Eretico di SienaLa domenica del villaggio: Palio, Todi, Colle (Quarto grado) - Eretico di Siena

La domenica del villaggio: Palio, Todi, Colle (Quarto grado)

Pezzo ircocervo, questa domenica: si assemblano cose di rilevanza culturale, come d’abitudine il giorno del Signore, con l’attualità del dibattito sul Palio di venerdì (organizzato dalla Nazione), nonché, in Ps, con l’ennesimo caso di giornalismo (sic) offerto da Quarto grado venerdì notte (in fascia protetta).

Domenica essendo, buona lettura a tutti (tranne però a qualcuno), dunque!

IL QUESTORE CAPUANO SUL PALIO

Dibattito polifonico e davvero intellettualmente stimolante, quello cui si è assistito venerdì nella Sala delle lupe: autentico primum, con tutti gli attori principali del complesso meccanismo paliesco (Sindaco, Prefetto, Questore, Procuratore Capo, Rettore del Magistrato delle Contrade), i quali si sono seduti attorno ad un tavolo, ed hanno sciorinato le loro idee-proposte-riflessioni sulla tematica in oggetto. Si è parlato del protocollo antidoping (con la lettera di approvazione appena arrivata in tal senso da Roma) e della violenza paliesca (con la proposta del Sindaco, calibrata sulla questione del consenso attivo dei partecipanti ai fronteggiamenti); si è discettato sulla effettiva capienza della conchiglia (con il Prefetto Gradone a dare i numeri, nell’accezione migliore del termine: 6mila metri quadri, calcolando un paio di persone a metro quadro, ognuno faccia i suoi calcoli sull’esatta capienza); dello status giuridico delle Contrade (con il Procuratore Capo Vitello, il quale ha più volte citato uno studio del professor Comporti, in tal senso), e di molto altro ancora.

Sulla stampa, trovate una sintesi dei vari interventi; a noi – tanto per l’interesse specifico del tutto, quanto perché ci è sembrato sottodimensionato dai resoconti mediatici – piace tornare su alcuni passaggi proposti dal Questore, il dottor Costantino Capuano.

Sui fronteggiamenti, il Questore ha fatto presente che – dal suo punto di vista professionale – a lui interessa più ciò che succede a lato, a margine della dinamica intracontradaiola (per esempio, i turisti che, spaventati e ignari, scappano, generando flussi importanti e dal difficile controllo, specie per la presenza di minori), che non il resto. Un aspetto che giustamente il Questore ha portato alla luce, perché in città si pensa comprensibilmente più al fronteggiamento, che non al contorno. Ed ancora, a maggior ragione: sebbene oggi in città il sentimento comune sia che il momento del rischio maggiore è passato, il dottor Capuano ha messo chiaramente in evidenza il perdurante pericolo di un attentato di matrice terroristica, con la Prova generale più esposta al rischio che non il Palio stesso.  Solo un paio di passaggi, dunque, sui quali sarebbe però bene che tutti riflettessimo, nell’interesse della salvaguardia dell’unicum antropologico – weberianamente definito come tale – che è la Festa senese.

A TODI, PER MATTEUCCIA (E NON SOLO)

Non ero a Todi da quasi trent’anni, ed un pochino mi sono vergognato a pensarlo, lo scorso giovedì; per esempio, a malapena ricordavo che la cosa più bella del Duomo (Concattedrale della Santissima annunziata, per essere precisi) è da vedersi dando le spalle al presbiterio: l’enorme affresco sul Giudizio universale di Ferraù Fenzoni, creato in piena periodo controriformista (1569), con diavoli dal gran fisico, ed un Caronte che dantescamente “batte qualunque s’adagia” (l’Inferno è sempre la parte che più mi interessa, ovviamente).

Ero a Todi, per presentare – dopo averlo fatto il 2 maggio scorso alla Comunale – il romanzo storico di Barbara Cucini (“Diario di Matteuccia, 0111 edizioni, 176 pagine), romanzo che ha il merito di fare conoscere meglio – sulla base anche di una ricerca d’archivio svolta in loco – la figura della “strega” Matteuccia da Todi, arsa sul rogo il 20 marzo del 1428. Donna troppo intraprendente, creatrice di filtri (anche amorosi), vicina a quel Braccio da Montone (morto nel 1424, in battaglia) che era stato uno degli uomini, tra potere militare e politico, più influenti nell’Italia centrale del primo quarto del XV secolo.

Nel quarto d’ora a mia disposizione, fra i vari temi affrontati non sono riuscito a sottrarmi ad un parallelo fra Jacopone da Todi e la povera Matteuccia: il trait d’union l’ho individuato nel rapporto con la dantesca “canoscenza”; che era attaccata e vilipesa dal rigorista (autentico talebano ante litteram) Jacopone, per il concreto rischio di insuperbire l’uomo, a fronte dell’onnisciente per antonomasia che è Dio (si legga la Lauda, davvero inquietante, scritta per frate Ranaldo: sbeffeggiato perché, ormai morto, tutta la conoscenza acquisita all’università di Parigi lo rendeva comunque identico ad un fraticello ignorante come tanti); quanto a Matteuccia – che l’autrice immagina istruita da un valente medico ebreo (molto ci sarebbe da dire sull’antisemitismo di San Bernardino, che arriva in quegli anni anche a Todi, come riportato dalla Cucini) -, lei invece la “canoscenza” la desidera, ne ha brama: e questo, in estrema sintesi, le costerà la vita, quel 20 marzo del 1428.

Un libro – quello di Barbara Cucini -, leggendo il quale si fa mente locale su svariati aspetti del presente, ma qui si entrerebbe in meandri non domenicali; e quanto a Todi ed ai motivi per andarci, oltre al Bello della Storia e del paesaggio (l’affaccio verso la vallata tiberina, con un cipresso che gareggia in altezza con la statua in onore a Garibaldi, è di assoluta bellezza), non si può dimenticare l’enogastronomia; ogni volta che si spoggetta in Umbria, ci si concede un agnello alla griglia (qui tollit peccata mundi, no?): diciamo che, anche in questa caldissima serata di giugno, non si è fatta un’eccezione alla regola…

L’ANGOLO DEL PROF: LA BATTAGLIA DI COLLE

Domani, lunedì 17 giugno, ricorrono i 750 anni dalla battaglia di Colle di Val d’Elsa, in cui la ghibellineria senese, guidata da Provenzan Salvani, trovò una disfatta che rese lieta Sapìa, almeno a leggere il dantesco Purgatorio; e noi domani – alle 17,30 in punto, nella Sala storica della biblioteca Comunale – ne parliamo con due che ne sanno molto: l’augusto padre ed il professor Lugarini. Avendo l’onore e l’onere di aprire le danze, non svelerò nel dettaglio sul blog cosa dirò, ma la questione di fondo (nei miei 12 minuti di intervento) verterà su una domanda cui mi aspetto di trovare risposta nella serata: perché una così plateale, sfacciata damnatio memoriae, per questa battaglia?

Si potrebbe obiettare: semplicemente perché le collettività ricordano per secoli, e magari celebrano, solo le vittorie dei loro avi; giusto, anzi giustissimo: ma forse non è proprio tutto ciò che c’è da dire. E comunque – come per l’appunto dirò giusto domani – ci sono svariati casi (ne citerò tre, per esigenze di tempo, saltellando per i secoli), in cui una sconfitta, anche grave, è stata ricordata e celebrata dagli sconfitti, arrivando a creare una autentica mitopoiesi della gloria guerresca di un popolo. Dopo Colle, invece, tutto questo a Siena non è accaduto: chi vorrà saperne comunque di più, ad ogni buon conto, è atteso alla Comunale…

Ps 1 Ci ha lasciato, non lontano dai 100 anni di vita, Franco Zeffirelli, da molti oggi definito “artista totale”; Zeffirelli è stato tante cose insieme, in effetti: teatro, radio, cinema, et multa alia. Ricordiamo, fra i tanti che ci frullano in mente, questi due aspetti, su cui mi pare si sia battuto meno che su altri: politicamente parlando, Zeffirelli era un uomo di centrodestra, un liberale che era stato senatore di Forzaitalia. Anticomunista viscerale, ma anche antifascista: cosa piuttosto rara in Italia (purtroppo). In secondo luogo, quando a Firenze arrivò l’apocalisse (4 novembre 1966), lui ebbe la reattività di riprendere l’Arno che portava distruzione: non pochi furono coloro che lo criticarono, per questo motivo. Anche prima dei social – che, certo, ci mettono del loro in quanto tali – la madre degli imbecilli era sempre incinta.

Ps 2 Quarto grado (Retequattro) si è occupato venerdì notte, come gran finale, del Caso-Rossi: ne sentivamo davvero la mancanza, eh; solita storia: che sia venuto fuori il pusher della “Siena-bene” (sic), peraltro già ben noto alla Giustizia, cosa cavolino (non di Bruxelles) c’entra con la morte di David Rossi? Quale sarebbe il nesso causale? Ancora una volta, la narrazione voluta dalla famiglia (in studio il fratello Ranieri) è la seguente: la Siena del Potere, tutta marcia, schifosa ed orgiastica a prescindere – David Rossi, da par suo, giglio del tutto immacolato, pronto a parlare per puro scrupolo morale e per amore verso la sua città – ergo, David Rossi buttato giù.

Come già scritto – mai abbastanza, però -, si ribadisce una cosa tanto elementare, quanto ignorata da molti: David Rossi ammazzato, ed al contempo giglio immacolato, non sono cose che stanno bene insieme (se il Sistema Siena gli avesse fatto tanto schifo, avrebbe avuto anni, per andare a parlarne con la Magistratura). In ogni caso, concordiamo con Pino Di Blasio (Nazione di oggi): la Procura di Genova batta un colpo, perché altrimenti a settembre-ottobre la fiction riprende. A pensarci bene, uscito fuori il pusher, ad oggi chi manca? Se non ci sfugge niente, forse solo il trojo a volto scoperto (quello a volto coperto ce lo siamo già gustato)…

16 Commenti su La domenica del villaggio: Palio, Todi, Colle (Quarto grado)

  1. Strix scrive:

    #Todi, non male neppure il crocefisso duecentesco…umbro (?) Mi è rimasto un dubbio

  2. L'abate scrive:

    Caro Eretico, mi hai fatto venire voglia di tornare a Todi, da dove manco da molti anni (il libro della Cucini me lo faccio prestare da un’amica, anche se immagino lei preferirebbe lo comprassi). A proposito di libri, correggimi se sbaglio: quello che ha detto il Questore Capuano mi pare preso pari pari da quel passaggio del tuo libro “2019” (anche quello avuto in prestito, se facessero tutti come me le librerie e gli scrittori non camperebbero), ma attendo tue conferme a tal proposito.

  3. La narrazione di Ranieri però è rilevante quando parla della colluttazione, riferendosi a quanto spiegato dall’ex Colonnello dei RIS Zavattaro:
    https://www.gonews.it/2018/06/15/morte-david-rossi-lex-colonnello-ris-zavattaro-fu-un-suicidio-ebbe-colluttazione/ decisamente più attendibile di un pusher, che porta fuori strada: non c’entrano i festini, quelli distraevano gli inquirenti, non ispiravano gli esecutori.

    • Eretico scrive:

      Caro Maurizio, la famigerata colluttazione mi pare strida – e parecchio – con un elemento, acclarato da tutti (e difatti omesso da Quarto grado, sic): le tre lettere presuicidarie. Non si è mai visto che, durante una colluttazione, un morituro si metta a scrivere, e poi a correggere, tre diverse lettere alla moglie. E se c’è stato impeto da parte degli assassini (sic), è del tutto evidente che invece le lettere presuppongono premeditazione: cosa esclusa dallo stesso Ranieri Rossi, giusto l’altra sera.
      Rispondo all’Abate: alla prima occasione, regalerò una copia di “2019” al Questore, e chapeau per la citazione; tu, però, ogni tanto qualche copia dei libri che leggi comprala, per Zeus…

      L’eretico

  4. Riccardo scrive:

    Tornando, per un attimo a Siena, interessante il silenzio di tutti , TUTTI, circa il grave ritardo del sindaco ad una importante cerimonia….una mancanza di rispetto verso una persona, un’istituzione e verso la città!
    Viene perdonato( e sottaciuto) tutto ciò che veniva gridato, sbandierato e stigmatizzato( giustamente anche se talvolta con toni eccessivi) a chi ha preceduto; ora con lo stesso metrò sue finta di niente su tutto!
    Chissà se manunta saprebbe fare una rima , lui che è così bravo a rimarcare gli sbagli di ( alcuni) altri!
    I restanti ospiti del blog possono continuare a tacere, fanno migliore figura

  5. manunta scrive:

    Il buon Ascherix (suo vero nome ,data l origine celto ligure ambronica) ci ragguaglia
    sulla vexata questio che toglie il sonno all ottimo questore ,ovvero ;
    oddio mammina i pori turisti coi bimbi appresso che scappan terrorizzati dai fronteggiamenti,
    per du’ lacche che i fenomeni dei cazzotti dalle terze quarte quinte file( ovvero in pratica cazzotti nella nuca ai bischeri delle prime du’ file della loro stessa contrada) ululando imbelviti colle vene der collo gonfie ,tonfano mentre pintano i suddetti bischeri in prima seconda fila a cozzare contro i fronteggiatori.
    Siete ridicoli ,in codesto borgo la gara del ridicolo la vincete in gruppo,
    contradaioli, funzionari dello stato ,e giudici, pare che un virus, quello della vana favonaggine vi colpisca a stesa.
    Avete voglia di davvi du lacche? datevele e fatela poco lunga, anche se a guardare il noto evento in casa nicchio
    dell anno scorso ,parrebbe che vu’ siate tutto fumo e poco
    arrosto ,ovvero, bastonno tre o quattro pischelli riserve degli azzurri pe’ favvi cacare nelle brache .
    Ma bando alle doverose premesse illustranti il vostro spessore caratteriale.
    6000 metri? 12 000 posti? bene stateci voi in piazza e i turisti coglioni( piu’ di voi anche se par impossibile) teneteli fori dalla conchiglia.
    Turisti coglioni ,dato che chi viene a Siena non per la citta’ e le sue bellezze artistiche/architettoniche,ma per
    provare il ” brivido” del clima del palio deve sapere che
    in quel clima son incluse fogature lacche, e labbrate pei turisti ignoranti che credon d essere allo zoo,stile i fave
    lesse americani che furon rincorsi fino a s domenico dagli
    ondaioli.
    Il palio e’ dei senesi ,chi non lo e’in quei due giorni stia a casa, non caghi
    il cazzo e il palio se lo veda in televisione.
    Senno’ si frughi e affitti finestre e balconi.
    A siena i turisti ci vadano per vedere citta’ palazzi e musei durante tutto l anno, ed evitino di fiondarcisi per il palio , senza sapere e/o essere coscienti che del palio non ci capiranno mai una sega di nulla.
    Ergo se poi si terrorizzano per i fronteggiamenti ,cazzi loro ,avevano a pensacci prima, e avevano a sceglie uno dei
    restanti 363 giorni dell anno per visitare la citta’..
    No voglio di’ o lasciategli a sti pori pinchelloni senesi due giorni pe’ smattare, o dategli sta’ varvola di sfogo.
    Esimio spet. ecc. ill.mo ottimo Questore ma l hai inteso come funziona siena o ti ci vole un disegno?

    • Eretico scrive:

      Caro Manunta,
      ti ringrazio davvero per l'”ASCHERIX”, direi azzeccato; quanto alle cose (più) serie, ti ricordo però che il problema evidenziato dal Questore Capuano esiste a prescindere dal valore e dall’ardore muscolare dei fronteggianti (che è altra cosa): come dimostra il drammatico caso di Torino (giugno 2017), basta molto meno di una cazzottata, per generare movimenti scomposti di folla, con tutte le devastanti ricadute.
      Quanto a Riccardo, che stigmatizza il ritardo del Sindaco (la puntualità è un valore, certo): in settimana del nuovo Arcivescovo scriveremo, certo che sì.

      L’eretico

      • manunta scrive:

        Ascherix

        L ignoranza della legge ,pare non sia ammessa.
        Ugale per l ignoranza di usi costumi e tradizioni d’ un turista padre/madre scemo infradituto a caccia di selfie da rivogare su’ fb che viene a siena pel palio ignorando cosa puo’ succedere in quei due giorni.
        Stiano a casa loro e vadano a siena i restanti 363 giorni.
        Siena durante il palio non e’ lo zoosafari dove turisti scemi fotografano le bestie
        in cattivita’ da dietro il vetro delle macchine, e te ne dico un altra
        fossi senese il primo turista che si permettesse di farmi una foto
        senza prima chiederlo gli schiaccerei la macchina o il telefonino sotto
        i piedi.
        Basta mettere cartelli agli ingressi della conchiglia, dove si dica in piu’ lingue ,attenzione chi entra qui lo fa’ a suo rischio e pericolo,
        non si puo’ snaturare una tradizione e le abitudini d un popolo per fare
        piacere a un turista ebete ignorante a caccia di sensazioni forti.
        Quel che penso del palio e della sua escatologia non mi vergogno a scriverlo.
        MA e’ roba vostra e avete il diritto di vivervela secondo la vostra natura e secondo tradizione.
        Il turista non puo’ pretendere di decidere lui come e cosa in nome della sua sicurezza, e poi magari belare perche’il su’ citto s’e’ impaurito.
        Vuoi le sensazioni forti? e allora non rompere i coglioni, se poi le sensazioni son troppo forti.
        Per 363 giorni il problema non esiste , e se decidi di andare a siena
        nei restanti due giorni ,
        NON DEVI ROMPERE I COGLIONI AI SENESI.
        Punto .

  6. manunta scrive:

    Ascherix

    Su’ colle, io so’ gnorante ne so’ poco, ma pare dice, che ben prima che arrivassero fiorentini e franzesi, i fieri e arcigni villici colligiani armati di ronconi avessero gia’ spicinato i boncitti sanesi.
    Ergo, chiaro che da quella razza di vani fanfaroni che siete, l evento di colle l abbiate messo nel dimenticatoio.
    I contadini colligiani fecero ringambare lesti lesti i boncitti sanesi, e il favalessa fanfarone salvani ,trovo’ alfine compimento alla profezia che la sua testina (ad mentulae) sarebbe stata innalzata su’ tutte le altre testine sanesi.
    Fu’ infatti alzata su’ la picca piu’ lunga a dispozione dei colligian/fiorentini previa scapatura.
    Sicche’ ricordate cari spettonatori montapertini, che anche li’, l unica volta che
    v’e’ andata bene ,fu’per merito del cervello e del valore del sor Manente
    e dei fuoriuscitii fiorentini, da soli …. compicciate poco .
    Ben lo sapeva l Acuto che a taglieggiarvi ci si fece ricco.

    ps. la vostra tanto vantata montaperti fu’ una questione interna tra’ fiorentini risolta in trasferta.
    Vani sciocchi smemorati e ingrati ,al grande Manente non avete mai dedicato strade o piazze, vergogna su’ di voi.
    Ben fece l Acuto a scrivervi nel 1370 circa:
    Essendoci giunta notizia che ci state aspettando coll armi in pugno,siamo intenzionati a verificare se cio’ sia vero, se ci accoglierete benevolmente(ovvero se vi frugherete nelle tasche)
    ci asterremo dal danneggiare il vostro territorio,in caso contrario lo metteremo a sacco,fateci sapere alla svelta le vostre intenzioni.
    Cheddi’ un vi parve il vero di mettervi le mani in saccoccia.

    Nel nostro tempio civico( l ogiva di ser Pippo) noi non abbiamo santi santuzze e boiate varie alle pareti, bensi’ affrescati da andrea e paolo
    l acuto e il tolentino, armati e a cavallo, Fiorenza non onora santuzze rimbecillite ,e santi
    misogini( cate e benny) ma capitani e condottieri.
    Altra citta’ altra gente , altri ingegni,altri cervelli, altri spiriti, altra categoria.
    Li sta’ la differenza da noi si ricorda e onora la battaglia di Gavinana
    3500 fiorentini contro 11 000 imperiali ,e poco manco’ che ce la facessimo.
    Idem nel 1530 , assediati prendevamo per il culo l imperiali giocando
    nel sabbione in s croce ,con i musici sul tetto della chiesa a suonare bersagliati dalle colubrine imperiali.
    Da noi cari boncittini ,si ricorda il valore delle nostre genti, vittoriose
    o sconfitte ,ma sempre coraggiose e mai ringambone e piagnucolanti come le vostre.
    Da noi a pasqua con il brindellone si ricorda che il primo a zompare da una torre d assedio sulle mura di Gerusalemme ,fu’ Pazzino dei Pazzi ,che per quello ebbe dal buglione
    il diritto di mettere il delfino dei merovingi sullo stemma di famiglia.

    Sia chiaro quando c’e da tribbiare arabi e turchi noi siamo sempre stati
    in prima fila, da Pazzino dei Pazzi, a Pippo Spano( Filippo Scolari sepolto accanto ai re d ungheria) , fino a Lepanto dove fummo noi a segare la testa a muezzinzade ali pascia’ e a catturare la sultana ,nave ammiraglia
    turca.
    Gli stessi turchi dai quali i vani e scervellati abitanti del borgo sul poggiolo 15 anni prima di Lepanto speravano d esser soccorsi.
    E chiudo.
    Escatologia Fiorentina: Calcio storico ,conta come ti sei battuto e non
    se hai vinto o perso, e’ il valore mostrato dalle genti che onora la citta’ e non la vittoria.
    Escatologia senesota: palio, ruba truffa briga intrallazza e spera in un colpo di culo, tutto pur di vincere, e se vinci hai il diritto a dileggiare
    chi ha perso.
    E tutto tra preghierucole in chiesa e salmi alla madonna.

    Simbologia: Da una parte il Marzocco che tien la zampa a protezione del giglio.
    Dall altra una lupa( romanamente una puttana) che da’ la poccia a du’
    cittini .
    Leoni e bimbi(di padre ignoto) da’ svezzare.
    La storia lo prova, il mondo lo sa’, voi seguitate pure con le vostre
    manfrine , ma vi tocca raccontarvele tra voi,per questo siete diffidenti con l estranei, siete come bimbini che han paura che qualcun gli dica che
    babbo natale non esiste, e chi vien da fuori, sappiatelo , se e quando vi asseconda nelle vostre vane storielle, lo fa’ con la compassione dovuta ai bimbi doddi e creduloni.

    Cari cittini quando Marzocco
    ruggiva da castellina e quercegrossa, le mamme cambiavano le brache smerdate dai cittini, e lo sapete bene ,lo sapete e vi frizza.

    Capito nadiuccia? non e’ questione d odio, e’ questione di nature assai
    differenti.
    Aah , a pozzo della chiana ,ad agosto rimembrano e rievocano,voi che fate?
    mandate delegazione? o aspettate settembre per la solita vana carnevalata
    al cippo vicino pianella?

    Durante+Pietro=vani pinchelloni.
    E Ghigo Tozzi lo ha ampiamente onestamente e ben descritto.

    pps. persino alla croce del travaglio ci volle un non senese a guidarvi
    Matteino era di vicino Casole d elsa, uno di quelli che i bachi di sego cittadini oggi appellerebbero come contadino.
    Persino per narrare onestamente ( e non ugurger pomposo vanamente) la vostra storia c’e’ voluto Ascherix padre l ambrone.
    Persino per suonarvi la sveglia c’e’ voluto Ascherix figlio l ambrone…….
    E ora vani piscialletto ,aete addirittura la faccia di culo di rimproverare al Raffa d esser cambiato? Certo che e’ cambiato ,solo voi non lo fate ,solo voi siete come i dischi incantati col belo e la mugugna fissa,senza coraggio ne’ cervello ma sempre pronti a far le pulci e a cachinnare su’ chi si espone.
    Gretti miserrimi vili subdoli ruffiani beloni gnoranti come bestie.
    Ecco, sapete perche’ Raffa e’ cambiato?
    Per cercare di curare a suon di cultura la pecca piu’ grossa c’aete a siena.
    La stessa che Ghigo Tozzi descrisse , la bestiovaccineria.

    Un discendente dei pavidi e ruffiani bestiovaccini residuali post 1555 non ne sarebbe stato capace, la storia lo dice a chiare lettere.
    Fatevene una ragione( parola impegnativa e misconosciuta sul tufino).
    berebe’ berebe’ berebe’ nana’
    ite ite in calzamaglia e parrucca a stamburare e fare l otto , bellini siete ,sembrate sortiti da una coreografia di don lurio.

  7. quello di gracciano scrive:

    Sabato scorso a Colle c’è stata una rievocazione in forma di spettacolo (molto ben riuscito)della battaglia di Colle. Ovviamente non era il luogo prescelto (sotto le mura,ambientazione scenografica però molto suggestiva)quello storicamente reale, occupato adesso da insediamenti industriali,però…la rievocazione ha avuto il merito di far conoscere l’evento ai più sconosciuto (anche a Colle!!!). Ci vorrebbe qualche regista hollywoodiano….le storie,sia di Montaperti che di Colle sarebbero suggestive…

  8. Riccardo scrive:

    Gentile eretico,
    Quello del ritardo è solo uno degli episodi tra quelli che avrebbero determi ero uno tsunami di proteste un anno e mezzo fa: almeno tu, nell’universo, dovresti riconoscerlo.
    A manunta vorrei ricordare che cazzotti nel palio non sono come le risse autorizzate di pregiudicati fiorentini durante la loro pagliacciata!
    Quei quattro delinquenti erano strafatti di roba fina e alcool: bene, anzi benissimo hanno fatto i nicchiaioli( dietro la guida di dirigenti lungimiranti e accorti, a non cadere in qualche tegamata che avrebbero pagato salata…strano che tu, con la tua intelligenza ti sia soffermato alla superficie!
    Vabbè tanto a chiacchera”un ci si fa male!

    • manunta scrive:

      Senti boccalone lordamutande, quale sarebbe la pagliacciata?
      Una tradizione che esiste da quando Firenze era il campo romano dove stazionavano le legioni tenute li per fronteggiare i celti?
      Arpastum, roba che esisteva da prima che siena facesse il primo vagito, caro leccacavallidrogati,roba da gente di valore non da
      cacasotto come te,se poi credi che io sia da chiacchera monta in macchina
      e vieni a recenza, ti metto in mano uno dei miei archi da 100 libbre e ti misuro con quello, caro boccalone.o ti cachi in mano co uno di 57 anni?
      Bellina poi la scusa ,prima vi fate mettere sotto a casa vostra da 4 ragazzotti e poi raccontate d esser stati saggi e lungimiranti, si vai saggi con le brache piene di merda, pecoroni che si fanno comandare a bacchetta dai dirigenti maneggioni ,gentucola che obbedisce al priore maneggione ,e al capitano gattamorta,gente da stalla che si muove solo se
      il pastore o il bovaro gli da’ la via, bravo riccardo vedi la differenza?
      siete solo degli stiavi ubbidienti alle gerarchie, stiavi di cervello rimasti fermi a quando i signori feudali vi tenevano a guinzaglio.
      E questo poi lo chiami essere intelligenti?
      Certo e’ l accezione senese dell intelligenza, ovvero striscia, lecca, blandisci, arruffianati ,ubbidisci e …..sopravviverai, da’ verme voltagabbana ma sopravviverai.

      pora creatura ,sai l intelligenza
      a siena mai la c ebbe domicilio
      scelse di star di casa lei a Fiorenza

      a voi bestiovaccin mai fu’ d ausilio
      vani incapaci popol fanfarone
      pe move un dito aete a fa’ concilio

      Quanto sia vana vostra tradizione
      lo mostra dietro la vostra chiesuccia
      quel che rimane à vostra descrizione

      di merda grossa fu’ la figuruccia
      fu grossa quanto e’ grosso l facciatone
      che li vi guarda e siena sbertuccia

      l intelligenza fece il cupolone
      da voi soltanto fu’ vana ambizione

      e se replichi alle prove storiche evidenti meriti l oscar del vano,sicche’ di certo lo farai.

      Ricordati parolaio belone ,che quella che chiami pagliacciata ,fu’
      invitata negli stati uniti per il 200ario dell indipendenza.
      Ricordati lordamutande che quando fu’ proposta una sfida con quelli del
      football americano con le regole del calcio storico ,i superman ormonati ringambarono, e quando a seguito di vari confronti tra i colori furon distrutti tre alberghi ,la cattivissima polizia americana, resto’ fuori dalla hall ad aspettare che la cosa si placasse da sola.

      Quanto poi al “pregiudicati” , da voi a sienina
      la gente piu’ falsa finta ladra ruffiana lurida e viscida hanno tutti
      la fedina pulita, bravo bacolino di sego, vantatevene.
      Vai vai a metterti la calzamaglia e la parruca vai riccardino che se credi di poter dare lezioni d intelligenza a me,
      mettiti all ombra ,che i sole t ha dato noia.
      Da senese te puoi dare a un fiorentino lezioni solo nelle seguenti materie:
      vanita’, pinchellonaggine( favaggine), vigliaccheria,servilismo, ruffianeria,opportunismo,ignoranza.
      Tozzi docet ,leggitelo nini ,parla di voi.
      Passo e chiudo.

      • Riccardo scrive:

        …e io riapro!
        Avrà tanti anni, tanta storia, ma ora è diventata una pagliacciata con regole stracciate, figuri dubbi, sospensioni e squalifiche non rispettate…insomma fa caca’!
        Però se a te e ai bucaioli come te vi garba lopotete guarda’e anche fa’.
        Chi se ne frega!
        Riguardo alla paura…mi fai più ride!

  9. manunta scrive:

    Ascherix se sei ito in umbria e non hai mangiato il mazzafegato, e aresti perso,
    ti/vi do’ una dritta ,dalle parti di s Agostino vicino i confine col aquila c’e’ un ortolano vinaiolo
    amiatino co’ una bottega piccina ma seria , vino di montepurciano
    valido , e ci trovi anche i mazzafegato, vai li e chiedignene.
    Bottega seria stile d una volta e non trappolaio da turisti.
    L ho troata a naso da me ,poi e’ sortito fori uno di’ bacobello che si fa’
    l olio insieme a dimmi ; vieni ti porto da uno serio a be’ du’ bicchieri,
    la bottega l avea spostata da poco sicche’ i brucaiolo un la trovava, e gni fo’ ;vieni ale che ti ci porto io da uno serio, che poi era quello che cercava lui.
    Vino valido, anche i bianco che lo tiene in fresco.
    Quando t hai un par d ore pe’ fa’ du’ chiacchere ci si vede li’ e non come l altra volta che tu mi desti appuntamento davanti un libraio c avea in vetrina le lordure sonettistiche di zucca monda Burroni , e poco ci manco’
    che dessi di stomaco a vede’ quella faccia sulle copertine di’ Betti.
    Voi ite a be’ in pantaneto que’ mescoloni fatti coi rimbuzzi che garban tanto agli arternativi fave lesse.
    Io vo’ dai vinai/ortolani, che all otto chiudono e non rompono i coglioni a chi vo’dormi’ tranquillo.
    Zucca monda pe’ l ennesima ,sei sfidato, tanto quarcun te lo dice.
    , vediamo se se’ davvero maestro come vanti e dichiari,
    io so’ garzone apprendista sicche’ se seguiti a scansammi, vol di’ che i maestri
    sanesi temon i confronto co’ garzoni fiorentini.
    Essai sarebbe nova.

    e da vicin capraia da recenza
    dove vi fu’ sterminio di sanesi
    lancia la sfida uno di Fiorenza

    maestro co’ tu attoriali arnesi
    farai la fine di’ povero giomba
    e d altri che li furono appesi

    del medeghin c avea zoppa la gamba
    la storia sia di nuovo ribadita
    sopra i burron manunta lesto piomba

    capraia su un burrone e’ costruita
    burroni e’ costruito sulla sabbia
    e se gni metto addosso le mi’ dita

    pieta’ vedra’ lui quanta poca io n’abbia
    i guitti e attori istrioni l’ e’ sicura
    io li lavoro in rima con la subbia

    e li ridimensiono a lor misura
    misura e peso del poco talento
    che avara a loro dette la natura

    vediam s hai core o se lo spavento
    scansare ti fara’ questo cimento.

    vieni vieni porta la stampa vai, porta quella cittina mezza inghilese
    che ti intervistava mentre facevi i languido fenomeno ai bancone d un barre
    zucca monda, in rima ti svoto e t uso pe’ alloween colla candela in bocca. Anzi t adopero a settembre come rifricolona

    Mi tocchera’ entratti addosso a sorpresa.
    E se spranghi la pagina su’ fb lo sapra’ il mondo, e sara’
    ennesima testimonianza di tua pavida natura.

    Contradaioli ai canapo rimeggi
    coi canapo io ti ci lego stretto
    e poi ti strizzo fino a che scureggi

    una delle tu ottave od un sonetto
    vieni n terzina se ne sei capace
    vieni maestro i so’ qui c aspetto

    ti piombo addosso come fa’ i rapace
    e come i gufo io t inghebbio intero
    e sulla borra poi diran qui giace

    uno che si credea maestro vero
    un topo che sul cacio lui rimava
    il gufo lo ghermi’ sotto d un pero

    e sol la borra poi di lui restava

    betti va ia vaia i tu cittini me l ingollo senza masticalli

  10. Flavia scrive:

    Anche la nostra amministrazione, om e il ministro dell’interno, organizza un corso di autodifesa per noi donne invece di prevenire e potenziare i servizi di sicurezza( promessi).
    Bravi!
    Tra l’altro non mi pare che , ancora, il sindaco si sia dissociato dalle dichiarazioni fasciste del consigliere selvaiolo( chissà se ieri sera era all’assemblea?), non facendo, anche( chiaramente) menzione nel suo discorso del 2 giugno al regime che aveva preceduto tale ricorrenza, ricevendo una lezione dal prefetto!
    D’altra parte, lo sappiamo bene….è legato mani e piedi da un manipolo di casapoundiani e di missini dell’ultima ora e dunque tutti i concetti democratici volano via!

  11. manunta scrive:

    Riccardino ma lo sai che all isolotto saresti finito in un cassonetto
    prima di fini’ di spoccionatti?
    Pora creatura quelli come te oltrarno non arrivan neanche all asilo nidio.

    Ringrazia d esse nato a siena, da noi campavi tre cacate.
    Ooh la calzamaglia ricordati di mette la tua solita ,quella col buco
    di pe’ sotto, cosi ti fai montare a pelo casomai i cavallino della contrada
    ti s azzoppasse .

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