Eretico di SienaLa domenica del villaggio: Fellini, Paolo VI, uscite scolastiche (e 7 Ps) - Eretico di Siena

La domenica del villaggio: Fellini, Paolo VI, uscite scolastiche (e 7 Ps)

- 25/11/18

Eccoci giunti all’appuntamento cultural-domenicale del blog; come di consueto, ecco le tre portate forti della domenica, poi guarnite dai dovuti contorni di Ps: la figura di Federico Fellini – nei 25 anni dalla morte -, per come è uscita da uno stimolantissimo dibattito svoltosi venerdì in biblioteca Comunale; poi – in attesa della serata a lui dedicata giovedì prossimo, sempre alla Comunale – una riflessione a tutto tondo sulla figura di Papa Paolo VI, in occasione della sua recente canonizzazione; per “L’angolo del prof”, infine, due parole sulle uscite scolastiche e sulla Storia locale, per permettermi di segnalare ai colleghi docenti un bel percorso – a costo del tutto zero, tra l’altro – da far fare agli studenti.

Buona lettura – domenica essendo – a tutti quanti!

PAPA PAOLO VI, ORA SANTO

Dallo scorso 14 ottobre, Paolo VI è per la Chiesa cattolica – per volere ovviamente di Papa Francesco in persona – Santo, dopo essere stato beatificato nel 2014.

Un Pontefice molto colto (certo assai più dell’attuale…), non solo per le tre lauree, ma anche per l’esperienza all’estero agli inizi della carriera ecclesiastica (anche nella Polonia ipernazionalista che tanto piaceva al suo “quasi” successore Giovanni Paolo II). Divenuto Papa nel 1963, dopo la morte di Giovanni XXIII, Paolo VI portò a compimento il Concilio Vaticano II, con equilibrio e sagacia diplomatica; fu Pontefice dai tantissimi viaggi (tra i quali il primissimo in Terrasanta, gennaio 1964), e durante uno di questi (Filippine, 27 novembre 1970), arrivò ad incrociare un kriss di un malintenzionato autoctono, che arrivò a ferirlo in modo piuttosto serio; fu Papa ecumenico quanti mai prima (incontro con il mondo ortodosso: in particolare ad Istanbul, nel 1967, il caloroso abbraccio con il primus inter pares della Chiesa ortodossa di allora, Atenagora); fu, poi, il Santo Padre che, sulla scia del Concilio e del suo fervore, trovò il coraggio di cambiare l’attitudine plurisecolare della Chiesa di dire Messa in Latino, con l’introduzione della liturgia nelle lingue locali (1970), accompagnate anche da musiche e canti certo non gregoriani (che avrebbero fatto rivoltare nella tomba il povero Pio X).

Sui nuovi costumi sessual-sentimentali, però, la Storia ci dice che Paolo VI non ebbe il coraggio e la lungimiranza di fare ciò che lo stesso popolo cattolico si aspettava: con l’enciclica “Humanae vitae” (1968, si badi bene l’anno!), chiudendo in toto ad ogni forma di contraccezione, non capì che – essendo ormai avviati verso una società consumistica e secolarizzata – il gregge cattolico in larga parte avrebbe agito di testa sua, ovverosia allineandosi ai tempi, e non restando allo spirito della “Casti connubi” di Pio XI, come Paolo VI evidentemente riteneva che fosse.

Ed infine – doloroso capitolo a parte, ma inevitabile da ricordare – la lettera del 16 aprile 1978 alle Brigate rosse, affinché liberassero Aldo Moro “senza condizioni”: un monito che – perfino dalla famiglia del politico democristiano – fu interpretato come un segnale tanto forte e generoso, quanto disperato e controproducente rispetto alla causa.

Per parlare di questa figura così straordinariamente complessa ed importante (comunque la si pensi), giovedì prossimo alle 17,30 lo scrivente sarà alla Comunale con – tralascio i vari titoli ecclesiastici, mi sia consentito farlo – Claudio Bottini e Alfredo Pizzuto (il quale, fra gli altri libri, ha scritto “Paolo VI pellegrino in Terra Santa”, per Cantagalli): due persone che la figura di Paolo VI l’ hanno conosciuta e studiata molto, molto bene.

RIPENSANDO A FELLINI

A margine dei 25 anni dalla morte di Federico Fellini, qualche considerazione rapsodica, con l’invito che a tutti facciamo (anche a noi stessi: basterebbe che le giornate fossero di 33 ore, e sarebbe già cosa fatta) di riscoprire il grande “artigiano” (Fellini dixit) romagnolo, riguardandone qualche film: un Fellini al mese, toglie il medico di torno…

Uomo di contraddizioni (restando solo alla dimensione pubblica, e per fare solo un esempio: protagonista della battaglia – poi fatta propria dal Pci, da Veltroni in particolare – contro le interruzioni pubblicitarie dei film, ma egli stesso autore di pubblicità televisive!), Federico Fellini è autore che ha saputo fare della poetica dello sguardo rivolto al se stesso remoto, una delle sue cifre stilistiche più apprezzate (“Amarcord” su tutti, ma non solo); se guardiamo alla politica – perché il regista romagnolo fu molto politico, senza mai appartenere ad alcun Partito, dunque attirandosi via via gli strali dello zdanovismo del Pci e del moralismo bigotto della critica democristiana -, la sua critica sul Fascismo fu piuttosto evidente, per l’appunto in “Amarcord” (in cui Fellini ricorda il suo passato preadolescenziale nella Rimini del 1932-1933), ma molto più esplicita e puntuta sarebbe stata, negli Ottanta, la polemica contro il nascente berlusconismo, che il regista non vide mai tradursi in politica (morì il 31 ottobre del 1993), conoscendolo però assai bene  – e perciò sbeffeggiandolo – a livello di imprenditore televisivo (vedasi “Ginger e Fred”, soprattutto).

Il modello iperconsumistico e di idolatria del presenzialismo televisivo fine a se stesso (còlto nella sua fase ascendente), dunque, ebbe in Fellini un acutissimo critico, quasi un continuatore, con altri mezzi, dell’analisi pasoliniana: il Fellini degli Ottanta può piacere meno, per vari aspetti, a molti (quorum ego), ma questa dote di capacità di lettura del contesto mediatico-culturale, l’ultimo Fellini ce l’ha, eccome se ce l’ha. E a noi fa piacere ricordare anche questo tratto meno noto dell’autore, che da un quarto di secolo ci ha lasciati: se, di un artista di cotanto calibro, si può dire che ci ha lasciato…

 

L’ANGOLO DEL PROF: CAMMINARE PER IL RISORGIMENTO

Domenica scorsa abbiamo discettato di scuola in generale, citando il pessimo Affinati (quello che deride come “cripto-ottocentesco” il docente-collega che tenti sic et simpliciter di insegnare qualcosa ai bencapitati studenti) come esempio di un “donmilanismo fuori tempo massimo”, da esecrare con tutta la forza possibile; sull’argomento concernente il delicatissimo rapporto fra genitori e docenti, a questo giro segnalo volentieri un intervento – sulla sua rubrica della Posta, nel Venerdì di Repubblica di ieri l’altro – di Michele Serra, che arriva a definire un grave errore politico quello dell’istituzione dei Decreti delegati: parole sante, per Zeus, parole sacrosante.

Oggi, però, vorrei occuparmi di pars construens, e proporre agli amici/colleghi (tanto delle medie quanto delle superiori) un “percorso risorgimentale senese” che, in mezza mattinata o poco più, ed a costo assolutamente zero, può essere di concreta utilità per dare un’idea della temperie risorgimentale a Siena (l’avevo già accennato l’anno scorso, mi piace però riprendere il tutto).

Partenza dal monumento a Garibaldi, alla Lizza (ci sta anche un bel discorsetto sulla Grande Guerra, con l’asilo-monumento lì quasi accanto; e – perché no? – anche sul ruolo della Lizza all’interno dell’urbanistica cittadina); passaggio dipoi per Banchi di sopra (con sosta davanti alla fondamentale lapide garibaldina posta all’altezza dell’ex albergo Aquila nera – attuale Odeon, per capirsi -, ove nell’agosto del 1867 l’eroe dei due mondi salutò la folla, in compagnia della figlia Teresita); approdo, infine, al Museo civico, per visitare a fondo la misconosciuta Sala dedicata a Vittorio Emanuele II: stimolantissima, fra l’altro, non solo per approfondire la conoscenza del primo monarca d’Italia (l’affresco sull’incontro di Teano fra il sovrano e Garibaldi è, forse, il più citato nei manuali di Storia per le scuole), ma anche per fare comprendere il concetto di agiografia nel rapporto fra Arte e Storia politica.

Insomma, poco tempo per farla, zero euro da pagare, tanto da insegnare ai ragazzi: se vi sembra poco…

Ps 1 Ultime due noterelle su Fellini: l’incontro di venerdì scorso agli Intronati ha avuto un problema tecnico, che non ha consentito di mostrare agli astanti le agognate sequenze promesse. Ringrazio la bravura dei relatori (Marco Bianciardi e Vincenzo Coli), i quali hanno coperto comunque al meglio l’evento. Dulcis in fundo, c’è stato l’intervento del noto attore senese Altero Borghi, il quale ha ricordato il suo cameo di metà Ottanta nel succitato “Ginger e Fred” di Fellini, contestualizzando il clima del set in quel caso specifico: testimonianza sincera, ed ovviamente gradita, in quanto autentica ed inattesa ciliegina dell’incontro.

Ps 2 Come si fa a non metterlo, a non inserirlo? “Non so perché i giornalisti SCRIVINO…”: non l’ha detto Di Maio, l’ha detto il Premier Giuseppe Conte (forse insufflato da Padre Pio?). Essendo domenica, nessuna polemica politica, solo una notazione a margine: i professori universitari prestati alla politica (Leone, Spadolini, Prodi, Monti) hanno avuto fortune ovviamente alterne, ma nessuno ha mai potuto dire alcunché sulla loro preparazione culturale, non solo nella loro nicchia specifica. Nel caso di Conte – e non da ieri, sia ben chiaro -, crocianamente qualche igienico dubbi ci è venuto…

Ps 3 Oggi, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, davanti all’ecatombe che sappiamo (e che non si arresta di certo in occasione dell’imminenza dell’evento); a parte la solidarietà, ricordiamo a tutti che contano soprattutto i fatti: si guardi per esempio al modello inglese, a livello di prevenzione, e si cerchi di avvicinarsi a quello. Sarebbe un gran bel passo in avanti, statene certi.

Ps 4 Oltre all’appuntamento di giovedì su Paolo VI di cui sopra, questa settimana è davvero da record per la Comunale (poi si cala un pochino, eh: anche perché questi ritmi non si tengono per molto…); domani, stimolantissimo incontro sul nuovissimo libro “Siena 1968 Fu vero Sessantotto?”, di Luca Luchini (Betti editore), del quale scriveremo domenica prossima e del quale ci occuperemo in tv lunedì prossimo. Senio Sensi ed Andrea Sbardellati, oltre all’autore ed allo scrivente, faranno entrare i presenti nella Siena di 50 anni or sono; poi, martedì, pomeriggio conclusivo sulla Grande Guerra, con riflessione sulla cinquantina (!) di pubblicazioni scaturite dal Senese durante questi anni del Centenario (insieme allo scrivente, l’immarcescibile Gabriele Maccianti ed Andrea Bianchi Sugarelli); giovedì, per l’appunto, appuntamento con Paolo VI, dopodiché venerdì – per non farsi mancare alcunché a livello di pluralismo – discetteremo di “Gramsci per la scuola. Conoscere è vivere” (editore L’asino d’oro), di Donatella Coccoli e Luciano Benedetti, che saranno presenti. Tutti gli appuntamenti si svolgono nella Sala storica della biblioteca Comunale, sempre alle ore 17,30.

Ps 5 Domani, lunedì 26 alle 21 (Siena Tv, canale 90), consueto appuntamento settimanale con “Il lunedì del villaggio”; a questo giro, oltre all’opinionista d’eccezione Gabriello Lorenzini, avremo fra noi anche un paio di simpatici studenti stranieri (una ragazza cinese ed un ragazzo nord-irlandese), venuti a Siena per imparare l’Italiano all’Università per stranieri, i quali ci parleranno della loro esperienza personale in loco.

Ps 6 Settimana densissima, come detto: martedì 27, alle 15 alla scuola Cecco Angiolieri, lo scrivente inizia la prima puntata di un “Viaggio attraverso il 1968” (le altre date sono le seguenti: 4 e 10 dicembre, per terminare con riflessione finale il 21 gennaio); argomento del primo incontro, lo scenario, il contesto internazionale dell’anno in questione.

Si tratta di un corso di aggiornamento per docenti delle elementari, medie e superiori: ma se qualcuno non scolastico vuole venire, è ben accetto. E credo che non se ne pentirà…

Ps 7 E per finire in bellezza, sabato pomeriggio 1 dicembre (che ci volete fare, non abbiamo deciso noi la data: in concorrenza con la celebrazione vescovile di Sant’Ansano), alla libreria Palomar al Chiasso largo, lo scrivente presenta il libro (il primo) della nota attrice Laura Morante. E noi, che volevamo andare in Cattedrale in tutti i modi…

33 Commenti su La domenica del villaggio: Fellini, Paolo VI, uscite scolastiche (e 7 Ps)

  1. Laura scrive:

    Il sindaco non ha presenziato sabato all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università della sua città, come mai?

    • Eretico scrive:

      Cara Laura,
      il perché lo sa lui, ma di certo avrebbe fatto meglio a presenziare, o al limite a delegare qualcuno della Giunta al posto suo. All’insegna dell’amicus Plato, sed magis amica veritas, è l’unica cosa che mi sento di dire.

      Lo scrivente – tante volte si creassero fraintendimenti di sorta – NON era stato invitato dall’Università, a differenza di altre inaugurazioni (tipo della scuola Franci, sabato pomeriggio).

      L’eretico

      • manunta scrive:

        https://www.radiosienatv.it/lectio-magistralis-di-philippe-daverio-nel-pellegrinaio-di-santa-maria-della-scala/

        Scusa Raffa ,un idea da riprendere, un personaggio (daverio)col quale sarebbe possibile ,forse ,una proficua collaborazione.
        Come gia’ molte volte da me auspicato arte ,cultura ,storia,enogastronomia,territorio.
        Una possibile poliedrica offerta turistica di qualita’.
        Pochi come daverio sanno legare insieme e proporre al pubblico tali opportunita’, vabbe’ non e’ uno scrittore,storico,o letterario senesota(ovviamente ,altra caratura ) ma potresti anche fare un eccezione, tra l altro ,ha scritto anche un paio di libri su arte territorio cucina prodotti del territorio,(che magari sarebbe lieto di presentare alla biblioteca) uomo brillante , grande divulgatore, NON laureato
        fossi in te il 3/12 cercherei d agganciarlo, si lo so’ ,non e’ senese.
        appunto, valore aggiunto.
        Fai te, tra l altro e’ un buon musicista, presentatore di interessanti lezioni concerto, sai, eventualmente…
        agazzari,bianciardi…..musica barocca senese, legata a storia e arte del periodo, tra l altro ….. periodo di nascita degli intronati.

        Scusa se mi permetto , ma mi pare che sul tema, territorio prodotti enogastronomici,possibile interazione col patrimonio artistico culturale,
        in chiave proposte turistiche ,per ora di sei inceppato (da due anni) sulla cinta a sovicille.
        Fai te.
        Io inviterei un po’ meno di autori sulle beghe senesi , e cercherei invece collaborazioni anche esterne di maggior spessore con potenziali di risonanza maggiore ,e maggiori possibilita’ di collaborazioni a tutto campo, insomma , lo sai
        vedute piu’ ampie e feconde del tradizionale rimirar l omphalos senesota.
        Fai te.
        Magari fai meno , meno contentini agli autori locali, e piu’ proposte estranee alla cerchia conoscenti amici ecc.ecc.

        Che devo pensare?

        che i senesi a confrontarsi con gente di fuori han paura
        del paragone?
        Che vi garba rintanarvi nel bozzolo del comune habitus mentale?
        Che vi garba calcificarvi nel raccontarvele tra voi?
        Che continuate a vedere nel turismo un fastidio e non un opportunita?
        Che non capite che proprio Siena potrebbe dovrebbe e avrebbe come pochi
        territori ,materiale a disposizione,per progettare offerte turistiche di alto livello, che vi potrebbero portare lavoro reddito valorizzazione del patrimonio che avete, senza snaturare svendere e svilire citta’ e territorio?
        Alternative? infialare alla gsk ? chissa per quanti,e per quanto ancora?
        Mmmaaahhh fai te , fate voi.

        Comunque , 3/12 pellegrinaio sm scala, daverio , iteci .
        Magari cominciate a capir qualcosa.
        Che per ora non intendete nemmeno a chiamavvi pe’ nome.

    • Uno studente scrive:

      E poi per quale motivo essere presenti all’inaugurazione dell’anno accademico… l’Unisi di senese ha solo la sede, qualche docente, personale amministrativo, dipendenti del DSU,mense e residenze, un paio di casette in cui vivono gli studenti fuori sede, esercizi commerciali e non fruiti dagli studenti e poco altro…

    • L'aura scrive:

      Magari il De Mossi era a giro con il Bellandi

  2. Marianna scrive:

    L’intervento di Mencaroni nel post precedente è molto interessante e andrebbe considerato con attenzione. La dott. Cambiaggi verrà retribuita con risorse della della Fondazione perseverando in un modus operandi già visto e giustamente deprecato. Purtroppo siamo di fronte ad altro “cambiamento” mancato.

  3. Un fan dell'Eretico scrive:

    Capisco che siamo su un blog, ma mi pare che sia tutto parecchio off topic, no? Paolo VI, Fellini, Garibaldi? No, si parla della Cambiaggi…
    Comunque lode all’Eretico, sia per l’ennesimo pezzo molto interessante, che per la pazienza dimostrata. Anche per questo motivo, siamo parecchie spanne sopra a tutti i nominati, sia da Valentini che dal De Mossi. Lo sospettavamo in anni di lettura del blog, ce lo sta confermando in questi due mesi di presidenza: semmai gli consiglio di rallentare un po’ il ritmo, altrimenti invece che presentare i libri del Luchini, dovrà andare dal fratello (cardiologo)…

    • manunta scrive:

      Per la gioia del fan, a proposito il fan club a quando?

      https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1998/03/04/garibaldi-fu-negriero.html

      Vai in tema, tocca integrare / correggere il prof .
      Il fan mi perdoni.
      Non eroe dei due mondi ,ma’ dei tre, non fecesi mancare il nizzardo nemmeno l asia, al soldo dell armatore de negri (nome omen?) approdo’ in cina con un carico che ben lo rappresentava( guano, merda d uccelli marini atta a concimar campi….e crassa retorica), di poi in cina, carico’ merce umana
      da impiegare come manodopera nei giacimenti di guano e/o nelle miniere di rame.
      Nel link gustoso passaggio di una lettera scritta dall armatore de negri ove loda ,l ipertricodotato e tricontinental eroe, per aver consegnato in buone e ben pasciute condizioni ,il carico (umano) senza quindi rischiare il deprezzamento della merce (umana).
      Un anno prima della visita senese , ricordata in lapide ,(che il bon Raffa ,nel corso di un tour patriottardo fara’ visitare ai suoi allievi), nel 1866
      scriveva l eroe dei tre mondi ad adele cairoli” se tornassi oggi a percorrere le strade di sicilia, i siciliani mi prenderebbero a sassate”

      La scuola pubblica ,come ben sapeva w. von humboldt che nel 1809 riorganizzo’ il sistema scolastico prussiano ,non deve servire a formare coscienza individuale ,e spirito critico , ovvero non deve servire l evoluzione dell individuo ,ma’ gli interessi dello stato( e di chi lo controlla).
      Il modello prussiano ,fu’ seguito da tutti i paesi occidentali, modello prototipo atto a formare dei docili burger/soldaten, i risultati raggiunti in germania (e altrove)da tal sistema furono apprezzati nel corso di svariate guerre 1866/1940.
      La variante italica cuor deamicissiana ,condita da vedette lombarde e quadrati di custoza, ne e’ ottimo esempio.
      Raffa dunque nei suoi tour scolastico patriottardi si inserisce a buon titolo in tal solco, con buona pace del libertario Lev e della scuola di jasnaja poljana, e con buona pace della montessori.
      Ps. 1880 creazione del sistema statale scolastico inglese,nb. in quell anno il 90% degli over 15 inglesi era gia’ alfabetizzato.
      In quel caso lo stato si limito’ ad imbrigliare e cavalcare , un istruzione gia’ lanciata al galoppo, con l evidente scopo di adeguare l educazione alle esigenze dell impero inglese, creando soggetti sociali formattati atti ad essere impiegati dalla nuova zelanda all india dal canada al sudafrica
      ps2 come cantato da Bennato nel tour scolastico patriottardo lastraiolo
      ” tutti in fila per tre?”
      dai su vieni qui,
      su non far cosi
      ma non lo vedi quanti bravi bambini?
      che stanno in fila per tre
      che dicon sempre di si
      e si comportan da persone civili.

      saluti

  4. Paolo Panzieri scrive:

    PS2 – Del congiuntivo, questo sconosciuto.
    La ricchezza e la duttilità della lingua italiana si misura – a mio parere – col l’uso appropriato del congiuntivo, che ci regala sfumature ignote ad altre latitudini.
    Purtroppo, però, una sottocultura asseritamente modernista, forse anche in funzione della indubbia difficoltà della c.d. consecutio temporum (niente di trascendentale però eh …) a partire dagli anni ’70 ha pervicacemente deciso di abolirlo.
    In questa campagna, oserei dire addirittura blasfema rispetto alla santità della lingua italiana come un tempo veniva insegnata, purtroppo spiccano in primis televisione e cinema, che quotidianamente ci propinano rozzi indicativi fuori ruolo.
    Di conseguenza la barbarie ha preso ormai piede.
    Conscio di ciò il grande Paolo Villaggio ha coniato il famoso congiuntivo beffardo in -i: “batti lei Fantozzi!”
    Nell’alveo di questa corrente di pensiero, invero, si sono inseriti, non saprei dire quanto consapevolmente, addirittura Lapo Elkann e perfino adesso il prof. avv. lup. mann. sedicente premier Beppe Conte.
    Ne prendiamo amaramente atto.
    Non che avessimo – in generale e detratti gli amici (che però sanno usare sapientemente il congiuntivo) – una grande opinione della categoria, con tutto quello che quotidianamente si vede o si sente in giro in tema di nepotismo, coniugio e addirittura concubinato ….
    Perdonate il commento saldamente conservatore di oggi.

    • Michele scrive:

      Macché perdonare, sottoscrivere!

    • VEDO (meno) NERO scrive:

      Il congiuntivo questo sconosciuto; parole da sottoscrivere. Ma c’è anche di peggio. Il vezzo di molti pseudo intellettuali che usano l’avverbio “piuttosto” a sproposito è ancora più offensivo. Ho sentito alla televisione da un dietologo questa frase; “il colesterolo più essere abbassato con il riso rosso piuttosto la frutta”. La frutta fa male allora? Il pseudo dietologo stava usando “piuttosto” al posto della congiunzione “e” stravolgendo il messaggio che voleva dare. E non è l’eccezione, perché altri personaggi, che si ritengono istruiti, lo usano al posto di “oppure”. Almeno un indicativo al posto del congiuntivo non stravolge completamente il significato della frase. E poi non parliamo dell’uso recente di “anche no/si” per negare/confermare quello già detto in precedenza. Stiamo regredendo culturalmente. I nostri vecchi meno istruiti non dicevano questi strafalcioni ed erano molto più umili di quelle (troppo) numerose facce di bronzo presuntuose che girano nei media nazionali atteggiandosi a fonti di saggezza. Povera Italia.

  5. Marianna scrive:

    Da sempre in questo blog si è parlato di politica,anzi per anni si è parlato prevalentemente di politica. Ora sembra di avvertire un certo fastidio sull’argomento. Si ribadisce continuamente la superiorità degli argomenti culturali su quelli politici e si richiama a restare sui temi.
    Prendiamo atto del “cambiamento”

    • manunta scrive:

      Prendete atto? ooh in quanti siete?
      Allllllora senti mariannina , secondo te, avendo ricevuto pubblico incarico in pubblica biblioteca dallo zazzeruto, il Raffa che dovrebbe fare?
      Tirare secchiate di merda a chi lo ha investito( aggratisse) di ruolo pubblico?
      Senti ,te che fai? fumi bevi o tuttedue?
      Inoltre, parmi ovvio(logico ed onesto) che dopo descrizione e critica di un consolidato sistema, caduto(?????) tal sistema, chi lo criticava si presti poi ad assumere un ruolo attivo e propositivo , e non piu’ solo di critica.
      Sarebbe stato piu’ facile e meno rischioso ed impegnativo, continuare a far il grillo parlante,non credi?
      Sicche’ due son le cose.
      1) Facendo sfoggio della canonica calcificazione mentale senesota ,non capisci che ora Raffa ha scelto ,di passare dalla critica alle proposte
      in ambito culturale, rivestendo un ruolo pubblico.
      2) Facendo sfoggio della canonica calcificazione mentale manicheo dualistica senesota, concepisci le persone solo come appartenenti a due schieramenti avversari.

      Lo capisci che ora Raffa ha scelto primariamente un altro tipo di attivita?
      E che ovviamente , proponendo attivita’ culturali , chiede attenzione ,e
      magari anche critiche e/o suggerimenti riguardo a tale attivita?
      La cosa ti meraviglia e/o scandalizza?
      Voglio dire ,proprio e per davvero sei cosi soda e/o illogica?
      Guarda ,io non sono un suo fan, e spesso mi trovo a criticarlo o a punzecchiarlo, ma nella sua scelta attuale ,NON riscontro opportunismo
      ne’ vigliaccheria, ne’ disonesta’, casomai l esatto contrario.

      ps. son curioso ,marianna di nick o di battesimo?
      nel primo caso,ispirandoti all eroica e indomita figura, giri a pocce scioccole e cappello frigio?
      Se si fammi sapere , e occhio a non ammalarti, stagione umidina.

  6. manunta scrive:

    Anarchia senese, sessantotto senese, cinta senese, prima guerra mondiale senese con preziosi contributi storico biografici di uno storico senese, a descrizione di un paradigmatico nobile eroe (delle retrovie)senese.
    Chiedo, ma’ non sarebbe il caso d allargare gli orizzonti, specialmente su’ argomenti di ambito mondiale?( cinta senese).
    Oppure siamo al mondo visto attraverso le lenti (o la bolla di vetro con annessi besciolini) senesi?

    In caso propongo , un eroe(a chiacchere) senese, la storia di un archeologo (senese) preziosa guida di adolf hitler (e poi di goering ,che di’ se lo faceva mancare)nella sua visita tosco italica, che penso’ ( ed ebbe anche la ghigna di scriverne in vano senese style) di attentare alla vita del fhurer .
    Sommo paradigma del vano paraculismo opportunistico, si converti’ nel 1943 al comunismo, fu’ tra i promotori dell attentato (questo riuscito, vedrai girava senza scorta) a gentile, e plurideputato falcemartello ,nonostante, anzi direi flaianamente a causa delle nobile e benestante origine familiare.
    A lui non deve mancare il dovuto omaggio delle sue genti che tanto bene rappresento’ a livello antropologico.
    Raffa provvedi per bacco. anzi nel caso specifico per fufluns.
    Siena ombelico del mondo

    Siena ombelico del terracqueo orbe
    e che mai di guardarselo si stanca
    le genti vane e le vane chiorbe
    ch erano affezionate alla gran banca
    a forza di guardarselo son orbe
    e come l fiume chiuso in morta lanca
    dove acqua stagna torba non avanza
    si serran dentro la loro chiusa stanza

    or si capisce questa strana usanza
    che l intronati hanno propugnato
    mondo, frastuono di cosa che avanza
    meglio in sienin restare rinserrato
    e tutto quindi in buona sostanza
    senesamente sia considerato
    E’ storica a sienina la tendenza
    di poter far sempre del mondo senza

    Sicche’ l bon Raffa bene v ha capito
    e meglio v ha imbastito i’ programmino
    che pare abbiate tutti assai gradito
    tra voi ve la cantate ben benino
    e col modus senesota gl e’ riuscito
    di farvelo mette’ in sala ‘l capino
    che altri modi potevan esse rischiosi
    solo di siena a siena son golosi

    • Eretico scrive:

      Caro Manunta, almeno tu stai al tema!

      Beh, hai ragione, ma non del tutto; stasera per esempio si è parlato – in una Sala storica straboccante di persone – di Siena ed del 1968, ma i miei 12 minuti iniziali sono stati impiegati, tutti quanti, a cercare di ricreare il contesto internazionale dell’epoca (neanche citata l’Italia, figuriamoci Sienina!); e giovedì, per dirne un’altra, si parla della figura di Paolo VI: non certo senese, non ti pare? Dopodiché si parlerà di Gramsci a scuola, venerdì: e non mi pare che il buon Antonio fosse né dell’Oca, né della Torre…

      L’eretico

      • manunta scrive:

        Caro Raffa
        Non era critica ma solo umoristica constazione.

        chi pesca in acque conosciute
        sa bene qual’ esca piace al pesce
        innesca cose da sempre piacute
        e ad allamare sempre lui riesce
        acqua torbata restringe le vedute
        e a naso il pesce dalla tana esce
        pescato e in acqua chiara trasferito
        apre lui l occhi e megliora l udito

        Vai Raffa, pesca e trai a cultura.

        Oooh,
        io,tu lo sai i che t ho pronosticato ….
        piacion romano i denti arrota
        e sui giornali l ha belle dichiarato
        il parigin vede la seggiola gia’ vuota
        scrive che sindaco non e’ avvocato
        chissa’, tra poco piovera’ la mota?
        e come ricciarello inzuccherato
        qualcuno sara’ forse inzaccherato?

        Saluti

        ti tocca, te nicchi(senza o)ma’ tanto ti tocca….

  7. Mandrake scrive:

    Paolo VI campione dell’ambiguità: sì alle Messe strimpellate, magari da mezzi capelloni, no ai profilattici, in nessun caso. Tipico esempio di doppiezza, e di sessuofobia (ripetiamolo, ogni tanto, che la Chiesa cattolica è sessuofobica).
    Giovedì ci sarò, caro Eretico; c’ero anche stasera, ma mi è toccato stare in piedi: contento per il successo dell’iniziativa, ma qualche sedia extra-budget?

  8. alberto bruttini detto Cacaccia scrive:

    Ranuccio Bianchi Bandinelli – suo padre (il su’ babbo) era stato priore vittorioso del Montone nel 1910 – non è stato solo il più grande archeologo italiano ma, come accenna Manunta, ha insegnato al mondo come deve essere l’archeologia.
    Prima di lui i suoi colleghi andavano alla ricerca dei tesori, lui ha iniziato la ricerca e lo studio di usi e consumi dei popoli di cui recuperava i reperti.
    Praticamente ha iniziato l’antropologia/archeologica.
    Duole pensare che ci si ricordi di lui solo per il titolo di “Conte rosso”.

    P.S. non c’entra niente ma ho insegnato a Rolando Bianchi Bandinelli ad andare in motorino.
    Il mi’ babbo tentò più volte di convincere il Bianchi Bandinelli a comprare una moto (Gilera), un sidecar (Saturno 500) o una vettura (Prinz). Rifiutava sistematicamente l’uso di mezzi a motore se non, per necessità, accompagnato da un autista.

  9. manunta scrive:

    Caro Cacaccia , oltre che capitano il babbino del conte nerosso mi risulta sia stato sindaco di sienina,e come archeologo sul campo(il conticino) a me risulta solo abbia fatto una campagna di un anno di scavi a sovana, 1927/28 sovana peraltro scoperta
    nel 1843 dall inglese Ainsley e descritta per la prima volta nel 1848
    da G. Denis in cities and cemetery of ancient etruria, il sito fu’ poi scavato dalla societa’ colombaria di firenze, e nel 1924 /25 Giorgio e Gino
    Rosi ripresero gli scavi scoprendo la tomba ildebranda.
    Il tuo opportunistico paesano arrivo’ a cose fatte.
    Archeologo si, ma’ da scrivania.
    Ovvero ,lascia stare i roboanti titoli di piu’ grande archeologo italiano
    visto che il medico condotto di campiglia marittima Isidoro falchi ,ha scoperto ben piu’ del tuo paesano archeologo da scrivania opportunista guida di hitler e goering e voltagabbana .
    Nb. E visto che nei post precedenti si e’ parlato di don milani…… , dirai, cazzo c entra?
    C entra invece ,il nonnino di don milani ,allora(fine 800) direttore dell archeologico di firenze, e con lui altri cazzari accademici , denigrarono il dilettante Isidoro Falchi e per anni rifiutarono di riconoscere la giusta ubicazione dell etrusca vetulonia ,da Falchi scoperta partendo da documenti reperiti nell archivio di stato di siena.
    Ovvero cazzari accademici da scrivania da tutti ricordati(e difesi)
    Autentici scopritori non accademici ,misconosciuti, e denigrati .
    Vedi caro, te ricordati pure di gilere e aneddoti senesoti io sto’ ai fatti.
    Ps caro cacaccia, per caso il bruttini autore degli scavi a montieri ,nella zona delle vecchie zecche, e’ tuo parente?
    in caso fagli i complimenti ,ha fatto un gran lavoro e una relazione molto
    interessante.
    Saluti

  10. Massimo Pucci scrive:

    Ma te guarda… tolto il caso Rossi (dove è meglio per tutti leggerti poco) neanche più ti si legge per le vicende del comune nostro, sindaco e giunta in primis…

    Ma guarda.. era la voce libera la tua?

    Siamo in una Siena imbarazzante come non mai, mal tenuta, sporca, priva di iniziative di qual si voglia… se ci fosse adesso il vecchio sindaco ad amministrarci.. lo linceresti!

    Una città congelata con un sindaco imbarazzante e tu parli di Fellini?
    Ma vai davvero a testa alta pel corso?

    Ma chiudilo questo blog, fai una cosa degna: chiudilo.

    • Eretico scrive:

      Beh, almeno questo Massimo Pucci ci mette nome e cognome, e per questo è senz’altro lodabile; se a te, caro Massimo, dà così noia il blog – e ciò che si scrive sull’affaire Rossi – c’è un buon, vecchio metodo: cambiare canale (o blog); siccome o lo leggi poco (ed allora faresti bene ad essere più cauto nelle critiche), oppure proprio non ci arrivi, giova il ripetere: se una persona accetta un ruolo istituzionale, è chiaro che deve avere verso la politica un ruolo molto più defilato, con toni ben diversi da prima (il che non vuole dire afasia: basterebbe almeno tu leggessi).
      Defilati sul De Mossi, come peraltro anche su certe nomine che sanno molto di antico (Guasconi, certo non di marca demossiana, per esempio): cambia pure canale, caro Massimo. Per il resto (visto che sei tu a tirare fuori la questione), testa non è alta: è altissima…

      L’eretico

  11. alberto bruttini detto Cacaccia scrive:

    Manunta, quel tipo di Montieri è il mi’ nipote.

    E stai tranquillo che farogli i tuoi complimnenti.

    Ossequi

    • manunta scrive:

      https://www.copernicum.it/book/guida-archeologica-al-borgo-di-montieri-4282984

      Ecco un libro recente(2016) e molto interessante ,scritto da un archeologo senese, (jacopo, il nipote del cacaccia)che illustra
      bene la storia del,luogo dal quale Siena trasse la sua massima fortuna.
      Montieri l argento, le miniere, la zecca.
      Volterra e i suoi vescovi (ranieri pagano),le lotte con massa marittima e siena,per il controllo delle miniere, firenze coi cambi e cavalcanti che batterono il grosso di montieri nel 1214.
      Storia e territorio, senza le miniere di montieri , Siena …….
      Magari il Raffa ne potrebbe trarre spunto per una serata alla biblioteca,
      se poi l augusto suo padre avesse voglia e tempo……, essendo uno dei pochi storici accademici(medievalisti) in possesso di ottime capacita’ comunicative/divulgative…….
      Di certo molto meglio lo storico ambronesenese ondaiolo d un certo storico papalino ,televisivamente assai ,in voga mezzo ocaiolo ,
      che smania per s bernardo , dichiara che ben fecero i papi a indire crociata contro i catari (rai ” passato e presente”),poi fa’ un carpiato a siena,dove dichiara ammirazione per manente, dimenticandosi che 19 anni dopo la sua morte,il suddetto manente fu’ dichiarato eretico(in quanto cataro) da tale salomone da lucca ,perfida cacata di laido domenicano, arsa
      la salma, e incamerati dal suddetto frate i beni di famiglia degli uberti, come da consuetudine 50% all inquisitore,50% alla curia romana.
      Voto :
      cardini sottozero, aridatece Gioacchino volpe e il suo
      “Movimenti religiosi e sette ereticali nell italia del 11 14 sec.”

      Affoghi l onda l ocio fiorentino
      e lavi cio’ c’ a siena lui caco’
      entri onda n selva e lavi lei benino
      lordur di papero che li resto’
      manente si rivolta , e non pochino
      cataro era e a siena lui pugno’
      il cardo e’ bono lesso solamente
      giustizia restituita sia a Manente

      Raffa un te n ave’ a male, ricorda che la permalosita’ senese , non
      e’ roba da ambrones.

      Cacaccia , hai seminato bene,( Cosi’ come un certo prof. ondaiolo)

  12. massimo pucci scrive:

    ci arrivo stai tranquillo, ci arrivano in diversi vedo e ben prima di me, interessante sarà vedere dove arrivi tu..con la testa altissima può mancare l’equilibrio… cambi nome al blog magari..così per coerenza con il suo incarico dovuto..

    • Eretico scrive:

      Caro Massimo, davvero molte grazie per il pensiero, ma farò as usual come meglio credo. Ma parlami un po’ di te, visto che ci siamo: se ho capito bene (mi scuso in caso di omonimia), sei un “collega”, uno che fa informazione insomma.
      Se è così, fatti conoscere dai lettori di questo blog, rendili edotti della tua attività, farà loro senz’altro piacere…
      Ho dovuto censurare un commento (di una persona che mi lodava anche, sic), ma il resto è da querela sicura: se possibile, riformulare!

      L’eretico

    • Daria gentili scrive:

      Come non dare il benvenuto nel blog ad nuovo neo oppositore, che si accoda a quelli che ultimamente hanno fatto capolino nelle “ colonne” di questo blog.
      Peccato che pochi giorni dopo l’esordio in Consiglio Comunale è venuto fuori che il suo amministratore perfecto – alias Valentini – non abbia messo a bilancio circa un milioncino e trecentomila, che ora ricadono in testa alla tanto vituperata amministrazione. Nulla da dire, su cosa sia imbarazzante?

      • Eretico scrive:

        Cara Daria, io mantengo il mio profilo istituzionale anche se la tentazione di scrivere sulla optima gestio del Valentini Bruno ci sarebbe, come ben immagini…e per l’occasione segnalo due chicchine meravigliose di giornata, di cui scriverò domani (stasera sono davvero troppo stanco): il prete-monsignore che NON si presenta a parlare del suo libro su Paolo VI (e perché, poi…), nonché l’ottimo Piccini Pierluigi che – pur di attaccare lo scrivente, in qualche modo – stamattina fa lo storico in Consiglio comunale, sic.
        A domani, dunque, dall’eretico: un pezzo da non perdere!

  13. Paolo Panzieri scrive:

    La mia città non finisce mai di stupirmi.
    Ci sono 1.300.000= Euro extra-bilancio perché mai contabilizzati (fatture anno 2015) dal Comune, ma è tutto regolare.
    Colpa dei dipendenti distratti? Ma via …
    Qualcuno in TV ha anche detto: tanto si pagheranno scaglionati negli anni a venire, non sarà un grosso problema ….
    Magari sentiamo se li volesse pagare lui … anche pro-quota!
    La Fondazione intanto eroga more solito a pioggia (quindi in inutili micro-interventi spot) 350.000= Euro(!), che probabilmente farebbe meglio (tanto ormai sono una goccia nel mare) a tenersi per la sua stessa sopravvivenza, ma va tutto benissimo, uno spettacolo, come sempre del resto.
    Parrebbe quasi non fosse cambiato niente, neanche si fosse mai votato….
    Anzi, secondo alcuni giapponesi abbandonati nella jungla, che non si sono ancora resi conto dell’esito delle urne, bisognerebbe occuparsi piuttosto di una nomina gratuita in biblioteca (il che non ha alcun senso ovviamente) o di una seggiola vuota all’Università (che invece un senso lo deve per forza avere, più che altro penso però per il magnifico rettore).
    Non so se nel blog dell’Eretico si può dire, ma la famosa parabola del trave e della pagliuzza appare cosa minimale in confronto.
    Non scrivo “pora Siena” perché c’è il copyright del Santo ….

  14. pino mencaroni scrive:

    Interessante la pagina 13 della delibera del 25 maggio del 2017 della Corte dei Conti, Sezione controllo, sui numeri del bilancio del Comune di Siena al 1 gennaio 2015.
    “Dalla verifica della Sezione, il disavanzo sostanziale di amministrazione al 1 gennaio 2015 passa da -5.845.562,35 euro a -14.092.761,88 euro e il maggior disavanzo da -1.764.955,18 euro a -10.012.154,72 euro”

    • Eretico scrive:

      Grazie Pino, puntuale as usual; un favore: se puoi/vuoi, rimandamela da apporre in calce all’articolo odierno, in cui non sarà un off topic, anzi un graditissimo contributo di conoscenza ulteriore…

      Un abbraccio, l’eretico

  15. VEDO (meno) NERO scrive:

    Complimenti all’Eretico per i numerosi ed interessanti incontri culturali alla Biblioteca Comunale. E’ stato di parola, sta rispettando il suo programma di lavoro che enunciò sui media quando venne incaricato. E complimenti al nostro ex Sindaco del debituccio che ci ha lasciato in eredità, sempre bene che non sia stato riconfermato. Vorrei infine aprire una parentesi doverosa nel ricordo di un grande senese cioè Enrico (Ghigo) Giannelli, grande memoria storica del Palio. Indimenticabili i suoi ricordi palieschi raccontati sui media cittadini. Sono contento comunque per lui che, prima di andare a vedere il Palio dall’alto, ha potuto esultare ancora per il suo Drago vincente a luglio, insieme ai suoi ed al suo fratello Emilio autore del Cencio.

  16. Anonimo scrive:

    Vabbè, io non avrei accettato un i carico pei a di aver capito bene quale fosse l’indirizzo politico e amministrativo , è soprattutto quali poteri e lobbyes destino la linea, magari sconsigliano impegni parte time ( pagati full) x evitare strumentalizzazioni, critiche o solo per non restare impelagato. Ma è sotto gli occhi di tutti la ventata di freschezza che ha trasformato la biblioteca comunale da un luogo grigio e austero ad un ambiente frizzante e stimolante.
    Dovremmo, e dovrebbero, prendere esempio da te, prof, x azione, efficienza, efficacia ed economicita ‘
    Buon lavoro ed in bocca al lupo.
    Ps. Meglio Ora?

Rispondi a manunta Annulla risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.