Eretico di SienaLa domenica del villaggio: Madrid, città di musei e parchi (e un Ps triste) - Eretico di Siena

La domenica del villaggio: Madrid, città di musei e parchi (e un Ps triste)

Torna, dopo la pausina vacanziera, la consueta rubrica domenical-culturale del blog: quest’oggi si scriverà di Madrid, in particolare di alcuni dei suoi musei; a tal proposito, raccomando vivamente la puntata de “Il lunedì del villaggio” (domani 7 gennaio, ore 21 Siena tv), tutta incentrata sull’asse Siena-Madrid, tra Storia (soprattutto moderna, si pensi a Carlo V e a Filippo II), Arte (soprattutto il museo Thyssen-Bornemisza, da ora in poi Thyssen e basta), ed anche – perché no? – passato molto prossimo (sull’asse Santander-Antonveneta-Mps, per capirsi), e con un finale cinematografico, sul filo dell’ironia, dedicato alla celebre Maya desnuda.

Buona lettura (e visione) a tutti, dunque!

MADRID, CAPITALE DELLA CULTURA

Certo, potrebbe dire qualcuno: con tutto ciò che gli spagnoli hanno depredato e razziato (soprattutto a livello di altro, però) dal Cinquecento in avanti, fino alla fine del Siglo de oro (metà del Seicento), belle forze, l’avere racimolato cotanta bellezza; se però si parte da questo ragionamento, non si entra di certo più al Louvre, ma – per fare solo un paio di esempi -non ci si gode neanche Roma in quanto tale, essendo la peculiarità della sua bellezza insita nell’essere stata Caput mundi, non all’insegna del no profit verso i territori occupati; e che dire dei leoni veneziani, trafugati in modo sfacciato durante la IV Crociata a Costantinopoli?

Conta dunque, da questo punto di vista, il presente: come è mantenuto e valorizzato, nonché proposto ai fruitori, il tanto o tantissimo (nel caso madrileno, più di tantissimo) che si ha in casa.

MUSEO THYSSEN

Secondo non pochi studiosi, la più grande e qualificata collezione d’Arte pittorica dell’orbe terracqueo, questa della dinastia Thyssen (su come abbiano fatto così tanti soldi, non è argomento da pezzo domenicale, anche se la questione – vedasi anche drammatici fatti italiani, pur posteriori – indubbiamente si pone): talmente straordinaria, da fare dire che, per molti periodi anche cruciali della Storia dell’Arte, questo Museo è – incredibile dictu – financo superiore al Prado stesso. Sull’Impressionismo e anche sull’Espressionismo, per esempio, e sulla pittura statunitense dell’Ottocento; soprattutto, sulla Scuola senese, con Duccio, Simone Martini, il Bulgarini, Luca di Tommé, Giovanni di Paolo ed una straordinaria “Crucifixion” di Ugolino di Nerio (1330), fino a concludere il percorso senese con una Vergine del Beccafumi datata 1525.

Fortemente voluto dall’allora Re Juan Carlos, inaugurato l’8 ottobre del 1992, ingresso gratuito il lunedì, questo museo rientra in una categoria – a fortiori per un cittadino senese – cui si addice una sola aggettivazione: imperdibile…

PRADO: OTTIMO ED ABBONDANTE

C’è una cosa che rende il Prado, da questo punto di vista, il museo più didattico del mondo: ogni singola opera – pittura o scultura che sia – è accompagnata da una didascalia (bilingue, inglese ed ovviamente spagnolo) che non offre ai visitatori solo il titolo, la datazione e l’ autore; offre addirittura la contestualizzazione storica (o religiosa, stante l’enorme numero di opere devozionali presenti): cosa che – avendo avuto la fortuna di potere visitare tutti i principali musei mondiali – non si trova né all’Hermitage, né al Met, né al Louvre, né a Londra, né – almeno in questa forma – ai Vaticani.

Due opere, oltre a quelle straconosciute da tutti, cogliendo fior da fiore: l’inquietantissima “Le tentazioni di San Antonio” di Bosch (El Bosco, per gli spagnoli), nella quale ci è piaciuto riconoscere una citazione kubrickiana da “Shining”; poi, per arrivare a qualcosa di ben più rasserenante, la sensualissima “dama que se descubre el seno”, in cui Tintoretto, nel 1580 (in piena Controriforma: cose che si potevano concepire solo a Venezia!), raffigura il topless della cortigiana veneziana Veronica Franco, tanto bella quanto – a detta dei suoi coevi – intelligente.

Sul resto, cosa si può aggiungere, se non che questo è l’anno del bicentenario della creazione di questo opificio di beltade artistica? Ah, sì, qualcosa si può aggiungere: se fatti non siamo stati per vivere come bruti (XXVI Inferno dantesco docet), una intera giornata (che poi sarà insufficiente comunque) in loco la dovete passare. E ve ne andrete con l’appetito per il Bello non ancora saziato…

E PER SGRANCHIRSI LE GAMBE…

Dopo essersi riempiti di Bellezza allo stadio puro (e vi risparmio le impressioni sul Reina Sofia, con Guernica all’interno, o sul Museo della Biblioteca nazionale, aperto anche la domenica mattina), cosa c’è di meglio di una passeggiata nell’immenso Parco del Buen retiro, per Zeus? Una sorta di Central Park in versione madrilena, in cui la temibile “boina”, la cappa di smog che attanaglia la Capitale spagnola, trova requie a cagione della presenza di gran copia di alberi di ogni foggia (fra i quali salici rossi, cedri atlantici – da non confondere con quelli, più noti, libanesi -, nonché pini).

Gente che corre, che cammina, che va in bicicletta, che si gode il sole invernale, con la sua vitamina D che vale doppio. I regnanti spagnoli furono fra i primi a capire il valore del verde urbano: questo Parco – come il ravvicinato Giardino botanico – è stato edificato “saluti civium”, per la salute/salvezza dei cittadini, nel XVIII secolo. Preveggenti assai, i Borbone: almeno questo, va loro del tutto riconosciuto.

Ps Bruno Brandani, selvaiolo pieno di trascinante simpatia umana (condita da quel pizzico di autoironia che ti eleva sopra la media, da questo punto di vista), se ne è andato; era un personaggio per il quale la Contrada, la Selvina per l’appunto, era autentica aggregazione edonistica. Una volta – correva l’anno 2013, forse – mi disse che, nel blog, dovevo scrivere senza usare troppi termini difficili, perché lui non aveva voglia di andare a cercare certe parole sul vocabolario; io, chiaramente, gli ho dato ben poca retta. Ci mancherà, davvero molto.

13 Commenti su La domenica del villaggio: Madrid, città di musei e parchi (e un Ps triste)

  1. manunta scrive:

    Off record:
    Come, secondo il rompipalle manunta ,la popolazione di una ipotetica citta’
    erede di storia cultura e tradizioni ,e sita in loco di pregio ambientale
    potrebbe individuare un valido candidato a sindaco .
    Potrebbe cercare tra’ i suoi cittadini persona che abbia mostrato in passato senso civico,coraggio,e onesta’ intellettuale,conoscenza della macchina amministrativa, conoscenza delle problematiche da affrontare e risolvere, conoscenza del bagaglio di storia arte e cultura della cittade in questione.
    Se tal persona esistesse, e se inoltre, esistendo, avesse mostrato rispetto per l idee altrui, a prescindere da schieramenti politico ideologici,
    la popolazione di tale ipotetica cittade individuatolo in base a queste caratteristiche, potrebbe proporgli tale opportunita’.
    Se, la persona individuata,conscia delle difficolta’ da affrontare,conscia della responsabilita’ da assumere, spinta solo da disinteresse,e priva della megalomania e della smania del potere che la carica di sindaco le conferirebbe ,dovesse rifiutare, bene ragione di piu’ per insistere.
    NB.
    Diffidar bisogna di chi da se’ si propone, spesso(quasi sempre) spinto da’ paonica natura e megalomaniache tendenze.
    Se la citta’ in questione avesse anni tre e mezzo ( o meno ,chissa?) a disposizione…….. farebbe bene a movere il culo in tal guisa per tempo.

    on record

    https://goo.gl/images/4dj5hX

    Antonello da Messina, “cristo morto”, museo del Prado, Raffa lo linko visto
    che hai citato quasi solo artisti del medioevo di sienina.
    Antonello ,grande artista siciliano,contemporaneo dei fiorentini, ma’ senza iniziali contatti con loro , fu’ uno dei maestri del rinascimento.

    poi resto in sicilia e visto che nomini guernica, rilancio con il” trionfo
    della morte” autore anonimo 1450 circa, palazzo abatellis palermo.
    Picasso forse l aveva in testa quando dipinse guernica?

    https://goo.gl/images/pZ8CG4

    Alcuni lo attribuiscono al fiammingo/borgognone Guillome Spicre, lo cito anche per dare una possibile fonte delle influenze fiamminghe che in Antonello sono evidenti , prado,Antonello,palermo,guernica.
    Ite per musei.
    L identita’ europea la trovate li’ ,non nelle boiate cattopapaline cardiniane.
    Usate il vostro cervello e,diffidate degli accademici.
    Che spesso offrono concetti precucinati, da paragonarsi ai cibi che i dementi pigri e scervellati infilan nei forni a micronde.
    Cultura vuol dire dotarsi di nozioni( ingredienti) e poi esser capace di cucinarseli da soli.

  2. Il Giaguaro scrive:

    Eretico,grazie per le tue dotte informazioni madrilene ma la bellissima stazione di Atosha l’hai visitata? hai preso il treno-metrò che da lì fa il periplo di tutto l’hinterland madrileno?(almeno una volta era così).
    Comunque ora che sei rientrato nella Sienina nostra vedi di occuparti anche di cose più terra terra (del tipo terra in Piazza e sue complicanze),altrimenti potrebbe sembrare che la tua indubbia erudizione e preparazione culturale sia usata anche come arma di “distrazione”di massa.
    Lo so che ci sono argomenti considerati tabù per il blog ma siamo a Siena e vanno affrontati (e commentati )anche questi,non ti pare?.
    Buon 2019!

  3. Fan di Colonnino scrive:

    Vista la puntata di stasera del Lunedì del villaggio, molto interessante ed impreziosita come sempre dall’opinionista Colonnino. Caro Eretico, gli potresti chiedere su quali basi Gabriello ha di fatto dato dei sudici, in senso tecnico, ai giovani spagnoli?

  4. pino mencaroni scrive:

    Ciao Raf e Buon Anno,
    non l’ho ancora letto, comunque ti segnalo questo libro “P.O.W” di Tito Olivato che viene presentato a Massa sabato prossimo. Un romanzo sulla storia di Guido Olivato, padre di Tito, classe 1912, militare di stanza a Massaua nell’Aoi (Africa orientale italiana),che ripercorre la vita di uno dei tanti ragazzi spediti come volontari in Africa. Spesso, come accaduto a mio padre e tanti altri, venduti al Duce che contraccambiava donando alla famiglia del volontario una manciata di lirette, la guerra contro gli inglesi e i nostri con le scarpe di cartone e moschetto della Grande guerra e poi la lunga odissea della prigionia. Se non l’hai già presentato in Biblioteca, magari ci puoi fare un pensierino.

  5. A.B. scrive:

    Off-topic
    Scusate, ma oggi avendo rapidamente esaurito l’effetto tonificante delle festività natalizie ed essendo semidistrutto per la fatica, sdirazzo un po’ e la tocco piano: oh, ma avete visto le dichiarazioni dei redditi pubblicate sul comune di Siena? Tra maggioranza e opposizione vengono fuori delle cose strabilianti. I cattivisti farebbero bene ad incazzarsi un pochino anche per queste cose (e non dico altro, altrimenti mi becco davvero una querela da gente che magari non deve neanche pagare l’avvocato). Leggendo quei pdf ho capito davvero di far parte di una minoranza, che qui i coglioni si contano sulle dita di una mano (monca). Vedo nero!

    • Eretico scrive:

      Caro A.B.,
      senza ovviamente rischiare querele, ti invito a fare – se lo vorrai – nomi e cognomi delle dichiarazioni che suscitano il tuo scandalo, altrimenti così i lettori non capiscono granché.
      Per quanto riguarda il “Fan di Colonnino”, glielo chiederò stasera, registrando la puntata di lunedì.

      L’eretico

      • A.B. scrive:

        https://www.lanazione.it/siena/politica/redditi-comune-giunta-1.4374163
        Per chi non volesse leggere direttamente i dati sul sito del comune questo è un link che riassume.
        Non sono scandalizzato (da qualche lustro non mi scandalizzo più di niente), caro Eretico, sono strabiliato, cosa differente.
        Faccio solo un paio di considerazioni. Chiunque potrà notare che i redditi più alti sono di dirigenti o pensionati pubblici, che guadagnano più di affermatissimi professionisti operanti nel settore privato. In consiglio ed in giunta comunale ci sono vari candidati al reddito di cittadinanza. Infine un nome lo faccio ma per pura curiosità (che spero possa esser soddisfatta da qualche lettore esperto di fisco o da lui stesso magari): come può Piccini dichiarare 12.000 euro? Non penso che un alto dirigente del MPS, sul quale si sono favoleggiate buone uscite da mille e una notte, possa percepire come pensione quanto apparso sui giornali (e sul pdf del comune, dove c’è una specie di dichiarazione riassuntiva).

        • Giacomo rossi scrive:

          Complimenti!
          Non pensavo che avessero tali disponibilità!
          Sono anche io esterrefatto!
          Bravi davvero!
          Quando si dicedifferenza di classe!
          ( anche da sx!!!)

  6. manunta scrive:

    Insisto e ribadisco sul caso Florio/Shakespeare

    https://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/arte_e_cultura/17_maggio_31/shakespeare-fiorentino-53babd86-4610-11e7-8c71-0afa9e50ee9b.shtml

    Stavolta parla e scrve Lamberto Tassinari per 25 anni docente di letteratura italiana all universita di Montreal
    ” Jhon Florio, alias Shakespeare” 2016

    Aggiungo di Saul Gerevini ” William Shakespeare ovvero John Florio” 2013
    scaricabile in pdf 2.46 mb aggratisse

    http://www.shakespeareandflorio.net/index.php?option=com_content&view=article&id=17&Itemid=44

    Oltre al gia’ citato Corrado Panzieri
    “il caso Shakespeare” 2016

    Nb caro Raffa ,con Tassinari ti pareresti il culo anche dalle eventuali critiche delle mummie accademiche.
    Gli altri due autori ,pur documentati ,e con riferimenti a fonti storiografiche verificabili, sono degli outcast .
    Tassinari no, per ora sul suo libro silenzio in italia,Raffa fatti avanti, e’ persona dotata di capacita’ comunicativa notevole, valore aggiunto ,per te
    che (per ora) privilegi autori locali, Tassinari e’ di castelfiorentino
    e dopo 25 in canada l accento toscano ,gli sorte fori anche quando parla an
    france’ .
    Sprovincializzati per jupiter , affronta temi letterari di livello mondiale
    basta 68 a sienina , spagnoli che un si fanno il bidet,e annusatori di terga castigliane.
    Florio Michelagnolo, (padte di john e responsabile della sua formazione culturale )o fra’ paolo antonio , predico’ per anni anche a sienina, ai tempi di Bernardino Ochino, e di sicuro in quel periodo entro’ a contatto
    proprio con gli intronati, autori di commedie popolari, il figlio Jhon tra le molte altre cose,tradusse in inglese 6000 proverbi italiani che non avean pria i loro corrispondenti in inghilese.
    E come sai(?) l Arsiccio degli intronati di proverbi ne scrisse molti, stai a vedere che qualcuno non sia finito tra i 6000 tradotti da Florio.
    Per Pallade scotitrice di lancia , moviti, se non hai tempo ,fammi un fischio provvedo.
    Du palle con le storielle dei reduci, gnamo son robe da caminetto a veglia mentre rostisci le castagne.
    Oooohh umanesimo toscano ,sveglia!!!!, l intronati nacquero in quell epoca per fufluns.
    Ti venisse la cardinite acuta se un ti movi.

  7. pino mencaroni scrive:

    x A.B.

    Guardi che su Piccini credo non ci sia alcun mistero. Il modello Unico pubblicato sul sito del Comune fa correttamente riferimento ai redditi percepiti nel 2017, ultima dichiarazione disponibile.

    Se lo scorre potrà notare che il soggetto in questione ha percepito la pensione con decorrenza luglio 2017 dunque per soli sei mesi, complessivamente 12mila lordi. Prima di quella data, cioè dal inizio 2013 a luglio 2017 il soggetto in questione era un esodato, cioè senza stipendio e senza pensione, essendo stato licenziato da Mps e sottoposto alla legge Fornero sull’allungamento dell’età pensionabile.

    Gli emolumenti quali liquidazione e indennità sostitutiva del preavviso, obbligatoria in caso di licenziamento, non si mettono mai nella dichiarazione dei redditi ma hanno un modello allegato a parte che è comprensivo dell’aliquota a tassazione separata (23%) pagata su liquidazione e indennità sostitutiva. Questi emolumenti vengono poi nuovamente tassati per la differenza tra l’aliquota agevolata pagata (23%) e l’aliquota media pagata sui redditi percepiti nei cinque anni precedenti alle dimissioni o licenziamento. Nel caso del soggetto in questione parliamo di allegati alla dichiarazione dei redditi del 2013 o del 2014 dunque ovviamente non ci può essere niente da allegare nella dichiarazione relativa al 2017.

    • A.B. scrive:

      Grazie, immaginavo ci fosse qualcosa di tecnico che non ero in grado di comprendere. Certo che anche se di soli sei mesi mi sembra sempre pochino per un mega-dirigente di stanza a Parigi…i misteri del Monte.

  8. A.B. scrive:

    Abbiamo un presidente del Microcredito nuovo di pacca, ottanta anni nel 2020. Peccato, non ci avesse prematuramente lasciato, si poteva nominare Socini Guelfi.

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