrive:

      Perfettamente d’accordo. Il palio per un senese è il calcio per l’Italia. Siamo sempre in emergenza, ma è sufficiente acquistare un giocatore , a cifre iperboliche, per scatenarsi sul nulla. Un tatuaggio e vai. Il palio ci ha distrutto qualsivoglia reazione. Facciamo tutto in contrada con l’unico obiettivo di strapagare un fantino, che magari si permette di cambiare il chip di un cavallo per vincere facile. E noi tutti lì a sbavare. Ci hanno portato via tutto; non c’ha interessato. Viviamo ancora bene con tutto quello che MPS ci ha dato. Abbiamo sempre fatto poco, begli stipendi/pensioni, e chi se ne frega se i ns. Giovani avranno problemi. Abbiamo messo in cascina fieno per la ns.e per la futura generazione. Siamo tranquilli, e via tutti a mociano, a monticiano, etc.dietro falsità incredibili, pronti a soddisfare qualsiasi richiesta dei fantini, per poter dire che oggi sono andato “a scuderia” . Riprendiamoci la ns.vita/dignità. Mettiamo nel giusto ambito/considerazione tutto ciò che è palio. Il priore, il capitano, i mangini, i vicari etc.tutto nel loro angolino, senza tanti pettoni. Riprendiamoci la festa/vita. Non lasciamoci abbindolare da falsità, occorre la NORMALITÀ. Le sagre a Montalcino, aboliamo le senesi, torniamo a vivere la contrada come gioia di stare insieme, divertimento, non esasperiamo sempre il tutto.
      Occupiamoci, e riserviamo la ns.vitalità ai tantissimi problemi che ci hanno caricato nel groppone. Ribelliamoci, dimostriami che siamo vivi, non solo per il cavallo.

Rispondi a donciack Annulla risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.