Eretico di SienaLa domenica del villaggio: Trump, record umani, malascuola (e 6 Ps) - Eretico di Siena

La domenica del villaggio: Trump, record umani, malascuola (e 6 Ps)

Eccoci all’appuntamento cultural-domenicale del blog, con la rubrica che è sempre più seguita (cosa che enorme piacere ci fa); oggi si parte con una riflessione sulla politica stars and stripes, incentrata in particolare sul protezionismo, dal passato remoto degli States fino a Donald Trump; per poi approdare all’analisi di uno studio scientifico davvero stimolantissimo: abbiamo raggiunto – noi umani – il massimo, quanto a prestazioni fisiche e durata della vita? Per la rubrica scolastica, parliamo di un pessimo andazzo della italica scuola: la morte del merito (peraltro, bambino mai nato), a livello di reclutamento dei docenti. Autentica “demeritocrazia”, potremmo chiosare. Per finire, una slavina di Ps…

TRUMP: SUL PROTEZIONISMO, NIENTE DI NUOVO SOTTO IL SOLE…

Anche i più fervidi detrattori di Donald Trump (quorum ego), a proposito della politica apertamente protezionistica propugnata dal Presidente USA – con la nota accelerazione di marzo su acciaio (25% di dazi) ed alluminio (10%) – dovranno riconoscere almeno una cosa: Trump non fa altro che porsi sulla lunga via tracciata dai padri nobili del Partito repubblicano statunitense. Il Partito dei dazi e delle gabelle protezionistiche, infatti, è sempre stato il Grand old Party; il quale, poi, nella seconda metà del Novecento, cambiò radicalmente posizione, con l’ultraliberismo reaganiano (rispetto al quale Trump marca piena discontinuità, almeno su questo tema), e con Bush senior che allestì il Nafta, creando una enorme area di libero mercato comprendente gli States, il Messico ed il Canada (non a caso, queste due Nazioni sono le uniche che di certo non vedranno tassati alluminio ed acciaio). Con The Donald, dunque, siamo semmai tornati all’antico, financo ai tempi della Guerra di Secessione (1861-1865, da molti definita la “prova generale della Grande Guerra”).

Resta un fatto, forse l’unico sul quale Trump abbia mostrata piena coerenza dal gennaio del 2017, momento del suo insediamento, ad oggi: il volersi tenere ben stretti coloro che rappresentano lo zoccolo duro del proprio elettorato, nel caso di specie gli operai della Pennsylvania e dell’Ohio; calcolo forse miope, giacché per 5-6oomila voti fidelizzati perinde ac cadaver, i repubblicani – magari già nel midterm del prossimo novembre – rischiano di perdere i voti di tutti i dipendenti interessati dai rischi di una potenziale, deflagrante, escalation della guerra commerciale inscenata dall’attuale Presidente.

Il quale – secondo il Washington Post – sta per liquidare anche il Generale Mc Master, consigliere per la Sicurezza nazionale: vale a dire una delle non tantissime teste lungimiranti dello staff presidenziale.

Con un Putin (oggi al voto, ovviamente stravinto) sempre più aggressivo alle porte, speriamo di non dovere rimpiangere i tempi della Guerra fredda: la quale – a parte i noti conflitti regionali (Corea, Vietnam, Afghanistan) – rimase, per l’appunto, “fredda”…

I LIMITI FISIOLOGICI DELLA VITA UMANA

Jean-Francois Touissant è un autentico luminare di Fisiologia (Università Paris-Descartes); con un team multidisciplinare ha studiato i limiti biologico-fisiologici della vita umana, incrociando – questa è la novità metodologica del suo studio – tre elementi: prestazioni atletiche (record mondiali); variazioni dell’altezza media; appunto durata della vita (in un range temporale molto ampio: 120 anni, quello del grande balzo in avanti della speranza di vita). Per quanto concerne lo sport, sia consentita un’annotazione di obbligo: va da sé che i risultati sono fermi, anche per la maggiore attenzione (almeno rispetto a prima!) relativamente alla questione doping.

Conclusione dello studio multidisciplinare? Quasi certamente, cari lettori, abbiamo toccato l’apice (115-120 anni): ora si può solo tornare indietro; anzi, a dirla tutta: stiamo già tornando indietro. Lo facciamo non solo perché la macchina-uomo più di così non può andare (Jeanne Calment, la donna più anziana di cui si abbia notizia, è vissuta per 122 anni), ma anche per un nefasto combinato disposto di fattori, tutti negativi: fra i quali, da notare quello concernente gli sbalzi di temperatura; i grandi scarti di temperatura, dovuti al global warming, pare abbiano davvero un’incidenza esplicita e verificata sulla speranza di vita, in senso negativo. E quale sarebbe la temperatura ideale per vivere più a lungo, di grazia (purché, per l’appunto, costante)? Quella tra i 20 ed i 26° C; che dire? Che arrivi presto la Primavera, dunque…

Nel frattempo, promette bene un testo – segnalato dal Venerdì di Repubblica – intitolato “Il segreto della longevità”, di J. Takahashi (De Agostini); perché il Giappone non è solo – come risaputo – il Paese più longevo del mondo, è anche quello in cui i grandi anziani hanno una qualità della vita più alta. Hanno saputo aggiungere vita agli anni, invece che anni alla vita.

L’ANGOLO DEL PROF: UN CONCORSO FARSA

Non termina mai di meravigliare la “demeritocrazia” (non so se sia un neologismo nostro, ma è parola pregnante) imperante nel magico – soprattutto per qualcuno – mondo della scuola italiana (segnalo intanto anche un densissimo intervento di Salvatore Settis sul Fatto di giovedì: “Scuola, la catena del sapere spezzata”): l’ultimo step (così ci allineiamo ai pedagoghi di rango) è l’istituzione di un tipico, dunque farsesco, concorsino all’insegna del todos Caballeros.

Cercando di essere ipersintetici, e chiari: ottenuta l’abilitazione all’insegnamento negli anni scorsi, non pochi docenti hanno partecipato al Concorsone del 2016; bocciati – in alcune discipline, a frotte! -, ovviamente hanno subito fatto partire slavine di ricorsi. Questi docenti – altrettanto ovviamente alcuni dei quali di certo bravissimi, ci mancherebbe – oggi insegnano, in scuole di ogni ordine e grado, giacché la scuola, senza di loro, avrebbe posti scoperti; per risolvere l’inghippo, che si fa, dunque? Con una tassettina di 10 eurini 10, ogni docente appartenente a questa II fascia (graduatoria-limbo, potremmo definirla), a breve potrà sostenere un concorsino, ed entrare finalmente nell’agognato ruolo. All’insegna della massima selezione e meritocrazia, eh: prova solo orale (!), senza scritto alcuno; con una ciliegina degnissima di nota: le tracce della cosiddetta “lezione-pilota” da effettuare (simulazione di una lezione davanti ad un’aula piena di giovani virgulti), saranno rese note agli esaminandi ben 24 ore prima dell’orale stesso (!!). E la demeritocrazia in salsa scolastica, inevitabilmente, ancora una volta trionferà…

Ps 1 Un po’ di cinema, per Zeus; per segnalare l’inizio del nuovo corso di cultura cinematografica, a cura di Vincenzino Coli (di cui riparleremo a breve), il tutto al cinema Pendola. Dopo quello su Kubrick, quello sulla commedia all’italiana e quello ad hoc sul Neorealismo, , il 22 marzo parte il corso sul cinema di Sergio Leone (25 euro il costo complessivo, prenotazioni pentro il 21 marzo). Per maggiori news, consultare il sito del cinema Pendola, ovviamente.

Ps 2 Ancora un appuntamento, stimolante, al cinema legato; per la serie sul Novecento organizzata meritoriamente dal Sarrocchi, dopo avere segnalati gli appuntamenti di Mario Ceroti e di Franco Nardi, volentieri segnaliamo quello del professor Marco Bianciardi, che – il 21, alle ore 15, appunto all’interno della succitata scuola in Via Pisacane – dirà la sua su “Bellocchio, Bertolucci, fratelli Taviani, Elio Petri: cinema e politica”.

Ps 3 Letteratura, adesso, con una domanda per niente facile ai lettori della rubrica; chi potrebbe mai avere pronunciato la seguente frase, all’insegna del politicamente scorrettissimo, a proposito del Nobel per la Letteratura: “Immagino che tra poco il premio andrà ad uno scrittore africano o indiano o indocinese: è fatale. L’uomo bianco è ormai condannato”. Vediamo chi ci azzecca, su…

Ps 4 Ci ha lasciati il grande matematico e fisico Stephen Hawking (classe 1942), che soprattutto con il suo “A brief history of time” (tradotto con “Dal Big bang ai buchi neri”, Rizzoli) ha saputo affascinare lettori ed ascoltatori, sui misteri – non più del tutto tali – del Cosmo; nato ad Oxford, tenne la cattedra di Cambridge che era stata di Newton. Per morire, ha scelto il 14 marzo, il giorno del pi greco, per i matematici di tutto il mondo. Dopo un certo Einstein, nessun fisico è stato più popolare di lui. Dimostrazione ontologica di come una mente superiore, possa albergare in un corpo assai malato: un po’ come Giacomo Leopardi, no? Non aveva forse esordito, anche il grande recanatese, con l’Astronomia?

Ps 5 Domenica scorsa, abbiamo scritto dell’Affaire-Moro; durante le settimane, sono fiorite le ricostruzioni (non vista quella di Andrea Purgatori su La7; vista – e con piacere – quella di Ezio Mauro su Rai tre, anche se l’ex direttore di Repubblica potrebbe anche provare ad avere una faccia vagamente espressiva, ogni tanto…). La polemica è quella sul protagonismo degli ex terroristi (di Barbara Balzerani in particolare); il brutto NON è che loro parlino, perché le testimonianze sono inevitabilmente importanti. Magari, si potrebbe essere meno timidi nel metterli di fronte al sangue fatto inutilmente versare da loro.

Ps 6 Sabato prossimo 24 marzo, appuntamento ereticale alla libreria Becarelli (ore 16,30); con Giuliano Catoni e l’autore (Filippo Iannarone), chi scrive presenterà il romanzo storico “Il complotto Toscanini” (Piemme). Libro scritto decisamente bene (del quale ovviamente riparleremo in modo più diffuso dopo la presentazione), che narra di un omicidio di un luminare della medicina in terra di Siena, durante il ventennio fascista; omicidio in cui il maestro Arturo Toscanini pare essere stato clamorosamente coinvolto. Chi volesse di più saperne (l’argomento è davvero ghiotto), non ha che da venire ad ascoltare…

20 Commenti su La domenica del villaggio: Trump, record umani, malascuola (e 6 Ps)

  1. sabrina pirri scrive:

    Ps3: Spengler?

    • Eretico scrive:

      Cara Preside, grazie davvero per avere rotto il ghiaccio, ma acqua, anche profonda…piccolo aiuto: è un autore ITALIANO (noi, come la vulgata oggi vincente ci impone, siamo rigidamente autarchici!).

      Ad A.B.: concordo su molto, e – per al tema restare – soprattutto aggiungo che ben pochi colleghi interverranno, su questa schifezza, stanne certo.

      L’eretico

      • Marco Burroni scrive:

        L’autore della dichiarazione poco politicamente corretta è Giovanni Arpino, giusto? Dichiarazione tra l’altro con poco senso se è vero che “La pelle bianca [..] non sia naturale all’uomo, il quale, per natura, ha la pelle nera o bruna, come i nostri antenati, gli indù.[..] non esiste quindi una razza bianca, anche se se ne parla tanto, ma ogni uomo bianco è soltanto un uomo scolorito”.
        Ed essendo io rigorosamente esterofilo ho risposto con questa frase di un celebre filosofo tedesco…vediamo chi lo indovina?

        • Eretico scrive:

          Chapeau a Marco Burroni, dunque! Anche allo “Smemorato”, che però è arrivato 79 minuti dopo il Burroni: argento meritatissimo, comunque…io l’avevo trovato sul Corrierone di domenica 11, per l’appunto nel corpus di un pezzo di Paolo Di Stefano su Italo Calvino, e non solo.

          Sul filosofo tedesco, su due piedi non mi sovviene alcuno (Feuerbach?), dunque mi rimetto ai lettori…

          L’eretico

          • Marco Burroni scrive:

            Grazie per lo chapeau, anche se il merito è tutto dell’algoritmo di google 😉
            Il filosofo tedesco invece è Schopenhauer, la frase è tratta da “Metafisica dell’amore sessuale”.

  2. A.B. scrive:

    Nulla di nuovo sotto il sole, caro Eretico. Gli pseudoconcorsi sanatoria sono la logica conseguenza di un sistema di valutazione che ondeggia tra eccessi dì severità, sotto la bandiera della meritocrazia (usata a dire il vero come la pelle delle parti molli, tirata un pó in qua e un po’ in là a seconda delle convenienze) e successive retromarcie per gestire organici insufficienti. Ti chiedo peró se no sia necessaria un po’ di autocritica da parte della tua categoria, sempre pronta a mobilitarsi nel momento in cui si tenti di applicare a carriera e stipendi una valutazione sul merito, tanto da buttarsi tra le braccia del movimento che ha cancellato la parlola “competenza” dal vocabolario politico italiano per sostituirla con la ancor più sdrucciolevole “onestà”. Da anni siete tutti contro la “buona” scuola, che a questo punto non ho dubbi a pensare che sia una schifezza, ma da nessuno ho ascoltato o letto proposte alternative condivise, che sintetizzino efficienza, equilibrio sociale, competenza e merito.

  3. A.B. scrive:

    ps 3. Dopo il suggerimento provo anche io, escluderei autori che potrebbero senza sorprese pronunciare una frase simile, tipo Pennacchi e ne dico due: Camilleri (i riferimenti geografici e razziali mi fanno pensare ad un uomo d’altri tempi) o Baricco, che nei suoi pensieri a volte esce dai campi coltivati con semi di politically correct.

  4. Cherubino scrive:

    Sul Trumpismo: ancora di più di uno scenario da nuova guerra fredda, a dire il vero, mi sembra molto inqiuetatnte l’iterrogativo su che fine farà l’Europa in questa contesa fra grandi attori: divisa al proprio interno come mai dalla seconda guerra mondiale, senza una guida politica, commercialmente amoreggiante con gli Usa (che non ricambiano), militarmente confinante con la neo–pluri-ri-eletta faina russa, senza un esercito, esposta a flussi migratori incontrollati,ormai definitivamente soggiogata dalla concorrenza cinese a livello industriale (eccezion fatta per qualche campione germanico)…
    Perlomeno il marito di Ivanka si è affidato a vecchie teorie, dalle nostre parti sembra che le uniche teorie circolanti siano quelle su come gestire l’unione bancaria.
    … mi sa che non siamo messi benissimo

    • foloso scrive:

      Auguro a questa Europa gli stessi successi che il PD ha raccolto alle ultime politiche

      • Paolo Panzieri scrive:

        Personalmente all’Europa, cioè a noi, augurerei sinceramente di meglio …
        Purtroppo quello che dice Cherubino è proprio vero e se non ci decideremo anche noi ad abbassare le tasse al livello degli USA e magari a cercare di proteggere – come fanno loro – quelle tre o quattro imprese che sono sopravvissute, saremo praticamente fuori gioco per non dire morti.

        • A.B. scrive:

          Giochiamo: alla parola protezionismo associereste la parola pace o guerra? E sempre alla stessa parola associereste la parola passato o futuro?
          Siamo nel 2018, ci scambiamo informazioni da un lato all’altro del pianeta in tempo reale, la terra si gira in un batter d’occhio, merci, persone ed idee viaggiano ben oltre la velocità del suono (bang!) e noi ancora parliamo di protezionismo.
          Così per difendere una fabbrica moritura della brianza rinunciamo a tutte le migliori conquiste della civiltà occidentale basate sulla giustizia sociale. Per un cinque per cento di aliquota irpef in meno ammazzeremmo la nonna ma a chiedere servizi degni dopo aver pagato il giusto non ci pensiamo proprio. E non le dico cosa penso delle abitudini fiscali degli avvocati, giusto perché non mi sembrerebbe carino approfittare del suo manifestarsi rispetto al mio celarmi e soprattutto perché le generalizzazioni mi fanno un po’ schifo.
          Ve lo meritate Trump!

          • Paolo Panzieri scrive:

            Ancora con questi discorsi?
            Ogni tanto bisognerebbe provare a disintossicarsi – lo dico con affetto – dai TG, dall’ideologia e dagli stereotipi e guardare la realtà delle cose.
            Obama ha partorito Trump.
            Renzi: Di Maio e Salvini.
            Come dicevano? Cambiamo verso ….

          • A.B. scrive:

            È incredibile, e lo dico anche io con affetto, vedere trasformate idee in ideologie. Lo ripeto, personalmente non sono disposto a svendere per uno sconto fiscale le nostre conquiste, la sanità pubblica, l’istruzione, le giuste pensioni per chi ha lavorato, le tutele per i deboli e non ultima la democrazia delegata. Non mi pare si tratti di ideologie. Oggi altre idee vanno per la maggiore, l’illusione dell’uno vale uno, il pensare che chiudendosi le cose possano migliorare (aspetto qualche esempio a supporto) con i conseguenti inevitabili rigurgiti razzisti, il successo di un peloso concetto di onestà basato sull’ipocrisia e su armadi ricolmi di scheletri. A me di Renzi, Di Maio, Trump, Obama, Salvini o Berlusconi non me ne può fregare di meno, difendo delle idee. Se poi tutti preferiscono distruggerle senza proporre nulla di alternativo, cavoli loro, io non saró complice del rincoglionimento generale.

          • Paolo Panzieri scrive:

            Concordo in pieno.
            Ma le idee però costano, come costano i diritti, che sono il loro specchio.
            Questo il vecchio Platone non l’aveva proprio considerato ….
            Purtroppo se nessuno produce più ricchezza non ci possono essere diritti, non ci può essere weltfare e nemmeno solidarietà.
            Non ci prendiamo più in giro.

  5. dinuovoprecaria scrive:

    Il segreto della longevità? Proprio ieri in un articolo del Corriere della Sera, vergato da Giuseppe Remuzzi, leggevo di questo argomento: “Quando l’amore conta più del colesterolo”. Pare ci sia uno studio condotto ad Harvard iniziato 80 anni fa – vi partecipò anche l’allora studente JFK- e tutt’ora in corso, che dimostri che in realtà la ricetta per avere una vita lunga e sana è l’amore. Coltivare gli affetti sembra essere la panacea di tutti i mali, financo il colesterolo e il diabete. Chi l’avrebbe mai detto? E io che pensavo che l’amore fosse adatto solo per i poeti e le cameriere. Ho sempre creduto che investire sui sentimenti fosse solo un modo per dissipare energie preziose. Non camperò a lungo.
    http://www.corriere.it/cronache/18_marzo_18/amore-conta-piu-colesterolo-1827f5d8-2a24-11e8-a69c-c536cc584d87.shtml

    • Anonimo scrive:

      Cara di uovo precaria
      La longevità dipende dagli organi digestivi, in particolare dell’intestino.
      Ad una certa temperatura i arresti intestinali degradano il cibo, e ne fanno dei nutrienti. Questi batteri e funghi e virus. Stanno in un certo equilibrio e vi devono essereci dei buoni e dei nocivi ed anche questi fanno delle sostanze vitali. Quando questo sistema si perturbazione entrano degli alimenti non troppo adatti all’organismo. Gli organi interni tentano il riequilibrio. Se non c’è la fanno insorgono gravi malattie. Quindi un emozione od una medicina o una frescata possono cambiare Poche o molte cose. E molto dipende dall’età più uno è giovane, meglio compensa.

  6. Lo Smemorato scrive:

    Giovanni Arpino. Letto di recente in un articolo su Calvino.

    • A.B. scrive:

      Sono duro, dalla frase dovevo capire che si trattava di una profezia e non di una considerazione, quindi del passato e non del presente. Ma per come l’aveva scritta l’eretico avevo pensato ad un autore attuale. Peró Arpino non aveva previsto peró che tra i pochi bianchi a vincerlo ci sarebbero stati comici e cantanti.

  7. Eretico scrive:

    Allora, a proposito della frase di Arpino: sempre bravo, ed onesto intellettualmente, Marco Burroni, ma era chiaro che l’algoritmo di Google andava tenuto a latere…argento ancora più meritato allo Smemorato, dunque, che evidentemente del cartaceo (Corriere della sera dell’11 marzo) ricordava.

    L’eretico

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