Eretico di SienaIn attesa del trionfo, Queen Elizabeth (e 3 Ps)... - Eretico di Siena

In attesa del trionfo, Queen Elizabeth (e 3 Ps)…

- 03/11/15

 

Allacciate le cinture, cari lettori del blog: potrebbe (il condizionale è sempre d’obbligo) essere una settimana da incorniciare, con fiocchi e controfiocchi, questa di inizio novembre. Prepariamoci, dunque, come si conviene.

Carne al fuoco (se lo sa l’Oms, ci rampogna tutti…) ce n’è tanta, a iosa davvero: il Vaticano in fiamme (giudiziarie), chissà che, finalmente, non scappi fuori qualcosa di interessante anche per Sienina (ed intanto in Via dei Fusari l’appartamento SENZA numero – dunque si presume esentasse – è ancora tale…); forse, chissà, magari potremmo finalmente organizzare un pellegrinaggio di festeggiamento lungo la Francigena, brindando alla dipartita del pessimo Primo cittadino senesota Valentini Bruno (e non fate i furbi, cari piddini dell’informazione: qui si gioisce per l’operato della Procura della Repubblica, solo e soltanto perché il Pd senesota NON è in grado di cacciare a pedate un Sindaco che da tempo ha rotto ogni legame di fiducia con la cittadinanza; come e più – molto più – di Marino, che almeno i poteri forti pregressi, nell’Urbe, ha provato ad aggredirli, a differenza di questo).

Nel frattempo, godiamoci il dibattito scatenato dalla notizia anticipata dalla Nazione (io cito, loro no) sull’invito di Queen Elizabeth II alle Contrade per il suo novantesimo compleanno (che si dovrebbe celebrare il 12 giugno, nonostante la data di nascita risulti al 21 aprile, un giorno dopo il compleanno di Hitler…).

I precedenti storici – parliamoci chiaro – sono del tutto a favore dell’evento: il Palio è stato ad usum monarchiae dai sabaudi (certo, era quella italiana, non inglese…) in non so quante volte; le Contrade sono andate ad omaggiare financo Hitler e Mussolini a Firenze (a Firenze!), quel 9 maggio del 1938 (argomento del primissimo libro ereticale, illo tempore), e – peggio ancora – la Piazza fu approntata per un semi-Palio, nel 1942, in occasione di una visita della Hitlerjugend, cioè dell’organizzazione giovanile del Partito nazista.

Certo, eravamo all’interno di un regime, non in una (pseudo) democrazia come oggi, nella quale gli ultimi tre Presidenti del Consiglio NON sono stati mai eletti da nessuno, per quel ruolo.Dobbiamo continuare oltre?

In più, a questo punto se Dio vuole si gioca a carte scoperte, finalmente: il Palio ormai si fa anche (soprattutto?) per il denaro, per il ritorno commerciale dell’evento, per far fare un paio di bicchierate in più, ad uso televisivo, all’Assessore Pallai: dunque ben venga Queen Elizabeth, che una sua statura ce l’ha, almeno lei.

E ve lo immaginate il piacione e la Pallai che sfoggiano il loro inglese da bagnini (con rispetto per i bagnini) al cospetto della Regina madre, quando sarà? Bisogna organizzare un charter speciale, e presenziare: ci sarà da scrivere per un paio di mesi, garantito (a patto che ci arrivino, al compleanno).

Visto che ci siamo, fatto 30 facciamo 31: cerchiamo anche di sfondare – più che sulla senescente Inghilterra – sui nuovi mercati: Cina ed India, soprattutto. Nel mio nuovo romanzo (fra un mesetto ci siamo, siamo già alle bozze corrette) si immagina una forte penetrazione di quei mercati asiatici in città, per Palio e non solo: numeri alla mano, è lì che si deve lavorare. Cercate di agganciare qualche industriale indiano, lì c’è il futuro: tutto il resto è Storia, ma vale meno di Cindia (copyright dell’ottimo Federico Rampini).

Assessore Pallai, si dia da fare (se Dio vuole, per poco ancora)….

 

Ps 1 Pare ci siano novità interessanti e stimolanti anche sul conto del professor Sacco, l’ideologo di Siena Capitale della Kultura: da non crederci…

Ps 2 Stiamo ancora aspettando di sapere dove sarà (all’estero) il Magnifico Rettore Riccaboni, il 13 novembre: si porta avanti con il lavoro, e va a Londra?

Ps 3 Ricordo la presentazione (libreria Senese, giovedì alle 18) del romanzo “Le stanze dello scirocco”, presentato dallo scrivente. Chi ama la Sicilia, non manchi!

 

20 Commenti su In attesa del trionfo, Queen Elizabeth (e 3 Ps)…

  1. Edoardo Fantini scrive:

    Caro Eretico hai ragione a sostenere che nel 1938 si era all’interno di un regime, infatti la definizione che di questo si trova sul vocabolario Treccani è:” Ordinamento politico, forma o sistema statuale o di governo”. Va da sé che OGNI organizzazione di Stato ne rappresenti uno, democrazia compresa, ma a leggerti sembra proprio che tu la pensi diversamente. Non sei d’accordo nemmeno che si possa fare il Presidente del Consiglio se non si è stati eletti a quel ruolo dal popolo, ma in Italia questo obbligo non è mai esistito. Infatti durante il Regno era il sovrano, cioè il Re, a nominare il Presidente del Consiglio e tutti i suoi ministri, secondo l’art.5 dello Statuto Albertino che recitava che SOLO al Re apparteneva il potere esecutivo. Dal 1947 sovrano in Italia è diventato il Parlamento, ed è in questa sede che deve essere votato l’intero Consiglio dei Ministri proposto non dal popolo ma dal Presidente della Repubblica. Questi principi sono contenuti negli artt.92, 93 e 94 della Costituzione che ogni italiano avrebbe il dovere di conoscere. Già, il dovere…

  2. duccio scrive:

    Mettendo in relazione il chiarissimo riferimento fatto dall’ eretico all’evento che tutti aspettiamo con fremente impazienza, viene da inc….. ancora una volta per il consueto atteggiamento della stampa asservita al potere.
    L’assist d’oltremanica è in effetti ghiottissimo…. per cui via, olè, diamo in pasto ai senesi beoti la faccenda Queen Elizabeth, così da oscurare la situazione della città che più conta.
    E lo dico da contradaiolo interessato e parecchio a certe vicende. Ma con il dovuto rispetto per la Regina, mi sembra leggermente più importante un bilancio comunale, o un caso di malasanità, o lo stato in cui versa l’ateneo, o tanti altri esempi (ci si farebbe notte).
    Invece ennesimo patetico tentativo di depistare l’attenzione dei senesi.
    Io che vi devo dì….. ci spererei quasi che i nostri concittadini evitassero di farcisi abbindolare….
    Mmmmmmmmm (risata amara)

    • VEDO NERO scrive:

      Sono d’accordo e penso che il non andare in Inghilterra sia tutto di guadagno per la nostra Città, pensiamo alla delusione della Regina Elisabetta ea conoscere dal vivo i nostri amministratori, ce li vedete il Valentini, la Pallai e corte annessa a parlare inglese a fare i piacioni? Meglio non andare e lasciare la Sovrana con l’illusione di una Città con un gran passato ancora integra e ben governata.

  3. Elisir scrive:

    …e poi magari si viene a sapere che la tenera queen Elizabeth fa parte del groviglio armonioso (si fa per scherzare Majesty)

    • Eretico scrive:

      Buona battuta, caro Elisir; colgo l’occasione per segnalare un pezzo di Michele Bocci su Repubblica Firenze di stamattina: si parla di Tosi Jr. Indovinate chi aveva sollevato per primo il caso del figlio del Direttore generale delle Scotte?

      Bravi i “nazionali” e Sunto per l’affaire-Sacco: al sosia di Enrico Beruschi un po’ di soldini – legittimissimi – non fanno mai male…

      L’eretico

  4. VEDO NERO scrive:

    Della serie ‘continuiamo a farci del male’: Sacco torna a Siena e si intasca 17mila eurini alla faccia nostra per un progetto (stesura del concept dei progetti secondo la modulistica richiesta dalle linee di finanziamento Horizon 2020, Creative Europe, COSME) che sembra tanto fumo e niente arrosto. I soldi saranno presi da quel milione di euro, contentino della non designazione come capitale della culture europea, di cui ancora non abbiamo visto molto i benefici per la nostra città.

  5. c d s scrive:

    se la cosa non è difficile per altri motivi,perchè non andare alla corte di sua maestà? con quante se ne dice sul palio, sarebbe un’ottima occasione per far pubblicità una volta tanto positiva.

  6. Marco scrive:

    la vicenda della Regina appare meno interessante in quanto (io non l’ho letto)chi ha letto la richiesta mi segnala che non riguarda le nostre Contrade le nostre bandiere e tamburi ma una selezione di cavalli e fantini che hanno corso il Palio. Se è cosi’ che venga a Siena la Regina e non sarebbe la prima.

    • c d s scrive:

      beh..i cavalli hanno un proprietario e i fantini son privati cittadini…quindi se le cose stanno così che i suddetti facciano come gli pare..se la regina vuol vedere nientepopodimenoche istriceddu o fedora saura, il tittia o il dè…il tutto in modo scollegato dalle contrade,dalla città e dal palio? mah…contenta lei..ma allora che ce frega?

  7. Elisir scrive:

    Io penso che il palio di pubblicità ne abbia gia troppa, e se noi da senesi e contradaioli non iniziamo ad averne un po’ di cura rischiamo di farlo trasformare in una manifestazione fac-simile alla giostra del saracino…. Occhio!

  8. il Giaguaro scrive:

    Voglio sperare che i senesi,se convocati nelle 17 Contrade per deliberare se accettare l’invito a “prestare” i simboli della ns.Storia per la festa di compleanno di Sua Maestà, pronuncino un NO compatto .
    Il Palio non è una giostra,né un carosello dove mostrare le virtù di cavalli e cavalieri fra migliaia di altre comparse provenienti da tutto il mondo ex coloniale inglese ( leggere le notizie dalla GB al riguardo).
    La Regina Elisabetta,supremo tutore delle millenarie tradizioni della Sua Nazione,se convenientemente informata sul significato sotteso alla ns. Festa,non avrà difficoltà a comprendere lo spirito del ns. garbato rifiuto.
    Ripeto,il Palio è la ns. Storia e la Storia non si presta per soddisfare nessun potente di tuno.Purtroppo ciò è accaduto qualche volta nel secolo scorso ma le circostanze tutti sappiamo quali erano, ripetere l’errore oggi sarebbe diabolico.
    Dobbiamo resistere al richiamo mediatico, che andrebbe ad uso esclusivo dei soliti “bottegai”(veri e virtuali) nostrani,per altro già fin troppo premiati due volte l’anno!

    • Ad maiora scrive:

      Difatti NO deve essere, le contrade non possono e non devono uscire dalle mura della città, ne risulterebbero svilite nel loro senso più intimo. Un solo piccolissimo appunto a “Il Giaguaro”: il Palio è una giostra ben inteso nell’accezione medioevale, non certo in quella moderna, con le regole cavalleresche medioevali, piuttosto non è una corsa equina a cui Sua Maestà sarà sicuramente più avvezza. Per quanto riguarda i “cavalieri palieschi” …..se andassero al cospetto di Elisabeth magari dietro compenso , beh! che dire ?….nulla! Sono mercenari al soldo dalle contrade due volte l’anno e per una volta potranno esserlo alla corte inglese. Non dovrebbe far arrabbiare la città questo no?

  9. VEDO NERO scrive:

    Fuori argomento, ma attuale: Se il Papa Bergoglio volesse mostrare di avere un po’ di attributi ora sarebbe l’occasione giusta per farlo con tutti i casini che sono successi al Vaticano. Un po’ di pedate e ceffoni a tutti quei simoniaci che offendono Dio e chi c’è morto e sta tuttora morendo per la sola colpa di essere cristiani.

  10. Silvia Tozzi scrive:

    Ieri, martedì 3 novembre, nella sala storica della Biblioteca comunale piena di gente, non si sentiva volare una mosca mentre Tomaso Montanari enumerava, fatti alla mano, i guai degli italiani “Privati del patrimonio” (titolo del suo libro). Tutti ad ascoltare con attenzione. Ma poi c’è qualcuno nell’amministrazione di Siena che sia disposto a ricavare qualche suggerimento da quanto Montanari va scrivendo e dicendo?

    • Eretico scrive:

      Cara Silvia, ben detto!
      Purtroppo ieri ero a scuola, e non ho potuto presenziare; se ti va, potresti aggiungere qualche altra informazione sul dibattito di ieri, a pubblico beneficio dei lettori. Presenziava don Roberto Barzanti, immagino…

      Il caso Sacco: esempio di un tempo che non passa…

      L’eretico

  11. il medioevale scrive:

    don brunetto scalpita ….

  12. ghebbe scrive:

    miscredenti, lo stipendio nuovo di Sacco verrà pagato colla pioggia di milioni piovuta dalla regione come promesso dal Rossi

    • VEDO NERO scrive:

      Se il giorno si vede dal mattino, è già molto piovoso. Sacco non merita nemmeno un decino da Siena, magari un biglietto di sola andata per una località sconosciuta, invece…. continuiamo così a farci del male.

  13. Silvia Tozzi scrive:

    Montanari sa esporre i suoi argomenti con invidiabile verve e riferendo una quantità di fatti incontrovertibili. Mentre a Firenze la Biblioteca Nazionale,e a Roma l’Archivio di Stato affiggono sconsolati cartelli scusandosi dell’impossibilità di funzionare per mancanza di mezzi, la gestione dei nostri beni culturali segue criteri analoghi a quelli dello sfruttamento petrolifero, a beneficio di soggetti privati a cui lo stato si affida per la “valorizzazione” dei giacimenti più promettenti. La concessione a privati for profit è cresciuta insieme alla distruzione delle strutture pubbliche di tutela. Un patrimonio culturale pubblico dovrebbe poter garantire a tutti una possibilità di crescita civile (“persone umane si diventa”), ma con la rinuncia dello Stato, s’impone il modello tipo Civita. Così la formazione e la ricerca, funzione primaria del patrimonio culturale, vengono mortificate. E siccome abbiamo un governo che scoraggia la partecipazione,il cittadino si va trasformando in cliente, con pochi che dirigono il gioco.
    E’ intervenuto un dirigente di Laboratori Fiorentini per difendere il ruolo di Civita e Laboratori nella ricerca, e dire che per loro ci sono controlli amministrativi molto pignoli. Ma i due linguaggi non s’incontrano, mi sembra che quello di Montanari sia inassimilabile. Troppo lontano dai criteri del marketing.

    • Eretico scrive:

      Ringrazio di cuore Silvia Tozzi per la preziosa (preziosissima) sintesi dell’incontro moderato da don Roberto Barzanti; ovviamente, la linea di questo blog è del tutto assimilabile a quella del professor Montanari, più volte citato.
      E di Civita si parlerà molto nell’imminente romanzo ereticale…

      L’eretico

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