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Se questo è un Sindaco: Valentini e Badesse…

- 20/09/15

 

Questa domenica, niente Cultura (recupereremo alla grande, tranquilli): urge l’attualità sui fatti di Monteriggioni, quelli che porteranno alle dimissioni dell’attuale Sindaco di Siena Valentini Bruno, quando finalmente capirà che il cerchio si sta inesorabilmente stringendo, e che i suoi scheletri nell’armadio stanno finalmente emergendo.

La Nazione di venerdì – con Cecilia Marzotti – ha scritto di dieci fascicoli (dieci!) aperti sull’urbanistica di Monteriggioni, durante il periodo in cui il Valentini era Primo cittadino. Anche per violazione del vincolo cimiteriale, per il campo da baseball di Castellina scalo (chapeau).

Resta a chi scrive un solo rimpianto personale: l’ipocrisia del rinnovatore (sic) Valentini poteva essere smascherata nel 2013, ben prima di adesso.

Questa volta, invece che PRIMA, siamo arrivati TARDI: ma meglio tardi che mai, no?

 

ALLE BADESSE? SI FA COME CI PARE…

 

Zona artigianale-industriale delle Badesse (Comune di Monteriggioni), a circa 1 km. dallo stadio, direzione Castellina Scalo; il Piano strutturale del 2004 indica la suddetta zona a pericolosità idraulica 4 (la massima). Il rischio alluvione è concreto, per capirsi.

Nel 2006, Valentini regnante, si deve redigere il Regolamento urbanistico: all’improvviso – e senza che in sostanza sia emersa alcuna novità geologica – la zona in questione viene portata da rischio 4 a rischio 1 (!). In questo modo, vengono bypassati tutti i vincoli urbanistici del caso (Conferenza dei servizi in primo luogo, in cui hanno voce Regione, Provincia e Soprintendenza). Da notare che nessuna significativa opera di difesa idraulica è stata nel frattempo approntata. Il geologo che fa passare da 4 a 1 il rischio idraulico è Andrea Capotorti.

In questa zona (denominata L) si potrebbe costruire solo edilizia di INTERESSE PUBBLICO, assolutamente niente di interesse privato; ecco dunque che si arriva all’edilizia sui generis tipica della gestione Valentini, e si continua a cementificare, cementificare, cementificare: il capannone Bartolini, più la centrale di betonaggio della Unicalcestruzzi Spa (oggi sequestrata dall’autorità giudiziaria).

Interessa, in particolare, la vicenda di tale Niccolò Lupi Grassi, proprietario di terreni in loco: Lupi Grassi (che pare avere avuto anche un nipote in Consiglio comunale, illo tempore) vende alla Unicalcestruzzi spa; nel preliminare di vendita, le parti affermano espressamente l’assenso informale del Comune di Monteriggioni a bypassare ogni procedura di garanzia (carta canta). Chi deve sapere, sa che a Monteriggioni (ed alle Badesse massimamente) si fa come ci pare.

Lupi Grassi, appena il Consiglio comunale (24 giugno 2008, Delibera 37) rende edificabile il terreno, cede  (gratuitamente) al Comune di Monteriggioni 2 appezzamenti di terra all’interno del Castello. Tra l’altro, nello stesso Consiglio comunale del 24 giugno 2008 ci si esprime a favore dell’edificabilità dell’area di Uopini, futuro sequestro: per San Giovanni, todos caballeros?

In definitiva: perchè nel preliminare di vendita (tra Lupi Grassi e la Unicalcestruzzi) le due parti sono sicure che il Comune non frapporrà ostacolo alcuno?

Uno dei pochi, pochissimi che non può non saperlo, è Valentini Bruno, allora Sindaco del ridente Comune di Monteriggioni: il quale senz’altro potrà dire all’opinione pubblica tutto quanto essa desidera sapere. Sull’urbanistica “allegra” di Monteriggioni, magari in particolare sulle Badesse.

Restiamo in attesa, trepidante. Più del solito, potremmo dire…

 

Ps Quanto prima, torneremo ai commenti: dipende dal gestore del blog (Aruba), non dal povero eretico. Portate pazienza!

5 Commenti su Se questo è un Sindaco: Valentini e Badesse…

  1. Angelo scrive:

    La lottizzazione di via della Resistenza alle Badesse è stata sequestrata con il decreto del 11/7/2015 del GIP Ilaria Cornetti.
    Si interroga il GIP:

    “(…) Può il progetto d’insieme approvato dal consiglio comunale di Monteriggioni con la delibera n. 37 di data 24.06.2008 considerarsi strumento particolareggiato attuativo del Piano Regolatore Generale equipollente al piano di lottizzazione, oltre che coerente con le disposizioni del regolamento urbanistico comunale, in particolare con l’art. 37 delle medesime?
    La risposta deve essere negative per le ragioni seguono. (…)”

    DEEENG !!!! Architetto Massimo MAZZINI. Il GIP ha bocciato lei e chi le ha dato la laurea!!!

    Ecco le ragioni, confermate dal Tribunale per il riesame.

    “(…) In primo luogo si evidenzia subito che assolutamente genericaè l’indicazione contenuta nell’articolo 37 del RUC, il quale al comma I precisa che esso ha ad oggetto la realizzazione o conservazione di attrezzature di uso pubblico e di interesse generale alla scala urbana e comprensioriale, senza specificare cosa debba intendersi per attrezzatura di uso pubblico e di interesse generale.
    Altrettanto generica è la previsione, sempre contenuta nell’articolo 37, dell’intervento previsto per l’area L delle Badesse, destinata alla costruzione di attrezzature connesse con la viabilità, i trasporti, e la logistica, e con i servizi all’edilizia.
    Non solo entrambe le disposizioni sono così vaghe da rendere sostanzialmente impossibile capire secondo quali criteri dovrebbe stabilirsi cosa sia un’attrezzatura, di uso pubblico e di interesse generale, connessa con viabilità, trasporti, logistica, servizi all’edilizia.
    Ma esse risultano addirittura tra loro in contraddizione, considerato che non si vede come possano dirsi di uso pubblico e, contestualmente, di interesse generale le attrezzature connesse con viabilità, trasporti, logistica, servizi all’edilizia.
    E che contraddizione vi sia lo si deduce non solo dalla lettura della norma nel suo complesso, comma I e disposizione sull’area L Badesse, ma anche dall’esame dell’intervento di cui al progetto unitario approvato dal consiglio comunale del comune di Monteriggioni con la delibera 37 in data 24.06.2008.
    Nella relazione tecnica descrittiva del progetto d’insieme gli otto lotti hanno le seguenti destinazioni d’uso: attrezzature connesse con la viabilità, attrezzature connesse con i trasporti e la logistica, attrezzature connesse per servizi all’edilizia, anche di natura industriale e/o artigianale.
    Senza dubbio si tratta di destinazioni d’uso che mal si adattano ai due requisiti che secondo l’articolo 37 NTA Regolamento Urbanistico 2006 gli interventi nelle aree elencate dovevano rivestire, quelli dell’uso pubblico e dell’interesse generale.
    Non solo il progetto d’insieme, quindi, non è conforme all’articolo 37 RUC che lo introduce e lo regola, ma è la stessa delibera di approvazione a rendere il progetto d’insieme uno strumento non equiparabile ad un piano di lottizzazione o comunque ad un piano attuativo di strumento urbanistico generale.
    Infatti nel corpo della stessa si legge che esso progetto è ritenuto vincolante limitatamente alle previsioni concernenti l’infrastruttura stradale, le aree a parcheggio, il verde pubblico, mentre è assunta come meramente indicativa la dislocazione, il numero, la conformazione dei lotti (…)”.

    Ed ancora dice il GIP:
    “(…) Il governo del territorio per essere effettivo, e non ridursi a mera formula di stile, e riuscire a garantire uno sviluppo urbanistico-edilizio razionale ed adeguato rispetto sia alle esigenze abitative e produttive sia a quelle di un utilizzo del suolo che tenga conto delle peculiarità paesaggistiche, ambientali in senso lato, di cofnormazione idro-geologica, di vicinanza/lontananza rispetto agli altri insediamenti residenziali, commerciali, industriali, presuppone, per quanlunque intervento che modifichi il carico urbanistico e/o necessiti di essere raccordato con l’edificazione preesistente, la predisposizione di un piano attuativo che indichi le opere di urbanizzazione primaria e secondaria da realizzare e ne espliciti i requisiti di adeguatezza e proporzionalità.
    Considerato che nel caso di specie l’intervento riguardava circa sei ettari di terreno in zona precedentemente a destinazione agricola, che esso consisteva nella edificazione, per una cubatura complessiva massima di oltre 67.000 metri cubi, di otto edifici con altezza consentita sino a sei metri, per la realizzazione di strutture destinate ai trasporti, alla logistica, alla viabilità, all’edilizia anche di natura artigianale e/o industriale, ne consegue che un piano attuativo doveva essere adottato, in luogo ed invece della mera approvazione del progetto unitario o d’insieme (…)”.

    T’è capii architetto MAZZINI???

    Ed ancora il GIP prosegue nel proprio giudizio evocando il convitato di pietra – il dott. BRUNO VALENTINI, Sindaco di Siena, già Sindaco di Monteriggioni, oggi Presidente della Commissione dell’ANCI per l’assetto del territorio, lo sviluppo urbanistico e la tutela idrogeologica del territorio (avete capito bene, non è una barzelletta – a proposito del rischio idrogeologico presente nell’area abusivamente lottizzata:
    “(…) Infine, quanto al rischio idraulico, si osserva che l’area in oggetto secondo il Piano di Stralcio di Assetto Idrogeologico dell’Autorità di Bacino del fiume Arno, sarebbe quasi interamente zona a pericolosità idraulica moderata, detta P.I.1.
    Si legge nella nota di Polizia Giudiziaria di data 03.05.2015 che la geologa dottoressa Grassi nello svolgimento delle indagini necessarie per predisporre la variante 2013 al piano strutturale ebbe ad indicare il rischio idraulico in P.I. 3 (variante ai fogli nn. 67) e seguenti.
    Da tale innovazione le autorità inquirenti fanno derivare, ai sensi degli articoli 7 e 38 del PAI sopra richiamato, la sussistenza di un assoluto divieto di edificazione in assenza della preventiva o contestuale realizzazione delle opere di messa in sicurezza idraulica, previo parere dell’autorità idraulica competente e dell’autorità di bacino.
    Divieto di edificazione previsto per le aree di fondovalle interessate da pericolosità idraulica per fenomeni di esondazione o di ristagno o di deflusso difficoltoso delle acque dall’articolo 73 del RUC.
    Considerato che quella in oggetto è area interessata da più eventi inondativi verificatisi nei primi anni novanta, visto il disposto dell’articolo 73 del RUC e visto il contenuto della delibera di approvazione del progetto d’insieme che definisce l’area parzialmente interessata da pericolosità idraulica elevata, effettivamente sufficientemente precisi e concordanti sono gli elementi per concludere che nell’area in oggetto non poteva procedersi ad edificazione, se non, per lo meno, previo svolgimento degli studi idraulici di cui al già citato articolo 37 del RUC.
    Se violazione di vincoli di inedificabilità vi è stata, e dagli elementi descritti pare potersi concludere che per il rischio idraulico, il vincolo di rispetto ferroviario, ed il vincolo sismico, tale violazione vi è stata, allora si versa in ipotesi previste dall’art. 31 comma VI DPR 380/2001, regolata, quanto alle sue conseguenze sanzionatorie dall’articolo 44 comma I lettera c) primo periodo DPR 380/2001”.

    ALLA PROSSIMA PUNTATA LA LETTERA DEL VALENTINI BRUNO (Don Brunetto) CON LA QUALE AUTORIZZA LE SORELLE BATELLI ALLA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO UNITARIO DI LOTTIZZAZIONE.
    SI!! AVETE BEN COMPRESO!!
    E’ IL VALENTINI AD AVER DATO IL PROPRIO AUTOREVOLE IMPRIMATUR ALL’AVVIO DEL PROCESSO DI LOTTIZZAZIONE ABUSIVA!!!

  2. il contadino scrive:

    Indovina indovinello.. chi era il geologo che ha eseguito le perizie per le strutture poi sequestrate, nella finestra temporale tra il Piano Strutturale e la variante 2013, cioè nel periodo di deperimetrazione del rischio idraulico dell’area

  3. Mario scrive:

    xyz sono queste le variabili

  4. Carlo scrive:

    Il buon (poco buon) Valentini, ha voluto conquistare Siena a dispetto di tutto e tutti.
    Doveva essere il Sindaco della ripresa !!!!!! quale voi la vedete?????
    A Monteriggioni ha fatto dell’incredibile ma gli scheletri usciranno presto dall’armadio (mi auguro).
    A nessuno è venuto in mente di vedere o valutare i più stretti collaboratori di costui???? forse sanno più di quello che si possa pensare…..
    Dopo Monteriggioni dall’urbanistica sfrenata a Siena vuole fare l’ecologista anti-cemento, fermando tutto e portando alla rovina un comparto già decimato dalla grave crisi inferta dal crollo della grande Banca.
    Se questo è il Sindaco della ripresa e dell’ammodernamento, beh!!!! forse ci vedrei meglio Beppe di Bedo se non fosse morto…..

  5. Michael Kohlhaas scrive:

    Di passaggio dal castello di Monteriggioni qualche giorno fa ho intravisto di sfuggita un avviso su carta intestata dei carabinieri appeso all’ingresso di uno dei percorsi lungo le mura: aveva tanto l’aria di una comunicazione di sequestro di una qualche struttura legata a tale percorso. Qualcuno può darci lumi? Sarebbe davvero una disdetta in un comune così virtuoso dal punto di vista urbanistico…

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