Eretico di SienaLa domenica del villaggio: Sarajevo, Bob Dylan et multa alia (con 3 Ps) - Eretico di Siena

La domenica del villaggio: Sarajevo, Bob Dylan et multa alia (con 3 Ps)

- 20/03/16

Appuntamento culturale della domenica, con tanta carne al fuoco (non siamo mica vegani, no?), prima della meritata pausa pasquale: una riflessione sul ventennale della fine dell’assedio a Sarajevo (18 marzo 1996), caduto dunque due giorni or sono; migliaia di scritti di Bob Dylan finalmente esposti al pubblico, negli States; poi, le tre rubriche: “L’angolo di Angus”, quella sulla Salute (oggi un po’ di malsana glicemia), infine la neonata “Il cretino della settimana”.

Buona lettura a tutti!

 

SARAJEVO: UNA GUERRA CHE NE HA COSTRUITO ALTRE

 

Quale potrebbe essere il lascito della mattanza jugoslava, a vent’anni (abbondanti) dalla Pace di Dayton e, appunto, a venti dalla fine dell’assedio – durato circa tre anni – alla Capitale bosniaca? Se ci pensiamo, non c’è da rallegrarsi, soprattutto per ciò che è accaduto nella componente che nel macello balcanico all’inizio era la vittima sacrificale, vale a dire quella islamica.

Stretti nella morsa implacabile dei croati da Ovest e dei Serbi da Est, i bosgniacchi si trovarono letteralmente nel mezzo; poi, però, la Bosnia divenne un nuovo Afghanistan, cioè una sorta di palestra a cielo aperto per estremisti islamici provenienti da ogni dove (e magari dallo stesso Afghanistan!), per difendere i fratelli di religione.

I grandi assedi novecenteschi (Leningrado e Mosca, per esempio), risoltisi poi a favore degli assediati, hanno portato lutti e miserie inenarrabili, ma hanno almeno cementato l’idea di Nazione, il senso di appartenenza: a Sarajevo hanno in parte fatto questo, ma – essendo nella culla dei Balcani, che “producono più Storia di quanta ne possano consumare”, come diceva Churchill – anche altro.

Hanno per esempio modificato un Islam che gli Asburgo, anche in modo energico, avevano reso moderato, scevro da ogni radicalismo, e l’hanno reso quello che è oggi: più Moschee, più veemenza legata alla religione. I prodromi di ciò che vediamo oggi, affondano in quei terribili anni 1992-1996.

Arrivando la prima volta a Sarajevo, una decina di anni fa, notai – era una sera d’estate – gente felice, contenta, almeno all’apparenza: succede sempre così, quando si assaporano i piaceri della quotidianità dopo le tempeste belliche. Ma in realtà, in modo carsico, molto stava cambiando, e non in meglio.

La cruda violenza dei neoustascia- imbevuti di false Madonne -, e dei loro dirimpettai, i criminali serbi –  forgiati negli stadi e nei villaggi sperduti – aveva fatto il miracolo perverso: la resurrezione di un Islam che gli Asburgo avevano saputo mitigare in modo certosino, dal Congresso di Berlino in avanti.

E quegli autentici idioti che amano sparare in aria all’uscita dei bei matrimoni cattolici, per farsi sentire da tutti (islamici in primo luogo), non si rendevano conto che – con la loro stolida, tronfia arroganza –  stavano aprendo la strada ad un fanatismo che un giorno, neanche troppo remoto, magari  avrebbe ucciso proprio i figli nati da quei matrimoni intrisi di strafottente piombo.

 

LE CARTE DI BOB…

La notizia è ghiottissima, per l’esercito di dylanologi: il menestrello più celebrato del mondo, vende (a caro prezzo: tra i 15 ed i 20 milioni di dollari) circa seimila suoi documenti, concernenti tutto lo scibile del folk singer.

Il tutto andrà, a breve, a finire alla misconosciuta (fino ad oggi) Università di Tulsa, in Oklahoma.  Ai soldi, pare abbia pensato il consueto milionario d’ordinanza, George Kaiser (nomen omen?); c’è da aggiungere, per completezza, che nella suddetta Università si trova un fondo con molto materiale di Woody Guthrie, il fondatore del folk targato Usa, mentore riconosciuto di Bob Dylan.

Gino Castaldo – su Repubblica del 4 marzo – scrive che questi scritti potrebbero finalmente fare autentica luce sul mistero dylaniano per eccellenza: cosa fece, dove andò nel 1966, l’allora giovanissimo folk singer per un anno e mezzo?

La tesi ufficiale (grave incidente di moto), ha sempre convinto poco, o comunque non fino in fondo. Era forse un modo – si chiede il critico romano – di sfuggire alla “pressione che era diventata eccessiva, quando un intero movimento planetario di cambiamento aveva deciso di eleggerlo a portatore di verità, quando tutto il mondo guardava morbosamente nella sua vita?”.

Nell’attesa (speriamo) di saperne di più, noi ci permettiamo di porre un’altra domanda: ma cosa aspettano, in quel di Stoccolma, a dare il Nobel per la Letteratura a Bob Dylan?

 

L’ANGOLO DI ANGUS: Sua Altezza l’Europeo

 

Domenica scorsa, abbiamo scritto della provocazione delle due ricercatrici di Princeton, secondo le quali gli alti sarebbero più intelligenti (tesi che il Nobel Angus Deaton pare – anche in altri passaggi del libro – non considerare del tutto peregrina).

Ad ogni buon conto, oggi diamo qualche dato dal capolavoro di Angus (“La grande fuga”), a proposito dell’altezza (maschile, giacchè sulle donne – non essendo militari – la documentazione è pressoché nulla): a metà dell’Ottocento, l’altezza media di un giovane europeo era di 166,7 centimetri; per i nati fra il 1976 ed il 1980, si è arrivati a 178, 6 centimetri.

Il Paese in cui l’altezza è aumentata di meno è – udite udite – la Francia (o,8 cm. ogni decennio); la palma del maggiore incremento, invece, è per la Norvegia (1,35 a decennio).

 

LEGGI, CHE TI PASSA: l’indice glicemico

 

Non ci si salva più: anche alimenti che sembravano (quasi) al di sopra di ogni sospetto, hanno serie controindicazioni. Cocomero, patate (bollite!), financo riso bianco: tutti alimenti che – secondo una ricerca statunitense oggi ripresa dal Corriere Salute – sono rischiosi assai per l’indice glicemico.

Ma la cosa più suggestiva è questa, a nostro modesto parere: ciò che è più tenace da masticare, ha – in linea di tendenza – un Indice glicemico più basso.

Il tutto deriverebbe dal consueto retaggio evolutivo: i nostri antenati, di certo erano abituati a mangiare cibi ben più duri (e magari crudi) di quelli che abbondano nelle nostre tavole.

Siamo, ancora una volta, dei nani: sulle spalle di incalliti masticatori…

 

L’ANGOLO DEL CRETINO: il sorpasso a destra

Sappiamo bene che la strada è il regno dei cretini (quasi sempre impuniti); ebbene, ieri sera all’eretico ne è successa una che parrebbe inedita (a livello personale): rientro da Piancastagnaio (per i motivi del Ps 2), all’altezza di Bagni San Filippo, verso la bisarca, c’è uno spiazzo; una macchina sportiva (che non saprei riconoscere) mette il turbo e sorpassa.

Che male c’è? Niente, se non fosse che lo ha fatto da destra, sfruttando appunto quello spiazzo. Chapeau.

 

Ps 1 Domani, alle ore 19 al Tubo, lo scrittore ed amico Alfonso Casella presenta il suo ultimissimo lavoro “Promenade”. Siena vista e visitata da personalità della Cultura. Il libro promette bene: in attesa di leggerlo, vi consigliamo dunque l’evento!

Ps 2 Ieri pomeriggio, stimolantissima ripresentazione del libro di Paolo Lorenzoni su Davide Lazzaretti (alla biblioteca di Piancastagnaio: parva, sed apta nobis). Due le cose più stimolanti (la brillantezza del professor Vinicio Serino, la diamo per acquisita): il bello scontro dialettico, in punta di fioretto, fra lo scrivente e don Carlo Prezzolini, prete dell’Amiata, degno erede di un padre Balducci, sulla genesi della Rerum novarum; la visita – grazie all’autore – del luogo per eccellenza lazzarettiano: la cima del Monte Labbro, donde partì la processione che finì in tragedia, quel maledetto 18 agosto 1878. Completamente altra, rispetto all’Amiata, questa montagna: aspra, scarna, pietrosa quanto mai. Un Carso toscano.

Ps 3 Gran finale, con l’appuntamento per la presentazione del romanzo ereticale “2019”, domani alle 20 al wine restaurant Il Casato: fino a quando sarà ben lucido, l’autore chiacchiererà dell’opera…

 

14 Commenti su La domenica del villaggio: Sarajevo, Bob Dylan et multa alia (con 3 Ps)

  1. Pingback: Editoriale de Il Santo con rassegna stampa – I blogger non sono graditi a Riccaboni! Ce ne faremo una ragione!!! L’assalto al pullman della Robur… Il cambiamento secondo Valentini (video) | IL SANTO NOTIZIE DI SIENA

  2. VEDO NERO scrive:

    Caro Eretico pensaci un po’ sopra: come possono esserci tanti cretini in giro? Basta vedere solo certi programmi in televisione, purtroppo anche molto seguiti, dove è tutto un parlarsi addosso e capirai che più uno è stupido, insipiente, maleducato viene valorizzato; questo deve essere il modello per la gente, deve far comodo a chi deve governare. Non parliamo di quelli che trattano le varie persone scomparse o uccise o di ex ed ancora detenuti nei quali dei veri delinquenti passano quasi per vittime invece di essere dimenticati a scontare la loro giusta pena. Quei pochi programmi di vera inchiesta vengono programmati all’ora tarda, se non boicottati con querele varie. Il risultato è che la vita moderna sta diventando la legge della jungla, la libertà è diventata arbitrio per sempre più persone. Siamo arrivati a che se una persona è civile è considerata pavida, ormai stiamo vivendo in una post democrazia ed entrando in una società demagogica. Esagerato? Spero che mi sbagli.

  3. VEDO NERO scrive:

    Vorrei fare un commento fuori del post: la visita di Obama a Cuba, tutto bello certo, fine di una dittatura, ma cosa porta il nuovo corso come primo approccio culturale occidentale? Il prossimo concerto dei Rolling Stones, bell’esempio di civiltà, proprio rappresentativo, cominciamo bene.

  4. anonimo scrive:

    A siena siete proprio strani.
    Non mi dirai che quel Alessandro Piccini che su Facebook parla della Banca Monte Paschi e della sua Fondazione e’ lo stesso che era candidato a Vice sindaco per il Baricentro Civico e lo stesso chiamato in causa da alcuni documenti circolati in Internet, insieme ad altri, mi pare Ceccuzzi, Cenni, Monaci, Battisti o altri, per avere avuto poteri di nomina proprio nella Banca Monte Paschi e proprio degli stessi amministratori che hanno ridotto in rovina quella Banca? Ma possibile sia anche tornato in Consiglio Comunale? Mi sembra che a Siena a forza di Piccini siete entrati in guai grossi. Continuate cosi’ ma poi non rompete se avete finito gli sghei.

    • VEDO NERO scrive:

      Diciamo che diversi, troppi, senesi hanno tanti debiti di riconoscenza che ora devono soddisfare e devono fare come le tre scimmiette, non sentire, non vedere, non parlare. Fortunatamente, spero almeno, c’è una discreta percentuale che sta aprendo tutti i sensi alla situazione reale. Vediamo se alla prossima tornata elettorale cambia qualcosa, che un altro avviso di garanzia sia il colpo definitivo per togliere di torno la ‘mascotte’ Valentini. Io dico che ormai c’è poco che questo succeda.

  5. un toscano scrive:

    Simovic Milica, alunna della VIII B della scuola Os Nirko Jovanovio di Kragujevac, figlia di un lavoratore della Zastava ha inviato questa poesia agli operai di Brescia

    Dov’è questo mare , delle lacrime dei bambini
    che ogni giorno diventa più grande?
    Si trova forse su qualche carta geografica
    perché lo veda tutto il mondo?
    Si è abbattuta una tempesta feroce
    su questo pallido mare .. delle lacrime dei bambini.
    E’ stata la tempesta a distruggere i sogni
    oppure è stato il frutto delle mani di qualcuno?
    Però i bambini hanno trovato l’aiuto di persone
    che combattono per i diritti dei bambini
    Persone che amano e saranno amate.
    Perché questo si chiama amicizia

    Chi fosse interessato ad iniziative di solidarietà , può trovare documenti e materiali a questo indirizzo: http://www.coordinamentorsu.it/guerra.htm

    • Eretico scrive:

      In una giornata come questa, con i fatti di Bruxelles davanti agli occhi, in effetti c’è una sola speranza: lavorare – come e più di prima – sui giovani.
      Senza buonismi, e cercando di essere efficaci: perché l’Islam radicale, purtroppo, efficacissimo nel plasmare le mente dei suoi accoliti sa essere…

      L’eretico

  6. anonimo scrive:

    Caro professore
    Sono stato un estimatore della musica di rottura degli anni 1960 -1980. Compreso Bob Dilan.
    In un convegno di fisici venne fuori che le forme gioetriche sono musica liquida e che già era affermato da pitagora. Chiesi di capire meglio ed il fisico mi portò nel suo laboratorio. Aveva una specie di altoparlante piatto con sopre della sabbia. Lo fece suonare con una nota a 432 hz e la sabbia formo’ una figura perfetta. Mi pare un esagono. Poi sposto’ la frequenza a 440 Hz e la figura perse la definizione.
    Allora mi disse: nota che il La perfetto è a 432 Hz. Il La a 440 Hz è dissonante e produrrà effetti e cambiamenti enormi, fino a diventare la musica dissonante.
    Capii e da allora ho solo ascoltato musica a 432 Hz. E ti dirò lecondizioni di stress sisono allentate.

  7. VEDO NERO scrive:

    A proposito dell’indice glicemico: penso che certi dottori, se li possiamo chiamare ancora così, sono foraggiati dalle solite multinazionali per consigliare con varie pseudo scusanti, ora l’indice glicemico, per appioppare o consigliare integratori e cibi cari di prezzo a scapito della sana dieta mediterranea e della sacrosanta regola di ‘poco di tutto e camminare’. Un bel piatto di pasta col pomodoro, tanta verdura poca carne e tanta frutta e poi, di questo nessuno mi puo’ contraddire, se uno fa un piccolo strappo una bella passeggiata a piedi fa digerire tutto. Quante volte faccio il tragitto Porta Camollia – Porta Romana e ritorno mi godo la città e se trovo qualche conoscente ci parlo, tutto alla faccia dell’indice glicemico e cazzabubboli vari. Ora poi che arriva la bella stagione una girata un bici al pian del lago non me la toglie nessuno. Ancora la bellezza di Siena e dintorni non sono riusciti a togliercela.

  8. Paolo Panzieri scrive:

    Sarajevo, bellissima città.
    Ci sono stato anch’io prima della guerra e pareva veramente la culla dell’incontro pacifico di 4 religioni: islamica, cattolica, ortodossa e comunista.
    Evidentemente il fuoco delle nazionalità e delle religioni covava sotto la cenere …..
    Non concordo però sulle cause dell’esplosione dell’estremismo islamico in loco.
    Gli occidentali,secondo me, alla fine come al solito hanno capito poco o niente di quelle genti e di quel conflitto con radici antichissime e non si può sempre cercare di giustificare tutti e tutto andando a ricercare improbabili ed unilaterali responsabilità altrui.
    Ognuno ha la propria e basta.
    Non ci possono essere giustificazioni per simili criminali esaltati, ammantati di fanatismo religioso.
    Secondo Magdi Cristiano Allam, che sulla sua pelle ha esplorato a fondo la materia, l’islam moderato non può esistere.
    https://www.spreaker.com/user/i-siena/magdi-allam-a-siena-audio-incontro
    Io, invece, vivo nella speranza che un giorno si manifesti.
    Per il bene dell’intera umanità, dei nostri figli, ma soprattutto delle nostre figlie.

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