Eretico di SienaDove le biciclette hanno senso (e tre Ps)... - Eretico di Siena

Dove le biciclette hanno senso (e tre Ps)…

- 02/03/16

Premettiamo che a noi piace usare il meno possibile la macchina (anche perchè siamo dotati di discreti troiai di autovetture…), e che non c’è niente di aprioristico, in quanto si scrive oggi: non a caso, nel pezzo in cui si faceva un bilancio (devastante) dei due anni e mezzo di imperio valentiniano, presentevamo l’apertura alle 2 ruote in città come una novità da seguire con attenzione.

Poi però abbiamo sbirciato un libro che raccomandiamo (“Muoversi in città”, edizioni Ambiente), e letto un ottimo reportage, tutto incentrato sul rapporto fra biciclette e città (Repubblica D di sabato scorso, pagg.86-90). Di questo materiale parliamo, molto laicamente: senza guerre di religione, quindi.

Ma certo – questo sì – facendo funzionare al meglio possibile i propri neuroni.

 

DOVE LE BICICLETTE FUNZIONANO DAVVERO

Quattro sono i punti cardine da tenere in considerazione; analizziamoli tutti e quattro, nell’ordine:

  1. INFRASTRUTTURE: Reggio Emilia ha circa 200 km. di rete ciclabile; Siena quanta rete ciclabile ha, di grazia? Aspettiamo una risposta da chi di dovere (Assessore Maggi in particolare). Negli altri posti d’Italia (e nelle città più bike friendly d’Europa, come Groningen e Odense), prima creano la rete ciclabile, poi partono con tutto quanto il resto. Curioso, eh?
  2. SOLDI: pochi, pochi, pochi. Se poi si investe sulle bici, non si investe su altro: vista l’emergenza idrogeologica (Via Peruzzi è solo l’ultimo tassello, purtroppo, anche se fa più danni alla circolazione), non sarà facile. Per niente. Venezia-Mestre, per potenziare le infrastrutture per i ciclisti, destina parte dei soldi dei parcheggi all’uopo. Attendiamo risposta da Siena Parcheggi: si vuole finanziare il ciclismo urbano, con i dindini della sosta? C’è chi lo fa…
  3. CORAGGIO POLITICO: qui francamente viene da sorridere, perchè l’unico coraggio è quello di restare incollati alla poltrona; Edoardo Galatola – Responsabile sicurezza della Fiab (Federazione italiana degli amici della bicicletta), e teorico del bike friendly – sostiene con forza che se vogliamo le bici in città, dobbiamo arrivare al divieto di 30 all’ora per le auto, per tutelare la salute dei ciclisti stessi (nel 2014, incremento dell’8,8% di morti rispetto al 2013). In più, le città devono dotarsi del cosiddetto “traffic calming”, con rete di sensi unici in tutto il centro storico, ed i ciclisti che possono passare anche in contromano, senza nessun vincolo. La Giunta Valentini ha il coraggio politico di sostenere queste innovazioni, che nelle altre città a forte sviluppo di ciclismo urbano si fanno?
  4. PROGRAMMAZIONE GLOBALE: grazie ad una riorganizzazione della viabilità a 360°, Bolzano negli ultimi anni ha collegato ad anello tutte le zone scolastiche, sportive e ricreative. Con tanto di segnaletica su misura, che a Siena sic et simpliciter non esiste. A Groningen, ci sono perfino segnali intelligenti per i ciclisti (precedenza in caso di pioggia); forse si autoesaltano meno, e lavorano di più, che da altre parti.

Qualche simpaticone potrebbe obiettare: eh, ma tutte le città citate hanno un’orografia ben differente da Siena. Già, e forse questo è un altro motivo su cui riflettere. Ma soprattutto: prima di magnificare le “sorti magnifiche e progressive” delle bici in città, in un progressivo delirio renziano fatto solo di numeri quantitativi letti in modo unilaterale, sarebbe meglio creare le infrastrutture. Prima, non dopo.

Forse, però, la Giunta Valentini ha capito come fare, ha trovato ancora una volta la quadratura del cerchio: le infrastrutture non si fanno; né prima, né dopo…

 

Ps 1 La Fondazione Mps non può più avere come fine statutario il mantenimento a Siena della direzione della banca (lo chiede a viva voce il Ministero Economia e Finanze). Dai, ci siamo quasi…a questo punto, visto che tanto DEVE accadere, speriamo accada sotto il Valentini. Dovesse accadere sotto il prossimo Sindaco (sperabilmente non Pd, per Zeus), questi avrebbero la faccia di dare la colpa agli ultimissimi arrivati.

Ps 2 Leggiamo che l’Istituto Bandini continua a sfornare incontri con politici locali: giovedì mattina sarà il turno della deputata Susanna Cenni, quella sempre dalla parte delle donne (a partire da se stessa) e contro i cinghiali. Continuiamo così, al Bandini, mi raccomando: perla su perla…

Ps 3 Il gran maestro di giornalismo senese, Bisi Stefano, ieri mattina proponeva questa lettura dello streaker dell’abluzione in Fonte Gaja: si è trattato di un oltraggio alla sacralità della città.

Eh sì, è proprio così: il gran maestro ha ancora una volta colpito nel segno…

39 Commenti su Dove le biciclette hanno senso (e tre Ps)…

  1. investor scrive:

    Su Mps il Mandrake della Sanità (alias Rossi) ha detto che la Toscana non può fare a meno della banca. Giustissimo, da quando la Bce gli ha fatto smettere di regalare soldi agli amici degli amici, fallimenti a go go a Siena & Co.

  2. foloso scrive:

    Caro Eretico,

    il tuo articolo è davvero …SMART, e ti meriti un bel …LIKE ( il messaggio contiene ironia non verso l’Eretico).

    • Eretico scrive:

      Grazie, caro Foloso!
      Ad Oreste Grani: concordo sull’analisi politica, ma la prego di riformulare alcune espressioni, giacché dare del “verme” a qualcuno mi pare pesantello e passibile…

      L’eretico

  3. tommy scrive:

    C’è da dire che la conformazione collinare fatta di salite e discese non aiuta certo gli impavidi due ruote…tutte le città menzionate con più che discrete piste ciclabili sono tutte rigorosamente in piano!non è da poco se ci si pensa…

    • Anonimo scrive:

      forse è proprio per quello che Siena è difficilmente adattabile alle due ruote, ma se lo dici vieni guardato male perchè sei contro

      • Daniele Vivi scrive:

        non sono d’accordo perché esistono le biciclette a pedalata assistita. Il problema orografico è superato.
        io ne possiedo una. La uso poco perché non ci sono le piste ciclabili. Ho paura.
        Fare le piste ciclabili può essere davvero facile.
        In alcuni paesi svizzeri hanno fatto una semplice riga terra e ridotto il limite di velocità delle auto. Risultato: traffico diminuito, incidenti spariti e bici (a pedalata assistita) aumentate.
        Le soluzioni migliori sono quelle semplici.
        Un certo Guglielmo diceva “si fa inutilmente con molte cose ciò che si può fare con poche cose”. In Italia non sembra si raggiunga mai gli obiettivi desiderati. Direi che siamo diventati maestri a “NON fare utilmente per pochi (nel senso che qualcuno ci guadagna) ciò che si potrebbe fare con poche cose per tutti.

        • Anonimo scrive:

          ecco appunto, ma le salite ci so’, la capacità di fare cose semplici e utili no (le aru mi sembrano significative), i soldi nemmeno per la manutenzione ordinaria, ma di che si parla

        • Lo Smemorato scrive:

          Propongo una bella ciclabile in Via degli Orti e la rimozione del senso vietato per le bici in Via della stufa secca. Già che ci siamo, posizioniamo anche qualche rastrellamento nel Campo.

  4. Pingback: Editoriale de Il Santo con Rassegna Stampa – Tutti in Piazza Salimbeni per chiedere giustizia e verità sul caso David Rossi… Ecco perché si è parlato di 1,5 milioni di euro per lo studio di fattibilità del SMS… | IL SANTO NOTIZIE DI SIEN

  5. quello di gracciano scrive:

    A parer mio certi pasdaran dell’ambientalismo fanno più danno della grandine,opinione personale però. Qui ci sono le salite e le strade sono strette!!! Duri!!!! Come fai a andarci in bici?

    • bene fanno !!! scrive:

      c’hanno preso e continuano a prenderci per lo SGOMBRAMINESTRE !!!
      ecco come fanno
      bisognerebbe battergliele nel muso le biciclette
      ma sarà il momento e il periodo storico, dico io, di pensa’ a queste cazzate ????

      • Eretico scrive:

        Un autentico, sincero plauso a “Bene fanno!”: il termine “SGOMBRAMINESTRE” lo vedo letteralmente strepitoso, degno della migliore tradizione comico-realistica toscana. Chapeau!

        E complimenti ad Investor, per la lucidissima analisi economico-politica.

        L’eretico

    • anonimo scrive:

      Caro quello di Gracciano
      Se vai in Svizzera per esempio a Lugano non si vedono molte biciclette. E tutto un sali scendi. Se vai in Germania. Per esempio a Lindau sul lago di Costanza se ne vedono moltissime. E questo perché è molto pianeggiante. In italia Ferrara è d’esempio.
      Ma oggi con la tecnologia, si potrebbero rendere i piccoli motori, per dire i 38 cc di una volta molto versatili. Si potrebbero fare tanti km litro, inquinare poco o nulla. E rendere le città collinari come se fossero in pianura. Non pensare al motore elettrico
      perché l’energia elettrica si accumala con difficoltà. E poi le batterie sono costose e durano poco. La politica non ci sente, e poi se rendono libere le persone, dove guadagnano? Oggi la politica si basa sulla paura, o paghi le tasse o mando equitalia…E allora giù sempre più giù. E la televisione dice su sempre più su……che risate si deve fare. A proposito di televisione o sentito dore che la metterano il canone sulla luce elettrica. Spero di aver capito male….. se fosse vero consiglierei al presidente del consiglio di vendere dei decoder criptati ed ogni persona compra
      ciò che vuole. E se nessuno compra vuol dire che non piace. Mi pare molto democratico

      • quello di gracciano scrive:

        e sai che fanno poi? ti ci piantano casco obbligatorio (e sarebbe il meno…),bollo e assicurazione!!!

        • anonimo scrive:

          Caro quello di Gracciano
          Volevo dire propio questo, i sinistri ed i misura minore i destri sempre che esista una distinzione. Hanno in odio le persone intelligenti, ed allora mettono le tasse solo tasse. Le persone che sono intelligenti non costruiscono più, si tirano indietro, spostano fuori dei confini le loro attività. Ed allora per popolo giù sempre piu in giu.
          Ecco si vedono poveri e sempre di più. Dalla poverta non esce niente, dalla ricchezza si. Chiaro!!!!!

  6. pietro scrive:

    Eretico, non ti meravigliare. Hanno scambiato Siena con Grosseto.
    Anonimo, considerato che hai grande passione a scrivere (immagino solo nel blog), compra un libro di grammatica e metti un pò più d’impegno nelle sviluppo del periodale. Insomma, sforzati di più e sali di livello per non fare brutta figura con chi ti legge

  7. Renmar scrive:

    hanno messo le bici ma in realtà non gliene importa un fico secco, gli interessava prendere il finanziamento……chi se ne frega se poi non ci sono le piste ciclabili, se le strade fanno cacare, se non ci sono delle pensiline che le proteggono…..una bici non è un motorino, se la lasci fuori alle intemperie, tempo un anno e la butti via

  8. maestro Camarri scrive:

    comunque, almeno all’ambiente, questa amministrazione comunale ha dimostrato di tenerci tanto, oltre a fare tante cose; vi sono tante dimostrazioni, innanzitutto le strade ben asfaltate, le frane subito risistemate,le aiuole ben tenute, le fontane che zampillano acqua da ogni foro, vedi quelle di San Prospero, la spazzatura sempre tolta con estrema celerità,grazie anche all’incessante lavoro dell’ispettore ambientale….e potrei continuare

    • VEDO NERO scrive:

      Hai proprio tanta ragione sono proprio bravi ragazzi li rivoto alla prossima tornata elettorale e poi mi taglio gli zibbidei per fare un dispetto a mia moglie!

  9. il solito ignoto scrive:

    ma,come si può pargonare groningen con siena…ci s’ha noi via del comune…miha loro…ci s’ha noi via del costone…miha loro…ci s’ha noi via santa caterina,strappo finale della corsa delle delle strade bianche…miha loro…ci s’ha noi via degli orti…via della galluzza e del forcone,ecc ecc…forse meglio quarche scala mobile in più…e no quei tapis rulant tipo risalita dell’antiporto,che quando un so’ fermi (ovviamente in salita) vanno così lenti che si fa prima a fà le scalette di lato lo stesso…

  10. riccardo clemente scrive:

    Su FMPS mi spiegate che peso ha la Fondazione ormai sulle scelte della Banca? Mi pare si discuta come se oggi non si fosse al 1% ma ancora al 60% …. non è una discussione tragicomica ….?

  11. Michael Kohlhaas scrive:

    Prima che a Siena le bici a pedalata assistita sono arrivate a Monteriggioni nel 2012 (Sua Saccenza regnante), finanziate con un bando del ministero dell’Ambiente (importo € 222.000 €).
    Ennesima dimostrazione di sperpero di risorse pubbliche visto che l’utilizzo dei velocipedi é pressoché nullo.
    A parte l’iter farraginoso per il noleggio (nessun turista sano di mente perderebbe tempo ad iscriversi in Comune per farsi una pedalata!) non ho visto finora nessuno avventurarsi per i poggi della Montagnola in sella alle fiammanti Bruno-bikes. Se la signora Senesi volesse smentirmi con dati alla mano gliene sarò grato.
    L’importante era la giornalata da dare in pasto ai pensionati beoti piddini, far vedere quanto è ganzo il sindaco e festa finita.
    Visto il successone l’idea smart l’ha importata anche a Siena…
    Valentini, ma ci vai…

  12. mario ascheri scrive:

    Nei giorni passati sono stato a Toledo, conformata come Siena e con strade anche più’ strette per la soddisfazione dei molti residenti nel centro storico, dove ci sono ampia parcheggi semisotterranei o al piano in grandi edifici riutilizzati. Non ho notato alcuna moto o bicicletta, a differenza di Madrid che ha ampie rastrelliere dedicate ad esse.
    Intanto, non solo il sindaco non risponde alla domanda ormai quasi annuale (dove si mette in ZTL quando non c’e’ posto?), non solo in via Dupre’ fa bella mostra un divieto per il 5 e 6 SENZA annuncio del permesso di accedere al Campo, ma non si risponde al quesito che sembrava ovvio:
    LE BICI SEGUONO O NO LE REGOLE DEGLI ALTRI MEZZI DI LOCOMOZIONE? Capisco imbarazzante la discussione (FB di Alessandro Orlandini), perché fa trasparire le contraddizioni del ‘sistema’. In piazza dovrebbero poter arrivare SOLO DAL CASATO per poi girare in via Duprè come tutti mentre bivaccano tranquillamente a Fonte Gaia. Invece NON dovrebbero parcheggiare perché NON ci sono rastrelliere come in tutte le città civili in cui la bici è abituale. Il ciclista la lascia dov’è la rastrelliera, punto e basta. La foto a Fonte Gaia la si può fare anche senza bici, O è necessaria perché dà senso di conquista dello spazio?
    Peraltro, visto che siamo in epoca di referendum (promette il sindaco) perche’ non farne uno sulle bici (di non residenti, sia chiaro) almeno per il Centro storico? A me sembra che diano noia ai più, se ho capito bene: i poco più’ che mille sbandierati non sono gran cosa sui 40mila abitanti potenzialmente abili…Come al solito l’autoesaltazione e’ di moda al Potere a Siena: gli anni 2000 continuano. Sto rinviando il piacere di scrivere qualcosetta sull’idea di città’.

    • BARBICONE72 scrive:

      Senza andare tanto lontani, prendiamo esempio da Spoleto, dove le salite e le strade strette non mancano. Enormi e puliti parcheggi sotterranei, a prezzi esigui, e poi ascensori e tapis rulant che portano fino al castello che è il punto più alto della città.
      Forse hanno fatto tutto con i contributi della Banca Popolare di Spoleto prima che arrivassero a comandare gli amministratori del Monte dei Paschi dei nostri “amici” e che la riducessero in stato pietoso come è accaduto con la nostra banca. A noi hanno lasciato rimpianti e biciclette! Evidentemente tutto questo a chi ha continuato a votare PD o chi è andato al mare il giorno del ballottaggio va bene

    • Roberto scrive:

      Premetto che quello delle bici e’ l’ultimo dei problemi di questa città . Voglio però dire che secondo me l’introduzione del noleggio delle bici elettriche mi pare sia stata una iniziativa che ha riscosso un buon successo, visto il grande utilizzo che ne viene fatto. Voglio anche dare un plauso a tutti quelli che le usano e anche a quelli che usano le proprie, che mettono spesso a rischio la propria incolumità per la mancanza di rispetto di una buona parte di automobilisti che ritengono il loro diritto di sfrecciare a velocità spesso superiori ai limiti imposti (penso a viale Cavour ad esempio) come un diritto divino che non possa essere ostacolato da un ciclista che si permette di occupare una piccola striscia di strada, e li superano sfiorandoli a pochi centimetri. Ovvio che bisogna adesso pensare a risolvere in qualche modo il problema delle piste,

      • Anonimo scrive:

        Ma quale successo, un ce la fai proprio a capire che le piste andavano fatte prima, o non farne di niente direttamente. Te sei di quelli che continua a votarli, bravo

        • Roberto scrive:

          Caro anonimo, posso anche essere d’accordo con lei sulle piste ciclabili, ma voglio rassicurarla sul fatto che non li ho mai votati, e non sarà certo perché l’iniziativa delle biciclette elettriche trova il mio favore che li voterò alle prossime elezioni, data la storica incapacità dimostrata negli anni .

  13. Andrea scrive:

    riguardo alle piste ciclabili vi faccio notare quella ambitissima in via Mameli (dall’incrocio con via Palestro alla rotonda di via Cavour) per ben 180 metri e realizzata dal “paonazzo”

  14. mario ascheri scrive:

    dimenticavo perche’ ho citato TOLEDO: e’ sito Unesco come Siena…ma qui sembra che il riconoscimento non comporti conseguenze, come OBBLIGHI soprattutto!

  15. Magico Vento scrive:

    Nel periodo di soggiorno fiorentino all’inizio degli anni novanta attraversare il centro cittadino in bici era diffuso. La città presentava delle rastrelliere nei punti di maggior attracco come alla Stazione, o in altre zone come nelle vicinanze di Piazza della Repubblica o in Via dell’Oriolo nelle vicinanze di Piazza Duomo. Andare in bici ovviamente non vuol solo dire utilizzare i mezzi a noleggio.

  16. leonardo scrive:

    è pericolosissimo andare in bici a Siena, ma nel comune di Monteriggioni anche di più. quindi un miglioramento c’è stato e questo gli va dato atto. bravi ! a passi lenti si migliora, diamogli fiducia !
    analizzando più a fondo, cmq poi forse la zona Tognazza rispetto alla cassia sud o alla tangenziale è meno pericolosa, quindi non critichiamo tanto
    x discorso SIENA –
    Non significa che la città non è ” ciclabizzabile ” o adatta, vedi bici elettrica pedalata assistita per il problema salite.
    Il problema è aver fatto prima le bici delle vie ciclabili.
    Sono ragionamenti di una semplicità talmente elementare che voglio ancora credere e sperare che ci sia ancora quel minimo di cervello base nei politici, almeno la funzione standard ce la devono avere per forza in zucca.
    Ma il fare le piste non sarebbe stato un guadagno, quanto invece avere invece un finanziamento dell’unione europea, che poi in tanti soldi in arrivo ci stanno le bici e forse avanza qualcosa.

  17. Lorenzo scrive:

    Però tutto sommato c’è andata di lusso, pensate se prendeva come modello di traffico e di città smart Venezia a quest’ora davanti a Fonte Gaia c’era una rastrelliera per le gondole con gli articoli sulla Nazione che cercavano di spiegarci tutti i vantaggi del muoversi in gondola nel centro storico.

  18. Spartaco Mennini scrive:

    Il “Fatto”: “Con l’esordio di Bisi, continua l’effetto straniante delle firme dell’Unità renziana: dai confindustriali Auci e Romano al nuclearista Testa, dalla compagna di Bondi, Manuela Repetti, a Cicchitto, dal Rondolino di ritorno al Gran Maestro. Attendiamo fiduciosi il prossimo”…

  19. investor scrive:

    Ma Toledo è tenuta molto meglio di Siena..sia dentro che fuori le mura..

  20. Erminio scrive:

    Senesi CRITICONI come al solito.

    Il Sindaco di Siena ha deciso di installare bici elettriche risolvendo il problema del traffico, solo dopo aver verificato il successone delle bici stesse piazzate alla Tognazza.
    Infatti come e’ ben noto alcuni coraggiosi hanno inforcato la bici e si sono cimentati in quello stretto budello di traffico che e’ la Cassia, recandosi a Siena ben il 94% di questi e’ riuscito illeso nell’impresa.

    Quindi valutando questi numeri il sindaco ha deciso che il progetto era SMART e che quindi poteva essere applicato al capoluogo.

    Che servono le piste ciclabili se si puo’ fare imprese memorabili come quelle di passare per la cassia tra auto e camion? Sai come ti puoi vantare con gli amici una volta arrivato in ufficio del coraggio che hai avuto.

  21. Sorore scrive:

    ..la verità sulle bici elettriche è molto più banale ahimè … C’era un finanziamento regionale concesso al comune di Siena che dormiva in un cassetto….tirato fuori..per farla sembrare una scelta..basta farsi dare le date del tutto…nessuno lo dice ma il grande affare Lo realizza il monopolista italiano dell energia…che tramite imprese esecutrici realizza il progetto di un ingegnere di Torino sempre incaricato da una consorella del monopolista …..non c’è nessuna programmazione o strategia…solo un progetto finanziato nel cassetto….lo stesso fallimentare delle auto elettriche….. A proposito fate comunicare i dati delle auto elettriche che si ricaricano…
    Amen

    • concordo scrive:

      No ma poi in Italia si fa l'”Amministrazione Trasparente”….
      Ma via via
      Anche Cantone andrebbe agguantato..

    • Anonimo scrive:

      Una vergogna, poi tutti questi duri che continuano a volerci vedere qualcosa di buono o utile alla collettivita’.

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