Eretico di Siena"La domenica del villaggio": Elena Ferrante, "Gomorra" e Woody - Eretico di Siena

“La domenica del villaggio”: Elena Ferrante, “Gomorra” e Woody

- 09/10/16

Eccoci dunque tornati alla rubrica settimanale della Cultura (in attesa di una settimana senese molto intensa (tra Mps – vedasi le carte su Morelli pubblicate dal Fatto di oggi -, il caso Scaramelli e moltissimo altro), con un menù composto da cinema (l’ultimo film di W. Allen), televisione (una riflessione su “Gomorra la serie”), ed il caso Elena Ferrante (alias Maja Raja).

 

IL CASO ELENA FERRANTE

Ebbene, il dado è tratto: domenica scorsa, il supplemento culturale del Sole 24 ore ha trovato – fino a prova del contrario – l’autentico nome e cognome della prolifica e lettissima scrittrice italiana (ma di origini tedesco-polacco, per parte materna) Elena Ferrante, pseudonimo dietro al quale si celavano, da tempo, molti nomi. Tra i quali, quello giusto (Dagospia l’aveva anticipato, peraltro): Anita Raja, scrittrice (e traduttrice dal tedesco, senza anonimato, in questo caso), nonché moglie dello scrittore Domenico Starnone.

Claudio Gatti, ha fatto un clamoroso scoop letterario, o è una sorta di impostore, che ha violato il sacrosanto diritto alla privacy della brava scrittrice (che fosse una donna, quasi nessuno lo metteva in dubbio)?

Elena Ferrante-Anita Raja a Napoli, tra l’altro, ha trascorso solo i primi tre anni di vita, e non ha sorelle, bensì un fratello.

Conoscere chi abbia scritto un romanzo, è un valore aggiunto o meno? Augias, in settimana, ha giustamente ritirato fuori la querelle fra Proust e Saint Beuve, a tal proposito; va da sé che una volta dato alle stampe, un libro è di chi lo legge, e lo fa vivere dentro di sé. Ma sapere qualcosa della vita di chi lo ha scritto, a nostro parere, è un valore aggiunto. Anche se lui stesso si arrabbiava su questo tema, si potrebbe capire Leopardi senza conoscere qualcosa della sua biografia?

Torniamo alla Ferrante, però. Piace sottolineare il metodo – innovativo, in questo campo letterario – che Gatti ha seguito: i soldi, il follow the money tanto caro alla Magistratura inquirente (Falcone docet). Certo, viene da dire: se Il Sole 24 ore avesse dato prova di cotanto zelo investigativo nei confronti di scandali finanziari vari, di banchieri ed imprenditori ed industrialotti vari, lo scoop sarebbe stato – per così dire – più coerente con la linea editoriale.

In questo caso, invece, si va a guardare nei conti correnti di una intellettuale che non ha certo rovinato nessuno (anzi), invece che fra gli scheletri dei conti correnti di chi i suoi bei danni li ha certo fatti, e magari fatti pagare agli altri.

 

UN WOODY DI MEDIO VALORE

“Café society” è la quarantasettesima regia dell’ottuagenario (più uno) Woody Allen. Tutti i luoghi dell’anima alleniani ci sono: New York City (ma anche Los Angeles), il jazz, l’ebraismo (nel finale, paradossalmente contrapposto al cristianesimo), ovviamente l’amore. Ci sono i maestri Santo Loquasto e Vittorio Storaro. Dal punto di vista cronologico, siamo nella seconda metà degli anni Trenta, ed anche questo non è un primum.

“Café society” è un prodotto di buonissimo livello, tale da configurarsi sì sotto i capolavori alleniani assoluti – “Manhattan”, “Crimini e misfatti”, “Match point” -, ma ben sopra a quelli, che indubbiamente ci sono, decisamente più bassi, quanto a livello qualitativo.

Scrive il critico Roberto Escobar sul Sole 24 ore, nel finale della sua recensione: “Può anche essere lunga, meravigliosa e lunga, l’ora del nostro stare in scena. I commediografi sadici e i narratori idioti si rassegnino” (e con ciò, Escobar verga 4 stelle – sulle cinque disponibili – alla pellicola).

La storia sentimentale fra Vonnie (Kristen Stewart) ed il simpatico Bobby (Jesse Eisenberg), tra l’altro, ha il pregio – ovviamente per chi scrive – di finire senza alcun happy ending holywoodiano: la realpolitik familiare ha, infatti, il sopravvento. In futuro, chissà, forse, magari…

Frase cult del film: “Mi piace vivere ogni giorno come fosse l’ultimo. Un giorno o l’altro, ci si azzecca di sicuro…”.

 

GOMORRA: VIOLENZA SEDUCENTE?

Ieri, sul Fatto quotidiano, Nanni Delbecchi ha intervistato Stefano Bises, lo sceneggiatore di “Gomorra La serie” (da non confondere con il più celebre Stefano Bisi…), e gli ha posto domande ben pensate sul rapporto fra il prodotto da lui sceneggiato – con maestria – e la violenza, con il fascino che sempre essa emana.

Bises respinge le accuse (di alimentare una cultura di violenza, in sostanza) ai mittenti: il suo “Gomorra La serie” non darebbe un’immagine di violenza capace di affascinare e sedurre.

In effetti, in questa serie – per quanto si è visto – il successo camorristico non è abbinato al lusso ed allo sfarzo; i camorristi vincenti – tra cui Ciro, alias Marco D’Amore – hanno donne normali; niente dello squallore quotidiano della vita a Scampia, fra droga e videogames, ci è risparmiato, in un continuo chiaroscuro quasi caravaggesco che ha – quello sì! – un suo fascino non da poco.

Insomma, diciamocela tutta: Bises ha ragione, e da vendere. Non se ne può più: non si può più mostrare la violenza in modo realistico – anche la più turpe – , senza essere subito considerati dei sobillatori. Diamoci un taglio, please…

 

35 Commenti su “La domenica del villaggio”: Elena Ferrante, “Gomorra” e Woody

  1. semplici8 scrive:

    Su Woody Allen non mi esprimo; sono rimasto a “Il dormiglione” e a “Il dittatore…” quindi non ho cognizione di causa, e grande colpa.
    Gomorra mi è piaciuto molto, soprattutto (e naturalmente)la prima serie. Ottime regie e fotografia, belle sceneggiature, bravi gli attori. Con in più un bel realismo circa le “tecniche” e le ambientazioni. Un prodotto di livello, finalmente. Che la violenza sia fascinosa e’ innegabile. Le stesse critiche pelose le aveva subite anche Romanzo Criminale, con qualche ragione in più. Ma se si pensa a quello che ci viene propinato in termini di fiction sulle televisioni in chiaro, con l’unica esclusione dei films di Montalbano, siamo di fronte a roba gigantesca. È sempre il solito discorso: la dicotomia tra come viene rappresentato il nostro paese in tv ( basta prendere la stessa sceneggiatura politicamente corretta ed adattarla via via a preti, poliziotti, medici, guardie forestali, poliziotti, suore, pompieri e chiunque porti una qualsiasi divisa) e quella che è la realtà, e’ insopportabile. Ben vengano tutte le Gomorre di questo mondo.

  2. sabrina pirri scrive:

    Anch’io son rimasta affascinata dal chiaroscuro caravaggesco della fotografia di Gomorra.
    A quando una recensione di Indivisibili, attualmente al Pendola?

    • Eretico scrive:

      Alla Preside Pirri – sacerdos semper sacerdos – dico che cercherò di vederlo, per poi, ovviamente, recensirlo: Emiliano Morreale scrive che è simile al “Reality” di Garrone, e che regge molto bene per un’ora, per poi perdersi un po’.
      Spero davvero di farcela, ma tra scuola, blog, Siena tv e nuovo romanzo in via di chiusura…
      Nel frattempo, segnalo una recrudescenza polemica tra senesi e fiorentini in calce all’articolo sulla Mens sana: si scomoda financo l’Alighieri, perdinci!

      L’eretico

      L’eretico

      • Se hai voglia di tornarci son passato alla prosa le rime pe’ le dure cervici eran troppo indigeste.

        • Cinghia Mattanza scrive:

          Cinghia Mattanza che passione

          darla nel capo al fiorentin bucone.

          Più che Dante te tu sei PRENDENTE

          oramai a Fiorenza ‘un c’è più niente.

          Passarella,Baggino ed i Pontello

          ve l’hanno messo tutto nel tortello.

          L’Alessi sta col trans e fa un macello

          disse le sue ragioni col coltello.

          Nell’Arno si può pescare poco pesce

          la sera alle Cascine c’è le stesse.

          Voi sempre lì in coda in motorino

          v’è sempre + piaciuto il pisellino!

          Bei tempi quelli del Pacciani

          tutti a fa’merenda dopo cena

          • Vai all’articolo mens sana per te vale stessa risposta odierna data a rimatore scortese e vale stessa sfida dopo un giorno e mezzo versi zoppicanti
            E soliti argomenti da decerebrato da artemio franchi stesso nome per i due stadi stesse bestie vaccine nelle due stalle.gli unici argomenti che vi interessano descrivono ampiamente il vuoto pneumatico delle vostre scatole craniche.

  3. Renmar scrive:

    Gomorra, come del resto tutte le serie tv, talvolta supera la realtà, peraltro è stato un prodotto fatto veramente bene, sia la prima che la seconda serie con attori davvero preparati

  4. VEDO NERO scrive:

    Scusate la mia abissale ignoranza, ma che è Elena Ferrante o qualsivoglia Anita Raja? Cosa ha scritto di importante? Scusate la mia lacuna di conoscenza, ragguagliatemi su questa scrittrice. E’ vero, non si impara mia abbastanza.

  5. Silvina scrive:

    Mi scuso per l’O.T. anche perché con i problemi che c’è a Siena, questa è roba da ride’, ma comunque nella rubrica settimanale della Cultura mi sembra che ci possa stare:

    Grosso e coglione

    Qui a Siena si sostiene il culturale.
    Tutti. Comune in prìmisse e per questo,
    per presenta’ la stagione teatrale,
    sui muri ciànno affisso un manifesto

    grosso quante il Palazzo Comunale,
    ma a ditti il vero e’ ne bastava un sesto:
    ‘un c’è l’attori e se ‘un ho visto male
    manca registi, autori e tutto il resto.

    Tanto sai, Pirandello è Pirandello,
    che importa se c’è Mauri a interpretallo
    o un concorrente del Grande fratello.

    Siamo così, oramai ciò fatto il callo,
    quel manifesto, sai che manifesta?
    Che pel pressappochismo qui è una festa!

    • La cadenza c”e’ non torna l” accento del 3 endecasillabo comunque brava!!!!!l ‘unica voce in grado di sostenere un contraddittorio endecasillabo,e guarda caso una donna.l’unica cosa di Bono che c.’avete a siena!!!!!!!

    • Per far tornare l’ accento doveva essere
      Pe’ presentare la stagion teatrale
      Ma forse la colpa è del malefico t9

      • Silvina scrive:

        Mi scuso con l’Eretico e lo ringrazio per dare spazio alla voce di tutti, non vorrei tediare oltre con versi e endecasillabi, ma la passione è passione. Manunta, il tuo verso di correzione è perfetto metricamente, ma in un sonetto in vernacolo, che quindi deve risultare uguale alla lingua parlata, “stagion teatrale” proprio non va. E neanche mettere il verbo all’infinito per pura comodità metrica, visto che io uso sempre il troncamento.
        Tra l’altro, secondo me, il terzo verso del sonetto è giusto, ha l’accento sulla quarta e la settima sillaba, tipo:
        da cielo in terra a miracol mostrare
        che mi sembra l’abbia scritto uno che di metrica se ne intendeva abbastanza.

        • Semplice constatazione a orecchio la mia. precisazione tecnica da parte tua ineccepibile. Ma sai all’ isolotto si va d’ istinto e non per bagaglio accademico peraltro nel mio caso fermo giusto alla terza media. Saluti e complimenti.

  6. Endecasillabo così ben ritmato
    Mano senese certo un l’ha vergato
    Visto quindi nome ed argomento
    Potrei persino ave’presentimento
    Che visto nome certo da sottana
    Sia figlio di una mano veneziana
    Però parla’ a senesi usando i verso
    Potrebbe rivelarsi tempo perso
    Ricorda che son molto permalosi
    Col vero lor diventano ringhiosi
    Ma se ti buttano fori da sienina
    T’ accoglierà la gente fiorentina

    • Farinata scrive:

      La gente fiorentina ha il “mal francese”
      preferisce il signor Billo nelle contese
      Se poi intravvede un bel TRAVELLO
      Molla tutto e va con quello.
      Giangastone poverino lo pigliava nel culino.
      Razza Medici ‘un figlio’,lo prendeva nel popo’.
      Ma la potta no no no,quella proprio ‘un gli garbo’!

      • Alla piazzola di Poggibonsi
        C’è più senesi di’ che un tu pensi
        A fa la fila alle cascine
        Di senesi c’è n’era decine
        V”e l’ho già fatto come cuculo
        Pisciate col Billo e trombate co’ i culo
        Di giorno raccontano d’esse maschioni
        La sera son tutti dentro macchioni
        Quanto vi garbi nel culo pigliallo
        C’è ne accorgemmo a scannagallo

        • Farinata deve ave’ nostalgia della Carlotta come i sor arri potte tranquillo cittino io già l’ho praticato il proverbio fiorentino
          Pane di Prato vino di Pomino
          Potta senese e Billo fiorentino

        • Una "Merenda" con Pietro e i'Torsolo scrive:

          Ti sei sgamato da solo:sei di Poggibonsi,visto che frequenti posti che tu solo citi,in quanto noto conoscitore.

          Dai,domenica gioca la “Viola”:vai in Fiesole e non pensare a Siena,dove si sta sempre parecchio meglio che a Signa,Novoli,Scandicci,Le Piagge e Campi Bisenzio dove siete dovuti andare per mancanza di dindini.

          Ah,spera che non piova troppo eh…non avete provveduto a sufficienza e risiete al punto di 50 anni fa,solo che stavolta a ripescare il Cimabue ci dovete chiamà Batistuta,Paulo Sousa e gli scarpai Della Valle!

          • Cittino e son dell’ isolotto da quella piazzola ci passavo quando coi busse tornavo da sienina e fosse sera o di mattina ci vedevo sempre molto affollamento dato che si trova sulla corsia che viene verso Firenze vuol dire che ai tuoi paesani il pizzicore gli prudeva tanto da non riuscire a resistere fino alle cascine. Quanto poi al male francese nella risposta si cita la lue che solo gli ignoranti vaccini come te non sanno essere la stessa cosa comunque vedo che insistet.e con un solo argomento quindi monotematici in preda a meccanismo di transfert cambia argomento se sei Bono . Cosa di cui dubito.poi mi sembra che tu te la sei presa per il sonetto sulla Cigna mattanza.dunque sei un emulo delle s.a.quelle le cui attitudini sessuali furono ben descritte nel film la caduta degli dei di visconti che ovviamente un torsolo come te non avra’ certo visto,constatato che i tuoi riferimenti espressi rozzamente paiono essere il calcio è le solite pruderie billianiche
            Pe’ fortuna con tutto che anche a Firenze semo messi malino .la razza dei tristi epigoni del chiorbone di Predappio da noi non prospera come a sienina
            Sai noi non essendo boncitti i conti con tale feccia umana gli regolammo lestamente nell’ agosto del 44 quindi da noi non hanno ripreso pigolo.
            Saluti ai sadomasochisti della Cigna mattanza l’esatta definizione per quel tipo di attività.

  7. Farinata sei scarso nelle rime torna a mangiarla la medesima prima di misurati a endecasillabo.
    Pe concludere proverbio tradizionale da me già abbondantemente praticato
    Pane di Prato vino di Pomino
    Potta senese e Billo fiorentino

  8. Farinata lenta e pien di grumi
    Invano d’ invidia ti consumi
    L’ endecasillabo non muglia i bue
    Di rime giuste ne facesti due
    Ritorna a biasciare Pan c”o santi
    E curati i cervello dalla lue
    Impara a fagli mette i guanti
    Che di Billi n’ assaggiati tanti

    • A Siena i poundiani dentro una stanza
      Si trastullavano a Cigna mattanza
      Bella davvero sarà quest’usanza
      Cavarsi veloci la cinta di panza
      Spengono le luci e parte la danza
      Dimostrazion di senese ignoranza
      Assai praticata con grande Costanza
      Da chi del fascio è manovalanza

      • Una "Merenda" con Pietro e i'Torsolo scrive:

        Voi,quando si spengono le luci,invece di prendere muro vi mettete a bucopunzoni,eh?

        E vaiiii col trenino,bucaiolo fiorentino!

        “Mal Francese”…non si dice solo noi,lo dice la STORIA…medita,medita,tra un giuco d’ano ed un altro,caro il mì BUC’UNTO di Jago SFRANTO.

  9. Quindi farinata con me rimedi solo maltiture vitareschi
    e gallocciole al massimo poi fa’ settenari come quelli delle vostre filastrocche da contrada se poi tu volessi provarti a cimentarti in un

    contraddittorio polemico si fissa l’ora e massimo 15 minuti per le risposte ma sarà meglio che tu ringambi in stile colle 1269 se no tu rischi un bello scannagallo. Senza rancore e con toscanica simpatia ti saluto cittino

    • Capro espiatorio fecion calabrese
      Perché i locali mangiaron la foglia
      Il cattivo non pole esser senese
      Il regista però venne di Puglia
      Sceneggionno i copione all’ Argentario
      I sor sottile e i prode timoniere
      Che di Pinocchio or fa’l’ avversario
      Lo mandino a fondale le bufere
      Dove si mangia spezzatino di ciuco
      Fu lì che comincionno a fare i buco
      Quando venne l’ amico di gattino
      Il buco s’ allargò e poi pochino
      Gran Bottin lo fece il galiziano
      Sappiamo chi nascondea la mano
      Ragionando d’ Alessandria e Santorini
      A credici bisogna esse’ cretini
      Quel che cucinan ve lo dico ora
      Persin la dove Cristo venne fora
      Hanno annunciato la trasformazione
      Con tanto di scultura su’i’ portone
      L’ha fatta di sienina un architetto
      Usando pe’ cornice un barometro
      E se intendete la macchinazione
      Va’ a braccetto Loyola col massone
      Quando la prostituta sia divisa
      Gesuiti massone e altro letame
      Piu’ non faranno come i ladri a Pisa
      E mangeran dallo stesso tegame
      La cosa l’intende anco un cittino
      A narravi del tristo legame
      Rimato male oppur forse benino
      Non fu’ pavido figlio della lupa
      Ma figlio del Marzocco fiorentino

    • Farinata scrive:

      Hai voglia!
      Ci troviamo dove e qnd vuoi.

  10. Il terzo verso è un perfetto endecasillabo con accenti di quarta settima e decima

    • Come già spiegato alla Silvina semplice sensazione a orecchio vostre precisazioni tecnico accademiche assai puntuali.ma come già dettogli mia provenienza e’ stradaiolo istintiva non accademica. Ovvero di Dante solo paesano come mentori Piccardi Elio e Ceccherini Gino all’ massimo Belli.
      Saluti non puntigliosi.

  11. E ora se il prof.me lo consente
    Rimando sempre lesto e di repente
    D’ endecasillabo la tradizione
    Farovvi di natura descrizione
    L’ endecasillabo è la condizione
    Che lega insieme i core co’ i polmone
    Undici volte del core i campanone
    Seduto riposato batte i tocchi
    Durante un atto di respirazione
    E questa l’efficacia sua d’azione
    Nel grembo della madre per dei mesi
    Il feto percepisce la scansione
    Undici tocchi vengono distesi
    Mentre i polmon completa sua funzione
    E questo dunque ritmo primordiale
    E ricordarlo non pò esse male

  12. Quindi come mostratovi si può ragionare anche di altro che non siano i soliti argomenti da facchino briaco a veglia,ovvero vediamo se farinata e altri suoi epigoni riescono a sganciarsi da culi Billi e altre amenita’ per le quali mostrano avere un interesse che potrebbe far pensare a una sorta di transfer
    Molto poco consapevolizzato su’ quel terreno avete cominciato voi a pesticciarci io vi ho solo risposto con dovizia di particolari e argomentazioni e non ho certo esaurito il repertorio,ma fssarsi su tali argomenti mi pare sciocco e tedioso. Non mi scuso del termine facchino briaco a veglia in quanto trattasi di categoria nella quale ho avuto modo di militare a lungo. Detto ciò arte cultura storia tradizioni e costumi mi sembrerebbero più interessanti come campo di confronto. Raffa se ci sei batti un colpo magari un rubrichetta fissa? Saluti agli endecasillabatori di sienina,per ora meglio pezzo la Silvina.

    non ho certo esaurito il repertorio ma penso che insistere abbia poco costrutto

  13. Prossimamente a breve la storia è le imprese del Pinocchio valdarnese
    Narrata da un oltrarnese come del resto lo era il Lorenzini
    A seguire il treno in quarantena liberamente ispirato dal libro “la caverna dei sette ladri” scritto dall’oltrarnese Piazzesi edito da Baldini e castoldi e del quale vi consiglio vivamente la lettura se siete interessati a capire da quale tronco sia germogliato l’intreccio frà compagni e incappucciati.

  14. VEDO NERO scrive:

    Vi ricordate il periodo dell’Arcadia? Uno dei momenti più bassi della letteratura italiana? Il Metastasio che scriveva una poesiola melensa sul suo cagnolino ed intanto all’estero un certo Adam Smith teorizzava l’economia moderna, esisteva il grande Illuminismo e noi? A parte qualche nobile eccezione in Toscana e nord Italia spopoleggiavamo con le pecorelle ed il mondo idilliaco dell’Arcadia. Meno male che poi arrivò la Rivoluzione Francese che cambiò qualcosa anche in Italia. Ecco tutti questi problemi di endecasillabi, troncature, stilismi vari mi ricordano quello stupido periodo. Siena sta facendo la fine del Titanic e si parla di rime e fole varie. Mah, che cosa sta succedendo? Tra pochi giorni avremo un responso decisivo per la nostra città e a dicembre un altro non meno decisivo. Ricordiamovelo.

    • La vostra situazione pare più simile a Bisanzio dove si disquisiva di sesso degli angeli con i turchi sull’uscio.guarda caso altro paese dove le corse dei cavalli raccoglievano assai interesse. Prova a spostare lo sguardo oltre le mura e le anguste strade della tua città e vedrai che alla fine quello che vi è successo è capitato anche nel resto del mondo.o forse pensavi che la bolla di vetro dove sienina era mantenuta fosse eterna ed infrangibile.le grandi ed eclatanti novità giudiziarie continuano a fissare l’.attenzione sulle teste di legno e gli uomini di paglia destinati a fare da capri espiatori. Il vostro saccheggio ha preso le mosse da l’ acquisizione della banca agricola mantovana epoi via con banca Salento per concludersi con l’ ultimo affarone con il sor botin. Ma continuano a trastullarsi con le storie di Alessandria e Santorini.per concludere pare che il fondo Atlantis avesse offerto il 33% sul valore dei crediti in sofferenza mentre la j.p. Morgan ha offerto il17% sui medesimi ma mps col suo straordinario fiuto per gli affaroni indovina cosa ha preferito? Il Tolomei banchiere di Filippo il bello starà sicuramente contorcendosi nel sepolcro a vedere quanto siete rimbischeriti.

      • Ma forse sempre per la legge del contrappasso gli incappucciati oltre a pareggiare quel che fece caterina,vogliono pareggiare anche le imprese del buon Tolomei, voglio dire che se Filippo il bello non fosse stato strozzato dai debiti contratti col Tolomei,forse il saccheggio dei beni dei templari non lo avrebbe architettato.ma queste cose come dice il vostro benemerito paesano g.m.le sa’solo il g.a.d.u.

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